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sabato 9 aprile 2011

Un compositore alla Messa Tridentina: "Mai stato più partecipe"


James MacMillan (n. 1959), scozzese, cattolico, è uno dei più affermati compositori sulla scena internazionale;
sua, tra l'altro, la musica della recente Messa per la Beatificazione del Cardinale Newman, officiata da Benedetto XVI nella sua visita nel Regno Unito dello scorso settembre. Un grande artista, quindi, particolarmente sensibile al bello, e pronto a riconoscerlo quando vi s'imbatte.
Ebbene, in un post apparso sul suo blog, ospitato dal sito del Daily Telegraph, il compositore esprime, con parole accese e dal suo punta di vista di "neofita", impressioni e considerazioni suscitate in lui dalla partecipazione ad una messa in rito tridentino. Se qualcosa può non trovarci completamente d'accordo (ad esempio la preoccupazione di tagliare i ponti con un passato considerato in blocco come negativo, la contrapposizione troppo netta tra un supposto modo preconciliare di celebrare il rito tridentino, considerato scarsamente interessato alla partecipazione dei fedeli, ed il modo attuale; oppure il fornire come principale indice di quella partecipazione il canto dell'assemblea, che non ne è l'unica forma, né, in fondo, la più importante), nel complesso non possiamo che rallegrarci di quanto scrive MacMillan, visto anche il prestigio del personaggio, e soprattutto tenendo conto che si tratta ancora di un "principiante", per di più solitamente definito "socialista", "di sinistra", e vicino in passato alla teologia della liberazione (che ha pure ispirato alcune sue composizioni come "Búsqueda" e "Cantos Sagrados"). Che stia cambiando idea?
FZ
(sottolineature nostre)



Una Messa in Forma Straordinaria ad Amsterdam
- molto più esaltante del solito ciarpame
6 aprile 2011

Mi trovavo ad Amsterdam la scorsa settimana, per dirigere al Concertgebouw [sala da concerto tra le più
importanti del mondo, ndt]. Ho scoperto che la FSSP mantiene nella città una fiorente parrocchia, nella Sint-Agneskerk. Ci sono andato domenica per la splendida liturgia nella Forma Straordinaria. La Chiesa olandese è ormai un deserto/farsa/disastro grazie a 30 anni di liberalismo. In buona sostanza, non ci sono più cattolici là! O perlomeno, a volte così sembra, per via del solito ciarpame. Grazie al Cielo ci sono alcuni giovani, fedeli cattolici determinati ad andare controcorrente.
Sono ancora essenzialmente un principiante riguardo alla Forma Straordinaria - domenica era la mia terza volta
- ma ogni volta sono colpito da quanto l'atmosfera sia carica di devozione, anche solo a mettere piede in chiesa. Tutto appare focalizzato verso il tabernacolo. La presenza di Dio è palpabile, a differenza di quanto accade in molte chiese di oggigiorno, più simili alla Stazione Centrale di Glasgow che ad una casa di preghiera.
Nella chiesa di Amsterdam della FSSP pareva di assistere ad un autentico tsunami di veli muliebri! C'è, in Olanda, un'opposizione di parte liberale contro il divieto posto dal governo alle donne islamiche d'indossare lo hijab/niqab/burka. Quegli stessi liberali che, non c'è dubbio, avrebbero le convulsioni al solo vedere un velo in una chiesa cattolica!
Ho avuto la ferma impressione che i presenti alla messa fossero enormemente aiutati a vivere la propria fede, che in gran parte è stata spazzata via in Olanda. Molti volti di stranieri ed immigrati in evidenza. Mi è tornata in mente la Messa di Beatificazione del Cardinale Newman al Cofton Park. Al confronto, le dimostrazioni anti-Papa di Londra parevano terribilmente bianche e borghesi. Proprio come la maggior parte degli avversari di Roma, fuori e dentro la Chiesa.
"Ah, ma non si può tornare indietro", par d'udire lamentarsi i soliti attempati catastrofisti. Ma il passato è passato, e non è più in relazione con il nuovo impulso a rimettere a posto la liturgia. La Messa in latino può essere in Forma Straordinaria o Novus Ordo - è la bellezza del latino, ed è per questo che il Diavolo (per non parlare di quelli del "Tablet" [settimanale cattolico inglese ultra-progressista, ndt]) lo odia!
"Oh, ma dove va a finire la partecipazione attiva nella messa in latino?" piangono i guastafeste liberali. Ma la partecipazione dei laici è chiaramente possibile, e al massimo grado, nella Forma Straordinaria o nel Novus Ordo in latino. Nelle tre liturgie straordinarie cui ho assistito da un anno a questa parte, tutte le volte l'assemblea ha cantato molto, molto più di quanto capiti mai di vedere o sentire ad una messa stile "Daily Record" [quotidiano scozzese laburista, ndt] di Glasgow o ad uno dei suoi deprimenti equivalenti nelle altre parti del paese. Tutto, a partire dall'Asperges, passando per Kyrie, Sanctus, fino ad ogni Dominus vobiscum/et cum spiritu tuo, cantato da TUTTI. Non ha senso impugnare il modo di fare antico, pre-Vaticano II, come un'arma contro l'inevitabile. Nessuno dei giovani cattolici oggi votati alla causa della buona liturgia ha la minima idea di cosa vogliano dire i vecchi brontoloni quando si lamentano dei brutti tempi passati. I loro brutti ricordi sono irrilevanti e non hanno alcun rapporto con l'odierna spinta per il miglioramento della liturgia. E questo miglioramento si verificherà per entrambe le forme della messa, ma specialmente per quella vernacolare in inglese, ne sono sicuro.
Perfino le letture - cantate in latino - sono state comprese da tutti, poiché avevamo a disposizione le traduzioni in olandese ed inglese nei foglietti. Non mi sono mai sentito così partecipe. Queste "letture" erano più sacre ed elevate nel tono perché cantate, e in una lingua aulica. L'intera esperienza è stata sublime - ovvero, come dovrebbe essere ogni settimana nel Novus Ordo, e come di nuovo sarà una volta che la Riforma della Riforma sarà andata in porto. Molto meglio questo del solito, scialbo bla bla bla con aggiunta di messaggi socio-politici in linea con i tempi che ci tocca il più delle volte. L'unica parte della messa che non ho compreso domenica è stata l'omelia, in volgare - olandese.


