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lunedì 31 gennaio 2011

Caso Thiberville: Cos'è successo in Segnatura?

Un nostro lettore su FaceBook, che ringraziamo, ci ha segnalato questa "nota" del 27.01.2011, che, dopo una precisa esposizione dei fatti, illustra con lucidità, alcune interessanti considerazioni e attente analisi sul "caso di Thiberville" e sulla decisione della Segnatura.
L'autore, Guido Ferro Canale, ci ha cortesemente autorizzati a riproporvela per intero.
*
Ma che è successo in Segnatura!?
.
Qualche considerazione sul caso di Thiberville
I fatti sono noti e presto raccontati: la vigilia di Natale 2009, Mons. Nourrichard, Vescovo di Evreux, notifica il decreto con cui sopprime il raggruppamento parrocchiale di Thiberville - affidato, dal 1986, a don Francis Michel - incorporandolo ad uno limitrofo; il Sacerdote non è destinato ad alcun altro incarico.

La celebrazione del Santo Natale, a Thiberville, è qualcosa di molto impegnativo: le foto pubblicate dal Comité de soutien a M. l'abbé Michel documentano una serie impressionante di tableaux vivants e un numero di figuranti che costituisce senz'altro una sfida per le capacità organizzative della Parrocchia. Don Michel, che intende contestare il provvedimento del Vescovo, dovrebbe innanzitutto chiedere al Presule stessi di revocarlo; ma non riesce a presentar tale richiesta entro il termine perentorio di dieci giorni, previsto dal diritto canonico (CIC, can. 1734 §2). Perciò, non solo gli dà torto l'Eccellentissimo, ma anche la Congregazione per il Clero, successivamente adita.

A questo punto, il Parroco si rivolge al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, competente a giudicare la legittimità di tutti i provvedimenti emanati dai Dicasteri della Curia Romana (nonché, sia detto per inciso, dei loro silenzi), incluse le decisioni sui ricorsi contro decreti delle Autorità inferiori. E qui assistiamo ad una stranissima chicane: il ricorso è prima respinto, poi ammesso, poi di nuovo respinto, sembra defiitivamente.

Che è successo?

L'attività della Segnatura è regolata dalla Lex Propria (L.P.), recentemente promulgata da Sua Santità Benedetto XVI, f.r., con m.p. Antiqua ordinatione del 21 Giugno 2008, che si può leggere su vatican.va. La procedura prevede che ogni ricorso passi al vaglio del Segretario, che ha la possibilità – sentito il Promotore di Giustizia – di rigettarlo in limine (noi diremmo: di dichiararlo inammissibile) se «termini ad recursum proponendum elapsi sint» (art. 76, n. 4, L.P.), siano spirati i termini per la sua proposizione. Nessun dubbio, quindi, su ciò che è successo nel caso: il primo rigetto va ascritto al Segretario, Mons. Frans Daneels, O. Praem., quasi certamente con il consenso del Promotore di Giustizia, Mons. Gian Paolo Montini (sì, è di Brescia).

Contro questo provvedimento, è previsto il ricorso al Congresso della Segnatura (art. 76 §3 L.P.), una riunione dove decide il Cardinale Prefetto (cfr. art. 5 §2 n. 2 e art. 22 §1), con l'intervento del Segretario, del Promotore di Giustizia, del suo Sostituto, P. Nikolaus Schöch, OFM, e del Difensore del Vincolo, Mons. Joseph Punderson (che, per la verità, dovrebbe occuparsi solo delle cause matrimoniali o di quelle, rarissime, di nullità della sacra ordinazione), presente il Cancelliere.

Su quali basi don Michel – o meglio il suo avvocato: in Segnatura è obbligatoria l'assistenza legale, per giunta riservata ad un gruppo molto ristretto di professionisti, quattordici in tutto nel 2010, nominati dalla Segreteria di Stato – contesta il decreto del Segretario? Dopotutto, il mancato rispetto del termine è un dato di fatto.

