Il card. Kurt Koch è stato da poco nominato Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani; in precedenza era vescovo di Basilea. In un ambiente, quello elvetico, dove tiranneggiano i peggiori progressisti, si era distinto per fedeltà a Roma e, prima ancora, per buon senso (ad esempio chiedendo pubblicamente ai tanti sedicenti difensori del Concilio, se avessero mai letto la Sacrosanctum Concilium: vedi qui).
L'argomento della sua relazione è singolare: il ritorno della Tradizione col motu proprio è stato presentato come un attentato contro l'ecumenismo sviluppatosi dopo il Concilio Vaticano II. In realtà, proprio la Liturgia antica rappresenta un "ponte ecumenico", secondo il titolo della relazione del cardinale.
C'è un'interpretazione dualista, che vede nell'antico rito un Sacrificio e nel nuovo una santa Cena. Nessuna definizione dogmatica è diventata contesa e contestata come la definizione la Messa come sacrificio. Tanto che v'è il rischio che l'ortodossia eucaristica possa cadere nell'oblio. Molti cattolici oggi condividono che parlare di sacrificio nella Messa sia un orrore e una terribile idolatria, secondo le parole di Martin Lutero.
Ma l'insistenza sul Sacrificio serve per rendere più fluido il confine tra la vita e la Liturgia, perché attraverso la pietà eucaristica e il concetto di Sacrificio la vita dell'uomo si conforma a Cristo. La preghiera eucaristica è rationabile obsequium: è giusto e opportuno che la preghiera di ringraziamento si sia fin dall'inizio saldata e fusa con l'oblatio, ossia col Sacrificio. Lungi dall'essere considerato un relitto medioevale, l'idea di Sacrificio è essenziale e fondante della Liturgia. La conseguenza dev'essere che il canone romano, dalla splendida didattica sacrificale, dev'essere riscoperto e applicato con abbondanza pure nel nuovo rito.
Altro pregiudizio corrente è che prima del Concilio solo il sacerdote era attore della Liturgia, mentre dopo il Concilio è la comunità celebrante. In realtà, tutto il popolo di Dio è liturgico, ma ciascuno secondo la propria funzione.
Ancora: la lotta contro l'adorazione eucaristica è stata acerrima nei decenni del postconcilio. Contro tutta la Tradizione dei Padri. L'adorazione dell'Agnello nell'Apocalisse di S. Giovanni assume valore profetico della liturgia celeste. Cesserà allora il Sacrificio e la Consacrazione, ma non cesserà mai l'Adorazione.
Il recupero della Tradizione è la strada per ritrovare più profonde possibilità di intesa con le altre confessioni cristiane. Ad esempio la celebrazione verso Dio o, come dicono i detrattori, con le spalle al popolo, è il ritorno alla più antica tradizione liturgica allorché i fedeli, dopo l'invito "conversi ad Dominum", si giravano clero e popolo verso oriente. E così facevano e fanno gli ebrei e i musulmani.
D'altro canto, ha aggiunto facetamente il cardinale, non solo girare gli altari non è stato in alcun modo previsto o supposto dai Padri conciliari, ma soprattutto non si vede quale ne fosse la necessità di "rispetto per il popolo": non risulta che nessuno si sia mai lamentato se il guidatore di un autobus guarda la strada e dà le spalle ai passeggeri!
Ancora oggi, nella liturgia, l'invito "Sursum corda" contiene l'invito a ritrovare quell'orientamento interiore che è meglio e più facilmente vissuto se diventa anche esteriore, ossia tutti rivolti verso Iddio.
E, dal punto di vista ecumenico, non possiamo sottacere che la liturgia ordinaria della Chiesa cattolica è, tra le varie confessioni cristiane, la sola che volti le spalle a Dio.
Enrico
Bravo, Bravo, bravo questo Cardinale coraggioso.
RispondiEliminaBravo non solo per quello che ha detto, ma anche per come lo ha detto e a chi (in svizzera) lo ha detto.
Bisogna far circolare queste sante parole e spedirle a tutti gli uffici liturgici delle diocesi e alle facoltà di liturgia.....
Facciamo tesoro di certe espressioni e ripetiamole..........
