Padre Scalese ha commentato la recente intervista di mons. Fellay. Le sue osservazioni, in larga parte condivisibili, meritano di essere riprese.
Ho l’impressione che abbiano avuto poca risonanza le rivelazioni fatte dal Vescovo Bernard Fellay in una recente conferenza alla Angelus Press (la casa editrice della FSSPX negli Stati Uniti), in occasione del 40° anniversario della fondazione della Fraternità. Ne ha riferito Brian McCall su The Remnant (traduzione italiana di ampi stralci dell’articolo su Messainlatino.it; a chi conosce l’inglese non posso che consigliare la lettura diretta dell’originale). Io, da parte mia, non faccio che ripensarci; perché tali rivelazioni sovvertono completamente l’idea che ci eravamo fatta della situazione. Finora pensavamo che la Fraternità fondata da Mons. Lefebvre, da quando questi aveva ordinato illecitamente quattro Vescovi, non fosse piú in piena comunione con la Chiesa cattolica. Sapevamo pure che l’attuale Pontefice ha molto a cuore una riconciliazione con i lefebvriani, e per questo ha, prima, liberalizzato la celebrazione della Messa tridentina; ha poi revocato la scomunica ai quattro Vescovi; ha infine iniziato una serie di colloqui volti a superare le divergenze dottrinali e favorire cosí la riconciliazione. Ma, stando alla nota della Segreteria di Stato del 4 febbraio 2009, sapevamo pure che la FSSPX «non gode di alcun riconoscimento canonico nella Chiesa cattolica» e che, di conseguenza, i quattro Vescovi non esercitano lecitamente il loro ministero (lo stesso si poteva pensare dei sacerdoti della Fraternità, illecitamente ordinati da quei Vescovi).
Ed ecco che Mons. Fellay ci rivela che non è vero niente; che la realtà è completamente diversa. Con ciò non voglio dire che non credo al Superiore generale della FSSPX; non c’è nessun motivo per mettere in dubbio le sue parole; quel che racconta non solo è pienamente verosimile, ma è, anzi, l’unica spiegazione plausibile per tanti aspetti che finora rimanevano incomprensibili. Ma la cosa è talmente grossa, che io — confesso — sono rimasto sconvolto. Non che quanto rivelato mi dispiaccia (semmai, conferma la mia posizione sulla questione); rimango però stupefatto dalla duplicità della Santa Sede. Probabilmente, il primo a essere stupefatto è proprio Mons. Fellay, il quale è giunto a concludere che la Santa Sede abbia adottato una politica bifronte in seguito a tutta una serie di esperienze fatte in questi anni.
Le prove che porta sono fondamentalmente tre. La piú convincente mi sembra la prima, riguardante la giurisdizione per l’ascolto delle confessioni: quando i sacerdoti della Fraternità ricorrono alla Santa Sede per i casi riservati, questa non ha nulla da eccepire e concede loro il potere di assolvere, riconoscendo cosí indirettamente la validità delle loro assoluzioni. Personalmente trovo tale argomento fortissimo anche perché dimostra un riconoscimento della Santa Sede da parte della Fraternità: i suoi sacerdoti non si arrogano poteri che non hanno, ma — va detto a loro onore — ricorrono alla Sede Apostolica come farebbe qualsiasi altro sacerdote cattolico.
La seconda prova non mi sembra che abbia grande valore. Mi pare ovvio che se un sacerdote (validamente ordinato) lascia la FSSPX per entrare in una diocesi o in un istituto o in una società che godono di riconoscimento canonico, la Santa Sede lo può tranquillamente dispensare da eventuali irregolarità e impedimenti all’esercizio del ministero. È diverso il caso degli Anglicani: in tal caso la Chiesa non riconosce la validità dei loro ordini, e perciò è necessario essere riordinati per poter svolgere il ministero.
Interessante anche la terza prova, quella di un “riconoscimento temporaneo” della Fraternità, concesso, nel marzo 2009, in cambio dello spostamento delle ordinazioni dalla Germania in Svizzera. La cosa, per quanto possa apparire bizzarra, ha un suo senso. Soprattutto perché, anche in questo caso, si è trattato di un reciproco riconoscimento: la Santa Sede ha riconosciuto la validità e la liceità di quelle ordinazioni; la FSSPX ha riconosciuto l’autorità della Santa Sede, acconsentendo alla richiesta che le veniva rivolta.
Nell’ambito di questa terza rivelazione risulta abbastanza stupefacente l’affermazione attribuita a un porporato vaticano (tutto porta a pensare che si tratti del Card. Castrillón Hoyos), secondo cui il Papa non avrebbe condiviso quanto ufficialmente dichiarato nella nota della Segreteria di Stato del 4 febbraio 2009. Non che una cosa del genere non possa accadere (anzi, ci credo senza esitazioni); ma, secondo me, una cosa del genere non dovrebbe accadere. Ora, se è accaduta, perché è accaduta?
La risposta che azzarda Mons. Fellay è che il Papa non è libero di procedere al riconoscimento della Fraternità ed è costretto a seguire una politica bifronte, perché è condizionato dall’opposizione di alcuni episcopati. A questo proposito, mi permetto di far notare (non ho capito bene se ne abbia parlato Mons. Fellay o se sia una deduzione dell’articolista) che la collegialità in questo caso non c’entra nulla. La collegialità è una cosa seria; non può essere confusa con una subdola opposizione di qualche conferenza episcopale al volere del Santo Padre [qui P. Scalese confonde il piano delle idee con quello della realtà. Nell'iperuranio la collegialità può forse essere leale cooperazione col S. Padre; ma storicamente, dacché il concilio ha idolatrato quel concetto, esso si concretizza in una sempre maggiore indipendenza da Roma, e quindi insubordinazione, degli episcopati organizzati nelle oligarchie parlamentaristiche delle conferenze nazionali]. Di che cosa si tratta? E qui veniamo alla rivelazione secondo me piú esplosiva della conferenza.
A quanto pare, già nel 2005 Benedetto XVI avrebbe avuto intenzione di risolvere la partita con i lefebvriani erigendo per loro una amministrazione apostolica. Pare che il decreto fosse già pronto e avesse solo bisogno di qualche ritocco giuridico. A questo punto sembra che si sia mosso l’episcopato tedesco per bloccare il progetto (minacciando qualcosa?). Sta di fatto che non se ne fece nulla e si passò a quello che ha tanto l’aria di essere un piano alternativo, che è poi ciò che tutti conosciamo: motu proprio Summorum Pontificum, revoca della scomunica, colloqui dottrinali (devo dire sinceramente che, secondo me, tale piano alternativo si è rivelato molto piú problematico di quello originario).
