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sabato 18 dicembre 2010

A proposito dell’ultimo libro del Prof. Roberto de Mattei

A proposito dell’ultimo libro del Prof. Roberto de Mattei

di don Alfredo M. Morselli

Essendo tra i fortunati che hanno potuto avere tra le mani l’ultimo libro del prof. Roberto de Mattei (Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Torino: Lindau 2010), vorrei condividere con voi alcuni pensieri. Tratterò solo alcuni aspetti dell’opera, in ragione del poco spazio che un post di un blog può lecitamente occupare; nel contempo mi vorrei confrontare anche con le recensioni qui pubblicate.


1 - Il post-concilio comincia nel pre-concilio

Un primo aspetto positivo dell’opera del Prof. de Mattei: finalmente un’analisi della crisi post-conciliare che tiene conto del pre-concilio. Il marcio covava e c’era molto prima del Concilio stesso. Tanti pizzi e merletti nell’immediato dopo-guerra nascondevano magagne inimmaginabili. La grande crisi conciliare e post-conciliare (uso questi termini in senso cronologico) non ha costituito il focolaio primo dell’infezione neo-modernista, ma è stata un colpo di bisturi sull’ascesso: e ne è uscita materia purulenta che covava da anni.

Generazioni di modernisti hanno lavorato dalla morte di San Pio X fino ad oggi: cito una frase di Tyrrel, scritta dopo la Pascendi:

“Quando mi guardo intorno... sono condotto a pensare che… la resistenza modernista è al limite delle sue forze e ha dato tutto ciò che poteva dare per il momento. Bisogna attendere il giorno in cui, grazie a un lavoro occulto e segreto, noi avremo guadagnato una più ampia parte dell'armata della chiesa alla causa della libertà” [1]

In questo “lavoro occulto e segreto” è possibile vedere la radice di ciò che Mons. Pozzo individua come “l’ideologia conciliare, o più esattamente para-conciliare, che si è impadronita del Concilio fin dal principio, sovrapponendosi a esso” [2].

Un primo insegnamento del libro del prof De Mattei è dunque che non dobbiamo semplicemente voler tornare “a prima del Concilio”, perché altrimenti risuccederebbe un altro post-concilio. C’è da proseguire l’opera profetica di San Pio X.

Devo dire però che, circa la analisi storica condotta dall’autore a riguardo della situazione prima del Vaticano II, meritano di essere prese in considerazione le osservazioni del prof. Massimo Introvigne:

“desta qualche perplessità … la liquidazione come sempre e solo neomodernisti dei movimenti biblico, teologico, liturgico ed ecumenico dell’epoca del venerabile Pio XII. Il lettore ha l’impressione di trovarsi di fronte a modernisti che hanno inventato maliziosamente problemi che non c’erano per sovvertire la Chiesa… Naturalmente, i movimenti di cui de Mattei fa l’inventario presentavano, accanto alle luci, ampie ombre. Ma non inventavano problemi: questi c’erano veramente, «là fuori», e la Chiesa non poteva esimersi dal dare risposte. Questo vale per la teologia, la liturgia, la Bibbia e anche per l’ecumenismo” [3].


2 - Impossibile separare il Concilio dal post-concilio?

Ancora una volta, assieme al prof. Introvigne, avrei qualche dubbio qualora si negasse la possibilità reale di separare il Concilio dalla sua recezione, o la propositio Ecclesiae dall'evento complessivo: un concilio in sé non può insegnare errori, specialmente se citato, come è accaduto nel caso del Vaticano II, moltissime volte - nei punti più hot - in tutte le encicliche e i più rilevanti discorsi pontifici.

Mettere in discussione il Concilio in sé come un evento tutt’uno, significa mettere in discussione quaranta anni di magistero ordinario, il Catechismo della Chiesa Cattolica, il nuovo Codice di diritto canonico. E anche ammesso e non concesso che i documenti stessi del Concilio non siano - pur in vario grado - vincolanti, in quanto il Concilio sarebbe pastorale e non dogmatico (tesi che non condivido), non riesco a capire come si possano conciliare le promesse del Salvatore (non praevalebunt) con un Concilio sinolo di testi e loro recezione, globalmente negativo.

Se un concilio fosse negativo di suo, e se non si potesse distinguere realmente (in re) il Vaticano II dalla sua recezione, sarebbe finita la Chiesa.

Vorrei rispondere così anche allo stimato prof. Corrado Gnerre, il quale ha affermato: i testi del Concilio sono davvero tutti nella continuità, oppure dobbiamo fare in modo che lo siano perché non può esserci rottura tra gli atti ufficiali del Magistero?” [4].

Rispondo: non siamo noi che facciamo in modo che i testi siano nella continuità, ma sono le promesse del Salvatore che ci garantiscono questo. Lo sappiamo già prima di ogni analisi teologica.

Questo non vuol dire che non ci possano essere testi non sempre redatti materialmente nel modo migliore, che non ci possano essere gravi difetti prudenziali (es.: la mancata condanna del comunismo), che non ci possano essere enunciazioni redatte in modo tale che facilmente un modernista potrebbe usare per tirare acqua al suo mulino.

Mi sembra illuminante a questo proposito quanto afferma Mons. Pozzo:

“Sta ciò che possiamo chiamare l’ideologia conciliare, o più esattamente para-conciliare, che si è impadronita del Concilio fin dal principio, sovrapponendosi a esso. Con questa espressione, non si intende qualcosa che riguarda i testi del Concilio, né tanto meno l’intenzione dei soggetti, ma il quadro di interpretazione globale in cui il Concilio fu collocato e che agì come una specie di condizionamento interiore nella lettura successiva dei fatti e dei documenti. Il Concilio non è affatto l’ideologia paraconciliare, ma nella storia della vicenda ecclesiale e dei mezzi di comunicazione di massa ha operato in larga parte la mistificazione del Concilio, cioè appunto l’ideologia paraconciliare” [5].

Mi si potrebbe obiettare che dal punto di vista di uno storico - è questo l'oggetto formale del libro -, che narra i fatti, potrebbe essere difficile distinguere il Vaticano II dalla sua recezione, in quanto, nei fatti, esiste l'evento Concilio e nient'altro.

Rispondo come risponderei a chi, per negare valore al Papato o alla santità della Chiesa, mi citasse il caso di Alessandro VI: gli direi che quel Papa razzolava male anche pubblicamente, ma non ha mai insegnato errori; né, esercitando il ministero petrino, ha mai allontanato alcuno dalla vera fede. Se non fosse possibile questa distinzione reale, cadrebbero tanto l'infallibilità del Pontefice quanto l'indefettibilità della Chiesa.

Analogamente dobbiamo dire che la fede della Chiesa è rimasta integra sia durante il Concilio che nel post-concilio: né si può dare una fede solo creduta dalla Chiesa, ma non proposta o inespressa. E siccome la Chiesa propone a credere con tutta la sua vita, ma soprattutto con il Magistero e con la liturgia, dobbiamo necessariamente poterli separare e distinguere in se stessi dalla loro caotica recezione conciliare e post-conciliare: analogamente al modo in cui separiamo e distinguiamo realmente i peccati del Borgia dal suo ministero petrino in quanto tale.

In ogni caso, ben venga un dibattito – possibilmente pacato - che, nel senso tomista del termine, ci aiuti a distinguere bene. E questo libro sicuramente infrange la mistificazione del Concilio.


3 – È possibile una definitiva messa a punto?

Il Prof. de Mattei conclude la sua opera unendosi “alle suppliche di quei teologi che chiedono rispettosamente e filialmente al Vicario di Cristo in terra di promuovere un approfondito esame del Concilio Vaticano II, in tutta la sua complessità ed estensione, per verificare la sua continuità con i venti Concili precedenti e per dissipare le ombre e i dubbi che da quasi mezzo secolo rendono sofferente la Chiesa, pur nella certezza che mai le porte degli Inferi prevarranno su di Essa (Mt. 16, 18)” [6].

È chiaro il riferimento alla Supplica al S. Padre, rivolta da Mons. Gherardini, a conclusione della sua recente opera sul Vaticano II [7]. Questa soluzione è stata caldeggiata, su questo blog, anche dal prof. Gnerre [8].

