Pubblichiamo un piccolo stralcio delle memorie del card. Giacomo Biffi (qui), tratte da un interessante post (qui anche per altre notizie sul religioso bolognese) di Sandro Magister, dove si evidenzia chiaramente che padre Dossetti - uno dei cosidetti padri del post concilio - era un convinto assertore che la legge mosaica fosse - ANCHE ATTUALMENTE - la strada di salvezza per gli ebrei: probabilmente si riteneva superiore a S. Paolo e al Magistero della Chiesa. Per fortuna la verità, piano piano, esce dalle cantine e viene fuori!
UNA CRISTOLOGIA IMPROPONIBILE (card, Giacomo Biffi)
UNA CRISTOLOGIA IMPROPONIBILE (card, Giacomo Biffi)
Alla fine di ottobre del 1991 Dossetti mi ha cortesemente portato da leggere il discorso che gli avevo commissionato per il centenario della nascita di Lercaro. "Lo esamini, lo modifichi, aggiunga, tolga con libertà", mi ha detto. Ed era certamente sincero: in quel momento parlava l’uomo di Dio e il presbitero fedele.
Purtroppo, qualcosa che non andava ho effettivamente trovato. Ed era l’idea, presentata da Dossetti con favore, che, come Gesù è il Salvatore dei cristiani, così la Torah, la legge mosaica, è anche attualmente la strada alla salvezza per gli ebrei. L’asserzione era mutuata da un autore tedesco contemporaneo, ed era cara a Dossetti probabilmente perché ne intravedeva l’utilità ai fini del dialogo ebraico-cristiano.
Ma come primo responsabile dell’ortodossia nella mia Chiesa, non avrei mai potuto accettare che si mettesse in dubbio la verità rivelata che Gesù Cristo è l’unico Salvatore di tutti. [...]
"Don Giuseppe, – gli dissi – ma non ha mai letto le pagine di san Paolo e la narrazione degli Atti degli Apostoli? Non le pare che nella prima comunità cristiana il problema fosse addirittura quello contrario? In quei giorni era indubbio e pacifico che Gesù fosse il Redentore degli ebrei; si discuteva caso mai se anche i gentili potessero essere pienamente raggiunti dalla sua azione salvifica".
Basterebbe tra l’altro – mi dicevo tra me – non dimenticare una piccola frase della lettera ai Romani, là dove dice che il Vangelo di Cristo “è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del giudeo prima e poi del greco” (cfr. Rm 1, 16).
Dossetti non era solito rinunciare a nessuno dei suoi convincimenti. Qui alla fine cedette davanti alla mia avvertenza che, nel caso, l’avrei interrotto e pubblicamente contraddetto; e accondiscese a pronunciare questa sola espressione: "Non pare che sia conforme al pensiero di san Paolo dire che la strada della salvezza per i cristiani è Cristo, e per gli ebrei è la Legge mosaica". Non c’era più niente di errato in questa frase, e non ho mosso obiezioni, anche se ciò che avrei preferito sarebbe stato di non accennare nemmeno a un parere teologicamente tanto aberrante.
Questo “incidente” mi ha fatto molto riflettere e l’ho giudicato sùbito di un’estrema gravità, pur se non ne ho parlato allora con nessuno. Ogni alterazione della cristologia fatalmente compromette tutta la prospettiva nella “sacra doctrina”. In un uomo di fede e di sincera vita religiosa, come don Dossetti, era verosimile che l’abbaglio fosse conseguenza di una ambigua e inesatta impostazione metodologica generale.
Un elemento di novità patente (e non latente come in tutti gli altri documenti del Vaticano II che citano sempre fonti precedenti), non di aggiornamento ma di vera discontinuità è il Documento Conciliare Nostra aetate, soprattutto nel numero 4 (quello relativo all'ebraismo), che si riferisce solo alla Scrittura. Il riferimento alla Parola di Dio e non alla tradizione umana, cosa che i lefebvriani hanno interpretato come "protestante". La Discontinuità è di fronte all'affermare (in fieri) il ruolo positivo e permanente assunto dall'elezione di Israele. La caduta della condanna legata alla "perfidia giudaica" (ovvero che gli ebrei, rinnegando la fede nel Messia, hanno perduto l'elezione) e affermare la perennità dell'elezione di Israele ha conseguenze non occultabili sull'autodefinizione da parte della chiesa: allora era in germe l'apertura a quello che si chiama (e si pratica diffusamente e profeticamente )oggi teologia del pluralismo religioso, contro l'esclusivismo preconciliare. Vivere la fede in un mondo post moderno, relativistico, pluralistico, evitando di denunciare solo scristianizzazioni e perdite dei valori, non è più eludibile, anzi rappresente un teolumeno. Il tramonto della chiesa non coincide con quello della fede, nè il tramonto della fede coincide con il non fare la volontà di Dio. Posizioni come quelle di Biffi sanno di muffa e di resitenza allo Spirito.
