Da una delle nostre letture 'preferite', l'arciprogressista Golias, traduciamo un recente articolo che affronta scenari inquietanti (per noi) e quindi consolanti per Golias: questo pontificato sarebbe dunque ad una svolta, a un'inversione di tendenza, ad un "tornante" per tradurre letteralmente il titolo originale? Certamente l'analisi di Golias non è attendibile fino in fondo; ma, almeno, ha il pregio di essere fattuale ed interessante e di riassumere alcuni recenti eventi che si fa fatica ad incasellare. Ad esempio lo strano revirement comportamentale del card. Canizares, o il ruolo assunto dal fino ad ora assai discreto mons. Scicluna, il cui tetragono autoritarismo è famigerato in Curia, così come l'influenza di cui può godere grazie al fatto d'essere compatriota-concittadino (Malta è piccola) del secondo segretario particolare del Santo Padre.
di Romano Libero
Dobbiamo credere ad un'inversione di marcia nel pontificato? Una svolta pronta a correggerne l’orientamento tradizionalista finora dominante o almeno saliente, in favore di un nuovo ricentramento che certo non può essere descritto come progressista, ma che comunque ci allontanerebbe da una restaurazione old style degna di questo nome. Molti nella galassia tradizionalista lo pensano. Sono delusi da un Benedetto XVI esitante nell’ abbracciare la causa della tradizione genuina e pronto a moltiplicare le iniziative in direzione opposta, sia per condiscenza, sia - il che sarebbe peggio, dal punto di vista tradizionale - per una indecisione di fondo (o fluttuazione nelle convinzioni). In ogni caso, la beatificazione di Giovanni Paolo II, l'ipotesi di un decreto applicativo che limiti il ritorno alla vecchia liturgia, e specialmente Assisi III, sono le ultima gocce che han fatto debordare il vaso. La fiducia è scossa. In aggiunta a questi tre punti fondamentali si aggiunge il sospetto circa le reali intenzioni del cardinale Antonio Canizares, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, al quale si imputa il proposito di contenere, per quanto possibile la parentesi misericordiosa (per prendere in prestito una frase del vescovo francese Pierre Raffin [riferita alla Messa antica, ai tempi dell'indulto Ecclesia Dei Adflicta]).
Mons. Canizares apparterrebbe alla corrente cosiddetta dei "conservatori Paolo VI": una corrente intrinsecamente ostile agli "abusi" liturgici e agli adeguamenti troppo liberi, ma che rifiuta nello stesso tempo un ritorno su larga scala alla liturgia di prima del Concilio. Questa tendenza preconizza una rigorosa osservanza della disciplina ecclesiastica nella sua forma attuale, ma senza passi indietro.
Sappiamo che la Curia romana e l'episcopato universale sono, per sommi capi, ripartiti in tre categorie, tre tendenze con sfumature diverse e, naturalmente, molti vasi comunicanti. La prima di queste tendenze, in netto calo, è quella cosiddetta progressista, che vede nella riforma liturgica un punto di partenza da cui proseguire oltre. Alcuni vescovi americani e francesi sono ancora attestati su questa linea. In passato avevano il sostegno discreto di Mons. Piero Marini, maestro delle cerimonie pontificie, scalzato da Benedetto XVI.
La seconda tendenza, largamente maggioritaria, riunisce tutti i vescovi legati ai cambiamenti del Concilio, ma che rifiutano ulteriori innovazioni, soprattutto se provenienti dalla base. Certo, alcuni prelati di questa tendenza lo sono soprattutto... per impostazione predefinita, essendo il loro interesse in materia liturgica molto limitato, e questo in particolare in Spagna o in Italia.
Una terza tendenza ha preso slancio negli ultimi anni, soprattutto dopo l'elezione di Benedetto XVI. Senza rimettere in causa - almeno ufficialmente - la nuova liturgia, essa vuole un certo ritorno all’antico e mira a più lungo termine alla "riforma della riforma", vale a dire a un cambiamento della liturgia odierna attraverso un ravvicinamento a quella antica, che viene talvolta chiamata la tradizione. All'interno di questa tendenza troviamo i cardinali Raymond L. Burke (americano, ora in Curia) e Malcolm Ranjith (Colombo).
Giovanni Paolo II, un apostolo nell'anima e soprattutto interessato principalmente alla comunicazione, non dava troppa importanza alla liturgia, lasciando fare monsignor Marini. Alcuni lo hanno situato a metà strada tra la prima e la seconda tendenza. Per contro, Benedetto XVI è molto preoccupato di ridare maggiore sacralità al culto. Possiamo inserirlo tra i sostenitori moderati della terza tendenza. E il motu proprio del 2007, volto a legittimare maggiormente l'uso della forma straordinaria di celebrare la Messa (di San Pio V) ce ne dà la conferma. Anche se è con molta cautela che il nuovo Papa si è impegnato in questo senso, a causa dell'opposizione di molti vescovi, compresi peraltro anche moderati e conservatori (come il francese Vingt-Trois o lo spagnolo Rouco Varela); nonché a causa di una fronda latente nella stessa Curia, con a capo, si dice, il cardinale Giovanni Battista Re e l'arcivescovo Fernando Filoni, Sostituto (sorta di ministro degli interni). Si aggiunga a questo l’estrema riserva di prelati ratzingeriani sì, ma non su questo tema, come il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Sembra da alcune recenti indiscrezioni che il Papa abbia finalmente acconsentito ad una sorta di ritirata strategica sulla posizione di base della seconda tendenza, pur nella forma più tradizionale possibile. L'indizio più decisivo sarebbe la sua rinuncia all'idea di celebrare pubblicamente la Messa nella forma straordinaria. E il cardinale Canizares, fino ad ora discreto circa le sue proprie convinzioni, farebbe di tutto per un chiarimento da parte del Vaticano circa la vecchia liturgia, nel senso della restrizione: si tratterebbe in fondo di un ritorno alla situazione precedente al 2007. La forma straordinaria sarebbe solo tollerata, mentre l’ideale sarebbe la rigorosa applicazione della liturgia ufficialmente in vigore, così come codificata nei libri, e priva di quegli adattamenti, e più ancora delle improvvisazioni giudicate inaccettabili. Fondamentalmente si tratta di una posizione "conservatrice", che rifiuta di tornare a San Pio V ma anche rifiuta l'idea di una riforma della riforma in senso più tradizionale. Presa di posizione sostenuta per esempio a Bologna da molti anni da un ratzingeriano di ferro qual è il cardinale Giacomo Biffi.
Il cardinale Canizares auspicherebbe in qualche modo rimettere un po' d'ordine nella liturgia. Sanzionando le devianze di sinistra, ma anche limitando al massimo ogni possibile concessione ai tradizionalisti. Il suo alleato in questa battaglia sarebbe un prelato maltese della Segreteria di Stato, monsignor Charles Scicluna. Lo stesso Scicluna che gode della fiducia di Benedetto XVI, per il suo rifiuto di ogni compromesso nel dossier molto esplosivo sui costumi del fondatore dei Legionari di Cristo, Padre Maciel. Scicluna diventerebbe il nuovo segretario della Congregazione per il Culto Divino al posto dell'arcivescovo americano Joseph Augustine Di Noia, un domenicano [quello che ha appena bidonato gli organizzatori del pontificale di Washington], che diverrebbe Penitenziere Apostolico nell’ attesa di esser creato cardinale nel prossimo Concistoro. Mons. Scicluna, giovane (52 anni) e intrepido diverrebbe l'artefice di una sorta di stretta di vite senza precedenti... ma anche a danno dei sostenitori della vecchia liturgia. Sarebbe "l'intera riforma liturgica, nient'altro che la riforma liturgica". Abbastanza per preoccupare coloro che rimangono attaccati alla messa di San Pio V! Un passo indietro di Benedetto XVI, per quanto riguarda tutto ciò che ha scritto sulla questione da più di un quarto di secolo. Canizares e Scicluna sembrano determinati ad imporre in ogni modo ai sacerdoti e alle comunità che si sentono legati alla vecchia liturgia di celebrare anche quella nuova riformata. Iniziando col concelebrare insieme al Vescovo locale.
Un segnale di questo revirement – che non esclude un ripensamento in senso inverso da parte di Benedetto XVI – viene dal rifiuto del cardinale di Madrid, cardinale Antonio Maria Rouco Varela, di concedere il permesso per la celebrazione di una Messa in forma straordinaria prevista per il 10 marzo, nella chiesa di San Manuel y San Benito di Madrid, allorché gli organizzatori avevano ricevuto assicurazioni dal parroco, Padre José Ignacio Alonso Martínez. In effetti, l'arcivescovo di Madrid, ha sostenuto che la Messa tradizionale poteva essere celebrata in un luogo solo, un monastero, e non altrove.
Molti tradizionalisti, e naturalmente gli integralisti della Fraternità San Pio X, si son detti preoccupati per questa marcia indietro di un pontificato che si era annunciato più favorevole. Mons. Bernard Fellay, già consacrato vescovo da monsignor Lefebvre e Superiore della Fraternità, indice una crociata contro Assisi III. Ha detto che la "vera dottrina cattolica" non dovrebbe permettere una tale farsa. Secondo Fellay, che ne è rattristato, Benedetto XVI "intende l’ecumenismo allo stesso modo", di Karol Wojtyla, il che nella sua bocca è tutt’altro che un complimento. Mons. Fellay dà la colpa di questa svolta alle pressioni che avrebbe subito il Papa. Secondo le nostre fonti, si tratterebbe piuttosto di un certo disagio morale del Pontefice (i casi di pedofilia, la persecuzione contro i cristiani ...), che lo porterebbe a concentrarsi sugli elementi essenziali dell'annuncio cristiano (da qui il disinteresse sulla liturgia) e avvicinarsi alle scelte di Karol Wojtyla.
Di fronte a queste nubi che non sono ancora nere, ma vi si avvicinano, il Superiore dell'Istituto del Buon Pastore (IBP), l'abbé Philippe Laguérie, propone nel suo blog un lungo testo, nel suo tipico stile, su tre soggetti importanti: la beatificazione di Giovanni Paolo II, il decreto di attuazione del Motu Proprio e Assisi III. Piuttosto che riconoscere direttamente un cambiamento che si annuncia nel Pontificato, Laguérie, benché avesse definito in precedenza Benedetto XVI come "Papa tradizionalista", suggerisce ora che il pontificato attuale non è mai stato nei fatti quello del gran ritorno alla tradizione: "Io sono disposto ad ammettere tutte le svolte possibili, quando mi avrete convinto che c'è un punto di svolta. Il che vorrebbe dire che prima eravamo nella direzione pienamente dritta, no? Concluderei invece dicendo che non vi è nulla di nuovo sotto il sole, perché altrimenti dovrei dire che, a partire dal pontificato di Benedetto XVI, tutto andava per il meglio nel migliore dei mondi possibili. Suvvia, se così fosse stato, l'avremmo saputo".