Scrive il decano della Lateranense:

"Sembra, infatti, difficile, se non addirittura impossibile, metter mano all’auspicata ermeneutica della continuità, se prima non si sia proceduto ad un’attenta e scientifica analisi dei singoli documenti, del loro insieme e d’ogni loro argomento, delle loro fonti immediate e remote […]. A ciò ripensando, da tempo era nata in me l’idea - che oso ora sottoporre alla Santità Vostra - d’una grandiosa e possibilmente definitiva mess’a punto sull’ultimo Concilio in ognuno dei suoi aspetti e contenuti."

Questa mess’a punto si dovrebbe realizzare o con un grande documento papale, oppure mediante una serie di congressi di altissima qualità, o una serie di pubblicazioni.

Di fronte a questa proposta, pur condividendo le ottime intenzioni (come sarebbe bello un documento che ponesse fine a tutte le false interpretazioni o a tutti i dubbi che sono sorti!), nutro una duplice perplessità.

1) Da un punto di vista teorico, dobbiamo stare molto attenti alle analisi scientifiche del magistero: c’è il rischio che questa proposta – ma non è certo l’intenzione di Mons. Gherardini – assomigli alle obiezioni di certi teologi progressisti e degli esegeti, alla cui scientificità si dovrebbe sottoporre il magistero. In realtà, quanto chiede lo stimatissimo Monsignore sotto la specie di eventi ecclesiali straordinari, è niente meno che il compito del Magistero ordinario. Se per capire quello che vuol dire esattamente un Concilio avessimo bisogno di siffatto lavoro scientifico, oppure di un documento pontificio risolutorio di tutte le controversie, come minimo accuseremmo implicitamente il magistero ordinario di essere stato latente, per 40 anni, sui principali problemi reali della vita della Chiesa.

Al contrario è il magistero stesso che interpreta continuamente se medesimo in modo autentico: l’uso e le continue citazioni del Concilio in tutti i documenti pontifici più importanti ne costituiscono già l’interpretazione corretta.

Proprio mentre scrivo queste note, il Papa ha reso pubblico il suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2011 sul tema Libertà religiosa, via per la pace. Credo proprio che questo testo chiarisca i dubbi che possono insorgere circa alcune frasi della dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae.

2) Da un punto di vista pratico; anche se volessimo dire che chiediamo solo più chiarezza (in fondo, dire, da scolari e non da contestatori: “Signora Maestra, non ho capito come non ci sia contraddizione” è lecito), vedo un’insormontabile difficoltà pratica: chi chiamiamo a compiere questo lavoro?

Baste confrontare l’elenco dei partecipanti al grande convegno sull’Adorazione Eucaristica [9], per vedere che in tutte i convegni buoni ci sono i soliti noti Ranjith, Piacenza, Schneider e pochi altri.

Dove sono oggi i grandi teologi, dove sono le scuole teologiche in grado di analizzare il Concilio nella situazione attuale? Ben vengano i primi passi (ad esempio il convegno dei F.I.), ma siamo ancora lontani da quel che ci vorrebbe: temo che la nostra sia più una epoca di semina che di raccolta di quanto si auspica Mons. Gherardini.

Vogliamo ripetere l’errore della Curia romana, che pensava di avere in mano il Concilio e si è ritrovata chiusa in uno sgabuzzino, con le chiavi buttate nel Tevere – in tempi migliori di oggi (dove un pur debole Coetus Internationalis Patrum non lo metteremmo assieme neanche a cercarli con lanternino)?

Mi vengono in mente alcune parole di San Luigi Maria Grignion de Montfort:

“Se qualcuno [vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua]. Non dice «se alcuni»: per indicare il piccolo numero degli eletti che vogliono divenire conformi a Gesù Cristo crocifisso, portando la propria croce. E un numero tanto e tanto piccolo, che se lo conoscessimo verremmo meno dal dolore. Tanto piccolo che appena se ne può contare uno su diecimila — stando a rivelazioni fatte a diversi santi, come ad esempio a san Simone Stilita, riferite dall'abate san Nilo, da sant'Efrem, da San Basilio e da altri. Tanto piccolo che se Dio volesse radunarli, griderebbe loro come fece un giorno per bocca di un profeta: «Voi sarete raccolti a uno a uno» (Is 27, 12.), uno da questa provincia, uno da quel regno”[10].


4 . Motivi per ben sperare e ricorso a Maria SS.ma

Che fare allora? La riforma tridentina l’ha fatta sì il Concilio di Trento, ma l’hanno fatta soprattutto i santi: quelli grandi e famosi, come S. Filippo Neri, S. Teresa d’Avila, S. Ignazio di Loyola, S. Caterina da Genova, S. Antonio M. Zaccaria… ma anche tanti santi del popolo; il primo vescovo africano è stato consacrato due anni dopo l’affissione delle tesi luterane. Anche in quell’epoca di vescovi principi nepotisti ed epuloni, e di preti concubini (ma che non avrebbero mai appoggiato i cattolici adulti e mai scritto una prefazione a Mancuso) qualcuno era partito missionario per l’Africa, spinto dall’amore di Dio: E se era partito senza sapere se ci sarebbe mai arrivato, era sicurissimo che non sarebbe mai ritornato in patria.

Grazie al cielo siamo di fronte a una crisi nella Chiesa, ma non alla sua eclissi: ci sono ancora i martiri, quasi ogni giorno. C’è - sebbene, in alcune regioni, molto ridotta - una buona base cristiana (es.: il popolo di Radio Maria), disseminata nei cinque continenti; c’è il grande successo dell’Evangelizzazione in Africa, dove i cristiani hanno superato gli islamici. E state certi che a battezzare gli africani nei tucul non ci vanno i teologi progressisti, ma tanti buoni missionari.

Il contrario di progressista non è conservatore, ma missionario; questi, se spende la sua vita, lo fa perché crede – a differenza del relativista modernista – che c’è una verità immutabile, che poi è una Persona: la ragione della vita, da amare più della propria stessa vita. Il modernista relativista non ha invece nessuna ragione certa, né per vivere, né per morire.

Mettiamoci dunque con fiducia nelle mani di Maria Santissima, chiedendo che faccia di noi quei santi che, come dice il Montfort, ella formerà su ordine dell'Altissimo negli ultimi tempi:

“…saranno veri discepoli di Gesù Cristo secondo le orme della sua povertà, umiltà, disprezzo del mondo e carità, insegneranno la via stretta di Dio nella pura verità, secondo il santo Vangelo, e non secondo i canoni del mondo; senza preoccupazioni e senza guardare in faccia a nessuno; senza risparmiare, seguire o temere alcun mortale, per potente che sia.

Avranno in bocca la spada a due tagli della parola di Dio e porteranno sulle spalle lo stendardo insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul cuore, la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta.

Ecco i grandi uomini che verranno e che Maria formerà su ordine dell'Altissimo, per estendere il suo dominio Sopra quello degli empi, idolatri e maomettani. Ma quando e come avverrà tutto questo?... Dio solo lo sa. Compito nostro è di tacere, pregare, sospirare e attendere: «Ho sperato: ho sperato nel Signore»”[11]

E non sarà tanto un documento papale o un gran lavoro teologico che farà emergere la continuità del magistero nella varie epoche, ma la trasparenza e la limpidezza del cuore dei santi.


[1] Dictionn. de Th. Cath., X, II, 2042.

[2] «Aspetti della ecclesiologia cattolica 
nella recezione del Concilio Vaticano II», conferenza tenuta presso il Seminario della F.S.S.P. a Wigratzbad, il 2-7-2010. Cf. http://www.fssp.org/it/pozzo2010.htm.

[3] «A che serve la storia? Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta di Roberto de Mattei», in http://www.cesnur.org/2010/mi-dema.html

[4] Cf. http://blog.messainlatino.it/2010/12/ermeneutica-della-continuita.html.

[5] «Aspetti della ecclesiologia cattolica...»

[6] Pag. 591.