Che il grosso ostacolo alla libertà di azione di Benedetto XVI fosse costituito dagli episcopati di lingua tedesca, lo si era capito da un pezzo. Ma che si fosse arrivati a questo punto, non lo avrei mai sospettato. Ora, stando cosí le cose, c’è da pensare che con questo Papa non si arriverà mai a una soluzione della questione lefebvriana. Si dovrà aspettare un Papa libero da condizionamenti etnici (vedete che, tutto sommato, l’essere italiano per un Papa aveva i suoi vantaggi…) e, nel frattempo, andare avanti con l’attuale “gioco delle parti” [a nostro giudizio l'origine geografica del Papa non c'entra nulla. Non perché è tedesco Benedetto XVI teme i vescovi suoi connazionali. Un papa italiano o indonesiano subirebbe identici condizionamenti, per il timore - molto meno teorico di quanto si immagini - che cinquecento anni dopo si ripeta l'exploit di Lutero (non a caso un tedesco) e si verifichi uno scisma; oppure, più prosaicamente, per paura di un inaridimento delle indispensabili contribuzioni economiche che la chiesa tedesca, ingrassata dalla tassa ecclesiastica, elargisce alla Santa Sede]
Direi però che, nel frattempo, qualche cosa si potrebbe fare. Certamente, come ci ricorda Brian McCall e come lo stesso Benedetto XVI aveva chiesto all’inizio del pontificato, dobbiamo pregare per il Papa, perché il Signore non lo faccia fuggire di fronte ai “lupi”. Ma, oltre a questo, direi che un po’ piú di chiarezza non guasterebbe. Sono d’accordo che in certe situazioni bisogna dare un colpo alla botte e un colpo al cerchio: chi ha una responsabilità non può sempre seguire il proprio istinto, ma deve necessariamente tener conto di tutte le parti in gioco. Non è possibile, per ricucire uno strappo, provocarne uno maggiore. Però non penso che giovino a nessuno le sceneggiate. Io non so se il riferimento di McCall al film A Man for All Seasons sia solo un tentativo personale di interpretazione o se effettivamente esso descriva la realtà. In ogni caso, penso che, se non è possibile oggi giungere a un riconoscimento de jure della FSSPX, ci potrebbero perlomeno essere risparmiate le note della Segreteria di Stato a cui non crede neppure il Papa. In certi casi, sarebbe meglio il silenzio.
Se poi è vero che la FSSPX, a sua volta, riconosce di fatto l’autorità della Santa Sede, anch’essa farebbe bene a evitare certe sterili polemiche (che a questo punto appaiono pura accademia) e a concentrarsi sulla preghiera, lo studio e l’apostolato svolto in piena comunione col Santo Padre. Sapendo che il Papa apprezza il loro lavoro, i lefebvriani dovrebbero, secondo me, ricambiare tale fiducia sostenendo con tutte le forze la sua azione, senza creargli inutili difficoltà.
Fonte: Querculanus
<span></span> ----- Original Message ----- From: Rafminimi13@libero.it To: querculanus@gmail.com Sent: Wednesday, November 03, 2010 12:00 PM Subject: richiesta precisazioni
RispondiElimina<span> <span>"[.....]</span> <span>Se poi è vero che la FSSPX, a sua volta, riconosce di fatto l’autorità della Santa Sede, anch’essa farebbe bene a evitare certe sterili polemiche (che a questo punto appaiono pura accademia) e a concentrarsi sulla preghiera, lo studio e l’apostolato svolto in piena comunione col Santo Padre. Sapendo che il Papa apprezza il loro lavoro, i lefebvriani dovrebbero, secondo me, ricambiare tale fiducia sostenendo con tutte le forze la sua azione, senza creargli inutili difficoltà".</span> <span>
<span></span></span> <span><span>Fonte: </span></span><span><span>Querculanus</span></span> <span>Padre Giovanni,</span> <span>Le dispiace chiarire cosa intende concretamente con ciò che è scritto nelle note di cui sopra? In particoalre, quale sarebbe :"l’apostolato svolto in piena comunione col Santo Padre"? E, magari, già che c'è, anche quello svolto in modo diverso? Da cosa e come si possono distinguere?</span> <span>Grazie</span> <span>IN CRISTO RE</span> <span>"Raffaele Minimi"</span></span>
Tutto molto interessante, solo non riesco a capire una cosa: se il Papa non la pensa come la Segreteria di Stato o in definitiva è scontento del modo di operare di questo importante organo del Vaticano, allora perchè non sostituisce il Card. Bertone? Se non lo fa, è perchè comunque si fida di lui o, al limite, si può ipotizzare che non riesce davvero a trovare un collaboratore valido per un ipotetico avvicendamento. Scusate il discorso troppo semplicistico.
RispondiEliminasottoscrivo le eccellenti note in rosso.
RispondiElimina:(
Uhmmm, non credo che il MPSP rientrasse nel "piano B"; credo che quella sia un'altra partita, a valenza "interna" per così dire. Forse la revoca delle scomuniche avrebbe dovuto aver al fianco l'inquadramento canonico... un boccone effettivamente molto, troppo grosso perché i modernisti se lo ingoiassero in unica soluzione. Lo sorbiranno comunque dopo o durante i "chiarimenti" dottrinali che comunque ci sarebbero dovuti essere anche se il "piano A" fosse andato a segno. Ma la logica e il metodo mi dicono che questa ricostruzione pecca un po' di semplicismo....
RispondiEliminaLa verità è che mentono entrambi: non si sa a che gioco stiano giocando. Tutto nascosto da una parte e dall'altra.
RispondiEliminaIl Papa teme l'ala progressista, Mons. Fellay teme l'ala sedevacantista della Fraternità. Risultato?
Un gioco della parti degno....del gioco delle tre carte !
NESSUNO SA ANCORA QUALE TESTO ABBIANO FIRMATO FELLAY E I QUATTRO VESCOVI PER FARSI TOGLIERE LE SANZIONI.
Come è possibile che i paladini della verità non rivelino integralmente la lettera che ha loro chiesto il Papa per togliere le scomuniche? Si rivelano solo pezzettine a destra e a sinistra e pure contrastanti!!
Si legga qui con LA FOTO DELLE LETTERE:
http://www.cattolicitradizionalistimarche.it/a_un_anno_da_quella_revoca_del_d.htm
Roma ha accettato un rientro sul lungo termine della Fraternità e non vuole dirlo chiaramente. Comincio anche a pensare anche che mons. Fellay abbia già sottoscritto qualcosa sottobanco e non vuole dirlo. Tutto quel che ora ci rivela va in questo senso, le aperture di Roma sarebbero troppop imprudenti se non ci fosse qualcosa sotto......
RispondiEliminaNon sarebbe stato meglio essere più evangelici? da una parte e dall'altra?
