Ascoli Piceno è una delle Città più belle d’Italia.
Vanta ancora moltissime antiche e pregevoli chiese ricche di artistiche opere devozionali .
In questi giorni la Città di Ascoli Piceno festeggia il Patrono Sant’Emidio. Le campane del Duomo sottolineano il clima speciale di festa che rallegra gli animi dei cittadini e dei forestieri.
S.Emidio Vescovo e Martire ( 273-303 o 309) è invocato in tutto il mondo come protettore contro il terremoto.
La tradizione attribuisce a Sant’Emidio il merito di aver fatto cadere e frantumare le statue degli dèi pagani.
Dallo scorso anno viene consegnato un premio per l’impegno profuso nella diffusione e conoscenza del Patrono.
L’artistica medaglia dedicata a Sant’Emidio è stata consegnata ieri, giovedì 4 agosto, durante una cerimonia presso lo storico palazzo dei Capitani del Popolo, a S.E.R. Mons. Silvano Montevecchi, Vescovo di Ascoli Piceno, alla presenza di S.E.R Mons. Karlheiz Diwez, vescovo ausiliare di Fuda, S.E.R. Mons. Thomas Lohr, vescovo ausiliare di Limburg e del Decano della Cattedrale di Treviri.
Il Professore Stefano Papetti, noto critico e storico dell’arte, Direttore della Pinacoteca Civica ascolana, ha offerto agli intervenuti una Conferenza su : “Sant’Emidio, Defensor Civitatis, nella pittura”.
Significativo l’appello che Sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli ha rivolto ai suoi concittadini :
'Negli ultimi tre anni a soli due bambini è stato dato il nome Emidio ed è per questo che rinnovo un appello fatto recentemente da Papa Ratzinger. Il Santo Padre ha infatti sottolineato l'importanza di dare ai bambini i nomi dei Santi del calendario. E gli ascolani il loro Santo ce l'hanno ben impresso nel cuore. Non date ai vostri figli nomi che non siano compresi nel calendario cristiano - aveva detto il Papa qualche mese fa - visto che ci sono Santi e Beati per tutti i gusti, più adatti alla solennità di un sacramento come il Battesimo rispetto a certe suggestioni prese da cinema, tv e rotocalchi”.
L’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno consegnerà oggi 5 agosto alle ore 12,30 nel sagrato della Cattedrale un artistico santino a tutti coloro che chiamano Emidio. Un particolare ringraziamento va, per questo, al Sindaco e all'Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno. Il comportamento, encomiabile, del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno ci riporta, con commozione, indietro negli anni quando le Civiche Municipalità, intepreti degli autentici valori della popolazione e non imbrigliati dalle faziosità ideologiche, hanno promosso il culto alla Madonna e ai Santi locali erigendo anche artistiche edicole e chiese e favorendo, in ogni modo, i pellegrinaggi popolari. Grazie all'Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno, che segue nella storia i Capitani del Popolo, per questa bella testimonianza di devozione e di fede !
Andrea Carradori
Comprendo i buoni propositi del Sindaco....ma non è che sia proprio un bel nome!
RispondiEliminaIl Papa pare abbia esortato i genitori a dare ai proprii figli nomi cristiani. Anche questo è un segno della scristianizzazione di questa società, una scristianizzazione iniziata con il mitico concilio dell'autodistruzione, e proseguito durante il pontificato del santo subito che riempiva le piazze e svuotava le anime. Certo almeno questo papa ha notato un fenomeno che il suo predecessore neanche aveva notato forse perchè troppo preso dal suo ego, e tuttavia perchè puntare il dito nei confronti di questi genitori. Essi sono le vittime dei cischi che guidano altri ciechi, sono le vittime di una chiesa che non c'è, di una chiesa che non insegna, di una chiesa che accoglie tutti e che, atrraverso i suoi pastori che sono ciechi che guidano altri ciechi, permette di battezzare in tutta tranquillità anche bambini cui viene imposto un nome paganeggiante o svincolato dalla tradizione cristiana. Iniziasse a rimproverare i suoi sacerdoti e vescovi in evidente stato di apostasia
RispondiElimina...Akib, Mohabi, ecc.. conosco solo alcuni immigrati, che peraltro ammiro per il rigore con cui - ad esempio - stanno interpretando il Ramadan in questi giorni, dandoci una bella lezione di serietà. Invece, vedo molti piccoli Jonathan, Chanel, Christian, Michael, Sarah, Nicholas, Jason e compagnia cantante - tutti rigorosamente italiani - che non preoccupano l'articolista. Questi ultimi non hanno problemi né di Ramadan né di Quaresima e vivono serenamente nella estraniante dimensione di "aspiranti anglosassoni" imposta dai loro ignoranti ed irresponsabili genitori.
RispondiEliminaL'articolista plaude e condivide quel che ha scritto " Di Mohammed, Alì ..." e gli dice : bravo !!!
RispondiElimina<span>Posso tentare di capire Ospite : ormai ci siamo abituati più ai nomi di Mohammad, Alì, Akib ma anche, come sottolineato giustamente sotto, ai nomi più strani possibili, imposti dalle mode e dai poteri infallibili massmediali, che l'antico nome romano di Emidio può sembrare strano ...
RispondiEliminaNon lo è per quelli che , come me, hanno una veneranda età e che sono abituati ai nomi italici .</span>
Concordo con Andrea....
RispondiEliminaconosco due ragazzi che ho visto nascere e che oggi hanno 20 anni che si chiamano EMIDIO e sono originari delle Marche.... i due giovani non hanno mai subito problemi per il nome che portano....
che cosa significa poi, oggi, "un BEL nome"? :-[
si è trasferito il concetto di BELLO all'esteriore, al suono forse delle sillabe... ma nomi moderni che provengono specialmente dai VIP o dalla MODA non hanno nulla di "bello" non rievocando in sè alcun elemento di bellezza autentica....
I miei figli portano due nomi ognuno, il primo ricaduto nella scelta ragionata: Alessia piaceva a mio marito, Michele l'ho voluto io per avere in casa la protezione di san Michele Arcangelo....poi, d'accordo con i padrini e le madrine, abbiamo messo loro DOMENICO E CATERINA.... e ciò che mi piace constatare è che loro stessi festeggiano l'Onomastico PER TUTTI i nomi che portano... e ci tengono pure a ricordarmelo :-D
Amici, ne approfitto per ricordarvi che nel nuovo calendario festeggiamo l'8 agosto san Domenico di Guzman....io lo festeggio oramai due volte: il 4 e l'8....
per chi volesse fare almeno un piccolo Triduo cliccate qui
Auguri e benedizione a quanti ne portano il nome ...
Mah....se sis tratta di nomi cristiani in versione anglofona non ci vedo tanti problemi alla fine...il mondo si è globalizzato che ci piaccia o no.
RispondiEliminaQuindi non mi scandalizzo per Christian, Michael, Sarah, Nicholas o Jonathan....peggio è la mania di Brandon, Brenda, Asia, Azzurra, Falcon...
Con questa globalizzazione come scusante mi sono stancato...anche perche' mi sembra che gli anglosassoni, francesi se ne fregano della globalizzazione che guarda caso sembra dover riguardare solo noi italiani.....girando per il mondo ho sempre trovato ridicoli per esempio gi asiatici che cercano di fare gli occidentali in tutto anche nelle cose inutili. Pertanto ritengo ridicoli gli italiani che si snaturano e rifiutano la propria cultura o peggio religione scopiazzando poi gli anglobarbari ...
RispondiEliminaL'essenziale, nome anglofono o latino, che ci sia una certa coerenza cristiana " vivono serenamente nella estraniante dimensione di "aspiranti anglosassoni" imposta dai loro ignoranti ed irresponsabili genitori".
RispondiEliminaFalcon, strepitoso!
RispondiEliminaBè Emidio non mi piace proprio anche perchè in Campania verrebbe storpiato in EmiDDio. Questo non vuol dire che mi piacciono gli altri nomi angolofoni o arabi. Preferisco Antonio, Giovanni, Maria, Rita, Anna, Raffaele, Benedetto, Teresa...
