BAGNASCO A MILANO
il Secolo XIX, martedì 15 marzo 2011
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- Pare che nelle stanze vaticane circoli il nome di Bagnasco come successore di Dionigi Tettamanzi alla guida delle diocesi di Milano. La candidatura sarebbe particolarmente gradita al Papa. Bagnasco a Milano? Perché no. E’ un’ipotesi che, secondo Il Secolo XIX, starebbe prendendo piede all'interno dei palazzi vaticani. La proroga di due anni dell’attuale vescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, (anch’egli proveniente da Genova) rispetto al limite dei 75 anni, è ormai in scadenza e l’archimandrita ligure sarebbe in pole position tra le preferenze del Papa per guidare la diocesi meneghina. Resta da capire se la scelta non ricadrà sulle due candidature eccellenti al momento in ballo. Ovvero monsignor Gianfranco Ravasi, martiniano doc, capo del Pontificio consiglio della Cultura e il patriarca di Venezia, il cardinal Angelo Scola. Pare ormai, invece, da escludersi la nomina di Fisichella, posto a capo del nuovo dicastero voluto da Ratzinger per l’evangelizzazione dei popoli. Se la scelta ricadesse sul vescovo genovese, Milano riassumerebbe anche la presidenza della Cei, con l‘effetto di un decentramento rispetto al passato
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fonte: ilSecoloXIX
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fonte: ilSecoloXIX
Bagnasco meglio di Ravasi e certo di Tettamanzi. Non mi dispiacerebbe il porporato alla guida di Milano, mia arcidiocesi.
RispondiEliminaBagnasco a Milano, e Oliveri promosso a Genova. Ci piace! :)
RispondiEliminaSperiamo....
RispondiElimina...letta la notizia, ho avuto lo stesso identico pensiero! Veni Sancte Spiritus...
RispondiEliminaPiacenza a Genova?Tanasini a Tortona? Moraglia a Chiavari? Marino Calogero (vicario di sinistra chiavarese)alla Spezia?
RispondiEliminaSpero che BXVI la spunti.....ma i poteri forti(Corrierone, la Milano da bere) spingono per un animella o un Martiniano di ferro)
RispondiEliminaROMA - A Genova la definiscono una "notizia estemporanea, infondata". L'idea che il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, venga nominato arcivescovo di Milano al posto del cardinale Dionigi Tettamanzi, come ipotizzato da alcuni organi di stampa, non viene commentata ufficialmente, né nel capoluogo ligure, né tantomeno in Cei. Ma la perplessità, a Genova, è palpabile. "Gli imprevisti ci sono sempre, ma è molto, molto improbabile", commentano nella Curia genovese. Il capoluogo ligure ha già visto andar via proprio Tettamanzi, che nel 1998 fu nominato all'arcidiocesi ambrosiana, e, nel 2006, Tarcisio Bertone, chiamato dal Papa a ricoprire la carica di Segretario di Stato vaticano. "Non sono dei precedenti - commentano ora a Genova - ma episodi che confermano il fatto che un trasferimento di Bagnasco in città verrebbe mal digerito". Ieri il cardinale Tettamanzi ha compiuto 77 anni.
RispondiEliminaparlano di un certo BRIGANTINI A GENOVA ????!!!! datemi notizie .......aiuto ...aiuto....
RispondiEliminafosse vero!!!
RispondiEliminaNatan, so bene che lei ha lo splendido nome del grande profeta che richiamò all'ordine Re Davide, ma di primi acchito quando ho letto il suo nome non ho potuto fare altro che pensare al primo sindaco di Roma capitale d'Italia, l'ebreo e massone Natan. Brrr. :P
RispondiEliminaio avevo anche sentito di Criscito al Milan, assomiglia tanto a quelle notizie da calcio d'estate...
RispondiEliminama che Brigantini, al massimo a Genova il Milan ci manda Papastathopoulos...
RispondiEliminadai basta scherzare, aspettiamo che sia ufficiale...
<span>ma che Brigantini, al massimo a Genova il Milan ci manda Papastathopoulos...
