Tratto da RiscossaCristiana, a firma del Direttore, Paolo Deotto, e che noi, se ci è permesso, sottoscriviamo in toto.
Sottolineato nostro.
Sottolineato nostro.
"Cari amici e lettori,
prima di andarmene a dormire Vi scrivo questi brevi appunti sulla serata appena trascorsa, in cui si è svolta l'annunciata manifestazione di protesta contro lo spettacolo blasfemo di Andrea Castellucci, messo in scena al Teatro Franco Parenti di Milano.
Non so cosa racconteranno domani i giornali, e francamente non mi interessa. In questi ultimi giorni siamo stati sommersi da stucchevoli articoli, tutti in fotocopia l'uno dell'altro, nei quali si denunciava il clima intimidatorio creato dai cattolici “integralisti”, “ultrà”, eccetera. Domani, con ogni probabilità, la stessa buona stampa, Repubblica e Corrierone in testa, parlerà della manifestazione degli integralisti e ultrà. Chi se ne frega?
Io, poiché non sono a libro paga di nessuno, mi limito a raccontarvi ciò che è successo e ho visto coi miei occhi.
Arrivando in zona ho parcheggiato vicino al Teatro Franco Parenti e qui ho visto un nutrito schieramento di Polizia e Carabinieri. L'accesso all'ultimo tratto della via Pier Lombardo, dove si trova l'ingresso del Teatro era vietato. Tutto l'insieme faceva pensare a serie gravi minacce incombenti. Poi, due passi in là, in piazzale Libia, erano parcheggiati altri furgoni delle forze dell'ordine. Direi che all'incirca erano impegnati duecento uomini, tra Agenti di Polizia e militari dell'Arma.
Le persone che si erano raccolte in piazzale Libia erano circa duecento e, con grave delusione dei pennivendoli che nei giorni scorsi hanno parlato di ultrà e integralisti, di clima di censura e intolleranza, queste persone hanno, per prima cosa, recitato il Rosario, un'attività questa che generalmente non rappresenta una minaccia per l'ordine pubblico.
Inizialmente era stato concesso a una piccola rappresentanza di recarsi davanti al Teatro Parenti, ma poi questo spostamento è stato vietato dai responsabili dell'ordine, con la motivazione che i “Centri sociali” si stavano organizzando per contro-manifestare. Il divieto a recarsi davanti al Teatro era quindi imposto anche per la nostra sicurezza.
Su questa faccenda è bene essere molto chiari: la volontà politica era quella di non farci avvicinare al Teatro, punto e basta. Ho fatto due ampi giri in zona (il Teatro dista al massimo duecento metri da piazzale Libia) e non ho visto traccia di contro-manifestanti. Ripeto: volontà politica; del resto, sappiamo bene chi ci governa attualmente. Non voglio fare alcun addebito alle forze dell'ordine, che ricevono degli ordini e li devono eseguire.
Comunque la serata (un paio d'ore circa) si è svolta tra recita del S. Rosario, la celebrazione di una Messa (di cui parliamo più vanti), alcuni interventi, qualche slogan, e si è chiusa, poco dopo le 21.30, ancora con la recita del S. Rosario.
Erano presenti, come dicevo, circa duecento persone, e molte di queste provenivano da Verona, Brescia, Bergamo, Roma, e altre città. Una fatica non piccola e davvero da apprezzare. Anche se non freddissima, una serata di inverno milanese in genere non invoglia a passare ore in strada. Ma c'è stato chi ha affrontato ore di viaggio per venire a testimoniare la sua fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo. A questi amici voglio esprimere di cuore tutta la mia gratitudine.
Su un altro lato della piazza era presente anche un gruppo di persone della Lega, con le bandiere del loro partito. Poiché era stato chiesto di non portare emblemi di partiti politici, mi pare che sia stata corretta la scelta dei leghisti, che hanno deciso di manifestare, ma hanno voluto tenersi distinti dalla nostra manifestazione.
Duecento persone sono poche? Forse. Ma consideriamo che non c'era un'organizzazione ricca, che avesse predisposto pullman e treni speciali, che avesse precettato da giorni manifestanti professionisti. Ogni persona che era in piazzale Libia, c'era a proprie spese e perché la sua coscienza l'aveva spinta a protestare pubblicamente contro l'offesa a Cristo che si stava consumando lì vicino, sotto il protettivo ombrello della “rappresentazione artistica”, finanziata coi nostri soldi di contribuenti.
