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Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

sabato 2 aprile 2011

Francesco Agnoli sulle polemiche contro de Mattei per la dottrina sulla Provvidenza divina




Recentemente il professor Roberto de Mattei, affrontando in termini teologici, il recente terremoto in Giappone, ha sollevato un forte dibattito. Cosa ha detto di così particolare il De Mattei? Ha proposto una domanda che da sempre angustia l’uomo: unde malum? Questa domanda è il più grande scandalo con cui ognuno di noi abbia a che fare. "Perché?" ci chiediamo tutti, quando il telegiornale ci presenta morti violente, omicidi efferati e mostruosità di cui l’uomo si rende protagonista.

A questa domanda vi sono due risposte: il credente tira in ballo il peccato originale, la legge di Dio, la libertà umana.

L’ateo, invece, prova a giustificare con il determinismo (Lombroso), la società che corrompe gli individui (Rousseau), il domani in cui, passando per i gulag e i tribunali rivoluzionari, non vi saranno più nè ladri, né delinquenti, e quindi, come promettevano Marx e i suoi epigoni, neppure polizia, eserciti e tribunali.

Altri ancora negano del tutto l’esistenza del male morale, in nome di un totale relativismo, oppure si limitano a non proporre alcun tentativo di risposta, ma il problema del Bene e del male, del Vero e del falso rimane. Oltre al male morale, di cui l’uomo è personalmente colpevole, ha aggiunto de Mattei, ci sono i mali "naturali", che avvengono senza colpa specifica: un figlio che nasce malato, un terremoto, una catastrofe naturale.

Anche di fronte a questi fatti vi sono due atteggiamenti possibili.

Vediamo prima quello dei Voltaire e degli atei di ogni epoca: per costoro le catastrofi naturali sono la dimostrazione che Dio non esiste, o che, se c’è, non si prende cura dell’uomo. La conseguenza filosofica è chiara: siamo solo "bambocci di carne", agglomerati di atomi, figli del caso e della necessità, macchine complesse destinate ai vermi... In quest’ottica, si badi bene, che l’uomo muoia prima o dopo, per terremoto o per un embolo, a gruppi di 5 o di 10, non cambia molto.

Perché ti stupisci che io non mi curi di te - dice all’Islandese la Natura dell’ateizzante Leopardi - che io ti perseguiti con il freddo e il caldo, i terremoti e gli tsunami? Tu non sei niente, non vali niente, sei solo parte di un immenso meccanismo cieco che tutto stritola, e che non distingue tra uomini e formiche.

Diciamoci la verità: se l’uomo non è altro che materia, e solo materia, perché addolorarci così tanto per un terremoto che uccide migliaia di uomini e non per una pioggia che allaga un formicaio? Questa, se fossero coerenti, dovrebbe essere la posizione dei membri dello Uaar che urlano contro de Mattei: "terremoto del Giappone e tsunami sono l’ equivalente di una tempesta che distrugge una tonnellata di mele, o che stermina un formicaio". Come un "colpo di fortuna", per dirla con R. Dawkins, ha generato l’universo e l’uomo, così liberi "colpi di sfiga" si incaricano di tanto in tanto di devastare Terra e individui.

De Mattei, al contrario, propone una visione diversa, una visione cattolica. Non piace? Liberissimi. Ma non occorre urlare contro il retrogrado che dovrebbe dimettersi perché il suo pensiero non sarebbe "scientifico". Come ragiona de Mattei? Sentiamolo: "se Dio permette i terremoti e altre sciagure esistono ragioni che Egli conosce e che noi non conosciamo"; perciò dobbiamo "accettare la volontà di Dio dinanzi alle catastrofi naturali, pur facendo tutto quanto è in nostro potere per evitarle". Traduco: nascono figli Down? Facciamo di tutto per evitarli, ma se ci nasce, accettiamolo e amiamolo così. Avvengono catastrofi naturali: studiamo ogni modo per evitarle, ma se accadono, ciò non dimostra che l’universo sia, per utilizzare una espressione della Margherita Hack, solo una grande scorreggia ("il Big Bang è la più grande scorreggia dell'universo da cui è nato tutto quello che noi possiamo osservare").

Spieghiamo allora il punto di partenza di questo ragionamento: Dio esiste ed è Padre. Questo non è sempre ben chiaro, e ben visibile. Eppure, nonostante l’apparente indifferenza e ostilità del cosmo e delle forze naturali verso l’uomo, non è altrettanto vero che proprio l’evoluzione cosmica si è organizzata in modo tale da produrre quelle straordinarie e improbabilissime condizioni necessarie al "miracolo" della vita, come scriveva il genetista ateo Francis Crick, e al miracolo, ben più grande, dell’uomo? Per un credente, insomma, Dio c’è e l’uomo è immortale. Per questo occorre cercare di capire, almeno in piccola parte, perché, nonostante questo, il male accada. Scrive de Mattei, utilizzando anche le parole di mons. Manzella: "La grandezza della Divina Provvidenza si manifesta soprattutto nella capacità di Dio di trarre il bene dal male fisico e morale dell’universo, quel male che egli non causa, ma che permette per un fine superiore…Nessuno può dire con certezza se il terremoto di Messina o quello del Giappone sia stato un castigo di Dio…Per quale fine in concreto Dio ha operato in un caso speciale? Per quale fine Messina e Reggio sono state distrutte? Chi potrebbe dirlo? E possibile fare delle congetture, non è possibile affermare alcuna cosa con certezza. Intanto per noi, al nostro scopo, basta la sicurezza, che le catastrofi possono essere, e talora sono esigenza della giustizia di Dio". Ancora: "Le grandi catastrofi sono certamente un male, però non sono un male assoluto, ma una male relativo, dal quale sorgono beni di ordine superiore e più universali. La luce della fede ci insegna che le grandi catastrofi, o sono un richiamo paterno della bontà di Dio, o sono esigenze della divina giustizia, che infligge un castigo meritato, o sono un tratto della divina misericordia, che purifica le vittime aprendo loro le porte del Cielo. Perché il Cielo è il nostro destino eterno".

