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Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

domenica 4 settembre 2011

Abolizione della Festa del Patrono : mobilitazione dei gruppi cattolici


Ieri sera mi ha telefonato un giovane Sacerdote, tradizionalista doc, esprimendo la sua preoccupazione per la proposta di abrogazione , nell’ambito del “Teatro dei burattini” = Teatro della manovra finanziaria,” della giornata festiva per la ricorrenza del Santo Patrono molto cara alle Città e ai paesi e fonte, conviene ricordarlo, di occupazione per numerose categorie di lavoratori soprattutto nel Centro-Sud.
Il Sacerdote ha suggerito una mobilitazione generale che partendo da MIL possa arrivare alle Confraternite, ai gruppi liturgici e alle parrocchie per far riflettere quei signori che siedono in Parlamento che l’abolizione della festa del patrono significherebbe la perdita d’identità per intere comunità, cittadine o regionali e l'ennesima capitolazione nei contronti del materialismo mondialista che sta uccidendo l'identità della persona umana.
Solo per un motivo sarei contento dell’abolizione del giorno vacanziero per la festa del Patrono : perché andrebbero a scuola anche quegli alunni che sentiamo sempre più spesso bestemmiare per la strada calunniando i preti e la Chiesa.
La giornata, non lavorativa, per la Festa del Patrono va salvaguardata a beneficio soprattutto della vita spirituale di una comunità continuamente insidiata dall'inumana globalizzazione.
Il nostro amatissimo Papa Benedetto XVI con i suoi continui inviti alla sobrietà, al ritorno concreto alle cose essenziali del vero culto a Dio, sarà sicuramente felice di apprendere come dei cattolici si stanno mobilitando per salvaguardare le tradizioni dei nostri padri.
Attendiamo dei Vostri preziosi suggerimenti.
Buona domenica a tutti.
Andrea Carradori

26 commenti:

  1. Già che ci siamo si potrebbe ricordare anche che la Chiesa ha già dato... con la soppressione di bene 4 feste: Ascensione, Corpus Domini, S. Giuseppe, SS. Pietro e Paolo. Non sarebbe il caso di ripristinarne qualcuna?

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    1. Il giorno dell'Ascensione (giovedì e non domenica) si dovrebbe ripristinare in un Paese cattolico come il nostro. All'estero (ad es. Svizzera) esiste ancora, sia nella parte cattolica che in quella protestante.

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  2. <span>Vorrei proprio vedere come la metterebbero i leghisti con l'abolizione della fetsività di Sant'Ambrogio a Milano.....</span>

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  3. D'accordo sulla totale incapacità di questa specie di governanti. Gente che punisce, e davvero tanto e troppo, i "piccoli" , i poveri, i lavoratori dipendenti ed i pensionati e si guarda bene di colpire le categorie che sino ad oggi si sono arricchite a dismisura nonchè personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e quant'altro (questi ultimi poi hanno dimostrato la loro piccineria con lo "sciopero" o per meglio dire la "serrata" contro il ventilato "contributo di solidarietà" poi opportunamente tolto dal beneamato premier), tutto cià premesso, però, che cosa importa se la festa patronale viene spostata alla domenica precedente o successiva? Anzi, spostandola alla domenica, ci sarà molta più gente!
    Se critichiamo sempre e tutto non ce la caviamo proprio più!
    Questo è il mio pensiero

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  4. A Venezia son tranquilli.... salvato il 25 Aprile!

    Ma vuoi mettere in cambio della festa del patrono abbiamo la possibilità di festeggiare il 2 Giugno (con tanto di parata militare) e il primo Maggio con il concertone tanto caro ai compagnucci.
    In ogni caso il santo patrono non veniva festeggiato religiosamente che da pochi, pochissimi (almeno in Nord Italia). Sarebbe opportuno che le maestre, ora che sarà abolita la festività, si dessero da fare per ricordare ai loro allievi indù, mussulmani ecc... che esisteva ache questa festa soppressa, dal momento che si danno tanto da fare per introdurre tutte le feste religiose delle cosidette minoranze. Sarebbe interessante far fare agli allievi delle attività collaterali riguardanti la vita del santo patrono.

