Pubblichiamo di seguito la recensione dell'ultima opera del prof. de Mattei da parte del sito Totus Tuus (vedi qui).
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E' inutile nascondersi dietro a un dito: tutti stiamo rigirando tra le mani l'ultima fatica di Roberto de Mattei.
Il fatto è che probabilmente siamo di fronte alla ricerca più importante che sia mai stata scritta da uno storico cattolico sulla Chiesa degli anni precedenti e successivi al Concilio. Si tratta di un lavoro poderoso, di oltre 600 pagine, con molti documenti inediti e d'archivio, reperiti anche all’estero, specialmente tratti da diari di protagonisti del Concilio. Già. Perché De Mattei non è un millantatore, ma è davvero un professore universitario statale di storia moderna, come risulta dal sito del Ministero per l’Università (1).
Il suo lavoro è di fatto la prima e unica risposta "scientifica" alla faziosa Storia del Concilio del comunista G. Alberigo & compagni. Infatti, il piccolo libro di padre Ralph Wiltgen (The Rhine Flows into the Tiber: the Unknown Council; Hawthorn Books, New York 1967) non è mai stato tradotto in italiano, mentre la pur coraggiosa opera di Mons. Agostino Marchetto (Concilio Vaticano II contrappunto per la sua storia) è piuttosto una risposta apologetica all’opera di disinformazione svolta dai dossettiani di Bologna, che una vera e propria ricerca storica.
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Prima di proporre questo libro ai propri lettori, totustuus.it è stata colta da dubbi provocati da recensioni apparse sulla stampa e vari siti internet.
Quelle contrarie al libro, tuttavia, ci sono sembrate permeate dalla preoccupazione di conservare la propria rispettabilità: De Mattei è indubbiamente uno studioso scomodo e "crudo". Quelle favorevoli, non ci sembra che abbiano colto l’originalità del lavoro del professore romano.
A noi pare che la portata di quest’opera non possa essere ridotta alle sviste (pur presenti) sull'ermeneutica della continuità (Agnoli e Gnocchi con Introvigne) o etichettata banalmente come una storia del Concilio scritta da un punto di vista conservatore (l’ex prete Gianni Gennari e Melloni con Tornielli).
Ai primi va detto che, se è chiaro che l’unico modo corretto di leggere i testi del Concilio è alla luce dell’immutabile dottrina cattolica, è anche vero che il lavoro di uno storico va valutato per la sua scientificità e non per dei giudizi (per giunta controproducenti) forse provocati dal dolore per l'efficienza di chi vuol distruggere la Chiesa dall’interno.
Ai secondi, invece, basta far notare che il liquidare come "lefebvriano" uno studioso serio non solo non elimina la realtà dei fatti, ma ricorda tanto la democrazia dei soviet. Se, invece, le intenzioni di liquidare l’opera sono "buone", si deve ricordare che Benedetto XVI ha parlato della situazione della Chiesa dopo il Concilio come di "una battaglia navale nel buio della tempesta" (22-12-2005): ci sembra pertanto poco responsabile esibire un ottimismo superficiale o, come gli struzzi, nasconder la testa sotto la sabbia. Certo, è evidente che quest’opera piacerà anche agli eretici sedicenti tradizionalisti, ma costoro costituiscono ormai un fenomeno sociologicamente irrilevante e meritevole di cure.
Così, la nostra decisione di recensire questo libro è dovuta ai seguenti motivi:
- il libro non seminerà dubbi nei semplici fedeli perché non lo leggeranno in quanto troppo lungo e complesso;
- l'opera farà invece un gran bene ai nostri lettori vescovi, docenti universitari e, in genere, ai christifideles che abbiano il cuore ben saldo alla Cattedra di Pietro, spingendoli alla vita di pietà e ad atti di riparazione più intensi; - i rari (e opinabili) giudizi dell'autore sono lontani dalla tesi - controproducente e sbagliata - che caratterizza un recente testo di Mons. B. Gherardini sull'ermeneutica della continuità;- tutto il testo ha nella trama una filiale devozione alla Madonna Santa, Madre della Chiesa e debellatrice di tutte le eresie.
Insomma, a noi pare che, al di là dei giudizi eccessivi e di inevitabili sbavature, il testo di De Mattei contenga una grande opportunità missionaria: il far conoscere maggiormente l'azione di chi opera all'interno della Chiesa per distruggerla.
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Dopo queste premesse veniamo alla descrizione di cosa questo lavoro contiene.
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Il testo si compone di una Introduzione, un'importante bibliografia, un capitolo su "La Chiesa nell'età di Pio XII", uno sul Beato Giovanni XXIII, quattro capitoli su ciascuna delle sessioni del Concilio, un capitolo sul cosiddetto post concilio e una Conclusione.
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1. L'introduzione non contiene informazioni e ricerche storiche ma giudizi (non condivisibili) che rischiano di mettere in cattiva luce il resto della ricerca: vi consigliamo di saltarla a piè pari anche perché ci è parsa la parte meno utile e importante del libro.
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2. Diversamente, il Capitolo I è dedicato alle modalità operative degli eretici modernisti successivamente alla condanna da parte di San Pio X: si tratta di un'ottantina di pagine davvero uniche che mancavano nella storiografia autenticamente cattolica. Il prof. De Mattei si era già segnalato per ricerche importanti sul Modernismo in Italia (2) e questa nuova ricerca ci aiuta a meglio comprendere le radici de "Il dissenso verso la Sede Apostolica in Italia (1978-2002)" (3), cioè le origini della grande ribellione dei teologi italiani verso Giovanni Paolo II.
Dopo la condanna, come insegna Papa Sarto nella Sacrorum antistitum, gli eretici modernisti assumono un atteggiamento "analogo a quello dei giansenisti all'indomani della condanna, fino a formare una vera e propria società segreta all'interno della Chiesa" (pp. 78-79). Questa modalità operativa è resa possibile grazie a persone e strutture "di fiancheggiamento", che de Mattei chiama "del Terzo Partito", analogamente a quanto accadde dopo la condanna del giansenismo nel 1700. Il "Terzo partito" è costituito "da ecclesiastici di diverse categorie" che offrono agli eretici "la possibilità di prosperare all'interno della Chiesa. Tali ecclesiastici naturalmente non si dichiaravano" eretici e, anzi, condannavano l' eresia, ma non la combattevano "e sostenevano la tesi che essa sarebbe tranquillamente scomparsa se si fosse cessata qualsiasi campagna contraria". Come può constatare ogni cattolico impegnato anche oggi, accanto a posizioni apertamente ereticali, esistono i "i seguaci dell'autorità romana e il partito della terza forza, anch'esso opposto ai fedeli di Roma, che accusa di essere esagerati, intransigenti, nemici della carità" (p. 45).
Dopo aver indicato il modus operandi, de Mattei passa ad indicare quattro direttrici d'azione dei modernisti e del loro Terzo partito: l'ambito biblico, quello liturgico, il movimento filosofico e teologico e l'ambito ecumenico. Per ciascuno di essi la ricerca indica fatti, date, associazioni e persone che li hanno connotati. Quasi sempre, accanto agli errori diffusi dai vari eretici, il prof. De Mattei riporta la dottrina proposta dal magistero Pontificio.
