Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

mercoledì 16 marzo 2011

Don Guglielmo prete scomodo: «fatale» per lui la messa in latino

Da La Gazzetta del Mezzogiorno, via Papa Ratzinger blog:

«Mi chiamo M. Carolina Bellusci e scrivo come portavoce di un gruppo stabile di fedeli cattolici della città di Foggia, che amano la forma straordinaria del Rito romano... »: comincia così il ricorso che un gruppo di fedeli (24 firme) della parrocchia di san Luigi presentò circa un anno fa contro il trasferimento del parroco, don Guglielmo Fichera. Il ricorso fu indirizzato alla Commissione Ecclesia dei, l’organismo incaricato di far applicare il Motu Proprio di Papa Benedetto XVI sulla celebrazione della messa in latino. Un destinatario scelto perchè don Guglielmo Fichera, da circa un anno trasferito da San Luigi a Monteleone di Puglia, celebrava a Foggia la messa di S. Pio V: «Dal 14/9/07, data che segna l’entrata in vigore del Motu Proprio - riassume il ricorso - fino al 24/10/09 (data del trasferimento di don Fichera ndr), al suddetto gruppo stabile è stata garantita ininterrottamente e quotidianamente la partecipazione alla messa secondo il Rito romano antico, nella parrocchia di S. Luigi Gonzaga, messa di San Pio V celebrata dal parroco, don Guglielmo Fichera, tutti i giorni, feriali e festivi». La partecipazione alla messa raggiungeva, dice il ricorso, «punte di 80-90 persone».

E la messa in latino, da Foggia andava anche in trasferta «in missioni in molte città e regioni italiane, dovunque sia stata chiesta la celebrazione della messa di San Pio V». Poi, «lo “strappo” operato dal Vescovo», di cui si riferisce la presunta «notoria posizione pregiudiziale ed ostile al Motu Proprio», che ha «indebitamente suggestionato ed influenzato tutta la Diocesi e la mentalità di tutti i preti diocesani». Da questo, per i ricorrenti, è derivato il trasferimento di don Gugliemo: «La vera motivazione dello spostamento di don Guglielmo, seppur equivocamente ben mascherata da motivi tecnico-formali ed ufficiali - si specifica nel ricorso - è tuttavia da ricercare essenzialmente e principalmente nell’ansia, nella fretta e nell’ostinata volontà di impedire la celebrazione della messa di S. Pio V nel centro della Diocesi, a Foggia, lì dove era ampiamente seguita ed apprezzata».

Nel ricorso si dice anche, tra l’altro, che l’intero Consiglio episcopale diocesano è composto da membri ostili alla messa in latino, che il Motu Proprio non è mai stato presentato nella Diocesi, che ripetutamente è stata fatta richiesta ufficiale al presule di ristabilire a San Luigi la celebrazione della messa secondo l’antico rito, che per questo sono state raccolte anche 500 firme, che «non è vero che Don Guglielmo era l’unico a cui scadeva il mandato (ad altro parroco, che scadeva insieme a lui, è stato prolungato il mandato per un anno). E non è vero che era l’unico che poteva andare a Monteleone di Puglia».

Rilievi circostanziati, affermazioni sostenute da prove cartacee, filmate e anche da... certificati medici e radiografie. Quali? Quelli prodotti dai ricorrenti nel settembre 2010, a integrazione del ricorso all’Ecclesia dei, dai quali risulta che l’anziano parroco di Monteleone sostituito da don Guglielmo, il 24 luglio 2009 (referto radiografico) non aveva nulla; il 25 luglio 2009, cioè il giorno successivo, aveva «una condizione di salute catastrofica», come attesta un certificato medico «senza essere accompagnato da nessun riscontro di esami clinici».

Sulla vicenda non c’è stata alcuna decisione: la Ecclesia dei non è intervenuta, l’arcivescovo Tamburrino non ha mai incontrato i ricorrenti, don Gugliemo resta a Monteleone e, fatto singolare, la messa in latino non si celebra più, nè a San Luigi, tanto meno in altre parrocchie cittadine. Eppure è un rito voluto dal Papa: possibile ignorarlo?

