Proprio nel giorno anniversario della promulgazione del motu proprio, ecco quanto ha pubblicato il sito ufficiale della diocesi di Milano. Sotto il pretesto del ditirambo all'uscente arcivescovo Tettamanzi (a dire dell'articolista, il "più affabile e premuroso" di circa 600 seminaristi: caspita!), leggete con quanto disgusto questo vecchio chierichetto descrive quella vecchia messa che gli capitava di dover servire. Il sito diocesano, deliziato, pubblica.
Enrico
All’epoca in cui svolgevo il servizio di chierichetto, la parrocchia di San Pietro Martire in Seveso, già canonicamente esistente, era ancora priva della chiesa e della casa parrocchiale: poteva tuttavia contare sull’ospitalità del Seminario arcivescovile e le funzioni liturgiche erano celebrate nell’attiguo Santuario, sorto sul luogo del martirio del domenicano Pietro da Verona (che ha dato il nome all’attuale Comunità pastorale cittadina), il cui 750° anniversario è ricorso proprio nell’anno di insediamento del cardinale Dionigi Tettamanzi sulla Cattedra di Ambrogio (2001).
Si era a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta e l’enorme edificio - o meglio, un’articolata struttura tutta racchiusa in un’imponente cinta muraria che ne precludeva ogni sguardo all’interno - accoglieva centinaia di ragazzini aspiranti al sacerdozio (anche fino a 600 allievi, negli anni più fecondi) che vi frequentavano la scuola media e la IV e V ginnasio (era infatti un Seminario “minore”).
Gli studenti seminariali hanno i loro insegnanti e prefetti: moltissimi tra questi hanno percorso le tappe più significative della gerarchia ecclesiastica, assumendo incarichi di prestigio e di responsabilità. Anche il cardinale Tettamanzi è stato tra quanti sono “transitati da San Pietro”, affiancando all’attività precipua del magistero quella di solerte collaboratore dell’infaticabile, ma ormai anziano parroco padre Luigi Garzoni. Padre Luigi combatté a lungo per avere una parrocchia autonoma, vincendo lo scetticismo di chi riteneva superflua una nuova chiesa a poche decine di metri dal Santuario che i sampietrini si erano abituati a considerare come la propria casa.
Chi scrive era un chierichetto e svolgeva un servizio che in quegli anni pre-conciliari era strutturato in rigidi formalismi, riflesso di una Chiesa non ancora rivitalizzata dal benefico soffio del Vaticano II: il celebrante volgeva ancora le spalle ai fedeli, le donne portavano il velo, maschi e femmine si disponevano “naturalmente” in settori distinti della chiesa e il chierichetto doveva imparare a memoria astruse formule in latino per assicurare una parvenza di dialogo a due con il sacerdote officiante, mentre la totalità dei fedeli restava in ascolto passivo... E mentre il Seminario rendeva disponibili gli ambienti per le sacre liturgie, la parrocchia “prestava” i propri chierichetti per le Messe, che si susseguivano senza sosta ai tre altari della chiesa, dovendo ogni prete celebrare una messa al giorno. Capitava così che, entrando in chiesa, vi fossero contemporaneamente più celebrazioni eucaristiche e il fedele non sapesse cosa scegliere!
Il più affabile e premuroso
Dopo il servizio parrocchiale, i chierichetti venivano “dirottati” nella austera sacrestia del Seminario, dove preti giovani e meno giovani, tutti comunque indaffarati ad accaparrarsi il primo altare libero, venivano aiutati nella vestizione, che assumeva le caratteristiche di un vero e proprio cerimoniale.
Il giovane don Dionigi era tra lo stuolo di quelle tonache nere che cercavano il proprio turno, il proprio altare e il proprio... chierichetto. E il sottoscritto finiva spesso per fare tandem con lui. Celebrava all’altare della Vergine del Rosario, ma più spesso presso quello di San Domenico, al quale si accede direttamente dalla sacrestia attraverso un angusto corridoio. Per il ministero di confessore, la sua “postazione” era invece il confessionale collocato sotto il pulpito ligneo e, manco a dirlo, risultava essere sempre il più affollato!