Biblico. L'infiltrazione delle idee dell'esegeta protestante Rudolf Bultmann nelle università cattoliche ha come centro il Pontificio Istituto Biblico ed inizia nel 1930, con il rettorato di Padre Agostino Bea, che dura quasi vent'anni. L'esegesi insegnata "considerava solo il senso letterale dei testi sacri dissociando i dati storici, filosofici, archeologici, la riflessione teologica e spirituale" (p. 49), in contraddizione con il Magistero.
Liturgico. Un benedettino belga, dom Lambert Beauduin, fin dal 1909 da' vita a centri ed iniziative intese, per usare le sue parole, a "democratizzare la liturgia". Egli e i suoi seguaci considerano l'azione liturgica contrapposta alle pratiche di spiritualità e ascesi, specialmente quelle ignaziane (p. 56). Il movimento prende corpo negli anni successivi diffondendosi in Francia, Italia (dove nel 1914 viene fondata la Rivista liturgica), Germania, ecc. "I riformatori tendevano a cancellare la sostanziale differenza tra sacerdozio sacramentale dei presbiteri e sacerdozio comune dei fedeli e insinuavano l'idea di una concelebrazione del sacerdote con il popolo ... escludevano altra forma di legittima assistenza al Sacrificio, come la meditazione, il Rosario ... consideravano la comunione 'extra Missam', le visite al Ss.mo Sacramento, l'adorazione perpetua come forme extra-liturgiche ... manifestavano scarsa considerazione per le devozioni al Sacro Cuore, alla Madonna, ai Santi" (p- 58-59). A seguito della pubblicazione dell'Enciclica liturgica Mediator Dei, viene costituita nel 1948 una Commissione per la riforma liturgica, nella quale compare per la prima volta il nome di Padre Annibale Bugnini, che verrà cacciato per volere del Beato Giovanni XXIII dalle Commissioni preparatorie del Concilio e si vedrà proibito l' insegnamento di Scienze Liturgiche al Laterano nel 1962 (p. 186). Bugnini, tuttavia, riuscirà a "rientrare dalla finestra" verso la fine del Concilio ed avrà una grande parte nell'applicazione del decreto sulla liturgia durante il post concilio.
Filosofico-Teologico. L'azione degli eredi dei modernisti in questo ambito è sempre stata orientata ad impedire la diffusione del pensiero di San Tommaso d'Aquino (p. 62). In Belgio, dal 1932, p. Chenu O.P. pubblica un saggio che ottiene un grandissimo successo e diffusione, venendo messo all'Indice il 4-2-1942. Ma il suo autore continua ad operare, anche grazie all'aiuto dei suoi discepoli, primo tra tutti P. Congar O.P. (p. 66), occupandosi, tra l'altro, della diffusione delle opere di Jacques Maritan (p. 70). Negli stessi anni, in Francia, l'opera anti-tomista si svolge attraverso la diffusione delle opere di P. Theilard de Chardin S.J., sebbene fin dal 1926 costui fosse stato sospeso dall'insegnamento e negato l'imprimatur a varie sue opere (p. 67). Altre condanne e provvedimenti disciplinari contro de Chardin si susseguono, ma i suoi seguaci si moltiplicano grazie all'azione di P. De Lubac e P. Danielou, entrambi gesuiti, che nel 1938 iniziano a lavorare con il gruppo di P. Chenu O.P. e P. Congar O.P. (p. 69).
Ecumenico. Tra il 1921 e il 1926, nel salotto del Card. Mercier in Belgio, si svolgono molte conferenze tra cattolici e anglicani: sono le c.d. Conversazioni di Malines (p. 72). Seguono altre iniziative simili prima in Francia (tra cattolici, protestanti e ortodossi), e poi nel resto d' Europa. I promotori di queste iniziative sono grosso modo quelli delle tre precedenti direttrici d'azione, aiutati dalle loro organizzazioni e riviste, di anno in anno sempre più forti. Va ricordato che a quel tempo la Sede Apostolica proibiva fermamente questo genere d'incontri: l'ecumenismo diventerà lecito solo durante il Concilio Vaticano II.
Il prof. De Mattei conclude questo drammatico capitolo con una riflessione: "Nella storia della Chiesa i movimenti di vera riforma, come quelli dell'XI o del XVI secolo, sono stati caratterizzati per un verso dal recupero del ruolo del Papato e dell'autorità della Chiesa; per altro verso da un eroico slancio verso l' ascesi e da un profondo spirito di penitenza e preghiera. La strada indicata dai novatori era diversa". E sui problemi della Chiesa di quegli anni inserisce un bello scambio di lettere tra San Giovanni Calabria - "Da anni con crescente insistenza sento ripercuotersi, in fondo al mio cuore, il lamento di Gesù: la mia Chiesa!" - e il Beato Ildefonso Schuster: "anche la Santissima Vergine piange sui mali della Chiesa e sul castigo che incombe al mondo" (p. 101).
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3. Il Capitolo II, "Verso il Concilio", tratta degli anni che vanno dalla morte di Pio XII a quelli dell'elezione del Beato Giovanni XXIII. Il Conclave subisce da un lato le pressioni diplomatiche di Stati Europei - Unione Sovietica compresa - e dall'altro vede per la prima volta l'azione organizzata degli esponenti delle "nuove idee". Così, lo Spirito Santo sceglie per la Chiesa un uomo buono, ma con un insospettato carattere forte. Dai dati forniti da De Mattei, Papa Roncalli non sembra inquadrabile tout court tra i novatori.
In merito all'opportunità di un Concilio il prof. De Mattei riporta una risposta profetica del card. Billot a Pio XI, quando nel 1923 il Papa gli aveva chiesto il suo parere: "La ripresa del Concilio (Vaticano I, N.d.R.) è desiderata dai peggiori nemici della Chiesa, cioè dai modernisti, che già s'apprestano - come ne fanno fede gli indizi più certi - a profittare degli stati generali della Chiesa per fare la Rivoluzione, il nuovo '89, oggetto dei loro sogni e delle loro speranze. Inutile dire che non ci riusciranno, ma noi rivedremmo i giorni tanto tristi della fine del pontificato di Leone XIII e dell'inizio di quello di Pio XI: vedremmo ancora peggio, e sarebbe l'annientamento dei felici frutti dell'enc. Pascendi che li aveva ridotti al silenzio" (p. 121-122).
Per preparare il Vaticano II il Papa fa svolgere una consultazione dell' episcopato al fine di ricevere proposte sui temi da trattare. "Le richieste dei futuri Padri conciliari , considerate nel loro insieme, non esprimono il desiderio di una svolta radicale, e tantomeno di una 'Rivoluzione'all' interno della Chiesa. Se le tendenze antiromane di alcuni episcopati affiorano nettamente in alcune risposte come quelle del Card. Alfrink, arcivescovo di Utrecht ... La maggioranza dei vota chiedeva una condanna dei mali moderni, interni ed esterni alla Chiesa, soprattutto del comunismo, e nuove definizioni dottrinali, in particolare riguardanti la Beata Vergine Maria" (p. 136). Il card. Alfrink darà l'imprimatur al c.d. "Catechismo olandese", diffusosi in un lampo in tutto il mondo e che meriterà una condanna da parte di una commissione cardinalizia il 15-10-1968.
