Vertice speciale della Curia
il Papa detta nuove regole per il governo del Vaticano
di Franca Giansoldati, da "IlMessaggero" di domenica 22 gennaio 2012
il Papa detta nuove regole per il governo del Vaticano
di Franca Giansoldati, da "IlMessaggero" di domenica 22 gennaio 2012
CITTA` DEL VATICANO - Troppa confusione in curia. Serve più armonia, soprattutto occorrono nuove regole. Papa Ratzinger ha deciso di convocare i capi di tutte le congregazioni e dei pontifici consigli per una riunione riservatissima dedicata all`iter che va seguito quando si prepara un documento. Dal linguaggio che andrebbe usato, ai passaggi da rispettare internamente.
Cosa non da poco se si pensa che Io scarso coordinamento tra i diversi organismi in passato è stato all`origine di non pochi problemi. Secondo Papa Ratzinger si tratta di rafforzare il livello di collaborazione tra i dicasteri curiali e la Segreteria di Stato, organismo centrale che funge da cinghia di trasmissione. La lettera di convocazione di quello che può essere equiparato ad un Consiglio dei ministri è arrivata nei giorni scorsi sulla scrivania di cardinali e arcivescovi. Sulla busta sigillata, dentro un`altra ancora, campeggiava bene in vista una scritta: «Riservato». L`incontro a porte chiuse è previsto per sabato 28 gennaio, nella sala del Bologna, giorno in cui la Chiesa festeggia San Tommaso d`Aquino. patrono degli accademici e dei librai.
Data, ovviamente, scelta non a caso.
Riunioni come queste su temi specifici sono relativamente rare e vengono convocate almeno una volta l`anno.
Hanno lo scopo di migliorare l`attività di governo. L`anno scorso al centro della riflessione furono posti problemi legati alla vita consacrata e all`esercizio dell`autorità in alcuni istituti religiosi. Precedentemen- te, invece, è stato affrontatolo scandalo della pedofilia in Irlanda e, ancora prima, il progetto su come rievangelizzare il Vecchio Continente.
Stavolta questa specie di Consiglio dei ministri dovrebbe aiutare a riportare l`accento sulla Segreteria di Stato e sul suo prezioso ruolo di snodo. L`iniziativa papale nasce per evitare che la carenza di comunicazione interna possa originare incidenti come è avvenuto anche ultimamente. Nell`ottobre scorso un importante documento del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace sulla crisi finanziaria mondiale (in cui si chiedeva la formazione di una Banca centrale mondiale ed una autorità pubblica universale in grado di governare il mondo della finanza) finì per mettere in forte imbarazzo il cardinale Bertone che non ne sapeva niente. La linea espressa nel documento non rispecchiava affatto quella della Segreteria di Stato, nè tanto meno quella del pontefice, tanto che pochi giorni dopo l`Osservatore Romano fu costretto a correre ai ripari con un intervento di precisazione. Lo stesso segretario di Stato si sarebbe lamentato di non aver mai avuto in visione il testo definitivo, e da lì l`imbarazzo generale. A complicare le cose anche il fatto che il documento di Giustizia e Pace contraddiceva l`enciclica sociale Caritas in Veritate.
Insomma, una vera frittata che si sarebbe evitata con un pizzico di collaborazione in più. Che poi è proprio quello che il Papa vorrebbe.
Cosa non da poco se si pensa che Io scarso coordinamento tra i diversi organismi in passato è stato all`origine di non pochi problemi. Secondo Papa Ratzinger si tratta di rafforzare il livello di collaborazione tra i dicasteri curiali e la Segreteria di Stato, organismo centrale che funge da cinghia di trasmissione. La lettera di convocazione di quello che può essere equiparato ad un Consiglio dei ministri è arrivata nei giorni scorsi sulla scrivania di cardinali e arcivescovi. Sulla busta sigillata, dentro un`altra ancora, campeggiava bene in vista una scritta: «Riservato». L`incontro a porte chiuse è previsto per sabato 28 gennaio, nella sala del Bologna, giorno in cui la Chiesa festeggia San Tommaso d`Aquino. patrono degli accademici e dei librai.
Data, ovviamente, scelta non a caso.
Riunioni come queste su temi specifici sono relativamente rare e vengono convocate almeno una volta l`anno.
Hanno lo scopo di migliorare l`attività di governo. L`anno scorso al centro della riflessione furono posti problemi legati alla vita consacrata e all`esercizio dell`autorità in alcuni istituti religiosi. Precedentemen- te, invece, è stato affrontatolo scandalo della pedofilia in Irlanda e, ancora prima, il progetto su come rievangelizzare il Vecchio Continente.
Stavolta questa specie di Consiglio dei ministri dovrebbe aiutare a riportare l`accento sulla Segreteria di Stato e sul suo prezioso ruolo di snodo. L`iniziativa papale nasce per evitare che la carenza di comunicazione interna possa originare incidenti come è avvenuto anche ultimamente. Nell`ottobre scorso un importante documento del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace sulla crisi finanziaria mondiale (in cui si chiedeva la formazione di una Banca centrale mondiale ed una autorità pubblica universale in grado di governare il mondo della finanza) finì per mettere in forte imbarazzo il cardinale Bertone che non ne sapeva niente. La linea espressa nel documento non rispecchiava affatto quella della Segreteria di Stato, nè tanto meno quella del pontefice, tanto che pochi giorni dopo l`Osservatore Romano fu costretto a correre ai ripari con un intervento di precisazione. Lo stesso segretario di Stato si sarebbe lamentato di non aver mai avuto in visione il testo definitivo, e da lì l`imbarazzo generale. A complicare le cose anche il fatto che il documento di Giustizia e Pace contraddiceva l`enciclica sociale Caritas in Veritate.
Insomma, una vera frittata che si sarebbe evitata con un pizzico di collaborazione in più. Che poi è proprio quello che il Papa vorrebbe.
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