Per la comunità del seminaristi e per quella parrocchiale di San Pietro Martire don Dionigi ha rappresentato una guida e un aiuto preziosi, un prete impegnato e affabile, una persona che ha sapientemente coniugato cultura e comunicazione. Negli ultimi nove anni è stato punto di riferimento per gli oltre quattro milioni di ambrosiani distribuiti nelle mille e più parrocchie della Diocesi, ma per noi di San Pietro resterà sempre il don Dionigi che trascorreva interminabili pomeriggi del sabato a confessare, che accostava le persone col suo sorriso bonario e un po’ sornione, che per tutti aveva una parola di conforto o di incitamento, che comunicava il suo sapere con semplicità e umanità.
Lo ringraziamo ancora per quanto ha operato in mezzo a noi, nella nostra piccola, ma vivace comunità, e in quella ben più estesa che vide le cure dei suoi illustri predecessori Ambrogio e Carlo. Gli assicuriamo la nostra preghiera unitamente a un augurio: possa questo figlio della Brianza e di S. Ambrogio, dopo aver rinsaldato nella fede la Chiesa milanese, guidata con coraggio, zelo e autorevolezza per quasi un decennio, continuare la sua apprezzata e instancabile
Fonte: Chiesadimilano
Non ho mai conosciuto Don Dionigi ma ho conosciuto, abbastanza bene il Card. Tettamanzi.
RispondiEliminaIl "ditirambo" è più che mai azzeccato.
Ad maiora eminentissimo Card. Dionigi.
Dovete capirlo... ha il terrore che Scola estenda il Summorum Pontificum al rito ambrosiano... ma si tratta, per sua gioia, di un timore totalmente infondato.
RispondiEliminaNon dobbiamo cadere nel giochetto, largamente praticato dai "progressisti", di fare esempi di pratiche discutibili o migliorabili per attaccare la Messa tradizionale. La tecnica è sempre la stessa: si portano esempi di abusi o pratiche discutibili (fra l'altro non sempre generalizzate) riguardanti il modo di celebrare e la pratica della Messa antica per affermare che la Messa antica non andava bene ed era teatro di gravi manchevolezze. E' facile rispondere a costoro che se la Messa dovesse essere giudicata da come la si pratica, quella di Paolo VI andrebbe riformata o cancellata domani stesso, visto la montagna di abusi e follie che ne ha costellato la vita ormai cinquantennale. Che nel corso dei secoli venga ritoccato questo o quell'aspetto della liturgia e intervenga sulla sua applicazione, è fatto normale nella storia della Chiesa e certo lo si poteva (e sotto certi aspetti) lo si doveva. Sul come è stato fatto, vabbé... sono contento che l'autore del panegirico trovi la Chiesa rivitalizzata dal soffio del Concilio: tanto rivitalizzata che di sagrestie affollate come quelle oggi non ne troverà di sicuro...