Beh, il card. Koch, quando era vescovo della Diocesi di Basilea, ha rischiato di perdere la salute a causa di tutte le bagarres che ha dovuto affrontare, vedo che si sta rifacendo una bella salute a Roma, sono contenta per lui.
RispondiEliminaQui da noi, niente cambia, a Basilea non è di certo con il successore che è stato scelto che la situazione migiiorerà. E noi a Ginevra, Losanna e Friborgo stiamo ancora aspettando il successore di Mons. Genoud, morto l`anno scorso.
Tanto di cappello, pardon , di berretta a Koch.
RispondiEliminaRispetto a Kasper ed alle sue posizione alla "tutto va bene, madama la marchesa" è una vera e propria rivoluzione Copernicana.
Concordo: eccellente intervento del mio compatriota.
RispondiEliminaAnedotticamente e per riprendere l'ultimo paragrafo dell'articolo di Enrico ( peraltro eccellente) vorrei compartire ancora una volta la mia opinione che la celebrazione coram Deo è per me molto più consona al CVII che quella versus populum che ci sorbiamo abitualmente nelle parrocchie. I.P.
Per dare le spalel a Dio significa che lo stesso è presente solo in una direzione?Non credo!!Spero che questo Cardinale non abbia detto un stupidaggine simile.
RispondiEliminaSono d'accordo con il recupero delle passi antiche ma in antichità la comunione si faceva sotto le due specie in piedi non ci si inginocchiava mai,il tabernaciolo non era in chiesa men che meno sull'altare,non estevano gli inginocchiatoi,non si usava l'attuale ostia ma un pane azzimo più spesso.Gli ortodossi celebrano vesro oriente ma fanno la comunione sotto le due specie,nelle loro chiese non esite nè tabernacolo ne inginocchiatoi poi celebrano con pane lievitato.I copti anche celebrano verso oriente ma anche loro si comunicano in piedi sotto le due specie e con pane lievitato.Anzi si comunicano in un modo che farebbe rabbrividire i tradizionalisti.Il pane consacrato ovviemente lievitato viene spezzato e messo in bocca ai fedeli con perdita di particelle.Insiomma o recuperiamo tutto o niente non solo quello che ci conviene!!
RispondiEliminaInoltre le Chiese orientali non hanno culto eucaristico fuori la Messa.Tutto il loro culto eucaristico è insito alla Messa.Insomma o le imitiamo su tutto o su niente ma non possiamo fare certi discorsi!!
RispondiEliminaPossiamo anche semplicemente imitarli nel "meglio"!!!
RispondiEliminaIl rito romano ha chiaramente la supremazia su tutti gli altri riti, dunque le sue tradizioni (vedi culto eucaristico) vanno non solo conservate, ma estese a tutto l'orbe.
Ciò non toglie che si possano recuperare nel rito romano quegli elementi che fino all'ultima riforma ne facevano parte e che poi sono stati abbandonati, rimanendo invece immutati nei riti orientali.
Quanto astio da parte di certuni commentatori!
....Modernisti: friggete, friggete!!!
Condivido in pieno quanto detto da questo cardinale. La crisi della Chiesa di oggi è semplicemente per me una crisi profonda della fede Eucaristica. Finchè non si rimetterà al centro della vita della Chiesa Gesù Eucarestia, Presenza Reale di Dio in mezzo agli uomini, non si andrà da nessuna parte. Quella dell'altare girato verso il popolo è solo uno dei tanti innesti protestanti nella liturgia cattolica. Il Concilio non l'ha mai chiesto e Sacrosanctum Concilium non ne riporta una parola. Quindi dire che la Messa celebrata verso il popolo è un volere del Concilio è una semplice manipolazione della realtà storica che si può respingere con i testi conciliari in mano. L'altare verso il popolo altro non è che uno dei tanti frutti di quella commissione liturgica manovrata da Bugnini, riunitasi a Concilio terminato. Anche il Novus Ordo, celebrato sull'altare coram Deo, assume tutto un altro tono (foto). Figuriamoci se ora i preti moderni, che hanno ottenuto con l'altare girato il ruolo di primo attore nella liturgia, sono disposti a tornare ad essere ministri all'ombra del Dio Crocifisso e Risorto.