RispondiEliminaMi stupisce che non ci sono stati (almeno spero) Robocop, Terminator o roba del genere... :)
RispondiElimina:-[ caro cesare...al catechismo abbiamo avuto un bambino che si chiamava ALIEN.... non dico altro.... o forse si, una bambina che si chiamava ADIRATA.... e la madre ridendo ci spiegava che siccome appena nata non faceva altro che piangere e fare i pugnetti sbattendo i piedini, pensarono "bene" di metterle questo nome....
RispondiEliminaDi questo passo ... in una mia classe di scuola media, di un piccolo paese dell'entroterra maceratese, su 24 alunni 11 sono musulmani .
RispondiEliminaMi associo, tuttavia, quanto un lettore ha scritto sopra : "...conosco solo alcuni immigrati, che peraltro ammiro per il rigore con cui - ad esempio - stanno interpretando il Ramadan in questi giorni, dandoci una bella lezione di serietà".
Tuttavia ritengo che la nostra civiltà europea e cristiana sia già terminata per ... mancanza di figli !
Mi viene in mente la barzelletta sul capo indiano che spiega ai figli il perché del loro nome....non è il caso di postarla qui però...
RispondiElimina<span>ADIRATA...</span>
RispondiElimina=-X
E meno male che non era un maschietto... sarebbe stato (dato che sicuramente all'anagrafe e poi al battesimo l'impiegato comunale e il Parroco non avrebbero avuto nulla da obiettare ma si sarebbero fatti anche loro una bella risata) il primo caso di un 'Inca..ato' oltre che di fatto anche di nome!
<span>ADIRATA...</span>
RispondiElimina=-X
E meno male che non era un maschietto... sarebbe stato (dato che sicuramente all'anagrafe e poi al battesimo l'impiegato comunale e il Parroco non avrebbero avuto nulla da obiettare ma si sarebbero fatti anche loro una bella risata) il primo caso di un 'Inca..ato' oltre che di fatto anche di nome!
ignoranti e irresponsabili i genitori, certo, certissimo. altrettanto i signori sacerdoti che battezzano incolpevoli bambini con nomi impronunciabili, e non perché 'difficili'
RispondiElimina<span>non è il caso di postarla qui però...</span>
RispondiEliminaLo faccia, non si preoccupi. Basta firmarla S.B.
Chissà quante ne ha sentite Bertone durante le cene... Se nn danno fastidio al Segretario di Stato vuole che diano fastidio al moderatore?
Speriamo che si trattasse di statue osco-umbre e non di pregevoli marmi greco-romani, nel qual caso il nome di Emidio non sarebbe molto onorevole.
RispondiEliminaEmidio è stato onorevole ed accetto al Signore Onnipotente il quale gli ha donato il potere, attraverso la preghiera, di frantumare le statue degli idoli pagani , poichè è scritto " - Salmo 95 : che tutti gli dei pagani, sono demoni" .
RispondiEliminaPià tardi il glorioso Patriarca San Benedetto da Norcia distrusse personalmente le are e le statue degli idoli pagani che incontrava nei pressi dei monasteri.
Non sto a continuare nella lista, simile nei contenuti, sia in Germania che in Inghilterra, o in altre parti del mondo nell'antichità che in tempi più recenti.
In un certo modo anche la Beata Teresa di Calcutta, con la sua azione di carità cristiana preceduta dalla preghiera, distrusse di idoli dei falsi dèi indiani dimeostrando con la sua persona ed il suo santo operato che esiste solo l'amore che viene da Cristo !
Apprezzo, umanamente, come appassionato d'arte antica, l'osservazione di natura estetica fatta dal lettore .
A proposito: di che partito è il sindaco di Ascoli Piceno? Non sarà che, se la sua città e regione è scristianizzata, un po' di responsabilità ce l'ha anche il Grande Partito Rosso ivi spadroneggiante? Criticare il Partito no, eh? Un certo Giovanni Paolo II i Partiti Rossi non solo li criticava ma li contrastava attivamente. I sedicenti "tradizionalisti" cattolici marchigiani e romagnoli tremano di paura non appena gli nomino il Partito e sembrano capaci solo di insultare la Chiesa. Davvero complimenti, per non dire: vergogna.
RispondiEliminaIl sindaco era (e tuttora è) del PDL. Non tutte le Marche sono rosse ....
EliminaScuola media? Io insegno in una scuola media. Carradori, ha mai criticato pubblicamente davanti ai suoi colleghi insegnanti la CGIL e Rifondazione, che della scuola hanno fatto un feudo? Perché non lo fa? Io l'ho fatto.
RispondiEliminaNon ho avuto figli maschi, ne avessi uno ora lotterei con tutte le mie forze per dargli un nome caduto in disuso: Giuseppe.
RispondiElimina@REDAZIONE
RispondiEliminaSi può sapere perchè è stato tolto il thread sul Duomo di Reggio-Emilia?
Grazie.
Penso per un senso di pietà!
RispondiElimina:-D AVVISO:
RispondiEliminami ha contattato uno della Redazione.... c'è stato un disguido nel caricamento di un altro argomento e attualmente colui che doveva ripristinare il testo mancante ha il collegamento ad internet fuori uso a causa di lavori sulla linea.... in serata spera di aggiustare il tutto....
forse più che pensare chissà a cosa, è bene pensare che il satanasso di un diavolo lo zampino ce lo mette sempre.... è il disturbatore.... :-D
quel camillo langone che ha scritto sul duomo di reggio forse è lo stesso che ha scritto un libro di "porn... cattolica" ? (parole dello stesso Langone). scrive che il peccato è accesso privilegiato al sacro.... strano! più o meno anche Lutero diceva così...
RispondiEliminaA Viterbo ci riempiamo la bocca di Santa Rosa e della Macchina che si trasporta il 3 settembre (come siamo bravi, oh come siamo bravi !" ! )
RispondiElimina, ma bambine col nome di Rosa, nisba.
Condivido... lo zampino ce lo mette proprio sempre. Ottima l'iniziativa della petizione comune con raccolta di firme! Condivido in pieno. Non ci lasciate soli. Grazie
RispondiEliminaci vorrebbe don camillo, con Libero Antonio Lenin!!!!
RispondiEliminaIo invece sono proprio un uomo fortunato:a Dio piacendo prima di Natale,le mie due figlie mi regaleranno altri due nipoti:si chiameranno Domenico e Chiara. Più cattolico di così....
RispondiElimina<span><span>forse più che pensare chissà a cosa, è bene pensare che il satanasso di un diavolo lo zampino ce lo mette sempre.... è il disturbatore.... </span>
RispondiEliminaSono d'accordo.
Anche avant'ieri ha impedito di conoscere i dati di chiusura della Borsa di Milano. </span><span> </span> 8-) <span></span>
<span>Qui però ci si è messo veramente d'impegno! Forse non gradisce che quanto da lui ispirato sia sottoposto a critiche...</span>
Un fenomeno singolare è la pressochè totale sparizione del nome "Maria". Io in moltisimim anni di insegnamento ho avuto solo due alunne che portavano questo nome. C'è poi il fenomeno dello "smussamento" o travestimento del nome: ad esempio l'on. "Mara" Carfagna,che in realtà si chiama Maria Rosaria, o "Marina" Berlusconi, che è Maria più un secondo nome. L'unica attrice che lo esibisce com'è mi risulta essere Maria Rosaria Omaggio, non più giovanissima anche se molto bella. La "Bersagliera" interpretata dalla Lollobrigida nel delizioso "idillio paesano" "Pane, amore e fantasia" si chiama Maria De Ritis.
RispondiEliminaCapisco che certi nomi ispano-controriformistici come ( Maria dos ) Dolores non possano essere sostenuti se manca il clima culturale di cui erano l'espressione ( "Pilar" è l'abbreviazione di "Maria ' del... Pilastro ! - così per via di un'apparizione ); tuttavia far sparire Maria... mi sembra davvero troppo.
