L'Arcivescovo (cattolico) di Southwark, S. E. Mons. Peter Smith (foto), ha salutato con soddisfazione l'impegno del Governo Inglese di garantire la libertà di coscienza agli ecclesiastici, dopo l'introduzione di norme (senza la previa discussione nella Camera dei Comuni) che ora consentono nel Regno Unito le unioni civili anche con i riti religiosi.
Ma una rassicurazione al riguardo è stata domandata con successo al Governo dalla Camera dei Lord. Giovedi scorso la baronessa O'Cathain aveva presentato una mozione per rovesciare la normativa vigente.
La Baronessa ha poi ritirato la mozione a seguito delle rassicurazioni del Ministro del Governo, Lord Henley, sul fatto che sarebbe stata garantita l'obiezione di coscienza per i sacerdoti. Nessuna persona religiosa sarà costretta a celebrare un'unione civile nella sua chiesa, contro la sua volontà.
L'Arcivescovo Mons. Smith ha accolto con favore l'esito del dibattito. A nome della Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles, ha detto: "Sono molto felice di leggere la chiara ed esplicita rassicurazione data dal Lord Henley da parte del Governo nel dibattito alla Camera dei Lord il 15 dicembre sulle unioni civili in luoghi religiosi. ... Avevamo cercato tale garanzia al fine di evitare qualsiasi sfida legale ... per salvaguardare la legittima libertà della Chiesa a non permettere tali cerimonie nei suoi locali."
Durante il dibattito di giovedì 15 dicembre 2011 il ministro aveva detto "Siamo consapevoli che nel permettere sia l'espressione di libertà religiosa sia la promozione per l'uguaglianza di lesbiche, gay e bisessuali, dobbiamo però garantire che vi siano sufficenti strumenti di protezione legale per i gruppi religiosi che non vogliano ospitare le unioni civili omosessuali nei loro locali. Confidiamo che i gruppi religiosi non saranno costretti ad ospitare registrazioni di unioni civili nei loro locali, se non vogliono farlo".
Alla fine del dibattito il Ministro ha dato una garanzia molto chiara in tal senso, e ha detto: "E 'assolutamente corretto dire che questa sia la posizione del Parlamento."
Se questa sembra una battaglia vinta a favore della Chiesa Cattolica, le associazioni e i movimenti pro gay annunciano però di voler rimanere sul piede di guerra, e hanno chiesto la legalizzazione dei matrimoni omosessuali prima delle prossime elezioni. In risposta il Governo
ha detto che lancerà una consultazione formale nella prossima primavera, durante la quale la Conferenza Episcopale ha già annunciato vi si opporrà legalmente in "termini più forti".
Fonte CatholicHerald.co.uk
Ma una rassicurazione al riguardo è stata domandata con successo al Governo dalla Camera dei Lord. Giovedi scorso la baronessa O'Cathain aveva presentato una mozione per rovesciare la normativa vigente.
La Baronessa ha poi ritirato la mozione a seguito delle rassicurazioni del Ministro del Governo, Lord Henley, sul fatto che sarebbe stata garantita l'obiezione di coscienza per i sacerdoti. Nessuna persona religiosa sarà costretta a celebrare un'unione civile nella sua chiesa, contro la sua volontà.
L'Arcivescovo Mons. Smith ha accolto con favore l'esito del dibattito. A nome della Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles, ha detto: "Sono molto felice di leggere la chiara ed esplicita rassicurazione data dal Lord Henley da parte del Governo nel dibattito alla Camera dei Lord il 15 dicembre sulle unioni civili in luoghi religiosi. ... Avevamo cercato tale garanzia al fine di evitare qualsiasi sfida legale ... per salvaguardare la legittima libertà della Chiesa a non permettere tali cerimonie nei suoi locali."
Durante il dibattito di giovedì 15 dicembre 2011 il ministro aveva detto "Siamo consapevoli che nel permettere sia l'espressione di libertà religiosa sia la promozione per l'uguaglianza di lesbiche, gay e bisessuali, dobbiamo però garantire che vi siano sufficenti strumenti di protezione legale per i gruppi religiosi che non vogliano ospitare le unioni civili omosessuali nei loro locali. Confidiamo che i gruppi religiosi non saranno costretti ad ospitare registrazioni di unioni civili nei loro locali, se non vogliono farlo".
Alla fine del dibattito il Ministro ha dato una garanzia molto chiara in tal senso, e ha detto: "E 'assolutamente corretto dire che questa sia la posizione del Parlamento."
Se questa sembra una battaglia vinta a favore della Chiesa Cattolica, le associazioni e i movimenti pro gay annunciano però di voler rimanere sul piede di guerra, e hanno chiesto la legalizzazione dei matrimoni omosessuali prima delle prossime elezioni. In risposta il Governo
ha detto che lancerà una consultazione formale nella prossima primavera, durante la quale la Conferenza Episcopale ha già annunciato vi si opporrà legalmente in "termini più forti".
Fonte CatholicHerald.co.uk
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