Analogamente, Alessandro Manzoni, descrivendo don Rodrigo colpito dalla peste, fa dire a Fra Cristoforo: "può essere castigo o misericordia". Oppure castigo e misericordia insieme.

In verità il credente non gioca a fare il Padreterno, non sa perché Dio permetta la nascita di un figlio Down o un terremoto, ma immagina che un significato che gli sfugge, ci sia. Così come hanno fatto tutti i popoli, che hanno sempre dato un significato metafisico al "diluvio universale".

La giornalista Flavia Amabile, ritenendo di dire cosa acuta, ha scritto che il discorso di De Mattei è condotto "in modo piuttosto anomalo per il suo ruolo", secondo "un punto di vista non particolarmente basato sulla scienza".

Forse la Amabile dovrebbe tenere presenti tre cose.

La prima: che a radio Maria de Mattei non parla come vicepresidente del Cnr, ma come cattolico.

La seconda: che la spiegazione scientifica del male morale, non esiste, e quella del male naturale, non basta. Se bastasse, bisognerebbe dire che il figlio Down è solo un errore di trascrizione genetica, cioè un essere naturalmente inferiore; e che il terremoto non è altro che un aggiustamento, più o meno casuale, della crosta terrestre. Un’altra scorreggina, insomma…

Ma questa spiegazione "scientifica" non soddisfa, perché l’uomo non è una formica né una mela, e anela al perché metafisico di ciò che accade. Per questo di fronte al Down è capace di vedere in profondità, la dignità immortale di un uomo come gli altri, e di fronte al dramma di un terremoto, non può che implorare Dio, o anche maledirlo.

Infine, la Amabile dovrebbe sapere che i più grandi scienziati della storia (Copernico, Galilei, Keplero, il fondatore della geologia Stenone, Galvani, Volta, Mendel, Pasteur, Maxwell, Planck…) erano religiosi, credevano cioè al peccato, all’anima, a Dio, alla Transustanziazione, e persino all’Apocalisse (vedi Newton), senza che per questo qualcuno si sognasse accusarli di "un punto di vista non particolarmente basato sulla scienza". Nessuno di loro avrebbe mai rinunciato a chiedersi il perché ultimo del problema del male. Forse anche perché giornalisti di un certo tipo, a quei tempi, per loro fortuna, non c’erano…

Francesco Agnoli

46 commenti:

  1. Ottimo commento di Agnoli su un ottimo intervento di de Mattei. Nonostante lobbies, scientisti e atei militanti occorre riaffermare che la nostra convinzione dell'esistenza di una "teologia della storia" è vera e necessaria. 

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  2. Come volevasi dimostrare. De Mattei e Agnoli ritornano, purtroppo, al Dio che "manda" i terremoti e le alluvioni per punire l'uomo; come se l'uomo non si punisse bastantemente con la propria malvagità.  Ritornano anche ad attaccare le ipotesi scientifiche più accreditate perchè ritenute in contrasto con la Parola di Dio (un approccio fondamentalistico che rishchia di riproporre nuovi casi Galileo). L'intervista a Radio Maria è un insulto alla sano rapporto Fede-Ragione (avete dimenticato Fides & Ratio?); è penoso che il fondamentalismo neoconservatore ci proponda una fede nemica della scienza.
    Lo spirito di Agnoli e di De Mattei è estraneo al linguaggio evangelico, proponendo un Dio lontano, un freddo Dio giudice, che vuole sacrifici umani incomprensibili. Non la fede del Vangelo propongono, ma una religione della peggior specie, che rimanda a tempi lontani quando ancora gli insegnamenti religiosi ricevuti in Chiesa spaventavano anziché fare amare Dio.
    Come direbbe Enzo Bianchi, una religione dell' "immagine di un Dio perverso".Con il Concilio la chiesa ha scelto di liberarsi dal catastrofismo di una religione così limitata, limitante e confutabilissima. Agnoli e  De Mattei vogliono tornare alle epoche in cui i cristiani erano solo  persone soggiogate da una idea di religione che "lega" e tremebonde di fronte alla Giustizia di Dio. La Giustizia di Gesù è invece strettamente legata all'Amore, niente a che vedere col giustizialismo teologico neoconservatore.Agnoli e DE Mattei rileggano Luca 13, 1-9!