"Francesco" mantiene buone posizioni forse perchè il santo viene visto anche in chiave paciista-ecologista-animalista, dunque "laicisticamente corretto", ma "Maria"con ogni evidenza viene sentito come tradizionalista-paesano. Eppure ci sono state molte "Regina Maria". Non parliamo di Pia e Pio...
Un fatto per me fastidioso è il profluvio di auguri per onomastico con dimenticanza completa del santo titolare primo del nome. Esempio gli immarcescibili Matteo e Luca: mi chiedo chi dei genitori sa qualcosa dei due santi. A Milano Ambrogio è sparito, Carlo mantiene una posizione ridotta, perchè comunque è un nome forte, concentrato,virile. Nessun aumento dei Sivio: colpa delle troppe barzellette?
Vorrei notizie dei nomi antico-romani a Roma: Tiberio, Quirino, Romolo largamente adottati ai tempi di "Poveri ma belli".
E' da notare che il maggior studioso dei nomi e cognomi italiani, autore di bellissimi libri, è EMIDIO De Felice. Interessante la sua teoria sui cicli d'uso dei nomi.
Non mi importa conoscere di quale orientamento partitico sia il Sindaco di Ascoli Piceno : sono contento che abbia fatto un tale invito ai suoi concittadini. Perchè buttarla sempre e solo in politica?
RispondiEliminaChe noia ...
Se il signor Iginio è così zelante e così coraggioso si potrebbe anche firmare nome e cognome!
Si è leoni solo quando si è coperti dal semi-anonimato ?
Dimentica la popolarissima De Filippi... ma ha assolutamente ragione!
RispondiEliminaRitengo altrettanto grave, e prima l'ho fatto notare con una battuta, il destino del Capofamiglia e Patrono della Chiesa: Giuseppe!
Non conosco nessun ragazzo o bambino che abbia quel nome.
Sono i due nomi più importanti per un popolo cattolico; in un popolo "moderno" tali nomi vengono associati al "vecchio"
<span><span>(mentre un sindaco esorta ad imporre ai bimbi il nome di un Santo patrono....)</span>
RispondiElimina<span>avete letto questo articolo sull'adeguamento liturgico della cattedrale di Reggio Emilia ?
sapevamo che non c'è limite al peggio, ma comunque .....non nuoce un'ennesima riconferma....
già le immagini parlano da sole: i fedeli (anzi il popolo) siedono su file di sedie, e i banchi sono spariti...ovviamente non ci si inginocchia più ! come sempre, è fatto compiuto da parte del regime ....e come si fa a protestare ? e chi, in nome di che cosa, contro che cosa un fedele dovrebbe protestare ? tutto è fatto in vista della assembleare partecipazione del popolo (di Dio), e tutti pensano (devono pensare....) che il Signore sarà contento di questi aggiornamenti, perchè sono fatti in nome del " concilio " e per evangelizzare meglio (forse) i cattolici sempre più ignari del vero significato della Santa Messa: il vero, il grande l'unico concilio che ha rinnovato la Chiesa rendendola sempre più adeguata alle esigenze dell'uomo moderno (come capiamo bene dagli illuminanti art. esplicativi del n. speciale del giornale cittadino qui sopra linkato:"La libertà".....) ?
</span></span>
ed ecco come viene spiegata ai lettori (digiuni di liturgia moderna) ansiosi di capire gli aggiornamenti liturgici, la soluzione pratica del dilemma così presentato: "Banchi o sedie?"
RispondiElimina(vediamo....):
"Dopo lunghe riflessioni la Commissione ha ritenuto che, rispetto alle panche, la sedia sia uno strumento più flessibile e meno ingombrante rispetto alle panche e, perciò, nel caso concreto della cattedrale reggiana sia da preferire; in caso di bisogno consente
di adattarsi ad assemblee di dimensioni variabili; può anche consentire che, ai di fuori delle celebrazioni, la navata e il transetto siano lasciati interamente liberi.
In prossimità della cappella del Santissimo, tuttavia, la Commissione ritiene [bontà sua, n.dello scrivente blogger...] che si continuino a utilizzare i banchi per la preghiera prolungata e per l'adorazione.....[ma...a pro dei fedeli di Reggio e italiani d'ogni provenienza, che volessero inginocchiarsi davanti a Nostro Signore, vorrei sapere, dov'è la Cappella del SS.mo?..... ]
Si è rilevato che l'uso generalizzato dei banchi disposti in modo da occupare tutta la navata, nelle celebrazioni non particolarmente affollate, non agevola la celebrazione partecipata ma, al contrario, favorisce la dispersione dei fedeli. [dispersione??...rispetto a CHE COSA ?.....]
Va tenuto presente, inoltre che,<span> l'uso dei banchi non è di tradizione così antica </span>e che, fino ad anni recenti, nelle chiese cattoliche - anche nelle
cattedrali e basiliche - era presente un numero assai limitato di banchi fissi e vi era molto spazio libero, in sintonia con la tradizione orientale. [questo discorso giustificatorio di tipo storico l'ho gà sentito...o letto da qualche blogger targato NC....ma forse mi sbaglio]
L'uso delle sedie pone alcuni problemi pratici: occorre del personale per collocarle e per accatastarle [ come in una sala da conferenze...:(...] di nuovo con cura in luogo opportuno; si tratta, tuttavia, di problemi di semplice soluzione come avviene da tempo nelle basiliche romane e in altre cattedrali emiliane come, ad esempio, a Parma."
(soluzioni brillanti di eguale portata potrete leggerle nell'art. citato.....:(...)
Poveretti...
RispondiElimina<span>dice bene il giovane blogger di infinitoquotidiano, a commento delle infauste e sgradite innovazioni:
RispondiElimina"Le sedie dimostrano che cosa s’intende per liturgia: uno spettacolo.
A teatro, almeno, ti trattano meglio con le poltrone. Con le sedie per inginocchiarsi non se ne parla proprio. Per quanto riguarda l’altare che dire? Che non se ne vede il motivo di tale modifica. <span>Di tale rottura con la Tradizione cattolica. "</span>
.........
ma come e da chi ci verrà spiegata la presunta <span>continuità </span>di tali incredibili adeguamenti della Messa moderna con la Tradizione, di tali novità di arredo e celebrazione che vediamo fiorire in cento e più chiese d'Italia e del mondo, mentre ci viene annunciata la prossima "riforma della riforma" (mai neppure nominata peraltro nelle parrocchie) ? ......nessuno risponderà alla ennesima domanda di pecore smarrite e sbandate.....</span>
Ed una commissione della Cei ad aver dato quelle "spiegazioni"?
RispondiElimina<span>Leggo fra le altre giustificazioni, nel più puro e perfetto spirito postconciliare, che nulla ha che da vedere con la Sacrosanctum Concilium :
"In prossimità della cappella del Santissimo, tuttavia, la Commissione ritiene [bontà sua, n.dello scrivente blogger...] che si continuino a utilizzare i banchi per la preghiera prolungata e per l'adorazione."</span>
Perchè, per quei signori, la Messa non è forse Adorazione?
Durante la Messa non ci si inginocchia in preghiera, in adorazione?
Ma che cosa dovremo ancora subire da parte di quella intelligentsia postconciliare che ha fatto man bassa sulla Liturgia, che l`ha manipolata in modo vergognosamente arbitrario, che l`ha piegata alla sua ideologia, quanto tempo dovremo ancora aspettare fino a quando il Vaticano decidi di intervenire dall`alto ...ah, ma dimenticavo che, secondo il card. Canizarès, il movimento di rinnovamento liturgico deve venire dal basso e che secondo Padre Lombardi nessuna misura direttiva sarà presa....
Me lo chiedo pure io e ho posto la stessa domanda nel thread sulla cessione di una chiesa cattolica (sempre a reggio emilia) agli ortodossi.
RispondiEliminaIeri avevo visto un suo commento nel thread che hanno tolto e volevo giusto chiederle se sapeva qualcosa in merito
Il suo "non ci lasciate soli" mi fa supporre che lei sia di Reggio.
RispondiEliminaSono contento che ci sia così tanta sensibilità attorno a questo tema.