46 commenti:

  1. Il caso di un testimone "scomodo" della fede cattolica rimosso,per non fargli celebrare la Messa del Motu Proprio, dalla sua parrocchia, dove era amato da tutti,  rivela una delle vergogne più vistose della chiesa italiana.
    Penso che l'argomento vada approfondito e riproposto, con moderazione ed equilibrio.
    Questi, secondo me, sono gli argomenti che ci interessano di più : denunciare, con la carità che è propria di un cristiano, i casi della violazione del diritto canonico e della disattezione vescovile ( per non dire persecuzione vescovile) alle leggi della Chiesa.
    Altri casi ci sarebbero ... se diversi sacerdoti, che legittimamente non vogliono essere ridotti alla fame dai potenti vescovi, ci potessero autorizzare a svelarli pubblicamente ...
    Noi lo potremmo fare : non tanto per andare contro questo o quell' episcopo, più o meno amico del Papa, ma nella convinzione che prima o poi la suprema aspirazione per un cattolico, l'obbedienza umile alle leggi della Chiesa, ci guadagnerà enormemente.
    Lo so che è tempo di silenzio e di tregua.
    Il potere, ostile alla Chiesa ed a Pietro, sembra aver fatto una pausa ( con corona- secondo il gergo musicale-) a costo dell'inversione, apparente, di rotta della Nave : ripresa, in un certo modo ormai obsoleto dell'ecumenismo, abbandono di talune forme giudicate ( soprattutto dai nemici della Chiesa) come "tradizionali" ecc ecc
    Tali forze si sono espresse con autorità anche all'interno della chiesa : non per nulla il 2011, l'anno della svolta, l'anno del cambiamento, era stato annunciato, soprattutto in alcuni emergenti gruppi ecclesiali, già 3 anni fa ...
    Garante dell'anno della svolta, l'anno del cambiamento un potente ed emergente uomo di Chiesa.
    Buona giornata a tutti.

    RispondiElimina
  2. amici carissimi, forse non tutti sanno che nella nuova Parrocchia di Monteleone di Puglia sono sorte due vocazioni maschili. Fonte, lo stesso Don Fichera.

    RispondiElimina
  3. Il "pallino" sta in mano ai fedeli: PRETENDERE la Santa Messa Vetus Ordo, così come prescritto dal Motu Proprio di Sua Santità, disertando i vari "sacri banchetti" con annesse danze, canti e pagliacciate varie. Alla fine anche l'episcopo più restio si arrenderà. Certamente ci vogliono un po' di..un po' di spina dorsale.
    Auguri

    RispondiElimina
  4. ...di certo finché la Commissione Ecclesia Dei non avrà poteri coercitivi, ogni ricorso ad essa rimarrà lettera morta. I Vescovi lo sanno bene, e con loro la Curia Romana: diversamente i primi non si permetterebbero tali sopraffazioni, e la seconda non lascerebbe fare.

    RispondiElimina
  5. Ecco, lo sapevo! i soliti frutti della Messa tradizionale in latino!

    RispondiElimina
  6. la soluzione passa anche dal far capire la differenza enorme che esiste tra le due messe.

    finche si dice che i due riti sono uguali e che devono fecondarsi (sottointeso da pari a pari) il fedele-tipo confuso non capisce neanche perché tanto casino per avere il VO
    se la Chiesa da' qualcosa di buono e altrettanto valido già con il NO...

    RispondiElimina
  7. E' una fecondazione artificiale, dico io, caro hpoirot, infatti come fanno a fecondarsi due specie diverse, oltretutto se non hanno contatto fisico? Impossibile fecondazione, sterilità completa!

    RispondiElimina
  8. <span>

    1) Nella bibbia Abele sacrificava agnelli, animali creato da Dio che offriva a Dio. Era la prima immagine del Calvario e della Redenzione umana.
    2) Caino offriva invece  "i frutti della terra come oblazione a Dio" (Genesi Cap 3, 3-4).

    La Messa NO ha avuto la brillante idea di far offrire ai cristiani cio' che simbolizza quello che NON piaceva a Dio, cio' che nella dottrina simbolizzava il mondo caduto nel peccato e di fargli prendere il posto dell'agnello immacolato...

    La messa NO dice infatti senza scrupoli: "Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell'uomo; lo presentiamo a Te perché diventi per noi cibo di vita eterna". Non più quindi l'agnello pasquale puro e immacolato offerto come sacrificio espiatorio, ma un lavoro umano (roba da preti operai) che dovrebbe piacere a Dio,
    e che invece lo attrista a ogni messa! (in compenso fa ridere Lutero in inferno...)

    </span>

    RispondiElimina
  9. Intanto andate sul sito di Don Fichera
    www.fedeecultura.it

    Il giorno in cui capiremo che siamo in guerra sara' troppo tardi...la guerra sara' gia persa!!! La Chiesa e' usurpata ..occorre difenderla con i denti!