"UNA BOTTA AL CERCHIO UNA ALLA BOTTE". Dal vangelo secondo Fellay
<span>"...oppure, più prosaicamente, per paura di un inaridimento delle indispensabili contribuzioni economiche che la chiesa tedesca, ingrassata dalla tassa ecclesiastica, elargisce alla Santa Sede"</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Alla faccia di chi gioisce per la scomparsa del Potere Temporale. </span>
"La seconda prova non mi sembra che abbia grande valore. Mi pare ovvio che se un sacerdote (validamente ordinato) lascia la FSSPX per entrare in una diocesi o in un istituto o in una società che godono di riconoscimento canonico, la Santa Sede lo può tranquillamente dispensare da eventuali irregolarità e impedimenti all’esercizio del ministero"
RispondiEliminaNon condivido affatto l'opinione del R. P. Scalese che attribuisce scarsa forza probatoria a questo secondo argomento addotto da Mgr. Fellay.
Il provvedimento al quale si fa riferimento non è affatto "ovvio"; difficilmente un sacerdote sospeso "a divinis" viene reintegrato. La facilità con cui tale provvedimento viene applicato nei confronti dei sacredoti che escono dalla FSSPX indica o una disposizione particolarmente benevola della Santa Sede nei loro confronti o una situazione di fatto ambigua in cui la mente del Legislatore non corrisponde adeguatamente alla sanzione penale formalmente applicata (vedi note della Segreteria di Sato).
Col dovuto rispetto chiedo: Ma chi è padre Scalese?
RispondiEliminaPerdonami Caterina, non per spaccare il capello in due ma mi sembra che il libro a cui fai riferimento sia "Pietro ama e unisce" che ho letto e apprezzato parecchio anch'io.
RispondiElimina:( chiedo scusa a "Bugie di Roma...." ma perchè tanto accanimento contro mons. Fellay? niente niente lei fa parte di quell'ala tradizionalista legata alla FSSPX che non vuole una sistemazione della vicenda e di cui si parla di eventuali scismi anche all'interno della FSSPX stessa?
RispondiEliminaLei parla di BUGIE, ma guardi che nessuno qui sta dicendo che quanto emerge sia cristallino!
Inutile dire che è invece lampante che il Papa ha un suo pensiero della vicenda NON condiviso con molti Vescovi, la stessa Lettera ai Vescovi lo dice....
Lei parla di bugie di altri.... e dove sta scritto che lei è la verità fatta persona, anzi fatta nik senza presentazione e senza rischiare alcunchè mentre del Papa e di mons. Fellay abbiamo almeno l'identità?
:-D yess!
RispondiElimina:-D un ottimo sacerdote "senzapelisullalingua", equilibrato e ragionevole.... leggerlo è un piacere, anche discuterci, quando non la si pensa allo stesso modo!
RispondiEliminaApprendo ora questa notizia via Blog di Raffaella... credo faccia comprendere bene le motivazioni della vera resistenza della FSSPX e della prudenza del Papa a tentare di non perderla e di agire anche in modi a noi incomprensibili ma facendo emergere, appunto, chi sono i veri cospiratori...che remano contro entrambi!
RispondiEliminaC'è di fatto uno scisma NON con la FSSPX ma con il mondo progressista cattolico e il Papa sta cercando di risolvere il problema diversamente da come avvenne per Lutero anche perchè a quei tempi il "garante" dello scisma era Lutero, ma oggi chi è il garante? sono molti!!
Papa/ Vescovo Ratisbona: Dopo il Concilio sacerdozio in crisi
Mueller su nuovo volume di opera omnia: Come Riforma protestante
Città del Vaticano, 3 nov. (Apcom)
Dopo il Concilio vaticano II si è verificata "una crisi d'identità del sacerdozio cattolico storicamente paragonabile solo con le conseguenze della riforma protestante del XVI secolo", secondo mons. Gerhard Ludwig Mueller, vescovo tedesco di Ratisbona (Regensburg), <span>che ha presentato oggi in Vaticano il XII volume</span>, in lingua tedesca, dell'opera omnia di Joseph Ratzinger dedicata al sacramento dell'ordine sacerdotale.
Il vescovo, molto stimato dal Papa, ha affermato: "Dove crolla il fondamento dogmatico del sacerdozio cattolico, non si estingue soltanto la fonte da cui si alimenta un'esistenza al seguito di Gesù, ma vien meno anche la motivazione a rinunciare al matrimonio per amore del Regno dei Cieli, e con la forza dello Spirito Santo accettare con gioia e convinzione il celibato come un rimando escatologico al futuro mondo di Dio".
Ratzinger, secondo mons. Mueller, "con gli scritti raccolti nel presente volume, ha indicato una via d'uscita dalla crisi in cui il sacerdozio cattolico era caduto a causa di impostazioni teologiche e sociologiche carenti e di dichiarazioni atte a suscitare, in molti sacerdoti che avevano intrapreso con amore e zelo il loro cammino, una personale insicurezza e sconcerto a proposito del proprio ruolo in seno alla Chiesa".
Non capisco. Ma queste notizie non dovevano rimanere riservate? Come mai si fanno tutte queste rivelazioni?
RispondiEliminaPiccolo OT importantissimo:
RispondiEliminaCONFERENZA ufficiale sull'Opera Omnia di Benedetto XVI, leggete:
http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.com/2010/11/conferenza-stampa-di-presentazione.html
vi metto un passo:
La crisi del sacerdozio che ha colpito l’Occidente negli ultimi decenni, è anche il risultato di un fondamentale disorientamento del Cristiano di fronte a una filosofia che trasferisce l'intimo significato e l’obiettivo ultimo della storia e di ogni esistenza umana in una dimensione mondana, sbarrandogli in tal modo l’orizzonte trascendente e recidendone la prospettiva escatologica. Riporre ogni aspettativa in Dio e fondare l'intera esistenza su Colui che in Cristo ci ha dato tutto: solo questa può essere la logica di una scelta di vita che si pone con assoluta dedizione al seguito di Gesù e partecipa alla sua missione di Redentore del mondo, da lui adempiuta con la passione e crocifissione ed inequivocabilmente rivelata con la sua risurrezione dai morti.
Non vanno tuttavia trascurati anche altri fattori di natura interna alla Chiesa. Joseph Ratzinger, come mostrano i suoi primi interventi, aveva acutamente presagito le scosse che con impeto sempre crescente preannunciavano il terremoto: in primo luogo l’apertura all’esegesi protestante negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Spesso da parte cattolica non ci si rese affatto conto delle sistematiche premesse poste dalla Riforma alla base dell’esegesi. Fu così che la pesante critica del sacerdozio consacrato, apparentemente non motivabile biblicamente, investì la Chiesa cattolica (e ortodossa).