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  5. ... per far riflettere quei signori che siedono in Parlamento ...

    I signori che siedono in Parlamento devono riflettere? Certo che sì, a partire dai sedicenti rappresentanti del voto dei cattolici.

    Ma come e loro e ben prima di loro, a dover riflettere sono i reverendi monsignori, rivestiti di paonazzo o di porpora, che posano placidamente le loro nobili terga sulle accoglienti cattedre episcopali. Nessuno dei quali, sempre così pronti a profondere a fiumi il loro forbito eloquio per cianciare di qualsiasi argomento che NON riguardi la Fede e la Tradizione Cattolica, ha ritenuto opportuno (fino ad oggi almeno) emettere neppure un sospiro per difendere le festività dei Santi Patroni.
    Eppure è solamente da pochi giorni che le prime pagine dei giornali hanno riportato con evidenza le inutili parole di un Eminentissimo, inutile presidente di un'inutile struttura episcopale, il quale ha ritenuto necessario adempiere al proprio compito di confermare i fratelli nella Fede ... istruendo il popolo cristiano sui suoi doveri fiscali.
    Come dire: "Date a Cesare quel che è di Cesare".
    E il resto? Anche quello a Cesare? O, addirittura, non val neppure la pena di parlarne?

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  6. In compenso temo che i nostri cari prelati modernisti includeranno nuove feste nel Calendario Romano: quelle ebraiche e quelle islamiche... anzi lo hanno gia' fatto in occasione della fine del ramadam, con visite alle moschee e volantinaggio di pagine del corano in chiesa!

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  7. Proprio così!
    Provate ad immaginare se il Governo avesse proposto... ma che dico: proposto ... avesse solamente prospettato ... ma neppure ... avesse vagamente fatto sospettare che, in caso di estrema ed assoluta necessità per un imminente e gravissimo pericolo per l'esistenza stessa della nazione, si sarebbe potuta ipoteticamente studiare l'ipotesi di una proibizione temporanea delle celebrazioni pubbliche della festa islamica della fine del Ramadan ...
    Ve la immaginate l'indignazione, lo scandalo, lo stracciarsi le vesti dei nostri santi vescovi e cardinali cattolici? E le prediche infuocate di parroci, presbiteri, religiosi e ministranti vari? E lo strepito della canea latrante dei settimanali diocesani e di tutta la stampa "cattolica"?

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  8. Io sono d'accordo con chi ha creato il post. Spostare alla domenica a me sembra la solita capitolazione (come per la festa del corpus domini ecc.). E cambia che non è sempre vero che alla domennica c'è più gente. Nel mio paese, sede del santuario di S. Antonio da Padova, il 13 giugno la chiesa è sempre stracolma, che sia domenica o sulla settimana. Avendo la domenica successiva al 13 giugno un'altra festa si nota sempre e comunque un calo di presenze (ANCHE SE IN DOMENICA APPUNTO!)... Sono pienamente e totalmente d'accordo con chi ha creato il post! Difendiamo le feste religiose che hanno radici salde nella cultura cattolice d'Italia!!!

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  9. Dopo la risposta che ho dato sopra chiedo solo una cosa assolutamente senza nè ironia nè sarcasmo; è una domanda seria. Cosa si può fare di concreto? Una petizione?

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  10. L'importante è salvaguardare l'8x1000. Il resto è solo di contorno.

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  11. Voglio rispondere alla giusta puntualizzazione di Silvio. Hanno allora anche abolito la festività dell'11 febbraio, i patti lateranenzi, ma anche la solennità  della Madonna di Lourdes. Ma la "gente" si mobilitò soltanto per la reintegrazione del Befana, non dell'Epifania. Ma a quel tempo governava Andreotti con Berlinguer (compromesso storico) e tuuto andava bene. Così ho risposto anche agli altri. I dipendenti della mia ASL in Toscana già da molti anni  non festeggiano più il Santo Patrono. La festività viene spostata al 31 dicembre. Non ci sono stati, a quanto mi risulta, nè vescovi nè parroci  che abbiano protestato.