In effetti, l’abbé Laguérie fa lui una bella piroetta. Che ci permettiamo di interpretare paradossalmente come un riconoscimento del fatto che non osa confessarsi la delusione sempre più grande nel campo tradizionalista. E della sua crescente inquietudine, mentre si prepara Assisi III.
<span>Sembra da alcune recenti indiscrezioni che il Papa abbia finalmente acconsentito ad una sorta di ritirata strategica sulla posizione di base della seconda tendenza, pur nella forma più tradizionale possibile.</span>
RispondiEliminamolto verosimile.
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<p>la fiducia è scossa.
</p><p>Molti fatti purtroppo dimostrano la non-volontà del Papa di procedere in modo deciso e continuo verso la restaurazione (o riabilitazione di diritto e di fatto) della Tradizione: tra i tanti segnali negativi, a mio avviso, soprattutto emerge il suo non voler rispondere alle suppliche rivoltegli da illustri ecclesiastici come mons. Gherardini, e mons. Schneider, circa la urgente necessità di dare chiarimenti autorevoli e definitivi sui punti oscuri e controversi del CV2, laddove solo l'Autorità suprema ha la potestà di definire in modo incontrovertibile le annose questioni irrisolte, avendo il potere di "legare e sciogliere". Questo "defilarsi" dai necessari e doverosi chiarimenti, nella confusione imperante che aggrava il decadimento della Chiesa e della Fede, mi pare una evidente omissione, che favorisce nei fedeli e nel clero lo scoraggiamento, la frustrazione delle giuste speranze in un raddrizzamento effettivo della rotta, il senso d'impotenza (non sapere "a che santo votarsi"), la tentazione della fede-morale-fai-da-te, (= ognuno faccia come crede, c'è posto per tutti, tutti sono approvati tacitamente, anche se alcuni vengono impediti e oppressi dai pre-dominanti) , di certo immersi tutti nella crescente inquietudine, alla vista di spinte nette in direzione tutt'altro che tradizionale, come Assisi3.
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<span><span>Sembra da alcune recenti indiscrezioni che il Papa abbia finalmente acconsentito ad una sorta di ritirata strategica sulla posizione di base della seconda tendenza, pur nella forma più tradizionale possibile.</span>
RispondiEliminaLo ritengo molto verosimile.
<span>la fiducia è scossa. </span>
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Molti fatti purtroppo dimostrano la non-volontà del Papa di procedere in modo deciso e continuo verso la restaurazione (o riabilitazione di diritto e di fatto) della Tradizione: tra i tanti segnali negativi, a mio avviso, soprattutto emerge il suo non voler rispondere alle suppliche rivoltegli da illustri ecclesiastici come mons. Gherardini, e mons. Schneider, circa la urgente necessità di dare chiarimenti autorevoli e definitivi sui punti oscuri e controversi del CV2, laddove solo l'Autorità suprema ha la potestà di definire in modo incontrovertibile le annose questioni irrisolte, avendo il potere di "legare e sciogliere". Questo "defilarsi" dai necessari e doverosi chiarimenti, nella confusione imperante che aggrava il decadimento della Chiesa e della Fede, mi pare una evidente omissione, che favorisce nei fedeli e nel clero lo scoraggiamento, la frustrazione delle giuste speranze in un raddrizzamento effettivo della rotta, il senso d'impotenza (non sapere "a che santo votarsi"), la tentazione della fede-dottrina-morale-fai-da-te, (= ognuno faccia come crede, c'è posto per tutti, tutti sono approvati tacitamente, anche se alcuni vengono impediti e oppressi dai pre-dominanti) , di certo immersi tutti nella crescente inquietudine, alla vista di spinte nette in direzione tutt'altro che tradizionale, come Assisi3.
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Un fatto è facilemente osservabile, in Francia, e cioè che Benedetto XVI e il suo Magistero, che brillavano per la loro assenza sui siti cosidetti "cattolici" (non tradizionalisti), sui siti delle Diocesi, sono ora presenti e più sovente citati.
RispondiEliminaNon è difficile fare il legame "temporale" con l`annuncio di Assisi, e ancor prima con il libro "Luci del mondo", ma è anche verosimile che i vescovi francesi abbiano validi motivi per essere stati rassicurati sulle loro profonde e "terribili" inquietudini riguardanti il rinforzamento del "movimento" tradizionalista.
Vedo che abbiamo le stesse letture...
RispondiElimina<span></span><span>Un fatto è facilmente osservabile, in Francia, e cioè che Benedetto XVI e il suo Magistero, che brillavano per la loro assenza sui siti cosidetti "cattolici" (non tradizionalisti), sui siti delle Diocesi, sono ora presenti e più sovente citati.
Non è difficile fare il legame "temporale" con l`annuncio di Assisi, e ancor prima con il libro "Luce del mondo", ma è anche verosimile che i vescovi francesi abbiano validi motivi per essere stati rassicurati sulle loro profonde e "terribili" inquietudini riguardanti il rinforzamento del "movimento" tradizionalista.</span>
Nella sua non condivisibilità, si tratta di un articolo che ha il pregio della chiarezza
RispondiElimina<span>W il Papa, sempre!
RispondiElimina</span>
Mah... Sembrano misure dettate più dalla disperazione che altro.
RispondiEliminaSecondo me questi signori dal 2007 a oggi sono stati molto più preoccupati di quanto non lo siamo noi adesso e in questi (quasi) 4 anni hanno messo in campo quanto in loro potere per arginare la "deriva tradizionalista". Purtroppo per loro la breccia c'è stata e per quanto tentino (e tenteranno) di chiudere e rattoppare, prima o poi il le loro (false) fortificazioni cadranno. Rovinosamente.
Ma prima di allora ne vedremo delle belle perché si attaccheranno con le unghie e con i denti... Quantomeno getteranno definitivamente la maschera, stanno già iniziando a farlo.
<span>E, mi duole dirlo, se il movimento tradizionalista è quello che emrge dal sito fsspx e da alcuni bloggers presenti su questo sito, avevano purtroppo qualche ragione a essere preoccupati. Ve lo dico con molto rispetto: certe cose che dite e certi atteggiamenti che avete fanno il gioco dei progressisti più stupidi.
RispondiElimina</span>
<span>Mah... Sembrano misure dettate più dalla disperazione che altro.
RispondiEliminaSecondo me questi signori dal 2007 a oggi sono stati molto più preoccupati di quanto non lo siamo noi adesso e in questi (quasi) 4 anni hanno messo in campo quanto in loro potere per arginare la "deriva tradizionalista". Purtroppo per loro la breccia c'è stata e per quanto tentino (e tenteranno) di chiudere e rattoppare, prima o poi le loro (false) fortificazioni cadranno. Rovinosamente.</span>
<span>Prima di allora però ne vedremo delle belle perché si attaccheranno con le unghie e con i denti... Quantomeno getteranno definitivamente la maschera. Stanno già iniziando a farlo.</span>
Concilio, ti meriti gli applausi, bravo, hai imparato a memoria la lezioncina e l`hai recitata alla perfezione.
RispondiElimina<span>Non capisco cosa vuoi dire. Non c'è nessuna lezioncina. Ho tutto il rispetto possibile per chi ama la forma straordinaria, capisco che il Papa voglia dare loro la possibilità di seguire questa loro sensibilità. Ma certi vostri atteggiamenti sono controproducenti per quel che voi amate. Poi fate voi, che vi devo dire...
RispondiElimina</span>
Leggo:
RispondiEliminaDobbiamo credere ad un'inversione di marcia nel pontificato? Una svolta pronta a correggerne l’orientamento tradizionalista finora dominante o almeno saliente, in favore di un nuovo ricentramento che certo non può essere descritto come progressista, ma che comunque ci allontanerebbe da una restaurazione old style degna di questo nome. Molti nella galassia tradizionalista lo pensano. Sono delusi da un Benedetto XVI esitante nell’ abbracciare la causa della tradizione genuina e pronto a moltiplicare le iniziative in direzione opposta...
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:-[ NON CASCATECI!!!!
da queste parole - non ne giudico le intenzioni dell'autore - emerge tutto quel pandemomio che chiamiamo ZIZZANIA...CON QUESTE PAROLE SI VUOLE SCORAGGIARE IL MONDO TRADIZIONALE e in sostanza chiede al mondo progressista di rafforzare le proprie resistenze contro le riforme portate dal Papa fino ad oggi....
Un Pontefice, per quanto umano sia e per quanto caratterialmente imprime il proprio stile nel Pontificato vigente, NON VIVE PER PRESTARSI A QUESTI GIOCHINI....
Ha ragione Jon Lord, sembrano parole dettate più DALLA DISPERAZIONE che altro, perchè si presenta un Pontefice al quale SI ATTRIBUISCONO tendenze pro o contro qualcuno: un "Benedetto XVI ESITANTE AD ABBRACCIARE LA CAUSA DELLA TRADIZIONE" ....ma stiamo pazziando?? SVEGLIATEVI!!!!
Un Papa non si sveglia di buon mattino ad imporre LE CAUSE MONDANE.... queste parole sostengono la visione aberrante di un Papa schizzofrenico!!! SVEGLIATEVI!!!
Il Pontefice, Benedetto XVI, VAGLIA semmai, ciò che è giusto fare per RISTABILIRE UN CERTO EQUILIBRIO e se l'incomprensione degenera o lo è già degenerata, è anche per responsabilità di chi, nel mondo stesso tradizionale, invece di aiutarlo e di sostenerlo, dal 2007 del Summorum Pontificum, LO STA ATTACCANDO CONTINUAMENTE...... SVEGLIATEVI!!
Benedetto XVI - e nessun Papa - NON è il SALVATORE della situazione.....
ogni Papa ha il suo proprio TEMPO per fare determinate cose, così lavora lo Spirito Santo da sempre.... e così dovrebbe essere per NOI!
Presentare un Pontefice schierato ora di qua ora di la, non è saggio, non è ecclesiale, non è da Cattolici....
la situazione della Chiesa era talmente grave solo 5 anni fa, che sarebbe da stolti non accorgersi dell'immane lavoro svolto da Benedetto XVI che non si è semplicemente "schierato" a favore di un gruppo, ma più fortemente HA RIPORTATO L'ATTENZIONE SU TEMI ED ARGOMENTI CHE NELLA CHIESA ERANO DIVENTATI UN TABU': LA SACRA TRADIZIONE.....
egli non doveva, ne deve, PATTEGGIARE per qualcuno, ma semplicemente RIPORTARE LA GIUSTIZIA NELLA CHIESA a cominciare da quella TRADIZIONE CALPESTATA e violentata con gesti abusivi da parte di certa gerarchia....
basta leggersi attentamente il Summorum Pontificum e la Lettera ai Vescovi, ma anche la Sacramentum Caritatis sconosciuta a molti.....
basta leggersi il Discorso che il Papa ha fatto ai PARROCI DI ROMA venerdì scorso per capire come nessun altro lo abbia letto....
