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lunedì 30 maggio 2011

Il successo della prima edizione della MARCIA NAZIONALE PER LA VITA

«Occorre ripartire dal Logos, dal Dio della vita per comprendere il reale significato di vita. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Gv 1, 1-3). Nella liturgia antica, dove si adora con sacralità Dio è presente tutto il significato autentico e meraviglioso di esistenza. Nella sublime liturgia della Chiesa noi possiamo sperimentare il mistero della vita eterna e predisponendo la nostra anima a comprendere tutta la magnificenza della vita proiettata nell’eternità diventiamo, inevitabilmente, paladini e difensori della vita umana nella sua interezza ed infinità», così ha affermato nella sua bellissima omelia Padre Serafino Lanzetta dei Francescani dell’Immacolata, durante la Santa Messa in rito romano straordinario, celebrata il 28 maggio all’Abbazia di Maguzzano a Lonato (BS) nella prima edizione della Marcia Nazionale per la Vita. Proprio da qui occorre ripartire: solo Dio è padrone della vita e della morte, nessun altro. E tutto ciò che annienta la vita innocente, fin dal suo sorgere, è da considerarsi atto omicida.
Obiettivi della manifestazione sono stati: affermare che la vita è un dono, indisponibile, di Dio; chiedere il Suo aiuto, per una società smarrita; deplorare l'iniqua legge 194 che ha legalizzato l'uccisione, sino ad oggi, in Italia, di 5 milioni di innocenti; ribadire che esiste una distinzione tra Bene e male, tra Vero e falso, tra Giusto ed ingiusto; invitare alla mobilitazione i cattolici e gli uomini di buona volontà.
Alla manifestazione, promossa dal Movimento Europeo Difesa Vita (MEDV) e dall’Associazione Famiglia Domani, sono arrivati i messaggi di sostegno del Cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, di Monsignor Mario Oliveri, Vescovo di Albenga-Imperia, di Monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro e del Vescovo ausiliare di Firenze, Monsignor Claudio Maniago.
Leggiamo nella lettera di Monsignor Oliveri: «Il vostro è senza dubbio – e mi piace sottolinearlo – un incontro di Preghiera dalla quale dipende l’accoglienza della Grazia divina che sola può far sorgere il vero bene; ma esso è allo stesso tempo una forte proclamazione della verità sull’origine, sulla dignità, sulla intangibilità della vita umana, proclamazione rivolta a muovere la volontà di molti (si spera di moltissimi) al rispetto assoluto della vita umana e alla sua promozione.
La verità sulla vita è offuscata e negata da tutti coloro che non accolgono Dio come principio e fine di tutte le cose, che non accolgono che la vita dell’uomo è chiamata ad eternità. Non si può avere dalla vita umana vera e giusta concezione, quando la ragione umana non si lascia illuminare dalla fede, quando si presume di poter fondare tutto sulla sola ragione. Mai e poi mai la luce della fede mortifica la ragione, ma la illumina sul Mistero di Dio e di tutto ciò che da Lui deriva, la illumina su tutto ciò che la sola ragione non può afferrare per nulla, o non può afferrare con certezza. […] La Chiesa, come sempre, ma oggi più che mai, e dunque i figli della Chiesa, hanno la sublime missione di annunciare e quindi di vivere tutto “il Vangelo della vita”: in altre parole: di annunciare e di vivere tutta la verità sulla vita alla luce del Vangelo, della Divina Rivelazione, del buon ragionamento umano che si lascia illuminare da Dio. Anche in questo ambito, oserei dire: proprio in questo ambito, i cristiani debbono essere “la luce del mondo”, “il sale della terra”. Dio benedica il vostro Incontro, rafforzi e sostenga ogni buona volontà!».