RispondiEliminadai basta scherzare, un po' di pazienza e aspettiamo che sia ufficiale...</span>
Io spero davvero che il prossimo Arcivescovo di Milano sia S. Ecc. Rev.ma Mons. Mario Oliveri; è uno dei pochi che può risollevare l'Arcidiocesi nel baratro in cui è precipitata in questi ultimi trent'anni!
RispondiEliminaSalve. Io so che la nomina di Bagnasco a Milano è quasi certa, e dovrebbe essere ufficializzata nelle prossime settimane. Invero, tale nomina pare fosse già praticamente certa almeno da due settimane.
RispondiEliminaIddio lo volesse...
RispondiEliminaIl migliore tra i nomi fatti: Pierbattista Pizzaballa.
RispondiElimina......La nomina di Bagnasco è sicura !!!..............per Genova si parla di un vescovo della " strada" così fermeranno il fermento liturgico - musicale e oltre che c'è in diocesi.....Genova di sinistra necessita di un Vescovo che per prima cosa abbia a cuore la parte sociale non le cose da sacrestia.................. ci dispiace fedeli di genova ......ma questo gira a Roma....................buona fortuna
RispondiEliminaIdee, orientamenti, impostazione di p. Pizzaballa chi ha notizie?
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<p><span><span><span>A Milano? Volesse il Cielo vada mons. Bruno Forte! Regalate questa speranza al clero e ai fedeli di Chieti-Vasto che non ne possono più del suo narcisismo e della sua vuota e saccente teologia! Il Signore esaudisca le loro preghiere! Per Milano la cosa è indifferente …</span></span></span>
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ah! questo é più interessante, da che fonti pero', perché a Genova sono certi del contario...
RispondiEliminaPer nostra fortuna non ci andrà mai. Bruno Forte è meridionale, e a Milano la prassi vuole che sia un vescovo espressione del nord. Quindi, mi dispiace deluderti ma la tua è una vana illusione.
RispondiEliminaTutto questo totonomine serve solo a bruciare candidature. Quanto a Pizzaballa, deluderà i tradizionalisti in meno di un mese: scommettiamo?
RispondiEliminaDon Domenico... SEI GRANDE! ;)
RispondiEliminavoi che sapete e scrivete in questo blog date notizia di milano ma non dimenticatevi di genova se bagnasco va via..........non abbandonateci........!!!!!! almeno ritornasse il nostro CARDINALE PIACENZA.... ma sono un illuso.......la Chiesa del sommo CARDINALE SIRI cadrà miseramente nella banalità........ :'(
RispondiEliminaMi auguro che lo Spirito Santo illumini chi deve illuminare e che sulla Cattedra di Sant'Ambrogio venga chiamato a sedere un personaggio al di sopra di ogni dubbio. Già espressi a suo tempo il mio auspicio nella persona dell'ottimo pastore, grandissimo studioso, di grande generosità e cultura, fine conoscitore delle scienze e delle arti, bene introdotto nella Milano da bere, il che non è male come già ebbe a dire il Card Siri, in una parola il Card Gianfranco Ravasi.
RispondiEliminaIn subordine vedrei bene il Card. Attlio Nicora di Varese, attualmente presidente dell'APSA (amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), già vescovo ausiliare di Milano, già vescovo di Verona, persona di grandissima cultura, laureato in giurisprudenza, di animo buono e generoso, che gode di una salute di ferro, ottimo pastore che Verona ancora ricorda con nostalgia e che ben saprebbe guidare l'Archidiocesi.
Però anche Sua Eccellenza Bruno Forte non sarebbe male.
Altri non vorrei dopo il buon Card Dionigi che molto ha fatto per l'Archidiocesi e molto più avrebbe potuto fare se solo la sua cagionevole salute non lo avesse così tanto limitato.
Copio e incollo da http://paparatzinger4-blograffaella.blogspot.com/2011/03/ipotesi-bagnasco-arcivescovo-milano.html(sperando di non ledere qualche diritto d'auotre)Andrea Tornielli ha detto...