Tra le tante risposte che il Papa riceve, sembra lucidissima quella del vescovo di una piccola diocesi brasiliana: "A me sembra che debba essere creata una strategia cattolica e un centro della battaglia metodica contro la rivoluzione in tutto il mondo ... La battaglia contro i nemici della Chiesa spesso mi sembra una battaglia di ciechi contro coloro che vedono. Ignoriamo il fine, il metodo, la dinamica, la strategia e le armi ... Se il Concilio presentasse un programma positivo di azione e di costruzione della Cristianità, con le sue parti concrete, e convocasse a tal fine i cattolici, ritengo che ci sarebbe l'aurora del Regno del Sacro Cuore di Gesù e dell'Immacolato Cuore di Maria" (p. 143).
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4. Seguono 4 densi capitoli, uno per ciascuna delle sessioni del Concilio, per complessive 330 pagine, che qui è impossibile riassumere.
In essi, il docente romano documenta con accuratezza le mire e le macchinazioni degli eredi del modernismo, che disponevano di un'imponente macchina propagandistica sia tra i padri conciliari che all'esterno, nel mondo mediatico e politico. In ogni fase dello svilupparsi dei documenti conciliari il "partito dei teologi" (p. 213), ossia la setta dei novatori, tentò - con diabolica intelligenza e abilità - di inserire nei testi conciliari errori ed eresie: noi, oggi, abbiamo la conferma che lo Spirito Santo e la Madonna non abbandonarono la Chiesa. Ma purtroppo dimentichiamo di trarre profitto da quell'esperienza e mettiamo così a dura prova la pazienza di Dio.
Il fronte fedele al Papa, invece, iniziò ad operare tardi e senza alcun mezzo a disposizione. Il prof. De Mattei riporta molti e consolanti interventi di questi bravi vescovi, che contribuirono a migliorare i testi conciliari definitivi. Ma dai diari e archivi emerge la sostanziale incomprensione della potenza dell'organizzazione avversaria anche da parte dei Pastori fedeli al Papa - tra cui i cardinali Siri e Ottaviani - purtroppo, in alcuni casi, affetti da protagonismo. Paradossalmente, il vescovo italiano più umile, attivo e intelligente fu Mons. Luigi Maria Carli, pastore della piccola Diocesi di Segni (4).
Tornando al "partito dei teologi", è utile evidenziare come, tra i quasi 500 periti conciliari e consiglieri che i vescovi avevano portato come aiutanti, molti "erano stati sospettati di eterodossia" (p. 214). Tra questi, oltre a quelli già citati più sopra, vanno segnalati il "moralista della situazione" Bernard Haring (5), l'oggi sospeso a divinis Hans Kung (6), il pluri condannato Edward Schillebeeckx (7) e Karl Rahner (8). Dall'America Latina venne uno dei più importanti organizzatori della rete dei novatori, Mons. Helder Camara, amico personale di Fidel Castro e "padre occulto" della Teologia della Liberazione. Se Mons. Camara agiva dietro le quinte, ma sempre in collaborazione con Mons. Suenens, la sua voce in pubblico era quella di Mons. Silva Henríquez, che favorì il regime comunista cileno di Allende.
Tra i periti e consiglieri gli italiani spicca la figura di Giuseppe Dossetti, teologo del Card. Lercaro e fondatore della "Officina bolognese", così descritto: "Se Rahner dettava le linee teologiche, Dossetti, sulla base della sua formazione di giurista e della sua esperienza parlamentare, suggeriva la strategia procedurale ... Il 10 novembre 1962 padre Chenu annota questa frase di Dossetti: La battaglia efficace si gioca sulla procedura. E'sempre per questa via che ho vinto" (p. 224). A fianco di Dossetti è Giuseppe Alberigo: sì, proprio il curatore della più faziosa storia del Concilio mai scritta, alla quale quest'opera di De Mattei cerca di fare da contraltare.
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5. Il Capitolo VII, "L'epoca del Concilio (1965-1978)", è dedicato alle tecniche e macchinazioni utilizzate al sorgere del post concilio (9). Vengono sinteticamente descritti attori ed associazioni che promossero, tra l'altro, il Nuovo Catechismo Olandese, l'organizzazione della generale ribellione all'Enciclica Humanae vitae, la partecipazione e, in alcuni casi, promozione della Rivoluzione sessantottina da parte cattolica, il modo di diffusione della c.d. "Teologia della Liberazione", le prime prese di posizione di Paolo VI rispetto al post concilio, la c.d. Ostpolitik verso i paesi socialisti e, infine, i trucchi utilizzati per aggirare la Costituzione Conciliare sulla liturgia.
Il libro si conclude con la professione di fede del prof. De Mattei e un suo atto di venerazione verso Benedetto XVI.
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Ritenendo di aver sufficientemente messo in guardia gli utenti di totustuus.it rispetto ai giudizi meno condivisibili del libro, li invitiamo a prenderne visione per rinnovare il proprio slancio missionario: Ut inimicos Sanctæ Ecclesiæ humiliare digneris (Litanie dei santi).
per totustuus.it, Fra' Luigi Maria Grignion, T.O.D.Epifania di N.S. Gesù Cristo 2010
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Note
(1) Cfr. http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/cerca.php .
(2) Riportate nella categoria "Ap - Nemici della Chiesa" di pagine cattoliche.ithttp://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=7
(3) Cfr. http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=594.
(4) Tra i libri scaricabili gratuitamente da totustuus.it si può leggere il suo bellissimo "Nova et Vetera. Tradizione e progresso nella Chiesa dopo il Vaticano II" (http://www.totustuus.it/modules.php?name=Downloads&d_op=viewdownload&cid=3 ). Anni dopo, per un misterioso disegno mariano, tale diocesi ospiterà la nascita di una delle Congregazioni più vicine a totustuus.it, i Padri del Verbo Incarnato.
(5) Il 27-2-1978 il padre redentorista tedesco Bernhard Haring, per anni docente all' Accademia Alfonsiana di Roma, viene convocato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede che gli chiede l'impegno solenne di non criticare più l'Humanae vitae, enciclica con cui, nel 1968, Paolo VI aveva ripetuto l'immoralità dei metodi contraccettivi non naturali. A seguito del rifiuto il p. Haring incorre nelle previste censure canoniche.
(6) Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, 18 dicembre 1979: revoca della missio canonica (l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica).
(7) Cfr. Le ultime tre condanne da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=article&sid=4 ; http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=article&sid=8 ;http://www.totustuus.it/A%20http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=.