Penso che saranno rimasti delusi i pennivendoli alla ricerca di incidenti. Di sicuro c'erano anche giornalisti onesti e corretti (grazia al Cielo, esistono), e vedremo domani cosa dirà la stampa.
Forse, dicevo, duecento persone sono poche. Comunque sono state duecento testimonianze di Fede, e questo non può che giovare.
La manifestazione si è sciolta poco dopo le 21.30, e un po' di milanesi hanno visto che i cattolici, quando è il caso, sono in grado di protestare, e sono in grado di farlo con civiltà e compostezza. Nessun fastidio al traffico, perché i manifestanti erano nei giardini al centro del piazzale, nessun disturbo alle persone, perché la manifestazione, data l'ora di conclusione, non ha turbato le ore di riposo.
Grazie quindi a tutti, e soprattutto agli amici che hanno viaggiato a lungo e sfidato più degli altri il freddo. Grazie ai poliziotti e carabinieri, che con noi hanno condiviso il freddo. Il prossimo appuntamento è per sabato 28, per la recita del S. Rosario, organizzata dal Comitato San Carlo Borromeo.
Devo togliermi solo due sassolini dalla scarpa, e un sasso grosso dallo stomaco.
Devo fare delle scuse per piccoli episodi; ma mi sento in dovere di porgere delle scuse, perché sono stato personalmente uno dei primi promotori di questa serata, e quindi credo di avere comunque una responsabilità morale.
La prima scusa è agli Agenti e Carabinieri in servizio in zona. Mi risulta che un “esuberante” (chiamiamolo così per gentilezza...ma meriterebbe aggettivi ben più pesanti), appreso il divieto di recarsi davanti al Teatro, abbia insultato alcuni uomini delle forze dell'ordine. L'insulto non è mai accettabile e in questo caso è stato anche stupido, perché quegli uomini erano in piazza a eseguire degli ordini. È giusto, doveroso direi, protestare contro l'autorità politica che ci ha trattato come dei pericolosi sovversivi, dimostrando in ciò anche una totale mancanza di senso del ridicolo. È invece assolutamente ingiusto rivolgersi con pesanti parole al personale delle forze dell'ordine. Questi uomini, ripeto, devono eseguire gli ordini che ricevono; ma soprattutto non scordiamoci che poliziotti e carabinieri sono quotidianamente schierati a difesa della sicurezza di tutti, che affrontano sacrifici e rischi, non di rado mortali, per il bene di tutti. Dobbiamo a loro gratitudine, e ripeto le mie scuse per le intemperanze di una persona infantile, mentre ringrazio l'avvocato Pietro Guerini, che si è adoperato per calmare l'esagitato.
Chiedo scusa anche per quella ventina di persone che hanno voluto fare i “Pierini”, cercando di recarsi al Teatro nonostante il divieto. Sono stati impacchettati dalle forze dell'ordine, che li hanno ricondotti in piazzale Libia. Una sciocchezza gratuita e inutile, puro esibizionismo.
Invece c'è un grosso sasso sullo stomaco, e qui voglio togliermelo.
Un sacerdote ha celebrato una S. Messa in piazza, un po' defilato dal resto dei manifestanti. Questo sacerdote, di cui non mi interessa diffondere il nome, durante l'omelia ha usato delle espressioni irrispettose verso il Santo Padre Benedetto XVI: questo è una cosa assolutamente inaccettabile, che non trova alcuna giustificazione e che ha creato anche scandalo e turbamento: un gruppo di manifestanti provenienti da fuori Milano ha deciso di tornarsene subito a casa, dopo aver sentito le parole di questo prete.
Sia chiaro: la devozione, il filiale affetto e l'assoluto rispetto per il Papa NON SI METTONO IN DISCUSSIONE. Se per caso questo prete e altri che lo hanno seguito in questa bella impresa, fossero iscritti alla nostra rubrica, chiedo loro di provvedere subito a chiedere la cancellazione. Su Riscossa Cristiana non c'è e non ci sarà MAI spazio per chi manca di rispetto al Vicario di Cristo.
E qui chiudo questa breve cronaca. Vi ho raccontato le cose liete e le pochissime non liete, che peraltro hanno interessato un numero assolutamente esiguo di persone. Vi ho raccontato quello che ho visto, dall'inizio alla fine. Una serata, una manifestazione, zero incidenti.
Saranno rimasti delusi i cupi profeti di sciagure. Al di là di quanto potranno domani raccontare sui loro giornali, resta, a edificazione di tutti, una pubblica testimonianza di Fede cattolica.