Il sacerdozio sacramentale strettamente riferito al sacrificio eucaristico, come era stato affermato dal Concilio Tridentino, sembrava a prima vista non aver alcun riscontro nella Bibbia, né sotto il profilo terminologico, né per quanto concerne le particolari prerogative del sacerdote nei confronti dei laici, specialmente il mandato della consacrazione. La critica radicale del culto ! e quindi il vagheggiato superamento di un sacerdozio che limitava a se stesso la rivendicata funzione di intermediario – sembrava togliere terreno ad un mediatorato sacerdotale nella Chiesa.
Con la critica protestante nei confronti di un sacerdozio sacramentale che metterebbe in questione l’unicità del sommo sacerdozio di Cristo (secondo la lettera agli Ebrei) e relegherebbe ai margini il generale sacerdozio dei credenti secondo 1 Pt 2,5, si alleava infine il moderno concetto di autonomia, che guardava con sospetto ad ogni esercizio di autorità.
sono molto felice che padre Scalese abbia approfondito l'argomento scoprendo cose che noi sappiamo da decenni, e che lui ignorava, come la perfetta cattolicità di Lefebvre e della sua opera, lo stato di necessità invocato nel 1988 e più in generale le critiche di Lefebvre sulla Chiesa conciliare e postconciliare.
RispondiEliminaPadre Scalese, con questo suo intervento, dimostra come nella Chiesa la "questione Lefebvre" era ed è conosciuta dai più in maniera faziosa, ideologizzatta e falsata. Lefebvre veniva dipinto come il mostro, il nemico, il ribelle. Se un nemico c'è, se c'è un mostro ribelle questo è il neomodernismo che ha occupato la Chiesa, non il povero vescovo francese.
Ben venga pertanto questa apertura degli occhi che padre Scalese manifesta.
Più saranno i sacerdoti e i prelati, ma anche i laici, che apriranno gli occhi nel medesimo modo e più se ne avvantaggerà la Chiesa tutta e più si avvicinerà la soluzione del "problema lefebvriano" il quale altro non è che un problema della Chiesa. Lefebvre non è mai stato un problema, lui è stato un termometro che segnalava la febbre. Anzichè curare la febbre ci si è accaniti contro il termometro che la segnalava!
Complimenti a padre Scalese anche se non condivido qualche passaggio del suo pur ottimo intervento.
W la Chiesa
W mons. Lefebvre.
Non so, ma accusare di duplicità la Santa Sede basandosi sulle testimonianze del card. Castrillòn Hoyos e di mons. Fellay, e facendo fare al Papa la figura del fessacchiotto, mi sembra un tantino temerario. Ma fate pure...
RispondiEliminaCaterina, Caterina, lei rimprovera chi si "accanisce" su mons. Fellay (il quale è forse sempre nel vero e nel giusto?)... ma poi lei si accanisce duramente e sempre contro Paolo VI e GP II , o sbaglio? Ma ammetterà che qualcosa di buono quei poveri "cristi" di Paul6 e di GP II l'hanno pur fatta? Oppure ciò che rimane della vera Chiesa solo è nell FSSPX ? prego per lei...
RispondiEliminabeh caro ingrato, si potrebbe parlar di duplicità anche per chi professa fedeltà al Papa e alla Tradizione e poi attacca senza pietà la presenza ecclesiastica alla sinagoga, al tempio luterano, a porta pia...
RispondiEliminaLe ho spiegato che le bugie sono da ambo le parti. MONS. FELLAY NON DICE TUTTA LA VERITA'.
RispondiEliminaSE NON TEME NULLA CI DICA PUBBLICAMENTE COSA HA FIRMATO IL 13 DICEMBRE 2009
Insomma sono stanco di questa retorica spicciola per cui il Papa dice le bugie (o le lascia dire) e Mons. Fellay è un esempio di lealtà.
Da parte di entrambe le parti c'è l'occultamento d'una valanga di bugie per risolvere questa crisi enorme con le tecniche di Andreotti e la colpa non è solo e sempre del Papa e del modernismo.
<span>Ma qualche prova, no? E chi c'è dietro questo circolo tradizionalista marchigiano? Non ho trovato firme, neppure nella presentazione. Forse sono i miei occhi malandati? O la velocità con cui l'ho sfogliato? Di grazia, qualche illustre nome?
RispondiElimina</span>
Insinuazioni, sempre insinuazioni.
RispondiEliminaEra quello che stavo per scrivere.
RispondiEliminaPecunia non olet. Di scisma di fatto.
Sono d'accordo, ma qui si gioca a un gioco strano, da una parte si sente bisognoso di un riconoscimento romano, lo ripete sempre.Dall'altra attacca Roma come se fosse l'anticristo e Mons. Tissier che fa un pamphlet contro Benedetto XVI e la sua teologia.
RispondiEliminaCosa vuole la Fraternità? Indecifrabile!
Visto che son larghe le maglie per pescare tra eretici e scismatici, forse è comprensibile quell'ovvio.
RispondiEliminaAl di là delle sue posizioni, un prete che a Firenze ha lasciato un ottimo ricordo.
RispondiEliminaAncora: in tempi in cui eravamo gli appestati credo sia stato proprio lui a concederci la sala del Collegio alla Querce per una pubblica conferenza.
anch'io sottoscrivo in pieno le note della Rdezione. E' la prima osservazione che mi è venuta spontanea, leggendo.
RispondiElimina"Si si No no", non voler sapere chi l'ha detto, ma poni mente a ciò che è detto.
RispondiEliminaQuando viene dalla Fraternità vi va bene, quando viene dagli altri no. Bravi ! Che coerenza !
Comunque se cerchi la prova è la foto dei due testi della lettera. Due versioni per due tipi di pubblico diversi.....ma non vi è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Ho molto rispetto per padre Scalese e apprezzo molto il suo interesse per la FSSPX. Non comprendo alcuni dei vostri interventi su un " comportamento poco chiaro" di Mons Fellay. Ad essere attaccata, ricordiamocelo tutti, è la Tradizione e la Messa di San Pio V. Non solo in Germania ma anche nella nostra Italia.
RispondiEliminaHo partecipato al recente convegno per i 40 anni della FSSPX e devo dire di essermi trovato con persone splendide, con sacerdoti ben formati e di preghiera. Ascoltare Mons Fellay è davvero una esperienza di grazia. Garantisco del loro profondo attaccamento al Romano Pontefice.
Non mi ritrovo con gli interventi che attaccano la Fraternità. Personalmente, con tutta la mia famiglia, devo riconoscenza ai sacerdoti della FSSPX i quali ci raggiungono per celebrare la Santa Messa, almeno una volta al mese, dato che l'Ecclesia Dei non è ascoltata dai nostri vescovi, specialmente al Sud.