(8) Su Karl Rahner si veda tra i libri scaricabili gratuitamente da totustuus.it si legga "La svolta antropologica di Karl Rahner" del Padre Cornelio Fabro: http://www.totustuus.it/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=230 . Più in breve, P. Julio Meinvielle, La predica missionaria della chiesa scoraggiata in Karl Rahner, in http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1576 . (9) Per una sintesi cronologica si veda: http://www.internetsv.info/IPdd.html
E' inutile nascondersi dietro a un dito: tutti stiamo rigirando tra le mani l'ultima fatica di Roberto de Mattei.
Il fatto è che probabilmente siamo di fronte alla ricerca più importante che sia mai stata scritta da uno storico cattolico sulla Chiesa degli anni precedenti e successivi al Concilio. Si tratta di un lavoro poderoso, di oltre 600 pagine, con molti documenti inediti e d'archivio, reperiti anche all’estero, specialmente tratti da diari di protagonisti del Concilio. Già. Perché De Mattei non è un millantatore, ma è davvero un professore universitario statale di storia moderna, come risulta dal sito del Ministero per l’Università (1).
Il suo lavoro è di fatto la prima e unica risposta "scientifica" alla faziosa Storia del Concilio del comunista G. Alberigo & compagni. Infatti, il piccolo libro di padre Ralph Wiltgen (The Rhine Flows into the Tiber: the Unknown Council; Hawthorn Books, New York 1967) non è mai stato tradotto in italiano, mentre la pur coraggiosa opera di Mons. Agostino Marchetto (Concilio Vaticano II contrappunto per la sua storia) è piuttosto una risposta apologetica all’opera di disinformazione svolta dai dossettiani di Bologna, che una vera e propria ricerca storica.
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Prima di proporre questo libro ai propri lettori, totustuus.it è stata colta da dubbi provocati da recensioni apparse sulla stampa e vari siti internet.
Quelle contrarie al libro, tuttavia, ci sono sembrate permeate dalla preoccupazione di conservare la propria rispettabilità: De Mattei è indubbiamente uno studioso scomodo e "crudo". Quelle favorevoli, non ci sembra che abbiano colto l’originalità del lavoro del professore romano.
A noi pare che la portata di quest’opera non possa essere ridotta alle sviste (pur presenti) sull'ermeneutica della continuità (Agnoli e Gnocchi con Introvigne) o etichettata banalmente come una storia del Concilio scritta da un punto di vista conservatore (l’ex prete Gianni Gennari e Melloni con Tornielli).
Ai primi va detto che, se è chiaro che l’unico modo corretto di leggere i testi del Concilio è alla luce dell’immutabile dottrina cattolica, è anche vero che il lavoro di uno storico va valutato per la sua scientificità e non per dei giudizi (per giunta controproducenti) forse provocati dal dolore per l'efficienza di chi vuol distruggere la Chiesa dall’interno.
Ai secondi, invece, basta far notare che il liquidare come "lefebvriano" uno studioso serio non solo non elimina la realtà dei fatti, ma ricorda tanto la democrazia dei soviet. Se, invece, le intenzioni di liquidare l’opera sono "buone", si deve ricordare che Benedetto XVI ha parlato della situazione della Chiesa dopo il Concilio come di "una battaglia navale nel buio della tempesta" (22-12-2005): ci sembra pertanto poco responsabile esibire un ottimismo superficiale o, come gli struzzi, nasconder la testa sotto la sabbia. Certo, è evidente che quest’opera piacerà anche agli eretici sedicenti tradizionalisti, ma costoro costituiscono ormai un fenomeno sociologicamente irrilevante e meritevole di cure.
Così, la nostra decisione di recensire questo libro è dovuta ai seguenti motivi:
- il libro non seminerà dubbi nei semplici fedeli perché non lo leggeranno in quanto troppo lungo e complesso;
- l'opera farà invece un gran bene ai nostri lettori vescovi, docenti universitari e, in genere, ai christifideles che abbiano il cuore ben saldo alla Cattedra di Pietro, spingendoli alla vita di pietà e ad atti di riparazione più intensi; - i rari (e opinabili) giudizi dell'autore sono lontani dalla tesi - controproducente e sbagliata - che caratterizza un recente testo di Mons. B. Gherardini sull'ermeneutica della continuità;- tutto il testo ha nella trama una filiale devozione alla Madonna Santa, Madre della Chiesa e debellatrice di tutte le eresie.
Insomma, a noi pare che, al di là dei giudizi eccessivi e di inevitabili sbavature, il testo di De Mattei contenga una grande opportunità missionaria: il far conoscere maggiormente l'azione di chi opera all'interno della Chiesa per distruggerla.
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Dopo queste premesse veniamo alla descrizione di cosa questo lavoro contiene.
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Il testo si compone di una Introduzione, un'importante bibliografia, un capitolo su "La Chiesa nell'età di Pio XII", uno sul Beato Giovanni XXIII, quattro capitoli su ciascuna delle sessioni del Concilio, un capitolo sul cosiddetto post concilio e una Conclusione.
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1. L'introduzione non contiene informazioni e ricerche storiche ma giudizi (non condivisibili) che rischiano di mettere in cattiva luce il resto della ricerca: vi consigliamo di saltarla a piè pari anche perché ci è parsa la parte meno utile e importante del libro.
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2. Diversamente, il Capitolo I è dedicato alle modalità operative degli eretici modernisti successivamente alla condanna da parte di San Pio X: si tratta di un'ottantina di pagine davvero uniche che mancavano nella storiografia autenticamente cattolica. Il prof. De Mattei si era già segnalato per ricerche importanti sul Modernismo in Italia (2) e questa nuova ricerca ci aiuta a meglio comprendere le radici de "Il dissenso verso la Sede Apostolica in Italia (1978-2002)" (3), cioè le origini della grande ribellione dei teologi italiani verso Giovanni Paolo II.
Dopo la condanna, come insegna Papa Sarto nella Sacrorum antistitum, gli eretici modernisti assumono un atteggiamento "analogo a quello dei giansenisti all'indomani della condanna, fino a formare una vera e propria società segreta all'interno della Chiesa" (pp. 78-79). Questa modalità operativa è resa possibile grazie a persone e strutture "di fiancheggiamento", che de Mattei chiama "del Terzo Partito", analogamente a quanto accadde dopo la condanna del giansenismo nel 1700. Il "Terzo partito" è costituito "da ecclesiastici di diverse categorie" che offrono agli eretici "la possibilità di prosperare all'interno della Chiesa. Tali ecclesiastici naturalmente non si dichiaravano" eretici e, anzi, condannavano l' eresia, ma non la combattevano "e sostenevano la tesi che essa sarebbe tranquillamente scomparsa se si fosse cessata qualsiasi campagna contraria". Come può constatare ogni cattolico impegnato anche oggi, accanto a posizioni apertamente ereticali, esistono i "i seguaci dell'autorità romana e il partito della terza forza, anch'esso opposto ai fedeli di Roma, che accusa di essere esagerati, intransigenti, nemici della carità" (p. 45).