[7] Concilio Ecumenico Vaticano II, Un discorso da fare, Frigento: Casa Mariana, p. 254-257.

[8] http://blog.messainlatino.it/2010/12/ermeneutica-della-continuita.html.

[9] http://blog.messainlatino.it/2010/12/convegno-sulladorazione-eucaristica.html

[10] Lettera circolare agli Amici della Croce, § 14.

[11] Trattato della vera devozione a Maria, § 59.

70 commenti:

  1. grazie per questo suo contributo, chiaro e sopratutto pacato.

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  2. Caro don Alfredo,mi permetta,questa espressione affettuosa,sono Sacerdote anch'io e devo dire che ho letto d'un fiato il suo magnifico scritto e mi sono commosso,ho letto e riletto la parte finale che mi ha proprio rinfrancato,ha dato anche a me un motivo per ben sperare e mi ha rinfrancato nel proposito di affidarmi ancora e sempre alla Madonna.Sono giorni di crisi ma anche di Grazia,l'Avvento,l'Immacolata,quelle parole del Papa per le esequie di Manuela memor Domini,la Novena del Natale splendida ma  che ormai va deserta perchè...fà freddo...perchè nevica...perchè i nostri Confratelli fanno anche prima di noi che ci ostiniamo a farla semplicemente non la fanno piu'..e le suore della comunità dove io vivo neppure vengono nella Cappella che pure è calda...e sa perchè ?perchè-mi ha risposto una-...perchè ho un'altra spiritualità....Gesu'!Neanche col lanternino.Eppure c'è speranza.ha letto il libro del cardinale Piacenza sui preti?Bellissimo e anche quello carico di speranza.Bene don Alfredo grazie,grazie davvero.Dio La benedica.Possa davvero la Madonna Benedetta aiutarci a vivere come ha vissuto Lei questo Evento di Grazia:"QUEM GENUIT ADORAVIT".Sa davvero in noi,in ognuno di noi l'anima di Maria.

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  3. Se non la disturbo, mi potrebbe  dare  qualche notizia(oppure qualche lettore) in più  su quel primo vescovo africano ordinato due anni dopo le tesi luterane?Queste notizie mi tornano utili quando devo dibattere alcune affermazioni sul presunto razzismo preconciliare della chiesa, che purtroppo vengono in malafede sparse da alcune  sette protestanti per cercar fedeli tra gli immigrati, e purtroppo riprese e ampliate da cattolici ignoranti che di storia sanno pochino.

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  4. Caro Padre Morselli,

           i suoi accorati articoli hanno qualcosa di fresco e commovente a tratti, ma sono surreali. Non me ne voglia, ma le confesso che ne sono convinto e che dietro certe affermazioni c'è forse troppa ingenuità.

    Sul dibattito conciliare e sulle disquisizioni teologiche che seguiranno può avere anche ragione, rischia di diventare un gioco intellettuale in cui i carrieristi faranno dei virtuosismi filosofico-teologici nei quali si compiacerà l'ala conservatrice e i duri e puri grideranno all'eresia senza aver letto i testi del Concilio.

    Non voglio negare la necessità di studi d'alto livello come invoca Mons. Gherardini, che ha ragione da parte sua, un giorno bisognerà pubblicare dei testi magisteriali chiari e lo studio ci vuole.

    Qui il punto è un altro, caro Reverendo Morselli, quest'ermeneutica della continuità è una bufala. Come è una mezza bufala il "motu proprio" col suo rito straordinario, ordinario, molto ordinario.....

    Qui bisogna riconoscere pubblicamente che la situazione attuale è tragica, ripeto TRAGICA. A causa delle pessime espressioni del Concilio (pur non eretiche), a causa del post-Concilio (che non è solo opera di Kung e dei teologastri sessantottini), a causa d'una liturgia inventata e protestantizzata. 

    NON SI CURA IL MALATO GRAVE CON LE ASPIRINE DELLA CONTINUITA' E COI RITI STRAORDINARI, MA COI PROVVEDIMENTI STRAORDINARI.    

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  5. Nessun teologo oggi considera il modernismo un'eresia, tutti vedono nel Vaticano II il trionfo delle idee moderniste ingiustamente perseguitate dalla reazione alla nouvelle theologie. La Dei Verbum rafforza la nuova prospettiva , chi parla di modernisti oggi parla di tutti e di nessuno.

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  6. Concordo con Mons. anacoreta.
    Dell'articolo del confratello don Morselli condivido la parte iniziale e la finale. Quanto al Concilio in sè non voglio entrare nel merito anche se è fuor di dubbio che vi sono alcuni passaggi che si prestano a interpretazioni non ortodosse.
    E' un fatto che ormai vi sono due tradizioni parallele al cuore di due chiese parallele.
    La Tradizione che rimonta alle origini e a tutti i concili precedenti al Vat. II disposta anche ad accettare quest'ultimo nella linea della continuità e la (falsa) tradizione che rimonta al Vat. II e che si nutre di continue citazioni dello stesso e di critiche a tutto ciò che lo ha precedutol Concilio elevato alla categoria di superdogma. I paladini di questa (falsa) tradizione sono disposti a difendere con le unghie e con i denti le loro "conquiste" e non sono disposti affatto a metterle in discussione arrivando ad esempio a rimuovere le tiare ricamate sui paramenti papali d'avvento, a non toccare nemmeno una virgola del Messale bugniniano (altro che riforma della riforma) e via di seguito......
    Le parole del santo Padre sulla continuità e sulla riforma della riforma restano lettera morta, se si esclude tutto quel movimento dal basso di ripresa del mondo tradizionale ostacolato per lo più dalle gerarchie progressiste episcopali e vaticane che riproducono se stesse.....
    Penso che Dio permetterà persecuzioni e prove alla Chiesa per aiutare i pastori per lo più assonnati e dimentichi del loro ruolo a svegliarsi dal torpore.
    Come uscire dalla situazione? In questo don Morselli ha ragione: invocare la Madonna, farsi santi, e speriamo che ci siano santi anche tra la gerarchia: un novello San Carlo Borromeo, un novelloo San Pio V o San Pio X.
    Il Papa Alessandro VI citato, moralmente discutibile, aveva pero teologicamente le idee chiare, cosa che non si può dire completamente di altri pontefici moderni. Non credo sia giusto vedere i Papi corrotti e fallibili solo nel rinascimento e nel medioevo, mentre quelli dell'ultimo secolo sono tutti perfetti e "santi subito".
    don Bernardo

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  7. Valga anche per i preti...
    MD

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  8. Al presunto razzismo preconciliare, risponda con il fatto che laici (come il Servo di Dio Pierre Toussaint), sacerdoti (come il Servo di Dio Augustine Tolton) e Vescovi cattolici di colore esistevano negli States ben prima dell'abolizione (formale) della schiavitù e delle discriminazioni razziali da parte del Governo e delle Chiese protestanti americane...o con il martirio dei numerosi sacerdoti (e molto più numerosi laici) locali uccisi nelle grandi persecuzioni della Cina, del Giappone, della Corea...
    Se ha interesse, appena ho maggior tempo (ora sto per uscire), posso dare anche il nome delle bolle e dei documenti pontifici contro la schiavitù e il razzismo (una curiosità...il ben noto Voltaire, criticava la Chiesa Cattolica, tra le altre cose, proprio perchè condannava la schiavitù, e quindi intralciava i SUOI commerci schiavistici)...