Mi faccio un piccolo vanto: quando è stato caricato il thread inerente alla cessione di una chiesa cattolica agli ortodossi (sempre a Reggio) ho scritto che il responsabile di questa operzione doveva essere il Vescovo Adriano Caprioli, "pure responsabile della protestantizzazione del duomo di Reggio Emilia".
E dopo un giorno è stato caricato un thread sul duomo.
Consiglio a tutti quelli che abitano a una distanza ragionevole da Reggio Emilia di andare a farsi un giro e prendere visione del disastro.
Ma non c'è nessuno che ha un'entratura con qualche pezzo grosso della Curia Romana (tipo card. Burke) e che possa smuovere seriamente le acque?
Ieri mattina ero a San Pietro. Che desolazione. Dappertutto transenne, chiuso qua, chiuso la, impossibile avvicinarsi alla maggior parte degli altari; e negli spazi liberi, folle di turisti sbracati, molti e molte in calzoncini e magliette striminzite che fino a qualche anno fa non sarebbero entrati. La cappella del Santissimo Sacramento, presidiata da un usciere indiscreto che pretende di farsi rendere conto del perché vuoi entrare, La cappella di San Giuseppe nel transetto, senza nessun segno ben riconoscibile che anche lì sia presente il Santissimo, con i soliti turisti che passano ignari e indifferenti.
RispondiElimina<span><span>nessuno risponderà alla ennesima domanda...</span></span>
RispondiEliminaProprio così.
Povera Chiesa! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
@Redazione
RispondiEliminaL'ospite sopra sono io.
Per la seconda volta i post partono in triplice copia!...
Non mi è possibile cancellarli. Potete provvedere voi?
Grazie.
<span>Leggo sul sito della Diocesi di Reggio Emilia:
RispondiElimina"In questi anni di guida della nostra Diocesi, mons. Caprioli ha cercato di presentare costantemente un'immagine di Chiesa, <span>perché il volto della nostra Chiesa assomigli sempre più alla Chiesa voluta da Gesù Cristo</span>, alla Chiesa testimoniata dagli Apostoli e dai Santi, <span>alla Chiesa riformata dal Concilio Vaticano II.</span> Ora il Vescovo, per così dire, “completa” il suo magistero presentando nella Lettera una Chiesa della speranza, animata dalla fede nel Risorto e protesa al futuro che Dio ci ha promesso, alla pienezza della carità."
Chiesa voluta da Gesù Cristo?
O Chiesa voluta da chi sta tradendo la volontà di Cristo, da chi la vuole protestantizzare?
Chiesa riformata dal Concilio Vaticano II? </span>
<span>Chiesa conciliare, Chiesa postconciliare? Quella di coloro che pensano e agiscono da più di 40 anni come se una nuova Chiesa fosse nata dopo i Vaticano II? Quella di coloro che stanno affrettandosi di cancellare le traccie di quel passato che odiano e disprezzano e che sarebbero sopravissute alla loro furia distruttrice?
Dove sta scritto nella Sacrosanctum Concilium che il latino doveva essere soppresso, lo spazio liturgico stravolto, gli altari disattivati se non distrutti, per essere sostituiti da tavole-mense-cubi, gli inginocchiatoi e le balaustre soppressi, il Tabernacolo relegato in un angolo dove il fedele deve andare a cercarlo? Dove?
Quei tristi siri che non hanno che la parola "Concilio" alla bocca, in realtà mentono e da troppi anni ingannano i fedeli.
E dove la mettiamo l`ermeneutica della continuità in quel volto di Chiesa voluto da mons. Caprioli?
http://www.soscattedrale.re.it/0pagine/visua_pagine.php?id_page=12</span>
Leggetevi il documento del vescovo Caprioli per"L'applicazione in diocesi del motu proprio "Summorum Pontificum" avvio per la sperimentazione" (sic.!) già il titolo fa venir la pelle d'oca... aiuto altro che catto protestanti: PROTESTANTI e basta!
RispondiEliminaA voi il testo intero, buon divertimento:
http://s2ew.reggioemilia.chiesacattolica.it/pls/reggioemilia/bd_edit_doc_dioc_css.edit_documento?p_id=923475&p_pagina=22344&rifi=&rifp=&vis=4
Mi chiedo: è possibile che un vescovo legiferi in questo modo contravvenendo e modificando sostanzialmente le disposizioni del Pontefice?
Risultato: pare, da quanto scritto, che vi sia una sola Santa Messa in forma straordinaria, una sola volta al mese per l'intera Diocesi. Non vi è un gruppo stabile?
Altra domanda: com'è possibile applicare l'Universae Ecclesiae in questa cattedrale? Dove tutto è stato stravolto? Non dice il testo pontificio che il rito è unico e che in una chiesa devo poter celebrare indistintamente entrambe i riti?
Credo che i problemi vadano ben oltre un adeguamento, quest'ultimo infatti è solo la manifestazione di un pensiero non cattolico.
Ma mi spiegate perchè durante le ordinazioni presbiterali tre tizi in camice arrivano con tanto di zaino a cavalcioni di tre biciclette, all'interno della cattedrale e durante il rito? Che sia previsto dal rituale del vecovo diocesano? Mah.
RispondiEliminahttp://www.diocesi.re.it/pls/reggioemilia/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=22352&rifi=guest&rifp=guest
La foto è la numero 56 dell'album "ordinazioni presbiterali del 11/06/2011"
Gentile Luisa, credo che alle sue domande sia bello rispondere con le parole di un santo Vescovo Mons. Mario Olivieri, tratto dalla rivista "Studi Cattolici", gennaio 2009:
RispondiElimina<p><span> </span>
</p><p><span>"Si sta forse prendendo atto che là dove<span> il Concilio Vaticano II è stato interpretato come discontinuità con il passato, come rottura, come rivoluzione, come cambiamento sostanziale, come svolta radicale, e, dove è stato applicato e vissuto come tale, è nata davvero un’altra chiesa, ma che non è la Chiesa vera di Gesù Cristo; è nata un’altra fede, ma che non è la vera fede nella Divina Rivelazione; è nata un’altra liturgia, ma che non è più la Liturgia Divina, ma che non è più la Liturgia tutta intessuta di Trascendenza, di Adorazione, di Mistero, di Grazia che discende dall’Alto per rendere davvero nuovo l’uomo, per renderlo capace di adorare in Spirito e Verità</span>; si è andata diffondendo una morale della situazione, una morale che non è ancorata se non al proprio modo di pensare e di volere, una morale relativistica, a misura del pensiero non più sicuro di nulla, perché non più aderente all’essere, al vero, al bene."(</span><span>ndr. </span><span>sottolineature mie )</span>
</p><p>
</p><p>Evidentemente a Reggio la "rottura" impera, e con lei il suo ideatore: il Principe di questo mondo, come ha scritto l'ottimo Langone.
</p>
Però non le hanno spiegato, che i banchi non sono rivolti verso l'altare del Santissimo, ma verso la mensa/cubo. Quindi al Santissimo non si mostra il volto bensì la spalla sinistra! Ha ha ha alla faccia del padrone di casa!
RispondiEliminaLa cappella del Santissimo, se non ricordo male, è infondo alla navata di sinistra. Quando andai rimasi esterrefatto: altare cinquecentesco magnifico, veramente degno di ospitare il Re dei re.
Arredo della cappella: a lato su uno stelo, un cero rosso da cimitero e sull'altare una pianta fiorita e basta. Nemmeno due candele, una tovaglia... nulla. Rimasi impressionato dal contrasto fra la bellezza dell'altare monumentale e la scientifica trascuratezza di tutto il resto.
Gentile Caterina!!!
RispondiEliminagrazie per le Sue informazioni (in grassetto) sul thread relativo al duomo di Reggio.
Però una domanda mi sorge spontanea.
Lei scrive che "uno della redazione mi ha scritto". A prescindere dal fatto che possono esserci rapporti di amicizia e di simpatia che vanno oltre questo blog e che giustificano contatti bilaterali (ci mancherebbe), mi chiedo perche ci sia una disparità di trattamento.