RispondiElimina<span>Condivido in pieno quanto detto da questo cardinale. La crisi della Chiesa di oggi è semplicemente per me una crisi profonda della fede Eucaristica. Finchè non si rimetterà al centro della vita della Chiesa Gesù Eucarestia, Presenza Reale di Dio in mezzo agli uomini, non si andrà da nessuna parte. Quella dell'altare girato verso il popolo è solo uno dei tanti innesti protestanti nella liturgia cattolica. Il Concilio non l'ha mai chiesto e Sacrosanctum Concilium non ne riporta una parola. Quindi dire che la Messa celebrata verso il popolo è un volere del Concilio è una semplice manipolazione della realtà storica che si può respingere con i testi conciliari in mano. L'altare verso il popolo altro non è che uno dei tanti frutti di quella commissione liturgica manovrata da mons. Bugnini, riunitasi a Concilio terminato. Anche il Novus Ordo, celebrato sull'altare coram Deo, assume tutto un altro tono (foto). Figuriamoci se ora i preti moderni, che hanno ottenuto con l'altare girato il ruolo di primo attore nella liturgia, sono disposti a tornare ad essere ministri all'ombra del Dio Crocifisso e Risorto.</span>
RispondiEliminaGent. Simon, sono perfettamente d'accordo con il suo intervento.
RispondiEliminaE perchè dobbiamo friggere guarda che alcune Chiese orientali vogliono fare la riforma liturgica forse non lo sai.Chi decide cosa è meglio e cosa no?Il Rito Romano ha la supremazia?Prova a dirlo agli ortodossi!!Ma se fino al 1570 non esiteva come rito unico della Chiesa Cattolica ma coesiteva con altri riti!E comunque recuperiamo pure è quello che ha fatto la riforma liturgica.
RispondiEliminaComunione e consacrazione in piedi,così fanno gli orientali,
Tabernacolo nella casa del Sacerdote non in Chiesa,
togliamo gli ingìnocchiatoi,comunione sul palmo delle mani e sotto le due specie,
No assolutamente altari ad paretes inesistenti nelle altre Chiese e anche nella Chiesa latinba successivi al Concilio di Trento!!
VI CONVIENE?
Il Tabernacolo, più piccolo e in legno, esiste eccome nelle chiese e cappelle (ortodosse e greco-cattoliche, e i fedeli orientali hanno come pratica quella di prostrarsi, anche e non solo, davanti al sacerdote che esce dalle Porte Sante con il calice e la patena (questa pratica è la metanoia)...
RispondiEliminaComunque, è vero, bisogna recuperare o tutto o niente, della tradizione...e allora, perchè non si recuperano i digiuni eucaristici e i veli muliebri, per esempio?
Guarda che ti sbagli!!La posizione verso oriente non si usava dapertutto ma solo in certe zone.Poi era un fatto simbolico non è che Dio sta solo verso oriente.La posizione verso il popolo fu scelta perchè favorisce la comunicazione e dovendo il popolo paretcipare più attivamente si considerò che questo potesse facilitarla.Ma comunque il anche con il Messale di Paolo VI si può celebrare verso oriente.
RispondiEliminaGli altari ad paretes poi sono successivi al Concilio di Trento prima non esitevano nelle Chiese orientali non sono mai esistite.
RispondiElimina<span>Il Tabernacolo, più piccolo e in legno, esiste eccome nelle chiese e cappelle (ortodosse e greco-cattoliche, e i fedeli orientali hanno come pratica quella di prostrarsi, anche e non solo, davanti al sacerdote che esce dalle Porte Sante con il calice e la patena (questa pratica è la metanoia)...
RispondiEliminaComunque, è vero, bisogna recuperare o tutto o niente, della tradizione...e allora, perchè non si recuperano i digiuni eucaristici e i veli muliebri, per esempio?</span>
Posso fare una richiesta se non sono troppo fastidioso: si può scrivere in italiano senza errori di ortografia, scrivendo frasi di senso compiuto, usando la punteggiatura corretta? Si fa fatica a capire certi interventi. Grazie.
