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giovedì 1 settembre 2011

Azzorre (Portogallo): splendore nella Messa "nuova": Benedetto XVI docet

Esempi di influenza del Santo Padre nella rigenerazione del culto cattolico nel solco della Tradizione.
Girando per il web, abbiamo scoperto le foto di questa bella S. Messa de Angelis, celebrata secondo il Novus Ordo in onore di Nostra Signora di Guadalupe, nell'omonima parrocchia di Santa Cruz da Graciosa, nelle Azzorre (Portogallo).
Celebrano S. E. Monsignor Antonio de Sousa Braga, S.C.I., vescovo di Angra (suffraganea del Patriarcato di Lisbona) e S. E. mons. Aurelio Escudeiro, vescovo emerito di Angra (fedele alla sua dignità ai suoi 91 anni!).
Entrambi i prelati sono parati con la pianeta, sotto la quale portano la dalmatica pontificale. L'altare è disposto secondo le norme, e, soprattutto, la catechesi liturgica del Santo Padre: con il crocefisso al centro e con i candelieri ai lati.
La S. Comunione viene ricevuta in ginocchio e in bocca.



fonte: Christus Vincit via Acción Litúrgica

40 commenti:

  1. ...fuochino... fuochetto....

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  2. si sta diffondento sempre più la riforma c.d. "benedettiana".
    bene, dai! coraggio!!!

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  3. Ma guarda che il rito N.O. è pienamente lecito in quanto fatto da un Concilio pienamente riconosciuto....quindi se il N.O. è fatto bene bisogna rallegrarsene.

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  4. Noi tutti tradizionalisti ed amanti della Tradizione cattolica dobbiamo liberarci dagli atteggiamenti come quello qui sopra (commento di SiSiNoNo.. Non aiutano la crescita della consapevolezza liturgica e ci fanno sembrare gli eterni scontenti, quelli con il complesso dei migliori. Io stesso frequento e preferisco di gran lunga il rito tridentino, ovvero la forma extra-ordinaria, ma davanti ai tentativi di migliorare il Novus Ordo non tengo nessun atteggiamento ostile ma dico: bene, bravi, coraggio! Credo che la c.d. riforma benedettiana sia un metodo e non un fine a cui fermarsi, e a tale scopo dobbiamo promuoverla e coltivarla ladove il rito tridentino non è - per mille ragioni - ancora possibile.
    Del resto, credo che sia questo il significato di lavorare cum Petro et sub Petro.

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  5. Il N.O. non e' lecito perche' approvato ad un Concilio, ma perche' promulgato (dopo l'ultimo Concilio) dal Capo del Rito Latino, cioe' da Paolo VI.

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  6. Che ci sia anche un aspetto "politico/diplomatico" interno alla faccenda è chiaro. Anche che ci siano delle prese di posizione oltranziste da entrambe le parti (generalizzo: la messa è mia, faccio quel che voglio - la messa è di Dio, o così o Dio non c'è). Mi piace pensare che i due riti siano uno nutrimento dell'altro, nonostante i problemi teologici sottostanti che andranno prima o poi eliminati, o quanto meno giustificati. Che poi questo sia un periodo di confusione è palese (domanda: quando mai non lo è stato?), ma confido nell'intelligenza della curia e di chi sta sopra di essa; sperando che certe mosse derivino davvero da un tentativo di evitare scissioni, di gestire al meglio l'antica tradizione, di rilanciare la Chiesa nel futuro e non di ripristinare una nuova contro-riforma che non farebbe che aumentare la forbice fra credenti e non credenti, interrompendo il dialogo che permette(rebbe) a noi di sentirci parte attiva del mondo e al mondo di sentire la Chiesa come organo importante di messa in discussione dei diritti cosidetti "naturali" e motore di speranza per il futuro.