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  12. Non sono affatto d'accordo con il Signor Claudio Sinclair !
    <p><span>Negli anni ’80 in una Cattedrale strapiena per la festa del Patrono, che all’epoca si svolgeva in un semplice giorno feriale, il parroco del Duomo, che si faceva sempre scudo delle presunte istanze del popolo e dei lavoratori ( in realtà erano sue idee che spacciava come quelle dei suoi “assistiti”) volle chiedere ai fedeli se avessero gradito lo spostamento alla domenica della festa patronale, adducendo che in quel modo gli operai avrebbero potuto partecipare ecc ecc</span><span>  Il parroco invitò i fedeli che erano d'accordo con la sua proposta ad alzare la mano. </span><span>Ci sono dei momenti in cui si percepisce chiara la presenza e l’azione dello Spirito Santo.</span><span>In tutta la Cattedrale si alzarono solo pochissime mani ( dei soliti e solitari cattolici adulti) per avallare l’idea dello spostamento della festa del Patrono alla domenica. </span><span>Tutto , grazie a Dio, rimase come i nostri padri avevano da oltre un millennio stabilito.</span>
    </p><p><span>Nessuna capitolazione ad un progetto vagamente sovietico certamente  ispirato dai banchieri comunicari !</span></p>

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  13. E' una vergogna senza fine.I vescovi così solerti su tutto non dicono una parola.
    Leghisti e massoni stanno portando a compimento la scristianizzazione della società vagheggiata dalla Rivoluzione francese , complice il clero.
    Mentre Il Presidente del Consiglio se la spassa con le prostitute e  regala soldi a faccendieri di ogni tipo ... noi poveri cittadini siamo ridotti alla fame ed ora ci voglion privare persino dellenostre feste,dei nostri santi manipolando il calendario liturgico!
    Che vergogna,povera Chiesa!
    L'otto per mille e la TV berlusconide ha davvero  ottenebrato le menti:Erode ,Elagabalo e Anticristo saranno contenti!

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  14. Scusatemi, ma per una volta non la vedo cosi' drammatica. In un paese, la festivita' del patrono, ha una companente religiosa (S.Messa celebrativa, processione, novena ecc.) e una laica (giostre, bancarelle, fuochi d'artificio , lotteria, ballo in piazza ecc.). Premesso questo, e dato per scontato che nessuna legge umana puo modificare le date del calendario liturgico, si potra' continuare a fare le celebrazioni religiose nel giorno originale della festa del Patrono (e nessuno certamente impedira' ai fedeli la partecipazione alla Messa  o alla processione o a qualsiasi altro rito religioso), mentre la domenica successiva tutti potranno partecipare ai festeggiamenti laici. Forse e' anche meglio separare i due aspetti dei festeggiamenti, anche perche' a volte si assiste a episodi che ben poco hanno di religioso (a partire dalle bestemmie degli ubriachi e dalle risse tra paesani ). 

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  15. Sono contento che finalmente ci sia qualcuno in difesa della Festa Patronale, che vergogna per questo governo che ci toglie tutte le nostre tradizioni. Faccio sentire la mia e quella della mia famiglia di protesta contro l'abolizione di quersta festività cosi cara a noi cristiani. Sarò disponibile per qualsiasi azione in favore  di questa iniziativa.

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  16. Mi dispiace per la perdita del giorno festivo.....ma mi chieedo di quanti ne usufruivamo, quanti erano coloro che lo utilizzavano per andare in chiesa? Quanti? tranne rarissimi casi, penso non più dell'1 per cento. Mi dispiace che lo stiano togliendo....... ma ce lo meritiamo.....non sono stati i cattolicissimi che hanno inneggiato a questo governo "liberale" dimenticando che i guai peggiori alla Chiesa non son venuti ne dal fascismo ne dal comunismo. ma proprio dai liberali laici e laicisti. Storia docet.