RispondiEliminaIl velo? Quello menzionato da S. Paolo e a quanto pare prescritto da papa Lino?
RispondiEliminaIl velo muliebre? Già ... menzionato da S. Paolo e prescritto da papa Lino, usato ininterrottamente fino a qualche annetto fa ..? Già, andrebbe recuperato. Quest'anno ho anche fatto astrazione della "Paenitemini" e fatto una Quaresima secondo le norme immediatamente precedenti; lo raccomando a tutti. Del resto, la conferenza episcopale dell'Inghilterra e Galles ha appena reintrodotto l'astinenza obbligatoria ogni venerdì dell'anno. Una modesta proposta: preparare un appello alla CEI perché si decida la stessa cosa da noi! Avanti, chi la prepara? Redazione?
RispondiEliminaSacrosanctum Concilium n° 30 e n° 31: "Per promuovere la partecipazione attiva, si curino le acclamazioni dei fedeli, le risposte, il canto dei salmi, le antifone, i canti, nonché le azioni e i gesti e l'atteggiamento del corpo. Si osservi anche, a tempo debito, un sacro silenzio. Nella revisione dei libri liturgici si abbia cura che le rubriche tengano conto anche delle parti dei fedeli". Perchè se era fondamentale l'altare girato non lo si è scritto anche qui? E mi sembra che l'altare non sia un elemento liturgico così secondario tanto da non essere citato in una Costituzione liturgica! Vuol dire che il Concilio non riteneva così fondamentale e soprattutto obbligatorio l'altare girato come ci viene inculcato oggigiorno.
RispondiEliminaScusi, ospite, ma non ho capito dove il cardinale abbia detto che dobbiamo imitare gli orientali e fare quello che fanno loro...
RispondiEliminano.
RispondiEliminala liturgia ordinaria della Chiesa cattolica è, tra le varie confessioni cristiane, la sola che volti le spalle a Dio
RispondiEliminaSe è vero, come è vero, che Dio è in cielo, in terra ed in ogni luogo... diamo sempre le spalle a Dio e contemporaneamente gli siamo di fronte!
Cercate di non dimenticare chi scrive come "ospite", con quella chiave di lettura, sapendo chi è stato e chi è il suo istruttore, capirete meglio i suoi "contributi"...
RispondiElimina<span>Per dare le spallel a Dio significa che lo stesso è presente solo in una direzione? Non credo!!Spero che questo Cardinale non abbia detto un stupidaggine simile.</span>
RispondiEliminaSe è vero, ed è vero, che" Dio è in Cielo, in terra ed in ogni luogo (fuorchè al'inferno)" è altrattanto vero che la presenza FISICA di Gesù, è solo sotto le speci dell'Ostia Consacrata, quindi, il " dare le spalle a Dio", qui è usata come immagine e sinonimo e nel senso/significato di "dare le spalle a Gesù, vero Dio e vero uomo, presente fISICAMENTE sotto i veli Sacramentali dell'Ostia". Che, ovviamente, è FISICAMENTE presente in una sola direzione. Cioè dentro /verso il Tabernacolo. pRESENTE nel Tabernacolo, attaccato all'Altare Maggiore e simboleggiato nel Crocifisso che lo sovrasta.
<span><span>Per dare le spallel a Dio significa che lo stesso è presente solo in una direzione? Non credo!!Spero che questo Cardinale non abbia detto un stupidaggine simile.</span>
RispondiEliminaSe è vero, ed è vero, che" Dio è in Cielo, in terra ed in ogni luogo (fuorchè al'inferno)" è altrattanto vero che la presenza FISICA di Gesù, è solo sotto le speci dell'Ostia Consacrata, quindi, il " dare le spalle a Dio", qui è usata come immagine e sinonimo e nel senso/significato di "dare le spalle a Gesù, vero Dio e vero uomo, presente fISICAMENTE sotto i veli Sacramentali dell'Ostia". Che, ovviamente, è FISICAMENTE presente in una sola direzione. Cioè dentro /verso il Tabernacolo. pRESENTE nel Tabernacolo, attaccato all'Altare Maggiore e simboleggiato nel Crocifisso che lo sovrasta.</span>
Si ma il tabernacolo non è stato sempre sull'altare anzi prima del Concilio di Trento non era affatto sull'altare ma in un altra posizione eppure la prassi di volgersi a oriente era già in uso.Nelle Chiese ortodosse non esiste il tabernacolo eppure il sacerdote durante la consacrazione si volge verso oriente
RispondiEliminaquindi non è corretto qianto dici.Rivolgersi verso oriente significava verso il sole nascente.Ma non ovunque era così.Come ho detto solo dopo il Concilio di Trento si decise di porre il tabernacolo sull'altare quindi si è oensati che verso Gesù significasse verso il tabernacolo ma no nè corretto.Scusate ma volete parlare delle cose e neanche le sapete!!