A proposito di termometro. Una barzelletta. Stiamo verso il 1976... un cardinale francese vede Paolo VI tutto tremante: Santità, si sente male? Sì, mi è venuta La-Febvre!!
RispondiElimina<span>OH...ma è di ritorno colui che adoooora monsignor Fellay! Evviva!</span>
RispondiEliminaE noi per lei !
RispondiEliminaAncora una volta lei si straccia le vesti, ma non risponde.
RispondiEliminaChiedo solo: CHI DICE LE BUGIE ?
MONS. FELLAY ? L' ECCLESIA DEI ? O TUTTI E DUE ?
Mi pare che Caterina sia una che raramente ha da sgridare i papi... e se lo fa lei vuol dire che qualcosa c'è veramente!
RispondiEliminaNon credo lei abbia afferrato il fondo del discorso. Dei santi sacerdoti fanno tanti chilometri per la Messa, ma la Fraternità non dice la verità sugli accordi.
RispondiEliminaQui stiamo parlando di dichiarazioni di accettazione del Concilio tra loro discordanti, non stiamo parlando dei litri di benzina che ci vogliono per andare al Sud!
A me sembra che le bugie le dici tu. Mons. Fellay e il card. Castrillon ci metton la loro faccia e la loro credibilità: e tu? solo un nick perché hai paura di firmarti e assumerti le tue responsabilità, così come questo sedicente circolo tradizionalista formato da ombre. E a me le ombre non piacciono; è l'ambiente adatto ai sicari.
RispondiEliminaProve: qurlla lettera può averla scritta chiunque e quindi lascia il tempo che trova. Dovrebbe essser esaminata da chi di competenza. Abbi il coraggio di scrivere le tue generalità, l'indirizzo, la città ed i nomi dei componenti di questo circolo misterioso. Massoneria tradizionalista?
RispondiEliminaEcco un altro che parla in modo criptico.
RispondiEliminaMio caro "ospite", probabilmente lei sa leggere, ma ha problemi di comprensione.... è Benedetto XVI che denunciando l'ermeneutica della rottura nell'interpretazione del Concilio, sta spiegando da anni la grave crisi interna alla Chiesa......
RispondiEliminama dubito che lei comprenda quanto le ho appena risposto!
Chi dice le bugie?
RispondiEliminaIo direi che è lei, sa le emozioni sono talvolta cattive consigliere e nel suo caso l`antipatia per monsignor Fellay è talmente evidente, direi quasi viscerale, che passa attraverso il computer.
Ti posso assicurare che <span>Mons Fellay è stato fin troppo "riservato" sul "giochetto" che fecero per la revoca della scomunica... al tempo giusto TUTTO SI SAPRA', pazienza...
RispondiElimina</span>
Allora è vero! Viva Don Camillo e la sua sincerità!
RispondiEliminaDon Camillo, la seguo spesso e non ho capito se lei è un prete della Fraternità, lei è comunque informatissimo sulla Fraternità e gli accordi, ben più di noi.
ABBIAMO LA RIVELAZIONE DELL' ESISTENZA DELL' INCIUCIO.
Bastava leggere le due lettere in diversa redazione per capirlo. All'inizio una versione comune favoravole al Vaticano II, poi Fellay ritratta, ma non l'Ecclesia Dei.
Risultato? Fellay dice di aver firmato una lettera, l'Ecclesia Dei dice che ne è stata firmata un'altra. Chi mente ?
Ma che la pianti questo giustiziere da due soldi, ossessionato dalla sua battaglia contro Monsignor Fellay.
RispondiEliminaDon Camillo, guardi che colui che si è gettato con delizia sul suo commento, interpretandolo a modo suo, è un nemico di monsignor Fellay,non è la prima volta che viene su questo blog nello squallido tentativo di nuocergli.
Non ha ancora capito che qui fa un buco nell`acqua, come lo fa e lo farà presso chi è interessato unicamente, e per questo prega con forza, speranza e fiducia, al positivo risultato dei diaologhi fra la Santa Sede e la FSSPX, farà un buco nell`acqua presso chi è pieno di speranza e fiducia pur essendo perfettamente consapevole della difficoltà della "démarche", dell`importanza di muoversi con moderazione, delicatezza , sensibilità e intelligenza, farà infine un enorme buco nell`acqua presso chi ha piena fiducia in monsignor Fellay per portare a bene questi colloqui.
Però bisogna riconoscere che il modo di argomentare di "Bugie..." è interessante!
RispondiEliminaEgli è una sorta di cavagliere senza macchia consacrato al ristabilimento della verità ovunque essa sia minacciata...scommetterei due mani che il suo motto è "SOLI DEO gloria"!!!
SE E' COME LEI DICE, LA FRATERNITA' RAGIONA COME UNA SETTA, Il GURU-CAPO E' INFALLIBILE
RispondiEliminaLei dice che nulla potrò contro "chi ha piena fiducia in Mons. Fellay". Incredibile e irrazionale affermazione, purtroppo già troppe volte ascoltata !
Cara anonima Luisa, io HO FIDUCIA NELLA CHIESA, non in Mons. Fellay, che può sbagliare come tutti e fare inciuci come tutti....
Le ricordo che Gesù Cristo ha promesso a Pietro e non a Mons. Fellay la Sua assistenza.
Se devo rinunciare ad un giudizio personale e affidarmi al giudizio di un altro allora SCELGO IL PAPA E LA CHIESA GERARCHICA
Penso che BUGIE DI ROMA BUGUE DI FELLAY potrebbe essere un signore che la domenica canta nel coro di un centro di messa tradizionale nelle vicinanze di Loreto (Se qualcuno volesse potri dire il luogo preciso). Infatti è sempre stato acerrimo nemico clella FSSPX e fino a che non c'è stato il Motu Proprio si è guardato bene di esporsi e nell'associarsi a chiedere l'applicazioe dell'indulto di Giovanni Paolo II. Continua al gioco al massacro di chi ha la puzza al naso. In questo mpmento TUTTI i veri tradizionalisti dovrebbero unirsi nella preguiera c chiedere al Signore di salvare la sua chiesa d coloro che, con le cariche episcopali e carinalizie, dentro e fuori delle mura leonine, cercano di abbattere quel che ancorra resta della tradizione per applicare sino in fondo lo "spirito" del concilio.
RispondiElimina<span>Monsignor Fellay vuole molto bene alla Chiesa e al Papa fosse stato un altro Vescovo avrebbe sparato a zero scandalizzato del giochetto che gli fu prospettato! </span><span>Monsignor Fellay NON HA SOTTOSCRITTO NULLA! tutte le pseudo lettere di "accettazione del Concilio" sono solo invenzioni cinematografiche!
RispondiElimina</span>
Ringrazio P. Sacalese che segue la questione con grandissima attenzione sin da quando si trovava in una lontanissima plaga asiatica.