RispondiEliminaHo letto con attenzione e sorpresa l'articolo del Secolo XIX, storico quotidiano genovese, che addirittura attribuisce con certezza a Benedetto XVI l'intenzione di nominare Bagnasco a milano. Non mi sono limitato a leggere: se il collega avesse avuto ragione, si sarebbe trattato di una notizia bomba, sulla quale bisognava tornare. Ho fatto qualche verifica: si tratta - da quanto ho potuto ricostruire - di una notizia assolutamente priva di fondamento (tra l'altro sarebbe la terza volta in 9 anni che un arcivescovo di Genova già cardinale se ne va per un'altra diocesi o per la Segreteria di Stato: alla sede episcopale di Genova dovrebbero cambiare il nome di Genova-Brignole, dato che più che una diocesi diventerebbe una stazione di transito, dove si rimane il minimo indispensabile per prendere il cappello rosso, avendo già la valigia pronta per approdare ad altri lidi). Non è vero nemmeno - sempre da ciò che risulta a me - che sia stata già fatta la terna per Milano, dato che non sono ancora arrivate al nunzio tutte le risposte alle lettere di sondaggio inviate nelle scorse settimane.
Beh! Che cambia? Tettamanzi, Ravasi Bagnasco...che cambia? Niente di nuovo a Milano, la solita zuppa.
RispondiEliminaCi siamo appena disillusi sui progetti del Papa, abbiamo ancora pie illusioni su come cambierà Milano? E' come per quanto riguarda il nostro governo, ci illudiamo di poter cambiare qualcosa andando a votare, poi i candidati sono sempre quelli. Ci vorrebbero forze nuove nella Chiesa, non per portare novità, ma per riportare la Barca sulla giusta rotta.
RispondiEliminaIl Secolo XIX si intende di ecclesiasticherie come io mi intendo di fisica nuclesare: 0!
RispondiEliminaSe poi qualcuno volesse indicarmi DOVE si trova il fermento "liturgico-musicale" nella Diocesi di Genova...
BAGNASCO NON E' UN TRADIZIONALISTA!!!! Levatevi dalla testa quest'illusione!!!!
D'accordissimo con te! Per Genova sarebbe un ennesimo schiaffo e, per giunta, in un momento in cui la vita ecclesiale va rotoli.
RispondiElimina...poi faccino quello che gli pare. Intanto l'ultimo a sedere veramente sulla Cattedra di Siro è stato Siri!
Io ho sempre saputo che il Card. Bagnasco fa parte di coloro che pur non desiderando un ritorno al mesale del 62 desiderano una revisione di quello del 69. Ama la lingua latina e quando era a Pesaro, sono Marchigiano, si scandalizzò che i seminaristi non lo conoscessero. A un prete in clergy azzurro diede del tranviere etc...
RispondiElimina-----Bagnasco a Genova è esempio per i suoi preti che puntualmente però disobbediscono però lui va avanti le celebrazioni in Cattedrale non sono nel rito anico però sono corrette nell'adempimento delle regole del nuvo messale.
RispondiEliminaL'altare è preparato con la croce al centro e i 6 candelieri, lui è vestito con tutti i paramenti sacri previsti per il suo alto ruolo, la cappella musicale è vestita con abito liturgico e il reprtorio eseguito è nei tre raccomandati dal concilio, gregoriano, polifonia sacra e canto liturgico popolare approvato, vi sono i seminaristi e i canonici con il loro abito corale.....insomma è un piacere spirituale e non solo partecipare alle Sue Liturgie.......
fàccino?
RispondiEliminaNon ho capito se questo è un sito cristiano. Sembra che parliate di calcio mercato ...
RispondiEliminaEbbè, ormai siamo conciati così, non ci resta che fare del calcio mercato, visto che ci propinano una messa da stadio e una dottrina da bar dello stadio!
RispondiEliminaParlando di Stadio premetto che sono milanista per noi sono giorni difficili speriamo in San Real Madrid o San Barcellona....