Nell’osservare la lunghissima fila di persone che con entusiasmo hanno partecipato alla Marcia si è subito compresa la svolta nel modo di intendere il pro life: non più considerare legittima la Legge 194, facendo il malsano, rassegnato e codardo tentativo di interpretarla come era stata pensata e scritta, per cercare di eliminare gli abusi, bensì non accettare a priori la Legge stessa. Andare dritti alla radice filosofica, teologica, religiosa del problema, senza sotterfugi o infingimenti per giungere ad un’azione ragionata e incisiva. La vita è un miracolo che si compie ogni giorno con l’entrata nel tempo e nel mondo di una creatura, la quale è modellata «a nostra immagine, a nostra somiglianza» (Gen 1,26), pertanto non può un cattolico, veramente fermo nel Credo della Chiesa, essere tollerante di fronte alla violazione del quinto comandamento.
Oltre il MEDV e l’Associazione Famiglia Domani hanno partecipato:
- Francescani dell’Immacolata
- Congregazione del Verbo Incarnato
- Sentinelle del Mattino
- Comitato Verità e Vita
- Fondazione Lepanto
- Radici Cristiane
- Militia Christi
- Scienza e Vita di Pontremoli e di Pisa-Livorno
- Libertà e Persona
- Movimento con Cristo per la Vita
- Movimento mariano Regina dell’Amore
- Associazione Ora et Labora in difesa della vita
- Vari gruppi del Movimento per la Vita
- Associazione «Italia Cristiana»
Erano anche presenti molte personalità importanti del mondo cattolico italiano: oltre al professor Francesco Agnoli, anima dell’iniziativa, il professor Roberto De Mattei, il dottor Gianpaolo Barra, il dottor Alessandro Gnocchi, l’eurodeputato Lorenzo Fontana, Paolo Deotto di «Riscossa Cristiana», Palmarino Zoccatelli di "Famiglia & Civiltà", Normanno Malaguti di "Vera Lux"; inoltre Radio Maria ha assicurato la diretta delle tavole rotonde, mentre Tele Pace ha realizzato un ampio servizio.
Circa 600 persone radicate in Cristo hanno percorso a piedi i quattro chilometri che separano il Duomo di Desenzano dall’Abbazia di Maguzzano, in un panorama da sogno, dove le acque del lago riflettevano il luccichio abbagliante del sole e dove centinaia di bandiere (le più numerose delle quali erano quelle della Fondazione Lepanto) erano mosse da un piacevole vento.
Ha detto il professor de Mattei, Direttore di «Radici Cristiane», nonché Presidente della Fondazione Lepanto: «È straordinario che oggi sia presente una galassia pro life senza l’appoggio né della stampa, né della politica. Queste associazioni sono riuscite a richiamare un pubblico numeroso, motivato e qualificato. Il successo di questa giornata è un’ottima partenza e sarà ripetuta l’anno prossimo. Aborto, eutanasia, testamento biologico… sono le tematiche cruciali che vanno affrontate apertamente e senza infingimenti. È particolarmente significativo che questo evento cada a circa quindici giorni di distanza dal terzo convegno sul Motu Proprio "Summorum Pontificum" del Santo Padre Benedetto XVI "Speranza per tutta la Chiesa", organizzato dall'Associazione "Giovani e Tradizione" e Sodalizio Sacerdotale "Amici del Summorum Pontificum". È un’ulteriore prova di come il risveglio della Tradizione, vale a dire della Verità di sempre, espressa nella lex orandi quale specchio e megafono della lex credendi, acquisisca una dimensione anche etica e sociale. Coloro che hanno scelto di addivenire a compromessi sul fronte dottrinale e liturgico, vantando, a contrario, la loro intransigenza nella difesa della vita, erroneamente concepita come più accettabile dal mondo, si sono ritrovati costretti, sempre per non urtarsi con il mondo, a cedere anche su questo fronte. Ecco che a difendere la ragione, il diritto naturale e, conseguentemente, la sacralità della vita dell’innocente sono rimasti solo coloro che non temono di scontrarsi con il politicamente ed ecclesialmente corretto».