RispondiElimina<span>Un elemento di novità patente (e non latente come in tutti gli altri documenti del Vaticano II che citano sempre fonti precedenti), non di aggiornamento ma di vera discontinuità è il Documento Conciliare Nostra aetate, soprattutto nel numero 4 (quello relativo all'ebraismo), che si riferisce solo alla Scrittura. Il riferimento alla Parola di Dio e non alla tradizione umana, cosa che i lefebvriani hanno interpretato come "protestante". La Discontinuità è di fronte all'affermare (in fieri) il ruolo positivo e permanente assunto dall'elezione di Israele. La caduta della condanna legata alla "perfidia giudaica" (ovvero che gli ebrei, rinnegando la fede nel Messia, hanno perduto l'elezione) e affermare la perennità dell'elezione di Israele ha conseguenze non occultabili sull'autodefinizione da parte della chiesa: allora era in germe l'apertura a quello che si chiama (e si pratica diffusamente e profeticamente )oggi teologia del pluralismo religioso, contro l'esclusivismo preconciliare. Vivere la fede in un mondo post moderno, relativistico, pluralistico, evitando di denunciare solo scristianizzazioni e perdite dei valori, non è più eludibile, anzi rappresente un teolumeno. Il tramonto della chiesa non coincide con quello della fede, nè il tramonto della fede coincide con il non fare la volontà di Dio. Posizioni come quelle di Biffi sanno di muffa e di resitenza allo Spirito.</span>
RispondiElimina<span>conseguenza di una ambigua e inesatta impostazione metodologica generale, </span>altrimenti detta ERESIA.
RispondiEliminaCaro d. mercenaro,
RispondiElimina.... condanna dell'exclusivismo preconciliare (extra ecclesiam nulla salus) e apertura al pluralismo religioso. E' questo il germe di novità che lei coglie in Nostra aetate? Probabilmente si sarà lasciato inebriare da un altro "spirito", non dallo "Spirito"
"Teolumeni", "profetiche" teologie del pluralismo religioso, tramonti della chiesa (con la minuscola?) che non coincidono con quelli della fede, ... se la posizione di Biffi è di resistenza allo Spirito, queste sono forme di TRADIMENTO allo Spirito.
RispondiEliminae comunque Nostra Aetate, essendo una Dichiarazione e non una Costituzione è un documento cui non va attribuita obbedienza di fede
RispondiElimina<span>e comunque Nostra Aetate, essendo una Dichiarazione e non una Costituzione è un documento cui non va attribuita obbedienza di fede; obbedienza che, anche riguardo agli altri documenti è dovuta solo nella misura in cui non c'è 'rottura', ma 'continuità con la Tradizione</span>
RispondiEliminama verrà il papa che dirà: dei faziosi si sono impossessati del concilio e se la son suonata e cantata in tutte le sessioni, in tutte le costituzioni!!! VERRA'!! verrà....................................
RispondiElimina<p><span> <span>LA “REGRESSIONE” GIUDAIZZANTE DEL VATICANO II: </span></span>
RispondiElimina</p><p><span> <span>LA “MENZOGNA” DEL GIUDEO-CRISTIANESIMO</span></span></p>
<span><span>LA “REGRESSIONE” GIUDAIZZANTE DEL VATICANO II</span></span>
RispondiEliminaMi pare ci sia più continuità tra Dossetti e Ratzinger che tra quest'ultimo e la Tradizione.
RispondiEliminaMercenaro, Lei scrive bischerate, ma per fortuna usa un linguaggio oscuro e quindi nessuno le capisce :-D
RispondiEliminaMercenaro, Lei scrive bischerate, ma per fortuna usa un linguaggio oscuro e quindi nessuno le capisce <img></img>
RispondiEliminaLe vostre segnalazioni mi sembrano molto sopra le righe, non le trovo in nessun modo condivisibili, soprattutto perchè risultano incapaci di accogliere e accettare la pluralità dei pensieri e delle differenze umane. E conseguentemente della pluralità delle diversificate vie di "salvezza".
RispondiEliminaQuesta incapacità mi pare estremamente pericolosa.
Cristo non è venuto a fondare una religione, nè autorizza un assolutismo della propria ideologia, è venuto a chiamare gli uomini all’amore, alla giustizia e alla pace.
pluralità non è necessariamente indice di arricchimento reciproco, se in comune non c'è la Verità, che ha un Nome ed è una Persona...
RispondiEliminaE assurdo che a fronte di una dichiarazione del genere(dossetti)quest uomo sia stato tanto osannato in vita e in morte.pace all anima sua e che il tempo cancelli i suoi scritti
RispondiEliminaLo hanno crocifisso perchè lo hanno scambiato per un politico. Esattamente come ha fatto Dossetti ed il cattolicesimo sociale e come fanno oggi i suoi seguaci cattocomunisti e della teolofia della liberazione. Naturale che pensasse<span> che "</span><span>la Torah, la legge mosaica, è anche attualmente la strada alla salvezza per gli ebrei."</span> LO PENSAVA ANCHE MARX<span>
RispondiElimina</span>
Abbiamo bisogno di Pastori non mercenari!