Tutti i blogger dovrebbero essere considerati allo stesso modo e bastava fare una menzione (brevissima) sotto il titolo del blog.
Come fa inoltre la redazione a contattare privatamente un blogger? Lo potrebbe fare con tutti?
Un saluto cordiale a Lei: apprezzo la sua Spontaneità (a volte è un "fiume in piena" :-) ), accompagnata dal tempo che può investire a scrivere qui dentro,.
Buona giornata!
voleva dire queste qui sotto ? ......non c'è che dire, proprio una bella manifestazione, molto simpatica e coinvolgente per il pubblico: già....perchè i fedeli sono spettatori di uno spettacolo allegro in cui i nuovi preti compaiono all'improvviso, sorprendendo tutti con l'entrata in scena, davvero una trovata entusiasmante....spettacolare !... proprio di quelle che il card. Ratzinger aveva detto che la Sacra Liturgia Cattolica non aveva affatto bisogno !...ma ormai, che dire ?
RispondiEliminathe show must go on !
:(
corrige: ....<span> il card. Ratzinger aveva detto che la Sacra Liturgia Cattolica non ne aveva affatto bisogno....</span>
RispondiEliminaSi proprio quelle. Abusi, abusi, abusi... tre volte, una ogni bicicletta! Ma che vergogna. Spero almeno, vista l'età, non fossero seminaristi.
RispondiElimina<span>Che le nefandezze che compiono vadano bene a loro, che la coscienza l`hanno messa in cantina è, ahinoi, scontato, ma che vadano bene a chi dovrebbe custodire e trasmettere il tesoro della nostra Fede, e dovrebbe farlo dalle Congregazioni vaticane, questo è grave, perchè chi tace acconsente e quegli scempi liturgici-dottrinali continuano indisturbati, nel silenzio delle nostre autorità.</span>
RispondiEliminaSì, la messa (volutamente in minuscolo) per quei signori è uno SPETTACOLO, che deve COINVOLGERE, ATTIRARE, e anche DIVERTIRE, c`è il regista con i suoi assistenti registi che hanno scritto lo scenario, ci sono gli attori, le comparse e gli animatori che scaldano il pubblico , e c`è il pubblico che applaude, che ride, o che subisce ma non ha il coraggio di alzarsi e andarsene, insomma tutti protagonisti di un spettacolo più o meno interattivo, ma dov`è in quello spettacolo il vero e unico PROTAGONISTA?
RispondiEliminaChi in quella assemblea si ricorda o sa che cosa è venuta a "fare" in quella chiesa, chi si ricorda o sa che "cosa" È la Santa Messa?
RispondiElimina"La riforma liturgica, nella sua concreta realizzazione, si è allontanata sempre più da questa origine. Il risultato non è stata una rianimazione ma una devastazione. Da un canto, abbiamo una liturgia degenerata in “show”, nella quale si cerca di rendere la religione interessante con l’aiuto di idiozie alla moda e di massime morali seducenti, con dei successi momentanei nel gruppo dei fabbricanti di liturgia, e una attitudine all’arretramento tanto più pronunciata presso coloro che cercano nella liturgia non lo “showmaster” spirituale, ma l’incontro col Dio vivente davanti al quale ogni “fare” diventa insignificante, essendo solo questo incontro capace di farci accedere alle autentiche ricchezze dell’essere."
Card. Joseph Ratzinger. Prefazione a K. Gamber, La réforme liturgique en question.
<span>Si proprio quelle. Abusi, abusi, abusi... tre volte, una ogni bicicletta! Ma che vergogna. Spero almeno, vista l'età, non fossero seminaristi.</span>
RispondiEliminaIo spero ancora di più che vengano notati dal General manager di qualche team ciclistico, che vengano loro offerti vantaggiosi contratti pluriennali e che si dedichino a tempo pieno al nuovo mestiere.
RIDICOLI!
@ LD Caterina63. Mi scuso anticipatamente se risulterà che avrò detto cose risapute.La scelta fatta da lei e da suo marito è appropriata perchè il nome di santa Caterina da Siena ( un tipo "tostissimo", tutt'altro che un'animella, anzi una grand'anima, capace di definire "diavoli rossi" certi cardinali ) porta in sè elementi di grandissima attualità; in più era una terziaria dell'ordine di san Domenico, altro tipo in gambissima. Come dire: la passione e il rigore.
RispondiEliminaIn realtà il momento della scelta del nome per un figlio a venire una specie di "brivido metafisico": NOI scegliamo quanto c'è di più intimo e insieme esposto al pubblico per una persona che vi sarà legata per tutta la vita... Qualcosa dice il atto che secondo il libro ella Genesi Dio invita Adamo a dare il nome a tutti gli animali.
C'è perfino un testo cabbalistico secondo il quale il nome di per sè influenza lo sviluppo del carattere.
La questione dei nomi mi interessa particolarmente, anche in relazione al mio "mestiere" di insegnante ( per gli alunni "prof." ) di lettere; da qui la mia pedanteria, che spero possiate scusare.
RispondiEliminaIn un nome ci sono due livelli o "bande" espressive : quello del suono in sè, che può essere eufonico-musicale oppure, all'estremo opposto, alquanto cacofonico ( mi scusino i Tedeschi: ma chiamarsi "Waltraud... "e quello della "connotazione", ciè dei richiami storici o d'altro genere che il nome evoca: ad esempio GIORGIO fa venire in mente il tipo del guerriero che lotta con il drago; CARMELO è sempre più messo in un angolo perchè ha di fatto una forte connotazione meridional-sudista; in realtà richiama il monte Carmelo, con i suoi eremiti e mistici, e vuol dire "giardino di Dio": più bello di così... Non parliamo di ADOLFO, nome musicalissimo, ma pressochè "bruciato" da quel tipo col baffetto.
La primissima esigenza è di evitare accoppiamenti nome-cognome sgradevoli o che fanno sorridere: basta cercare su Google "nomi strani e ridicoli". In ogni caso occorrerebbe un po' di buon senso e di lungimiranza: non chiamare Chiara una bambina con pelle e capelli scuri ( è successo, è successo ! ), Isabella una bambina che non abbia TUTTI i parenti ( anche quelli delle precedenti generazioni ) dai lineamenti fini e molto corretti: il DNA non è un'opinione... Si dovrebbe anche prevedere se le "connotazioni" del nome corrisponderanno alle scelte ideologiche e alla situazione di vita del bambino, specialmente quando sopraggiungerà l'età avanzata: per accettarsi come "Ercole" o "Fortebraccio" a ottantacinque anni occorrerebbe una salute... d'acciaio! Sorte curiosa è quella di certi accoppiamenti bizzarri per matrimonio, come "Giuseppina Pecora in Agnello" o "Marta Chiodi in Martello". Quando il proprio nome-cognome è "invaso" da un uomo di spettacolo o comunque sotto i riflettori... beh, allora - come direbbe Benigni - è un caso doi sfortuna: come quello di una persona serisssima che si chiama Franco Franchi. I Fantozzi d'Italia avrebbero qualche cosa da dire a Paolo Villaggio!
Nel caso di Emidio, è da notare che l'apparente "bruttezza" del nome dipende in larghisima misura dall'uso circoscritto. Eustorgio sembra sgradevole, ma l'usatissimo Giorgio non è molto differente per impasto sonoro e non crea diicoltà di sorta. Per portare volentieri il nome Emidio bisognerebbe studiarsi bene la vita del santo ( come farò personalmente ).
Un nome inusitato può servire egregiamente per "connotare" un cognome magari musicalissimo, ma molto diffuso: Giovanni Rossi è molto comune, VASCO Rossi è unico: come certi piccoli "difetti" fisici che diventano emblemi di identità originale. Poi c'è da dire che l'impressione di forza morale di una personalità finisce per estendersi al nome. Emidio può dare una connotazione di maggiore rarità-sofisticazione rispetto all'eufonicissimo ma anche diffusissimo Emilio. Penso anche al Beato CONTARDO Ferrini, a ad ARMIDA Barelli, che furono tra i ondatori dell'Università Cattolica.