RispondiEliminaCi troviamo comunque di fronte a fatti molto misteriosi.
FdS
Si, ma volendo scherzare, è impossibile non accorgersi che per i progressisti tutto, ma proprio tutto, fa brodo...mentre invece trovare due tradizionalisti che riescono a pensarla alla stessa maniera è alquanto arduo...
RispondiEliminaGrazie, don Camillo, per il suo rapido intervento, strumentalizzare il suo commento in quel modo rivela solo l`astio che abita certi cuori, un astio che finisce per annebbiare anche la mente.
RispondiEliminaGrazie, don Camillo, per il suo rapido intervento, strumentalizzare il suo commento in quel modo rivela solo l`astio che abita certi cuori, un astio che finisce per annebbiare anche la mente.
RispondiEliminaMi sa che don Camillo il varinick siano membri d'un comitato ristretto della Fraternità. Conoscon tutto loro, ma per carità, tutto nell'ombra dell'anonimato.
RispondiEliminaForse aman più la pastasciutta.
RispondiEliminaSin dall'inizio della vicenda.
RispondiEliminaMa insomma: non riconoscete la delicata penna dell'eccellente Solideo Paolini?
RispondiEliminacome mai ? nessun argomento?
RispondiElimina....non risponde sul fondo della questione
RispondiEliminaha fatto bene Papa Benedetto XVI a denunciare non solo la crisi interna nella Chiesa "conciliare", ma anche la saccenteria e l'arroganza che alliignano in certi "milieu" tradizionalisti (e anche in qualche blogger, "men & women"... W la Tradizione Cattolica! W il Papa! W la buona educazione.
RispondiEliminanon l'hai capito ancora? la fsspx è convinta di riportare la Tradizione a Roma... almeno così si legge su qualche sito fsspx dopo l'inizio dei colloqui...
RispondiEliminaLo concede anche il Padre Dante....deve proprio esser vero!
RispondiEliminasperiamo che Luisa non sia una suora....
RispondiElimina<span>Noi le rispondiamo, caro signor anonimo, solo che lei nella sua crociata contro monsignor Fellay (crociata che mi astengo dal definire perchè rischierei di essere offensiva), le nostre risposte le rifiuta.
RispondiEliminaContinui la sua crociata altrove, vada a versare il suo veleno altrove, non so se lo ha capito ma qui non c`è un terreno fertile e disposto ad accogliere il suo seminato, frutto del suo astio.
Qui ci sono persone che sperano nel buon esito dei colloqui e pregano intensamente per quel buon esito, qui ci sono persone che pregano perchè l`armonia sia all`interno e all`esterno di chi si sta impegnando in quelle delicate e così importanti discussioni,persone che pregano affinchè la protezione celeste circondi e guidi i loro passi, illumini i loro cuori e le loro menti.</span>
<span>I seminatori d` astio, se non odio, di discordia e di divisione sono pregati di andare a predicare altrove.
</span>
L`emozione crescente le sta facendo perdere il controllo dei suoi nervi.
RispondiEliminaSpettacolo assai "lamentable", si prenda una camomilla, se non basta aggiunga un pò di valeriana e passiflora, se anche così non riesce a calmare i suoi bollori, resta il Lexotanil.
No car anonima Luisa, LEI NON HA RISPOSTO perchè NON SA RISPONDERE.
RispondiEliminaQuando c'è contraddizione o una frase e vera o è vera l'altra o sono false entrambe. Lei non ci ha detto quale è vera e quale falsa.
RIPETO LA DOMANDA A CUI NON RISPONDE : CHI MENTE FELLAY O L'ECCLESIA DEI?
P.S. quanto ai suoi inviti a lasciare questo blog le ricordo che non è il blog delle "pasionarie" della Fraternità (anche se intervengono ogni due minuti, su tutto e con muliebre sentimento) e che il suo pietismo che invita alla preghiera senza l'ordine della verità è come l'ecumenismo buonista del Concilio...
VOLEMOSE BENE FRA TRADIZIONALISTI, DELLA VERITA' CHI SE NE FREGA
L' "auctoritas" del blog ha parlato. La Pizia delfica ha profetato.
RispondiEliminaAnche il Padre Dante conviene: ci troviamo davanti a fatti misteriosi.....ergo qualcuno mente o dice mezze verità.
Amabilissimo, garbato, anonimo e codardo crociato anti Fellay, la lascio al suo astio che trasuda da ogni sua parola, la lascio alla sua ossessione e alla sua rabbia.
RispondiEliminaChi ha speso una vita per la Chiesa Cattolica e per la sua Sacrosanta Tradizione, ha visto dolorosamente rovinare rapporti con la propria famiglia di appartenenza, ha visto "amici" e "padri" andare via (ancuni in passato dicendo di andar via dalla in Fraternità perchè sentivano "puzza di scisma", e ora si mangiano le mani) lasciando "soli" ma fieri di combattere a favore di Cristo e della Chiesa Cattolica anche con una "scomunica" ingiusta che pesava sul collo, però vedendo una famiglia religosa crescere copiosa di frutti umani e spirituali, avrebbe, secondo te alle 02.00 di una mattina firmato di corsa per una "calata di braghe" buttando all'aria anni di lotta, studi, lacrime per ricevere magari una pacca sulle spalle da uno pseudo porporato che magari gli diceva sotto voce... "però non lo rifate più?"...
RispondiEliminaAOOOH ma ce fai o ce sei?
Solideo Paolini una volta sapeva esporsi.
RispondiEliminaMa perché chiedete risposte a chi non i vostri dati in mano? Iniziate a presentarvi con nome e cognome e poi se ne riparla. O per lo meno potrà parlar chi di quei dati è in possesso. E qui sembrate esser in due. Uno dei quali dev'esser un ex giovinotto che è stato allontanato dalla S. Pio X., stando a voci che mi son giunte, ma che non posso confermare, anche perché non m'interessano minimamente.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda dico solo che tutta la vicenda Lefebvre ha contorni sfuggenti ed in parte misteriosi. L'ho sempe scritto, l'ho sempre detto. Forse un giorno si saprà la verità.
RispondiEliminaE la verità non sei tu, impastato di odio.
Mi lascia dunque....senza risposta
RispondiElimina<span>Caro Don Camillo, stai interpetando. Non ho detto che si sono calati le braghe.
RispondiEliminaHo detto che c'è uno che mente. Se Castrillon ha mentito e Fellay vuole difendere la verità dica: "Castrillon ha mentito io non ho accettato il Concilio, quella lettera è stata diffusa dagli imbroglioni dell'Ecclesia Dei che si sono accordati con la Telecom perchè una falsa lettera finisse in tutti i priorati con la mia firma"
Questo però Fellay non l'ha detto. Non solo, né Don Camillo, né la gentile signora Luisa, né l'opinionista Pastorelli hanno il coraggio di essere consequenziali.