Paolo Deotto
direttore di Riscossa Cristiana
prima di andarmene a dormire Vi scrivo questi brevi appunti sulla serata appena trascorsa, in cui si è svolta l'annunciata manifestazione di protesta contro lo spettacolo blasfemo di Andrea Castellucci, messo in scena al Teatro Franco Parenti di Milano.
Non so cosa racconteranno domani i giornali, e francamente non mi interessa. In questi ultimi giorni siamo stati sommersi da stucchevoli articoli, tutti in fotocopia l'uno dell'altro, nei quali si denunciava il clima intimidatorio creato dai cattolici “integralisti”, “ultrà”, eccetera. Domani, con ogni probabilità, la stessa buona stampa, Repubblica e Corrierone in testa, parlerà della manifestazione degli integralisti e ultrà. Chi se ne frega?
Io, poiché non sono a libro paga di nessuno, mi limito a raccontarvi ciò che è successo e ho visto coi miei occhi.
Arrivando in zona ho parcheggiato vicino al Teatro Franco Parenti e qui ho visto un nutrito schieramento di Polizia e Carabinieri. L'accesso all'ultimo tratto della via Pier Lombardo, dove si trova l'ingresso del Teatro era vietato. Tutto l'insieme faceva pensare a serie gravi minacce incombenti. Poi, due passi in là, in piazzale Libia, erano parcheggiati altri furgoni delle forze dell'ordine. Direi che all'incirca erano impegnati duecento uomini, tra Agenti di Polizia e militari dell'Arma.
Le persone che si erano raccolte in piazzale Libia erano circa duecento e, con grave delusione dei pennivendoli che nei giorni scorsi hanno parlato di ultrà e integralisti, di clima di censura e intolleranza, queste persone hanno, per prima cosa, recitato il Rosario, un'attività questa che generalmente non rappresenta una minaccia per l'ordine pubblico.
Inizialmente era stato concesso a una piccola rappresentanza di recarsi davanti al Teatro Parenti, ma poi questo spostamento è stato vietato dai responsabili dell'ordine, con la motivazione che i “Centri sociali” si stavano organizzando per contro-manifestare. Il divieto a recarsi davanti al Teatro era quindi imposto anche per la nostra sicurezza.
Su questa faccenda è bene essere molto chiari: la volontà politica era quella di non farci avvicinare al Teatro, punto e basta. Ho fatto due ampi giri in zona (il Teatro dista al massimo duecento metri da piazzale Libia) e non ho visto traccia di contro-manifestanti. Ripeto: volontà politica; del resto, sappiamo bene chi ci governa attualmente. Non voglio fare alcun addebito alle forze dell'ordine, che ricevono degli ordini e li devono eseguire.
Comunque la serata (un paio d'ore circa) si è svolta tra recita del S. Rosario, la celebrazione di una Messa (di cui parliamo più vanti), alcuni interventi, qualche slogan, e si è chiusa, poco dopo le 21.30, ancora con la recita del S. Rosario.
Erano presenti, come dicevo, circa duecento persone, e molte di queste provenivano da Verona, Brescia, Bergamo, Roma, e altre città. Una fatica non piccola e davvero da apprezzare. Anche se non freddissima, una serata di inverno milanese in genere non invoglia a passare ore in strada. Ma c'è stato chi ha affrontato ore di viaggio per venire a testimoniare la sua fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo. A questi amici voglio esprimere di cuore tutta la mia gratitudine.
Su un altro lato della piazza era presente anche un gruppo di persone della Lega, con le bandiere del loro partito. Poiché era stato chiesto di non portare emblemi di partiti politici, mi pare che sia stata corretta la scelta dei leghisti, che hanno deciso di manifestare, ma hanno voluto tenersi distinti dalla nostra manifestazione.
Duecento persone sono poche? Forse. Ma consideriamo che non c'era un'organizzazione ricca, che avesse predisposto pullman e treni speciali, che avesse precettato da giorni manifestanti professionisti. Ogni persona che era in piazzale Libia, c'era a proprie spese e perché la sua coscienza l'aveva spinta a protestare pubblicamente contro l'offesa a Cristo che si stava consumando lì vicino, sotto il protettivo ombrello della “rappresentazione artistica”, finanziata coi nostri soldi di contribuenti.
Penso che saranno rimasti delusi i pennivendoli alla ricerca di incidenti. Di sicuro c'erano anche giornalisti onesti e corretti (grazia al Cielo, esistono), e vedremo domani cosa dirà la stampa.