Vero; ma si tratta di un termine che la legge qualifica utile, tale cioè che non decorre per chi non può agire (ut ignoranti aut agere non valenti non currat: can. 201 §2). Ovvio, quindi, l'argomento: solo disertando, per giunta all'ultimo minuto, le celebrazioni natalizie don Michel avrebbe potuto rispettare il termine; ma, così facendo, sarebbe venuto meno ai propri doveri di Parroco; perciò, si deve ritenere che egli fosse legittimamente impedito per la durata delle feste e che il termine sia stato, in realtà, rispettato.

La tesi non ha certo convinto il Segretario, né, probabilmente, il Promotore di Giustizia deputato al caso; ma il Congresso conta altri tre membri, ossia il Promotore di Giustizia sostituto, il Difensore del Vincolo1 e... il Cardinale Prefetto. Da quel che si sa del Card. Burke, non dubito che egli abbia considerata più che ragionevole la tesi del ricorrente e si sia schierato in suo favore con decisione. Di certo, il decreto del Segretario è stato ribaltato.

Attenzione, però: dopo alcuni scambi di memorie tra le parti, tutti i ricorsi debbono affrontare un secondo vaglio di ammissibilità, questa volta da parte del Congresso; e la questione del termine, sebbene già decisa per ben due volte, può essere riproposta. Ora, se è vero quanto scrive Perepiscopus – il cui post è riportato dal Comité de soutien senza osservazioni sul punto – il ricorso di don Michel è stato rigettato "negli stessi termini" dei rigetti precedenti, in Congregazione e in Segnatura. Quindi, per inosservanza del termine.

Come si spiega un simile voltafaccia?

In due modi, e due soltanto: il mutamento d'opinione di uno dei membri del Congresso (in uno scenario tre-contro-due, ne basterebbe uno solo); oppure una diversa composizione dell'organo stesso. Nell'arco di tempo considerato, non vi è stato alcun avvicendamento in Segnatura; tuttavia, è evidente che i ricorsi contro la soppressione di Parrocchie vanno decisi con una certa rapidità e che gli interessati chiederanno quasi sempre che l'esecuzione del provvedimento impugnato sia sospesa fino alla pronunzia definitiva del Supremo Tribunale (il ricorso, infatti, non ha di per sé effetto sospensivo).2 Potrebbe, quindi, essersi verificata l'ipotesi prevista dall'art. 22 §2 L.P.: per un caso urgente, il Congresso è validamente costituito alla presenza del Prefetto, del Segretario (o di chi fa le loro veci, rispettivamente il Segretario stesso e il Promotore di Giustizia) e di altri due membri; «In casu urgenti sufficit ut adsint, praeter Praefectum et Secretarium eiusve vices agentem, duo alii ex convocatis».

Quindi, delle due l'una: o in Segnatura lavora almeno un Prelato piuttosto ondivago, oppure – magari profittando di un'assenza del Prefetto da Roma – chi era contrario alla tesi di don Michel ha ribaltato la pronunzia precedente.

Ma, a questo punto, si impone qualche domanda: perché tanto accanimento sul rispetto dei termini, proprio in un caso dove considerazioni simili dovrebbero passare in secondo o anche in terzo piano? Perché non acquietarsi dopo la prima decisione del Congresso? O, se davvero il problema è la portata da attribuirsi all'impossibilità di agire, di cui al can. 201 §2, perché non sottoporre la questione al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi? E quanto pesa veramente l'autorità del Cardinale Prefetto, se, alla prima occasione, viene ribaltata una decisione in cui egli ha avuto un ruolo decisivo?