Di solito chi prende a paragone le Chiese Ortodosse per una loro <span>presunta </span>rilassatezza nel culto, è persona che se andasse a proporre banchetti per ricordare quanto buono è Gesù, rilassatezze morali e teologiche varie, verrebbe lanciato a mo' di Rupe Tarpea dal Monte Athos.
RispondiEliminaTI CONVIENE?
Gent. ospite, prima di concludere con certe battute infelici ed irrispettose, cominci a rileggere quanto ha scritto perchè non ha nessun senso.
RispondiElimina<span>Gent. ospite, prima di concludere con certe battute infelici ed irrispettose, cominci a rileggere quanto ha scritto perchè non ha nessun senso. </span>
RispondiEliminaLe parole del card Koch hanno un senso e sono un "segno2 preciso dopo gli anni funesti di Kasper, in cui in tutte le diocesi era l'idea di moda di VERGOGNARSI di essere cattolici per il male fatto alle comunità evangeliche.
RispondiEliminaSono andato solo una volta solamente una volta a preparare la giornata diocesana per l'unità dei cristiani e tutte le colpe erano dei catolici. Poveri evangelici.....hanno dovuto subire mentre la Chiesa di roma fino a Giovanni XXIII li ha maldestramente perseguitati. Ecco l'opera del Concilio "una meraviglia ai nostri occhi". Abbiamo chiesto perdono .... con risultati deludenti e pessimi. Abbiamo haimè perduto la strada maestra.
Molto belle e profonde parole quelle del cardinal Koch.
RispondiEliminaPeccato che come in molti blog anche qui ci sia una specie di smania di voler sempre e tutto commentare (e spesso a sproposito). Le sue parole andrebbero meditate in profondità e con onestà intelletuale. Poi dopo timidamente ci si annunci...
La SS.ma Trinità conservi a lungo il papa Benedetto a guida della s. Chiesa.
RispondiEliminaIntanto preghiamo per Lui e preghiamo anche per chi gli succederà.
Possiamo cominciare a suggerire al Signore una nostra preferenza: Kurt card. Koch.
SIA FATTA COMUNQUE LA SUA VOLONTA'!
per piacere!
RispondiElimina@ Signora o signor Giò:
RispondiEliminaPer piacere.....
dovreste leggere anche il resto della relazione prima di esprimere giudizi.
RispondiEliminaA me è rimasto impresso (il discorso sull'orientamento era quasi in conclusione del suo intervento) il fatto che partendo dal dualismo Sacrifico (VO) - Cana (NO) lo ha definito falsa alternativa e ha operata la coincidenza degli opposti parlando più volte della catabasi di Dio che si china sull'uomo e dell'anabasi dell'uomo che si innalza verso Dio. Ha ricordato che offertorio deriva da auferre, cioè innalzare che ha ricondotto a gratias agere: sacrificium laudis come oblatio rationalis in forma di parola. Non ha di certo evidenziato che anche in ebraico 'fatto salire' è il verbo riferito alla vittima. Avete presente i gesti del sacerdote all'elevazione mentre 'fa salire' verso il Padre l'Hostia pura samta e immacolata?
Ebbene, di tutto ha parlato in questo discorso erudito che aveva anche il suo fascino, tranne che dell'espiazione e della Redenzione operata del Signore sulla Croce e ha incentrato il discorso sul culto come lode; il che è vero, ma bypassando il Sacrificio. CVD
C'è anche altro. Ma credo che questo già sia significativo e riveli l'autentica mens dei curiali di spicco.