SVEGLIATEVI!! SVEGLIAMOCI!!
LA SVOLTA C'E' STATA e indietro non si torna! non dobbiamo attenderci "TUTTO" da Benedetto XVI, AD OGNI GIORNO BASTA LA SUA PENA!! Domani "Dio vede e provvede" a noi è dato di lavorare, giorno dopo giorno, CON IL PAPA attraverso il suo Magistero.... se ci applicassimo a questo, non avremmo più neppure il tempo per respirare e saremo anche noi ARTEFICI DELLA SVOLTA che il Cristo ci ha donato con questo Pontificato.... il quale è davvero UNA VENTATA di ossigeno divino...
Coraggio [...]
Cari fratelli, se Dio è con noi, che cosa potrà farci la polvere?
RispondiEliminaFacciamoci santi O:-), così la vittoria arriva prima
Benedetto non voglio il cambio
Qui nessuno ritorna indietro >:o
Non si cede nemmeno un metro
Finché morte non passerà :)
quoto don Alfredo. I segnali di un 'giro di boa' nel Pontificato ci sono tutti. O forse siamo noi a vedervi un giro di boa: in realtà c'è una continuità un po' a singhiozzo, ma c'è... questo è quello che 'vedo'; ma continuo a sperare che abbia ragione Caterina.
RispondiEliminaGRANDE CATERINA!
RispondiEliminaQuesti articoli sono il termometro della PAURA che alberga in chi si vede scivolare di mano quello che prima aveva ben stretto! Questi articoli sono pura propaganda "paolitica"...
GRANDE CATERINA!
RispondiEliminaQuesti articoli sono il termometro della PAURA che alberga in chi si vede scivolare di mano quello che prima aveva ben stretto! Questi articoli sono pura propaganda "paolitica"...
Se non viene spazzata via qualche gerarchia in Vaticano, il Santo Padre rimarrà sempre vincolato da questi "uomini di Chiesa"
RispondiEliminaNon si smuoverà <span>Mai niente</span>, tutte le intenzioni del Papa saranno ostacolate!
<span>Perché giro di boa? B XVI era stato chiaro già all'inizio:</span>
RispondiElimina"Questo Motu proprio è semplicemente un atto di tolleranza, ai fini pastorali, per persone che sono state formate in quella liturgia, la amano, la conoscono, e vogliono vivere con quella liturgia. È un gruppo ridotto poiché presuppone una formazione in latino, una formazione in una cultura certa."
E per chi vede il CVII come la rottura teologico-liturgica con la Tradizione e quel che veniva fatto prima come l'unica cosa valida (alla faccia dell'ermeneutica della continuità), lo stesso Papa dice:
"Non c'è alcuna opposizione tra la liturgia rinnovata del Concilio Vaticano II e questa liturgia."
Quindi, perché svolta ? Le cose erano chiare fin dall'inizio.
Secondo le nostre fonti, si tratterebbe piuttosto di un certo disagio morale del Pontefice (i casi di pedofilia, la persecuzione contro i cristiani ...), che lo porterebbe a concentrarsi sugli elementi essenziali dell'annuncio cristiano (da qui il disinteresse sulla liturgia) e avvicinarsi alle scelte di Karol Wojtyla.
RispondiEliminaSecondo me una delle frasi più clamorose nel rivelare l'assurdità di tale articolo: il disagio morale come effetto della persecuzione dei cristiani (?), gli elementi essenziali dell'annuncio cristiano opposti alla liturgia (?).... quindi, per finire, Giovanni Paolo II era "mosso" da disagio morale ?
Più che a delle fonti, penso abbiamo attinto a delle damigiane...
ah no? nessuna svolta? Nemmeno quando il Papa parla di "ecclesiologia conciliare"?
RispondiEliminaah no? non c'è nessuna opposizione? anche quando il Papa parla chiaramente di "ecclesiologia conciliare"?
RispondiEliminacerto la definizione di "atto di tolleranza", già allora aveva gettato molta acqua sul fuoco. Ma ci sono delle incongruenze; ci si può chiede perché il card Ratzinger abbia disapprovato la selvaggia distruzione dell'"edificio antico", che poi da Papa ha expressis verbis definitivo mai abrogato...
RispondiElimina<span>certo la definizione di "atto di tolleranza", già allora aveva gettato molta acqua sul fuoco. Ma ci sono delle incongruenze; ci si può chiedere perché il card Ratzinger abbia disapprovato la selvaggia distruzione dell'"edificio antico", che poi da Papa ha expressis verbis definito mai abrogato...</span>
RispondiEliminaQuesto pseudofascismo che sostituisce al duce la figura del papa è qualcosa di grottesco nel senso felliniano del termine.
RispondiElimina<span>E cosa c'è di male, per un ecclesiologia, a essere conciliare? Visto che il Concilio in comunione con il Papa è espressione del Magistero della Chiesa? E poi chiedetelo a Sua Santità, sig.ra M.G.: è lui che ha detto che non c'è opposizione trala liturgia rinnovata dal CVII e questa liturgia (= forma straordinaria).
RispondiElimina</span>
cara Mic, il giro di "boa" a singhiozzo è normale....o meglio, è normale a causa della grave situazione in cui eravamo ed ancora siamo...e in cui lo saremo per molti anni ancora a venire.... purtroppo con il senno del poi non si fa la storia e dobbiamo lavorare con ciò che abbiamo e con la realtà dei fatti che non sono solamente negativi....questo è il punto! il mio non è semplice ottimismo o il classico bicchiere mezzo pieno, il chè sarebbe riduttivo, ma è molto di più che si affaccia ad una realtà - di BENE - che vedo nonostante il suo contrario.... :-D
RispondiEliminaForse leggo troppo le Lettere - ai Pontefici e al Clero - di Santa Caterina da Siena , ma la situazione di quel tempo non era migliore della nostra, era solo diversa, ma la sostanza è la medesima....e non tutti i Papi o tutto il Clero ascoltò la Santa, eppure Gesù operò ugualmente le grandi svolte..... ;)
La versione ufficiale è che non esiste cambiamento dottrinale, teologico e liturgico, da prima del concilio ad oggi. Questa è la tesi della fazione "conservatrice". La fazione progressista, al contrario, celebra il cambiamento come qualcosa di positivo, e auspica cambiamenti maggiori. I conservatori non ammetteranno mai che la chiesa è cambiata, anzi, negando l'evidenza dichiarano che tutto è identico. Per questo poi approvano i neocatecumenali come espressione della fede di sempre e della chiesa di sempre.
RispondiEliminaPoi troviamo gli irriducibili delle canzonette fascistelle, che vedono le magnifiche sorti e progressive (ops, conservative) dell'attuale corso ecclesiale. La verità è che la versione ufficiale è che tutto va BENISSIMO. E la versione ufficiale serve per REPRIMERE (con la consolazione di qualche paramento e canto in gregoriano) quello che è il tradizionalismo, inteso come movimento che si poggia sulla consapevolezza della crisi della chiesa (che la FSSPX ha sempre sostenuto, ma non solo essa). La differenza tra tradizionalisti e conservatori è sul concetto di crisi: per i conservatori semplicemente la crisi non esiste.
Comunque potrebbero essere positive le notizie di giri di vite contro le messe tridentine, e anche l'obbligo di concelebrare con il nuovo rito per i preti tradizionalisti. Così si fa un bel repulisti di tanti finti tradizionalisti post 2007, che deporrebbero le armi istantaneamente senza colpo ferire, e vedremmo magari un po' di preti degli istituti ecclesia dei (che non brillano per combattività tradizionale, ma per essere supini e muti) aprire gli occhi.
La crisi deve emergere nella sua gravità, e sicuramente fare finta di niente come fanno i conservatori, e come essi spingono a fare anche gli ecclesiadeisti, non aiuta.
Ma per piacere, piantiamola di parlare di ratzinger come di tradizionalista.
Gentile Enzo...il termine DUCE - CHE SIGNIFCA "CAPO" - era usato DEVOTAMENTE ancor prima del Fascimo a Cristo stesso.... semmai è il ducetto politico che ha rubato il termine al Cristo e al Suo Vicario.... ;)
RispondiEliminal'opposizione sta tra la "celebrazione dell'assemblea" e la "celebrazione Actio di Cristo".
RispondiEliminaL'ecclesioplogia conciliare pone l'uomo al centro: è il vero motivo per cui si è perso il senso del sacro e possono essere non tollerate ma di fatto permesse certe celebrazioni al limite della profanazione.
<span>l'opposizione sta tra la "celebrazione dell'assemblea" e la "celebrazione Actio di Cristo".
RispondiEliminaL'ecclesioplogia conciliare pone l'uomo al centro: è il vero motivo per cui si è perso il senso del sacro e possono essere nemmeno "tollerate" ma di fatto permesse certe celebrazioni al limite della profanazione.</span>
Gentile Caterina, a me pare che il prete bolognese di cui sopra abbia preso una canzone fascista e ci abbia messo il nome del papa, per fare una "simpatica" correlazione.
RispondiEliminaNon mi pare di aver detto che il sostantivo "duce" sia stato o meno giustamente preso in prestito dal fascismo. Se è solo per quello, possiedo un libro di preghiere in tedesco che si chiama "Fuhrer zu Himmel" (Capo del cielo).Quando ci sarà una discussione sull'uso dei sostantivi da parte del papa e di Mussolini, potremmo tranquillamente decretare chi l'ha usato più propriamente. Non era questo il caso.
Evitiamo per cortesia di fare queste apologie non richieste. Apologie, beneinteso, che non sono in questo caso verso la chiesa, ma verso l'attitudine del Morselli.
<span>Un Pontefice, per quanto umano sia e per quanto caratterialmente imprime il proprio stile nel Pontificato vigente, NON VIVE PER PRESTARSI A QUESTI GIOCHINI..</span>
RispondiEliminaCarissima,
magari avessi ragione tu!
Se sapessi quante "diplomazie" (per usare un blandissimo eufemismo) girano per i Sacri Palazzi!
Mah, quel che dice Golias va preso con le pinze. Sembra strano che il Papa, dopo decenni in cui va dicendo che la nuova liturgia è difettosa, abbia cambiato idea così repentinamente. Forse si tratta solo di un assestamento in vista di futuri progressi. Tenete presente che, tra i vescovi citati, Re è già fuori dai giochi mentre Rouco Varela e Levada sono prossimi alla sostituzione. Chissà che le nuove nomine non vadano in direzione più "tradizionalista"...
RispondiElimina<span>Scritto nell'altro 3d<span>Apologo/parabola istruttivo</span>
RispondiElimina<span><span>avete mai visto un ritratto di s. Tommaso D'aquino?: seduto, tondo e pacifico come un budda, con un libro fra le manii, gli occhi rivolti al Cielo, il cuore che arde, ai suoi piedi l'eretico sconfitto e prostrato. Non solo colla spada si guerreggia per Dio.. !!!</span>
Sì.