Se credete a quel che dite vi sfido a scrivere che il card. Castrillon ha detto delle menzogne, cosa che non avete il coraggio di fare (forse perchè in fondo anche voi dubitate che gli imbrogli non siano solo del Crsd, Castrillon, ma anche della controparte....). Se non ne siete capaci di farlo tacete.</span>
Gent. ma Sig.ra Luisa,
RispondiEliminadi grazia potrebbe spiegarmi perchè sarei codardo ? Non si cela lei forse sotto il mio stesso anonimato ? Non è forse la logica del blog (99% degli interventi) ?
Nell'attesa di conoscere il suo amabile cognome non mi considero un codardo, o considero che i codardi siano almeno due.....
Ancora...
RispondiEliminase non si fosse capito il problema è cercare di riportare nella Chiesa tutta la fraternità, perchè altrimenti..... chi resta fuori fa altre ordinazioni (e nella fraternità ci sono tante "anime" quanti vescovi).
Quindi bisogna aspettare tanto tanto tempo.
insomma alla "Highlander", ne deve restare solo uno.
Il "Concilio" rappresenta solo l'ultimo dei problemi...
RispondiEliminala camomilla se la deve prender lei, che sta perdendo il femminil controllo... rilegga le sue parole per favore... Se ne intende di erbe e di certi medicinali...
RispondiEliminaMa l'Alighieri poteva permettersela...
RispondiEliminaPosso provare a riassumere le posizioni (e nel contempo invitarvi a toni più civili)?
RispondiEliminaAll'epoca uscirono due comunicati di mons. Fellay: uno nel quale si diceva che la FSSPX accetta tutti i concili fino al Vat. II, sul quale però esprime alcune riserve, e l'altro nel quale si dice che la FSSPX accetta i concili fino al Vat. I, mentre esprime alcune riserve sul Vat. II.
Sotto il profilo logico-matematico, le due espressioni si equivalgono, ne converrete. Sotto quello emotivo, evidentemente no, c'è una bella differenza di sfumatura.
Precisato questo, c'è molto da stuprisi o scandalizzarsi? Stiamo commentando un post sulla duplicità della S. Sede; forse che mons. Fellay non ha analoghi problemi di opinione pubblica interna ed esterna da maneggiare, tanto da giustificare qualche equilibrismo lessicale?
Enrico
<span>non si può buttar lì una frase come questa... come sarebbe a dire che il concilio è solo l'ultimo dei problemi, quando sulla cattolicità e la fedeltà al Papa della Fraternità non ci sono dubbi?
RispondiEliminase ci sono sacche di intransigenza in quel contesto (se lei si riferisce a questo) sarà un problema sanabile con l'auspicato rientro.
Credo che sarebbe un bene sommo, se nella Chiesa ci fosse chiarezza e trasparenza e tutte le anime scismatiche travestite da cattoliche venissero messe in condizione di non far scempio della Chiesa, mentre i veri cattolici sfrondati da un altro tipo di possibile irrigidimento potessero trovare spazio per una pastorale che sarebbe finalmente salutare per tutti...</span>
<span>non si può buttar lì una frase come questa... come sarebbe a dire che il concilio è solo l'ultimo dei problemi, quando sulla cattolicità e la fedeltà al Papa della Fraternità non ci sono dubbi?
RispondiEliminase ci sono sacche di intransigenza in quel contesto (se lei si riferisce a questo) sarà un problema sanabile con l'auspicato rientro.
Credo che sarebbe un bene sommo, se nella Chiesa ci fosse chiarezza e trasparenza e tutte le anime scismatiche travestite da cattoliche venissero messe in condizione di non far scempio della Chiesa, mentre i veri cattolici sfrondati da un altro tipo di possibile irrigidimento potessero trovare spazio per una pastorale che sarebbe finalmente salutare per tutti...</span>
Cara REDAZIONE c`è una sola persona che ha usato toni sgarbati, agressivi e poco civili, sono molto stupita dal vostro plurale, mi aspettavo del resto un vostro intervento.
RispondiEliminaqui chi è arrabbiato/a, è luisa e non l'anonimo...
RispondiEliminaSon medicinali ed erbe molto comuni: forse tu ignori anche questo, oltre alla buona educazione.
RispondiEliminaSon medicinali ed erbe molto comuni: forse tu ignori anche questo, oltre alla buona educazione.
RispondiEliminaPer me ci dev'esser stato un errore di stampa. Non ricordo se l'ho a suo tempo scritto qui o altrove. Se la Fraternità avesse detto di accettare il Magistero solo sino al Vaticano I, escluderebbe - cosa che non è - la sua adesione al Magistero da Leone XIII a Pio XII compreso. Non si dovrebbe neppur chiamare S. Pio X!
RispondiEliminaMons. FellaY, come mons. Lefebvre, accetta il Vaticano II alla luce della Tradizione avanzando delle riserve su alcuni documenti e parti di documenti.
Son d'accordo con Luisa sull'individuazione del maleducato aggressivo e parolaio.
Per me ci dev'esser stato un errore di stampa. Non ricordo se l'ho a suo tempo scritto qui o altrove. Se la Fraternità avesse detto di accettare il Magistero solo sino al Vaticano I, escluderebbe - cosa che non è - la sua adesione al Magistero da Leone XIII a Pio XII compreso. Non si dovrebbe neppur chiamare S. Pio X!
RispondiEliminaMons. FellaY, come mons. Lefebvre, accetta il Vaticano II alla luce della Tradizione avanzando delle riserve su alcuni documenti e parti di documenti.
Son d'accordo con Luisa sull'individuazione del maleducato aggressivo e parolaio.
<span>
RispondiElimina<span><span>Solideo Paolini?
Un illustre sconosciuto fino a qualche minuto fa...ma una rapida ricerca sul web, mi ha fatto risalire ad un gruppo di tradizionalisti delle Marche e fino a Socci che in un suo articolo fa riferimento a ciò che infervora talmente il nostro grande ammiratore di Monsignor Fellay.
Certo che se si tratta di Paolini, che non mi sembra però qualcuno che si nasconde dietro l`anonimato, preferirei che ci parlasse di Fatima...chissà che attorno a quel tema potremmo anche trovare punti di accordo</span></span></span>
forse che luisa ed altri esasperati blogger filo-lefevriani la conoscono la buona educazione?
RispondiEliminaNon mi sembra che Luisa abbia mai aggredito o svillaneggiato qualcuno. Talvolta risponde per le rime, ma solo quando s'è superato il limite.