Domande gravi, che gettano più di un'ombra sul Supremo Tribunale e su chi vi lavora; ma, a onor del vero, forse qualche pecca deve addebitarsi anche all'avvocato di don Michel. Infatti, tutti si esprimono come se quest'ultima decisione del Congresso fosse definitiva; ma in realtà, secondo l'art. 84 L.P., essa sarebbe impugnabile davanti al Collegio dei Giudici, entro il termine perentorio di dieci giorni. In altri termini, il Cardinale Prefetto dovrebbe scegliere cinque (o tre) dei Cardinali e Vescovi che fanno parte della Segnatura e affidar loro l'esame del caso (art. 5 §2 n. 1 e 21). Se è vera l'ipotesi di partenza, cioè che egli fosse dalla parte di don Michel – ed è un'ipotesi che si fonda sulla nuda logica dei numeri, più ancora che sulla fama della persona – avrebbe modo di far prevalere il proprio punto di vista, scegliendo opportunamente i giudici, tra cui potrebbe anche includere sé stesso. Si tratta senz'altro di un potere pericoloso; ma così è.

Sembra, però, che il decreto di rigetto da parte del Congresso non sia stato impugnato e che, perciò, la causa sia conclusa. Rebus sic stantibus, è lecito interrogarsi sull'utilità dei ricorsi in Segnatura, sulle speranze concrete di ottenere giustizia e fors'anche sulla qualità dell'assistenza legale: interrogativi molto pressanti per i fedeli legati alla Messa di Sempre, poiché anche gli atti – o i silenzi – della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" possono essere impugnati dinanzi al Supremo Tribunale.

Savona, 27 Gennaio 2011

Guido Ferro Canale

1. L'art. 22 §1 L.P. lascia intendere che egli intervenga in tutti i casi, anche fuori dell'ambito di sua competenza; se però, in ipotesi, così non fosse, avremmo un organo collegiale di quattro membri, dove, in caso di parità, prevale il voto del Prefetto (can. 119 n. 2).

2. Ce l'ha, invece, quello proposto contro la rimozione o il trasferimento di un Parroco (cfr. can. 1747 §3); non, però, quando essi siano mera conseguenza della soppressione della Parrocchia.

fonte: FaceBook

26 commenti:

  1. E' veramente meraviglioso il vostro paladino, l'idolo dei conservatori tridentini che, invece di occuparsi di punire i cattivi e premiare i buoni preti e vescovi, va in giro con ricca cappamagna e con scarpette di raso (donategli da quelli che presumibilmente un giorno saranno da lui pugnalati) a far vedere quanto sia fedele al Papa...

    Queste dolose omissioni URLANO davanti a Dio!

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  2. Figuriamoci dunque se ci sarà da lamentarsi dei vari vescovi che impediscono ai sacerdoti di dire la S.Messa......alla fine c'è sempre il truco!
    I fedeli e i sacerdoti che volgiono dire e udire la S.Messa rimangono sempre soli a lottare contro i sopprusi. Vera carità cristiana!

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  3. Figuriamoci dunque se ci sarà da lamentarsi dei vari vescovi che impediscono ai sacerdoti di dire la S.Messa......alla fine c'è sempre il truco!
    I fedeli e i sacerdoti che volgiono dire e udire la S.Messa rimangono sempre soli a lottare contro i sopprusi. Vera carità cristiana!

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  4. dovete scusarmi ma è la prima volta che NON leggo per intero un vostro post ... ho il volta stomaco ............
    .........meno male !!!!!!!!!!!!!  , adesso so quello che E' LA CHESA e quello che è QUESTA CHIESA  , fatta  SOLO di burocrati ........

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  5. Le scarpette di raso le usa anche suor Concettina.
    Presentemente sta organizzando la recita di carnevale con i bimbi dell'asilo.
    Metteranno in scena un'operetta di Frisina.