RispondiEliminaRingrazio la redazione per il richiamo al Cardinale Biffi che assieme a Siri e Ottaviani viene regolarmente sbeffeggiato da......( mi autocensuro )!
RispondiEliminaLa sua Teologia rigorosa e legata alle Fonti mi ha permesso di superare ogni mio dubbio sulla Fede Cattolica.
Non è assurdo considerando chi ha in mano i MSM
RispondiEliminaLe sue affermazioni sono talmente assurde che non meritano alcun tipo di confutazione. Paradossalmente, sono invece molto utili a noi "tradizionalisti" perchè ci confermano, di fronte a "conservatori" e "moderati" in genere, di quanto sia giusta la nostra battaglia, considerato che, purtroppo, opininioni come le sue sono diffuse nell'ambito ecclesiale.
RispondiEliminaE la 'Dominus Jesus' chi l'ha scritta?? Mia nonna?
RispondiEliminaNon penso verrà... 8-) non serve tanto...
RispondiEliminaCaro d. mercenaro,
RispondiEliminail suo pensiero mi sembra invece eresia, categoria forse oggi negata ma sempre presente nella verita'.
Quando la Tradizione e' scomoda la si elimina credendo di restaurane una precedente (contaddizione in termini) e quando anche la Scrittura e' contro, la si reinterpreta o si chiamano in aiuto le "scienze" storico-filologiche. Ma il migliore alleato e' sempre l'offuscamento subdolo degli interlocutori con falsi slogan, flasi miti, falsi rimproveri.
FdS
Gentile d. mercenaro,
RispondiEliminamancando gli argomenti si ricorre agli slogan.
FdS
Ha già detto tutto il Card. Biffi. Al massimo posso solo sottoscrivere. :-)
RispondiEliminaL'autore tedesco contemporaneo che ha detto che i giudei si salvano con la Torah era mica Ratzinger?
RispondiEliminale vostre seganalazioni prescindono da quella volonta' dialogante imprescindibile dalla disquisizione postconciliare teofinalistica che include la variabilita' fideistica subsustanziale all'ermeneutica.
RispondiEliminaNon vi affannate a cercare di capire! Ho solo voluto dare esempio di prosa alla "marcenaro :-P :-D :-D ha,ha,ha !
OHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH Finalmente una citazione del card Biffi inerente controversa (per alcuni vaticanisti e papisti extra Jesum)questione ebraica. Proprio su queste baggianate del Dossetti molti vescovi e fedeli e due papi, in particolare (anche per ragioni personali di saenso di colpa tutte loro) hanno voluto modificare quel che e' immodificabile poiche' fondamento del cristianesimo. Gesu' arrivo' per tutto il mondo ma il cristianesimo avrebbe essere diffuso dal popolo del Libro.Poiche' questi rifiuto' il Messia, vennero chiamati alla diffusione i Gentili, ma sempre tramite i primi discepoli che furono ebrei convertiti. Da allora il cristianesimo va diffuso presindendo dalla razza del diffusore, si', ma non dal credo ovviamente. I fratelli Ratisbonne convertiti dall'ebraismo e diventati sacerdoti cattolici furono convinti assertori dogmatici del deicidio operato dal loro popolo. BENEDETTI LORO E TUTTI GLI EBREI CONVERTITI, NOSTRI VERI FRATELLI MAGGIORI ! O:-)
RispondiEliminaMercenaro dev'essere un allievo del Forte... ahimè anche dal punto di vista sintattico. Perfetti esempi di supercazzole teologiche.
RispondiEliminaIdeologia?????IIIIII
RispondiEliminaPiù che della presunta regressione giudaizzante del Vaticano II, fissi in lei "padre" (ammesso e non concesso, su internet tutti possono dire di essere quel che gli pare) mi preoccuperei PRIMA della SUA regressione. Molto grave, si fidi. Mi occupo per lavoro di casi come il suo.
RispondiEliminaCristo non e' venuto... "euntes in mundum universum...qui crediderit et baptizatus fuerit salvus erit... " sono allora uno scherzo? Ma c'e' qualcuno che e' capace di cogliere il soffio dello Spirito Santo e percio' tralasciamo tante cose scritte e andiamo pure dove ci detta il cuore certi come siamo del filo diretto.
RispondiEliminaTranquillo, non succederà.
RispondiEliminaE aggiungo non teniamo conto di S. Paolo - lettera agli ebrei 12, 25 :...badate di non resistere a Dio che vi parla, perche se non scamparono quegl'israeliti...molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a Cristo..."- ? Qualcuno ne sa di piu' citando lo Spirito?
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