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  9. è ora di parlare chiaro18 dicembre 2010 alle ore 10:21

    la grande  e tragica novità della Chiesa attuale rispetto ai secoli passati è che l'apostasia, oggi dilagante tra clero e laici, è<span> iniziata dai vertici della Chiesa,</span> come ha avvisato  la Madonna a Fatima, e come ha confermato lo stesso Papa GPII nel 2000, riferendo un passo noto dell'Apocalisse ( quello del drago che abbatte un terzo delle stelle del cielo) alla gran parte del clero attuale, caduto nell'incredulità più o meno grave e nella tiepidezza spirituale, che lo allontana realmente dall'adesione a Nostro Signore, Via, Vita e Verità Eterna, con la conseguenza di trascinare tantissime anime alla perdita della Fede.
    Questo è il disastro spirituale, immane, tuttora in corso di svolgimento e aggravamento, che il Concilio non ha voluto prevedere (accantonando il giusto rigore a favore della panacea-misericordia) e che il post-concilio ha lasciato ingigantire. 
    La madre di Dio ha parlato molto chiaramente sullo sfacelo che stiamo vivendo (il suicidio della Chiesa mediante alterazione della <span> </span>Liturgia Divina) ma come ben si sa, fu zittita (3. segreto secretato, manipolato e "alleggerito" nel 2000....).
    Ora siamo in piena Via Crucis, non in una passeggiata con immediato lieto fine.
    Certo, cari sacerdoti, ci affidiamo alla Madonna, sì, ma bisogna esser consapevoli che la Chiesa Docente, quando la Madre della Chiesa avvisò i suoi figli dei pericoli incombenti, non volle ascoltarLa, la snobbò (!) considerandola "profeta di sventura".
    La Vergine Santissima, Sede della Sapienza, Madre Clementissima, Mediatrice di tutte le Grazie, inviata dal Padre Celeste Provvidente per prevenire e proteggere la Chiesa e l'umanità intera da tante minacce morali e materiali incombenti all'orizzonte del mondo, 
    fu trattata come accadde a Troia : una Cassandra  da non ascoltare.
    Assurdo ma vero: e il bel cavallo luccicante di novità allettanti continua a stare al centro dell'attenzione, a produrre novità interessanti, coinvolgenti e distraenti, nuovi opinion- leaders di gruppi di anime sbandate....
    e ancora nella CITTA' SANTA, dunque, tutti i discorsi devono convergere e gravitare su di esso....è sempre al centro dell'attenzione !
    Fioccano dotti convegni e diatribe intorno al gran regalo venuto da chissadove (dallo spirito-di-apertura al mondo-moderno !....) ancora di discuterà di concilio e para-concilio per decenni, senza cavare un ragno dal buco, ancora il Verbo si farà Carne in questo Natale, ma per tanti illustri intellettuali teologanti lontani dal cuore del Gregge e del Corpo Mistico,
    in realtà....<span>si farà carta (Socci dixit</span>) , un mare di carta di atti di convegni !....
    per distogliere l'attenzione dei cittadini dall'unicum necessarium:
    la salus animarum  , di cui la Chiesa Docente non pare più preoccuparsi affatto !

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  10. è ora di parlare chiaro18 dicembre 2010 alle ore 10:22

    caro don Bernardo, e caro don Morselli,
    <span>la grande  e tragica novità della Chiesa attuale rispetto ai secoli passati è che l'apostasia, oggi dilagante tra clero e laici, è<span> iniziata dai vertici della Chiesa,</span> come ha avvisato  la Madonna a Fatima, e come ha confermato lo stesso Papa GPII nel 2000, riferendo un passo noto dell'Apocalisse ( quello del drago che abbatte un terzo delle stelle del cielo) alla gran parte del clero attuale, caduto nell'incredulità più o meno grave e nella tiepidezza spirituale, che lo allontana realmente dall'adesione a Nostro Signore, Via, Vita e Verità Eterna, con la conseguenza di trascinare tantissime anime alla perdita della Fede.  
    Questo è il disastro spirituale, immane, tuttora in corso di svolgimento e aggravamento, che il Concilio non ha voluto prevedere (accantonando il giusto rigore a favore della panacea-misericordia) e che il post-concilio ha lasciato ingigantire.   
    La madre di Dio ha parlato molto chiaramente sullo sfacelo che stiamo vivendo (il suicidio della Chiesa mediante alterazione della <span> </span>Liturgia Divina) ma come ben si sa, fu zittita (3. segreto secretato, manipolato e "alleggerito" nel 2000....).  
    Ora siamo in piena Via Crucis, non in una passeggiata con immediato lieto fine.  
    Certo, cari sacerdoti, ci affidiamo alla Madonna, sì, ma bisogna esser consapevoli che la Chiesa Docente, quando la Madre della Chiesa avvisò i suoi figli dei pericoli incombenti, non volle ascoltarLa, la snobbò (!) considerandola "profeta di sventura".  
    La Vergine Santissima, Sede della Sapienza, Madre Clementissima, Mediatrice di tutte le Grazie, inviata dal Padre Celeste Provvidente per prevenire e proteggere la Chiesa e l'umanità intera da tante minacce morali e materiali incombenti all'orizzonte del mondo,   
    fu trattata come accadde a Troia : una Cassandra  da non ascoltare.  
    Assurdo ma vero: e il bel cavallo luccicante di novità allettanti continua a stare al centro dell'attenzione, a produrre novità interessanti, coinvolgenti e distraenti, nuovi opinion- leaders di gruppi di anime sbandate....  
    e ancora nella CITTA' SANTA, dunque, tutti i discorsi devono convergere e gravitare su di esso....è sempre al centro dell'attenzione !  
    Fioccano dotti convegni e diatribe intorno al gran regalo venuto da chissadove (dallo spirito-di-apertura al mondo-moderno !....) ancora di discuterà di concilio e para-concilio per decenni, senza cavare un ragno dal buco, ancora il Verbo si farà Carne in questo Natale, ma per tanti illustri intellettuali teologanti lontani dal cuore del Gregge e del Corpo Mistico,  
    in realtà....<span>si farà carta (Socci dixit</span>) , un mare di carta di atti di convegni !....  
    per distogliere l'attenzione dei cittadini dall'unicum necessarium:  
    la salus animarum  , di cui la Chiesa Docente non pare più preoccuparsi affatto !</span>

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  11. <span>Al presunto razzismo preconciliare, risponda con il fatto che laici (come il Servo di Dio Pierre Toussaint), sacerdoti (come il Servo di Dio Augustine Tolton e Patrick Francis Healy</span>) e Vescovi (come James Augustine Healy) cattolici di colore "di rilievo" esistevano negli States ben prima dell'abolizione (formale) della schiavitù e delle discriminazioni razziali da parte del Governo e delle Chiese protestanti americane...o con il martirio dei numerosi sacerdoti (e molto più numerosi laici) locali uccisi nelle grandi persecuzioni della Cina, del Giappone, della Corea...  
    <span>Se ha interesse, appena ho maggior tempo (ora sto per uscire), posso dare anche il nome delle bolle e dei documenti pontifici contro la schiavitù e il razzismo (una curiosità...il ben noto Voltaire, criticava la Chiesa Cattolica, tra le altre cose, proprio perchè condannava la schiavitù, e quindi intralciava i SUOI commerci schiavistici)...</span>
    Quanto al Vescovo ex luterano, non ne so nulla, e mi unisco anche io all'appello di demetrio, ma, ovviamente, è solo una buona notizia!!

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  12. Nobis quoque peccatoribus18 dicembre 2010 alle ore 10:35

    Caro Don Alfredo M.,

    un buon sacerdote e' esempio di obbedienza e ci ricorda che  "le carte sono in regola". Su cio' si potra' discutere all'infinito ed e' bene che cio' avvenga. Ma non indulgerei troppo. Alla fine, il post-concilio e' stato gestito dalla Gerarchia. Sono loro che, con idee ben chiare, hanno detto: la Messa si celebri cosi', il Catechismo insegni queste cose, si sanzionino o meno certi abusi ecc. Il punto centrale, che condivido in pieno, e' il richiamo alla santita'. E questo il vero sensum fidei e il sensum ecclesiae, conformando la propria vita a quello che Cristo Signore e la Sua Chiesa hanno sempre insegnato. Non c'e' altro da fare.

    FdS

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  13. Credo che si tratti di un vescovo congolese. Era il figlio del re del Congo e dopo essersi convertito al Cattolicesimo andò in Portogallo per studiare; il sovrano portoghese allora domandò al papa di nominarlo vescovo perché lo riteneva veramente degno. Conosco un sacercote congolese che ha fatto uno studio approfondito su questa storia.

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  14. Don Alfredo, grandissimo articolo! Grazie!!!