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  3. Pastor, ho l'impressione che lei debba attentamente rileggere tutto il racconto della Passione di Nostro Signore, fino al momento in cui prima di spirare sulla Croce ha detto: "Padre, Padre, perchè mi hai abbandonato....": questo e soltanto questo è il senso (la Luce) di ogni sofferenza e tragedia umana della storia, inspiegabile con la sola (limitatissima) ragione umana.

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  4. Pastor Ille come interpreta l'episodio di Anania e Saffira narrato negli Atti?

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  5. <span><span>Pastor Ille come interpreta l'episodio di Anania e Saffira narrato negli Atti?</span><span>
    </span></span>
    Forse come fa Ravasi, che si limita a NEGARNE la storicità?
    Basti dire che Ravasi si è fatto bacchettare da qualche protestante (serio, non da quelli che concedono la benedizione nuziale alle pastoresse ed alla loro compagne lesbiche-beninteso se il Consiglio della Chiesa locale è consenziente-)
    Ravasi ha spiegato l'episodio semplicemente con la morte improvvisa di una coppia di anziani, conosciuti nella comunità per lo loro avarizia (tho! Fine di un mito: Ravasi ha scoperto che c'erano avari pure tra i primi cristiani).
    Morte improvvisa su cui la "Comunità" avrebbe ricamato un fervorino edificante, accolto  negli Atti.

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  6. <span><span><span>

    Fw: esegesi classica di Luca 13,4
    </span> ----- Original Message ----- From: <Rafminimi13@libero.it> Sent: Wednesday, March 30, 2011 9:16 AM Subject: esegesi classica di Luca 13,4

     "O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise,
     credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?"

    Volete sapere quale è stata per secoli l'esegesi più diffusa di Luca XIII,4?
    sECONDO tale interpretazione, gli ascoltatori di Gesù in quell'occasione,
    capirono benissimo che, Nostro Signore voleva dire loro :"Ben conoscevate
    chi erano i diciotto di quel giorno. E ben sapete che non erano nè più, nè
    meno peccatori della maggior parte di voi. RINGRAZIATE IDDIO, poichè, PER
    *ORA* ha deciso di *PUNIRE* solo loro. Punirli, non solo e non tanto tramite
    la morte violenta che avete visto con i vostri occhi, ma anche,
    principalmente e soprattutto con le MERITATE punizioni che sta infliggendo
    loro nell'altro mondo. Pertanto, ripeto: ringraziate DIO del dono gratuito
    che vi ha fatto del TEMPO in più che vi ha voluto concedere (e che non ha
    voluto concedere loro) e fatene profitto CONVERTENDOVI. Altrimenti vi
    esporrete a punizioni peggiori".
    DIO ci benedica e ci dia Luce & Forza, almeno quanto basta per impedire che
    vane favole NON ci facciano profittare dei moniti che ci manda.
    Vostro
    UomochenonfuMAI

    </span></span>

    RispondiElimina
  7. <span>

    Fw: esegesi classica di Luca 13,4
    </span> ----- Original Message ----- From: <Rafminimi13@libero.it> Sent: Wednesday, March 30, 2011 9:16 AM Subject: esegesi classica di Luca 13,4

     "O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise,
     credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?"

    Volete sapere quale è stata per secoli l'esegesi più diffusa di Luca XIII,4?
    sECONDO tale interpretazione, gli ascoltatori di Gesù in quell'occasione,
    capirono benissimo che, Nostro Signore voleva dire loro :"Ben conoscevate
    chi erano i diciotto di quel giorno. E ben sapete che non erano nè più, nè
    meno peccatori della maggior parte di voi. RINGRAZIATE IDDIO, poichè, PER
    *ORA* ha deciso di *PUNIRE* solo loro. Punirli, non solo e non tanto tramite
    la morte violenta che avete visto con i vostri occhi, ma anche,
    principalmente e soprattutto con le MERITATE punizioni che sta infliggendo
    loro nell'altro mondo. Pertanto, ripeto: ringraziate DIO del dono gratuito
    che vi ha fatto del TEMPO in più che vi ha voluto concedere (e che non ha
    voluto concedere loro) e fatene profitto CONVERTENDOVI. Altrimenti vi
    esporrete a punizioni peggiori
    ".
    DIO ci benedica e ci dia Luce & Forza, almeno quanto basta per impedire che
    vane favole NON ci facciano profittare dei moniti che ci manda.
    Vostro
    UomochenonfuMAI

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  8. Non ho sentito De Mattei, ma l'ho sentito dileggiare da Gramellini c/o Fazio.  Il discorso non è semplice, essenzialmente perché non sappiamo come saremmo noi e come sarebbe il mondo se non ci fosse stato il Peccato. Non credo che sia buona teologia avventurarsi in ipotesi più o meno fantasiose. 
    Tuttavia, a me sembra immaginabile (non più che immaginabile) che anche se Adamo non avesse peccato, manifestazioni geologiche come terremoti e maremoti e eruzioni vulcaniche eccetera, ci sarebbero ugualmente.  Ma forse gli uomini non vulnerati dal peccato, sarebbero così diversi da come noi siamo che saprebbero affrontare in maniera completamente diversa le manifestazioni della natura: diversità forse anche materiale (di conoscenza e di scienza e di tecnologia ?), ma più probabilmente diversità spirituale (mutuo amore e aiuto, rapporto con la morte e con il passaggio alla Vita).
    A parte l'elementare considerazione che anche i peggiori disastri "naturali" infliggono all'umanità lutti e sofferenze minori di quelle che derivano direttamente dall'operato malvagio umano, sia manifesto a tutti, sia oscuro e tenebroso: guerre, schiavismi, sfruttamenti, eccetera. 