RispondiEliminaSul tema del Nuovo Arcivescovo di Milano posto l'articolo apparso oggi sul Giorno quotidiano milanese
Milano, 16 marzo 2011 - A Genova la definiscono una «notizia estemporanea, infondata». In Vaticano la voce gira da giorni, sottotraccia, e ora è arrivata fino al capoluogo ligure. Il cardinale Angelo Bagnasco potrebbe lasciare la città per prendere il posto del cardinale Dionigi Tettamanzi, l’arcivescovo di Milano in via di pensionamento dopo aver compiuto, l’altroieri, 77 anni d’età. È ancora fresco, del resto, il ricordo di quando proprio Tettamanzi, nel 2002 lasciò il capoluogo ligure per andare a Milano. Passò qualche anno e, nel 2006, il nuovo arcivescovo di Genova, Tarcisio Bertone, lasciò nuovamente la città perché nominato Segretario di Stato vaticano da Papa Benedetto XVI.
«Più che dei precedenti - è il commento che circola ora nella Chiesa genovese - questi episodi dimostrano che un ulteriore trasferimento sarebbe mal digerito». Quel che è certo è che la scorsa settimana, lunedì 7 marzo, Bagnasco è stato ricevuto dal Papa in Vaticano. Udienza di routine, hanno spiegato nei Sacri palazzi, motivata dal fatto che giovedì prossimo il porporato celebrerà a Roma una messa solenne per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia. Ma, da quanto è filtrato, Bagnasco e il Papa hanno parlato anche della ormai prossima nomina dell’arcivescovo di Milano. Perché, oltre che presidente della Conferenza episcopale italiana, quello di Bagnasco è uno dei nomi che nel Palazzo apostolico sono stati presi in considerazione per risolvere un complicato rompicapo. I due candidati forti per la cattedra ambrosiana sono il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, e il patriarca di Venezia Angelo Scola. Nomi così forti che rischiano di annullarsi l’un l’altro e che rendono plausibile la scelta di un ‘outsider’. La candidatura di Ravasi sarebbe già tramontata, quella di Scola ancora incerta.
Fuori e dentro il Palazzo apostolico, allora, sono stati ventilati i nomi alternativi più disparati, come il vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio, il vescovo-teologo Bruno Forte, l’arrembante Rino Fisichella, il nunzio apostolico in Italia Giuseppe Bertello, oltre a una serie di ipotesi tanto suggestive quanto improbabili (il gesuita Carlo Casalone, il vescovo anti-‘ndrangheta Bregantini, il custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa). C’è, poi, il nome dell’arcivescovo di Genova. Non sarebbe la prima volta che Bagnasco svolgerebbe il ruolo di una sorta di ‘civil servant’ della Chiesa cattolica. Nel 2007, quando il cardinale Ruini andò in pensione, sotto le ceneri si scatenò una lotta senza esclusione di colpi tra Bertone e Ruini. Il Segretario di Stato vaticano avrebbe voluto che a guidare la Cei fosse nominato l’arcivescovo di Torino Severino Poletto, e, in seconda battuta, l’arcivescovo di Taranto Benigno Papa, entrambi vescovi dal forte carattere pastorale, politicamente moderati e culturalmente inclini al dialogo. Ruini, invece, avrebbe voluto proprio quello Scola che, patriarca di Venezia molto vicino a Comunione e liberazione, ora è in ‘pole position’ per Milano. Alla fine, per trovare la quadra, i due sfidanti si accordarono su un nome di mediazione, Bagnasco. Che, ora, rispunta come soluzione di mediazione per l’arcidiocesi di Milano. Quel che è certo è che, anche a causa di queste manovre, il cardinale Dionigi Tettamanzi non dovrebbe lasciare Milano in tempi brevissimi.
di I.S.
Considerati i commenti sopra esposti ritiro la candidatura del Card. Ravasi ed auspico con forza quella del Card. Attilio Nicora di Varese, attualmente Presidene dell'APSA.
RispondiEliminaGia rettore del seminario arcivescovile di Venegono Inferiore, ausiliare di Milano e vescovo di Verona.
E' una persona veramente "speciale" che ho avuto la fortuna e la grazia di conoscere e frequentare quand'ero ragazzo e frequentavo l'Oratorio di San Vittore di Varese e poi ancora sino a quando è stato ausiliare di Milano.