RispondiElimina<span>Non dobbiamo cadere nel giochetto, largamente praticato dai "progressisti", di fare esempi di pratiche discutibili o migliorabili per attaccare la Messa tradizionale. La tecnica è sempre la stessa: si portano esempi di abusi o pratiche discutibili (fra l'altro non sempre generalizzate) riguardanti il modo di celebrare e la pratica della Messa antica per affermare che la Messa antica non andava bene ed era teatro di gravi manchevolezze. E' facile rispondere a costoro che se la Messa dovesse essere giudicata da come la si pratica, quella di Paolo VI andrebbe riformata o cancellata domani stesso, visto la montagna di abusi e follie che ne ha costellato la vita ormai cinquantennale. Che nel corso dei secoli venga ritoccato questo o quell'aspetto della liturgia e intervenga sulla sua applicazione, è fatto normale nella storia della Chiesa e certo lo si poteva (e sotto certi aspetti) lo si doveva. Sul come è stato fatto, vabbé... sono contento che l'autore del panegirico veda la Chiesa rivitalizzata dal soffio del Concilio: tanto rivitalizzata che di sagrestie affollate come quelle oggi non ne troverà più di sicuro...</span>
RispondiEliminastasera alle 21 e30 ascoltate radio Maria. lo sò lo sò Padre Livio nel suo cuore sà dove è la verità
RispondiEliminache articolo patetico! Mi viene la nausea! ma chi è questo chierichettone troppo cresciuto?! A parte la bufala finale, ovvero che sue eminenza ha guidato la (fu) gloriosa diocesi con mano ferma e decisa (sì, ferma e decisa per inventare le numerose comunità apstorali che hanno allontanato fedeli e fatto ammalare di esaurimento nervoso diversi preti...), egli descrive la messa antica, che ha fatto santi che è stata celebrata da tanti santi, come un rito deprecabile. Spalle girate alla gente ma, con la gente, rivoltia Dio (chierichettone da strapazzo, se offri un ragalo che hai comprato con i tuoi figli per la tua sposa, non ti rivolgi, insieme con loro, verso di lei? oppur mentre offri il regalo guardi i tuoi figlioli e volgi il sedere ala festeggiata?). Donne col velo...embè? E' u segno di risptto e senza dubbio meglio di ora, che s vedo alla messa donne mezze nude (e pure suore senza velo...che di solito sono proprio inguardabili!). Più messe...quale è il problema' la messa è i rinnovamento incruento del sacrificio di cristo in croce' Il buon Dionigi non te lo aveva insegnato? Quindi più sono meglio è! Fratello ambrosiano, non confondere il vento del Concilio con la bufera del demonio...spero che un vento di rinnovamento soffi quanto prima con l'arrivo del cardinal scola. Con buona pace del Dionigione dai tanti sorrisi!
RispondiEliminahttp://www.paolorodari.com/2011/07/07/la-botta-a-freddo-del-cardinal-levada-a-chi-contesta-il-raduno-di-assisi/
RispondiEliminaGrande Galdinus! Ho aprlato due volte con il vescovo Dionigi in visita alla mia parrocchia e, onestamente, guardava altrove. più che un sorriso mi pareva un ghigno.
RispondiEliminaUn ditirambo a Tettamanzi val bene la demolizione del faro progressita milanese imposta dal Papa. Ma sentir definire "astruse formule in latino" la liturgia del Santo Sacrificio della Messa è veramente troppo! Caro chierichetto medium in grado perfino di misurare, mentre servivi Messa, la passività degli altri fedeli, il "benefico soffio" cui sei stato esposto, ha talmente rivitalizzato la Chiesa Milanese che prima, i sacerdoti che recitavano le tue astruse formule in latino erano così tanti da far fatica a trovare gli altari, oggi sono così pochi da far chiudere tutte le parrocchie. Purtroppo allegato al tuo saluto, c'è lo sputo velenoso , lanciato come al solito attraverso l'informazione diocesana, all'indirizzo del Papa. Quel Papa che (finalmente lo ha capito anche il chierichetto medium) ama e promuove proprio quella liturgia che tu servivi e ora odi. Caro chirichetto non abbia paura di Scola a Milano non ha alcun bisogno di fare sfracelli. Le tante dichiarazioni groggy progressiste di questi giorni rivelano l'avvio di fenomeni di autodepurazione naturale.
RispondiEliminaASSOLUTAMENTE ESILARANTE!!
RispondiEliminaDa non perdere questo sito della Chiesa milanese!
Quando il gatto è a Castel Gandolfo, i topi .... ( e non mi riferisco a Levada)
RispondiEliminaNon ha avuto neppure il coraggio di insultare direttamente Pio X|| e tutti i suoi predecessori.
RispondiEliminaAlmeno avrebbe mostrato coerenza.
Ma se a Milano nella Chiesa del Gentilino si celebra DA SEMPRE la Santa Messa Ambrosiana in rito antico!!
RispondiEliminaVolete forse dire che il buon Card Dionigi non ne sapeva nulla??
Ma per favore!!!
Ma ti riferisci al sito della Diocesi di Milano?
RispondiEliminaMysterium verbis....