    RispondiElimina
  10. Intanto andate sul sito di Don Fichera
    www.fedeecultura.it

    Il giorno in cui capiremo che siamo in guerra sara' troppo tardi...la guerra sara' gia persa!!! La Chiesa e' usurpata ..occorre difenderla con i denti!

    RispondiElimina
  11. Intanto andate sul sito di Don Fichera
    www.fedeecultura.it

    Il giorno in cui capiremo che siamo in guerra sara' troppo tardi...la guerra sara' gia persa!!! La Chiesa e' usurpata ..occorre difenderla con i denti!

    RispondiElimina
  12. La missione del sacerdote è quella di Gesù Cristo: la gloria di Dio e la salvezza delle anime (in questo ordine di importanza!!!!). Gesù ha realizzato questa missione in particolare con il Sacrificio del Calvario, il sacerdote lo fa attraverso la santa Messa che è la rinnovazione dello stesso e unico Sacrificio. Ora, nel Novus Ordo non si esprime più in modo chiaro questo sacrificio e si orienta (anche fisicamente) non più veramente verso la gloria di Dio ma verso l’uomo (l’assemblea), offrendo non più l’Ostia immacolata, ma i frutti della terra e del lavoro dell’uomo (vedi il nuovo offertorio della Messa).

    In questo modo la loro missione del sacerdote cambia orientamento avendo come fine principale non più Dio ma l’uomo. Come dice il Concilio Vaticano II la Chiesa è al «servizio dell’uomo» (Gaudium et spes, n. 3) e il sacerdozio (Presbyterorum ordinis) è orientato prima di tutto verso il corpo mistico (i fedeli) e non verso il Corpo di Cristo (Dio).

    RispondiElimina
  13. «L’ordine della finalità  è stato invertito: il sacerdozio ha un fine PRIMARIO che è quello di offrire il sacrificio, e un fine SECONDARIO che è l’evangelizzazione. Abbiamo numerosi esempi che mostrano sino a qual punto l’evangelizzazione prenda il sopravvento sul sacrificio e sui sacramenti. È fine a se stessa. Tale grave errore ha conseguenze tragiche: l’evangelizzazione, divelta dal suo scopo, risulterà disorientata, cercherà dei motivi che piacciono al mondo, quali la falsa giustizia sociale, la falsa libertà che si bardano di nomi nuovi: sviluppo, progresso, costruzione del mondo, miglioramento delle condizioni di vita, pacifismo»
    [MONS. LEFEBVRE, Lettera aperta ai cattolici perplessi, pp. 58-59.]

    Non é per niente neutro passare per il NO (una messa che sminuisce il fine PRIMARIO) per ottemperare il fine SECONDARIO !!!
    La messa VO non é opzionale! E' il cuore e il motivo della santità della Chiesa!

    RispondiElimina
  14. Il discorso della reciproca fecondazione (ohibò) è la solita circonlocuzione... un po' come l'ermeneutica della continuità; rigirìo di parole, si dice da noi, che può esser utile quando si ha una posizione debole da far passare a un interlocutore forte e sordo alla ragione e al cuore.
    Sappiamo tutti che mettendo nella stessa stalla un cavallo da corsa e uno da tiro, non è che quest'ultimo il giorno dopo vinca una corsa per virtù indotta, forse migliorerà nel portamento e sentirà l'esigenza di dimagrire un po'... ma sempre tale resterà.

    RispondiElimina
  15. <span>Il discorso della reciproca fecondazione (ohibò) è la solita circonlocuzione... un po' come l'ermeneutica della continuità; rigirìo di parole, si dice da noi, che può esser utile quando si ha una posizione "politicamente" debole da far passare a un interlocutore forte e sordo alla ragione e al cuore.  
    Sappiamo tutti che mettendo nella stessa stalla un cavallo da corsa e uno da tiro, non è che quest'ultimo il giorno dopo vinca una corsa per virtù indotta, forse migliorerà nel portamento e sentirà l'esigenza di dimagrire un po'... ma sempre tale resterà.</span>

    RispondiElimina
  16. Vedrete cosa cuccedera' con la beatificazione di GP2 ed Assisi 3.......!!!! Don Villa aiutaci! Paolo VI lo hai sgamato......ti prego prega Padre Pio e Pio XII!!!!!

    RispondiElimina
  17. Offertorio MESSA Novus Ordo    Ci sono solo due preghiere sul pane e sul vino, uguali, brevissime, dal tono mieloso e un po' scontato. 