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  7. <span>coltivarla ladove il rito tridentino non è - per mille ragioni - ancora possibile</span>

    MILLE ragioni riassumibili in UNA: la stragrande maggioranza dei vescovi se ne strafrega dei documeni papali.

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  8. Sissì-nonnò (scusa ma così è più comodo) ha ragione. Quel che dice è logico ed è vero.
    Ciò premesso direi  -come sottintendevo col "fuochino , fuochetto_ che c'è da rallegrarsi se questo rappresenta un passo non per spacciare il NOM quel che non può essere e non sarà mai, ma se è una strategia per riabituare i fedeli e prepararli all'introduzione e alla ristabilizzazione della S. Messa.
    Non mi associo ai toni duri di Sissìnnonnò, ma non ha ragione, ha straragione!

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  9. Bisognerebbe passare nel "fuoco dell'infallibilità" pure il Vaticano II, ma manca il coraggio (scismi sicuri); per non parlare della storia che non vede di buon occhio l'infallibilità ottocentesca.

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  10. Circa il reciproco arricchimento si potrebbe liquidare la questione con la impietosa domanda: "Cosa lascerà alla storia il NOM? Symbolum '77? " :-D :-D :-D
    Quello che veramente non condivido e mi fa quasi rabbia è come l'irruenza egocentrica a volte ottenebri una seria riflessione.
    A me non convince affatto la cd. riforma della riforma: non c'è niente da riformare, c'è solo da ricostruire scegliendo le cose giuste e chiare (Tradizione, Messa di sempre...). Il punto è come ricostruire: è una questione delicata, pericolosissima: che si fa? Si dice "Ooops! Contrordine?" In una nave che va verso la scogliera a tutta velocità cosa conviene fare? Indietro tutta col rischio di rompere le macchine e rimanere ingovernati sull'inerzia della rotta di collisione o si cerca di virare con prudenza?

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  11. <span>Sono d'accordo con Cesare : nel colpevolissimo tentativo di contristare la Verità e il Magisero, che si è chiaramente espresso con la pubblicazione del Motu Proprio e della susseguente Istruzione, per far star calmi "los indignatos" viene spesso proposta la Messa nel rito nuovo abbellita da tutto ciò che i fedeli sognano, ricordando le antiche liturgie, e che hanno perso a colpa della pubblicazione del novello messale.  
    Siamo al paradosso : con il nuovo messale sono state fatte scomparire tutte le vestigia della liturgia romana, tanto cara ai fedeli; ora pur di non concedere la Messa antica adoperando il messale riformato vengono come per magìa riammessi tutti quegli elementi che richiamano l'antico rito!  
    Chi ha la mia età conosce , e diffida, di questa furbesca operazione ... Potrei citare a memoria decine di casi, anche di funerali per il quale il defunto aveva chiesto l'antico rito, che tirando fuori dai cassetti gli ammuffiti paramenti, con cantori improvvisati di gregoriano hanno buttato polvere negli occhi dei timidi fedeli : Solo una signora ebbe il coraggio di dire : ( al frate che voleva spacciare la Messa in latino - nel nuovo rito- come fosse stata quella antica ) " Non mi co...... reverendo, è vero che sono una povera ignorante ma questa NON è la messa che ho richiesto" ( io ne fui testimone oculare)  
    L'idea "antichizzare" il nuovo rito è lodevole solo se viene fatta dal Romano Pontefice ( divenendo ipso facto "editio typica" come avvenne con la benedizione con l'Evageliario ecc ecc ) ma diviene  truffaldina se viene fatta pur di non concedere la Messa nella forma straordinaria prevista dal MP.  
    Potrebbe esserci, come han detto alcuni prelati prudenti ma in buona fede, una motivazione non del tutto riprovevole : preparare attraverso il rito "antichizzato" o "benedettiano" i fedeli al ritorno verso l'antica messa che, noi lo sappiamo molto bene, non sta avvicinando le folle dei fedeli, troppo disabituate dopo 40 anni di deserto o di messa-spettacolo-messa-festa, alla vera concezione della liturgia verticale.  
    C'è dunque da vedere quale sia stato lo scopo della celebrazione che ha ricevuto le attenzioni positive della Redazione ( se lo avessi fatto io - solo per assurdo  perchè ho conosciuto queste manovre pur avendole sempre rifiutate anche in tempi assai difficili - sarei stato da voi linciato ...).  
    Se il Vescovo ha voluto arricchire la Liturgia degli elementi tradizionali come atto devozionale per onorare maggiormente la Maestà Divina sarà sicuramente stato accetto dall'Altissimo; ma, Dio non voglia, lo avesse fatto per "tener buoni" i fedeli che gli avevano chiesto l'attuazione del Motu Proprio penso che dovrà confessarsi ...</span>