Il post è stato ripreso nel suo blog dal noto padre Zuhlsdorf, il quale vi ha aggiunto, oltre ai suoi commenti, un aneddoto (che avrà forse qualcosa di familiare per molti lettori) ed una considerazione finale che non possiamo fare a meno di riportare anche noi:

Quando ero ancora seminarista, assegnato ad una parrocchia per la "pasto-reale", come la chiamavano, fui incaricato di occuparmi della musica del Triduo pasquale insieme ad un ottimo musicista della parrocchia e ad un altro seminarista del locale seminario minore. Dopo un preliminare chiarimento con il parroco, facemmo la Passione del Venerdì Santo cantata in latino con i vecchi libri, ma con lievi modifiche per adattare i testi al Novus Ordo. Dopo la liturgia, nel retro della chiesa, fui affrontato dalla tipica suora-in-borghese (manco una crocetta sul bavero), dammi-del-tu, mangia-uomini, pretessa/arpia, che mi rampognò davanti ai presenti per non aver dato a tutti la possibilità di partecipare alla Passione. Siccome eravamo davanti a dei parrocchiani, passai all'attacco. Mi rivolsi ad una famiglia con bambini che stava uscendo dalla chiesa, e domandai loro se per caso erano stati disturbati dal canto della Passione in latino. Al contrario, risposero, avevano prestato ancora più attenzione perché in quel modo era stato tutto molto più interessante del solito. Chiesi ad un ragazzino, sui 10-12 anni, se era stato capace di seguire il rito. Nessun problema, rispose, l'aveva seguito sul foglietto. Si riferiva al normale messalino, che ovviamente non aveva il testo latino. Come aveva fatto a comprendere quello che veniva detto? Poteva capire a che punto si era arrivati quando i diversi cantori cominciavano a cantare. Nessun problema. Leggeva via via, semplicemente.
La gente non è stupida. Se appiattisci tutto al livello del suolo, anche i fedeli finiranno per diventare liturgicamente terra terra come la roba che propini loro. Eleva il livello dell'offerta, e si eleveranno anche loro di pari passo.