Ma San Tommaso non era Pontefice. Si tratta di vocazioni, compiti e funzioni differenti. Il compito del Pontefice è GOVERNARE. I libri non magisteriali, non competono a lui. Nel mentre molte delle prime riforme degli anni '60, furono, almeno al'inizio, a base di "Al Papa fa piacere così", le leggi giunsero in un secondo tempo, (quando giunsero), quando ormai le prassi riformate si erano già diffuse e consolidate. Oggi perchè non succede nulla di simile, se non minima (diciamo pure misera e risibile) misura? Sarei un maligno se pensassi che, allora si trattava di prassi che cercavano (o, almeno, sembravano cercare) di diffondere l'apprezzamento del mondo e la comodità, pertanto per adeguarsi bastava seguire la corrente. Oggi è più laborioso adeguarsi a prassi che, almeno apparentemente ed inizialmente costano sacrificio. Ma forse, sarei, ancora più maligno se pensassi anche ad altri due fattori. Ovvero che i preti non sono più quelli di una volta. Adesso ciò che si sarebbe dovuto fare negli anni '60 (e che ben pochi, almeno in Italia, fecero, e, almeno all'inizio, alcuni di coloro che lo fecero, la ebbero vinta) e cioè rivendicare il diritto di affermare: "Se il Papa davvero vuole questo, codesto e quello, FACCIA UNA LEGGE RELATIVA", lo fanno quasi tutti. Quasi tutti si trincerano dietro "Se davvero il Papa vuole che la sua tale o tale altra DEVOZIONE <<personale>>(e/o *gusto*) sia <<emulata>>, SI ASSUMA IN MODO *PUBBLICO, UFFICIALE & SOLENNE* la <<responsabilit>> di obbligarci a farlo" (parole testuali dette in pubblico da un vescovo che poi ha fatto pure carriera). Ora, proprio il fatto che coloro che annunciano i bellicosi propositi di cui sopra, poi fanno pure carriera, non è forse un modo implicito/surrettizio/presuntivo, per suggerire che, forse, il Papa, a che tale sua DEVOZIONE <<personale>>(e/o *gusto*), in definitiva NON ci tiene che sia emulato?</personale></responsabilit></emulata></personale></span>Yesterday, 20:28:09<span><span>– </span>Mi piace</span><span><span> – </span>Reply</span><span><span> – </span>Delete</span>è piaciuto a<img></img>memory
</span>
Cara Caterina purtroppo quel che vedo non è il giro di boa a singhiozzo, ma la continuità!
RispondiEliminaCaro Enzo, non ho nulla da osservare sui contenuti che esprime; ma trovo la sua 'divagazione' distraente dal drammatico contesto che stiamo esaminando.
RispondiEliminaVista la sua chiarezza e competenza, mi interessarebbe conoscere il suo parere sulla 'virata' che sembra subìre o presentare questo pontificato
Non era una canzone fascista. Era una canzone di guerra. Perchè l'Italia, se Enzo non l'ha capito, ha fatto "qualche" guerra. Il fatto che il governo fosse fascista è ininfluente. Ne ha fatte anche col democratico Giolitti.
RispondiEliminaMa il Cagliari domenica quattro pere preso ha. Urge una "riforma della riforma" di Donadoni
RispondiElimina<span>
RispondiEliminaNel frattempo anche il beneamato clero italiano sembra esser d'accordo, accanendosi sugli abbè Michel italici:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=2699&IDNotizia=411781
</span>
Ci mancava la livorosa pacatezza di Castellari! Ora ce la spiega lui, la situazione. Ne avevamo bisogno.
RispondiElimina"Colonnello non voglio encomi
sono morto per la mia terra
ma la fine dell'Inghilterra
incomincia da Giarabuuuuuuuuub".
infatti, il paradosso destabilizzante che stiamo vivendo è che nessuna 'rottura' con la Tradizione è stata sancita in maniera solenne, per cui si può parlare di 'continuità'. Di fatto invece, la prassi innestata dalla famigerata 'pastorale' ha veicolato e ora consolida molti elementi di discontinuità, nei confronti dei quali chi è cattolico - non dico tradizionalista, ma cattolico - non può non prendere le distanze.
RispondiEliminaMi verrebbe da dire "ha da passà a nuttata!", ma credo che questa non sia una "nuttata", ma una vera e propria eclissi di sole che non si sa quando finisce!
per Enzo:
RispondiElimina<span>infatti, il paradosso destabilizzante che stiamo vivendo è che nessuna 'rottura' con la Tradizione è stata sancita in maniera solenne, per cui si può parlare di 'continuità'. Di fatto invece, la prassi innestata dalla famigerata 'pastorale' ha veicolato e ora consolida molti elementi di discontinuità, nei confronti dei quali chi è cattolico - non dico tradizionalista, ma cattolico - non può non prendere le distanze.
Mi verrebbe da dire "ha da passà a nuttata!", ma credo che questa non sia una "nuttata", ma una vera e propria eclissi di sole che non si sa quando finisce!</span>
:-D lo so si caro "Apologo".... santa Caterina da Siena nello scrivere al Papa una volta disse: "LA PUZZA DELLA CURIA GIUNGE FIN SOTTO CASA MIA"....
RispondiEliminama NOI.... abbiamo lo stesso atteggiamento di santa Caterina verso il Pontefice o non piuttosto tendiamo ad assecondare certa diplomazia che ci fa più comodo, a sostegno delle nostre opinioni e di come vorremmo andassero le cose? ;)
Concordo, cara amica! Sembra che stessimo vivendo una situazione di guerra: il nemico ci propina della propaganda fasulla cercando di convincerci che loro sono più forti con lo scopo di dividerci, confonderci e farci gettare le armi! Hai ragione quando dici che non dobbiamo cascarci! Quando ci abituiremo a lasciare tutto nelle mani del Signore? Che difficile accettare la sua Divina Volontà! Vogliamo tutto ed adesso! No! Abbiamo fiducia nel Santo Padre... Chissà quanto sta soffrendo per colpa della zizzania che c'è nella Chiesa! PREGHIAMO PER LUI, FRATELLI, PREGHIAMO PER LUI! Forse non lo facciamo abbastanza...
RispondiEliminaMic...sforzati a cercare anche il BENE che c'è, non fermarti esclusivamente sul "male"....quello c'è e resta in continua lotta con il BENE che tendiamo sempre noi stessi a trascurare... noi non siamo fatti Cristiani e Cattoilici per diventare superman e debellare il Male...siamo chiamati a far emergere il BENE....e facendolo emergere ovviamente si vedrebbe ciò che è male, invece tendiamo a fare il contrario: far emergere il male per pretendere il bene... ;)
RispondiEliminasono modi diversi, io preferisco il metodo usato dai Santi...
Gentile Enzo, le canzoni di certo periodo si rifacevano al senso patriottico di DIO, PATRIA E FAMIGLIA.... che c'è di male ad usare ironicamente e con verità velata la situazione che stiamo vivendo attraverso una di queste canzoncine?
RispondiEliminae come è stato fatto osservare, non era una canzone fascista e dirò di più, la maggiorparte di quelle canzoni della prima ora, si rifanno molto allo spirito DELL'UNITA' D'ITALIA ed alla Prima Guerra Mondiale...
:)
<span> la versione ufficiale è che tutto va BENISSIMO. E la versione ufficiale serve per REPRIMERE </span>
RispondiElimina<span></span>cindfatti, non c'è da farsi illusioni: quel che si evidenzia da tutti gli eventi in corso è la cosiddetta normalizzazione, ben nota e usata in tutti i regimi totalitari !
P.S.
RispondiEliminaVINCERE, VINCERE E VINCEREMO IN TERRA IN CIELO E IN MARE....
non è forse anche la profezia di Maria a Fatima con il suo Cuore Immacolato che trionferà?
:-D :-D :-D
<span> la versione ufficiale è che tutto va BENISSIMO. E la versione ufficiale serve per REPRIMERE....</span>
RispondiElimina<span>infatti, non c'è da farsi illusioni: quel che si evidenzia da tutti gli eventi in corso è la cosiddetta normalizzazione, ben nota e usata in tutti i regimi totalitari !</span>
(v. il famoso: "sopire, troncare...troncare, sopire....")
ah, secondo lei è STRANO che abbia cambiato idea ?
RispondiEliminae come lo spiega allora, che ad Assisi1 nel 1986 era contrario, ed oggi è favorevolissimo ad Assisi3, anzi pare entusiasta, come da annuncio già diffuso a tutti i media ?
e io cosa devo dire allora? questa settimana due cattive notizie sportive
RispondiElimina1) il milan ha lasciato lo scudetto a bari, contro l'ultima in classifica
2) ho scoperto su facebook che la redazione di MiL é interista... :)
Apprendo ora che la "fine dell'Inghilterra che incomincia da Giarabub" è una canzone sull'unità d'Italia di prima della prima guerra mondiale. Una bella faccina, un bel viva il papa, e viva i preti! Che hanno sempre ragione!
RispondiEliminaMa ci mancherebbe altro. La cosa fastidiosa non è tanto che uno possa essere fascista, per carità. E' essere fascisti considerando Razzingher come duce, la cosa ridicola e offensiva. A meno che non si cosideri il fascismo per quello che è stato, ossia una pagliacciata senza capo nè coda. Allora effettivamente avrebbe un senso.
RispondiEliminaCaterina, lei sta dimenticando che prima di quel predetto trionfo, ci sarà una serie di persecuzioni lunghissime e durissime, contenute nella parte del 3. segreto, che il Vaticano ci ha sempre naascosto, (a costo di perseguitare chi, come p. Gruner, da anni chiede di divulgarlo per intero, o anche Socci e Bertone, aggrediti dai gorilla dello staff di Bertone....) perchè coinvolgeva direttamente le alte gerarchie, con le loro "gravi negligenze" denunciate dalla Madonna, come dissero i card. Oddi e Ciappi, che ne ebbero diretta conoscenza.
RispondiEliminaLe persecuzioni e il grande castigo annunciati dalla Madonna, lei crede che saranno un divertimento ? non riesce proprio a immaginare che il "meglio" dell'assalto satanico alla Tradizione deve ancora dispiegarsi in tutta la sua ferocia, servedndosi dell'apparato di "alto livello" che sta nella stanza dei bottoni, e che ciò che abbiamo visto finora è uno zuccherino al confronto di quello che verrà ?
lei crede che siamo vicini al "vissero felici e contenti" ?
se le piace restare bendata faccia pure.....e canti allegramente in attesa dei fuochi d'artificio che il regime sta preparando.
caro Enzo NON stravolga le parole...io non l'ho detto, ma ho detto che SI RIFANNO ALLO SPIRITO DELL'UNITA' D'ITALIA.... ;)
RispondiEliminase traduce a modo suo le cose più semplici, cosa ne sarà di quelle più complesse?