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  9. Io credo fermamente nella storicità dell'episodio, ma qualora per pura ipotesi di discorso, il Ravasi avrebbe ragione, non il fatto dei tue anziani taccagni che muoiono all'improvviso è Parola di Dio ma il fervorino edificante di San Luca che lega quella morte all'avarizia e all'inganno !!!!

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  10. "un Dio che vuole sacrifici umani incomprensibili..."    Pastor Ille, compreso quello di suo figlio sulla croce ? 

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  11. Quelle parole sul "sacrificio" non dovrebbero stupire chi ha letto certe catechesi di un certo iniziatore di un certo movimento a cui molto verosimilmente appartiene colui che interviene con un nick che storpia-anagramma il nome di Dante Pastorelli, scelta fissa dopo che altri nick, Lollarda, don Concilio, Inopportuno, e ne dimentico, siano stati, per il momento, messi da parte. 

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  12. (1) Le posizioni degli ateisti di servizio nei loro attacchi a De Mattei, quali riportati da MIL, mostrano: (a) quanto intollerante sia il pensiero laicardo-ateistico e quanto sia radice dei peggior orrori, genocidi compresi, nella sotoria dell'umanità da un paio di secoli in qua; (b) quanto questi stessi critici siano incoerenti colle loro stesse ipotesi di lavoro, il discorso scientifico positivista limitandosi propia natura all'analisi del fenomeno sperimentale, alla causa efficiente nel miglior dei casi, e quindi rifutandosi di dare validità a qualuqnue interpretazione, incluse, quindi, quella ateistica; (c) quanto anti-umano sia il loro atteggiamento che vuole castrare quel che caratterizza lo spirito umano nella sua essenza operante e cioè la ricerca di senso, volendo espellere, ingiustificatamente, codesta dal campo della razionalità, postulando indebitamente che questa è ridotta alla scientificità, mentre è il contrario che è vero.

    (2) In tutte disquisizioni questi filosofi/teologi da due soldi dimenticano di fare la differenza tra "inizio"(Anfang) e "principio" (Grundsatz) e tra "la fine" (Ende) e "il fine" ( Ziel), come anche diffrenziare tra "perchè" (warum) e "per che" ( wofür): e se i due campi differiscono quanto all'oggetto sono però ambo suscettibili di ricerca e di risposte razionali; per di più è chiaro che la risposta che ci da la Chiesa si riferisce più particolarmente, anche se non escluisvamente, al secondo campo di interrogativi. 
    Voler far combaciare perfettamente le risposte del secondo campo in quanto risposte al primo campo o viceversa rivela del più primitivo ed ottuso fondamentalismo religioso o ateistico

    (3) Una cosa è certa: solo l'ipotesi di un Dio onnipotente permette di giustificare il "lusso" di esseri creati liberi di scegliere il male, perchè solo se onnopotente può Egli fare dal male scelto liberamente un Bene superiore al quel che questo Bene sarebbe stato senza questo male e di permettersi di avere un creato corrotto nel suo principio ( il che non vuol dire nel suo inizio) benchè più che perfetto nel suo fine (il che non vuol dire forzatamente nella sua fine). I.P.

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  13. Sarò semplicistico e ingenuo, ma personalmente ho sempre creduto che per i fatti come quelli citati nel discorso di De Mattei, Gesù Cristo avesse detto:

    ... siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti (Mt 5,45)

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  14. Stavano per cantare vittoria i sincretisti internazionali massonici: Chiesa Cattolica paralizzata e resa inoffensiva dall'interno dagli infiltrati mitteleuropei e sudamericani armati di pedofilia e sacerdozio femminile e sposato. Tutti fremono in attesa di Assisi, nuovo pantheon, ove Cristo, divinità fra le tante si aggiunge e si sottomette al grande Dio pagano architetto dell'Universo. E invece uomini coraggiosi come De Mattei, Agnoli, Palmaro, Gnocchi.. (e tanti altri che mi scuso di non ricordare) hanno sparigliato il tavolo. Osano dichiarare la sana dottrina cristiana cosa che, per motivi di armistizio interno, la Chiesa non può più fare. Nei primi anni 70 spirava lo stesso vento, l'uomo è buono è la società che lo riviva. Cambiamola e vivremo tutti felici e contenti. In pace. In fondo è vero l'uomo, era proprio un "buon selvaggio"! Peccato praticasse i sacrifici umani! Come oggi. Eluana insegna....