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  12. "Ospite", ovvio che mi rallegro, avendo a cuore la salute della mia anima e quella delle persone a me care, se la S.Messa celebrata nella forma ordinaria viene celebrata bene !
    Quando viene "infarcita" degli elementi antichi ( La prego di leggere il mio intervento sopra ) le motivazioni possono essere tre. Non mi voglio ripetere e chiedo scusa se rimando alle mia povere parole sopra scritte.

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  13. Si - si - no-no ha scritto " Messainlatino.it..........mah!!!! Difensori della Tradizione....appunto....dell'esteriorita' della Tradizione!!!!
    Questo non è vero e Lei lo sa molto bene !

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  14. E se questo fosse solo un primo passo avanti?

    Lei crede che se un ordinario fosse disposto volontariamente, come in questo caso, a seguire l´esempio di Benedetto XVI, non sarebbe disposto ad accettare un eventuale riforma della riforma?

    Il Papa cerca, mi pare, di operare delle riforme senza distruggere l´unità della Chiesa cattolica, unità della quale a molti massimalisti non interessa proprio nulla!

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  15. Ospite,

     io apprezzo sia il NO che il VO, anche se preferisco il VO, questo solo per non voler sembrare di parte, ma mi pari alquanto confuso: rileggiti i documenti del Concilio Vaticano II, soprattutto quello sulla liturgia, e noterai, come notai io con grande stupore ai suoi tempi, che il NO non rispetta assolutamente quelle indicazioni. Detto questo, il NO non è valido perché lo ha prescritto così il Concilio, ma perché fu promulgato dal Papa. Chi dice il contrario o ignora i documenti e se si tratta di un vescovo è una cosa grave o lo fa con malizia per legare le mani del Papa: se il NO è così perché lo ha voluto il Concilio, il Papa non lo può toccare.

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  16. <span>Ed allora perche' ora non usare l'obbedienza?</span>

    Perché contrariamente ad allora (quando un ' l'ha detto il Papa ' metteva tutti in riga) oggi ubbidirebbero in pochi.

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  17. Il NOM è stato composto a tavolino da Mons. Bugnini e presentato in termini astuti e furbeschi (in un articolo apparso su "L'Avvenire d'Italia", in data 23 marzo 1968, egli scrisse che la Commissione Conciliare incaricata di compilare definitivamente il testo della Costituzione sulla Liturgia del Vaticano II, ebbe intenzioni chiare di imbrogliare, mediante un "modo di esprimersi cauto, fluido, talora incerto, in certi casi, e limò il testo della Costituzione per lasciare nella fase di applicazione, le più ampie possibilità et non chiudere la porta all'azione vivificante dello "Spirito" .)
    Fu redatto con l'aiuto attivo di sei pastori protestanti (le foto con Paolo VI sono note), le cui convinzioni riguardo al Sacrificio propiziatorio e alla presenza reale son ben note.
    Fu condannato in modo pesante e radicale dal cardinale Ottaviani,Prefetto del S. Ufficio e quindi persona competente e degna di fiducia, nel breve esame critico e ancora aspettiamo una risposta. 
    Vorrei sapere se merletti e pizzi e candele e crocifissi, e lingua latina, e canto gregoriano, e orientamento eventualmente verso la parete (ad orientem), sono una risposta sufficiente a giustifiare questa invenzione, a sciogliere leggitime perplessità e risolvere dommatiche questioni.
    La S. Messa è il dogma pregato, è la Redenzione continuata, mica un folklore di buon gusto e nostalgico appoggiato sui merletti, ecc....
    Un Sacerdote isolato e perseguitato, ma beato.