Purtroppo le nomine non vanno <span>in "direzione più tradizionalista"" ad esempio in Belgio, dove le ultime nomine degli ausiliari di Bruxelles lasciano senza parole, nella più pura linea dei Suenens-Danneels-de Kaesel, progressisti puri e duri, eppure ci dicevano che Mons.Léonard avrebbe messo un pò di ordine, invece no, si prendono gli stessi e si ricomincia.</span>
RispondiEliminaA mio modesto parere, una plausibile ricostruzione della situazione potrebbe essere la seguente:
RispondiElimina1) il Papa aveva inizialmente l'intenzione di imprimere una prudente virata alla linea della Chiesa, nella direzione di una prudente riappropriazione, spirituale e liturgica, della sua millenaria tradizione;
2) a fronte di questo proposito, che avrebbe sicuramente contribuito a rendere la Chiesa più coerente con la sua missione sulla terra (e, quindi, più pericolosa nei confronti dei suoi nemici), immediatamente si sono scatenate le reazioni degli avversari del cattolicesimo (interni ed esterni al Vaticano) che, immediatamente, hanno scatenato forsennate campagne mediatiche (negate, ovviamente, dagli autori delle stesse ed anche da Tornielli) intese a colpire, sia la figura del Papa (ad esempio, i casi di Ratisbona, di Williamson e del profilattico), che quella della intiera Chiesa (i vari casi, reali o posticci, di pedofilia, con tanto di sequestro di una conferenza episcopale e di grottesca violazione di sepolture);
3) questi atti intimidatori sono purtroppo riusciti a sortire il loro effetto: il Papa (anche dietro le verosimili pressioni del suo stesso "staff", nonché di varie conferenze episcopali), nel tentativo di poter salvare il salvabile, è stato costretto ad omologarsi, adeguandosi a tutto quanto pretendevano da lui i nemici (interni ed esterni) della Chiesa.
Già all'esordio del suo pontificato, Benedetto XVI aveva chiesto le preghiere del popolo fedele, affinchè lui non si trovasse a dover soccombere di fronte ai lupi che, esplicitamente, ha successivamente dichiarato trovarsi anche all'interno della stessa Chiesa; evidentemente, non siamo riusciti a pregare con sufficiente fervore ed il Pontefice si è dunque trovato a doversi dolorosamente piegare ...
Ora, dobbiamo onestamente ammettere che tutto va male, veramente male (e, assai probabilmente, ancor peggio andrà nel futuro); per parte nostra, rimane comunque un obbligo spirituale di esercitare, per quanto ci sarà umanamente possibile, un doveroso diritto di resistenza, nel corso delle dolorose tempeste morali che ci attendono; alla fine, ne dobbiamo sempre conservare la certezza, la retta Fede conseguirà comunque la propria vittoria, ma i tempi dell'uomo sono assai brevi, e dei frutti di questa vittoria potranno godere soltanto i nostri discendenti. A noi, comunque, l'imperativo religioso di tenere accesa una flebile fiammella.
<span>A mio modesto parere, una plausibile ricostruzione della situazione potrebbe essere la seguente:
RispondiElimina1) il Papa aveva inizialmente l'intenzione di imprimere una prudente virata alla linea della Chiesa, nella direzione di una molto graduale riappropriazione, spirituale e liturgica, della sua millenaria tradizione;
2) a fronte di questo proposito, che avrebbe sicuramente contribuito a rendere la Chiesa più coerente con la sua missione sulla terra (e, quindi, più pericolosa nei confronti dei suoi nemici), immediatamente si sono scatenate le reazioni degli avversari del cattolicesimo (interni ed esterni al Vaticano) che, immediatamente, hanno scatenato forsennate campagne mediatiche (negate, ovviamente, dagli autori delle stesse ed anche da Tornielli) intese a colpire, sia la figura del Papa (ad esempio, i casi di Ratisbona, di Williamson e del profilattico), che quella della intiera Chiesa (i vari casi, reali o posticci, di pedofilia, con tanto di sequestro di una conferenza episcopale e di grottesca violazione di sepolture);
3) questi atti intimidatori sono purtroppo riusciti a sortire il loro effetto: il Papa (anche dietro le verosimili pressioni del suo stesso "staff", nonché di varie conferenze episcopali), nel tentativo di poter salvare il salvabile, è stato costretto ad omologarsi, adeguandosi a tutto quanto pretendevano da lui i nemici (interni ed esterni) della Chiesa.
Già all'esordio del suo pontificato, Benedetto XVI aveva chiesto le preghiere del popolo fedele, affinchè lui non si trovasse a dover soccombere di fronte ai lupi che, esplicitamente, ha successivamente dichiarato trovarsi anche all'interno della stessa Chiesa; evidentemente, non siamo riusciti a pregare con sufficiente fervore ed il Pontefice si è dunque trovato a doversi dolorosamente piegare ...
Ora, dobbiamo onestamente ammettere che tutto va male, veramente male (e, assai probabilmente, ancor peggio andrà nel futuro); per parte nostra, rimane comunque un obbligo spirituale di esercitare, per quanto ci sarà umanamente possibile, un doveroso diritto di resistenza, nel corso delle dolorose tempeste morali che ci attendono; alla fine, ne dobbiamo sempre conservare la certezza, la retta Fede conseguirà comunque la propria vittoria, ma i tempi dell'uomo sono assai brevi, e dei frutti di questa vittoria potranno godere soltanto i nostri discendenti. A noi, comunque, l'imperativo religioso di tenere accesa una flebile fiammella.</span>
Enzo, temo che Tu ( e non "Voi") non abbia letto il post di qualche settimane fa in cui si era cominciato a parlare delle musiche liturgiche; Ad un certo punto punto si era iniziato a scherzare sui testi di alcune canzoni ( non ricordo perchè) e Don Morselli aveva arrangiato alla bell'e meglio una parodia di "All'armi", scherzando sul fatto che sarebbe adatta, cambiando alcune parole, a descrivere la situazione ecclesiale di oggi, tempestata da ogni dove.
RispondiEliminaMa era solo una discussione scherzosa, dove si intendeva altro oltre il senso implicito.
Sebastiano P.
Golias è pura cartastraccia che per principio non si dovrebbe neanche citare e ancor meno linkare.
RispondiEliminaAvevo letto questo loro articolo 5 sei giorni fa e per me, senza fare una gran esegesi, era chiaro che riassumeva gli articoli letti previamente sui siti come MIL: sono quindi convinto che siamo qui in piena refernza circolare.
La "visione" della Chiesa che ha Golias è poi eminentemente post-sessantottina e con nessuno sguardo soprannaturale: per essi la Chiesa è semplicemente un luogo di scontri e di potere e come ogni dietrolologo partono da fatti spurii e da questi microeventi si inventano generalizzazioni. Il profilo del lettore interessato da questo tipo approccio distorcente la realtà è quindi di quello che ama i complotti, le bufale, sporcare chi lon la pensa come se, vedere "influenze" dove non ce sono.
Purtroppo quest'assenza di capacità di percepire la "big picture" fa che non capiscono mai dove la Chiesa si sta muovendo in realtà, mentre tutto è espressso in modo cristallino, per chi sa leggere senza essere schiavo delle proprie fobie.
altro che referenza circolare, stiamo partendo per la tangente... brace yourself !
RispondiEliminaSembrerebbe l'intervento di testimone di geova: tutto va male, tutto va malissimo. Sola speranza: nella loro sètta!
RispondiEliminaDa piangere. I.P.
Niente di strano Concilio: Luisa sa solo offendere, mai controbbatte sul fondo. Così è lei, non ci resta che accettarlo pazientemente: Amen!
RispondiEliminaQuanto agli atteggiamenti controproducenti degli pseudotradizionalisti ma veri tradiprotestanti ai quali lei, Concilio, fa referenza, questi sono visibili per tutti, salvo da quellli stessi che li adottano: in effetti, se costoro si rendessero conto quanto poco cattolico, simpatico ed ameno sia il loro atteggiamento cesserebbero di comportarsi in tal modo, esclusione fatta dei provocatori, ovviamente.
In realtà, la S.P. anche se troppo lentamente per i nostri gusti umani post-modernisti,in realtà si propaga sicuramente e la riforma maggiore che Chiesa che Benedetto XVI ha chiamato di tutte le sue forze è ormai chiaramente innescata ai vertici della Santa Sede e continuerà a percolare lungo tutte le strutture e tutte le anime nei prossimi anni. I.P.
Simon, proprio lei che chiede sempre argomenti, anche quando ci sono, che se la cava con una boutade!
RispondiEliminainfatti s'è visto com'è ricominciata... forse sarebbe meglio cambiare simbolo. Altro che Giarabub! Lo spirito della proposta aveva influenzato anche me. Ma avuto riguardo a com'è andata a finire... anche se noi abbiamo una Promessa!
RispondiEliminaquell'appello se non ha già fatto, forse farà la stessa fine della supplica di mons: Gherardini a proposito di "Un discorso da fare"... tant'è che sta uscendo nelle librerie. "Il discorso mancato"!
RispondiEliminainsieme alla sua ultima fatica, sulla Tradizione "Quaecumque dixero vobis".
meno male che c'è lei che non soffre di fobie e che ha un percezione perfetta
RispondiElimina,
RispondiEliminameno male che c'è Simon che non soffre di fobie ed ha una percezione perfetta della realtà, mentre noi saremmo tutti degli psicopatici, anziché realisti che dimostrano la loro consapevolezza che dovrebbe essere neutralizzata dai suoi mantra o dai suoi sofismi!
RispondiEliminase non c'era, uno come Simon i 'novatores' dovevano inventarselo!
RispondiEliminaA dire il vero parlavo dei lettori di Golias ed di Golias stesso: strana questa vostra coda di paglia mic e hpoirot! ... :-D :-D :-D I.P.
RispondiEliminaMic, qui c'è poco da argomentare: sono giusto opinioni, perdipiù basate su illazioni e distorsioni: personalmente preferisco il mondo reale. :) I.P.
RispondiElimina<span>rileggi bene Simon-de-Cyrène-politique-de-l'autruche, anch'io parlo di Golias...</span>
RispondiElimina<span><span>Simon, asserisca con certezza che non ha MAI assimilato il nostro tipo di 'lettura' dei fatti a quello dei lettori di Golias, che esprime in termini così articolati</span></span>
RispondiElimina<span> </span>
<span><span><span>Simon, asserisca con certezza che non ha MAI assimilato il nostro tipo di 'lettura' dei fatti a quello dei lettori di Golias, che esprime in termini così articolati</span></span> </span>
RispondiElimina<span><span><span>Simon, asserisca con certezza che non ha MAI assimilato il nostro tipo di 'lettura' dei fatti a quello dei lettori di Golias, che esprime in termini così articolati</span></span> </span>
RispondiEliminaSoprattutto quando ha criticato l'appello e l'analisi di Enrico!