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  15. Questo articolo di don Morselli non mostra solo una possibile scelta interpretativa, mostra l'unica scelta possibile, se si vuole rimanere fedeli a TUTTA la tradizione della Chiesa, uscendo da un'empasse creata soprattutto dai progressisti, ma nella quale sono stati intrappolati anche molti tradizionalisti.
    Credo anch'io che l'interpretazione corretta del Concilio Vaticano II sia stata data da decenni nel magistero ordinario, solo chi non voleva vedere (progressisti e ultra-tradizionalisti) non ha visto.
    Il problema vero della Chiesa attuale è la contestazione e la resistenza (attiva e passiva) al Magistero: questa è la vera apostasia dilagante. Ogni schieramento che si metta in ascolto del Magistero per vedervi conferme o smentite delle proprie idee preconcette è un ulteriore colpo di piccone dato munus petrino, che fino a prova contraria è la roccia a cui dobbiamo stare attaccati.
    Per riprendere il commento di un utente qui sopra, la Chiesa militante è sempre in una via crucis ma noi sappiamo anche che Nostro Signore è risorto e ci ha lasciato delle promesse (non prevalebunt): quindi sappiamo fin d'ora che ci sarà il lieto fine.

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  16. Quante inutili chiacchiere.

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  17. Grazie a robdealb91 e a filippo per le precisazioni e le altre informazioni molto interessanti.Se avete qualche fonte da consigliarmi o qualche altra novità sarò ben felice di riceverla magari anche via email . Non potete neanche immaginare quante menzogne vengon rivolte alla chiesa da persone di alta cultura  e di formazione cattolica molto ortodossa, per non parlare dei testimoni di geova e altre sette simili che facendosi forza anche dei programmi pseudo storici che passano in tv allontanano dalla fede migliaia di personewSu Voltaire già sapevo delle sue idee/idiozie,ho trovato diverso materiale e su molti altri "illuminati"sul libro I mostri della ragione di rino cammilleri edizioni ares.

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  18. Grazie Don Alfredo! Una voce di buon senso tra tanta confusione. Grazie, e voglia il cielo che le sue riflessioni vengano accolte da chi deve e può aiutarci a uscire da questo pantano!

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  19. Quali ?

    Forse il primo, fondamentale provvedimento sarebbe dire la verità senza mille giri "ermeneutico-utilitaristico-interpretativi".

    La situazione è tragica, altro che ermeneutiche del piffero, riti straordinari, continuità, pace liturgica , concilio autentico e volemose bbene.

    La verità è un'altra e lo sanno tutti, si cominci col dirla, poi si dovrà restaurare sul serio come si può:

    1) Per esempio, una cosetta semplice semplice, che ancora non si è avuto il coraggio di fare: RENDERE PUBBLICO IL DOCUMENTO APPLICATIVO DEL MOTU PROPRIO, che altrimenti (pur coi suoi gravi difetti ) è praticamente inapplicabile e....ridicolo!

    2) Si straparla di cattivi teologi che hanno male interpretato l'ottimo Concilio Vaticano II, potrebbero di grazia CONDANNARE QUESTI TEOLOGI?  Potrebbe di grazia il Rev.mo Mons. Pozzo dircene i nomi ? Possono i poveri seminaristi sapere chi devono evitare di leggere o leggere con circospezione? Sennò dire "certi teologi hanno detto", dire "alcuni esegeti non sono più cattolici" equivale a  parlare in astratto, è come dire "nessuno ha detto". Insomma fa chic e non impegna. 

    Invece BRUNO FORTE (quello che dice che Dio Padre soffre) ammaestra le folle e RAVASI (che nega la Resurrezione) lo fanno cardinale.

    Il tutto sia detto con deferente omaggio al Pontefice Regnante, che supplichiamo umilmente di intervenire con decisione. 

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  20. Che profonda nota teologica. Lei dove ha studiato, al Laterano?

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  21. Oltre alle solite scomuniche ed ai soliti anatemi ... altro?
    Quali?
    MD

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  22. Ecco le profonde considerazioni di chi legge le nostre "chiacchere" e trova pure il tempo di scrivere. Tanto "inutili" non sono....

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  23. Molto interessante la recensione.
    La parte più profonda - a mio parere - è quella relativa alla santità: congressi scientifici e docc. ulteriori non servirebbero - in maniera significativa - a chiarire le cose (guardate come, malgrado l'uscita della Dominus Jesus e del doc del luglio 2007, come gli ultra tradizionalisti e i progressisti non abbiano voluto capire). Servono dei preti e laici santi - cosa che il postconcilio a differenza del Concilio di Trento - NON ha avuto (con qualche lodevole eccezione). Sono convinto che nel clima modernista e tremendo della fine degli anni '50/'60 e '70, neppure i testi chiarissimi del concilio tridentino avvrebbero retto. Con le opinioni personali di preti, vescovi e anche più in alto (vedi intervista dell'altro ieri di mons. Negri) anche i più perfetti docc sarebbero stati interpretati male. Guardate la promulgazione del NOM che dice esattamente il contrario della Sacrosanctum Concilium!
    La Chiesa ha bisogno sì di buoni documenti, ma ancora di più di una gerarchia santa e cattolica (probabilmente oggi il problema principale) e di laici che preghino, siano ortodossi e facciano digiuni e penitenze per il Papa e per la cristianità.
    Bravo don Alfredo!

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  24. Concordo con Don Alfredo, che ringrazio per la sua infaticabile opera, eccetto che per due elementi:

    1. Perchè, Don Alfredo, afferma questo: "<span>E anche ammesso e non concesso che i documenti stessi del Concilio non siano - pur in vario grado - vincolanti, in quanto il Concilio sarebbe pastorale e non dogmatico (<span>tesi che non condivido</span></span>)..."? Perchè non condivide? Perchè non condivide una tesi che è stata esposta dallo stesso Papa che ha indetto il Concilio, Giovanni XXIII, e poi ribadita da tutti i Papi successivi, compreso Bendetto XVI? Il Concilio Vaticano Secondo è Dogmatico qunado riporta i Dogmi sempre creduti, è Magistero Autentico per il resto. O no?

    2. Perchè l'ermeneutica della Continuità non dovrebbe o potrebbe essere formalizzata? Infatti in questione non è l'interpretazione autentica del Concilio, che è venuta dal magistero seguente, ma la chiarificazione stessa di alcune parti del Concilio.  Finchè quelle parti permarranno nella loro forma attuale, non basterà (come è evidente dai fatti attuali) solo "interpretarle correttamente", ma sarà necessario che questa interpretazione sia inserita proprio nel concilio stesso con un atto simile a quello della sua indizione. Un atto papale.

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  25. Comincio a pensare che non valga la pena rispondere a uno che parla per slogan.

    Chiedere l'applicazione del Motu Proprio equivale a chiedere un anatema ? Lei conserva ancora il "ben dell'intelletto" ?

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  26. Sono d'accordo con mons. Anacoreta. A parte la prima affermazione, sulla quale si può discutere, la restante parte dell'analisi è troppo intrisa di ottimismo conciliare.

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  27. Penso che per capire, o meglio, superare il problema continuità discontinuità del concilio basta leggere attentamente i documenti di esso.
    Sono chiarissimi  nel dimostrare una netta discontinuità.

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  28. Millenarismo da quattro soldi. Anacoreta da due lire.

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  29. Sensus fidei e sensus Ecclesiae...

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  30. E' tipico del modernismo, e di una certa parte di teologi progressisti, voler reinterpretare il Magistero del passato, cercando di adattarlo alle esigenze del tempo presente. Costoro affermano allora di accettare il dogma della Immacolata Concezione, ad esempio, ma poi lo interpretano a modo loro e lo stravolgono, allontanandosi dall'insegnamento ortodosso. 

    Non vorrei che questa nuova moda dell'ermeneutica sia una forma analoga, ma applicata al Magistero recente, con cui si cerca di adattare formule equivoche, espressioni infelici ed altre amenità, conducendole al senso cattolico. In questo modo si accetterebbe il Vaticano II (come i modernisti accettano i dogmi) ma lo si interpreterebbe in un altro senso rispetto a quello che sinora ha avuto, e lo si stravolgerebbe.