    <p><span></span>
    </p>

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  18. E' noto che a distruggere si fa presto; ricostruire è assai più difficile... e si son distrutti i punti di forza di un sistema usando perversamente gli stessi. Il problema è che tutto ciò è un dato di fatto: dobbiamo essere molto pragmatici menando queste considerazioni....

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  19. Il commento sul blog che ci ospita è assolutamente ingeneroso e falso.
    Mi spiace farglielo notare ma questo modo di fare è un fatuo sbraitare.

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  20. isolato e perseguitato da chi? Può dire di che zona è?

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  21. L'offertorio eterno non c'era nemmeno nel medioevo. Si faceva una muta elevazione dei doni, nihil dicens. Vedo che viene mantenuta cara la tradizione: quella del dire scemenze.

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  22. quanto all'incoronazione, nn hanno abolito anche quella?

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  23. <span>Mi sono chiari - e li condivido - i distinguo esposti da Andrea Carradori. Trovo invece non corretto generalizzare dicendo che quando il NO viene celebrato nei dovuti modi, con le vesti tradizionali, il latino e il gregoriano ciò rappresenta una sorta di travestimento. Al di là di tutte le riserve che si possono avere sul NO in sé, è anche vero che esso non prevede che NON siano usati determinati paramenti, musiche ecc. Quindi, celebrarlo così è semplicemente celebrarlo "normalmente". Che poi la norma sia diventata invece l'odierno orrore o nel migliore dei casi grigiore quotidiano, è un'altra faccenda. Io penso  sia positivo tornare a celebrare bene il NO: ciò può aiutare a ricostituire nella gente - che nella maggior parte dei casi è assolutamente ignara delle problematiche sottostanti - una sensibilità e a un gusto litrugico che sono il primo passo verso altri traguardi. Anzi, per i più questa mediazione potrebbe essere salutare: dopo 45 anni di sradicamneto e lavaggio dei cervelli, un passaggio repentino al VO coglierebbe i più assolutamente impreparati ad accoglierlo.</span>

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  24. La messa delle foto è la cosa più bella, la primizia di questo tempo. Peccato essa sia celebrata dal papa e da pochi altri. Questa è la messa da proporre nelle parrocchie, il futuro che ha radice nella matrice antica della liturgia romana. Le persone ottuse e reazionarie  non possono avere godimento sincero di una arte di celebrare nuova che si feconda con l'antico; forse il loro livore è tale da essere imbarazzante dato che questa messa è la messa ''benedettiana'', ma che dire sono alienati dalla realtà.Bando alle polemiche, la messa delle parrocchie dovrebbe essere o iniziaread essere così. 

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  25. Pensate ai fedeli, pensate loro. Magari nella mia, nella vostra parrocchia si potessero avere tali accorgimenti liturgici, atti a ripristinare una sacralità troppo spesso annichilita. Pensate alla gente, alla loro edificazione, al loro sentimento. Il NO, lecito, bello e comprensibile, più l'antica mens rituale, che regalo grande sarebbe per i fedeli!!! Chiediamo ai preti di farci questo regalo, frutto diretto del Motu Proprio. Amiamo il Dio nella Liturgia, in essa Egli si Compiace di darsi a noi. La Liturgia è luogo per rendere presente il mistero di Dio. La Messa in italiano è stupenda proprio perchè parla. Difetta il rito NO esso certamente  migliorerà e le foto di cui sopra sono primizia di questo miglioramento. Amate Dio !