Di mentalità molto aperta, grande religiosità e cultura è vicino alla gente e disponibile ad ogni tipo di aiuto. Sono certo che con lui non vi sarebbero problemi con la Santa Messa VO
Caro Claudio Sinclair, non ho ancora capito se le scemenze che hai detto hanno una valenza ironica o se sei veramente convinto di quello che dici. In quest'ultimo caso sei messo veramente male...curati....
RispondiElimina"Vicino alla gente", "disponibile ad ogni tipo di aiuto"...Ti ricordo, buon Sinclair, che il sacerdote non è un assistente sociale e che i vescovi cattolici non sono i moderatori della tavola valdese. Se oggi la cultura fine a se stessa e la parlantina sono più importanti della santità di vita e della sana dottrina per essere scelti come vescovi, siamo messi veramente male...ma tanto, tanto male...
RispondiEliminaQuanti cambiamenti...
RispondiEliminaPer Milano i giochi sembrano ancora aperti ancheè perché Bagnasco ha fatto una smenitta ufficiale
RispondiElimina<span> "Sono solo fantasie".
Così il cardinale Angelo Bagnasco ha smentito ufficialmente le voci che lo davano in partenza per Milano, al posto di Dionigi Tettamanzi.
"Io amo Genova, dove il Santo Padre mi ha inviato" ha detto il capo della Cei, che ha fatto capire che intende proseguire il percorso fin qui fatto a Genova in qualità di Arcivescovo cittadino</span>
<span>Fonte ADN KRONOS </span>
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E cosa dice dei preti che non indossano neppure il clergy?
RispondiEliminaPare che il discorso per Bagnasco a Milano non sia così sicuro
RispondiElimina<span>"Sono solo fantasie". Così il cardinale Angelo Bagnasco ha smentito ufficialmente le voci che lo davano in partenza per Milano, al posto di Dionigi Tettamanzi. "Io amo Genova, dove il Santo Padre mi ha inviato" ha detto il capo della Cei, che ha fatto capire che intende proseguire il percorso fin qui fatto a Genova in qualità di Arcivescovo cittadino</span>
<span>FONTE ADN KRONOS</span>
Che tristezza. Un'importante nomina nella diocesi più grande d'Italia e con una storia prestigiosissima (quella passata!) è trasformata in un'operazione di calciomercato ecclesiastico...per non infastidire certi 'equilibri' (politici). Che tristezza... :(
RispondiEliminaConcordo pienamente
RispondiEliminaEgregio "ospite increduto", mi riferisco alla tua risposta delle ore 17:08:32 nella quale affermi che le mie sono "scemenze" per le quali dovrei pure farmi curare.
RispondiEliminaBeh, dovresti prima di tutto imparare l'educazione, visto che io non ho insultato nessuno ed ho semplicemente espresso una mia opinione - peraltro senz'altro opinabile - e poi,eventualmnete ricorrere tu alle cure di un buon medico, magari per farti curare certi "sfoghi d'ira". Vedi tu.
Circa quest'altra tua risposta non ho niente da dire. Insegnami tu qualche cosa dall'alto della tua sapienza. Ma va....
Se andrà a Milano, potremo dire che almeno stavolta il segreto pontificio è stato rispettato.
RispondiEliminaREDAZIONE COME MAI NESSUNA NOTIZIA SULLA PRESENZA DI BAGNASCO ALLE MESSA VO SABATO PROSSIMO A GENOVA????
RispondiEliminaNON VOGLIAMO ROVINARGLI LA CARRIERA?
Assolutamente concordo con il collega incredulo!
RispondiEliminaMia buona Marie, semplicemente perchè questa non è affatto un granchè di notizia! Che mi importa che il cardinale Bagnasco si limiti ad assistere quando potrebbe e dovrebbe officiare personalmente una Messa di sempre? Assistere soltanto è come essere lì semplicemente per farsi pubblicità, per dire: "guardate, sono in linea con quanto raccomanda il Santo Padre"!
RispondiEliminaPiuttosto, non ho più saputo nulla sul Pontificale che l'Arcivescovo di Bruxelles avrebbe dovuto officiare nelle scorse settimane in Belgio. Qualcuno di voi ne sa niente? Un Primate di stato che celebra "more antiquo" non è certo cosa di tutti igiorni!