    Benedetto sei tu Signore, Dio dell'universo, dalle tue mani abbiamo ricevuto questo pane/vino, frutto della terra e del lavoro dell'uomo, lo presentiamo a te perché diventi per noi cibo di vita eterna. 
    Non si fa minimamente menzione di Gesù Cristo nostro Signore che si è immolato per noi, Lui Vittima e Sacerdote, in remissione dei nostri peccati e si riprende Caino.
    Come se la S. Messa non fosse essenzialmente centrata sull'Agnello che si offre al Padre come vittima a Lui gradita.

    RispondiElimina
  18. Offertorio MESSA Vetus Ordo  Si rimane inoltre stupiti per la enorme differenza

    (Il sacerdote, baciato l'Altare in mezzo e congiunte le mani sul petto, si volge verso i fedeli, e allargando e congiungendo le mani dice:) 
    S - Il Signore sia con voi.
    M - E con il tuo spirito. 
                                                                . 
    (Poi a mani giunte si volge all'Altare, allarga e congiunge le mani, china il capo alla Croce e dice:) 
    S - Preghiamo.
                                                                . 
    (Quindi, a mani giunte, dice l'Antifona dell'Offertorio:) 
    S - A Te ho innalzato l’ànima mia: Dio mio, in Te confido, che io non abbia ad arrossire, né abbiano a deridermi i miei nemici: poiché quelli che confidano in Te non saranno confusi. (abbiamo riportato l'antifona dell'Offertorio della prima Domenica d'Avvento, inizio dell'anno liturgico) 
    ...

    RispondiElimina
  19. ...(Detta l'Antifona, il sacerdote prende la patena con l'ostia e tenendole alzate fino al petto con entrambe le mani, elevati gli occhi a Dio e subito riabbassandoli, dice:) 
    S - Accetta, Padre santo, onnipotente eterno Iddio, questa ostia immacolata, che io, indegno servo tuo, offro a Te Dio mio vivo e vero, per gli innumerevoli peccati, offese e negligenze mie, e per tutti i circostanti, come pure per tutti i fedeli cristiani vivi e defunti, affinché a me ed a loro torni di salvezza per la vita eterna. Così sia. 
                                                                . 
    (Fatto un segno di croce con la patena, il sacerdote depone l'ostia sul corporale. Il diacono - o il ministro - mesce il vino nel calice; il suddiacono - o il ministro - mesce l'acqua; quindi il sacerdote, li benedice con un segno di croce, e dice:) 
    S - O Dio, che in modo meraviglioso creasti la nobile natura dell'uomo, e piú meravigliosamente ancora l'hai riformata, concedici di diventare, mediante il mistero di quest'acqua e di questo vino, consorti della divinità di Colui che si degnò farsi partecipe della nostra umanità, Gesú Cristo tuo Figlio, Nostro Signore, che è Dio e vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Così sia.
                                                                . 
    (Il sacerdote, stando in mezzo all'Altare, prende il calice, con la destra sul nodo sotto la coppa e con la sinistra alla base, lo tiene elevato, alza gli occhi a Dio, e lo offre dicendo:) 
    S - Ti offriamo, o Signore, questo calice di salvezza, e scongiuriamo la tua clemenza, affinché esso salga come odore soave al cospetto della tua divina maestà, per la salvezza nostra e del mondo intero. Cosí sia.
                                                                . 
    (Quindi, fatto un segno di croce col calice, lo poggia sul corporale e lo copre con la palla; poi, congiunte le mani sopra l'Altare, un po' inchinato, dice sottovoce:) 
    S - Con spirito di umiltà e con animo contrito, possiamo noi, o [...]

    RispondiElimina
  20. ...e abbiamo tralasciato
     
    1) l'incensamento (che con la nuova Messa spesso si omette),
    2) il Lavabo (anche qui preghiere del tutto diverse e ancora una volta di una enorme disparità quantitativa e qualitativa)
    3) la preghiera di invocazione alla SS. Trinità (che nella nuova Messa è del tutto sparita, come se non adorassimo più la SS. Trinità !). 

    Come vedesi si tratta di due Messe completamente diverse !

    RispondiElimina
  21. ED = eppure dorme
    ED= emargina devoti

    RispondiElimina
  22. ED = Elude (e delude) Dio

    RispondiElimina
  23. Che la nuova Messa sia stata geneticamente modificata?

    RispondiElimina
  24. Vedi caro Hpoirot : tu conosci bene la Santa Messa, nell'antico rito, e la tua perfetta conoscenza è motivo di rinnovata fede per te
    e di missionarietà per i tuoi fratelli ( noi leggendo i tuoi interventi possiamo ricevere o aumentare l'amore per l'antica liturgia).
    Se i fedeli vengono invitati , in buona fede, alla Messa antica senza un'opportuna catechesi come possono amare tale liturgia, di cui non sentono nulla, come nel rito dell'Offertorio ?
    Posso io amare una persona senza averla conosciuta prima ?
    Il tuo esempio dell'antico Offertorio è stupendo !
    Anche io rafforzai l'amore per l'antica liturgia leggendomi e rileggendomi l'Offertorio !
    Grazie per questa esortazione così efficace !