Se ti riferisci a quello ti ragguaglio che costa un sacco di soldi, mi sembra un buon sito che cerca di dare più informazioni possibili ma non mi sembra così esilarante se non ti aiuti con sostanze psicotrope....
In gramine veritas....
Tettamanzi è un falcone ambizioso e inacidito perchè non gli è riuscito di diventare papa nel 2005. Da come l'ho visto celebrare la Messa e dare le particole in mano domenica scorsa in piazza Duomo, ho capito perchè lo Spirito Santo ha scelto qualcun altro come Successore di Pietro...
RispondiEliminaEvidentemente, questa serpe incattivita per la mancata promozione, ora che dovrà (per nostra fortuna) ritirarsi in un ospizio per vecchi preti pensionati, ha voluto lanciare l'ultimo razzo di fuoco contro colui che ha restituito alla Chiesa la Santa Messa di sempre, il nostro amato Vicario di Cristo Benedetto Decimosesto! Lunga vita a papa Benedetto!
PROPONGO A TUTTI DI INVIARE MOLTE MAILS DI BIASIMO AL SITO DELLA DIOCESI MENEGHINA, CHISSA' CHE SI RENDANO CONTO DELLA LORO POCHEZZA...
E per fare alcuni complimenti al Cardinale è necessarie vilipendere secoli di storia della Chiesa?
RispondiEliminaNeppure il coraggio di attaccare direttamente PioXII e i suoi predecessori colpevoli di un tale scempio!
Spero che il Cardinale si dipiaccia di questo pessimo servizio resogli.
La solita vecchia canzone sulle formule in latino astruse (forse lo erano per questo mentecatto, che non possedeva un Messalino bilingue) e sulla partecipazione "passiva" della gente!
RispondiEliminaPer i modernisti la partecipazione "attiva" consiste nel gridare, ballare, piangere, saltare ed agitare le braccia come un branco di esaltati. Non sanno che il silenzio non e' partecipazione "passiva"... ben lo sappiamo quanto questo silenzio sia.... rumoroso e carico di tensione, generata dalle silenziose e ferventi preghiere che i fedeli in raccoglimento uniscono a quelle del Celebrante... chierichettone GNURANT!!
E per fare alcuni complimenti al Cardinale è necessario irridere a secoli di storia della Chiesa ?
RispondiEliminaAvesse almeno il coraggio di attaccare direttamente i colpevoli di un tale scempio: Pio XII e i suoi predecessori!
Spero che il Cardinale si dispiaccia del pessimo servizio resogli.
Ma ti riferisci al sito della Diocesi di Milano?
RispondiEliminaMysterium verbis....
Se ti riferisci a quello ti ragguaglio che costa un sacco di soldi, mi sembra un buon sito che cerca di dare più informazioni possibili ma non mi sembra così esilarante se non ti aiuti con sostanze psicotrope....
In gramine veritas....
Come tirarsi la zappa sui piedi. La messa antica era un obbrobrio incompensibile che la gente doveva subire senza capirci un bel tubo, certo. Poi però i seminari erano pieni, anche di ragazzini di quarta ginnasio che chissà perché invece di scappare per essere stati costretti a recitare formule astruse andavano a farsi preti a quattordici anni, e i preti erano così tanti che non bastavano gli altari per dire messa...
RispondiEliminacerto, in una chiesa triste, oscura e irrangiungibile con i mezzi.
RispondiEliminaritirarsi in un ospizio? mmmm... non credo... mi sbaglierò ma sarà una presenza non super partes.
RispondiEliminaquanto a mandare email, lascerei perdere, sono le classiche iniziative che ti vengono ritorte contro. Bisogna sperare che il nuovo arcivescovo operi anche in q campo con sagacia, intelligenza, saggezza.
RispondiEliminacara redazione per favore potete postare una bella catechesi sul rito romano antico per far capire ,quanto è bello e sublime ,vi ringrazio
RispondiElimina... riflesso di una Chiesa non ancora rivitalizzata dal benefico soffio del Vaticano II ...
RispondiEliminaRivitalizzata? Benefico soffio?