Dopo aver indicato il modus operandi, de Mattei passa ad indicare quattro direttrici d'azione dei modernisti e del loro Terzo partito: l'ambito biblico, quello liturgico, il movimento filosofico e teologico e l'ambito ecumenico. Per ciascuno di essi la ricerca indica fatti, date, associazioni e persone che li hanno connotati. Quasi sempre, accanto agli errori diffusi dai vari eretici, il prof. De Mattei riporta la dottrina proposta dal magistero Pontificio.
Biblico. L'infiltrazione delle idee dell'esegeta protestante Rudolf Bultmann nelle università cattoliche ha come centro il Pontificio Istituto Biblico ed inizia nel 1930, con il rettorato di Padre Agostino Bea, che dura quasi vent'anni. L'esegesi insegnata "considerava solo il senso letterale dei testi sacri dissociando i dati storici, filosofici, archeologici, la riflessione teologica e spirituale" (p. 49), in contraddizione con il Magistero.
Liturgico. Un benedettino belga, dom Lambert Beauduin, fin dal 1909 da' vita a centri ed iniziative intese, per usare le sue parole, a "democratizzare la liturgia". Egli e i suoi seguaci considerano l'azione liturgica contrapposta alle pratiche di spiritualità e ascesi, specialmente quelle ignaziane (p. 56). Il movimento prende corpo negli anni successivi diffondendosi in Francia, Italia (dove nel 1914 viene fondata la Rivista liturgica), Germania, ecc. "I riformatori tendevano a cancellare la sostanziale differenza tra sacerdozio sacramentale dei presbiteri e sacerdozio comune dei fedeli e insinuavano l'idea di una concelebrazione del sacerdote con il popolo ... escludevano altra forma di legittima assistenza al Sacrificio, come la meditazione, il Rosario ... consideravano la comunione 'extra Missam', le visite al Ss.mo Sacramento, l'adorazione perpetua come forme extra-liturgiche ... manifestavano scarsa considerazione per le devozioni al Sacro Cuore, alla Madonna, ai Santi" (p- 58-59). A seguito della pubblicazione dell'Enciclica liturgica Mediator Dei, viene costituita nel 1948 una Commissione per la riforma liturgica, nella quale compare per la prima volta il nome di Padre Annibale Bugnini, che verrà cacciato per volere del Beato Giovanni XXIII dalle Commissioni preparatorie del Concilio e si vedrà proibito l' insegnamento di Scienze Liturgiche al Laterano nel 1962 (p. 186). Bugnini, tuttavia, riuscirà a "rientrare dalla finestra" verso la fine del Concilio ed avrà una grande parte nell'applicazione del decreto sulla liturgia durante il post concilio.
Filosofico-Teologico. L'azione degli eredi dei modernisti in questo ambito è sempre stata orientata ad impedire la diffusione del pensiero di San Tommaso d'Aquino (p. 62). In Belgio, dal 1932, p. Chenu O.P. pubblica un saggio che ottiene un grandissimo successo e diffusione, venendo messo all'Indice il 4-2-1942. Ma il suo autore continua ad operare, anche grazie all'aiuto dei suoi discepoli, primo tra tutti P. Congar O.P. (p. 66), occupandosi, tra l'altro, della diffusione delle opere di Jacques Maritan (p. 70). Negli stessi anni, in Francia, l'opera anti-tomista si svolge attraverso la diffusione delle opere di P. Theilard de Chardin S.J., sebbene fin dal 1926 costui fosse stato sospeso dall'insegnamento e negato l'imprimatur a varie sue opere (p. 67). Altre condanne e provvedimenti disciplinari contro de Chardin si susseguono, ma i suoi seguaci si moltiplicano grazie all'azione di P. De Lubac e P. Danielou, entrambi gesuiti, che nel 1938 iniziano a lavorare con il gruppo di P. Chenu O.P. e P. Congar O.P. (p. 69).
Ecumenico. Tra il 1921 e il 1926, nel salotto del Card. Mercier in Belgio, si svolgono molte conferenze tra cattolici e anglicani: sono le c.d. Conversazioni di Malines (p. 72). Seguono altre iniziative simili prima in Francia (tra cattolici, protestanti e ortodossi), e poi nel resto d' Europa. I promotori di queste iniziative sono grosso modo quelli delle tre precedenti direttrici d'azione, aiutati dalle loro organizzazioni e riviste, di anno in anno sempre più forti. Va ricordato che a quel tempo la Sede Apostolica proibiva fermamente questo genere d'incontri: l'ecumenismo diventerà lecito solo durante il Concilio Vaticano II.
Il prof. De Mattei conclude questo drammatico capitolo con una riflessione: "Nella storia della Chiesa i movimenti di vera riforma, come quelli dell'XI o del XVI secolo, sono stati caratterizzati per un verso dal recupero del ruolo del Papato e dell'autorità della Chiesa; per altro verso da un eroico slancio verso l' ascesi e da un profondo spirito di penitenza e preghiera. La strada indicata dai novatori era diversa". E sui problemi della Chiesa di quegli anni inserisce un bello scambio di lettere tra San Giovanni Calabria - "Da anni con crescente insistenza sento ripercuotersi, in fondo al mio cuore, il lamento di Gesù: la mia Chiesa!" - e il Beato Ildefonso Schuster: "anche la Santissima Vergine piange sui mali della Chiesa e sul castigo che incombe al mondo" (p. 101).
* * *
3. Il Capitolo II, "Verso il Concilio", tratta degli anni che vanno dalla morte di Pio XII a quelli dell'elezione del Beato Giovanni XXIII. Il Conclave subisce da un lato le pressioni diplomatiche di Stati Europei - Unione Sovietica compresa - e dall'altro vede per la prima volta l'azione organizzata degli esponenti delle "nuove idee". Così, lo Spirito Santo sceglie per la Chiesa un uomo buono, ma con un insospettato carattere forte. Dai dati forniti da De Mattei, Papa Roncalli non sembra inquadrabile tout court tra i novatori.
In merito all'opportunità di un Concilio il prof. De Mattei riporta una risposta profetica del card. Billot a Pio XI, quando nel 1923 il Papa gli aveva chiesto il suo parere: "La ripresa del Concilio (Vaticano I, N.d.R.) è desiderata dai peggiori nemici della Chiesa, cioè dai modernisti, che già s'apprestano - come ne fanno fede gli indizi più certi - a profittare degli stati generali della Chiesa per fare la Rivoluzione, il nuovo '89, oggetto dei loro sogni e delle loro speranze. Inutile dire che non ci riusciranno, ma noi rivedremmo i giorni tanto tristi della fine del pontificato di Leone XIII e dell'inizio di quello di Pio XI: vedremmo ancora peggio, e sarebbe l'annientamento dei felici frutti dell'enc. Pascendi che li aveva ridotti al silenzio" (p. 121-122).