    Il procedimento è lo stesso e a mio avviso è comunque sbagliato. Il Vaticano II è stato concepito nell'inganno, è nato nel sotterfugio, è cresciuto nella ribellione e ha dato i frutti che sono sotto gli occhi di tutti; bisognerebbe solo avere il coraggio di auspicare la sua caduta in Lete, cancellandone il ricordo.

    Le speculazioni su come si possa rimediare a questo obbrobrio sono lodevoli, se dettate da buona volontà; ma non tolgono il vizio iniziale di questa infausta assiste, che ha solo dato la stura alle peggiori deviazioni dottrinali, morali e disciplinari in ambito cattolico. Mai nella storia della Chiesa un Concilio aveva causato tanti e tali danni alle anime e alla società, e questo è un dato di fatto. Parlare di preconcilio, di concilio e di postconcilio non risolve nulla, finché non si cercano le cause remote dello sfacelo attuale. Fermarsi alle cause prossime o - ancor peggio - agli effetti immediati è assolutamente inefficace.

    Ovviamente per chi governa la Chiesa è un bell'imbarazzo davanti ai fedeli e davanti al mondo: prima la Chiesa romana era vista come il presidio immutabile della Verità Rivelata; poi il Vaticano II ha fatto strame di ogni certezza e tutto quel che era buono e santo prima del Concilio è stato buttato in nome dell'apertura al mondo; adesso è difficile ritornare indietro, perché se si ammette l'errore del Vaticano II i semplici si sentono presi in giro: già hanno dovuto ingoiare il rospo della nuova religione, della nuova liturgia, della nuova morale ecc., e quando finalmente si erano adeguati ecco che si torna indietro. Contrordine! Ammettiamolo: l'immagine del Papato e della Chiesa come istituzione non ne esce molto bene... E lo sapevano benissimo quelli che hanno affrettato i tempi, spingendo il disastro oltre ogni ragionevolezza al grido indietro non si torna. Un colpo da maestro, non c'è che dire.

    Con uno sguardo soprannaturale, si può pregare perché Iddio ponga rimedio alla catastrofe, nei modi e nei tempi che solo Lui conosce. Ma nella pratica si può anche iniziare a smetterla con questa mania del Concilio, col citare i suoi documenti ad ogni pié sospinto, col celebrarlo come primavera o come evento profetico. D'altra parte, se i modernisti sono riusciti a far dimenticare il Concilio di Nicea, di Trento o il Vaticano I semplicemente smettendo di citarli e di insegnarne la dottrina (e in questo sono stati bravissimi), perché non fare altrettanto con l'infausta sinodo romana, stendendo un velo pietoso su certe espressioni mediocri, inutili e tutt'altro che chiare dei documenti conciliari, quando l'insegnamento cattolico è espresso in modo più chiaro, più efficace e più breve in tutto il Magistero precedente?

    In fin dei conti, c'è un solo documento del Vaticano II che ha aggiunto uno iota alla dottrina cattolica? No. 

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  31. Lungi da me pensare di aver giocato l'asso di briscola in questa discussione. Io sono solo un povero parroco di campagna

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  32. Cerco di spiegarmi: è chiaro che non tutte le proposizioni del Concilio hanno lo stesso valore; stiamo qui parlando di quelle più discusse: es. il subsistit, l'ecumenismo, la collegialità episcopale. Sono argomenti di cui non abbiamo solo il testo conciliare, ma decine e decine di discorsi, encicliche etc. Per cui, anche se non fossero vincolanti per la forza del testo conciliare, diventano vincolanti per la continua ripetizione. L'ecumenismo corretto è quello con gli anglicani: l'indifferentismo di Dupuis è stato già condannato. Il subsistit è stato chiarito dalla CdF, anche se ci sono molti incontentabili. Ritengo che chi vuol capire ne abbia già abbastanza. Mancano i santi, non i documenti. Manca un episcopato che faccia da trait d'union tra il Papa e la base

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  33. Esatto; ed era Vescovo di una diocesi situata nel territorio che oggi fa parte dell'Angola

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  34. La prossima volta disegnerò un gatto nero che ci porti un po di sfortuna, onde poter controbilanciare il tutto con un po' di pessimismo pre-conciliare

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  35. è ora di parlare chiaro18 dicembre 2010 alle ore 18:56

    eccellente quadro tracciato  nella Luce impietosa della Verità !

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  36. Don Alfredo scrive:

    E anche ammesso e non concesso che i documenti stessi del Concilio non siano - pur in vario grado - vincolanti, in quanto il Concilio sarebbe pastorale e non dogmatico (tesi che non condivido), non riesco a capire come si possano conciliare le promesse del Salvatore (non praevalebunt) con un Concilio sinolo di testi e loro recezione, globalmente negativo.

    Da semplice cattolico, battezzato e cresimato prima del CVII  mi chiedo: ma il fatto che ancora oggi, a più di quarant'anni di distanza, l'opposizione ai cambiamenti della dottrina bimillenaria della Chiesa e alla conseguente riforma liturgica da nessuno richiesta aumenti, e ciò malgrado 4 Pontefici abbiano dato il proprio avallo a queste 'mutazioni' e malgrado la quasi totalità dei vescovi e dei sacerdoti vi si sia adeguata, non è proprio la prova che, comunque, non praevalebunt?

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  37. ..perdonatemi....ma mi semrbra che con questo Concilio...non si voglia vedere il problema...e si continua cosi'......ma nel mio piccolo, guardate cosa hanno fatto i preti nella nostra chiesa di San Michele a Gimino...Istria....abbiamo un'altare di Santa Barbara, rimasto distrutto durante la seconda guerrra mondiale...rimasta solo la mensa di marmo.Tanti fedeli hanno proposto di comprare la statua nuova della Santa....e posizionarla di nuovo sul suo Altare.Cosa succede...durante il restauro della pala barocca dell'Altare Grande.....invece di tornare sull'Altare attuale..va a coprire la parete dell'Altare di Santa Barbara!!!! Cosi la Santa Barbara e' andata in asilio!!!! La gente ci e' rimasta male!!!!! Da raccontarvi..che ben due volte hanno distrutto il presbiterio! E tante altre cose....orribili!!! Ecco ti toccano l'anima...ti strappano un qualcosa di tuo!!!!Vedendo tutto questo distuggere....non sono credibili......Concilio si...Concilio no.....questi sono i resultati......alla fine dico.....che dovrebbero' VERGOGNARSI!!!!!!!!!Tutti.....TUTTI!!!!!!!

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  38. ..e per terminare la mia rabbia.....sempre nella nostra Chiesa..c'e' anche l'altare barocco del Batesimo.....l'hanno chiuso..e diventato un sgabucino o meglio ancora magazzino della nostra suora......con tavolo sedie..armadii.....manca solo il letto per la suora!!!!!!!! VERGOGNOSI!!!!!!!!! Altro che parlare di pregare...per chi????? Per loro???? Dovrebbero' loro pregare per noi!!!! Lazzaroni!!!!!!

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  39. Caro confratello don Alfredo penso che Baronio abbia proprio ragione. Gradirei comunque un tuo parere (se te la senti) perchè sono sicuro della tua buonissima fede, anzi penso che i modernisti abbiano spesso approfittato di sacerdoti obbedienti e puri di cuore come tu sei. purtroppo i "figli delle tenebre" sono più astuti e maliziosi dei "figli della luce".
    don bernardo 

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  40. P. S. (Sempre per don Alfredo) Non dare troppo peso a chi ti applaude (anche se fa bene), ma considera piùttosto chi ti fa delle osservazioni e precisazioni.

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  41. Ma la smetta di ripetere questa storia del vincolante perché ripetuto da quarant'anni, ma che cavolo c'entra col magistero ordinario?

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  42. Via Reverendo ! La falsa modestia può essere peccato contro la giustizia !

    Dalle mie parti i parroci di campagna si occupano delle galline e di benedire le vacche, non scrivono sulla natura del Magistero Ordinario Infallibile.