Di grande valore ha assunto la presenza maggioritaria di giovani e di numerosissime famiglie che, con sacrificio, sono arrivate anche con i loro bambini piccoli, quindi una nuova generazione di persone impegnate, per amore di Dio che è vita e dà la vita, a mantenere saldo il valore dell’inviolabilità dell’esistenza umana in tutte le sue fasi.
Scrive Francesco Agnoli nella sua chiarificatrice Storia del Movimento per la Vita. Fra eroismi e cedimenti (Fede & Cultura, € 13,00, pp. 107): «[…] il MpV [Movimento per la Vita] italiano, di cui faccio parte con riconoscenza e orgoglio, è senza dubbio encomiabile per l’attività dei CaV [Centri di Aiuto alla Vita], svolta con generosità e passione da migliaia di persone eccezionali, che dedicano il loro tempo e le loro forze al servizio del prossimo bisognoso, ma è altrettanto innegabilmente mancante dal punto di vista della carità culturale. Questo difetto, purtroppo, è rintracciabile, in parte, sin dall’inizio del Movimento (1977), da quando cioè la lotta contro la legge 194, che di fatto rese gratuito e libero l’aborto (senza alcun limite nei primi tre mesi, e pochi nei mesi successivi), è stata condotta talora con troppa volontà di mediare, di edulcorare, di stemperare il conflitto in atto contro una terrificante cultura di morte […] si scopre che in alcuni dei suoi membri vi fu fin dal principio un modo di procedere che potremmo definire quantomeno timido: si sprecano, nei primi tempi, le dichiarazioni sul fatto che il Movimento non voleva essere “contro”, e che non cercava contrapposizioni o scontri» (pp. 6-7).
Come non ricordare, allora, lo spirito dilaniato di Paolo VI quando il 29 maggio 1978, a distanza di tre mesi dalla sua morte, ricevette la raccapricciante notizia della Legge sull’aborto approvata dal Senato (con 160 sì e 148 no)? La legge sul divorzio del 1974 fu l’apripista per l’interruzione di gravidanza. Aveva scritto Papa Montini a Giulio Andreotti in una lettera confidenziale del 22 dicembre 1969: «[…] non posso trovare conforto all’amarezza che mi affligge profondamente per la grande ferita, inflitta alla inviolabile norma umana e cristiana circa la stabilità e la santità della famiglia, dalla ormai incombente legislazione d’un Paese, come l’Italia, così segnato dalla vocazione di fedeltà alla “lex naturae” e alla “lex gratiae”, per il bene e per l’onore del suo Popolo e per l’esempio classico e moderno agli altri Popoli della terra. Cresce il mio dolore al vedere che tocca proprio a testimoni insigni della sociologia cristiana, ora al vertice della responsabilità politica, avallare l’offesa», si trattava degli ex dirigenti dell’Azione Cattolica e della Fuci, divenuti responsabili dello Stato.


