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sabato 28 gennaio 2012

Tabernacolo come "pietra angolare" ?





Ritorno, brevemente, sull’adeguamento liturgico del presbiterio della Chiesa di San Pietro Apostolo, la più antica del Porto di Civitanova Marche, Provincia di Macerata, Arcidiocesi di Fermo.
Il nuovo Parroco, il Professore don Mario Colabianchi, già Presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale, Docente di Diritto Canonico presso il prestigioso Istituto Teologico Marchigiano, uno dei più rappresentativi Sacerdoti marchigiani, ha fatto realizzare, con un tempismo ammirevole, i lavori di ristrutturazione del presbiterio : primo atto del suo nuovo incarico pastorale.
Peccato che il risultato dei lavori “prioritari” non piaccia a tutti i civitanovesi che mal hanno digerito la "soluzione" riservata al bel Tabernacolo ( foto) che è stato messo, al pari di una qualsiasi statua, in prossimità del prebiterio.
Come al solito al posto del Tabernacolo è stata collocata la "sede presidenziale"...
Qualche giorno fa, al termine di un incontro di preghiera un giovanotto ha, privatamente, sussurrato al Parroco Don Mario di essere rimasto scandalizzato per quanto è stato fatto a danno del Tabernacolo e anche per aver realizzato un "mini-altare", tipo tavolinetto del picnik in alcune riserve forestali.
Il Professore ha naturalmente dato dell’ignorante al giovane che non conoscerebbe bene la Sacra Scrittura : il Tabernacolo inserito sul pilastro , secondo il ragionamento di don Mario, sarebbe l’attuazione pratica del concetto che Cristo è la "pietra angolare", colonna e fondamento della Chiesa .
E’ vero che esistono ancora dei Tabernacoli dell’epoca pre-tridentina, collocati in un pilastro così come pure lo furono, assai prima, quando ebbero la forma della cosiddetta Colomba Eucaristica pendente sopra l’Altare ma è del tutto illogico cercare di trasferire in una chiesa di fine '800 l'uso delle Edicole Eucaristiche che andate in disuso almeno dal 1535 quando il Vescovo di Verona Giberti mise, per primo, il Tabernacolo sull'altare.
Diciamo, invece che “Non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2, 7) : non sapendo dove mettere lo scomodo ed ingobrante Tabernacolo, il cui posto è stato usurpato dalla "sede presidenziale", don Mario ha pensato di relegarlo, ignorando persino le norme di sicurezza per le Sacre Specie, fuori dal presbiterio.
Vale, invece, la pena di ricordare le indicazioni della Chiesa che recitano “…Conviene quindi che il tabernacolo sia collocato, a giudizio del vescovo diocesano: o in presbiterio…non escluso il vecchio altare che non si usa più per la celebrazione; o anche in qualche cappella adatta all’adorazione e alla preghiera privata dei fedeli, che però sia unita strutturalmente con la chiesa e ben visibile ai fedeli ( che nel caso della chiesa di San Pietro obiettivamente non c’è N.D.R.) (OGMR315) Ordinamento Generale della terza edizione del Messale Romano (2000).
Venendo al mini- altare don Mario ha detto al giovane che le “normative attuali” lo prevedono in tal modo.
Sappiamo bene che dopo il Concilio Vaticano II tutti gli altari precedenti improvvisamente sono stati dichiarati illeciti e addirittura dannosi per la “nuova liturgia”. Il presidente dell’assemblea "deve" guardare al popolo ed essere il più possibile vicino ad esso, come avviene, ad esempio, nelle celebrazioni neocatecumenali.
C’è stata un’evidente spaccatura fra pre e post Concilio, cosa che non era mai accaduta nel corso della storia della Chiesa quando le forme nuove degli altari non cancellavano le precedenti e con esse convivevano in pace.
Chissà perché il nuovo mini- altare, che sta poggiato direttamente sul pavimento del presbiterio, è di così piccole dimensioni…
Almeno in altre chiese, ad esempio quella San Giuseppe Lavoratore, ( foto) sempre a Civitanova Marche, dove è stato adottato l’orrendo cubo, hanno addotto a giustificazione che il cubo-altare, aprendosi, diventerebbe una specie di croce cosmica…
Alla richiesta di spiegazioni del giovane è stato sommariamente risposto che “…ora gli altari si fanno così …” Quanto mi farebbe piacere conoscere le fonti di queste disposizioni sulle dimensioni dei mini-altari ...
La sistemazione del presbiterio della chiesa più antica del Porto di Civitanova suscita anche altri interrogativi perché lo stesso Parroco-giurista sta pure effettuando degli importantissimi lavori di ristrutturazione esterna ed interna nella seconda chiesa parrocchiale dedicata a Cristo Re ( foto).
Chiesa sfortunata perché la costruzione, in stile neo-gotico, venne interrotta dagli eventi bellici della II guerra mondiale.
Quando, dopo l'ultimo Concilio, furono ripresi i lavori il progetto iniziale venne completamente stravolto con dei risultati assai discutibili dal punto di vista sia estetico che liturgico.
L’interno della chiesa venne poi manomesso per consentire ai sempre più numerosi fedeli neocatecumenali di celebrare , a modo loro, la liturgia del sabato sera.
Il Tabernacolo , grazie a Dio, era rimasto ancorato nell’abside e ben visibile a tutti …
La Città, la più ricca ed emergente della Provincia ( e della Diocesi) grazie alla Divina Provvidenza si può ancora permettere questo tipo di costosi lavori e, ringraziando sempre Dio, addirittura di edificare una nuova Chiesa, per la popolazione in aumento... mentre nella vicina assai più piccola, e povera, Potenza Picena, nella più silenziosa umiltà, un giovane Parroco sta donando belle lezioni di buon gusto e di fedeltà al Magistero...
Andrea Carradori

( Foto . Civitanova Marche, Chiesa di San Pietro : Tabernacolo; Civitanova Marche, Chiesa di San Pietro : Presbiterio con mini-altare; Civitanova Marche, Chiesa di San Giuseppe Lavoratore : altare-cubo e presbiterio; Civitanova Marche, Chiesa di Cristo Re, esterno con torre-faro del Porto.

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