    RispondiElimina
  25. Facile parlare. Ma dove andiamo noi foggiani? La scelta di Monteleone di Puglia non è casuale. Il vescovo sapeva del "successo" della Messa Tradizionale. Monteleone è il comune della provincia più lontano dal capoluogo. Ad oggi la Messa più vicina è quella di Barletta (60km).

    RispondiElimina
  26. Il giornale diocesano di Foggia (Voce di Popolo) a firma del responsabile liturgico salutò con due righe il Motu Proprio SP interpretandolo come semplice atto di clemenza del Papa verso la FSSPX.
    La decisione dell'isolamento di don Guglielmo verso Monteleone non fu casuale e tutti capirono la decisione di punire quel parroco. Monteleone è il comune della diocesi più lontano dal capoluogo (ai confini con la Campania) in una posizione geografica e di collegamenti infrastrutturali assai difficile. E' stata chiara la volontà di "isolare" il "bubbone", come ebbe a chiamarlo mons. Tamburrino.
    Non sono tra i "fans" di don Guglielmo per diversi motivi di cui ho già scritto in passato, ma per gli stessi motivi la decisione di mons. Tamburrino mi è sembrata al limite dell'assurdo...e mi ha fatto capire chiaramente che a giudizio del mio vescovo il "pericolo" maggiore per i fedeli fosse la Messa Tradizionale più che don Guglielmo in sè.

    RispondiElimina
  27. A Foggia, sotto la guida di don Guglielmo, sono nate a mia memoria almeno 4 vocazioni maschili e 3 femminili (almeno 3 di questi sono miei amici carissimi). Vi assicuro che anche se non tutti hanno conservato la stima per l'uomo, certamente sono ancora oggi grati a don Guglielmo per il passo che hanno fatto.

    RispondiElimina
  28. Andrea mi fai arrosssire... Il punto é che la messa VO é talmente ricca che é tutto per un cattolico
    E' come Dio, la Vergine Maria o la Passione ... anche se la si meditasse per anni si scoprirebbero sempre nuove cose...
    Il Novus Ordo in poche ore se ne é esaurito lo studio... é valido se non ci sono strafalcioni ma anche quando é detto correttamente ...é talmente povero !!!!

    Quando chiedo ai miei figli quanto bene vuoi al papa o alla mamma ogni tanto mi rispondono ...encore plus.
    Credo sia questo la messa di sempre per un cattolico, un di piu' che non riusciranno mai a capire fino in fondo

    RispondiElimina
  29. Apologo/parabola istruttivo16 marzo 2011 alle ore 16:41

    <span>"Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell'uomo; lo presentiamo a Te perché diventi per noi cibo di vita eterna". Non più quindi l'agnello pasquale puro e immacolato offerto come sacrificio espiatorio, ma un lavoro umano (roba da preti operai) che dovrebbe piacere a Dio,  
    e che invece lo attrista a ogni messa! (in compenso fa ridere Lutero in inferno...)  </span>
    Rituale preso pari pari, quasi parola per parola da una preghiera ebraica di benedizione della mensa ed usato, anche in quel conntesto quasi identico, parola per parola, nelle agapi delle logge massoniche.

    RispondiElimina
  30. I libri di don Villa l'unico aiuto che offrono, lo danno se letti seduti sul water. Ovviamente aiutano i modernisti, nella loro opera di considerare i tradizionalisti dei pagliacci da compatire e relegare ai margini della chiesa.

    C'è sempre qualcuno che però pensa che l'impegno tradizionale sia proporzionale alla grandezza della vaccata sparata.

    RispondiElimina
  31. Eunuchi Demodé

    RispondiElimina
  32. <span>Andrea mi fai arrosssire... Il punto é che la messa VO é talmente ricca che é tutto per un cattolico  
    E' come Dio, la Vergine Maria o la Passione ... anche se la si meditasse per anni si scoprirebbero sempre nuove cose...  
    Il Novus Ordo in poche ore se ne é esaurito lo studio... é valido se non ci sono strafalcioni ma anche quando é detto correttamente ...é talmente povero !!!!  
     