Quanto l’introduzione del divorzio sia stato il primo passo per la costruzione di una società “liberata” dal diritto naturale e dalla sua tradizione cristiana, lo ha affermato lo stesso padre del divorzismo giuridico italiano, Loris Fortuna (1924-1985), quando, durante la campagna elettorale per il Referendum abrogativo di tale normativa ebbe ad affermare come il rendere reversibile il matrimonio ed instabile la famiglia fosse il primo dei tre obiettivi fondamentali per la laicizzazione della società italiana; gli altri due sarebbero dovuti essere la legalizzazione dell’aborto e quella dell’eutanasia. Anche i nemici di Cristo possono essere, purtroppo, profetici.
Nel pomeriggio di sabato 28 maggio la dottoressa Virginia Coda Nunziante di «Famiglia Domani» ha introdotto la tavola rotonda, dove è intervenuto Mario Palmaro (docente di filosofia del diritto all’Università Europea di Roma), che nel suo esplicativo intervento ha, tra l'altro, affermato:
«I pro life hanno il dovere di conservare una precisa ortodossia: no a tutte le leggi che rendono legale l'uccisione dell'innocente. No all'aborto legale, alla fecondazione artificiale legale, al testamento biologico legale, all'eutanasia legale. Dunque, la Legge 194, la Legge 40, il progetto di Legge sulle Dat (la Legge sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento) sono tutte leggi gravemente ingiuste, cioè delle "non leggi" che è doveroso sempre combattere e denunciare come tali. Il vero pro life ripudia la categoria ambigua e politica della legge imperfetta, sa che a certe rigorose condizioni una legge ingiusta può essere subita e votata in luogo di una peggiore già esistente, ma quella rimarrà comunque una legge gravemente ingiusta.
Se i pro life si preoccupano solo dei risultati politici diventano sale senza sapore, non servono più a nulla. I pro life oggi devono tenere accesa la verità tutta intera sulla vita, senza sconti e compromessi, fiammella tenue che va diminuendo nella società civile e nello stesso mondo cattolico.
Manifestazioni come quelle di oggi mostrano la ricchezza del mondo pro life italiano, ben più vitale dell'ormai sclerotizzato e clericale Movimento per la vita di Carlo Casini, che in questi giorni sta cercando di epurare i Movimenti, i Cav e l'intera Federazione del Piemonte. Spettacolo assai triste e imbarazzante.
In questa manifestazione verità e libertà si danno appuntamento: ognuno vi partecipa con il suo stile, chi pregando, chi esponendo manifesti, chi tacendo e marciando. I numeri sono contro di noi, ma la verità non muore finché qualcuno la tiene viva e la testimonia. Dedico questa marcia a due grandissimi testimoni della vita: Francesco Migliori e Giuseppe Garrone.
Grazie alla marcia di oggi è finita un'epoca, quella del monopolio pro life e del moderatismo compromissorio del Movimento per la Vita italiano attuale; altri vogliono tenere accesa la fiamma della verità sulla vita, e per questo nel 2004 Garrone, Ghielmi, Rocchi, Caltroni, Orecchia, Baccaglini e altri con me hanno fondato il Comitato Verità e Vita. Le censure e gli insulti non ci spaventano. La storia ci giudicherà, la Provvidenza ci aiuterà e saprà valorizzare il nostro niente».
Toccante e piena di significato è stata la testimonianza del dottor Antonio Oriente, ginecologo, che per anni ha compiuto aborti. Poi la conversione: nel momento in cui i figli nella sua vita matrimoniale non arrivavano comprese che non gli era possibile chiedere a Dio la grazia, visto che lui uccideva i figli degli altri... Quando prese la decisione di cessare quei crimini ben due creature giunsero ad allietare la sua casa.
Alle due tavole rotonde sono intervenuti inoltre don Pierino Ferrari, Marisa Orecchia, Silvio Ghielmi, Renzo Puccetti.


Nel pomeriggio, in orari diversi, sono state celebrate tre messe, ben due delle quali cantate in Vetus Ordo. Sempre nel corso della seconda parte della giornata sono stati premiati alcuni esponenti del mondo cattolico, che si stanno distinguendo per il loro operato: Roberto de Mattei; Giampaolo Barra, direttore della rivista «il Timone»; Giovanni Zenone, direttore della casa editrice Fede&Cultura; Maria Pellegrini, pilastro del telefono verde SOS Vita e padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria. Inoltre ha telefonato il dottor Oscar Elias Biscet, che è stato liberato un paio di mesi fa ed in onore del quale molti partecipanti alla Marcia indossavano una maglietta con impresso il suo volto. Egli rappresenta uno dei più fulgidi esempi di lotta per la vita: solo per la sua tenace, ostinata, ed irriducibile battaglia contro l’estensione alla sua patria del genocidio abortista è stato incarcerato e torturato dal regime cubano.