Ha provato l'anziano ministrante vetus ordo (= chierichetto) a confrontare i numeri della Chiesa "a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta" con quelli, Dionisio Episcopo sedente, della Chiesa "rivitalizzata dal benefico soffio del Vaticano II"? Le ha fatte quattro sottrazioni tra quei numeri? Ha meditato sui risultati ottenuti?
Altro che benefico soffio. Aria di fessura che porta alla sepoltura, ecco cosa è soffiato per cinquant'anni!
Lodevolissimo che il giovane Don Dionigi passasse lunghissimi sabati a confessare. E poi ? E adesso ?
RispondiEliminasperiamo davvero che sia un timore infondato...
RispondiEliminaIl suo confessionale "manco a dirlo" risultava sempre il più affollato! Manco fosse stato il S. Curato d'Ars - mi perdoni il Santo per l'accostamento-! Lecchinaggio a prova di ridicolo.
RispondiEliminaPerché molti, invece che giudicare la Messa degli altri, non pensano alla propria (rito moderno o antico che sia)?
RispondiEliminabasta l'ultimo numero: 17 preti ordinati quest'anni nella diocesi più grande del mondo. Un successone!!!
RispondiEliminaChiesa di San Rocco al Gentilino, Piazza Tito Lucrezio Caro, 7
RispondiEliminanon è propriamente in mezzo alla steppa.
Comunque io vengo da Varese con i mezzi pubblici e la frequento volontieri.
Proponi la Messa Solenne in terza al Duomo, se non ti va bene.
Sempre a lamentarsi!!
Ebbasta parlare male del buon Dionigi.
il venefico soffio del Concilio!!
RispondiEliminaCaspita però, ma quell'oscuro seminario preconciliare non ancora "rivitalizzato", ospitava ben 600 seminaristi?
RispondiEliminaC'è da dire che quel "benefico soffio" post-conciliare ha praticamente spazzato via 5/6 e più dei seminaristi minori...praticamente è stato come un "soffio" mefitico di vento caldo africano su un bella coltivazione di fiori!
Di cui la maggior parte provenienti da famiglie che non potevano permettersi di fare studiare i figli, ne manco presso le Scuole Statali, che allora funzionavano, e che approfittavano dei Seminari minori (esperienza personale).
RispondiEliminaDefinizione dei seminari minori di un mio caro amico Sacerdote: la fabbrica dei padri di famiglia i quali, una volta lasciato il seminario rimanevano più o meno cristiani praticanti, a secondo dei maestri che avevano avuto!
Questo è un luogo comune arduo a sfatarsi, basato sulla falsa idea moderna che è impossibile che un bambino possa sentire la Vocazione al sacerdozio. Le percentuali dei "minoristi" che poi entravano nel seminario maggiore era altissima, e ne abbiamo goduto i frutti in Italia fino agli anni '80, dove nonostante il benessere ormai diffuso e la scolarizzazione avanzata, i seminari minori avevano ancora una buona frequentazione. Oggi invece in Italia ne resteranno si e no due-tre ancora aperti e semi-vuoti (e all'estero sono pratacamente scomparsi).
RispondiEliminase anche fosse stato così, ti pare poco "produrre" mediamente dei buoni padri di famiglia?
RispondiElimina@ sinclair: <span>se anche fosse stato così, ti pare poco "produrre" mediamente dei buoni padri di famiglia?</span>
RispondiEliminaMi sa che quest'attempato avanzo di chierichetto negli anni 70/80 a Seveso s'è fumato un po' troppa diossina.....
RispondiElimina"...dopo aver rinsaldato nella fede la Chiesa milanese..."
RispondiEliminaProbabilmente sta parlando di una fede diversa da quella cattolica, e di una chiesa diversa da quella cattolica. Del resto, il sito stesso della diocesi ambrosiana non si chiama "Arcidiocesi di Milano", ma "Chiesa di Milano"...