La Sint-Agneskerk di Amsterdam

16 commenti:

  1. elevare: è ciò che la Messa NO fatalmente non riesce a fare, o invano tenta, ma sempre in peggio, appiattendo sempre più verso il basso i bisogni veri e profondi dell'uomo, quelli dell'anima, anzi soffocandoli col voler soddisfare la sensibilità esterna (vedere. udire, toccare, capire iil mistero, afferrarlo con la superba ragione......);  e avvertendo questa povertà crescente di "anima" ha avuto sempre più bisogno di "animatori liturgici": personaggi, attori che movimentino la scena con gestualità e musiche chiassose e profane, sempre più distraenti dalla realtà SOPRANNATURALE che si sta avverando su quell'altare del Divino Sacrificio.
    E si approda allo "spettacolare" l'artificio   attraente   che deve stupire e oscurare e mortificare il divino e soprannaturale.
    Perchè mai ci hanno fatto credere che la Santa Messa senza queste actiones/sceneggiature fosse una realtà senza "anima", e che l'uomo con i suoi artifici dovesse dargliela  ?
    somma iniquità, derivata da somma superbia: la   svolta antropologica del concilio, che avrebbe "scoperto i bisogni umani "<span> e dato così origine ad una Messa "a misura d'uomo"  !</span>

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  2. MacMillan alla Sistina!!! Che importa se è un laico, che forse Mustafà(l'ultimo in ordine di tempo) e altri non lo erano?? La scuola romana tanto è bella che morta.

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  3. Perchè la Redazione non recapita questo articolo all'Ufficio Liturgico nazionale, a quello del Vicariato di Roma e al Direttore della Cappella Sistina?

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  4. Caro don Magnifico mi hai letto nel pensiero......

    Cari vescovi e cari monsignori del Vaticano leggete, leggete questo articolo........
    L'abate Scicolone e tutti i "Liturgisti" di turno imparino, imparino....... La riforma liturgica di Bugnini e Paolo VI avrà il suo ben servito.....
    riuntrodurremo una po di latino anche nel Novus Ordo per purificarlo....... faremo il cammino del gambero ed in pochi anni la messetta paolina sarà seppellita........
    don Bernardo

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  5. <span><span></span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span>

     <span><span>

    Ricordo a questo proposito un esempio. C’e
    un passo di Ratzinger nel libro
    </span>


    </span>
    <span><span>La festa della

    fede
    </span>


    </span>




    </span></span>

    RispondiElimina
  6. <p><span><span><span>C’e un passo di Ratzinger nel libro La festa della</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>fede </span><span>dove parla dell’orientamento e di certe</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>locuzioni, utilizzate perlomeno dal XIX secolo,</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>come “celebrare alla parete”, “celebrare al</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>tabernacolo” che facevano intendere come</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>l’antico orientamento della celebrazione fosse</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>divenuto ormai inespressivo. Ed e partendo da</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>questa situazione che diventa comprensibile</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>un certo modo di agire dopo il Concilio Vaticano</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>II</span></span></span></p>

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  7. <p><span><span><span>“la trionfale vittoria del nuovo orientamento</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>nella celebrazione va spiegata soltanto</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>sullo sfondo di questo malinteso, che senza</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>alcun ordine tassativo (o appunto per questo)</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>si e imposto con un’unanimita e una sollecitudine</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>che non sarebbero nemmeno pensabili</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>senza la perdita del significato della prassi seguita</span></span></span>
    </p><p><span><span><span>fino allora” (pag. 132, Jaca Book, 1983).”</span></span></span></p>

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  8. Carissimi, un' ottima notizia per tutti noi: domani, domenica 10 aprile, Sua Eccellenza il Vescovo Ordinario di Copenaghen celebrerà un solenne Pontificale al trono proprio nella qui citata chiesa di Sant'Agnese ad Amsterdam. Consiglio a tutti di visitare i bellissimi siti di questa chiesa, tra cui: www.agneskerk.org