<span>dovreste leggere anche il resto della relazione prima di esprimere giudizi.
RispondiEliminaA me è rimasto impresso (il discorso sull'orientamento era quasi in conclusione del suo intervento) il fatto che, partendo dal dualismo Sacrifico (VO) - Cena (NO), lo ha definito falsa alternativa e ha operato la coincidenza degli opposti parlando più volte della catabasi di Dio che si china sull'uomo e dell'anabasi dell'uomo che si innalza verso Dio. Ha ricordato che offertorio deriva da auferre, cioè innalzare che ha ricondotto a gratias agere: sacrificium laudis come oblatio rationalis in forma di parola. Non ha di certo evidenziato che anche in ebraico 'fatto salire' è il verbo riferito alla vittima. Avete presente i gesti del sacerdote all'elevazione mentre 'fa salire' verso il Padre l'Hostia pura santa e immacolata?
Ebbene, di tutto ha parlato in questo discorso erudito che aveva anche il suo fascino, tranne che dell'espiazione e della Redenzione operata del Signore sulla Croce e ha incentrato il discorso sul culto come lode; il che è vero, ma non bypassando il Sacrificio. CVD
C'è anche altro. Ma credo che questo già sia significativo e riveli l'autentica mens dei curiali di spicco.</span>
<span>dovreste leggere anche il resto della relazione prima di esprimere giudizi.
RispondiEliminaA me è rimasto impresso (il discorso sull'orientamento era quasi in conclusione del suo intervento) il fatto che, partendo dal dualismo Sacrificio (VO) - Cena (NO), lo ha definito falsa alternativa e ha operato la coincidenza degli opposti parlando più volte della catabasi di Dio che si china sull'uomo e dell'anabasi dell'uomo che si innalza verso Dio. Ha ricordato che offertorio deriva da auferre, cioè innalzare che ha ricondotto a gratias agere: sacrificium laudis come oblatio rationalis in forma di parola. Non ha di certo evidenziato che anche in ebraico 'fatto salire' è il verbo riferito alla vittima. Avete presente i gesti del sacerdote all'elevazione mentre 'fa salire' verso il Padre l'Hostia pura santa e immacolata?
Ebbene, di tutto ha parlato in questo discorso erudito che aveva anche il suo fascino, tranne che dell'espiazione e della Redenzione operata del Signore sulla Croce e ha incentrato il discorso sul culto come lode; il che è vero, ma non bypassando il Sacrificio. CVD
C'è anche altro: esempio dualismo Sacerdote - Assemblea, ribadendo -con dotti e anche giusti ma non completi sviluppi del discorso, che bisogna salvare l'interpetazione del Vaticano II. </span>
Mi sembra che i documenti del concilio presentino spesso la caratteristica di dire cose giuste ma monche del dato fondamentale o questo, alla fine, viene diluito per poi scomparire nelle eccezioni successivamente esposte.
<span>credo non ci sia bisogno di agigungere altro e che quanto detto sia già significativo e riveli l'autentica mens dei curiali di spicco.</span>
<span><span>dovreste leggere anche il resto della relazione prima di esprimere giudizi.
RispondiEliminaA me è rimasto impresso (il discorso sull'orientamento era quasi in conclusione del suo intervento) il fatto che, partendo dal dualismo Sacrificio (VO) - Cena (NO), lo ha definito falsa alternativa e ha operato la coincidenza degli opposti parlando più volte della catabasi di Dio che si china sull'uomo e dell'anabasi dell'uomo che si innalza verso Dio. Ha ricordato che offertorio deriva da auferre, cioè innalzare che ha ricondotto a gratias agere: sacrificium laudis come oblatio rationalis in forma di parola. Non ha di certo evidenziato che anche in ebraico 'fatto salire' è il verbo riferito alla vittima. Avete presente i gesti del sacerdote all'elevazione mentre 'fa salire' verso il Padre l'Hostia pura santa e immacolata?