Il Cardinale Ennio Antonelli, nella lettera che ha fatto pervenire ai partecipanti della Marcia, nomina esplicitamente Biscet: «volentieri invio il mio saluto in occasione della “Marcia per la Vita” […] in memoria di Giuseppe Garrone, instancabile difensore del diritto alla vita, e in onore del dottor Oscar Elias Biscet, strenuo sostenitore dei diritti umani, recentemente scarcerato grazie alla mediazione della Chiesa cattolica cubana.
Esprimo a voi il mio caloroso saluto e la più viva gratitudine per il vostro generoso impegno, facendo mie le parole pronunciate appena qualche giorno fa dal Santo Padre Benedetto XVI: “Mi congratulo con voi, in particolare per l’impegno con cui aiutate le donne che affrontano gravidanze difficili, i fidanzati e i coniugi che desiderano una procreazione responsabile; così voi operate concretamente per la cultura della vita. Chiedo al Signore che, grazie anche al vostro contributo, il “sì alla vita” sia motivo di unità in Italia e in ogni Paese del mondo”. Con ogni benedizione nel Signore. Cardinale Ennio Antonelli».
Da segnalare che la prestigiosa, anche se giovane, rivista di etica della medicina, «Quaderni di San Raffaele» (info.acim@alice.it), ha scelto questa manifestazione per la sua prima uscita pubblica. Il trimestrale è uno dei rari esempi di difesa della vita conseguente all’esposizione della verità. È dalla realtà oggettiva che trae la sua giustificazione ogni norma etica, tanto è vero che ogni qualvolta si è desiderato giustificare una violazione etica si è stati costretti a mentire a riguardo di verità scientifiche, filosofiche, razionali… esempio palmare di ciò è la rozza negazione della qualità di persona umana all’embrione da parte degli abortisti.
«L’amore per la vita ha come radice la Fede», ha affermato Gianpaolo Barra, «L’uomo è creatura di Dio! Torno a casa con una speranza per il futuro; non tutto è perduto e l Evangelium vitae di Giovanni Paolo II si incanala in questa speranza. Occorre andare alla base della questione: chi applica la Legge che consente l’omicidio di un essere innocente è un assassino e chi lo aiuta e lo sostiene è il complice di un omicida».
Il dottor Alessandro Gnocchi, scrittore, saggista, giornalista e brillantissimo collaboratore de «il Timone» è voluto tornare sul rapporto tra compromessi ideali e dottrinali ed attentato alla vita: «Appare ogni giorno più evidente che la deriva genocida della cultura abortista affonda le sue radici nell’antropocentrismo illuminista. Quando l’uomo, a satanica imitazione, pretende di non essere soggetto al diritto naturale, vale a dire alla legge divina, inscritta nella stessa natura umana, ogni valore, ogni principio, ogni norma etica diviene provvisoria e mutevole: tutto viene, così, affidato al capriccio del detentore del potere. È dalle premesse del liberalismo illuminista che nasce il disprezzo e l’odio per la vita; e dall’adorazione della legge come fonte astratta del diritto, in luogo dell’ossequio allo specifico contenuto del diritto di natura che nasce l’arroganza totalitaria del legislatore. Nell’Inghilterra ottocentesca si diceva che il Parlamento può tutto, salvo mutare l’uomo in una donna; il Parlamento spagnolo contemporaneo ha dimostrato di essere in grado di fare anche questo. Di fronte a queste ovvietà quello che più scandalizza non è la donna che abortisce e nemmeno il medico assassino; quello che più scandalizza è il compromesso ideale, dottrinale ed etico di tutti quei cattolici che, illudendosi di poter trovare qualcosa di buono nell’ideologia della modernità, fingono di non accorgersi di avere già venduto la loro Fede e la loro ragione al potere economico e politico mondano».
Cristina Siccardi

13 commenti:

  1. e si dica anche IL  VERGOGNOSO SILENZIO DEI MEDIA E DI TUTTI I GIORNALI DETTI-CATTOLICI....COMPRESO L'OSSERVATORE ROMANO....

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  2. Il Bene purtroppo non fa notizia!

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  3. Ero presente alla marcia: una giornata memorabile! Preghiera, testimonianze, buona compagnia, giovani e famiglie gioiose, S. Messa, panorama meraviglioso, sole (le tante cose belle in ordine sparso... ;) ...con tanto di foto ricordo con il prof. De Mattei e la dott. sa Siccardi, per concludere).

    Preghiamo che il buon Dio ci conceda il coraggio di operare per sfondare, giorno dopo giorno, la breccia dell'indifferenza, della rassegnazione, dell'ipocrisia, della falsa pietà e di tutto ciò che oggi viola il diritto di ciascun uomo alla vita.