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  15. La posizione di Pastor Ille deve essere criticata sul piano teologico, ciò che non mi permetto di fare; su un piano più generale, mi sembra che essa manifesti una totale sudditanza rispetto alla cultura espressa dai critici laico-ateistici di de Mattei, ed esprima il tentativo, oggi molto diffuso in ambito cattolico, e spesso assunto come metodo di evangelizzazione, di assumere e far propri i presupposti di quella cultura per giungere comunque a conclusioni compatibili con la fede. In questo modo, si tende a sostenere che la fede (o la dottrina) di ieri era "sbagliata", poiché muoveva da presupposti respinti dalla cultura oggi dominante; e che la fede di oggi e' "giusta", perché convalidata dalla cultura corrente - specie in quegli aspetti che, rifiutando l'idea che l'uomo possa dipendere da qualcosa o Qualcuno che gli sia superiore, respingono ogni idea di giudizio, merito, premio, punizione, espiazione, ecc., in quanto implicanti, appunto, un parametro superiore di riferimento. Così, paradossalmente, mentre si vorrebbe rivendicare la specificità e l'unicità del cristianesimo e dei contenuti della fede, li si subordina alle idee non cristiane correnti, conseguendo esattamente il risultato contrario.
    Cordialità,
    Ms

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  16. ESATTAMENTE!!!

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  17. Faccio notare quella che per un cattolico è una banalità. Non  mi riferirò quindi a episodi come Sodoma e Gomorra, ma semplicemente alla prima entrata nel mondo della morte: dopo il peccato di Adamo ed Eva. Castigo e misericordia, dunque (anche se le nostre parole umane non rendono bene...). Come hanno sempre detto tutti, dai papi a san Giovanni Bosco. Certo questo può urtarci, ma se si è cattolici non vi è alternativa...Ma non serve essere cattolic, batsa credere in Dio: se il male c'è Dio deve permetterlo, e se lo permette deve farlo per un fine superiore... Logicamente non c'è scampo...cordiali saluti

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  18. Manzoni con donna Prassede ha già definito i sapientoni eretici alla de Mattei..."“il suo studio era di assecondare i voleri del cielo:ma spesso faceva un grosso sbaglio,ch’era di prender per cielo il suo cervello" probabilmente è uno psicopatico nominato in un consiglio nazionale. Tutti ridono di lui. Mi spiace per i morti

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  19. semplicistico e pretestuoso

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  20. ospite 11:26,
    semplicistico e pretestuoso

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  21. Pastor Ille, non capisco quesat sua frase "...<span>proponendo un Dio lontano, un freddo Dio giudice, che vuole sacrifici umani incomprensibili.". </span>Mi sembra invece che tutta la Scrittura, tutto il Depositum Fidei, tutto il Magistero chiami questi sacrifici uman: cosa vi sarebbe d'incomprensibile?
    Basta leggere il Padre Nostro, dove noi stessi ricordiamo il nostro sacrificio quando chiediamo "fiat voluntas Tua" e che ci rimettiamo nell'Obbedienza alla Volontà del Padre anche a prescindere dalla nostra.
    Ma forse la sua è solo stata un'improprietà di linguaggio: sarei felice di leggere un suo approfondimento. Grazie. I.P.

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  22. Grazie al dott. Agnoli per la sua onestissima voce fuori dall'ipocrita coro di questi giorni, che stà mettendo in pratica la ormai classicissima campagna di diffamatoria dei media. Esemplare l'articolo del 'Secolo Decimonono' http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011/03/29/AOHrDaI-folgori_mattei_scienziato.shtml ...che raccoglie tutti gli stereotipi diffamatori di cui si arma la "buona stampa": connessioni con "l'ultra-destra", legami politici ed ecclesiali "equivoci", addirittura con Berlusconi, Moratti e Gelmini e perfino con i "sinistri" Legionari di Cristo per via della sua cattedra all'università europea o "un personaggio" come Plinio de Oliveira!!! Tenga duro Professore, i cattolici quelli veri sono con lei, e nel peggiore dei casi accetti la proposta del collega Archibugi di uno scambio di cattedre: Ravasi al cnr e De Mattei al pontificio consiglio!

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  23. Per chi lo ritenesse opportuno è possibile aderire alla 'lettera di solidarietà' al Professore sul sito 'Riscossa Cristiana'.

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  24. Ma no Simon !!! il buon pastor Ille ha ragione!!!!     Solo che é rimasto agli scritti giovanili del papa, da allora epr fortuna ha cambiato idea!!!!!!Nel sui libro "Introduzione al Cristianesimo" l'allora card. Ratzinger NEGAVA il concetto di croce come sacrificio !!!    
       
    "Da S.Anselmo (1033-1109) la pietà cristiana vede nella croce un sacrificio espiatorio. Ma é questa una pietà dolorista ... <span>Che Dio esiga da suo figlio un sacrificio umano é una crudeltà non conforme al messaggio d'amore del Vangelo</span>. Se certi testi di devozione sembrano suggerire che la Croce rappresenta un Dio dalla giustizia inesorabile che chiede il sacrificio umano di suo figlio ... nel Nuovo Testamento la Croce appare invece come un movimento dall'alto verso il basso. La Croce non é l'opera di riconciliazione che l'umanità offre a un Dio in collera, ma l'espressione dell'amore di Dio che si dona a noi ... Partendo da questa rivoluzione del senso di espiazione, che si situa nell'asse stessa della realtà religiosa, il culto cristiano (CIOE' LA S.MESSA) riceve una nuova orientazione ... in questo culto non sono le azioni umane che vengono offerte a Dio, il culto consiste piuttosto nel fatto che ci lasciamo colmare da Lui. Non si glorifica Dio apportandogli del nostro, ma accettando i suoi doni e riconoscendolo cosi' come l'unico Signore."
    [Introduzione al Cristianesimo pag 198-199]    
       
    In sostanza il papa conclude che sulla croce Gesu' si é sostituito a noi <span>non per pagare un debito</span>, ma per amare per noi.    
       