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  6. chissà quante e quali omissioni, gravi e gravissime dei numerosi burocrati, di diverso grado di responsabilità....
    Una cosa è certa, e dimostrata per l'ennesima volta:
    che ai PASTORI (perchè tali erano una volta e TALI dovrebbero sempre essere, qualunque sia il  loro incarico amministrativo/pastorale ecc....)
    non importa un fico secco della  salus animarum, cioè del FINE PRINCIPALE pe ril quale Nostro Signore ha fondato  la SUA Chiesa : e ripeto "SUA", che è stata invece in 45 anni trasformata in una bieca struttura di potere, sempre meno dedita a quel fine principale, cioè ad assicurare col buon governo la salvezza delle anime e la loro vita soprannaturale, mediante i Sacramenti, amministrati da buoni e saggi pastori, secondo i dettami di Cristo, Divino Pastore, secondo Giustizia e Carità...(ma dove sono?....).
    Questo è ciò che noi vediamo quotidianamente, fenomeno in peggioramento, tale da fare a gara con i pessimi governi del mondo, occupati nelle brame di potere e denaro: per voler assomigliare al mondo, la Chiesa ne ha imitato i peggiori difetti.
    Naturalmente, varrà SEMPRE il principio che, a maggior grado di responsabilità maggior rendiconto sarà richiesto da Dio stesso, come è scritto: "A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto".
    Oggi, in questa stretta epocale vediamo chiaramente che non c'è più alcuna CERTEZZA DEL DIRITTO.
    Ma Dio è Giustizia, e ripaga di TUTTO, sia del bene che del male compiuto e a Lui non la si fa ! per lo meno, non a lungo.....e speriamo che  gli autori delle omissioni se ne rendano conto, finchè sono in tempo per ravvedersi, visto che (a quanto pare) fanno come se Dio non li vedesse !

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  7. quello dello strangolamento è un metodo che dura da decenni e i motivi li abbiamo largamente digeriti da tempo !!!!!!!!!! ............
    se mi fa comodo vedo gli asini volare !!!!!!! ......
    e NON CI SCORDIAMO degli antichi sacerdoti morti e fatti morire di crepacuore o gettati come rifiuti in cantina !!!!!!!! sono troppo feroce ????

    son passati gli anni ,
    ma che facciamo ci scordiamo tutto e ................. volemose bene a tarallucci e vino ?????? ........
    i peccati QUESTA CHIESA ce li ha eccome !!!!!!!! ...... e adesso pensate di me che sono estremista , ma ho i piedi ben piantati a terra !!!!!!!! 

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  8.  '' TANTO PIU' SI E' POSTI IN ALTO  , TANTO PIU' SI DEVE SOTTOSTARE ALLE RAGOLE ,, ...... IMPERATORE SHUN CHI ........ din . CHING . 

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  9. ma, a onor del vero, forse qualche pecca deve addebitarsi anche all'avvocato di don Michel
    Niente di nuovo. I figli della luce sono molto più fessi, si lamentava il NSGC, dei figli di questo mondo!

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  10. ...e in questa totale assenza di certezze, naturalmente, torna la domanda ripetuta  N volte: chi ci garantisce l'attuazione del MP ? chi tutela e rende esecutivo quel diritto promulgato su carta ? nessuno.
    Se in tanti hanno dimenticato che esiste anche il peccato di omissione, vuol dire che la stessa parola "peccato" per loro non ha più senso.
    Ormai tutto è politica, anche nella Chiesa.