    Quanto al commento di Caterina: bastava fare la marcia per la PACE (e solo un po' anche per la VITA) e ci sarebbero state 30.000 persone, anche non cattoliche, con tanto di articoli su ogni media possibile. Ma tant'è.

    ll Signore ha messo un seme...

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  4. Non c'ero e mi dispiace.
    Ringrazio chi c'è andato.
    E noto con disappunto che molto "cattolicesimo" tace queste occasioni.
    E' il cattolicesimo "pacifista", che manifestava contro Bush ed invece approva se a bombardare è Obama... 
    E' il cattolicesimo "occidentale" che approva sempre i bombardamenti...
    E' il cattolicesimo "dialogante" per cui hanno ragione tutti, tranne chi disapprova le trasgressioni al V comandamento...
    E' il cattolicesimo "adulto" per il quale in Italia la 194 non ha la responsabilità di 5 milioni di morti, ha dei "meriti" e merita rispetto... 
    E' il cattolicesimo "dubbioso" per cui che senso ha soffrire? Meglio morire.

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  5. :'(  ho cercato in rete una diretta....e mi sono accontentata di Radio Maria perchè altro non ho trovato....poi mi sono unita a voi con il Rosario....
    già...il bene non fa chiasso....
    ma si! è il "piccolo gregge" il prediletto del Cuore di Gesù.... :)

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  6. <span>"E' il cattolicesimo "occidentale" che approva sempre i bombardamenti... ": quello c'era eccome, c'era de Mattei e i rappresentanti di tutti i movimenti tieffepisti e neocon italiani... che tristezza vedere Francesco Agnoli, che ben dovrebbe sapere cosa c'è dietro questa roba, fare comunella con questa gente...
    </span>

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  7. Fiero di essere stato lì con Militia Christi!
    Armando
    http://todikaion.splinder.com/post/24644394/i-marcia-nazionale-per-la-vita

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  8. C'ero anch'io, con mia moglie e i miei tre figli.

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  9. Rispetto alla rissosità contemporanea, fatta di sit iin del sindacato , di talk show dalla De Filippi di bla bla esacerbati a ricercata violenza, la forza tranquilla, e  il senso di autentica partecipazione che traboccava dagli astanti , aprirebbe gli occhi anche un cieco sul fatto che se 700 erano i partecipanti, c'erano anche vari Angeli con noi in corteo.

    @Armando: molto bello il tuo blog.

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  10. Eravamo presenti, siamo arrivati dal Piemonte, davvero una giornata splendida. Tristissimo pensare che nelle stesse ore apprendevamo la notizia di una sorta di indebito commissariamento da parte del Movimento per La Vita Nazionale  rispetto all'autonomo Movimento per la Vita Piemontese. Quello Piemontese è autonomo e semplicemente Federato al Nazionale. Il Nazionale vuole ribaltare le elezioni interne del Piemonte di 2 anni fa perchè in Piemonte non si è accettato di appoggiare la Bresso alla presidenza della Regione come probabilmente desiderava Casini. Ora è tempo di purghe, come all'epoca Staliniana, solo con stile più edulcorato.
    Cari VESCOVI, SVEGLIATEVI, APRITE GLI OCCHI.
    Grazie a tutti coloro che sono intervenuti, Grazie agli organizzatori, grazie a Francesco Agnoli. Grazie a chi ha sostenuto l'iniziativa.
    W la vita.

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  11. Te lucis ante terminum31 maggio 2011 alle ore 19:14

    C'ero...è stata una manifestazione stupenda; le associazioni erano diverse, probabilmente anche alcune idee, ma due cose ci hanno uniti: l'amore per Cristo e la Chiesa e la difesa della vita, senza se e senza ma...La Messa di sempre alla fine con i Francescani dell'Immacolata è stata semplicemente commovente...

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  12. continuiamo a far dire messe e a pregare per la vita.

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  13. La causa era buona e giusta, chi partecipa aderisce ad essa, le posizioni sulla politica estera sono varie.

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