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giovedì 13 ottobre 2011

Facciamo parlare due chierici



D Dimmi le tue impressioni sulla Messa nel rito extraordinario.

R .. ma… la messa in latino può considerarsi una messa d'elite o no ?
Io l’ apprezzo ma chi non ha un messalino e un pochino di cultura gli viene ostica, mi piace perchè mi rimanda agli antichi monaci , al medioevo ...

D Tu hai assistito alla messa antica in latino?

R Si : cè una maggior sacralità e si sente forte la Presenza Reale, il mistero dell’ eucarestia, c' è silenzio al momento della consacrazione . La musica è veramente sacra.

D Cosa fa considerare la messa antica elitaria ? Secondo te non potrebbe essere estesa a tutta la comunità, alla tua gente, alla tua parrocchia?

R Perchè il latino non lo conosce nessuno, a parte i cultori, e poi c è l’ ostilità dei sacerdoti e dei vescovi.

D Ti cito un passo della lettera che il Papa Benedetto XVI inviò, al momento di pubblicare il tanto “chiacchierato” Motu Proprio Summorum Pontificum a tutti i Vescovi dell’orbe : “Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto” Questa frase potrebbe essere tradotta dal punto di vista pastorale per la tua specifica realtà aiutandoti ad ovviare alle difficoltà che tu hai enumerato ?

R Si ma il problema è che la maggioranza dei sacerdoti non vuole questo recupero anzi la osteggia.

D Non pensare per un momento a chi osteggia il Motu Proprio : fai un esercizio di fantasia... tu potresti introdurre la Messa antica fra la tua gente ?


R Io la vedo bene , fra la gente non è conosciuta perchè come ti dicevo i sacerdoti son contrari e poi come dici messa antica o in latino ti prendono per un nostalgico che, capisci, ti dicono : Il mondo va avanti non indietro… i pregiudizi poi qui a … ( la Messa N.D.R.) è celebrata in una chiesetta.

D Seguimi : ragioniamo di pura fantasia. Se tu fossi parroco in una parrocchia moderna di borgata della tua città come presenteresti la messa antica alla gente normale della tua parrocchia, gente semplice, come faresti?

R Gli spiegherei che l’inginocchiarsi è un atto di adorazione a Nostro Signore Gesù Cristo ,che la messa non è solo un banchetto ,ma è il sacrificio di Gesù.
Il silenzio serve soprattutto per cercare di pregare.
Penso che i fedeli capirebbero e poi dovrei imparare il latino ... fare catechesi e comprare i messalini bilingue. Ma i preti hanno altro a cui pensare ,non parlano mai neppure delle devozioni al Sacro Cuore che tanto bene fanno all’anima e alla spiritualità.
Poi si è perfino perso l’uso di confessare le persone prima della messa.




Con un altro giovane tutto è stato più semplice : ha detto tutto lui !




D Affidati alla fantasia : pensa che potresti dare spazio alle tue, nascoste, aspirazioni devozionali e liturgiche

R Per prima cosa metterei l’ altare verso Dio. Poi sopra l'altare il tabernacolo : ora lo hanno messo nelle colonne, sugli altari laterali come se fosse una statua di un santo : ci rendiamo conto? I canti solo con l'organo. Curerei molto la liturgia, il rosario prima di ogni messa, farei molte catechesi con i giovani che sono il nostro futuro. Poi farei l’ adorazione due volte la settimana il giovedì e la domenica pomeriggio. Il giovedì prima della messa vespertina e dopo cena. Celebrerei la Messa in latino la domenica mattina alle undici, con il coro.
Di quattro messe 2 con il rito normale ( Sic !) una con quello romano antico : servirebbe per sottolineare che Gesù e' il centro della celebrazione. Dalla liturgia ... l'impegno sociale : aprirei una bella caritas per i bisognosi, che stanno aumentando a causa della crisi . Farei una missione popolare : la gente deve capire che Gesù ci ama mentre il mondo ci imbroglia.
Gesù ha dato la vita per noi ! Purtroppo la gente non lo capisce o non lo vuole capire !
Mi piacerebbe invitare nella mia parrocchia dei teologi per incontri spirituali ( Dio ce ne scampi e liberi, conoscendone alcuni … N.D.R.)
Suggerirei di fare nella “mia” parrocchia adozioni a distanza; un bell’ oratorio avendo come esempio e come patrono San Giovanni Bosco.

Affido la mia conclusione a queste due mini interviste alla frase attribuita ad un laico agnosta : André Malraux ( ministro del governo De Gaulle )Il XXI secolo sarà religioso. Altrimenti non sarà”.


( Andrea Carradori )

13 commenti:

  1. Ma non credo che la messa in latino interessi così molto i preti, anche quelli giovani, sarebbe interessante saper da quale pianeta provengono questi due intervistati, se sono preti o se sono persone orientate a fare i preti ma che in realtà non lo sono.

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  2. A questo commento dal sapore modernista rispondo così : ambedue provengono da seminari marchigiani e sono prossimi all'ordinazione.
    Uno proviene da una grande diocesi.
    Metterei anche nome e cognome e destinazione ma non mi pare il caso.
    Quando Ospite si paleserà per quello che è fornirò tutti i dati degli intervistati, essendo stato io autorizzato per questo.

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  3. <span>A questo commento dal sapore modernista rispondo così : ambedue sono e / o stanno in seminari diocesani .  
    Uno proviene da una grande diocesi.  
    Metterei anche nome e cognome e destinazione ma non mi pare il caso.  
    Quando Ospite si paleserà per quello che è fornirò tutti i dati degli intervistati, essendo stato io autorizzato per questo.</span>

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  4. Salvo (Salvatore Fazio)13 ottobre 2011 alle ore 18:27

    Caro Andrea, se t'hanno autorizzato, postali pure.