Per preparare il Vaticano II il Papa fa svolgere una consultazione dell' episcopato al fine di ricevere proposte sui temi da trattare. "Le richieste dei futuri Padri conciliari , considerate nel loro insieme, non esprimono il desiderio di una svolta radicale, e tantomeno di una 'Rivoluzione'all' interno della Chiesa. Se le tendenze antiromane di alcuni episcopati affiorano nettamente in alcune risposte come quelle del Card. Alfrink, arcivescovo di Utrecht ... La maggioranza dei vota chiedeva una condanna dei mali moderni, interni ed esterni alla Chiesa, soprattutto del comunismo, e nuove definizioni dottrinali, in particolare riguardanti la Beata Vergine Maria" (p. 136). Il card. Alfrink darà l'imprimatur al c.d. "Catechismo olandese", diffusosi in un lampo in tutto il mondo e che meriterà una condanna da parte di una commissione cardinalizia il 15-10-1968.
Tra le tante risposte che il Papa riceve, sembra lucidissima quella del vescovo di una piccola diocesi brasiliana: "A me sembra che debba essere creata una strategia cattolica e un centro della battaglia metodica contro la rivoluzione in tutto il mondo ... La battaglia contro i nemici della Chiesa spesso mi sembra una battaglia di ciechi contro coloro che vedono. Ignoriamo il fine, il metodo, la dinamica, la strategia e le armi ... Se il Concilio presentasse un programma positivo di azione e di costruzione della Cristianità, con le sue parti concrete, e convocasse a tal fine i cattolici, ritengo che ci sarebbe l'aurora del Regno del Sacro Cuore di Gesù e dell'Immacolato Cuore di Maria" (p. 143).
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4. Seguono 4 densi capitoli, uno per ciascuna delle sessioni del Concilio, per complessive 330 pagine, che qui è impossibile riassumere.
In essi, il docente romano documenta con accuratezza le mire e le macchinazioni degli eredi del modernismo, che disponevano di un'imponente macchina propagandistica sia tra i padri conciliari che all'esterno, nel mondo mediatico e politico. In ogni fase dello svilupparsi dei documenti conciliari il "partito dei teologi" (p. 213), ossia la setta dei novatori, tentò - con diabolica intelligenza e abilità - di inserire nei testi conciliari errori ed eresie: noi, oggi, abbiamo la conferma che lo Spirito Santo e la Madonna non abbandonarono la Chiesa. Ma purtroppo dimentichiamo di trarre profitto da quell'esperienza e mettiamo così a dura prova la pazienza di Dio.
Il fronte fedele al Papa, invece, iniziò ad operare tardi e senza alcun mezzo a disposizione. Il prof. De Mattei riporta molti e consolanti interventi di questi bravi vescovi, che contribuirono a migliorare i testi conciliari definitivi. Ma dai diari e archivi emerge la sostanziale incomprensione della potenza dell'organizzazione avversaria anche da parte dei Pastori fedeli al Papa - tra cui i cardinali Siri e Ottaviani - purtroppo, in alcuni casi, affetti da protagonismo. Paradossalmente, il vescovo italiano più umile, attivo e intelligente fu Mons. Luigi Maria Carli, pastore della piccola Diocesi di Segni (4).
Tornando al "partito dei teologi", è utile evidenziare come, tra i quasi 500 periti conciliari e consiglieri che i vescovi avevano portato come aiutanti, molti "erano stati sospettati di eterodossia" (p. 214). Tra questi, oltre a quelli già citati più sopra, vanno segnalati il "moralista della situazione" Bernard Haring (5), l'oggi sospeso a divinis Hans Kung (6), il pluri condannato Edward Schillebeeckx (7) e Karl Rahner (8). Dall'America Latina venne uno dei più importanti organizzatori della rete dei novatori, Mons. Helder Camara, amico personale di Fidel Castro e "padre occulto" della Teologia della Liberazione. Se Mons. Camara agiva dietro le quinte, ma sempre in collaborazione con Mons. Suenens, la sua voce in pubblico era quella di Mons. Silva Henríquez, che favorì il regime comunista cileno di Allende.
Tra i periti e consiglieri gli italiani spicca la figura di Giuseppe Dossetti, teologo del Card. Lercaro e fondatore della "Officina bolognese", così descritto: "Se Rahner dettava le linee teologiche, Dossetti, sulla base della sua formazione di giurista e della sua esperienza parlamentare, suggeriva la strategia procedurale ... Il 10 novembre 1962 padre Chenu annota questa frase di Dossetti: La battaglia efficace si gioca sulla procedura. E'sempre per questa via che ho vinto" (p. 224). A fianco di Dossetti è Giuseppe Alberigo: sì, proprio il curatore della più faziosa storia del Concilio mai scritta, alla quale quest'opera di De Mattei cerca di fare da contraltare.
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5. Il Capitolo VII, "L'epoca del Concilio (1965-1978)", è dedicato alle tecniche e macchinazioni utilizzate al sorgere del post concilio (9). Vengono sinteticamente descritti attori ed associazioni che promossero, tra l'altro, il Nuovo Catechismo Olandese, l'organizzazione della generale ribellione all'Enciclica Humanae vitae, la partecipazione e, in alcuni casi, promozione della Rivoluzione sessantottina da parte cattolica, il modo di diffusione della c.d. "Teologia della Liberazione", le prime prese di posizione di Paolo VI rispetto al post concilio, la c.d. Ostpolitik verso i paesi socialisti e, infine, i trucchi utilizzati per aggirare la Costituzione Conciliare sulla liturgia.
Il libro si conclude con la professione di fede del prof. De Mattei e un suo atto di venerazione verso Benedetto XVI.
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Ritenendo di aver sufficientemente messo in guardia gli utenti di totustuus.it rispetto ai giudizi meno condivisibili del libro, li invitiamo a prenderne visione per rinnovare il proprio slancio missionario: Ut inimicos Sanctæ Ecclesiæ humiliare digneris (Litanie dei santi).
per totustuus.it, Fra' Luigi Maria Grignion, T.O.D.Epifania di N.S. Gesù Cristo 2010
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Note
(1) Cfr. http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/cerca.php .
(2) Riportate nella categoria "Ap - Nemici della Chiesa" di pagine cattoliche.ithttp://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=7
(3) Cfr. http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=594.
(4) Tra i libri scaricabili gratuitamente da totustuus.it si può leggere il suo bellissimo "Nova et Vetera. Tradizione e progresso nella Chiesa dopo il Vaticano II" (http://www.totustuus.it/modules.php?name=Downloads&d_op=viewdownload&cid=3 ). Anni dopo, per un misterioso disegno mariano, tale diocesi ospiterà la nascita di una delle Congregazioni più vicine a totustuus.it, i Padri del Verbo Incarnato.
(5) Il 27-2-1978 il padre redentorista tedesco Bernhard Haring, per anni docente all' Accademia Alfonsiana di Roma, viene convocato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede che gli chiede l'impegno solenne di non criticare più l'Humanae vitae, enciclica con cui, nel 1968, Paolo VI aveva ripetuto l'immoralità dei metodi contraccettivi non naturali. A seguito del rifiuto il p. Haring incorre nelle previste censure canoniche.
(6) Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, 18 dicembre 1979: revoca della missio canonica (l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica).
(7) Cfr. Le ultime tre condanne da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=article&sid=4 ; http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=article&sid=8 ;http://www.totustuus.it/A%20http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=.