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  26. Non credete ad un apice soltanto di Ssnn, il rito, ma è cambiato migliaia di volte nei secoli. Anzi, leggete, ad esempio Ippolito Romano, oltre al Pane e al Vino  si presentavano anche latte e miele. La comunione era sulla mano, non c'era l'elevazione fino all'inizio del1000. La messa dei certosini , 1084, ha solo l'elevazione del pane e non del vino,  poi ci furono entrambe le levazioni dopo Berngario e la sua eresia. Ma quante ne potremmo dire, studiate e vi accorgerete che avete preso un abbaglio barocco. La liturgia non inizia nel 1570..CHIARO!!!!

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  27. <span>Confermo, e se si osava esprimere perplessità ci veniva mostrata la porta! IL Concilio aveva deciso ed io dovevo adeguarmi, obbedire o andarmene. Me ne sono andata.  
    Dopo tanti anni, la lettura della Sacrosanctum Concilium, del libro di Bugnini e di tanti altri, oggi  so che mi hanno ingannata, che hanno mentito, oggi so che il Vaticano II non aveva voluto gli strazi a cui assistivo addolorata e allibita, oggi so che quei bricoleurs liturgici, quei demolitori, violenti e intolleranti, non stavano obbedendo alla Costituzione Conciliare ma stavano mettendo in pratica la loro ideologia, stavano imponendo la loro dittatura ideologica, erano dei degni allievi e emuli di Annibale Bugnini, interpretando in modo iperestensivo e elastico le decisioni del Consilium che già si era allontanato dalla Costituzione conciliare dandone un`interpretazione allargata, senza dimenticare, purtroppo,  Paolo VI che ha approvato e legittimato il lavoro del Consilium.
    </span>

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  28. In parte è vero, ma non esageriamo nell'altro senso...

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  29. No "basta" non è chiaro affatto e non tutti i testi della storia della Liturgia dicono quello che per lei è oro colato !

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  30. Che vi era stato detto?!?1 settembre 2011 alle ore 22:20

    <span>Il Papa cerca, mi pare, di operare delle riforme senza distruggere l´unità della Chiesa cattolica.</span>
    a) ma quale unità? oggi il Cattolicesimo è più polimorfo del protestantesimo(quanto meno di quelle schegge protestanti ancora legate all'insegnamento dei riformatori del XVI Secolo) ;
    b) per considerazioni di questo tipo, papa Onorio impose il silenzio sul monotelismo, attirandosi le condanna del successore San Leone II.

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  31. Caro Sì Sì No No,
    capisco tutte le tue ragioni e vedo che non ti si può dare torto.
    Tuttavia il problema creato col Novus Ordo è talmente grande che per risolverlo non bastano pochi anni a meno che non ci sia un intervento diretto del Cielo. Cosa possiamo fare? Pregare, soffrire ed offrire le sofferenze in unione alla vittima divina. Diffondere il più possibile la Messa di sempre e se mi consenti (è una opinione e potrei sbagliarmi ) migliorare la messa di Paolo VI celebrandola ad orientem, col canone romano, mettendo l'intenzione di offrire un vero sacrificio.... le preghiere prima e dopo la Messa per la preparazione ed il ringraziamento sono molto utili........
    Lo sbaglio grave lo ha fatto Paolo VI tentando di imporre la riforma in modo forzoso e imprudente,
    ma il Signore ci salverà.....
    Mi viene in mente anche il discorso di Gesù nel Vangelo sul vino nuovo in otri vecchi che può sfasciare gli otri e si perde il vino, forse è un invito ad agire sempre con calma e prudenza.....
    Caro Sì Sì, No No ti rispetto, hai ragione sui principi, ma nella pratica occorre che tutta la Chiesa si muova e allora ci vuole più coraggio da parte soprattutto dei Pastori: Vescovi e Papa....... Mons. Lefevre ha potuto fare tutto il bene che ha fatto appunto perchè era vescovo...... Preghiamo che lo Spirito Santo vinca le resistenze nel cuore di alcuni Vescovi e illumini ancora di Più il Santo Padre.....
    In unione di preghiera, in Gesù e Maria.
    P. S. Un grande grazie al sito Messainlatino per il bene che fa e la possibilità che ci da di esprimerci.
    don Bernardo 