    Quando chiedo ai miei figli quanto bene vuoi al papa o alla mamma ogni tanto mi rispondono ...encore plus.  
    Credo sia questo la messa di sempre per i cattolici, un di piu' che non riusciremo mai a capire fino in fondo</span>

    RispondiElimina
  33. Questo c'è anche nel novus ordo

    RispondiElimina
  34. non lo avevo detto per non appesantire ... ma é vero :   l'offertorio NO é fatto di

    1) una preghiera ebraica (non biblica) +
    2) roba di caino (biblica ma che simbolizza cio' che dio disapprova) +
    3) il dubbio che c'entri con esoterismo massonico (la figura di caino nelle definizioni esoteriche del bene e del male é infatti molto frequente)

    ...puo' un cattolico mettere sta roba sullo stesso piano della messa che ha fatto la cristianità?

    RispondiElimina
  35. Sia l'agnello che i frutti della terra sono creature di Dio. Paradossalmente entrambi i doni sarebbero "irricevibili" da Dio, in quanto già suoi. È ovvio che il motivo del rifiuto dell'offerta di caino, non è riscontrabile nella natura del dono (nessun dono tranne Cristo, può essere accettato dal Padre), ma nella disposizione interiore di caino stesso.

    Il lavoro, tramuta la creazione in qualcosa di diverso da come Dio l'ha offerta all'uomo, ed è l'unica offerta pienamente umana che può essere data a Dio.

    Molto infelice l'osservazione sui preti operai: il pane e il vino sono opera di un lavoro. Non sono "creature", ma oggetti propri dell'uomo, poichè "creati" da esso. Nell'economia dell'offerta, non può essere donato ciò che non è proprio. Che senso ha donare a Dio l'uva o il grano, dato che sono suoi?

    Se proprio si vuole dire qualcosa di intelligente contro il nuovo offertorio, oltre al fatto che manca l'epiclesi e l'offerta alla Trinità (eucologicamente non indispensabili, dato che nelle forme arcaiche del rito, l'offertorio è muto e solo mimato), si dovrebbe dire che sono state prese le parole della benedizione giudaica della mensa: con doppio "vantaggio", fare passare la messa come una cena, per di più di pesach.

    RispondiElimina
  36. la prima cosa che ho trovato in rete: una discussione sul Caino Gnostico   http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/cainognostico.htm 
    non dico che c'entra per forza col NO, ma é chiaro che il dubbio viene...

    RispondiElimina
  37. In realtà io e quasi un centinaio di altri fedeli abbiamo man mano disertato i "sacri banchetti" di cui sopra ed alfine il nostro parroco che aveva affermato che si sarebbe fatto travolgere da un trattore piuttosto che concedere il VO (accampando  pure "ordini dall'alto") alla fine, non sappiamo se grazie all'Episcopo  o meno, visto il deserto che stava facendo nei "sacri banchetti" ha concesso una bella chiesa, neanche in un bosco, come capita talvolta, dove un Sacerdote che viene da fuori celebra ogni domenica e nelle altre feste di precetto.
    Quindi non solo parole ma fatti! La Chiesa non è soltanto di preti e vescovi - e ce ne sono tanti, anzi la maggioranza, che sono degni di questo nome - ma anche di TUTTI NOI.
    Forza e coraggio, dunque, darsi da fare senza paura e vedrete che le barriere cadranno una dopo l'altra. 
    E' già uno schifo che sia permesso celebrare il novus ordo così come lo celebrano da alcune parti.
    Ben vengano gli Anglicani che porteranno un po' di ordne nell'attuale gran casino!

    RispondiElimina
  38. Don Villa ad Alberto Camerini, aiutateci!

    RispondiElimina
  39. Il Vescovo di Foggia fa parte della porzione malata dell'Ordine benedettino.
    Molti abati - dei monaci non parliamo - sono ostili alla stessa Messa NO in latino.
    Figuriamoci al VO!
    La concezione che hanno del gregoriano è minima (ed indegna, francamente, per i figli di S. Benedetto).
    L'unico punto su cui non hanno proprio ceduto è l'arredo delle chiese, i paramenti e le arti spaziali applicate al rito, che non hanno totalmente abbandonato canoni tradizionali.
    C'è molta più attenzione nei monasteri femminili.
    P.Folsom e i confratelli sono considerati quasi dei ...... reprobi.