No, no! Non posso asserirlo, perchè in realtà, ed onestamente, vi assimilo nel vostro tipo di lettura della Chiesa anche se siete di sponda opposta. E' proprio il tipo di lettura che aborrisco perchè eminentemente non cattolica, secondo me.
RispondiEliminaMa nel mio post pensavo proprio a Golias: interessante vedere che vi siete "riconosciuti" in quella descrizione.
No pun intended. I.P.
<span>Quindi, ancora una volta, lei dice che il Papa ha torto. E meno male che sono gli altri a essere settari e protestanti...
RispondiElimina</span>
<span>se non c'era, uno come Simon i 'novatores' dovevano inventarselo!</span>
RispondiEliminaE chi lo sa se non lo hanno inventato loro.
Nel frattempo crolla la Chiesa.
RispondiEliminaGent.ma sig.ra Guarini, poichè mi rivolge una domanda precisa, le darò una risposta che spero sia altrettanto precisa e anche puntuale, ossia che colga il punto della situazione.
RispondiEliminaAnzitutto, mi dissocio dalla "accusa" di deviazionismo. Ho fatto un semplice accenno ad un aspetto spiacevole emerso dala risposta di Morselli. Semmai è la sig.ra Caterina che ha portato avanti un "discorso" non richiesto e non inerente a quanto da me affermato, deviando il tema in oggetto su una deriva nazional-popolare ridicola. Io poi non mi sono scandalizzato delle simpatie fasciste, quanto piuttosto ad applicare certe categorie agli attuali vertici ecclesiali. Meglio si adatterebbe un paragone con la repubblica delle banane o con il regno di Francischiello.
Quanto al mio parere sulla"virata", è che non c'è stata alcuna virata. C'è un sentore di virata, proporzionale a quella che negli ultimi quattro anni è stata l'illusione di un impegno tradizionale. Canizares sono anni che pontifica ad intermittenza per la FSSP e per i neocat. Lodando entrambi (dei secondi ha detto che sono frutto dello Sp. Santo). Vedremo al prossimo convegno/pontificale: loderà la liturgia, farà fervorini sugli abusi, dirà di tenere duro e continuare così. Ratzinger ha scritto qualcosina nei suoi vecchi libri. Da papa non ha mai detto di voler cambiare la liturgia, o di nominare vescovi tradizionali. Ha sempre lodato il concilio e proclamato la continuità.
Secondo me in tanti si sono illusi, tutto qui.
Se poi mi è concessa una osservazione, che mi attirerà l'odio degli anonimi che mi diranno che voglio saperne più del papa, secondo me quando il papa intraprende qualcosa, deve portarla a termine, fregandosene dei commenti di collaboratori, vescovi, benpensanti, stampa ed ebrei. Le critiche ci saranno sempre, ma paralizzarsi ogni volta che qualcuno polemizza, distrugge la chiesa. Perlomeno Paolo VI nel fare le sue ciofeche non ha guardato in faccia a nessuno.
Non praevalebunt...nonostante il Nemico stia lavorando e scatenando tutte le sue forze, sempre di più.
RispondiEliminaOremus.
Simon, mio buon Simon,....
RispondiEliminaQuanto è carino e garbato il nostro non tradizionalista, dal comportamento così " <span>poco cattolico, simpatico ed ameno" (on n`est jamais aussi bien servi que par soi-même) ma vero provocatore, quanto poco credibili sono i suoi proclami pro-tradizione.</span>
Eh...Concilio non sarebbe per caso il suo fratello gemello? Una specie di alter ego?
<span></span><span><span> – </span>Delete</span><span><span> – </span>Edit</span><span><span> – </span>Moderate</span><span></span><span><span> – </span>Delete</span><span><span> – </span>Edit</span><span><span> – </span>Moderate</span>
Purtroppo me ne sono accorto che abbiamo "fatto" delle guerre.
RispondiEliminaMa non faccia il finto tonto, mio buon Simon! O:-) O:-) O:-)
RispondiEliminaEbbene ecco che qualcuno osa nominare l'innominabile FILONI, dopo che molti - specialmente ad intra - ne lasciavano intuire il nome, con timore e tremore. Ce ne rallegriamo: chi rimane nascosto può agire con maggior libertà, mentre ora - sapendo di essere sotto lo sguardo di un osservatore attento - di sicuro dovrà muoversi con maggior circospezione, per interposto chierico.
RispondiEliminaIl merito di aver menzionato l'ineffabile Sostituto va a chi, forse non così sprovveduto, ha reso bene l'idea delle mene vaticane pro e contro la cosiddetta virata liturgica di questo Pontificato, peraltro molto prudente. E il fatto che costui sia dichiaratamente ostile alla terza corrente ne rende le indiscrezioni vieppiù credibili.
<span> con il regno di Francischiello. </span>
RispondiElimina<span>W I BORBON</span>E!
<span>C'è un sentore di virata, proporzionale a quella che negli ultimi quattro anni è stata l'illusione di un impegno tradizionale. </span>
RispondiEliminaè l'impressione che mi pare emerga da numerosi segnali... vedremo il seguito
non ho detto: "il Papa ha torto"... constato che ci sono comportamenti che suscitano seri interrogativi e non risolvono le questioni di cui sopra
RispondiEliminaquesto conferma che la sua percezione del reale è giusta, mentre la nostra? ;)
RispondiEliminaCaro Simone, ma sa che è proprio un bel tipo ? Mi sembra (ma posso sbagliarmi: non esprimo nè il Magistero Infallibile - ordinario e straordinario - e neppure quello autentico, ugualmente infallibile ed incriticabile) che lei sia la dimostrazione che oltre ai due classici "opposti estremismi", che denuncia con tanto zelo, ne esista un altro, per me assolutamente inedito, quello di un estremismo moderato o "conservatore". Da ex-conservatore e neo-tradizionalista (nel senso che solo che dopo la lettura di alcune opere "mature" di J. Ratzinger che - non credevo ai miei occhi ! - nonostante le suo idee sovversive (anche se certo non estremiste) era stato eletto Papa, ho avuto il coraggio di superare le mie convinzioni conservatrici e simpatizzare per i "tradizionalisti" (di più, data la mia età "antica" e la mia salute malfermissima,non posso fare), da ex conservatore dunque, voglio esprimere la mia meraviglia per avere scoperto che l'estremismo è una categoria che non risparmia nessuno schieramento, persino quello moderato ! Ma forse l'ottimo Castellari direbbe che non sono furbo ... E infine caro Simone, sempre per rimanere in tema evangelico, non sarebbe meglio che assumese il nick di Simone Zelota? Mi sembra infatti che "anche " lei (anch'io come vede, anch'io...) più che aiutare a portare la croce ... la getti sulle spalle dei suoi poveri avversari.
RispondiEliminaè pura carta straccia, ma l'articolo te lo eri letto eh furbacchione!
RispondiEliminaIl conservatorismo è il nemico numero uno. Meglio capirlo tardi, che mai. La domanda però è: tra tutti i tridentini che oggi galleggiano in questo bell'ambientino, sono più i tradizionalisti o i conservatori? Ecco Bertocci, risponda a questo quiz, poi le dico se ha vinto.
RispondiEliminaCaro hpoirot, dispiace anche a me sapere che la redazione sia nerazzurra, ma che vuoi nessuno è perfetto (frase cattolico-romanista, ma incontrovertibile: Uno solo è Santo)!
RispondiEliminaso bene che non posso debellare niente, Cate, e non vedo solo il male. Stiamo parlando di un problema e di certo non è bene ignorarlo o minimizzarlo. Naturalmente non lo affronto con disperazione, ma con fiducia nel Signore che il male l'ha già sconfitto, ma ora sta tartassando noi
RispondiElimina'galleggiano'? ;)
RispondiEliminaQuesti poveri ministri faranno quel che riescono, ma sappiamo benissimo che non sarà in loro potere distruggere la Chiesa, si affaticano a ritardare il Regno di Gesù, ma verrà nonostante le loro debolezze, tradimenti, congiure, verrà e mi auguro che Gesù possa trovare in loro qualcosa di cui compiacersi, altrimenti saranno lacrime e stridor di denti. Poveri ministri di questa Chiesa che vive la sua Passione.
RispondiEliminafiji cari: quante vorte vè cè l'ho detto che "restaurazione" è nà parola che ve a dovevate scordà?
RispondiEliminaSempre ripete, me fate sempre ripete.........
Vedo che abbiamo capito tutto: viva Assur(d)banipal!
RispondiEliminaCara Caterina, si illuda si illuda, come mi sono illuso io nel 1978. E stavo per essere illuso nel 2005. La storia è maestra di vita. La restaurazione della Chiesa è ancora lontana e non sarà un papa a metterci una pezza. Ci dovrà essere un miracolo non so come e non so quando ma solo questo riportertà la Santa Madre Chiesa al preconcilio.
RispondiEliminaSiamo ben consapevoli, Monignore, dell'attività, discreta ed indefessa, sua e di numerosi suoi colleghi all'interno dell'ormai scoordinato marasma, anche un poco anarchico, delle Congregazioni vaticane, ma l'ironia, per favore, abbia la carità di risparmiarcela.
RispondiElimina<span>Siamo ben consapevoli, Monsignore, dell'attività, discreta ed indefessa, sua e di numerosi suoi colleghi all'interno dell'ormai scoordinato marasma, anche un poco anarchico, delle Congregazioni vaticane, ma l'ironia, per favore, abbia almeno la carità cristiana di risparmiarcela.</span>
RispondiEliminaAlla mia età, Castellari, ho finalmente capito che non sono mai stato molto veloce nel comprendere la realtà (e spero che valga anche in questo caso meglio tardi che mai). Quindi devo confessare di non poter (ancora) rispondere al suo quiz. Però anche altri ...: a me davano sempre del tradizionalista ... e invece ero conservatore ... quasi quanto Simone di Cirene !). Comunque concordo (per averne sperimentato la sottigliezza dialettica e la violenza persecutoria ...) che il conservatorismo è il nemico numero uno. E spero che finalmente abbia una percezione vera della realtà ... perchè sono un po' vecchio per un'altra conversione ...
RispondiEliminaUno se firma "er tripparolo"
RispondiEliminae questo me chiama "Monsignore".
Ma dico io fijo bello ma che ciai dint'alla capoccia?
Me sa poco.
A messainlatino, ma tutti voi l'attirate li "scienziati"...........
Verum saepe latet post nomina.
RispondiEliminaMa sì che lo sa, non faccia il modesto.
RispondiEliminaA mio umile avviso non c`è nessuna svolta, nessun giro di boia, nessun rischio di restaurazione, ma una cattiva interpretazione a seguito di certe parole o gesti di Benedetto XVI, che hanno potuto far nascere la speranza per gli uni, il terrore per moltissimi altri, che ci sarebbe un "renversement" di tendenza che avrebbe firmato lo STOP ad abusi e derive .