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  32. Caro confratello prego per te, e benchè isolato dagli uomini e perserguitato, sappiamo bene che il Signore non ci abbandona: "ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo...." perciò giustamente dici "beato".
    Prega per me perchè il Signore mi dia la forza di non indietreggiare mai davanti ai lupi. Tutto quello che hai scritto è la pura verità.
    don Bernardo

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  33. questa ricetta, seguita dai liberali per un paio di secoli, ha portato alla situazione della Chiesa che stiamo vivendo. Si informi, prete Areki, dai suoi amici della FSSPX

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  34. ''Sì Sì No No'' giudica, condanna  il Papa, la Chiesa tutta, dimostra così soltanto la sua ignoranza e la sua poca aderenza al Cristo del Vangelo. La Redazione dovrebbe redarguire certi fanatici con tendenze sedevacantiste.

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  35. L'epoca carolingia incomincia dal IX-X secolo. Il medioevo comincia dal V. Nel V secolo non si usava accompagnare l'elevazione del calice e della patena con l'ostia con preghiere particolari, che sono introdotte molto dopo. Sono favorevole al rito tridentino, ma se l'argomento usato per difenderlo è che "è eterno" o "è uguale da 2000 anni", o stupidaggini del genere, allora si dà automaticamente ragione ai modernisti e alla loro teoria per cui la soppressione delle preghiere "tarde" (vengono considerate tali le aggiunte di Alcuino) siano un restauro necessario. Per la cronaca, il concilio dice esattamente di eliminare dal testo della messa e dell'Ordinario, tutte le parti ripetitive o aggiunte in epoche posteriori ai primi secoli.

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  36. Concordo penamente con Andrea Carradori  e condivido  tutti i suoi interventi. Bene anche per il post del cattolico.L'ultimo  ospite emana  soltante l'alterigia caporalesca di certi preti che non hanno il coraggio di firmarsi. Legga quello che scriveva Ratzinger prima di diventare Benedetto. Legga il Breve esame critico al NOM dei cardinali Ottaviani e Bacci (erano anche loro sedevacantisti?). Se tutto fosse limpido il papa e la curia non si sbraccerebbero per far riconoscere dai fedeli la validità del nuovo rito come conditio sine qua non per la concessione della celebrazione del  Vecchio Da S.Agostino a S. Tommaso a Santa Caterina da Siena abbiamo appreseso che il fedele ha non solo il diritto ma anche l'obbligo di "contestare" posizioni ritenute non consone anche se vengono dall'alto più alto senza  per quesro di essere tacciato di sedevacantismo, lemma usato a proposito e sproposito da chi è povero di idee.

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  37. <span><span>Allora seguiamo dei testi anziché altri senza andare alle fonti? Ragazzi, che sia oro colato o meno quello che "basta" dice, quello che conta è la buona fetta di SIMBOLISMO UMANO che c'è nell'eucarestia. E' relativizzare e secolarizzare il rito? Si, </span><span>benvenuti nel mondo contemporaneo.</span></span>
    <span><span>Naturalmente con </span><span>dei dovuti distinguo che non facciano abbandonare tutto allo spirito del tempo. Ma occorre mettersi d'accordo sull'essenza dell'eucarestia: cosa è? Cosa è anche diventata per motivi storici e spesso anche per fini utilitaristici?</span> 
    Verticale o orizzontale? Ma non c'è una via di mezzo? Secondo me si: una comunità orizzontale tutta chiamata ad una verticalità in un certo momento della celebrazione. Ma in concreto?
    Anche perché in questo post si festeggia un NO che immette nella celebrazione delle simbologie tradizionali, ma non si riflette sul fatto che questo è dovuto solamente alla FLESSIBILITA' e alle POTENZIALITA' di LIBERTA' del NO, che può fare questo e altro!  
     
