Post in evidenza

Gesù è nato veramente alla fine di dicembre?

Gesù è nato veramente nella data decisa dalla Chiesa. Luigi C. Il Cammino dei Tre Sentieri ,  21 Dicembre 2024 Il professor Michele Loconsol...

domenica 10 luglio 2011

Confessione di fedeltà alla Chiesa

di P. Louis Bourdaloue S.J (1632 -1704).



Grazie eterne vi siano rese, o Signore, d'avermi fatto nascere in grembo alla vostra Chiesa, d'avermi nutrito del pane, voglio dire della dottrina della vostra Chiesa, di questa Chiesa formata del Sangue del Vostro Figlio adorabile, di questa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, la sola, vera Chiesa; di questa Chiesa, colonna di verità, contro cui tutte le forze d'inferno non hanno mai prevalso, né prevarranno mai.

Ecco, Dio mio, l'elezione che v'è piaciuto fare, di me fra tanti altri che avete lasciati nelle tenebre dell'infedeltà e dell'errore; ed ecco ciò che io devo riguardare come un segno di predestinazione, di cui non posso esaltarvi abbastanza. Ma Voi avete fatto ancora di più, o Signore: nel collocarmi in seno alla vostra Chiesa, m'avete anche dato un religioso e pio affetto per questa santa Madre, per suoi interessi, per il suo onore, per la sua stabilità, per il suo ingrandimento. Perché se io mi trovo così sensibile quale sono e quale mi vanto d'essere a tutto ciò che la tocca, a tutto ciò che può indebolire la sua autorità; a tutto ciò che può manomettere i suoi diritti, siete Voi, Dio mio, che m'avete inspirato questi sentimenti, i quali io annovero fra le vostre grazie più segnalate.

Ohimeh! Fra gli stessi figli che la Chiesa ha educati, ha tante volte ammessi ai suoi divini misteri, per i quali ha impiegato tutti i suoi tesori, ne vediamo purtroppo di quelli che la trattano con estrema indifferenza, e potrei aggiungere, col massimo disprezzo.

Gente sempre decisa a farsi beffe delle sue pratiche, a censurare la condotta dei suoi ministri, a prendersi giuoco delle sue discordie, dei suoi scandali, delle sue afflizioni e delle sue perdite! Ed ella è nostra madre! Per me, Dio mio, quantunque il più indegno del suoi figli, oso dirlo, e non perderò niente dell'umiltà, della bassa stima di me stesso, che mi convengono, nel rendermi innanzi a Voi e alla vostra gloria questa testimonianza, che tutto ciò che parte dalla vostra Chiesa mi è e mi sarà sempre rispettabile, sempre degno di venerazione, sempre prezioso e sacro; che tutto ciò che l'offende, mi ferisce nella parte più viva del mio cuore, e che nelle sue prove e nei suoi dolori nulla vi è che io non soffra con essa.

Sì, o Signore, lo dico ancora una volta, in questa confessione che io faccio alla vostra presenza e che sono pronto a fare in presenza del mondo intero, provo una grandissima consolazione. Ah! Dio mio; non permettete mai che io abbia a perdere questo spirito di sottomissione e di docilità verso la Chiesa, che è il primo carattere dei vostri eletti. Voi ce l'avete predetto, o Signore, che in tutti i tempi vi sarebbero contraddizioni, scismi, contese, e io vedo ai giorni nostri molti tumulti e inquietudini, intendo molti discorsi e ragionamenti.

Ma in mezzo a tante questioni che dividono gli spiriti io mi rivolgo all'oracolo, io consulto la Chiesa e m'arresto a ciò che essa m'insegna:, dopo che essa ha parlato, io mi sottometto e taccio.

Quindi, Dio mio, io levo tutte le difficoltà; quindi la mia fede diventa più pura, più ferma, più sicura e più tranquilla. In mezzo alle tempeste e alle burrasche, io mi getto nella barca di Pietro e, tutta battuta come essa è dai flutti, vi assaporo la dolcezza d'una calma la più profonda. Passo attraverso gli scogli e non ho paura: perché io so non esservi là per me né scogli né naufragi da temere.

Me fortunato, o Dio mio, se dopo una vita conforme ai divini insegnamenti e alle norme di questa santa Chiesa, dove ho avuto la felice sorte di esser educato e adottato tra i vostri figli, meriterò un giorno di partecipare alla beatitudine dei vostri eletti!

Così sia.

17 commenti:

  1. Esegesi trad.di Luca XIII,1-910 luglio 2011 alle ore 21:38

    Beato il povero Padre<span> Louis Bourdaloue S.J (1632 -1704)!</span>
    E' vissuto in un tempo in cui la Chiesa Cattolica si sapeva bene cosa era e dove stava e chi ne deteneva autorità, e chi ne faceva parte. E gli insegnamenti cattolici erano univoci. 