RispondiEliminaChi ha creduto in un Papa "tradizionalista" può essere deluso...o soddisfatto...e parlare di svolta .
Personalmente vedo "continuità" con qualche apertura-concessione suscettibile di creare molte speranze e attese da parte dei tradizionalisti, osservo che la base si muove, si organizza , si impegna, ottiene anche risultati inimmaginabili solo qualche anno fa, ma è pur vero che dipende sempre e ancora dalla volontà di chi ha il potere, e sappiamo quanto questo potere non sia benevolo verso i tradizionalisti potere usato e anche "abusato" senza incorrere in nessuna sanzione da parte chi è "censé" difendere i cattolici Summorum Pontificum e cioè l`Ecclesia Dei.
Sì ci sono stati diversi segni, il discorso alla Curia nel 2005, evidentemente il Summorum Pontificum, poi , con la nomina di mons. Guido Marini, la Croce di N.S.G.C. che riappare sull`altare, la Comunione distribuita in bocca e in ginocchio, la riscoperta di abiti liturgici e altri tesori che giacevano da anni in fondo agli armadi, le stupende omelie che riaffermavano il valore sacrificale della sacra Liturgia, l`indizione dell`Anno sacerdotale con il santo Curato d`Ars posto come esempio per tutti i sacerdoti, la revoca della scomunica alla FSSPX, i colloqui con la stessa.
Ma Benedetto XVI non è tradizionalista e non deve esserlo, è stato modernista ma non può e non deve più esserlo, è il Papa.
Dopo il SP nell`aereo che lo porta a Parigi rispondendo ad un giornalista dice che il SP è "un atto di tolleranza"...doccia fredda, da cardinale ha parlato della "riforma della riforma " da Papa non riesce ad imporla, anzi secondo il card.Canizarès è un`epressione che non si deve usare, non lo abbiamo ancora visto celebrare con il Rito Antico, presenta a tutti i sacerdoti il santo Curato d`Ars come esempio per tutti i sacerdoti ma all`ultimo minuto, quando tutto era pronto, la consacrazione del Curato d`Ars a protettore di tutti i sacerdoti, senza nessuna spiegazione, non ha luogo, l`ecumenismo fila via diritto nella più chiara continuità, il potere dei vescovi è consolidato e l`obbedienza al Papa non sembra essere una priorità, il potere non ha cambiato di mano, nei seminari, nelle diocesi, nelle università.
Insomma, in questa Chiesa dove c`è posto per tutti, in principio oggi c`è posto anche per i cattolici legati al Rito Antico, questo sì, è vero, è un cambiamento e capisco coloro che dicono che è una svolta e che dietro non si torna, voglio crederci, ma non si può non vedere con quali e quante difficoltà si ottiene, quando lo si ottiene, questo posto al sole.
<span>Io non mi sento di parlare di svolta, di giro di boa, di restaurazione, mi sembra piuttosto di intravedere una cattiva interpretazione a seguito di certe parole o gesti di Benedetto XVI, che hanno potuto far nascere la speranza per gli uni, il terrore per moltissimi altri, che ci sarebbe un "renversement" di tendenza che avrebbe firmato lo STOP ad abusi e derive .
RispondiEliminaChi ha creduto in un Papa "tradizionalista" può essere deluso...o soddisfatto...e parlare di svolta .
Personalmente vedo "continuità" con qualche apertura-concessione suscettibile di creare molte speranze e attese da parte dei tradizionalisti, osservo che la base si muove, si organizza , si impegna, ottiene anche risultati inimmaginabili solo qualche anno fa, ma è pur vero che dipende sempre e ancora dalla volontà di chi ha il potere, e sappiamo quanto questo potere non sia benevolo verso i tradizionalisti, potere usato e anche "abusato" senza incorrere in nessuna sanzione da parte di chi è "censé" difendere i cattolici Summorum Pontificum e cioè l`Ecclesia Dei.
Sì, ci sono stati diversi segni, il discorso alla Curia nel 2005, evidentemente il Summorum Pontificum, poi , con la nomina di mons. Guido Marini, la Croce di N.S.G.C. che riappare sull`altare, la Comunione distribuita in bocca e in ginocchio, la riscoperta di abiti liturgici e altri tesori che giacevano da anni in fondo agli armadi, le stupende omelie che riaffermavano il valore sacrificale della sacra Liturgia, l`indizione dell`Anno sacerdotale con il santo Curato d`Ars posto come esempio per tutti i sacerdoti, la revoca della scomunica alla FSSPX, i colloqui con la stessa.
Ma Benedetto XVI non è tradizionalista e non deve esserlo, è stato modernista ma non può e non deve più esserlo, è il Papa.
Dopo il SP nell`aereo che lo porta a Parigi rispondendo ad un giornalista, Benedetto XVI dice che il SP è "un atto di tolleranza"...doccia fredda, da cardinale ha parlato della "riforma della riforma " da Papa non riesce ad imporla, anzi secondo il card.Canizarès è un`epressione che non si deve usare, non lo abbiamo ancora visto celebrare con il Rito Antico, presenta a tutti i sacerdoti il santo Curato d`Ars come esempio per tutti i sacerdoti ma all`ultimo minuto, quando tutto era pronto, la consacrazione del Curato d`Ars a protettore di tutti i sacerdoti, senza nessuna spiegazione, non ha luogo, l`ecumenismo fila via diritto nella più chiara continuità, il potere dei vescovi è consolidato e l`obbedienza al Papa non sembra essere una priorità, il potere non ha cambiato di mano, nei seminari, nelle diocesi, nelle università.
Insomma, in questa Chiesa dove c`è posto per tutti, in principio oggi c`è posto anche per i cattolici legati al Rito Antico, questo sì, è vero, è un cambiamento e capisco coloro che dicono che è una svolta e che indietro non si torna, voglio crederci, ma non si può non vedere con quali e quante difficoltà si ottiene, quando lo si ottiene, questo posto al sole.
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<span><span>Io non mi sento di parlare di svolta, di giro di boa, di restaurazione, mi sembra piuttosto di intravedere una cattiva interpretazione a seguito di certe parole o gesti di Benedetto XVI, che hanno potuto far nascere la speranza per gli uni, il terrore per moltissimi altri, che ci sarebbe un "renversement" di tendenza che avrebbe firmato lo STOP ad abusi e derive .
RispondiEliminaChi ha creduto in un Papa "tradizionalista" può essere deluso...o soddisfatto...e parlare di svolta .
Personalmente vedo "continuità" con qualche apertura-concessione suscettibile di creare molte speranze e attese da parte dei tradizionalisti, osservo che la base si muove, si organizza , si impegna, ottiene anche risultati inimmaginabili solo qualche anno fa, ma è pur vero che dipende sempre e ancora dalla volontà di chi ha il potere, e sappiamo quanto questo potere non sia benevolo verso i tradizionalisti, potere usato e anche "abusato" senza incorrere in nessuna sanzione da parte di chi è "censé" difendere i cattolici Summorum Pontificum e cioè l`Ecclesia Dei.
Sì, ci sono stati diversi segni, il discorso alla Curia nel 2005, evidentemente il Summorum Pontificum, poi , con la nomina di mons. Guido Marini, la Croce di N.S.G.C. che riappare sull`altare, la Comunione distribuita in bocca e in ginocchio, la riscoperta di abiti liturgici e altri tesori che giacevano da anni in fondo agli armadi, le stupende omelie che riaffermavano il valore sacrificale della sacra Liturgia, l`indizione dell`Anno sacerdotale con il santo Curato d`Ars posto come esempio per tutti i sacerdoti, la revoca della scomunica alla FSSPX, i colloqui con la stessa.
Ma Benedetto XVI non è tradizionalista e non deve esserlo, nel passato è stato annoverato fra i teologi progressisti ma non può e non deve più esserlo, è il Papa.
Dopo il SP nell`aereo che lo porta a Parigi rispondendo ad un giornalista, Benedetto XVI dice che il SP è "un atto di tolleranza"...doccia fredda, da cardinale ha parlato della "riforma della riforma " da Papa non riesce ad imporla, anzi secondo il card.Canizarès è un`epressione che non si deve usare, non lo abbiamo ancora visto celebrare con il Rito Antico, presenta a tutti i sacerdoti il santo Curato d`Ars come esempio per tutti i sacerdoti ma all`ultimo minuto, quando tutto era pronto, la consacrazione del Curato d`Ars a protettore di tutti i sacerdoti, senza nessuna spiegazione, non ha luogo, l`ecumenismo fila via diritto nella più chiara continuità, il potere dei vescovi è consolidato e l`obbedienza al Papa non sembra essere una priorità, il potere non ha cambiato di mano, nei seminari, nelle diocesi, nelle università.
Insomma, in questa Chiesa dove c`è posto per tutti, in principio oggi c`è posto anche per i cattolici legati al Rito Antico, questo sì, è vero, è un cambiamento e capisco coloro che dicono che è una svolta e che indietro non si torna, voglio crederci, ma non si può non vedere con quali e quante difficoltà si ottiene, quando lo si ottiene, questo posto al sole.
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Qundo dico che il Papa non deve essere "tradizionalista", " progressista", intendo dire , ma penso sia chiaro, che dovrebbe essere escluso da strumentalizzazioni partigiane, ma è evidente che il Papa è chiamato a conservare, difendere e trasmettere il fiume vivo della Tradizione della Chiesa.
RispondiEliminaSono senza dubbio i diversi segni che il Santo Padre ha dato in questo senso che hanno fatto tanto sperare gli uni e temere gli altri.
L'inno adattato mi sembrava fosse "Bianco Padre"!
RispondiEliminaAò pè cortesia me traducete.
RispondiEliminaIo sò gnorante assai nnun ne capisco de latinorum :'(
Suvvia, Monsignore, non finga di aver dimenticato le lezioni del seminario.
RispondiElimina<span>Congratulazioni sig.ra Luisa. Ha reso molto bene quel che già avevo voluto dire nel mio precedente post.
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Effettivamente, c'è un progresso. Brava Sra Luisa. I.P.
RispondiElimina<span>E io constato che il Papa la pensa diversamente da lei.
RispondiElimina</span>
Caro Padre Bertocci, lei mi chiede di mettermi etichette, ma guardi che è facile: sono semplicemente un cattolico romano "integrale", cioè senza se e senza ma. Desidera chiamarmi un moderato estremista? Faccia pure, se proprio necessita categorizzazioni.
RispondiEliminaIn realtà, penso che sia abusivo utilizzare il termine di tradizionalista per chi denatura l'essenza della Chiesa, laquale è tradizione appunto nel suo meccanismo stesso d'essere non solo spiritualmente ma anche storicamente e legalmente: l'ininterrotta Successione Apostolica, legittimata attraverso l'imposizione delle mani in unione con il Vicario di Cristo. Rivendico quindi pienamente quest'etichetta di tradizionalista in quanto difendo questo perno giuridico che mi garantisce la continuità, la veridicità e l'integrità della testimonianza storica della Resurrezione del Cristo. La rivendico in quanto tradizionalmente è proprio alla Chiesa Docente, quella dei Sommi Pontefici e dei Veccovi in unione con lui, a cui è stato dato il mandato di impartirci il solo Magistero Autentico del Cristo e degli Apostoli.