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  11. S. Ambrogio definisce la Chiesa "Casta meretrix" e qui c'è dentro tutto!
    Mi pare che fosse Pascal a dire " c'è luce sufficente per chi vuol vedere buoio sufficente per chi non vuol vedere"
    Concordo con tutto quello che dite negli interventi precedenti, tuttavia credo che dobbiamo continuare ad amare la Chiesa di Cristo , constatare che i primi a deturparne il volto siamo noi con i nostri peccati, chiedere misericordia ed imboccare la via della conversione e della santità, dopodichè combattere, resistere, combattere. E' una vera nuova crociata dentro e fuori la chiesa, più di una guerrà, ora, possiamo combattere una guerriglia. Il sistema dà evidenti segni di cedimento, 45 anni di potconcilio si stanno rivelando a tutti gli effetti una catastrofe, un fallimento totale, ma Cristo non ci abbandona e la Madonna SS combatte al fianco di chi è animato dal vero amore per la chiesa e la salvezza delle anime. Non cerchiamo la vittoria delle nostre idee ma quella di Cristo.
    La storia ci insegna che il cammino della fede è tracciato dal sangue e dalle vite dei martiri e dei santi. Coraggio, sicuramente, anche per merito di internet, una rivoluzione è possibile, i segni ci sono, le cose che facciamo e possiamo dire oggi, anche noi preti, erano impensabili solo 10 anni fa. Io diventai prete 25 anni fa con le stesse convinzioni di oggi ma nella più totale rassegnazione, in 25 anni ho visto cambiare molte cose, certo, infradiciarsi e marcire sempre più il sistema ma anche crescere virgulti di vero rinnovamento. Coraggio , ci vuole coraggio, preghiera ,conversione santità.

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  12. per loro informazione il mons.  GiampaoloMontini bresciano della signatura apostolica, non è nemmeno lontano parente di Paolo VI e per quanto ci consta è persona saggia ed equilibrata sicuramente non un modernista.

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  13. Bè anche se fosse stato parente di un Pontefice quale sarebbe stato il problema... proprio nessuno anzi a lui la gloria e la Grazia di avere avuto tra i suoi parenti un Vicario di Cristo....

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  14. <span>
    <p><span><span><span>Queste sterzate giudiziarie a chi sono dovute? Vi dice qualcosa il più ascoltato collaboratore del Papa e il più temuto nella Curia romana: mons. FILONI? Il Santo Padre ne è rimasto stregato! Fino a quando? Preghiamo! </span></span></span>
    </p></span>

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  15. Fai bene a non leggere tutti il post. Chi se ne infischia di cosa succede in un paesino del cavolo della provincia francese! Ma che qualcuno ci ha la fidanzata a Thiebrville? E' un'ossessione.

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  16. Fai bene a non leggere tutti il post. Chi se ne infischia di cosa succede in un paesino del cavolo della provincia francese! Ma che qualcuno ci ha la fidanzata a Thiebrville? E' un'ossessione.

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  17. e brava la REDAZIONE che censura quando si coglie in pieno !!!!!!!!!! .........

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  18. E ora che fine farà l'abbè?

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  19. Niente di nuovo davvero!....ma guardiamo un po' chi nomina gli avvocati ad quinquennium accreditati presso il Supremo Tribunale: ToH! la Segreteria di Stato.
    Tradotto: o sbagli con chi vogliamo che tu sbagli oppure il prossimo quinquennio...ciccia!

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  20. ioho centinaia di fratelli a Thiberville. E anche un padre.

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  21. Monsignor ospite scusi...ma nessuna parte del post enuncia quello che lei ha scritto...Si sottolineava solo la curiosità della stessa provenienza geografica di un cognome. Guardando paginebianche.it ce ne sono una 60ina di Montini in quel di Brescia. Sicuaramente non saranno parenti.
    MA....Excusatio non petita accusatio manifesta forse? ahi ahi maledetto ponentino O:-)

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  22. essendo io bresciano mi sento in dovere di spezzare una lancia in favore di Mons. Montini.
    è un ottimo prete, questo è importante, e non è affatto nemico della Tradizione.
    so quello che dico.

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  23. Bisogna capirli. Sono fatti così e sono simpatici per questo. Qualcuno dice sempre meno credibili. Però simpatici.

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  24. ........ d' altra parte , ancne io , non è che usi la scala di seta !!!!!!!!!!

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  25. verissimo Davide, infatti qui il problema non è Mons. Montini. Chiedo alla redazione di seguire questo caso perchè è emblematico. Grazie

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