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  17. Concordo. In Italia, dove per nostra fortuna il comunismo non è mai sato al potere, i colpi inferti alla Chiesa e alla Religione Cattolica sono venuti sempre dai liberali e ora dai liberisti... Non sarebbe male ripassare un po' di storia italiana degli ultimi due secoli ed avere così le idee chiare sui nemici della Chiesa quando pontifichiamo al bar sport...

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  18. Caro Andrea,
    sottoscrivo in pieno l'indignazione tua e di tanti altri amici cattolici.
    Ci hanno tolto la domenica, giorno del Signore, costringendo la gente a lavorare, a tenere aperti i negozi, a garantire i servizi, perchè siamo "un paese moderno", e ora ci dicono: non preoccupatevi, la festa del patrono viene festeggiata la domenica! Cioè, oltre al danno la beffa?
    E' veramente inollerabile! Non ci basta assistere con strazio alle famiglie lacerate che fanno fatica a ritrovarsi insieme per un pasto comune? Dobbiamo recuperare l'importanza della domenica e delle feste religiose. Così si smembrano ancora di più famiglie e comunità, che in questi giorrni si ritrovavano e, in molti casi, facevano memoria del Signore.
    Dobbiamo indignarci come cattolici, ma anche i laici non dovrebbero gioire molto per questo tipo di scelte che incidono sulla qualità della nostra vita e delle nostre comunità.
    Oltre alle argomentazioni di carattere religioso - preminenti - io inviterei tutti a riflettere sull'importanza della "festa del paese", di una comunità che si ritrova, che si identifica, che ritrova la sua identità, che si ferma per far memoria della sua storia...
    Perchè rinunciare a questo? Per lavorare un giorno in più?
    Risolveremo così i problemi dell'Italia e del mondo intero? A quale prezzo? Perdendo noi stessi...
    Tuonano con forza dirompente le parole di nostro Signore: "Che giova all'uomo guadagnare tutto il mondo se poi perde se stesso?"
    Resto a disposizione per ogni iniziativa in merito. Spero che alcuni giornalisti possano dare voce a queste nostre considerazioni.

    Alessandro Scaccianoce
    alexscax@interfree.it

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  19. Non concordo con Sinclair sul fatto che spostando la festa patronale alla domenica ci sia più gente. Sull'altra asserzione, che questo governo tende a tassare sempre i soliti noti di dipendenti a reddito fisso, e a non toccare altre categorie, lo ritengo legittimo: questo governo ha sempre adempiuto, e sta adempiendo, i desideri del proprio elettorato di destra! Perché meravigliarci?

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  20. Sono grida manzoniane: hanno già provveduto ad eliminare il precetto; il resto viene o verrà di conseguernza.

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  21. Separare lo spirituale dal materiale non è cattolico nel senso più profondo, ma protestante e illuminista. In fondo è come abolire o sminuire il senso dell'incarnazione.

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  22. Ricordiamoci che uno dei maggiori sostenitori dell'eliminazione delle Feste Patronali è Brunetta, e ricordiamoci che Brunetta oltre che NANO è anche un SOCIALISTA, e sappiamo cosa pensano i socialisti della Religione Cattolica.

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  23. A me secca sopratutto il fatto che appena si è ipotizzato di spostare anche le tre feste laiche, tutte e tre davvero tristi e anti-italiane nel senso di feste di parte e di partito... comunista (il 25 aprile poi è una vera festa dell'assurdità, la festa dell'autolesionismo masochistico nazionale: si festeggia la sconfitta in guerra e lo scoppio di una guerra civile che ha prodotto ferite e divisioni ancora non sanate), è scoppiato un putiferio... mentre per i santi patroni... silenzio. No, questa nazione sarà sempre debole fino a che l'egemonia della sinistra (ormai da tempo anche nella Chiesa) sarà preponderante...

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  24. Quanto silenzio attorno ad un problema che interessa tutti noi cristiani. Mi spaventa il fatto che nessuno reagisce neppure la Chiesa nelle persone dei suoi Cardinali fà sentire la sua voce. Sono amereggiato e penso quali tradizioni reliogiose trasmetteremo ai nostri figli.

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  25. eppure conosco parecchi fruitori di messe tridentine che continuano ancora a difendere B. a spada tratta!

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