    RispondiElimina
  40. non capisco tanta avversione contro la messa in latino ,mi sa che è vero ci son i vescovi massoni

    RispondiElimina
  41. E' diventato un ambiente deprimente anche la massoneria se è pieno di gentaglia tipo i vescovi

    RispondiElimina
  42. Il vescovo di Foggia, Tamburrino, usa la diocesi come cosa personale. Infatti decide lui , come fanno tanti altri vescovi come lui, cosa prendere e cosa rifiutare del  Magistero del Papa. Si considerano "papi" nella diocesi a loro affidata. Il male, prima ancora che nelle decisioni abusive, sta "a monte", cioè nell'abusivo ridimensionamento del ruolo del Papa, che nel post-concilio è diventato un nuovo falso dogma. In pratica è come se il vescovo facesse un uso "settario" della diocesi non "sua", ma a lui affidata.
       La cosa più vergognosa è il vero e proprio imbroglio, che è stato disonestamente messo in scena, per operare un ingiusto trasferimento, motivato in realtà da una vera e propria ostilità: si deve sapere che l'ex parroco di Monteleone di Puglia è sempre stato in buona salute! Grazie a Dio! Ma qualcuno ha deciso che dovesse essere cronicamente ammalato, per mascherare l'imbroglio del trasferimento "punitivo" di don Guglielmo. Ai signori della diocesi dava fastidio che si dicesse :"Don Guglielmo è stato mandato al confino" (secondo provvedimenti di fascista memoria), MA QUESTA E' LA VERITA', e non altra.
      Ancor più indigna il comportamento acquiescente ed indifferente dei tanti che, pur avendo capito (non è ladro solo chi ruba, ma anche chi lo copre!), stanno zitti.
       A quel tipo che nel blog parla sempre di "essere rispettosi", per il suo bene, vorrei dire: questi vescovi malati, per continuare ad operare abusi di potere indisturbati, hanno bisogno di persone che, come fai tu, non solo stanno zitte di fronte ad evidentissime e disgustose ingiustizie, ma giustificano tutto e coprono tutto con un presunto sguardo di fede passivo, che si può definire "complicità con il male". A me tutto questo non sta bene: chi non ha rispetto per il Cielo e per il Suo Rappresentante in terra, non può pretendere il rispetto degli uomini!

    RispondiElimina
  43. CATTOLICA DISGUSTATA23 marzo 2011 alle ore 19:44

    Condivido in pieno quasi tutto ciò che è stato scritto finora. Permettetemi di dire, però, che con le parole possiamo solo prendere coscienza di una realtà; mentre per poterla ribaltare, occorrono i fatti. Ben hanno fatto coloro che hanno boicottato il loro parroco, assentandosi dalle celebrazioni per un certo periodo. Invito gli uomini di buona volontà a fare lo stesso! Dal momento che i ns pastori sono più mercenari, che "buoni pastori", tocca al sano popolo di Dio aiutarli a riappropriarsi del ruolo che Gesù stesso ha loro affidato: la salvezza delle anime. Basta con i sacerdoti sociologi, psicologi, imprenditori finanziari! Abbiamo bisogno di Sacerdoti che consumino le loro ginocchia nella preghiera, come facevano i Santi Sacerdoti; Sacerdoti che consumino la loro vita nella penitenza; Sacerdoti che, dopo essere stati loro oranti e penitenti, possano chiedere ai fedeli di fare lo stesso. Non vi fidate dei sacerdoti confessori troppo buonisti, in realtà fanno il vs male. Più il confessore è severo, intransigente verso il peccato (vi ricordo quanto si legge di P.Pio confessore!!!), più vi ama, perchè vuole davvero la salvezza della vs anima. Ora passiamo a fare alcune considerazioni sulla messa. Chi vi scrive, ha avuto il grande dono di partecipare alla S.Messa tradizionale celebrata da P.Pio e non solo. La mia testimonianza si basa quindi su fatti e non su parole. Ci hanno imposto la messa in italiano senza che ce ne accorgessimo; in pochissimo tempo hanno distrutto le ns bellissime Chiese, smantellandone il fulcro: l'ALTARE DEL SACRIFICIO DI GESU'; il Sacerdote, da Pastore che guida il gregge verso il PADRE, è diventato (usando una terminologia prettamente sindacalista!) il presidente dell'assemblea; il rispetto, prima tutto riservato a Gesù, il Vero Padrone di Casa, ora è riservato ai fedeli (il sacerdote può dare le spalle a Gesù, ma.....non....ai fedeli,poverini!!!!!!!). Possiamo ancora parlare di CHIESA di CRISTO oggi!? O piuttosto è meglio definirla la chiesa degli e per gli uomini!? Ci hanno fatto sparire gli INGINOCCHIATOI, i classici banchi li hanno sostituiti a volte con comode poltrone. E' vero: possiamo inginocchiarci per terra, ma la presenza degli inginocchiatoi rappresentava un valido invito all' ADORAZIONE EUCARISTICA. La strada larga non è la strada di Gesù; il rigore, il silenzio, la solennità, i celestiali canti gregoriani fanno della S.MESSA TRADIZIONALE l'unica amata da Gesù, perchè è l'UNICA che ci salva.
        Certe consacrazioni di oggi, fatte in fretta, senza lasciar tempo ad un minimo di ADORAZIONE, ci costringono a chiederci: ma il sacerdote ci crede a quello che sta facendo? Quelle ostie sono davvero consacrate? Lo so: è duro ciò che affermo, ma di fronte al rischio di perdere l'anima, prendiamo tutte le precauzioni possibili. Preghiamo molto per i Sacerdoti, aiutiamoli ad essere veri Sacerdoti di Gesù, magari ringraziandoli proprio quando sono più severi co i ns peccati, perchè è allora che ci amano davvero. Uniamoci e difendiamo con coraggio e con orgoglio la NOSTRA VERA FEDE CATTOLICA, per chi vuol essere protestante non c'è posto fra noi, hanno già le loro chiese: che vadano lì!!!!!!!
      Organizziamoci per fare insieme un vero cammino. Cercate una Chiesa dove si celebri la S.Messa tradizionale, fate questa esperienza! Spero di ricevere proposte valide e concrete su questa stessa pagina. AVE MARIA