Ebbene, di tutto ha parlato in questo discorso erudito che aveva anche il suo fascino, tranne che dell'espiazione e della Redenzione operata del Signore sulla Croce e ha sviluppato il discorso sul culto come lode tutto incentrato sull'uomo; il che è vero, ma non bypassando il Sacrificio e mai ricordando lo ius divinum della Liturgia come autentico culto a Dio reso dall'immolazione del Figlio. CVD </span></span>
<span><span>Per questo, credo non a caso, l'intervento di mons. Schneider immediatamente successivo è partico con vigore proprio mettendo in risalto questo elemento clamorosamente mancante: il "Diritto divino" nella Sacra Liturgia...
C'è anche altro: esempio dualismo Sacerdote - Assemblea, ribadendo -con dotti e anche giusti ma non completi sviluppi del discorso, che bisogna salvare l'interpetazione del Vaticano II. </span>
Mi sembra che i documenti del concilio presentino spesso la caratteristica di dire cose giuste ma monche del dato fondamentale o questo, alla fine, viene diluito per poi scomparire nelle eccezioni successivamente esposte.
<span>credo non ci sia bisogno di agigungere altro e che quanto detto sia già significativo e riveli l'autentica mens dei curiali di spicco.</span></span>
<span><span><span>dovreste leggere anche il resto della relazione prima di esprimere giudizi.
RispondiEliminaA me è rimasto impresso (il discorso sull'orientamento era quasi in conclusione del suo intervento) il fatto che, partendo dal dualismo Sacrificio (VO) - Cena (NO), lo ha definito falsa alternativa e ha operato la coincidenza degli opposti parlando più volte della catabasi di Dio che si china sull'uomo e dell'anabasi dell'uomo che si innalza verso Dio. Ha ricordato che offertorio deriva da auferre, cioè innalzare che ha ricondotto a gratias agere: sacrificium laudis come oblatio rationalis in forma di parola. Non ha di certo evidenziato che anche in ebraico 'fatto salire' è il verbo riferito alla vittima. Avete presenti i gesti del sacerdote all'elevazione mentre 'fa salire' verso il Padre l'Hostia pura santa e immacolata e il Calice della Salvezza?
Ebbene, Kock di tutto ha parlato in questo esporre erudito che aveva anche il suo fascino, tranne che dell'espiazione e della Redenzione operata del Signore sulla Croce e ha sviluppato il discorso sul culto come lode tutto incentrato sull'uomo; il che è vero, ma non bypassando il Sacrificio e mai ricordando lo ius divinum della Liturgia come autentico culto a Dio reso dall'immolazione del Figlio. CVD </span></span>
<span><span>Per questo, credo non a caso, l'intervento di mons. Schneider immediatamente successivo è partito con vigore proprio mettendo in risalto questo elemento clamorosamente mancante: il "Diritto divino" nella Sacra Liturgia...
C'è anche altro: esempio dualismo Sacerdote - Assemblea, ribadendo, con dotti e anche giusti ma non completi sviluppi del discorso, che bisogna salvare l'interpetazione del Vaticano II. </span>
Mi è apparsa chiara l'analogia con i documenti del concilio che spesso presentano la caratteristica di dire cose giuste ma monche del dato fondamentale o, se questo c'è, alla fine viene diluito per poi scomparire nelle eccezioni successivamente esposte.
<span>credo non ci sia bisogno di agigungere altro e che quanto detto sia già significativo e riveli l'autentica mens dei curiali di spicco.</span></span></span>
<span><span><span>dovreste leggere anche il resto della relazione prima di esprimere giudizi.
RispondiEliminaA me è rimasto impresso (il discorso sull'orientamento era quasi in conclusione del suo intervento) il fatto che, partendo dal dualismo Sacrificio (VO) - Cena (NO), lo ha definito falsa alternativa e ha operato la coincidenza degli opposti parlando più volte della catabasi di Dio che si china sull'uomo e dell'anabasi dell'uomo che si innalza verso Dio. Ha ricordato che offertorio deriva da auferre, cioè innalzare che ha ricondotto a gratias agere: sacrificium laudis come oblatio rationalis in forma di parola. Non ha di certo evidenziato che anche in ebraico 'fatto salire' è il verbo riferito alla vittima. Avete presenti i gesti del sacerdote all'elevazione mentre 'fa salire' verso il Padre l'Hostia pura santa e immacolata e il Calice della Salvezza?