    RispondiElimina
  2. Seminarista affranto10 luglio 2011 alle ore 22:20

    è quello che pensavo anche io....

    RispondiElimina
  3. Don Alfredo M. Morselli10 luglio 2011 alle ore 22:33

    Si sa anche adesso che la Chiesa c'è ed è a Roma, e Benedetto XVI ne detiene l'autorità: La Chiesa c'è, e si vede, nonostante il modernismo.
    Riuscite ad infettare anche le pagine più belle della spiritualità cattolica

    RispondiElimina
  4. Perdonate "Esegesi e seminarista affranto" ma se non credete più LA CHIESA, UNA, SANTA CATTOLICA ED APOSTOLICA, avete problemi fondamentali nel CREDO.... ;)
    la bellissima Supplica-Preghiera non sta patteggiando per un  vescovo o per un Papa.... non sta facendo una "Confessione" di fede all'uomo, MA ALLA CHIESA..... se non riuscite a VEDERLA siete voi che avete un problema, non LA CHIESA....

    Gli insegnamenti nella Chiesa hanno sempre generato INCOMPRENSIONI più o meno volute o più o meno accidentali.....NON ESISTE UN'EPOCA D'ORO....questa Confessione di fedeltà ALLA CHIESA, meriterebbe da noi, oggi, una santa IMITAZIONE proprio per combattere la vera Battaglia....non si può "difendere" LA CHIESA se prima non la si riconosce e non la si AMA...la Chiesa non ha bisogno di difensori, MA DI INNAMORATI..... :-[  è in questo AMORE  che l'Apostolo può dire: "l'Amore copre una moltitudine di peccati".....

    RispondiElimina
  5. <p><span><span><span>Fra gli stessi figli che la Chiesa ha educati, ha tante volte ammessi ai suoi divini misteri, per i quali ha impiegato tutti i suoi tesori, ne vediamo purtroppo di quelli che la trattano con estrema indifferenza, e potrei aggiungere, col massimo disprezzo.</span><span></span></span></span>
    </p><p><span>Ma allora i pretacci c’erano anche nel 1632 -1704.</span></p>

    RispondiElimina
  6. Esegesi trad.di Luca XIII,1-911 luglio 2011 alle ore 08:10

    Sì. PERò, ALLORA, I PRETACCI, le gerarchie, quanto meno formalmente li combattevano. Poi, il nostro gesuita, parlava di pretacci che si comportavano male.
    Oggi ci sono tanti, che, magari, presonalmente non sono cattivi, ma che insegnano eresie gravissime e, non solo non ricevono alcuna punizione, ma che fanno carriera.

    RispondiElimina
  7. Salvianus massiliensis11 luglio 2011 alle ore 08:41

    Bellissime parole ispirate!
     "Novit Dominus, sagittare ad amorem; et nemo pulchrius sagittat ad amorem, quam qui verbo sagittat cor amantis, ut adiuvet amantem; sagittat, ut faciat amantem" (S. Augustinus En in ps. 30, II, d. 2, 6).

    RispondiElimina
  8. :-D san Vincenzo Ferreris appoggiò l'antipapa Clemente VII...che si opponeva al legittimo Papa Urbano VI difeso da santa Caterina da Siena....ergo, cosa ne dovremmo dedurre? entrambi sono diventati SANTI....
    Certo, tutto fu combattuto ma sempre AMANDO LA CHIESA..... questa supplica E' PER LA CHIESA, una, santa, cattolica ed apostolica, e non altro.....
    anche oggi si sta combattendo, ciò che manca è L'ECCLESIALITA', AMORE PER LA CHIESA in quanto tale e al di la dei partiginismi....
    le eresie ci sono sempre state e basta leggere ciò che sta insegnando Benedetto XVI per comprendere che la battaglia continua....
    non si è "cattivi" quando si combatte ragionevolmente l'eresia, lo si diventa quando ci si vuole sostituire ALLA CHIESA E AL PAPA.... o quando si PRETENDE una Chiesa come "la vogliamo noi" che fosse... dimenticando che Essa NON è un oggetto, ma E' VIVENTE ED OPERANTE, ED E' LEI CHE SANTIFICA....non sono le nostre battaglie a renderla Santa....
    ;)

    RispondiElimina
  9. Ma se Dio ci ama tutti perchè non ha concesso a tutti di nascere cattolici?

    RispondiElimina
  10. ieri dicevi che la chiesa n0on ha bisogno di essere amata.... boh non ti capisco

    RispondiElimina
  11. ..."Gente sempre decisa a farsi beffe delle sue pratiche, a censurare la condotta dei suoi ministri, a prendersi giuoco delle sue discordie, dei suoi scandali, delle sue afflizioni e delle sue perdite! Ed ella è nostra madre!"...
    Fossimo tutti capaci di ragionarla così...anche e sopratutto oggi,al presente!!! 

    RispondiElimina
  12. perchè Dio, per fortuna, non è cattolico!

