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venerdì 16 marzo 2012

Il vescovo di Ratisbona Mons. Müller, nuovo Prefetto della Congregazione per la Fede? Sarebbe meglio di no?

Sembra che il Santo Padre intenda nominare il vescovo Gerhard Ludwig Müller di Ratisbona prossimo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Monsignor Müller ha già dichiarato pubblicamente che non rifiuterebbe la nomina. Müller è un ex professore di teologia dogmatica presso la Facoltà teologica di Monaco di Baviera. Come insegnante e come vescovo ha ampiamente dimostrato che non è di sicura dottrina.

1 -- Niente verginità di Maria
Nel suo libro "Dogmatica cattolica: studio e pratica della teologia" (Freiburg 2003, 5° edizione), Müller nega il dogma della verginità di Maria. Per lui la verginità non ha a che fare con le "caratteristiche fisiologiche nel processo naturale della nascita di Gesù (come la non-apertura della cervice, l’incolumità dell’imene o l’assenza di doglie), ma con l’influsso salvifico e redentore della grazia di Cristo per la natura umana."

2 - Niente transustanziazione
Nel 2002, Müller pubblicò il libro "La Messa, fonte della vita cristiana" (St. Ulrich Verlag, Augsburg) in cui parla del Santissimo Sacramento. Sconsiglia però l’uso dei termini "corpo e sangue" per i doni eucharistici. Secondo Müller, questi termini potrebbero produrre dei "malintesi":
"Corpo e sangue di Cristo non significano le parti fisiche dell’uomo Gesù durante la sua vita o nel suo corpo glorificato", il vescovo spiega: "Corpo e sangue significano qui piuttosto una presenza di Cristo nel segno mediato dal pane e del vino".
La Santa Comunione esprime secondo Müller "la comunione con Gesù Cristo, mediante la consumazione di pane e vino."
Egli paragona questo con una lettera che può significare un’amicizia fra due persone: "Presso il destinatario può, per così dire, rappresentare ed incarnare l’affetto del mittente". Müller spiega il pane ed il vino eucaristico come semplici "segni della presenza salvifica di Gesù."
Monsignore Müller illustra il concetto di "transustanziazione" così: "L’essenza del pane e del vino deve essere definita in un senso antropologico. Il carattere naturale di questi doni [pane e vino] come frutti della terra e del lavoro umano, come prodotti naturali e culturali, consiste nella designazione del cibo e del ristoro delle
persone e della comunità umana nel segno del pasto comune [...].
L’essere naturale del pane e del vino è trasformato da Dio nel senso che questo essere ora dimostra e realizza la comunione salvifica."

3 - I protestanti sono "già parte della Chiesa"
Durante un discorso in onore del vescovo luterano Johannes Friedrich, l’11 ottobre 2011, Monsignor Müller presentò un saggio della sua Ecclesiologia. L’originale tedesco si trova qui:http://www.kath-akademie-bayern.de/tl_files/Kath_Akademie_Bayern/Veroeffentlichungen/zur_debatte/pdf/2011/Vortrag_Mueller.pdf

Mons. Müller disse in questa occasione:
"Il Battesimo è il carattere fondamentale che ci unisce sacramentalmente in Cristo davanti al mondo in una sola Chiesa visibile. Noi come cristiani, cattolici e protestanti, siamo dunque già uniti in ciò che chiamiamo la Chiesa visibile. In un senso stretto esistono dunque non tante Chiese, cioè, una accanto all’altra, ma esistono divisioni e spaccature all’interno di un unico popolo e di un’unica casa di Dio."
La comprensione comune che "Dominus Jesus" abbia confermato che i protestanti non sono propriamente una chiesa, è per Monsignor Müller un "malinteso":
"È teologicamente scorretto tradurre l’asserzione che le /communitates ecclesiales/che non hanno preservato un episcopato valido [...] non siano chiese (plurale!) in un senso proprio, con: «La chiesa evangelica
non è propriamente una chiesa». Perché il plurale significa le chiese come chiese locali, costituite intorno a un vescovo."
Müller continua: "Il punto non è il carattere ecclesiale delle chiese uscite dalla Riforma ma la domanda, se l’ufficio sacramentale episcopale è costitutivo per la costituzione di una chiesa locale, cioè di una
diocesi, oppure no. Qui, la differenza tra una chiesa territoriale protestante e una diocesi cattolica è descritta -- non valutata. Il magistero cattolica è lungi dal negare alle «chiese separate e alle comunità ecclesiali dell’occidente« (UR 19) l’ecclesialità oppure il loro essere chiesa."
Secondo Müller, l’essenza dell’ecumenismo consiste nel seguente: "Noi definiamo il nostro rapporto reciproco non più sulla base delle differenze effettivamente esistenti nella dottrina, nella vita e nella costituzione della Chiesa, ma su base di quanto abbiamo in comune. Questo è il fondamento sui cui ci moviamo."

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