    Cioé adieu all'idea di sacrificio nel culto cristiano, e benvenuto di cuore alla nuova religione...

    RispondiElimina
  25. <span>Ma no Simon !!! il buon pastor Ille ha ragione!!!!     Solo che é rimasto agli scritti giovanili del papa, da allora per fortuna ha cambiato molto !!!!!!</span>
    <span></span>
    <span></span>
    <span>Nel sui libro "Introduzione al Cristianesimo" l'allora card. Ratzinger NEGAVA il concetto di croce come sacrificio !!!      
         
    "Da S.Anselmo (1033-1109) la pietà cristiana vede nella croce un sacrificio espiatorio. Ma é questa una pietà dolorista ... <span>Che Dio esiga da suo figlio un sacrificio umano é una crudeltà non conforme al messaggio d'amore del Vangelo</span>. Se certi testi di devozione sembrano suggerire che la Croce rappresenta un Dio dalla giustizia inesorabile che chiede il sacrificio umano di suo figlio ... nel Nuovo Testamento la Croce appare invece come un movimento dall'alto verso il basso. La Croce non é l'opera di riconciliazione che l'umanità offre a un Dio in collera, ma l'espressione dell'amore di Dio che si dona a noi ... Partendo da questa rivoluzione del senso di espiazione, che si situa nell'asse stessa della realtà religiosa, il culto cristiano (CIOE' LA S.MESSA) riceve una nuova orientazione ... in questo culto non sono le azioni umane che vengono offerte a Dio, il culto consiste piuttosto nel fatto che ci lasciamo colmare da Lui. Non si glorifica Dio apportandogli del nostro, ma accettando i suoi doni e riconoscendolo cosi' come l'unico Signore."  
    [Introduzione al Cristianesimo pag 198-199]      </span>
    <span>     
    Il Card Ratzinger concludeva che sulla croce Gesu' si é sostituito a noi <span>non per pagare un debito</span>, ma per amare per noi.      
         
    Cioé adieu all'idea di sacrificio nel culto cristiano, benvenuto alla nuova religione conciliare...</span>

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  26. <span><span>Ma no Simon !!!  il buon Pastor Ille ha ragione ! Solo che é rimasto agli scritti giovanili del papa, da allora per fortuna Ratzinger é cambiato molto !!!!!!</span>  
    <span></span> 
    <span>Nel sui libro "Introduzione al Cristianesimo" l'allora card. Ratzinger NEGAVA il concetto di croce come sacrificio !!!        
           
    "Da S.Anselmo (1033-1109) la pietà cristiana vede nella croce un sacrificio espiatorio. Ma é questa una pietà dolorista ... <span>Che Dio esiga da suo figlio un sacrificio umano é una crudeltà non conforme al messaggio d'amore del Vangelo</span>. Se certi testi di devozione sembrano suggerire che la Croce rappresenta un Dio dalla giustizia inesorabile che chiede il sacrificio umano di suo figlio ... nel Nuovo Testamento la Croce appare invece come un movimento dall'alto verso il basso. La Croce non é l'opera di riconciliazione che l'umanità offre a un Dio in collera, ma l'espressione dell'amore di Dio che si dona a noi ... Partendo da questa rivoluzione del senso di espiazione, che si situa nell'asse stessa della realtà religiosa, il culto cristiano (CIOE' LA S.MESSA) riceve una nuova orientazione ... "</span></span>
    <span><span>[Introduzione al Cristianesimo pag 198-199]      </span>  
    <span>       
    Il Card Ratzinger concludeva che sulla croce Gesu' si é sostituito a noi <span>non per pagare un debito</span>, ma per amare per noi.        
    Cioé adieu all'idea di sacrificio nel culto cristiano, benvenuto alla nuova religione conciliare...  </span></span>

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  27. @Simon, devi esserti perso qualche puntata  della telenovela "Rahner al Concilio" del 1962,  
    leggiti de Mattei en guise de cours de rattrapage...

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  28. hpoirot: limitati ai pesci d'aprile per favore chè fai troppa pena a cercare di storpiare gli scritti altrui. I.P.

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  29. comprati il libro ...pag 198-199 e vedrai  che non storpio niente! tra l'altro il libro é stato rieditato  l'ultima volta nel 2005!
    ma potrebbe essere un problema di contratto, il papa non ha probabilmente più potere di decisione...

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  30. Non c'entra il libro o no: tutto si può storpiare, anche il vangelo, quando si prendono elementi che si tagliono fuori dal contesto generale il tutto inaffiato con uno sguardo malevolo. I.P.