(8) Su Karl Rahner si veda tra i libri scaricabili gratuitamente da totustuus.it si legga "La svolta antropologica di Karl Rahner" del Padre Cornelio Fabro: http://www.totustuus.it/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=230 . Più in breve, P. Julio Meinvielle, La predica missionaria della chiesa scoraggiata in Karl Rahner, in http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1576 . (9) Per una sintesi cronologica si veda: http://www.internetsv.info/IPdd.html
Questi signori di totus sono buffi: leggere il libro di De Mattei saltando le sue osservazioni definite non condivisibili? La stiamo a menare ancora con l'ermeneutica della continuità? Che cosa è stato questo concilio è autoevidente. Bisogna stare ancora a rifletterci?Leggete le costituzioni della massoneria e alcuni testi o meglio alcune lettere del concilio. La faccenda è limpida.Essere dei tonti non è più consentito.
RispondiEliminaLe "menate" sull'ermeneutica della riforma nella continuità sono....il Magistero del Regnante Pontefice. Se non lo ritiene tale vada dai sedevacantisti, perchè forse è un ambiente che risponde meglio alle sue esigenze.
RispondiEliminaE si vergogni del mancato rispetto al Papa
E dagli con questa solfa dei sedevacantisti.........
RispondiElimina=-O Ho letto nel commento dei Totus Tuus (che paiono molto ossequiosi ed ossequienti gerachicamente parlando)di questo nuovo gruppo degli "eretici pseudo tradizionalisti". Come sono fatti e cosa pensano gli "eretici pseudo tradizionalisti" ? In quale parrocchia si sono insediati? Vivono di giorno o vivono di notte? questa è un'altra di quelle definizioni che mi confondono...non vorrei esserci dentro anche io. Ma a sentire in giro vi sono definizioni a iosa; non sto a elencarle tutte perchè sarebbe una noia. Ricordo solo che nel '68, pure era di moda catalogare i diversi dalla massa informe comunistizzata:fascisti, reazionari, ciellini,qualunquisti, borghesi,sanbabilini,trotzkisti,golpisti, ecc,ecc. :(
RispondiEliminaVero vero! è un sedevacanzoereticentradizionalastro. bisogna sbarterlo fuori, Bartimeo è d'accordo.Qui non c'è rispetto per il Papa di prima ,beatissimo e l'odierno beatamente beato!
RispondiEliminaSe uno chiama "menate" il Magistero del Papa come lo devo chiamare?
RispondiEliminaO è sedevacantista o è relativista\ateo o, se si autodichiara soggettivamente cattolico, è idiota o eretico. Scusi la franchezza, ma, quartum non datur.......
Ma purtroppo, dagli pure a ripetere che l'ermeneutica della continuità non è impossibile, perchè in quei documenti ci sono anche passi più che ortodossi, che non si possono rigettare insieme a quelli sbagliati o ambigui. Bisogna fare opera di selezione, prima di iniziare le pulizie.
RispondiEliminaE quello che sta accadendo negli ultimi anni ha del miracoloso, se si fa il confronto con la situazione che esisteva fino a 5 anni fa: libri e convegni che ridimensionano il concilio (e anche i superprotagonisti del post-concilio, come Rahner, mentre si riscopre Amerio), il prefetto della congregazione dei riti che in una intervista ufficiale ammette l'esistenza dell'abusivismo liturgico e di errori nella riforma liturgica, il fiorire di messe tridentine, la revoca della scomunica ai vescovi lefevbriani (per non parlare poi di gesti cosi 'anti-moderni' ;) come le ordinazioni di ex-sacerdoti anglicani, Pio XII venerabile o la più che giusta revoca dello strapotere che un ben intenzionato ma purtroppo ingenuo Paolo VI concesse ai francescani di Assisi. Ah, se citando questo mi parlate di Assisi 2011 io dico: si giudichi a cose fatte. E si preghi perchè gli errori del 1986 non si ripetano)
E' iniziata l'opera di selezione, difficile e in salita, ma è iniziata.
Seguirà la pulizia, magari affidata soprattutto e proprio alla generazione attuale che sta finalmente riscoprendo nella sua totalità la Tradizione.
E poi, ammesso pure che Totustuus abbia sbagliato nel giudicare la parte sui giudizi, del resto della recensione che ve ne pare?
A me sembra politicamente scorretta nel modo giusto. :-D
Mardunolbo, tu fai il furbastro! sei anche tu un sedevacanzoereticentradizionalastro che vuoi scherzare su noi papisti fino alle ceneri ! Pentiti, fai ammenda e per punizione subisciti un sermone cateriniano63 che arriverà e ti annichilerà con le sue bordate, papali,papali!
RispondiEliminaper rinfrancar lo spirito.....tra una bartimata e l'altra.....
RispondiElimina<span>per rinfrancar lo spirito.....tra una bartimata e l'altra.....</span>
RispondiEliminapentiti ? noo, Bartilecco ! devi dire a Mardunolbo:
"riconciliati con concilioo !!", ripetendo 1000 volte: "Mi riconcilio col concilio, mi riconcili....(va beh....)"
<span><span>per rinfrancar lo spirito.....tra una bartimata e l'altra.....</span>
RispondiEliminapentiti ? noo, Bartilecco ! devi dire a Mardunolbo:
"Riconciliati col concilioo !!", ripetendo 1000 volte: "Mi riconcilio col concilio, mi riconcili....(va beh....)"</span>
.........sto' leggendo...piano, piano questo libro...mi sono demoralizzato....arrabbiato....giocchi di potere...interessi personali...e poi mentre lo leggo..penso..ma questi qui....(non tutti) non pensavano agire per il bene della Chiesa...anzi distruggerla piu' presto....mi spiace dire ma uno schifo!
RispondiEliminaè per quello che ormai molti si son convinti che lo Spirito Santo non fu ascoltato, ma solo contristato da quei soprusi e giochi di potere: e sarebbe il colmo che gli uomini volessero attribuire a Dio i frutti dei loro machiavellismi, al seervizio della sete di potere !
RispondiEliminama bisogna aprire gli occhi, caro istriano, e dire con umiltà qual è la vera natura di quegli intrighi che fanno da sfondo a tutto l'andamento dei lavori conciliari: e il regime modernista, che si è insediato da allora con inganno e violenza pretende che noi teniamo gli occhi chiusi e diciamo: "Che bello che buono questo concilio! dono dello spirito Santo!" (mentre abbiamo visto che è una torta avvelenata, lo ammettono anche alcuni sacerdoti.....)
ma quando mai fu ascoltato ? mi pare che lo stesso linguaggio, contrario a ciò che ci comanda Gesù:
"Il vostro parlare sia SI ' SI' NO NO", quel linguaggio ambiguo che ha aperto le porte a menzogne ed eresie, con le cattive interpretazioni, sia stato ispirato subdolamente dai servi della menzogna, che hanno riempito la Chiesa del fumo di satana.
<span>è per quello che ormai molti si son convinti che lo Spirito Santo non fu ascoltato, ma solo contristato da quei soprusi e giochi di potere: e sarebbe il colmo che gli uomini volessero attribuire a Dio i frutti dei loro machiavellismi, al seervizio della sete di potere !