Nel caso di ERACLIO, è chiaro che il nome può essere apprezzato e fieramente portato da chi conosce le lotte fra Cristiani d'Oriente e Persiani e la "leggenda della Croce" di Pier Della Francesca. In ogni caso, dato il livello della cultura media, non bisognerebbe rischiare una simile scelta senza l'accoppiamento con un cognome importante, magari anche nobiliare e la previsione di un carattere fortissimo..
L'imposizione di un nome già illustrato da un santo non nè tassativa; potrebbe essere perfino la spinta a farsi santi per occupare quella nicchia. In ogni caso è quanto mai sgradevole la scelta di nomi frivoli, leggeri e modaioli. ( [...]
@ Daniele. Guareschi era un genio nella scelta dei nomi. Il suo capolavoro assoluto è
RispondiEliminaDON CHICHI' ( il pretino petulante-contestatore sessantottino ).
Avevo anche criticato il tizio che insultava Giovanni Paolo II, ma la mia critica è stata cancellata. Evidentemente le uniche critiche ammesse sono quelle a certi bersagli come i Papi. Complimenti.
RispondiEliminaAvevo poi scritto che esistevano persone di nome Emiddio con due D, ma anche questo è stato cancellato. Mah.
@ Cesare. Molti anni fa in UC a Milano, durante il dibattito seguito a una lezione di etica sessuale di mons. Maggiolini buonanima, uno studente fece questo intervento: "Un mio amico dice: io ho due figli. Uno si chiama Ogino, l'altro Knaus".
RispondiEliminaOggi, a distanza, penso che con questo dire si fosse centrato il concetto senza il quale l'"Humanae Vitae" è incomprensibile: I metodi naturali tendono a ridurre di molto la probobablità di concepimento, non a poortarla a zero. Non sbarrano la porta, la socchiudono.
Per la REDAZIONE:
RispondiEliminaMa l'articolo di Langone è proprio stato cassato? Non apparirà mai più?
Grazie.
Assolutamente d'accordo. Il problema, come detto da Luisa, è che ormai la "messa" per loro è uno spettacolo, uno stare insieme alle altre persone, a far cosa non lo so mainfondo l'importante è partecipare!
RispondiEliminaLeggetevi cosa diceva in omelia il Card. Piacenza: "<span>La santità e la centralità del Mistero Eucaristico rendono ancora più stridenti le parole della pericope evangelica appena ascoltata. In essa, proprio nel momento in cui Gesù consumava l’Ultima Cena con i Suoi discepoli, si parla di un tradimento; del più grande tradimento della storia: quello di Giuda! «Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato». Il tradimento si consuma per un drammatico errore di valutazione, nel quale si manifesta la totale incomprensione, da parte del traditore, dell’identità e della verità del Signore: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». Questa domanda, è ripetuta ancora oggi in ogni tradimento del Signore, in ogni gesto degli uomini, che scambiano Dio con ciò che non è Dio; in ogni profanazione, mancanza di rispetto e banalizzazione della Santissima Eucaristia! «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». Ogni volta che l’Eucaristia non è tenuta nella giusta considerazione, che ad Essa non è dato il giusto posto nella Chiesa, cioè quello principale, ogni volta che l’adorazione dovuta all’Eucaristia non è compresa, o ad essa sono introdotti ed educati i fedeli, rischiamo di vedere pronunciate, ancora una volta le parole del traditore: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?»".</span>
Per il testo completo: http://www.clerus.org/italiano/news/00002636_Celebrazione_Eucaristica_al_termine_delle_Quarantore_per_la_santificazione_del_Clero.html
<p><span></span></p>
Bellissime anche le seggiole. Come quelle dell'IKEA
RispondiEliminaLa famiglia CAMERA, non dovrebbe mai mettere nome alla figlia DARIA.
RispondiEliminaEi fu.
RispondiEliminaCosa scriveva ieri LDCaterina63...? " ...<span>forse più che pensare chissà a cosa, è bene pensare che il satanasso di un diavolo lo zampino ce lo mette sempre.... è il disturbatore.... </span> :-D "
Ha ragione, lo zampino qualcuno ce l'ha messo, e non può trattarsi che di un satanasso di un diavolo... ;)
Belle quelle parole, ma fino a quando resteranno SOLO belle parole?
RispondiEliminaDal momento che è PALESE che sul terreno i vari creatori-traditori-distruttori se ne infischiano e non temono l`intervento dall`alto, QUANDO, dall`alto, piomberà la sanzione? Perchè a questo punto solo di sanzione si può parlare.
Purtroppo se la REDAZIONE continua a tacere non potrà evitare che sorga il pensiero di un cedimento a pressioni altolocate....ed è peccato.
RispondiEliminaNel prossimo thread un blogger spera in un thread ancor più forte, preferirei che fosse così, perchè una falsa manovra, con susseguente cancellazione irreversibile del thread, può succedere e allora una semplice spiegazione basterebbe. O no?
Cara Luisa, io non ho particolari competenze 'informatiche' ma credo che in qualsiasi 'cms' la cancellazione definitiva di un articolo richieda almeno due conferme, di solito quando li si cancella vengono infatti spostati in una specie di cestino dal quale possono essere recuperati.
RispondiEliminaEcco perché LDcaterina63 ha ragione... E' bene pensare che in questo caso sia intervenuto il satanasso di un diavolo... che sicuramente, di questi tempi, non disdegna l'utilizzo del telefono.
Però... il povero diavolo continua a non tener conto di un qualcosa che è da secoli risaputo da tutti, e cioé che lui è capace di fare solo le pentole, non i coperchi... :)
@ Caterina 63. Dietro questi eventi apparentemente solo pittoreschi si manifesta una problematica complessa e degna di analisi. Un tempo il "controllo sociale" sull'individuo era molto forte, anche attraverso la struttura familiar-patriarcale, per cui la ripetizione del nome del nonno nel nipote costituiva una specie di "reincarnazione" o di continuazione del "genius" del clan, come per le dinastie reali: Luigi XIII, Luigi XIV, Luigi XV... Chissà in percentuale quante di queste scelte tenevano in conto scarso o nullo il santo corrispondente.
RispondiEliminaOggi, in tempo di affievolimento della struttura familiare, le scelte sono dettate dal gusto individuale, che per i semicolti è influenzato fortissimamente dalle mode facenti capo ai miti massmediatici. Così a Napoli, dopo Gennaro, Pasquale, Salvatore e Ciro è spuntata una generazione di Diego Armando. Per fortuna non è capitato lo stesso in Toscana per Amintore.
Mi sembra di aver letto che la scelta di Alcide per De Gasperi sia stata ispirata da una figura mitologica affrescata sul municipio del paese; per Palmiro ( Togliatti ) non so, ma certo quelle forti caratterizzazioni hanno contribuito a imporre le identità dei personaggi.
Pensate che cosa sarebbe stato di D'Annunzio se non avesse avuto il dono del cognome dello zio adottante al posto dell'originario Rapagnetta! E se Vittorio Sgarbi si fosse chiamato Angelo Pacifici o Biagio Pace, come un famoso archeologo?
E' da ricordare il caso recente dei due genitori che volevano chiamare il figlio "Venerdì". Che cosa rispondere all'obiezione dell'esistenza del nome "Domenico"? Forse che Domenico è un nome festoso, Venerdì un nome di sofferenza...
L'uso ispanico di aggiungere al cognome paterno quello materno mi sembra molto bello; ho invecde fortissime riserve sulla possibilità di scegliere a seconda dei gusti il cognome paterno, quello materno o tutt'e due: mi sembra il segno della volontà di spingere verso un indebolimento ulteriore del legame familiare attraverso le generazioni.
Scusate lo sghiribizzo agostano; ma senza l'imperatore Augusto non ci sarebbe stato Agosto e forse nemmeno san'Agostino.