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  5. Carlo Salvo per dare "soddisfazione" agli anonimi Ospiti ?
    Quando si saranno palesati mettendo nome e cognome ...

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  6. In questa intervista si palesa chiaramente un fatto che i vescovi non vogliono ritornare al passato, non si torna in dietro ed impediranno sempre di più la celebrazione della Messa Tridentina. Come sempre la gerarchia concliare non è capace a fare le leggi. Lo dicevano gli antichi una llegge che non prevede una sanzione è uno Jus imperfectum. E questo è il Motu Proprio, se ci fosse scritto: " I Vescovi che impediscono la celebrazione della S. Messa secondo questo Motu Proprio o non si dichiarano disponibili a tale celebrazione sono sono sospesi a divinis e rimossi dal loro ufficio pastorale" quanti vescovi si adatterebbero. Paolo VI non usò tutta qusta diplomazia per istaurare il N.O.M.

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  7. Un fedel scrive al suo vescovo13 ottobre 2011 alle ore 22:49

    <span>

        <span>Al signor Arcivescovo di X,
          Nato e cresciuto nella fede cattolica, illuminato dagli insegnamenti dei Maestri di questa fede, sostenuto dall' esempio dei Santi che questa fede hanno tradotto nella loro vita, fiero dell' appartenenza a questa comunità di fede di dottrina e di santità, grazie alla quale la Vita di Dio in Cristo mi è stata comunicata e per la quale la mia
    vita è avviata a congiungersi con la Vita di Dio ---
          a questo punto della mia vita, dopo attenta e meticolosa considerazione dei dati di fede elaborati dal concilio vaticano secondo e puntualmente evidenziati nell'insegnamento e nella prassi che ne sono derivati,
           non riconoscendo più in questi dati e in questa prassi i punti di riferimento tradizionali della mia fede, che credevo fissati per sempre e per ogni generazione, tali quindi da confortarmi </span><span>nella certezza di una verità ferma e immutabile,</span> <span>che solo richiedeva il mio umile assenso e il mio costante adeguamento</span><span>, perché giungesse a produrre in me i frutti della grazia divina--- 
           trovandomi, per tali ragioni, come spaesato in questo moderno paesaggio della fede postconciliare e nello stesso tempo con la strana sensazione di ritrovare in esso i segni di un cammino già da altri percorso, e </span><span>dal quale mi era stato insegnato, con solide e condivise argomentazioni, di tenermi alla larga perché erroneo e tale quindi da condurmi a perdizione</span><span>---
           </span><span>PER TALI RAGIONI e PER RISPETTO DELLA COERENZA e della FEDE CHE HO SEMPRE CREDUTA</span><span>, mi sono deciso di comunicarle, a lei che rappresenta 'materialmente' la comunità nella quale a suo tempo, mi riconoscevo, </span><span>il MIO TOTALE DISIMPEGNO </span><span>e il MIO DISTACCO RADICALE</span><span>---
           almeno </span><span>fino a quando non vedrò ritornare a risplendere in essa la fiamma della fede di sempre</span><span>, nella quale sono nato, nella quale spero per la grazia di Dio di continuare a crescere, e nella quale prego Dio di rimanere fedele fino alla morte.</span>
    <span>X Y<span> </span></span>
     


    </span>

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  8. ...e lui ci fa una bella risata sopra!
     Scriviamo di meno, facciamo del bene e preghiamo (in latino) di più.

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  9. Un fedel, non è che critichi il contenuto, volevo dire che " a lava' o capo a 'o ciuccio si spreca tempo e sapone" come dicono a Napoli. Concentriamo gli sforzi nell'agire pratico a favore delle S. Messe tradizionali, e facciamo silenzio, è più produttivo di star a stuzzicare l'alto clero incallito nel neomodernismo.

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  10. Il latino è ostico per chi va a Messa con l'idea di assistere a una sorta di rappresentazione teatrale. Per chi ci va con l'idea di assistere a un rito sacro è vero il contrario: è ostica la lingua corrente. Non per nulla in tutte le religioni (salvo le confessioni cristiane protestanti e quella cattolica dal 1965) i riti sacri sono in una lingua diversa da quella corrente. Io ho avuto la fortuna di studiare il latino, ma qualche volta me ne rammarico, assistendo alla Messa perdo una parte di mistero, vado inevitabilmente dietro al senso delle parole. Altre persone che il latino non lo hanno studiato comunque il senso di cosa stanno dicendo lo sannno (a Messa si ripetono alla fine sempre le stesse cose, basta insegnarle una volta e si è a posto per tutta la vita anche senza sapere di latino!), e possono contemplare più liberamente il Mistero che accade davanti a loro.

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  11. Un ottimo servizio realizzato con mezzi molto semplici. Bravo Andrea. Bisogna ascoltare la voce delle persone di buona volontà e cercare di comprendere senza dare in isterismi o crisi "epilettiche" che cosa si può fare per migliorare la comprensione della messa antica, incluso il senso del latino e del canto gregoriano.

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  12. ...forse l'argomentazione è portata un po' alle estreme conseguenze ("Io ho avuto la fortuna di studiare il latino, ma qualche volta me ne rammarico, assistendo alla Messa perdo una parte di mistero,") ma in sostanza condivido. Non dobbiamo cadere però nell'emotività evocata dal "suono" del latino. Dobbiamo soprattutto ammirarne la concisione e precisione e invariabilità teologica!

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  13. Testimonianze bellissime, soprattutto la seconda! Vorrei tanto sapere quale sia la "grande diocesi" da cui proviene uno di questi nostri due amici.

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