Il prossimo arcivescovo di Genova sarà......don Gallo!
RispondiEliminabeh comunque è gia qualcosa...
RispondiEliminaTramontata l'ipotesi Bagnasco. Il nunzio apostolico in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, ha condotto una consultazione per valutare quale nome raccolga maggiore consenso tra i vescovi. Benedetto XVI prenderà in considerazione questo ‘referendum’. Il suo ‘ambasciatore’ in Italia ha sentito voci molto disparate: i vescovi lombardi e egli ausiliari di Tettamanzi, i cardinali italiani, compresi i porporati in pensione come l’ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini e l’ex presidente della Cei Camillo Ruini, e diverse personalità laiche (ad esempio esponenti di Azione cattolica, di Comunione e liberazione, dell’università Cattolica). Il papa, a quanto filtra, non ha fretta. Potrebbe attendere che si concludano le cerimonie pasquali. In Vaticano c’è chi si spinge a dire che il prossimo arcivescovo di Milano prenderà possesso del Duomo solo l’otto settembre, festa della Natività di Maria patrona della cattedrale.
RispondiEliminaLa terna di nomi individuata dal nunzio è sotto il segreto pontificio. I candidati individuati – che il Papa può comunque scartare – sarebbero però quelli di Gianfranco Ravasi (presidente del Pontificio consiglio per la Cultura), Angelo Scola (patriarca di Venezia) e Gianni Ambrosio (vescovo di Piacenza). La candidatura di Ravasi - gradito a intellettuali e borghesia lombarda, appoggiato anche da ‘Famiglia cristiana’ - sembra però tramontata. Il Papa non vorrebbe privarsi del suo apporto. A fine mese, non a caso, Ravasi presenterà a Parigi il progetto di dialogo con i non credenti che Benedetto XVI gli ha affidato, il ‘Cortile dei gentili’. È meno certa, sebbene ancora in pista, anche la candidatura di Scola. La sua vicinanza a Comunione e liberazione potrebbe creare qualche squilibrio di politica ecclesiastica (in Lombardia Cl è già forte con l’attività della Compagnia delle opere e vanta la figura di Roberto Formigoni ai vertici della Regione) e il suo passaggio da Venezia a Milano non è scontato.
Prende sempre più corpo, allora, l’ipotesi che il Papa sorprenda tutti con un altro nome. Benedetto XVI potrebbe scegliere un vero e proprio ‘outsider’ (il gesuita Carlo Casalone, il custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa, l’osservatore vaticano presso il Consiglio d’Europa Aldo Giordano, il vescovo anti-‘ndrangheta Giancarlo Maria Bregantini). Più plausibilmente, potrebbe cercare una figura di mediazione tra Scola e Ravasi. Oltre a Bagnasco, si fanno i nomi di Ambrosio (Piacenza), Monari (Brescia), Beschi (Bergamo). Ratzinger potrebbe infine preferire un teologo con un più spiccato profilo politico: Rino Fisichella, presidente del neonato Pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione stimato anche dalla Lega, o Bruno Forte, vescovo di Chieti maggiormente in linea con le posizioni sociali di Martini e Tettamanzi e che in queste ore sembra sempre più tra le possibili scelte di BXVI soprattutto per una questione d'età, mons. Forte avendo "solo" 62 anni avrebbe una prospettiva di reggenza della diocesi ambrosiana molto più lunga.
FONTE IL GIORNO
Monari penso abbia buone possibilità..
RispondiEliminase viene forte, siamo a posto... sto dicendolo in modo (tristemente) ironico, ovviamnete
RispondiEliminaIN ATTESA DEL NUOVO ARCIVESCO LA DIOCESI DI MILANO SDOGANA IL DIVORZIO.....
RispondiEliminaGenitori ancora. È il titolo di un corso voluto dalla Diocesi di Milano per aiutare le famiglie che si separano a non fare danni ai loro figli. Un corso che sdogana ufficialmente il divorzio e che si terrà in una sede grande come quella del Centro diocesano di via Sant’Antonio 5, in una sala da 300 posti. Assunto di partenza è che «in una crisi familiare bisogna tutelare i bambini. Non lavorare perché la coppia resti unita a tutti i costi».