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  43. Mi sono sempre chiesto . e se il Concilio Vaticano II non ci fosse stato?
    pensate questo scenario. Il CVII non c'è stato. secondo voi oggi le chiese sarebbero piene di gente? sarebbe come nei bei tempi passati. tutta la popolazione o gran parte della popolazuione  la domenica  in ginocchio a  sentire la messa in latino ' tutti pii, devoti, costumati? E' solo colpa del CVII se oggi la gente non crede più se ne frega dei dettami del magistero ecclesiatico e fa quel che gli pare?'
    la società moderna , che nel frattempo è cambiata con o senza il CVII, sarebbe la stessa nei confronti della religione di quella di 100 anni fa?
    ma come fate a non capire che il CVII non è la causa  ( della secolarizazione) ma l'effetto! voi scambiate la causa con l'effetto! anche se non ci fosse stato  il concilio vaticano II, la chiesa cattolica sarebbe in una grave crisi lo stesso. per semplice motivo che tutta la civiltà moderna va contro la religione!
    Il processo che è partito dall'illuminismo, che è proseguito col nihilismo dell'8oo, col materialismo e infine con l'esistenzialismo e la rivoluzione del 68, hanno cambiato il costume, il modo di pensare, il modo di vivere.
    anche senza il CVII, io credo, saremmo al punto in cui siamo.

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  44. E aggiungo che tutti ce l'hanno coi "preti di oggi" . ma i preti in qualunque epoca sono stati figli della loro epoca, e cioè hanno espresso gli errori, i tic,  le illusioni i modi di vivere della loro epoca.. oggi i preti vogliono fare i giovanilisti, vestirsi in borghese, .. ma pensate , nel 700, ai tempi di Vivaldi , il "prete rosso" , un prete  come lui poteva vivere facendo il musicista e l'impresario teatrale con tanto di cantante-segretaria che viveva con lui e vantarsi di "non aver mai detto messa"! e allora ? ' era la moda dell'epoca.
    insomma quel che voglio dire è che è assurdo secondo me prendersela coi preti "di oggi".
    in ogni epoca ci sono stati preti buoni e cattivi, preti alla moda, preti salotteschi, preti mondani, preti santi , preti umili, preti arrivisti, preti politici, preti che avevano sbagliato mestiere.. ma credete veramente che prima del concilio vaticano II fossero tutti santi????...

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  45. Anche io desidero ringraziare questo santo ed intelligente sacerdote per quest'articolo che mi trova in toto concorde.
    Grazie
    Flavio

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  46. Ma chi è questo cafone che risponde così a Don Morselli? Non solo è ignorante in quanto sa di teologia meno di quanto io sappia di meccanica quantistica, ma non sa neppure parlare con un minimo di rispetto ad un sacerdote, tanto più se benemerito, preparato e zelante come Don Alfredo! E' proprio vero: chi sa, fa, e chi non sa un tubo pontifica. E più sono ignoranti, più sono presuntuosi e maleducati!

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  47. <span>Ma chi è questo cafone isterico che risponde così a Don Morselli? Non solo è ignorante in quanto sa di teologia meno di quanto io sappia di meccanica quantistica, ma non sa neppure parlare con un minimo di rispetto ad un sacerdote, tanto più se benemerito, preparato e zelante come Don Alfredo! E' proprio vero: chi sa, fa, e chi non sa un tubo pontifica. E più sono ignoranti, più sono presuntuosi e maleducati! </span>Mons. Analfabeta!

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  48. Nobis quoque peccatoribus19 dicembre 2010 alle ore 01:16

    A leggere S. Alfonso si capisce che il principe di questo mondo era sempre in agguato anche ai suoi tempi ma le difese erano migliori e soprattutto il male non veniva chiamato bene, in nome della pace e di una pretesa concordia.
    Per un Vivaldi che conviveva con Anna Giro' c'erano centinaia di monaci e suore in Convento e personalita' come Sant'Alfonso che pregavno, predicavano e scrivevano.
    Pensate alla risposta che diede il Card. Ruffo di Calabria agli illuministi napoletani. Oggi gli scriverebbero la prefazione.
    Per contro non bisogna cadere in eccessivo pessimismo. Per i laicisti e gli llluministi attuali a Messa ci vanno comunque sin troppi. E questo li fa fumare di rabbia.

    FdS

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  49. Caro Doc,
    non dobbiamo chiederci se ha più truppe la sinagoga di satana o la Chiesa di Cristo.
    Cristo ha già vinto, a noi è chiesto solo di combattere difendendo la Verità (cioè Lui) , senza compromessi.
    Ma come è possibile avere tanto coraggio se ci riconosciamo per quel che siamo, cioè peccatori? se  come San Paolo  ci chiediamo inquieti per quale mistero ci  troviamo a fare il male pur sapendo cosa è il bene?
    Ciò che  non siamo in grado di fare noi lo farà Cristo.
    Noi dobbiamo solo lottare senza cedere un palmo di terreno, anzi cercando di guadagnare qualche passo. Siamo peccatori. Ci pentiremo e saremo perdonati.
    La Chiesa di Cristo ci conforterà e noi combatteremo sotto la sua bandiera, quella della Verità. 
    Questo mi era stato insegnato da giovanissimo e a questo mi attengo.
    Purtroppo col Concilio la bandiera della Verità è stata abbassata e se ne è innalzata un'altra: quella del dialogo.
    Subito è subentrato lo scoraggiamento, la debolezza, la diserzione (migliaia e migliaia  di sacerdoti e religiosi  hanno gettato la toga immediatamente dopo il Concilio). 
    La società  atea e agnostica è cresciuta, il Cattolicesimo è diventato irrilevante.  Però l'islam sta incrementando la sua forza e la sua  influenza.
    Certe volte mi attraversa un pensiero che mi sgomenta: vedo la società occidentale ex illuminista, ex comunista, ex nichilista, ex relativista che avvitatasi su se stessa ritorna alla religione e non trovando più il Cristianesimo si converte a Maometto.

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  50. Caro don Morselli,

    mi sono fatto da tempo questa idea, che spero sbagliata, ma che finora mi ha permesso di capire qualcosa in questa pericolosissima materia:
    se si abbandona la distinzione tra Concilio pastorale e Concilio dogmatico e si considera il magistero ordinario infallibile (e quindi infallibile anche il CVII) si pongono le premesse da cui partono i sedevacantisti e i progressisti.
    Se si dimostra infatti che in qualche documento conciliare o del magistero seguente esiste una proposizione che afferma il contrario di un'altra esistente nel magistero precedente il CVII, se ne deduce una contraddizione logica, e  quindi la fallibilità di uno dei due magisteri. E poiché (partendo dalla sua premessa)  il magistero se non è infallibile non è, ecco le due conseguenze:
    - la Chiesa fino al 1962 è un'istituzione che ha commesso errori da cui occorre prendere le distanze e per la quale bisogna chiedere perdono;
    - la Chiesa dopo il 1962 è stata  retta da  papi che hanno insegnato l'errore e quindi da papi che sono tali  solo formaliter e non sostantialiter.
    Che guaio! Meglio seguire la San Pio X, Gherardini e De Mattei, abbassando e minimizzando, troncando,  sopendo,  chiedendo.
    E pregando.

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  51. Io invece preciso che non sono affatto d'accordo con la tesi espressa, volevo solo dire che non ci si dia a bere che è roba da curati di campagna...

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  52. Se proprio vuol saperlo è ora di finirla con questi discorsi piagnucolosi e pietisti.

    La teologia è una cosa seria e Don Morselli scelga, o è un curato di campagna che fa riflessioni in libertà e infila nel discorso due o tre Ave Marie o fa un discorso teologico e allora lo documenta. Ci spieghi lei illustre Quirino come, quando e dove la Chiesa ha affermato che le cose ripetute da quarant'anni costituiscono Magistero Ordinario Infallibile. Voi che ne sapete più del Vaticano I.

    Ha mai sentito parlare di "causa materiale" del Magistero senza la quale non può esserci "formalità" di Magistero definito?