Assolutamente no! Non era per niente una critica: confesso che anch'io ho potuto usufruire di ottima preparazione media e ginnasiale presso i Seminari Minori di Masnago (Varese) e Seveso (MI) in quanto i miei genitori erano poverissimi e non in grado di mantenermi agli studi. Poi, dopo essere stato avviato al lavoro, tramite scuole serali mi sono potuto diplomare e laureare. I miei figli sono stati più fortunati di me ed hanno potuto avere una carriera scolatica più "normale".
RispondiEliminaQuindi un grande ringraziamento a quei Seminari, fabbriche di "padri di famiglia"
Oggi non ci sono più ed anche la Scuola Pubblica è stata distrutta dai vari ignobili personaggi che si sono succeduti nel tempo
<span>"...dopo aver rinsaldato nella fede la Chiesa milanese..."
RispondiEliminaProbabilmente il vecchio chierichetto sta parlando di una fede diversa da quella cattolica, e di una chiesa diversa da quella cattolica. Del resto, il sito stesso della diocesi ambrosiana non si chiama "Arcidiocesi di Milano", ma "Chiesa di Milano"...</span>
<span>Chi scrive era un chierichetto e svolgeva un servizio ...</span>
RispondiElimina<span></span>
bella descrizione... mi ha fatto ricordare di quando ero io il chierichetto che dovevo catapultarmi alle 5 del mattino per servire la messa delle 5,30...
e meno male Deo Gratias che sono scomparsi...
RispondiEliminabisognava viverci per capire ciò che vi accadeva
Angelo proponiti anche tu al sacerdozio e saranno 18: Don Angelo, suona bene!
RispondiEliminaFrancesco B.? berlusconi?
RispondiEliminaLa Grazia del Signore è libera di chiamare al Sacerdozio adolescenti e anche bambini molto piccoli!
RispondiEliminaIstituire i seminari minori significa riconoscere la signorìa, la presenza e la vitalità di questa Grazia.
Ma dov'è finito questo insuperabile articolo??? Ieri sera sul sito Chiesadimilano c'era e oggi non lo vedo più.
RispondiEliminaComunque, la cosa tristissima è che su un sito ufficiale venga pubblicato un testo che offende persone che hanno una sensibilità riconosciuta come legittima dal Santo Padre. Il sito ufficiale della diocesi avrebbe mai riportato il testo di qualcuno che irride allo spirito di Cl, di Rinnovamento dello Spirito, dell'Opus Dei, dei Focolarini...? No, ma non perché sarebbe illegittimo. Molto di più, per amore fraterno. Perché è innaturale rivolgersi con parole di tanto disprezzo a fratelli nella fede.
E' davvero tristissimo: ci si diverte a torturare e ad accanirsi finché possibile.
Ma che stai a diììì?????
RispondiEliminaForse nel Burundi....
ne facevano una in Duomo, una sola, in commemorazione di schuster: abolita dal buon dionigi (o chi per lui).
RispondiEliminafigurati se accetterebbero uno che ama la messa antica: il mio seminario durerebbe una settimana.
RispondiElimina@ archie: quesat critica è fuori luogo: la Chiesa di Milano è il nome corretto della Chiesa ambrosiana. Infatti i libri liturgici sono "iuxta ritum sanctae ecclesiae mediolanensis".
RispondiElimina@ Angelo: hai ragione, ho detto una fesseria. Il caldo e la foga giocano brutti scherzi.
RispondiEliminaRimane comunque un mistero, per me, come si possa affermare che Tettamanzi abbia "rinsaldato nella fede la Chiesa milanese": ribadisco pertanto che forse si sta parlando di un'altra fede e di un'altra chiesa.
@ Angelo: hai ragione, ho detto una fesseria. Il caldo e l'irruenza giocano brutti scherzi.
RispondiEliminaRimane comunque un mistero, per me, come si possa affermare che Tettamanzi abbia "rinsaldato nella fede la Chiesa milanese": ribadisco pertanto che forse si sta parlando di un'altra fede e di un'altra chiesa.
Che cosa intendi dire?
RispondiEliminaPotresti essere un po' più preciso. Grazie
caro archie, il mistero, questo sì, rimane!!!!!!!
RispondiEliminaSperiamo al contrario che sia un terrore FONDATO
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