RispondiEliminama bisogna aprire gli occhi, caro istriano, e dire con umiltà qual è la vera natura di quegli intrighi che fanno da sfondo a tutto l'andamento dei lavori conciliari: e il regime modernista, che si è insediato da allora con inganno e violenza pretende che noi teniamo gli occhi chiusi e diciamo: "Che bello che buono questo concilio! dono dello Spirito Santo!" (mentre abbiamo visto che è una torta avvelenata, lo ammettono anche alcuni sacerdoti.....)
ma quando mai fu ascoltato ? mi pare che lo stesso linguaggio, contrario a ciò che ci comanda Gesù:
"Il vostro parlare sia SI ' SI' NO NO", quel linguaggio ambiguo che ha aperto le porte a menzogne ed eresie, con le cattive interpretazioni, sia stato ispirato subdolamente dai servi della menzogna, che hanno riempito la Chiesa del fumo di satana.</span>
<span>è per quello che ormai molti si son convinti che lo Spirito Santo non fu ascoltato, ma solo contristato da quei soprusi e giochi di potere: e sarebbe il colmo che gli uomini volessero attribuire a Dio i frutti dei loro machiavellismi, al servizio della loro sete di potere !
RispondiEliminama bisogna aprire gli occhi, caro istriano, e dire con umiltà qual è la vera natura di quegli intrighi che fanno da sfondo a tutto l'andamento dei lavori conciliari; e il regime modernista, che si è insediato da allora con inganno e violenza, pretende che noi teniamo gli occhi chiusi e diciamo: "Che bello, che buono questo concilio! dono dello Spirito Santo!" (mentre abbiamo visto che è una torta avvelenata, lo ammettono anche alcuni sacerdoti.....)
ma quando mai fu ascoltato ? mi pare che lo stesso linguaggio, contrario a ciò che ci comanda Gesù:
"Il vostro parlare sia SI ' SI' NO NO", quel linguaggio ambiguo che ha aperto le porte a menzogne ed eresie, con le cattive interpretazioni, sia stato ispirato subdolamente dai servi della menzogna, che hanno riempito la Chiesa del fumo di satana.</span>
Bartilecco ... che cosa lecco poi è da scoprire!
RispondiEliminaGli unici che possono, a loro discrezione, sbattere fuori sono i "redattori"!
Quindi non tirarmi di mezzo a sproposito!
Certo è che se la redazione intende essere in "filiale devozione" e con il Papa e con la tradizione certe posizioni ipocrite, menzognere e falsificatrici dovrebbero, per lo meno, essere un tantino stigmatizzate!
MD
...caro memory....altroche' fumo di satana...peggio! Ma cmq...io a loro non ci credo piu'! E poi tutta questa frittata....che se la mangino!!!
RispondiEliminaIstriano! ma sei sicuro che la RI-costruzione del libro non sia inficiata da un certo pregiudizio?
RispondiEliminaPerchè l'impressione che ne ho io, alla seconda lettura in attesa della terza, è che il Prof. de Mattei parta dal suo pre-giudizio ( in opposizione alla scuola bolognese) per ricostruire il VII e non faccia l'inverso. Mi spiego meglio. Un conto è descrivere ciò che è successo e poi trarre le conclusioni altro è partire dalle conclusioni e descrivere il VII!
Il Prof. De Mattei, deludendomi alquanto, si è posto sullo stesso llivello dei bolognesi!
Che tristezza!
Matteo Dellanoce
per quanto riguarda questo pregiudizio......lo stato attuale della Chiesa e' visibile a tutti.....quindi alle volte non c'e' bisogno di leggere certi libri!!
RispondiEliminaCaro Istriano ancora non ho letto l'ottimo libro del Prof. De Mattei proprio perchè ho paura un poco di demoralizzarmi.....
RispondiEliminaTuttavia è già un gran bene che finalmente certi giochi di potere ed interessi personali cominciano a venire fuori.....
Sono convinto tuttavia che il libro del Prof. De Mattei dimostra una cosa in cui credo sempre più e cioè che veramente Dio è grande e lo Spirito Santo sta lavorando, perchè nonostante gli sforzi di autodistruzione da parte di persone che in buona o cattiva fede hanno introdotte tante eresie nella Chiesa, la Chiesa ha potenti germi per reagire.....
Vi sono tanti laici in gamba che si sono accorti della torta avvelenata
tanti giovani seminaristi e sacerdoti che stanno facendo un cammino bellissimo in molte ottime realtà tradizionali e così tante religiose e religiosi.....
se penso allo stesso cammino che sto facendo io stesso
se penso a tanta gente semplice che comincia ad interessarsi dei temi della salvezza eterna, o della Chiesa
davvero devo costatare che il Signore sta facendo grandi cose.
Perciò ti dico sii sereno, sono convintissimo che l'avvenire promette bene
Ringrazio il Prof De Mattei per il grande contributo che ha dato intorno al dibattito sul Vat. II
Ai sacerdoti che mi leggono dico: celebrate il più possibile (anche privatamente se non sempre è possibile pubblicamente) la Santa Messa di Sempre, cercate di conoscere la liturgia antica, di studiarla, amarla, viverla, "celebrate ad orientem" e sperimenterete fiumi di grazie che vi faranno capire tante e tante cose.....
don Bernardo
caro Don Bernardo....ci vuole tanta pazienza per leggere quel libro! Ma piu' che pazienza un stomaco duro! Purtoppo io in questa Chiesa non ci credo piu'! Forse sara' il momento! Solo il Signore lo sa'! Noto anche che tanta gente non ha piu' fiducia in questa Chiesa. Mi permetta....due settimane fa' sono andato a casa mia in Istria...dai miei genitori. Un giorno leggendo il giornale trovo l'intervista del segretario del vescovo. Parlava che quando e' stressato va giocare tennis....va fare i viaggi......ci sono rimasto male....anzi gli ho risposto di prendere in mano il Santo Rosario...cosi' gli passera' lo stress! E poi la cosa piu' scandalosa della diocesi Istriana.... hanno tutti i sacramenti...battesimo...funerale...matrimonio....messe per i defunti....le tariffe....come in un quasiasi supermercato!!! Una vergogna! Tanto che abitando e lavorando qui in Italia..faccio celebrare la Santa Messa per i miei cari defunti qui....con l' offerta!!!! Credo che la Chiesa dovrebbe vivere delle offerte!!!!!Queste cose...mi scoraggiano! un caro saluto e che DIO la benedica....
RispondiEliminaQuasi quasi mi spiace di non essere sedevacantista. Se tutti ne parlano male, allora, forse, hanno ragione loro.
RispondiEliminaSe la ri-costruzione dei fatti operata dal bravo de Mattei non la convincesse provi a leggere i diari del Concilio di H. de Lubac e si accorgerà come i conciliaboli ci furono eccome. E certamente H. de Lubac non può essere tacciato di alcun pre-giudizio.
RispondiEliminaluigi c oltre ad essere un cafoncello è semplicemente una persona superficiale.
RispondiElimina