Inizia fra una settimana, l’obiettivo è quello che viene coltivato da decenni nei consultori pubblici che organizzano incontri per spiegare ai genitori separati quel che è necessario fare per non danneggiare i figli nel corso delle inevitabili diatribe legate alla rottura della famiglia. «Non vogliamo entrare nei motivi della separazione, cerchiamo solo di parlare agli adulti del vissuto dei bambini e dei ragazzi durante il crollo familiare», spiega il professo Ezio Aceti, psicologo coordinatore del progetto.
La Chiesa di Milano già da tempo ha avviato una profonda riflessione sul tema delle famiglie in crisi. Lo stesso arcivescovo Dionigi Tettamanzi, con la celebre “Lettera ai separati e divorziati”, due anni fa, invitò le parrocchie a non escludere chi viveva una situazione di crisi e chiedeva perdono per il passato atteggiamento di chiusura verso persone così sofferenti. Ne sono seguite conseguenze pratiche sempre più importanti. Da un mese, la parrocchia del Redentore in via Palestrina ha iniziato un percorso spirituale rivolto ai separati. Adesso parte il corso per tutelare i bambini coinvolti nei divorzi.
«Abbiamo deciso di scendere in campo perché nei nostri 34 consultori vediamo sempre più coppie in crisi, un fenomeno di massa e trasversale — spiega Alfonso Colzani, responsabile del Servizio diocesano per la famiglia — che non può essere affrontato in un’ottica confessionale. È necessario offrire un contributo di riflessione che apra spiragli di speranza a chi vive questi drammi. Il punto di partenza è che si rimane padri e madri anche quando la famiglia finisce. Il nostro titolo è “genitori ancora”, non “coniugi ancora”».
Nella sala del Centro San’Antonio non verranno affrontati i singoli casi — per le consulenze personali ci sono i consultori della Diocesi — ma verrà fornita una chiave di lettura generale. «Il bambino piccolo — spiega lo psicologo Aceti — vive la separazione in modo angosciante perché pensa di esserne lui la causa e mette in moto una serie di strategie perché ha paura di essere abbandonato. I più grandi invece capiscono che i genitori hanno deciso di separarsi autonomamente, ma cercano di manipolare il papà e la mamma. Gli adulti a loro volta cercano di manipolare i figli per usarli nello scontro con l’ex partner. Ma così si fanno solo danni».
Il suggerimento degli esperti convocati dalla Diocesi non sarà quello di ricostruire un’unione ormai disfatta. Non più. «Oltre a un’impostazione generale per favorire il dialogo e la speranza — dice Aceti — daremo anche consigli molto pratici. Perché il rapporto con i figli sia pedagogicamente corretto, perché i bambini vivano in modo sereno pur nella ferita, i genitori devono cercare di non parlar male l’uno dell’altro, fin dove possibile. E devono cercare di avere sulle scelte importanti un atteggiamento condiviso».
Fonte Repubblica 19/3/2011
Bagnasco a Milano sarebbe replicare il trasferimento di Tettamanzi da Genova a Milano, solo che stavolta si andrebbe verso il meglio.
RispondiEliminal'arcivescovo di Genova ha infatti a cuore cose diverse da quelle di Tettamanzi, è amico dei movimenti migliori, costituirebbe un passaggio più armonico e preparerebbe la strada a qualcun'altro di più "strong" (mons Negri). Il baricentro dell'attenzione, pur rimanendo, come è natura delle cose, piuttosto "sociale", smetterebbe di essere immigratocentrico.
Visti i rapporti tra Bagnasco e Benedetto XVI, si rafforzerebbe anche il rapporto col Papato. Milano ha raggiunto le migliori vette proprio con arcivescovi "esterni" al suo ethos, razionale, ma molto campanilista.
Non ti deve piacere, deve essere Gesù a deciderlo.
RispondiEliminae tettamanzi dove lo metti?
RispondiEliminaChiunque è meglio di Tettamanzi. Fosse Bagnasco sarebbe meglio.
RispondiEliminahaahahahahah!!!
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