@ Anselmo. Sarebbe opportuno regalare in occasione del battesimo qualche pubblicazione ben confezionata, ben illustrata e opportunamente facilitata che possa presentare al bambino, giunto all'età scolare, la personalità del santo o dei santi di cui porta il nome non solo come etereo "santino" ( il che succede purtroppo per san Francesco ), ma anche come eroe dell'impegno religioso e sociale, non ra le nuvolette ma nel fango della trincea. Identificarsi con san Giovanni Battista il "resistente" inflessibile, con Tommaso Moro, il martire arguto ma senza cedimenti, con Caterina da Siena l'appassionata, piuttosto che con Spyderman, potrebbe essere una scelta pedagogica eccezionalmente valida. Per Giuseppe penso a san Giuseppe Moscati: più "tosto" e buono di così, e anche con scelta di non sposarsi per darsi tutto ai suoi malati...
RispondiEliminaUna domanda agli editori cattolici: di che livello è, per qualità linguistiche e di comunicazione figurativa, la produzione agiografica per bambini e ragazzi? E' un'idea solo mia che troppi apparati figurativi siano eccessivamente angelico-ecologistico-infantilizzanti, mentre i ragazzini vogliono identificarsi in figure forti e appassionate ?
Ai tempi per me furono una vera bomba gli album sulla vita di don Bosco. Proprio per quello ho fatto l'insegnante!
Parecchi anni fa sentii dire da un missionario che aveva fatto la sua scelta di vita 'er aver visto il film "Le chiavi del regno" con protagonista Gregory Peck nella parte di un missionario in Cina.
Beh, se è <span>il satanasso di un diavolo (non conoscevo questa espressione) ad essere intervenuto via mail o telefono, e che la REDAZIONE si è eseguita, vorrei sapere su quali motivi visto che i commenti erano corretti e perfettamente in tema con il thread che dava un`informazione esatta e verificabile.</span>
RispondiElimina<span> Beh, la discussione è comunque continuata su questo thread, gli scempi sono visibili, l`ideologia che li sottointende pure.</span>
Brutta cosa, e brutto segno, comunque se fosse vero che la Redazione ha tolto quel thread dopo interventi curiali o altri.
Cancellare un thread non cancella lo scempio subito dal Duomo di Reggio Emilia.
Spero sempre in un`altra spiegazione.
<span><span>il satanasso di un diavolo (non conoscevo questa espressione)</span></span>
RispondiEliminaPer la verità nemmeno io. Ma proviene da LDCaterina63, fidiamoci. Comparirà sicuramente da qualche parte nel CCC o in qualche libro scritto dal Santo Padre... :)
Aspettiamo, anche la Redazione ha diritto ad un pò di vacanze. Vedremo domani.
RispondiEliminaCerto che la redazione ha diritto ad un po' di vacanze, ma leggo i nomi di Enrico, Roberto, Sbastiano....
RispondiEliminaPossibile che uno di loro non sia di...picchetto?
E poi ci sono le parole di Caterina...
A prescindere dallo scempio architettonico nel duomodi Reggio: ora vedo anche la biciclettata in occasione delle ordinazioni presbiterali.
Questo Vescovo Caprioli mi sembra aver perso il lume della ragione.
Che ne pensa Caffarra?
Possiible che i dicasteri romani non intervengano?
Se così è ciò, significa che Roma si limita solo a uno sterile bla bla
@ Alessandro. Analogamente, dopo papa Sisto Quinto non c'è stato papa Sisto Sesto.
RispondiElimina@ Ospite. Però un collaboratore di san Paolo abitante a Pozzuoli si chiamava Aquila. Come minimo si tratta di "riempire" un nome anche strano con il proprio ben fare.
RispondiEliminaNon esiste anche Saint Loup, venerato in Francia? Gesù stesso si paragonò... a una gallina!
Caro signor Carradori,
RispondiEliminaLei è sempre troopo buono: vedo che legge molto (tutto?).
A volte scrivo di fretta e dò invio senza rileggere: spesso la spaziatura fra le parole ne risente :-(.
Leggevo nel thread sul cardinale Noè che lei aveva una certa familiarità con il defunto cardinale. Avrà sicuramente qualche altra conoscenza, nella Curia Romana, alla quale segnalare gli insopportabili abusi liturgici che vengono perpetrati a Reggio Emilia.
Puo fare qualche cosa?
Un saluto caro anche a Luisa.
In effetti, nei secoli ci sono alcuni che volevano prendere tale nome, però, ne sono stati trattenuti dalla concomitanza di tre ordini di considerazioni:
RispondiEliminaa) SIXTUM SEXTUM, ovvero il nome latino, che è quello ufficiale del pontefice, suonerebbe come una specie di sibilo;
b) "Papa Sisto (V), er papa tosto, che nnu perdona manco a Cristo".Se è vero che i suoi metodi liberarono per secoli lo Stato Pontificio dalla piaga di un brigantaggio che aveva preso le caratteristiche di una criminilatà "mafiosa" ante litteram, è altrettanto vero che si tratta di metodi, talmente duri (anche per i suoi tempi) che hanno lasciato nei romani un ricordo a dir poco controverso. Ricordo con il quale, a prenderne il nome, ancora oggi, i Potefici si troverebbero ad essere associati;
c) "SEMPER SUB SEXTO <span>ROMA</span> PERDìTA FUIT" . Dopo l'osservazione di tale curiosa coincidenza (tipo quella dei cardinali che muoiono a gruppi di tre o quattro alla volta) statistica, la saggezza popolare ne ha preso atto ed ha coniato tale adagio. Basti pensare a Montini.
Qualcuno ricorda "Don Franco & don Ciccio nell'anno della contestazione"?
RispondiEliminaIl capo comunista che va dal suo parroco don Ciccio, prete tradizionalista, alla "don Camillo", amante del latino, sempre in talare ed impegnato in senso anticomunista, per far battezzare il figlio "KARL , WLADIMIR, MAO". Ovviamente don Ciccio rifiuta ed il comunista si rivolge al parrocco dell'altra parrocchia, don Franco, sempre in borghese, pretino progressista d'assalto (apparentemente) alla "don Chicchì", poco o punto estimatore del latino, tutto opere sociali, assistenza agli sciperanti, etc.
Il comunista, ovviamente, i nomi li aveva scelti, rispettivamente in onore di "Marx, Lenin e Tze-tung". Don Ciccio è disposto a battezzare il piccolo, però, facendo presente che KARL è in onore di San Carlo Borromeo; Wladimir, come San Wladimiro, Patrono di Tutte le Russie e Mao, come abbreviazione di MATTEO, usata nei vecchi codici miniati.
A questo punto, il papà, fa presente che non gli piacciono più. Allora don Franco propone di battezzare il neonato "Antonio", come Gramsci, "Luigi", come Longo, e "PROSDOCIMO" come il segretario della locale sezione del partito.
A questo punto il comunista accetta e si procede al battesimo. Proprio in quando hanno appena concluso, fa irruzione in chiesa don Ciccio. Tutto sconvolto fa rapporto al vescovo, crica don Franco che ha accettato di battezzare "Karl Wladimir Mao".
<span>Qualcuno ricorda "Don Franco & don Ciccio nell'anno della contestazione"?
RispondiEliminaIl capo comunista che va dal suo parroco don Ciccio, prete tradizionalista, alla "don Camillo", amante del latino, sempre in talare ed impegnato in senso anticomunista, per far battezzare il figlio "KARL , WLADIMIR, MAO". Ovviamente don Ciccio rifiuta ed il comunista si rivolge al parrocco dell'altra parrocchia, don Franco, sempre in borghese, pretino progressista d'assalto (apparentemente) alla "don Chicchì", poco o punto estimatore del latino, tutto opere sociali, assistenza agli sciperanti, etc.
Il comunista, ovviamente, i nomi li aveva scelti, rispettivamente in onore di "Marx, Lenin e Tze-tung". Don Franco è disposto a battezzare il piccolo, però, facendo presente che KARL è in onore di San Carlo Borromeo; Wladimir, come San Wladimiro, Patrono di Tutte le Russie e Mao, come abbreviazione di MATTEO, usata nei vecchi codici miniati.