Ebbene, Kock di tutto ha parlato in questo esporre erudito che aveva anche il suo fascino, tranne che dell'espiazione e della Redenzione operata del Signore sulla Croce e ha sviluppato il discorso sul culto come lode tutto incentrato sull'uomo; nel che -a parte l'antropocentrismo- c'è del vero, ma non bypassando il Sacrificio e mai ricordando lo ius divinum della Liturgia come autentico culto a Dio reso dall'immolazione del Figlio. CVD </span></span>
<span><span>Per questo, credo non a caso, l'intervento di mons. Schneider immediatamente successivo è partito con vigore proprio mettendo in risalto questo elemento clamorosamente mancante: il "Diritto divino" nella Sacra Liturgia...
C'è anche altro: esempio dualismo Sacerdote - Assemblea, ribadendo, con dotti e anche giusti ma non completi sviluppi del discorso, che bisogna salvare l'interpetazione del Vaticano II. </span>
Mi è apparsa chiara l'analogia con i documenti del concilio che spesso presentano la caratteristica di dire cose giuste ma monche del dato fondamentale o, se questo c'è, alla fine viene diluito per poi scomparire nelle eccezioni successivamente esposte.
<span>credo non ci sia bisogno di agigungere altro e che quanto detto sia già significativo e riveli l'autentica mens dei curiali di spicco.</span></span></span>
non c'erano inginocchiatoi di legno. Ma che dire di quegli inginocchiatoi magnifici che sono i pavimenti delle cattedrali?
RispondiElimina<span>non c'erano inginocchiatoi di legno. Ma che dire di quegli inginocchiatoi magnifici che sono i pavimenti delle cattedrali?</span>
RispondiEliminaQuanto al discorso dell' orientamento, il sacerdote rivolto al popolo serve ad accentuare l'importanza dell'Assembela, ma in realtà si crea una comunicazione circolare e orizzontale che perde l'orientamento di Sacerdote e Assemblea insieme rivolti al Signore: comunicazione verticale trascendente col Soprannaturale, che rende possibile anche quella tra i 'communicantes', che vanno di molto oltre l'Assemblea... Anche anticamente ci si rivolgeva simbolicamente verso est. In ogni caso il focus dell'orientamento dei Fedeli e del celebrante è il Crocifisso Risorto Signore nostro.
<span><span>non c'erano inginocchiatoi di legno. Ma che dire di quegli inginocchiatoi magnifici che sono i pavimenti delle cattedrali?</span>
RispondiEliminaQuanto al discorso dell' orientamento, il sacerdote rivolto al popolo serve ad accentuare l'importanza dell'Assembela, ma in realtà si crea una comunicazione circolare e orizzontale che perde l'orientamento di Sacerdote e Assemblea insieme rivolti al Signore: comunicazione verticale trascendente col Soprannaturale, che rende possibile anche quella tra i 'communicantes', che vanno di molto oltre l'Assemblea... Anche anticamente ci si rivolgeva simbolicamente verso est. In ogni caso il focus dell'orientamento dei Fedeli e del celebrante è il Crocifisso Risorto Signore nostro.</span>
Quanto al velo muliebre, che oggi non si usa più, la donna con la testa velata (segno di sottomissione) rappresentava l'umanità sottomessa a Dio.
L'importante è far rivivere l'essenziale, ciò che è irrinunciabile. La sottomissione è implicita nell'oblazione del Figlio, al quale ogni Fedele si unisce a partecipa.
Inoltre quanto al Tabernacolo, se anche anticamente non era sull'Altare, ma la Tradizione ce lo consegna così, e se ne apprezziamo il significato di Presenza-che-continua, che senso ha ricorrerere all'archeologismo delle origini, che già Pio XII chiamava malsano?
RispondiEliminaBravissimo, "ospite"! Finalmente un po' di ossigeno!
RispondiEliminaL'altare ad parete è un'invenzione molto tarda. Gli altari paleocristiani si trovavano al centro dell'abside, spesso con il banco presbiterale e la cattedra dietro, nell'abside.
RispondiElimina