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  9. Caro placentium
    forse la polifonia romana non è morta!!! vi sono tanti gruppi vocali che la eseguono e....anche molto bene!!! Perchè ridurre la scuola romana ed il suo maestro Palestrina alla Cappella Sistina!!! D'altronde il buon Sante mica ha scritto solo per la schola di S. Pietro, se vogliamo dirla tutta anche lui ha avuto grossi problemi con chi gestiva la schola  solo per il fatto che era il pupillo del sommo pontefice! Se vuole dire che la Sistina ( aimè ancora questo discorso ! ) oggi non è in grado di eseguirla bò... forse si... forse no..ma che la polifonia romana sia morta questo assolutamente NO !! Anzi direi che tutte le scholae dovrebbero eseguire il repertorio palestriniano cosichè tutti ricomincierebbero ad apprezzare questo tipo di repertorio ed elevare il latino nelle nostre liturgie secondo un rito o l'altro .

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  10. La solita vecchia canzone che i modernisti intonano sulla "partecipazione attiva" e sul "in latino non si capisce niente" ha ormai stancato, e ha dimostrato il suo limite!
    E' dimostrato che la bellezza del Rito Antico sa toccare i cuori e alimentare la Fede, e se poi per qualcuno e' indispensabile la comprensione del testo, non c'e' problema: esistono i Messalini latino-italiano... io stesso ho risolto cosi' il "problema" della comprensione dell'Azione Liturgica nel Rito Antico quando la pensavo indispensabile... quindi e' un falso problema!

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  11. Sarà un caso che nessun (dico nessuno) musicista, poeta, romanziere credente, tiepido o ateo abbiam mai speso una riga in lode del NO mentre legioni di musicisti, poeti, romanzieri ecc. credenti, tiepidi o atei abbiano confessato la loro ammirazione e spesso la loro commozione verso la liturgia romana trasmessaci dai secoli?
    Chissà che un giorno anche i duri di cuore delle commissioni liturgiche capiscano...

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  12. Gli Uffici liturgici sono composti da fuorisciti del ..... Comintern.

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  13. No no anche nelle liturgie moderne (sempre nel rispetto del nuovo messale....non Oleggio è )si può cantare in latino ...e se la gente non capisce nulla vedrà pian pianino di capirci qualcosa: Pure io sono stufo di sentire nella mia parrocchia quelle grattate di formaggio con le chitarre : quando canta la schola che dirigo eseguiamo sempre la messa o gregoriana o polifonica con alcuni mottetti o canti seppur in italiano che siano ispirati alla liturgia !! L'assemblea PARTECIPA anche con l'ascolto e si avvicina lo stesso al sacro canto ....in altra maniera . Poi se vogliamo la liturgia antica hoà detto molte volte che bisogna si officiare in rito antico ma spiegando prima le varie simbologie....il perchè il sacerdote ora fà questo ora fàquello e...dice quell'altro . Altrimenti le assemblee ,che sono purtroppo ormai figlie della riforma,non capiscono veramente niente!!! Io anche da bambino ho ancora servito all'altar maggiore spostando il Messale sul leggio ...anzi le prime volte ero talmente piccolo che non ci riuscivo ed il vecchio cappellano se lo spostava lui ma....nessuno mi ha spiegato questo movimento e quale signiticato avesse !!! oggi  non lo sò ancora!!!! Comunque vorrei che nella mia diocesi si celebrasse almeno una messa in ritoantico ma haimè niente da fare

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  14. Certamente che si può cantare in Latino! e ci mancherebbe! lo sanno cani e porci.
    Tranne quelli degli Uffici liturgici......

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  15. CARA SUOR EUFRASIA pensi che il mio direttore dell'ufficio diocesano di musica sacra mi ha sempre fatto terra bruciata solo per il fatto che insegnavo alla schola le messe polifoniche o i mottetti in latino . Ed ero fuori dalle normative del Concilio

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  16. Questa è storia consueta.
    Il problema che  si sta aggiungendo in questi ultimi tempi è che i grandi legislatori degli Uffici litrgici stanno interpretando il Motuproprio come segue (badate all'aristotelismo del sillogismo):
    1 - il Papa ha riammesso la Messa in latino
    2 - in quella Messa si deve usare il gregoriano e la polifonia
    3 - queste cose li si usi lì dentro e non nelle Messe delle parrocchie

    Gli studi tomistici ritornano a galla!

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