    RispondiElimina
  44. Che dobbiamo fare fratelli e sorelle, non ci resta che combattere!!! come? <span>omnia instaurare in Christo </span>come diceva il grandissimo SAN PIO X. Purtroppo di questi vescovi c'e nè un esercito, pronti a dare battaglia a tutti quei fedeli che (giustamente) non la pensano come loro. Prima di tutto bisogna trovare una chiesa dove si celebri la vera messa, non quel rito protestante che ci hanno imposto dopo il Conciliabolo VaticanoII, bisogna ritornare a pregare il Santo Rosario come vuole Nostra Madre, studiare, approfondire tutto quello che riguarda la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, accostarsi frequentemente ai sacramenti e in fine ma non per importanza aiutare tutti quei santi sacerdoti come Don Guglielmo che non prediligono i primi posti nelle sinagoghe ma vogliono solo far amare N.S. Gesù Cristo e salvare anime. Coraggio Nostro Signore ci assicura che per quanto dura potrà essere la battaglia, le porte dell' inferno non prevarranno.

    RispondiElimina
  45. Una cattolica perplessa24 marzo 2011 alle ore 17:39

    <p><span> </span>
    </p><p><span>Il vescovo di Foggia, Tamburrino, e i vescovi come lui, trattano la diocesi come se ne fossero i padroni assoluti che non devono rendere conto a nessuno. Sono troppi, i vescovi, che come Tamburrino, <span> </span>decidono cosa accogliere e cosa rifiutare del magistero del Papa. E’evidente che il suo è stato<span>  </span>un abuso di potere. Si tratta di un uso personale della diocesi.</span>
    </p><p><span>L’altra cosa che sicuramente<span>  </span>disgusta è che ha persino “imbrogliato” per soddisfare la sua malata sensibilità. Avete capito bene: hanno fatto “carte false”, lui e il suo consiglio episcopale, per operare un trasferimento iniquo; l’ex parroco di Monteleone di Puglia godeva e gode di ottima salute. Hanno fatto risultare che era malato per avere la scusa e trasferire Don Guglielmo. Vergogna!!!!!!!!!!</span></p>

    RispondiElimina
  46. Una cattolica perplessa27 marzo 2011 alle ore 22:59

    <span></span><span><span>
    <p><span>Il "Summorum Pontificum" ribadisce: </span>
    </p><p><span>l'antico rito non è mai stato abrogato.</span>
    </p><p><span></span>
    </p></span></span>
    <span>
    <p><span>Ben vengano i nuovi “Don Guglielmo Fichera” <span> </span>alla dom Prosper-Louis-Pascal Guéranger, che contro la prepotenza del clero gallicano non aveva perso tempo a celebrare con il Messale Romano e ristabilire la vera tradizione liturgica. Questo accade a chi si spende realmente per la "Verità", di essere ripagato solo con nefandezze. Alla base di tutto ciò c'è solo tanto odio nei confronti di un Sacerdote che non fà altro che spendersi per la "Vera Chiesa", la sua l'intrapendenza e buoni frutti sono sotto gli occhi di tutti, inutile elencarli.</span>
    </p><p><span>Forza</span><span> Don Guglielmo, siamo tutti con te.</span>
    </p></span>

    RispondiElimina