    RispondiElimina
  13. ha concesso a tutti la libertà di diventarlo, pensi quanti nascono in famiglie cattoliche, ricevono il battesimo e poi non coltivano la loro Fede...
    Dio è li con la mano tesa che ci propone sempre la via della santità siamo noi che per un motivo o per un altro lo rifiutiamo.

    RispondiElimina
  14. al contrario è cattolico nel vero senso del termine!

    RispondiElimina
  15. :-[  se l'ho scritto è un errore, per me, imperdonabile.... mi segnali l'integrale intervento dove avrei scritto questa aberrazione?

    ho sempre sostenuto che la Chiesa NON va difesa, ossia non siamo fatti Cristiani per DIFENDERE la Chiesa, Essa ha LO SPOSO CHE LA DIFENDE BENE.... noi dobbiamo AMARE LA CHIESA, è Mater et Sposa... è Magistra.... dobbiamo difendere LA FEDE VERA....
    se ho scritto il contrario deve essere stato un errore per il quale chiedo venia....

    RispondiElimina
  16. Un esempio  di questo AMARE LA CHIESA....di san Cipriano...
    Così disse a ragione :

    3. - Ora, bisogna guardarsi non solo dai pericoli aperti e manifesti, ma pure dalle insidie tese con l’astuzia sottile dell’imbroglio. Ed ecco, cosa può esserci di più astuto e sottile? Il nemico, smascherato e abbattuto dalla venuta di Cristo, dopo che la luce venne alle genti e irraggiò il suo splendore per la salvezza degli uomini sicché i sordi ricuperavano l’udito della grazia spirituale e i ciechi aprivano gli occhi al Signore e gli infermi si rinvigorivano della sanità eterna e gli zoppi accorrevano alla Chiesa e i muti articolavano con chiara voce le loro preghiere: quel nemico, vedendo i suoi idoli abbandonati, e disertati i suoi templi e le sue sedi a causa del gran numero dei credenti, ha escogitato un nuovo inganno quello cioè di far cadere gli imprudenti presentandosi con l’etichetta del nome cristiano. Ha inventato, cosi, le eresie e gli scismi per sovvertire la fede, per corrompere la verità, per spezzare l’unità.

    In questo modo, coloro che egli non può più tenere nel vicolo cieco dell’antico errore, li raggira e li inganna per una nuova via. Strappa gli uomini proprio dalla Chiesa e, mentre essi credono di essersi già accostati alla luce sfuggendo alla notte del mondo, li avvolge ancora in altre tenebre senza che essi se ne accorgano. Cosi costoro finiscono per chiamarsi cristiani senza però osservare la legge del Vangelo di Cristo; e mentre camminano nelle tenebre, pensano di stare nella luce. Tutto ciò è opera appunto dell’avversario, il quale attira con lusinghe nell’errore, e — come dice l’Apostolo (2 Corinzi 11,14) — si trasforma in angelo di luce, e spaccia i suoi ministri per ministri di giustizia: costoro chiamano giorno la notte, salvezza la morte, e insinuano la disperazione con l’appannaggio della speranza, e l’incredulità sotto il pretesto della fede, e dicono Cristo l’Anticristo, cosicché frustrano sottilmente la verità con menzogne verosimili. Ma ciò accade, fratelli carissimi, quando non ci si rifà all’origine della verità, quando non se ne ricerca il principio, quando non si osserva la dottrina del magistero celeste...(...)

    6. - La sposa di Cristo non sarà mai adultera: essa è incorruttibile e pura. Ha conosciuto una sola casa, ha custodito con casto pudore la santità di un sol talamo. Lei ci conserva per Dio, lei destina al regno i figli che ha generato.
     Chiunque, separandosi dalla Chiesa, ne sceglie una adultera, viene a tagliarsi fuori dalle promesse della Chiesa: chi abbandona la Chiesa di Cristo, non perviene certo alle ricompense di Cristo.
    Costui sarà un estraneo, un profano, un nemico. Non può avere Dio per padre chi non ha la Chiesa per madre. Se avesse potuto salvarsi chi restò fuori dell’arca di Noé, allora potremmo dire che si salverà chi è fuori della Chiesa (Genesi 7,1). Ecco quanto il Signore ci dice ammonendoci: «Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde» (Matteo 12,30). Colui che spezza la concordia, la pace di Cristo, è contro Cristo; e colui che raccoglie fuori della Chiesa, disperde la Chiesa di Cristo. Il Signore dice: «Io e il Padre siamo uno» (Giovanni 10,30). E ancora sta scritto del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: «E i tre sono uno» (1 Giovanni 5,7). Ebbene, può forse esserci qualcuno che creda si possa dividere l’unità nella Chiesa, questa unità che viene dalla stabilità divina e che è legata ai misteri celesti, e penserà che si possa dissolvere per la divergenza di opposte volontà? Chi non si tiene in questa unità, non si tiene [...]

    RispondiElimina