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  31. L'intervento di Pastor Ille, che ovviamente non merita risposta per l'inesistenza di fondamenti teologici, per gli errori dottrinali, per le falsità storiche (vedi il "luogocomunismo" stucchevole e stantio su Galileo) e non ultimo per il chiaro intento provocatorio, è tuttavia utilissimo nella sua esemplarità. Illustra molto bene gli esiti a cui ha portato il concilio in termini di "sentire comune" da parte di una consistente parte di fedeli semi-acculturati. Il problema vero è che il pensiero dei vari "Pastor Ille" non è una "deviazione" o "un abuso" rispetto al concilio stesso (e non vale il ricorso all'alibi dello "spirito del concilio" imputato e rimproverato ai modernisti), ma ne è la perfetta, coerente e conseguente applicazione. Rispetto al concilio, il pensiero di costoro è perfettamente ortodosso. Solo rispetto al concilio, ovviamente... 

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  32. Caro Simon, perchè, quando non si parla di FSSPX, i suoi interventi sono spesso condivisibili, argomentati e interessanti? Sull'intolleranza intrinseca del pensiero laicista e suoi tragici esiti totalitari (ritengo che Rousseau, Voltaire e Marx implichino necessariamente e non casualmente i gulag, le persecuzioni legislative anticattoliche dell'Europa e le connesse limitazioni alla libertà di parola e di pensiero; c'è un filo rosso che, dall'Illuminismo in poi, collega l'Utopia al Terrore), le sue analisi sono perfettamente da me condivise. Non potrebbe applicare questa sua capacità e lucidità d'analisi anche al tema delle relazioni tra i tradizionalisti?

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  33. Silente, che somma di giudizi perentori  e senza alcuna base checchessia!
    Giusto una somma di frasi scritte per assonanza e messe li per suonare bene a chi sa solo criticare la Santa Chiesa Cattolica in questo blog.
    Non basta partire da qualche caso particolare per fare generalizzazioni: ci riprovi di nuovo, usando di più razionalià e offendendo meno i suoi interlocutori, se vuol convincere aldilà dei soliti inadattati ecclesiastici. i.P.

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  34. Non le viene il dubbio che è proprio quel che faccio? I.P.
    (P.S.. grazie per il commento peraltro positivo)

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  35. La solidarietà al Professor de Mattei è un atto dovuto per ogni cattolico, senza se e senza ma.

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  36. A  Pastor ille, discepolo di E.Bianchi,: Ma ci crede sul serio a quello che ha scritto? Mi pare molto molto eccessivo.
    Non ho letto nessun altro commento, li leggerò adesso. Spero che altri abbiano curato meglio la...piaga. Adios.

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  37. quell'art. citato del secoloXIX è un capolavoro di gogna mediatica, un linciagggio morale che aizza l'intera intellighentia atea e catto-adulta contro i cattolici secondo Tradizione e Dottrina perenne, un primo assaggio delle  future persecuzioni che il piccolo gregge  dovrà subire da parte dei poteri del mondo e dei "partidarios do demonio", come  li chiamò suor Lucia, che si trovano non solo tra le folte schiere dei laicisti neo-illuministi e radicali alla Odifreddi, ma anche (dagli amici mi guardi Iddio....)  tra i catto-adulti del mondo politico-culturale e ovviamente dentro la Chiesa, tra i fans del megalatticoncilioV2  "quo maius cogitari non potest" e della nuova-chiesa progressista-evoluzionista da esso generata....
    <span>"De Mattei, nei confronti della Chiesa, ha avuto, in questi anni, un compito preciso: ribaltare *ogni apertura al mondo scientifico della fede per spostare definitivamente la rotta della* *barca di Pietro verso un tradizionalismo neoconservatore costruito sul modello del *fondamentalismo evangelico americano. </span>
    l'ultima delle tre insinuazioni è una perla di malignità e di stupenda ignoranza , strumentale alla acerrima denigrazione del prof. de Mattei: addirittura equiparato ad un protestante !
    esattamente come avviene in tanti blog cattolici e di certi vaticanisti dove i fedeli secondo Tradizione perenne si vedono affibbiare l'etichetta di tradi-protestante, oppure ultras di destra....come quando negli anni '80 la vulgata di regime modernista e catto-comunista appioppò ai seguaci di mons. Lefebvre anche la  nomea di fascisti della Chiesa; così ancora oggi si usa considerare "biechi reazionari" tutti coloro che ricordano la lapalissiana verità che Dio è Somma Giustizia, oltre che infinita Misericordia.
    Sono purtroppo gli esiti naturali dell'aver sentito da quasi mezzo secolo proclamare da alte cattedre ecclesiastiche certe nuove verità, che hanno illuso credenti e non-credenti con un (fiabesco) Dio buonista, che salva e perdona tutti, anche senza PENTIMENTO, nè conversione !
    Secondo questi saccenti-superficiali che sproloquiano di "aperture della fede alla scienza" e di doverose svolte scientiste della Chiesa dopo Galileo e post-cv2, la Chiesa deve rimanere in ginocchio davanti al mondo ateo-razionalista e imparare sempre da esso le nuove verità figlie del tempo  e del PANTA-REI !  per loro, evidenttemente, come per i catto-adulti conciliari, Gesù è tanto buono e mite, ha fatto GIA' tutto per tutti, ha perdonato i peccati di tutti, ha pensato Lui a riparare tutto il MALE morale che l'uomo produce nella storia, quindi gli uomini possono tranquillamente peccare, NON SONO RESPONSABILI DEL MALE, non devono fare alcuna riparazione, espiazione, nè ravvedersi di alcunchè: non devono affatto fare sforzi e sacrifici per collaborare con la Grazia, il PECCATO è parola d'altri tempi, ha fatto scuola la nuova teologia assorbita in 45 anni dalla gran parte dei cattolici, e anche dei poco credenti e praticanti, di coloro che si son visti regalare panem et circenses al posto della  retta Dottrina, così come Gesù Cristo l'aveva consegnata alla sua Chiesa, comandando che non fosse cambiato uno iota, avendo anche detto:
      Non sono venuto ad abolire la Legge, ma a completarla.
    Voler ricordare agli uomini che la Legge di Dio è ancora valida, e che Gesù ha detto:
    "Chi mi ama osserva i miei comandamenti" e TUTTE le sue parole, dalla prima all'ultima, seguendolo fino alla Croce, è una posizione che davanti al mondo di oggi comporta l' essere qualificati reazionari ed....evangelici fondamentalisti  !