    E la libertà fa paura e va gestita con criterio! Il fatto che non ci si è ancora arrivati a questo "criterio" non significa che è sbagliata la libertà, ma l'esercizio della stessa! OK?!  
    Certo che è più comodo avere tutto immutabilmente legiferato a bacchetta.</span>

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  38. Redazione di Messainlatino.it2 settembre 2011 alle ore 11:33

    Caro il-cattolico.
    proprio perché la Santa Messa è il dogmapregato, la Redenzione continua, (per noi validissima e lecita anche se celebrata nel NO!!!) non possiamo che rallegraci se qualche sacerdote-vescovo la celebra degnamente. <span>E per degnamente non vuol dire, come dice lei con malizia ingenerosa e malevola, con qualche spirito nostalgico e con pizzi e merletti, ma vuol dire, tra gli altri, alla maniera del Papa</span>. Sicuramente "degnamente" si intende in maniera diversa dal modo di celebrare sciattamente e indecorosamente in moltissime chiese, per colpa di preti svogliati e superficiali (e forse senza più firma fides).
    Comunque sì, per essere diretti , siamo certi che "candele e crocifissi, e lingua latina, e canto gregoriano, e orientamento eventualmente verso la parete (ad orientem)" possono essere l'incipit di quell'atteggiamento rispettoso del sacerdote, che, coi gesti ieratici (che traducano visibilmente l'adorazione dell'Ostia consacrata), inizia ad correggere alcuni aspetti discussi del NO. Certamente sì! E il Papa insegna che questa è la via giusta!! Non è solo quello il rimedio, ovvio: è necessario ben altro. Ma intanto, una forma liturigica "simil-tridentina" che trasmetta contenuti teologici (crocifisso al centro, ad orientem, gragoriano, latino, ecc) non può che essere benefica anche alla messa NO. Diciamo che aiuta a "correggere il tiro". E a porre le basi per una riforma più sostanziale.
    Se il NO si arricchisce di alcuni elementi propri del VO (che così viene conosciuto e ri-scoperto) non potrà che essere un ottima cosa (per entrambe le forme del Rito Romano).
    Quindi quella delle foto per noi non è una messa in scena. Ma una Santa Messa celebrata degnamente!
    Non capisco come si facciano a dire certe assurdità, a essere scontenti per queste celebrazioni, a fronte a messe celebrate in terra, in una palestra, o in un circo tra lo sterco di cavallo, o con preti col naso da clown!
    Mille volte S. Messe come queste, in cui, per lo meno, si cerca di rendere giusto e degno tributo e onore alla Gloria di Dio che ci salva per mezzo del Sacrificio della Croce di Cristo, adorato come si deve nelle Sacre Specie!
    Roberto

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  39. <span><span><span>"SIMBOLISMO UMANO che c'è nell'eucarestia."</span></span></span>

    <span><span><span>   !?!?!?</span></span></span>

    Scusi, mauro, lei è cattolico?

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  40. Sappiamo benissimo che una Messa di Paolo VI "tridentinizzata" (o "detta bene") non equivale alla Messa Tridentina; ma questo rito "intermedio" puo' essere un modo poco traumatico per "traghettare" i fedeli verso la Messa di S.Pio V. Giustamente ha detto qualcuno poco sopra, "un mezzo e non il fine".
    Mi rendo conto che sarebbe meglio dire subito la Messa Tridentina, ma anche questo puo' contribuire alla causa....

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