Ovviamente se lei accetta di deformare la parola "tradizione" per farne un vessillo "politico" contro la Chiesa Docente, allora non ci intendiamo più nel significato delle parole.
Come anche il termine "conservatore", che ha risonanze altamente politiche e che è stato impiegato primariamente dai sinistrorsi alla "Golias" appunto. Non mi considero "conservatore" nella misure in cui penso che la Storia della Chiesa non è terminata e che ha ancora molto da approfondire circa il Depositum Fidei e le Scritture: penso davvero che il termine più preciso sia, ancora, quello di tradizionalista, perchè è nella tradizione della Chiesa che questa proceda lungo i secoli a questi approfondimenti.
Allora. se a lei non le basta dire che sono semplicemente un cattolico romano vero, che sarebbe la sola vera etichetta nella quale mi riconosco, utilizzi forse l'etichetta cattolico apostolico romano tradizionalista integrale, cioè un tradizionalista che non si inventa strane ecclesiologie per non obbedire al Pietro e al Magistero Autentico voluto dal Cristo, ma che si attiene con fedeltà a questi.
Spero che queste linee la tranquillizzino. I.P.
Sì sono obbligato di leggerne la versione elettronica per sapere cosa pensa sui varî soggetti attuali gran parte del presbiterium oltresessantenne della mia diocesi come anche la nomenklatura laicista protestantoide che da noi imperva: come anche dare regolarmente un'occhiata al loro alter-ego "nemico" ma così vicino in mentalità anti-papista che sono i siti della FSSPX. Ma evito semrpe di citarli e di darne il link. Grazie. I.P.
RispondiEliminaTripparolo, sai che "Restaurazione" ci piace tanto; Significa fare cose nuove ad immagine delle vecchie ( oppure rendere nuove le cose vecchie), non ti piacciono i mobili antichi restaurati invece che pieni di tarli? ;)
RispondiEliminaSebastiano P.
Un progresso verso l'abisso?
RispondiEliminaCaro Simone anche a me piacerebbe etichettarmi "solo" cattolico romano, come ho sempre cercato di fare (e di essere) ma il significato univoco dei termini non esiste più (anche Golias sicuramente si definirà cattolico romano). Allora bisogna darsi delle etichette (altrimenti ce le affibbia un altro come quella di tradiprotestante, criptosedevacantista ecc.). Da come scrive lei a me sembra certamente un "cattolico romano", ma anche di quelli che oggi sono definiti "conservatori" e ache un po' estremista. Quello che lei dice sull'obbedienza al Magistero è teoreticamente giusto ... ma "praticamente" ... non penso che J: Ratzinger (dal quale ho imparato ha "criticare" il Magistero) la penserebbe come lei e ... sicuramente il Papa è cattolico romano ... : " ... non ogni Concilio valido nella storia della Chiesa è stato anche fruttuoso; in ultima analisi, molti di loro sono stati solo una perdita di tempo. Nonostante tutte le cose buone che possono trovarsi nei testi che ha prodotto, l'ultima parola circa il valore storico del Concilio Vaticano II dev'essere ancora pronunciata" ... (purtroppo copio da un appunto che pensavo di utilizzare solo per me ... tanto il testo mi sembrò sovversivo, quindi manca la citazione ... ma le assicuro che è di J.Ratzinger il quale - come dottore privato - ha fatto critiche anche più dure a molti atti agisteriali passati e recenti ...). Allora si può essere cattolici romani e criticare rispettosamente anche il Magistero "Autentico" ... Credo che di più su questo blog non è consentito . . . perchè se il Magistero volesse pronuciare l'ultima parola ... non avrebbe nessun senso stare a discutere. Il dramma (dei tradizionalisti come me) è tutto qui: il Magistero non usa più parole univoche e inequivocabili ... ma deve essere interpretato ... e poi darà anche un interpretazione dell'interpretazione ...
RispondiEliminaMa nessuno ha mai pensato che spesso il problema delle notizie sono le fonti? E siccome questo sito non ha la minima deontologia professionale si potrebbe almeno dubitare di un articolo in cui si da del tetragono all'amico Scicluna e del monsignore al cardinal Canizares Llovera. I miei sinceri apprezzamenti alla signora Caterina eil mio biasimo ai soliti catastrofisti impanicanti di maniera
RispondiEliminaInterpretazione dell'interpretazione..... ma questa non può essere lasciata ai teologi o a don pinco pallino: costoro hanno il dovere di porsi domande, vedere se ci sono spazi di ambiuità o di progresso, ma questo loro lavoro NON è e non potrà mai essere Magistero Autentico.
RispondiEliminaCi sono problemi alle quali si può dare risposta magisterialmente parlando solo "in tempore opportuno": anzi la maggior parte dei problemi si risolvono da soli col tempo, questo anche i managers nelle imprese lo sanno; la differeneza tra un buon manager ed un altro è che il primo sà discriminare queli sono i problemi che non meritano più attenzione di quanto necessario per concentrarsi piuttosto sui veri problemi e le vere opportunità.
Il Magistero Autentico non è sempre infallibile, salvo quando dice di esserlo, questo lo sappiamo tutti, per il resto gli dobbiamo Ossequio, il che non vuol dire non porsi delle domande che qualuqnue creatura intelligente ha il dovere di porsi: ma vuol dire accettare che le rispsote arriveranno quando ci sarà maturità, in tempore opportuno, appunto.
Nel frattempo, questo non ci esime da questo ossequio prudenziale, che perdipiù ci obbliga ad un atteggiamento di umiltà intellettuale e di sviluppo della Santa Obbedienza, la gran Virtù che ci ha valso il nostro Redentore: in questo siamo aiutati dalle promesse stesso di Cristo a Pietro ed agli Apostoli, promesse valide fino alla fine dei tempi.
E' questo conservatorismo? Mi sembra esprimere concetti tradizionalissimi, cioè meramente cattolici romani. I.P.
Un intervento degno di menzione.
RispondiEliminagrazie, p. Bertocci, per aver evidenziato di nuovo la drammatica e amara realtà della Chiesa partorita dal CV2, e del suo magistero "dialogante" e variamente opinabile, come lamentiamo da anni, ormai:
RispondiElimina<span> Il dramma è tutto qui: </span>
<span>il Magistero non usa più parole univoche e inequivocabili , ma deve essere interpretato ... e poi darà anche un interpretazione dell'interpretazione ...</span>
e va peggiorando di giorno in giorno, in un marasma relativista a cui solo un intervento diretto dello Spirito Santo potrà metter termine.
Caro Simone, se la pone su questo piano (su quello dell'obbedienza) depongo le armi. Le mie impertinenze nei suoi confronti mi hanno un po' "intrigato" (come si dice oggi). E' la prima volta, dal 1965 (quando usci l'enciclica Misteryum Fidei, che per me fu il primo campanello di allarme per come si mettevano le cose) che ho potuto combattere su un altro fronte (cioè non contro chi contestava o, peggio, ignorava il Magistero, di qualunque nota esso fosse fornito) ma contro chi, a mio fallibile parere, lo difendeva troppo . . . e la cosa mi ha un po' divertito. Leggendo la Storia della Chiesa, mi sono chiesto che cosa avrei fatto se fossi stato un "templare" torturato all'epoca di Clemente V o un gesuita "soppresso" all'epoca di Clemente XIV ... la risposta è: "con la grazia di Dio" avrei obbedito. . . però se fossi potuto fuggire in esilio . . . magari in Svizzera . . . (salvo naturalmente un improbabile "quo vadis" ?. . .) . . .
RispondiEliminaSimon, mio buon Simon, lei è tradizionalista come io sono neocatecumenale...solo che al contrario di lei io non pretendo essere neocatecumenale, non mi invento una nuova definzione di neocatecumenale e non prendo chi mi legge per un idiota, pronto a bere tutti le mie nebulose circonvuluzioni pindariche.
RispondiElimina<span>Simon, mio buon Simon, lei è tradizionalista come io sono neocatecumenale...solo che al contrario di lei io non pretendo essere neocatecumenale, non mi invento una nuova definzione di neocatecumenale e non prendo chi mi legge per un idiota pronto a bere tutti le mie nebulose circonvuluzioni pindariche.</span>
RispondiElimina<span><span>Simon, mio buon Simon, lei è tradizionalista come io sono neocatecumenale...solo che al contrario di lei io non pretendo essere neocatecumenale, non mi invento una nuova definzione di neocatecumenale e non prendo chi mi legge per un idiota pronto a bere tutti le mie nebulose circonvoluzioni pindariche.</span>
RispondiElimina</span>
<span>Non un progresso colla Luisa: è stata capace di scrivere un paio di frasi senza offendere e con parvenza di ragionamento..... I.P.</span>
RispondiElimina<span>Come suo solito, cara Luisa, il suo intervento è profondo e molto utlile. Grazie per questo suo sforzo intellettuale. I.P.</span>
RispondiElimina...se Dio voleva che la sua Chiesa andasse avanti unicamente a parole univoche e inequivocabili, perché mai si è rivolto a noi con un testo complesso come la Bibbia? E come mai Cristo non ha lasciato trattati scritti, ma ha lasciato che di lui ci venissero dati 4 ritratti diversi, che devono essere interpretati dalla Chiesa? Ma non faceva prima a mandarci qualcosa di chiaro e semplice come il Corano? Se non ha fatto così... vuol dire che magari le parole "univoche e inequivocabili", che spesso finiscono per diventare regolette e condanne, forse non piacciono nemmeno a lui...
RispondiElimina=-O =-O :-D :-D :-D :*
RispondiEliminaMi metto al suo livello, mio buon Simon, ma l`aria che si respira dalle sue parti è piissptsto
RispondiEliminaPrego, mio buon Simon, che cosa non farei per esserle gradita ! :*
RispondiEliminaSebastiano...
RispondiEliminail problema è il marcio, non i tarli.....
Grazie della traduzione.
eccomunque io vedo le cose vecchie fatte in modo nuovo.
Cambia la "forma" ma la sostanza è quella.......
E' facile giustificare la licenza (non libertà) interpretativa, col rischio delle "regolette e delle condanne", è tipico della cosiddetta "nuova pentecoste"...
RispondiEliminaUna volte per tutte: i dogmi e la Tradizione non ingabbiano nessuno e non sfociano in condanne; ma orientano, incanalano per la retta assimilazione e quindi traduzione in vita concreta delle verità di fede.
Non confondiamo la libertà dei figli di Dio, donata al credente dalla Grazia Santificante, con l'anarchia travestita da 'soffio dello spirito' che oggi permette a tanti errori di de-formare e sviare tante anime.