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  38. <p>Ma non è una novità, questo linciaggio del mondo contro i veri cristiani, Gesù stesso ci ha avvertiti dicendo:
    </p><p><span><span><span><span><span><span>Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha odiato me.</span></span></span></span></span></span>
    </p><p><span><span><span><span><span><span>Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poichè invece non siete del mondo, ma Io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto:</span></span></span></span></span></span>
    </p><p><span><span><span><span><span><span>Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. <span><span>Ma tutto questo vi faranno  a causa del mio nome, perchè non conoscono Colui che mi ha mandato.</span></span></span></span></span></span></span></span>
    </p>

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  39. <span>

    Ma non è una novità, questo linciaggio del mondo contro i veri cristiani, Gesù stesso ci ha avvertiti dicendo:
    <span><span><span><span><span><span>Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha odiato me.<span><span> </span></span><span><span><span><span><span><span><span>Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poichè invece non siete del mondo, ma Io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto:</span></span></span></span></span></span> <span><span><span><span><span><span>Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. <span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span>Ma tutto questo vi faranno  a causa del mio nome, perchè non conoscono Colui che mi ha mandato.</span></span></span></span></span></span></span></span>  </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
    <span>
    <p>Queste parole del Salvatore, io credo, sono impresse indelebili nel cuore di un cattolico autentico e perseverante nella Fede contro ogni persecuzione dei poteri del mondo, qual è il prof. de Mattei, che non dimenticherà mai come il Signore Gesù, nostra Speranza e Vita eterna, dice infondendoci coraggio, ai suoi amici di allora, come ad ognuno di noi nelle persecuzioni presenti e future:  <span><span><span><span><span>Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perchè il Padre è con me. vi ho detto questo perchè abbiate pace in me.</span></span></span></span></span>
    </p><p><span><span><span><span><span>Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: <span><span><span><span><span> Io ho vinto il mondo !</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
    </p></span>
    </span>

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  40. <span>Ma non è una novità, questo linciaggio del mondo contro i veri cristiani, Gesù stesso ci ha avvertiti dicendo:  
    <span><span><span><span><span><span>Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha odiato me.<span><span> </span></span><span><span><span><span><span><span><span>Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poichè invece non siete del mondo, ma Io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto:</span></span></span></span></span></span> <span><span><span><span><span><span>Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. <span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span>Ma tutto questo vi faranno  a causa del mio nome, perchè non conoscono Colui che mi ha mandato.</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
    <span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span><span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span>Queste parole del Salvatore, io credo, sono impresse indelebili nel cuore di un [...]

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  41. Nello stesso spirito d'illazione di De Mattei ci si dovrebbe piuttosto chiedere se i terremoti non li mandi  Satana. L'esternazione di De Mattei è inopportuna, specie di fronte alle migliaia di vittime dello tsunami giapponese. Ma è inutile discuterne, perché su temi come questi le posizioni sono purtroppo pregiudiziali.

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  42. Gesù Cristo ha chiarito che il modo di pensare, molto giudaico, di chi vede nelle disgrazie altrui altrettante punizioni divine (e magari nelle proprie fortune altrettanti premi divini), non corrisponde a verità (Gv 9,1-7).

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  43. La dottrina cattolica è concorde nell'insegnare che il male è permesso da Dio in vista di un maggior bene. Se Dio non avesse il controllo sul male, non sarebbe Dio. Se invece Dio permettesse il male fine a se stesso, sarebbe malvagio. Quindi il male va inteso in una prospettiva provvidenziale, come elemento permesso da Dio, in date circostanze, per trarvi un bene maggiore, per indurre la creatura verso il vero bene, che è l'eterna beatitudine.

    Lo scopo dei laicisti è quello di costringere i cattolici ad una non-spiegazione del male, in modo da favorire una visione non provvidenziale dell'universo che, in ultima analisi, conduce all'ateismo. Ma se lo scopo dei laicisti è chiaro, non è chiaro lo scopo di quei cattolici i quali, negando il senso provvidenziale del male, concepiscono un Dio non onnipotente o non provvidente, il quale, pertanto, non si capisce che cosa avrebbe a che fare col Dio buono e caritatevole dei Vangeli.

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