A questo punto, il papà, fa presente che non gli piacciono più. Allora don Franco propone di battezzare il neonato "Antonio", come Gramsci, "Luigi", come Longo, e "PROSDOCIMO" come il segretario della locale sezione del partito.
A questo punto il comunista accetta e si procede al battesimo. Proprio quando hanno appena concluso, fa irruzione in chiesa don Ciccio. Tutto sconvolto, fa ritorno in canonico e, ignorando il cambiamento dei nomi, fa rapporto al vescovo, circa don Franco che ha accettato, non solo di battezzare un bimbo di altra parrocchia, senza il permesso del suo parroco, ma altresì di chiamarlo "Karl Wladimir Mao".</span>
Ho una carissima amica che si chiama "SAYA". Nome, mia ha detto, scelto dalla sorellina maggiore di neppure un anno, che sapeva appena balbettare.
RispondiEliminaE quei poveri disgraziati che sono nati il 21 luglio del 1969? In onore dello sbarco sulla luna (se c'è stato), passi per qualche femminuccia chiamata "Selene" o "Luna", passi per alcuni chiamati "Andrea" in onore di Barbato o "Tito", in onore di Stagno. Passi pure "Neil" in onore di Armstrong. MA QUEI POVERACCI CHE SONO STATI CHIAMATI "MODULO"!!
Li chiameranno sempre "Lino".
E forse Lina Wermuller li scglierà per fare le comaprse nel film "LA CAMICIA DI LINO". Ovviamente interperato da Lino Banfi, Lino Capolicchio e Lino Ventura.
<span>Palmiro ( Togliatti ) non so,</span>
RispondiEliminaNacque la domenica delle Palme.
Alcide, ovvero figlio di Alceo è un altro nome di Ercole.
<span>Avrà sicuramente qualche altra conoscenza, nella Curia Romana, alla quale segnalare gli insopportabili abusi liturgici che vengono perpetrati a Reggio Emilia.
RispondiEliminaPuo fare qualche cosa? </span>
Le conoscenze le avrà certamente e certissimamente segnalerà gli abusi, ma... a che servirà?
C'è ancora qualcuno tanto 'fiducioso' da credere che la segnalazione sia sufficiente perché chi ha l'autorità (e quindi il dovere) di intervenire reprima gli abusi cacciando questo individuo e lo sostituisca con un cattolico?
Ormai le 'alte sfere' intervengono con velocità supersonica solo ed esclusivamente quando le questioni comportano rischi di danni economici o di immagine.
E' su questi due aspetti che bisogna battere per avere attenzione.
Suggerivo, nel thread 'scomparso', di attuare forme di protesta <span>non violente</span> ma tali da costringere i media a dedicare alla questione ampi spazi.
Sono convinto non esista altra strada.
In Perù ci si inginocchia terra senza tanti problemi...
RispondiEliminaApparentemente , se mi riferisco al thread che oramai mi permetto di definire"censurato", molto è stato fatto senza alcun risultato. E ti pare, è la commissione della Cei ad approvare e lodare certi orrori, a quel livello le porte saranno chiuse, ma in Curia? Non penso che in Vaticano non sapessero ciò che si stava progettando per il Duomo di Reggio Emilia, mi ricordo di un thread, qualche mese fa, in cui don Bux menzionava il "crocefisso" creato da un artista giapponese buddista, dunque la Curia sa, ma la Curia tace.
RispondiEliminaUn caro saluto anche a lei.
a) i metodi naturali vanno usati quando c'è un grave motivo, gravità giudicata tale dal confessore, altrimenti la contraccezione resta ILLECITA;
RispondiEliminab) fatti con precisione, i metodi naturali hanno stessa "affidabilità" di quelli artificiali (che, dal canto loro non sono neppure essi infallibili);
c) In genere i metodi dell'astinenza periodica, sbagliano, qunado si cerca di fare i furbi. Ovvero, quando, nei giorni potenzialmente fertili (il Billings è molto più preciso dell'Ogino), si pratica il coito interrotto.
Bene, dopo le foto anche i video, del DUOMO DI REGGIO EMILIA ovviamente.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=epcxrjPud1Q
Ma che bello con tanto di Reverenda Suora danzante, e pure scalza... un tocco d'inculturazione!
http://www.youtube.com/watch?v=Bwifs1nR86o&feature=related
Buona visione.
Neppure il Papa può far nulla in questo ed in altri casi narrati : dopo il CVII il Vescovo è praticamente il "papa" della diocesi.
RispondiEliminaQuindi è più cristiano il nome di Togliatti di quello di De Gasperi ?
RispondiEliminaPer non parlare della politica....
le cretinerie e gli insulti vengono cancellati per fortuna dalla Redazione.
RispondiEliminaRipeto : è facile fare i leoni coperti dal semi-anonimato.
le cretinerie e gli insulti vengono cancellati per fortuna dalla Redazione.
RispondiEliminaRipeto : è facile fare i leoni coperti dal semi-anonimato.
<p><span><span>Il sindaco di Ascoli P. ha anche avviato l'usanza di donare a tutti i nuovi nati (insieme al Tricolore), una vita del santo patrono a fumetti. Il perché lo spiega lui stesso nella prefazione al libretto.</span></span>
RispondiElimina</p><p>
</p><p>
</p><p><span>Perché regalare, a chi nasce oggi nel Comune di Ascoli Piceno, un libriccino che racconta la storia di un uomo vissuto circa milleseicento anni fa?</span>
</p><p><span>Chi è sant’Emidio e perché gli ascolani del futuro dovrebbero conoscerlo?</span>
</p><p><span>Sant’Emidio è il patrono di Ascoli e degli ascolani. Patrono è una parola di origine latina che significa protettore, difensore, avvocato. Il santo patrono di una comunità è quello che la protegge dal Male e dai mali (fame, guerra, malattie, fenomeni naturali e così via) e anche quello che la rappresenta, proprio come oggi fanno la bandiera, l’inno e le squadre sportive nazionali.</span>
E’ per questo che i milanesi sono «gli ambrosiani», Venezia è «la repubblica di san Marco», Genova «il banco di san Giorgio» e a Napoli il nome più comune è Gennaro. Per questo gli spagnoli serravano le file al grido di «Santiago», sulla bandiera scozzese c’è la croce di sant’Andrea e i gallesi portano all’occhiello un fiore (il narciso, nella loro lingua daffodil) il cui nome ricorda quello di san Daffyd. Perfino i diavoli nell’Inferno di Dante, se devono parlare di un dannato lucchese, lo definiscono «anzian di santa Zita».
</p><p><span>Un migliaio di anni fa gli ascolani decisero di prendere come loro patrono un tale Emidio che - raccontavano i vecchi - era venuto dalla Germania ai tempi in cui Ascoli era ancora pagana, aveva predicato il cristianesimo ed era morto martire.</span>
<span>A quell’epoca la comunità usciva da un lungo periodo di decadenza e insicurezza, durante il quale buona parte del centro di Ascoli si era spopolata. Gli ascolani riprendevano possesso della città, si costruiva una nuova cattedrale, di lì a poco sarebbe nato il Comune, libera associazione di liberi cittadini. Scegliere un santo patrono era un modo per dire «Ci siamo. Siamo gli ascolani. Siamo ‘quelli di Sant’Emidio’».Circa settecento anni dopo, per sant’Emidio sarebbe cominciata una nuova avventura, quella della diffusione del suo culto COME PROTETTORE dal pericolo del terremoto. Una vicenda grazie alla quale il nome del santo e quello della comunità ascolana sono oggi conosciuti in tutto il mondo cattolico. Insomma: Emidio è un uomo di buona volontà, che è venuto da lontano, è stato accolto dalla comunità ascolana, si è integrato perfettamente in essa e si è adoperato altruisticamente per il bene comune. Egli è il simbolo della nostra identità ascolana ma anche un sottile filo che ci collega al mondo e un modello di buona cittadinanza per tutti, senza distinzioni di fede, convinzioni politiche o etnia di provenienza. Ecco perché lo proponiamo come esempio alle nuove generazioni ascolane.</span>
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