Forse, dicevo, duecento persone sono poche. Comunque sono state duecento testimonianze di Fede, e questo non può che giovare.
La manifestazione si è sciolta poco dopo le 21.30, e un po' di milanesi hanno visto che i cattolici, quando è il caso, sono in grado di protestare, e sono in grado di farlo con civiltà e compostezza. Nessun fastidio al traffico, perché i manifestanti erano nei giardini al centro del piazzale, nessun disturbo alle persone, perché la manifestazione, data l'ora di conclusione, non ha turbato le ore di riposo.
Grazie quindi a tutti, e soprattutto agli amici che hanno viaggiato a lungo e sfidato più degli altri il freddo. Grazie ai poliziotti e carabinieri, che con noi hanno condiviso il freddo. Il prossimo appuntamento è per sabato 28, per la recita del S. Rosario, organizzata dal Comitato San Carlo Borromeo.
Devo togliermi solo due sassolini dalla scarpa, e un sasso grosso dallo stomaco.
Devo fare delle scuse per piccoli episodi; ma mi sento in dovere di porgere delle scuse, perché sono stato personalmente uno dei primi promotori di questa serata, e quindi credo di avere comunque una responsabilità morale.
La prima scusa è agli Agenti e Carabinieri in servizio in zona. Mi risulta che un “esuberante” (chiamiamolo così per gentilezza...ma meriterebbe aggettivi ben più pesanti), appreso il divieto di recarsi davanti al Teatro, abbia insultato alcuni uomini delle forze dell'ordine. L'insulto non è mai accettabile e in questo caso è stato anche stupido, perché quegli uomini erano in piazza a eseguire degli ordini. È giusto, doveroso direi, protestare contro l'autorità politica che ci ha trattato come dei pericolosi sovversivi, dimostrando in ciò anche una totale mancanza di senso del ridicolo. È invece assolutamente ingiusto rivolgersi con pesanti parole al personale delle forze dell'ordine. Questi uomini, ripeto, devono eseguire gli ordini che ricevono; ma soprattutto non scordiamoci che poliziotti e carabinieri sono quotidianamente schierati a difesa della sicurezza di tutti, che affrontano sacrifici e rischi, non di rado mortali, per il bene di tutti. Dobbiamo a loro gratitudine, e ripeto le mie scuse per le intemperanze di una persona infantile, mentre ringrazio l'avvocato Pietro Guerini, che si è adoperato per calmare l'esagitato.
Chiedo scusa anche per quella ventina di persone che hanno voluto fare i “Pierini”, cercando di recarsi al Teatro nonostante il divieto. Sono stati impacchettati dalle forze dell'ordine, che li hanno ricondotti in piazzale Libia. Una sciocchezza gratuita e inutile, puro esibizionismo.
Invece c'è un grosso sasso sullo stomaco, e qui voglio togliermelo.
Un sacerdote ha celebrato una S. Messa in piazza, un po' defilato dal resto dei manifestanti. Questo sacerdote, di cui non mi interessa diffondere il nome, durante l'omelia ha usato delle espressioni irrispettose verso il Santo Padre Benedetto XVI: questo è una cosa assolutamente inaccettabile, che non trova alcuna giustificazione e che ha creato anche scandalo e turbamento: un gruppo di manifestanti provenienti da fuori Milano ha deciso di tornarsene subito a casa, dopo aver sentito le parole di questo prete.
Sia chiaro: la devozione, il filiale affetto e l'assoluto rispetto per il Papa NON SI METTONO IN DISCUSSIONE. Se per caso questo prete e altri che lo hanno seguito in questa bella impresa, fossero iscritti alla nostra rubrica, chiedo loro di provvedere subito a chiedere la cancellazione. Su Riscossa Cristiana non c'è e non ci sarà MAI spazio per chi manca di rispetto al Vicario di Cristo.
E qui chiudo questa breve cronaca. Vi ho raccontato le cose liete e le pochissime non liete, che peraltro hanno interessato un numero assolutamente esiguo di persone. Vi ho raccontato quello che ho visto, dall'inizio alla fine. Una serata, una manifestazione, zero incidenti.
Saranno rimasti delusi i cupi profeti di sciagure. Al di là di quanto potranno domani raccontare sui loro giornali, resta, a edificazione di tutti, una pubblica testimonianza di Fede cattolica.
Paolo Deotto
direttore di Riscossa Cristiana
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