    Questa "causa materiale" è il "rivelato". Come può una cosa nuova diventare "rivelata" solo perchè la si ripete da quarant'anni?
    C'è una nuova rivelazione? Dio si rivela nei cuori a partire dal 1962? Se si ignora il problema è meglio tacere signor Quirino.

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  53. Che profonda riflessione reverendo ! Questa è vera teologia !

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  54. e ancora staremo a sentire parole saccenti e spesso arroganti di chi  dice (in sostanza): "Imbecilli, anaqlfabeti, zittite e prestate omaggio e obbedienza al concilio ! il concilio ha parlato ! OBBEDITE TUTTI !  siette tutti VINCOLATI ! e soffoca così qualsiasi obiezione e richiesta di spiegaione.
    Io vorrei che una volta per tutte, dopo 45 anni di non-si-sa-non-si-ècapitonulla...., dal sig. Quirinus e da tutti quelli che dicono "IL CONCILIO  HA PARLATO ! SIAMO VINCOLATI! OBBEDIAMO: INCHINIAMOCI AL MAGISTERO DEL CVII!",
    questi sapienti  interpreti che impongono il siilenzio a milioni di fedeli ignoranti (e imbecilli come me) ci dicessero, pane al pane, vino al vino:
     * CHE COSA HA DETTO QUESTO BENEDETTO CONCILIO 21.MO, che ah quanto pare  ha superato tutti gli altri, oscurandoli ?
     *   A CHE COSA SIAMO VINCOLATI, milioni di fedeli nel mondo, a QUALE COMANDO del CVII dobbiamo  obbedire, e se non obbediamo saremo dannati eternamente ? opppure scomunicati ?
    si  può sapere quali sono i vincoli ? ce lo possono dire nelle parrocchie ?

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  55. <span>e ancora staremo a sentire parole saccenti e spesso arroganti di chi  dice (in sostanza): "Imbecilli, anaqlfabeti, zittite e prestate omaggio e obbedienza al concilio ! il concilio ha parlato ! OBBEDITE TUTTI !  siete tutti VINCOLATI ! e soffoca così qualsiasi obiezione e richiesta di spiegazione.  
    Io vorrei che una volta per tutte, dopo 45 anni di non-si-sa-non-si-ècapitonulla...., dal sig. Quirinus e da tutti quelli che dicono "IL CONCILIO  HA PARLATO ! SIAMO VINCOLATI! OBBEDIAMO: INCHINIAMOCI AL MAGISTERO DEL CVII!",  
    questi sapienti  interpreti che impongono il silenzio a milioni di fedeli ignoranti (e imbecilli come me) ci dicessero, pane al pane, vino al vino:  
     * CHE COSA HA DETTO QUESTO BENEDETTO CONCILIO 21.MO, che a quanto pare  ha superato tutti gli altri, oscurandoli ?  
     *   A CHE COSA SIAMO VINCOLATI, milioni di fedeli nel mondo, a QUALE COMANDO del CVII dobbiamo  obbedire, e sapere che se non obbediamo saremo dannati eternamente ? oppure scomunicati ?  
    si  può sapere quali sono i vincoli ? ce lo possono dire nelle parrocchie ?</span>
    <span> o dobbiamo aspettare altri secoli, mentre però nel frattempo dobbiamo obbedire....a un NON-SI-SA-CHE-COSA  ?
    </span>

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  56. La tua riflessione corrisponde al vero. Ma i tradizionalisti se ne infischieranno, perché hanno già il loro bel disegnino nella zucca. Vaticano II=fonte di tutti i mali, modernità=degenerazione, chiesa preconcilio=integrità dottrinale. Hanno in mente un passato di fantasia che però credono realtà. Non sono attaccati alla chiesa, ma alla loro visione della chiesa. Se avessero ragione, dal 1965 circa la chiesa e i papi sarebbero caduti nell'errore non solo nella teoria e nella prassi della liturgia e nella vita del clero ma anche nella dottrina, con chiare deviazioni magisteriali. La chiesa e i papi sarebbero fallibili anche in materia di fede e di morale. Ma se lo sono dal 1965 possono esserlo stati anche prima. A meno di non affermare che dopo il Vaticano II la chiesa cattolica è la San Pio X e la sede di Pietro è vacante. E infatti la pensano così, anche se alcuni di loro se ne rendono conto, altri no.

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  57. è ora di parlare chiaro19 dicembre 2010 alle ore 10:01

    troncare, sopire ?
    non credo che sia una buona strada: significa rinunciare a far Luce nel buio e a metter ordine nel caos che imperversa.
    Chiedere chiarimenti, invece, da parte dei discenti (pecore) è sacrosanto <span>diritto;</span>
    darli, con sollecita, chiara e autorevole risposta, da parte dei Docenti (Pastori)
    è sacrosanto <span>dovere</span>, in vista della salus animarum, dei singoli fedeli, e dell'intero Corpo Mistico, <span>per incarico espresso assegnato ai Docenti da Nostro Signore in Persona.</span>

    RispondiElimina
  58. Chiarisco meglio ciò che ho scritto frettolosamente a notte fonda, in lotta con Morfeo.
    Intanto sostituisco alle parole "solo formaliter e non sostanstialiter" (errate) le parole "solo materialiter e non formaliter" (esatte).
    Poi preciso che  i gerundi<span> "abbassando e minimizzando, troncando,  sopendo" intendevo riferirli al Concilio </span>VII, auspicando che da superdogma venga inserito nella categoria della pastoralità non definitoria e quindi con un'autorità inferiore a quella dei consigli dogmatici.
    Infine col gerundio "chiedendo" intendevo dire ciò che lei ha precisato.
    Buona Domenica.

    RispondiElimina
  59. @ Mi spiace, ho letto più volte il testo di don Alfredo ...

        "siamo fuori come squali"

        non rovo altre parole.

    RispondiElimina
  60. <span>Il mio commento: http://opportuneimportune.blogspot.com/2010/12/status-quaestionis.html
    </span>

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  61. Redazione di Messainlatino.it19 dicembre 2010 alle ore 12:51

    Vi esorto ad avere più rispetto gli uni degli altri, soprattutto di don Morselli.

    Francesco

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  62. Invito tutti a leggere l'articolo di Baronio...... soprattutto don Morselli perchè sono sicuro che ne sarà impressionato.

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  63. se vogliamo dirla tutta, caro Sagmarius, la Chiesa (quella docente) dal 1962, c'era eccome, validamente insediata nei suoi posti gerarchici, ma ha deciso di staccarsi dalla Verità eterna, che non muta col tempo, essendo sempre uguale e fedele a se stessa (da cui -> identità e non contraddizione) ed ha cominciato ad includere nel suo insegnamento mille contraddizioni, per buonismo o illusoria misericordia (presentata anche come SUPERAMENTO O SINTESI  di due vedute estreme) ed ora segue il percorso ambiguo della teoria degli oppostismi, di marca hegeliana:
    si affanna di continuo a cercare una via di mezzo tra Verità ed errori...
    come se potesse esistere !
    e l'ambiguità in cui è immersa si nutre di questa contraddizione, come un meccanismo di moto perpetuo (e perverso) che la spinge -schiava- a seguire quel MIRAGGIO: perciò tutti i devoti conciliari dicono "vincolati, siamo vincolati ! non si sfugge!" ....

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  64. Baronio scrive, del concilio, che le espressioni sono mediocri e confuse; credo che la mediocrità e la confusione siano state cogenti dimostrando in tal modo la voluta accidentalità da parte dei protagonisti che di padre avevano ben poco (nel frattempo in quei giorni qualche Anima del Signore  pregava,pregava....)

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  65. Ho modificato ed ampliato l'articolo; spero non sia troppo prolisso ma volevo aggiungere altri elementi che ritengo interessanti per avere un quadro più completo...

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  66. appunto: erano espressioni volutamente equivoche!

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  67. Il ben dell'intelletto lo conservo sicuramente non sotto la ciontola e molo vicino alla cintola come Lei fa! Con rispetto parlando, va da sè!
    E redazione permettendo!
    MD
    PS redazione ho solo risposto ad un insulto!

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