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sabato 18 dicembre 2010

S. Alfonso M. de' Liguori - Novena di Natale - I

MEDITAZIONE I


Dell'amore di Dio in farsi uomo


Consideriamo l'amore immenso che Iddio ci dimostrò in farsi uomo per ottenere a noi la salute eterna.
Pecca Adamo il nostro primo padre, e ribellandosi a Dio vien discacciato dal paradiso e condannato alla morte eterna con tutti noi suoi discendenti. Ma ecco il Figlio di Dio che vedendo perduto l'uomo, per liberarlo dalla morte si offre a prendere carne umana ed a morire giustiziato in croce.
Ma, Figlio, par che allora gli dicesse il Padre, pensa che in terra dovrai fare una vita umile e penosa. Dovrai nascere in una grotta fredda ed esser posto in una mangiatoia per bestie. Dovrai bambino fuggire in Egitto per scampare dalle mani di Erode. Ritornato dall'Egitto dovrai vivere in una bottega da umile garzone, povero e disprezzato. Finalmente, a forza di dolori, dovrai lasciar la vita sopra una croce, svergognato ed abbandonato da tutti. Padre, non importa, risponde il Figlio, di tutto mi contento, purché si salvi l'uomo.
Che si direbbe mai se un principe, avendo compassione d'un verme morto, volesse diventare egli verme, e facendo un bagno del suo sangue, morisse per dar la vita al verme? Più di questo ha fatto per noi il Verbo Eterno, ch'essendo Dio ha voluto farsi verme come noi e morire per noi, affin di acquistarci la vita perduta della grazia divina. Vedendo egli che con tanti doni a noi fatti non aveva potuto guadagnarsi il nostro amore, che fece? Si fece uomo e ci diede tutto se stesso (cf.. Gv 1, 14 e Ef 5, 2).
L'uomo disprezzando Dio, dice S. Fulgenzio, si parti da Dio; ma Iddio amando l'uomo, venne dal cielo a ritrovare l'uomo. E perché venne? Venne affinché l'uomo conoscesse quanto Dio l'amava e così almeno per gratitudine l'amasse. Anche le bestie che ci vengono appresso si fanno amare; e noi perché siamo così ingrati con un Dio che scende dal cielo in terra per farsi da noi amare? Un giorno, dicendosi da un sacerdote quelle parole della Messa E il Verbo si fece carne, un uomo ivi presente, non fece alcun atto di riverenza; allora il demonio gli diede un grande schiaffo, dicendogli: Ah ingrato! Se Dio avesse fatto tanto per me quanto ha fatto per te, io starei sempre colla faccia per terra a ringraziarlo.

Affetti e preghiere

O Figlio di Dio, tu ti sei fatto uomo per farti amare dagli uomini, ma dov'è l'amore che gli uomini ti portano? Tu hai dato il sangue e lavita per salvare le anime nostre, e perché poi ti siamo noi così sconoscenti che, in vece d'amarti, ti disprezziamo con tanta ingratitudine? Ed ecco, Signore, io sono stato uno che più degli altri ti ho maltrattato così. Ma la tua Passione è la speranza mia. Deh per quell'amore che ti fece prendere carne umana e morire per me sopra la croce, perdonami tutte le offese che ti ho fatte.
Ti amo, o Verbo Incarnato, ti amo, mio Dio, ti amo, bontà infinita; e mi pento di quanti disgusti ti ho dati, vorrei morirne di dolore. Dammi, Gesù mio, il tuo amore, non mi far vivere più ingrato all'affetto che mi hai portato. Io ti voglio sempre amare. Dammi la santa perseveranza.
O Maria, Madre di Dio e madre mia, impetrami tu dal tuo Figlio la grazia di amarlo sempre, sino alla morte.


2 commenti:

  1. è ora di parlare chiaro18 dicembre 2010 alle ore 19:20

    Ecco:
    ci lascia incantati la semplice, divina meraviglia del cuore di un Santo, che vuole battere all'unisono col Cuore Divino di Gesù, il Santo dei Santi, che  lo attira a Sè con potenza d' Amore irresistibile, nell'ineffabile Mistero del suo farsi piccolissimo, nel Santo Natale, tenero Bimbo tremante di freddo, per poter abitare tra i figli degli uomini, ma di più....nel cuore degli uomini, farsi stringere nelle loro povere braccia, per tutta la vita, per tutta la storia, e da qui all'Eternità  !

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  2. Grazie per questi frammenti alfonsiani... ho conosciuto la Fede attraverso le Massime Eterne di Sant'Alfonso, che leggevo su di un minuscolo opuscolo appartenuto alla mia bisnonna; posso quasi dirmi un allievo di questo grande Dottore! :-)

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