RispondiElimina<span><span>Con quelli della tua bassa statura posso permettermela anch'io.</span></span>
RispondiEliminala lettura spassionata di certi messaggi mostra oggettivamente il contrario. Liberi di non vedere e di non accettare.
RispondiEliminae perchè il giovinotto è stato allontanato dalla FSSPX ?
RispondiEliminaNon direi proprio che la differenza è di tipo emotivo, tuttaltro. Il problema è serio e riguarda l'attitudine della Fraternità da circa otto anni. O si sta coi sedevacantisti della Fraternità o si sta con coloro che vogliono l'accordo col Papa. La Fraternità dica cosa vuole, l'accordo, il sedevacantismo o entrambi ?
RispondiElimina"Accetto fino al Vaticano II"
E' una frase impegnativa (benché possa essere sottoscritta), che significa che il Concilio Vaticano II è accettato come atto magisteriale (benché pastorale e riformabile) e che si lasciano cadere tutte le tesi di "invalidità" del Concilio, probabile eresia dei Papi (coll'ipotesi sedevacantista annessa), ed altre mille tesi connesse. Insomma è un terremoto nella Fraternità, tanto è vero che ci sono due testi contrastanti entrambi firmati tra i Vescovi lefebvriani e la Santa Sede.
Né voglio mettere alla gogna il Card. Castrillon, dico solo che il fatto che la Curia si comporti in maniera "curialesca", non è cosa nuova. Che invece i successori di Mons. Lefebvre pubblichino due testi contrastanti MI SCANDALIZZA ancora.
COSA HANNO VERAMENTE SCRITTO I VESCOVI DELLA FRATERNITA' ?
UNO DEI DUE TESTI E' FALSO ? LA DIPLOMAZIA (pur giusta in simili occasioni) NON GIUSTIFICA LA MENZOGNA.
Che bisogno c'era di mettere tra virgolette entrambi i testi contrastanti, come se si trattasse delle parole scritte realmente. La cosa resta grave, anche perchè:
CHI PER BUGIARDO VIEN RICREDUTO, QUAND'ANCHE DICA IL VER NON E' CREDUTO
Lei si contraddice, poche linee fa ha sostenuto che il testo cui facevamo menzione era forse una contraffazione della nostre botteghe di falsari. Ora dice che la Fraternità non avrebbe potuto sottoscrivere altro che quel testo (che fino a un giorno fa per lei era falso....).
RispondiEliminaPerchè allora Mons. Fellay ha fatto sparire dalla circolazione proprio il testo che secondo lei è l'unico che può essere firmato ?
La logica non è un'opinione; un tantino di coerenza e di dominio della passioni farebbe evitare certe gaff. Grazie
Dominio delle passioni? =-O :-D
RispondiEliminaIl solo su questo blog, in questo thread, che sembra percorso da una passione viscerale e incontrollabile, che continuerà ad agitare le sue due lettere, qui e altrove, più sopra qualcuno ci ha soffiato una sua eventuale identità.....che rifiuta cocciutamente di capire e accettare che non siamo minimamente interessati dalla sua campagna denigratoria, è il nostro "bravo" crociato anti Fellay.
Luisa è arrabbiata a ragione.
RispondiEliminaSebastiano P.
Il Concilio è stato accettato da chi di dovere, per questo non è un problema.
RispondiEliminaIl problema è farlo accettare alla parte intransigente, e tale incombenza è a carico di Fellay.
Chiaro?
E sarebbe in parole povere quello di cui gli amici più sopra discutevano animatamente.
RispondiEliminaSe tu sei spassionato io son Napoleone.
RispondiEliminaLa curiosità è femmina.
RispondiEliminaPurtroppo la REDAZIONE lascia sbeffeggiar le persone per bene da parte di anonimi incivili.
RispondiEliminacaro anonimo, son fatti così, lascia perder. Se fai qualche rilievo critico e logico a certe cose dette o fatte da lefevriani, ti danno addosso di brutto (ti accusano di odio, ignoranza, ecc...). Rileggiti quello che scrivono sopra e sotto il tuo messaggio... Sarebbe bene che qualcuno di Ecclesia Dei si legga questo blog per capire meglio che aria tira tra tradizionalisti e perché non sono sempre graditi.
RispondiEliminaLo sanno a Ecclesia Dei, lo sanno che aria tira.
RispondiEliminaÈ esattamente questa l`impressione, caro Dante, e cioè quella di una battaglia astiosa, piena di livore, che parte da circoli sedicenti tradizionalisti, una battaglia indecorosa, brutta, che non ci interessa.
RispondiEliminaRibadisco che non ho mai detto che "voi" avete contraffatto i documenti. Pur di far baccano ed aggredire ripetete menzogne: e sappiamo chi sia il padre della menzogna.
RispondiEliminaInoltre a me non interessa neppure difender Fellay visto che non è il mio vescovo.
Mi sembra una persona cauta, poi non l'ho mai frequentato.
PS. E non m'interessa neppure difender Castrillon.
RispondiElimina<span>Vi comportate voi da incivili e facendo la voce grossa pensate di aver ragione. Ma con me non attacca. Le vostre aggressioni mi fanno il solletico.
RispondiEliminaIo mi firmo perché mi sono sempre assunto pubblicamente le mie responsabilità.</span>
Caro Dante, a questo punto, non vale la pena continuare a ribattere a questa persona, così piena di astio, che se è tradizionalista, e fa parte di quel gruppo delle Marche citato, non rende servizio nè alla "causa" tradizionalista nè al suo gruppo.
RispondiEliminaInutile precisare a quel signore che non siamo lefebvriani, inutile fargli osservare che chi è sbarcato su questo thread con agressività non tollerando l`opposizione è solo lui, inutile precisargli che la sua campagna denigratoria non ci interessa, purtroppo questo signore davanti al rifiuto di accordare peso e interesse alla sua crociata contro monsignor Fellay, scade anche nel ridicolo....mania di protagonismo la tua , caro Dante, perchè ti firmi con nome e cognome....hai capito? :-D
A questo punto facciamoci una sonora risata e fermiamoci qui..Che cosa ne pensi?
Se le interessa sapere chi sono io personalmente le fornirò tutti i miei dati personali dall'indirizzo enricofer@email.it
RispondiEliminaSebastiano P.
Sebastiano, mettiti sull'attenti! Il caporale ordina.
RispondiEliminaOgni tanto bisogna pur divertirsi un po'. Io rifuggo da gruppi misteriosi. Più volte, a suo tempo, ad uno dei due o tre sacerdoti della Fraternità con cui ho avuto contatti (solo don Emanuele mi onora della sua stima e amicizia, gli altri son sporadiche conoscenze del passato) mi son lamentato che SiSiNoNo, su cui si potevano anche legger cose interessanti, fosse un foglio vivente nell'anonimato. E' vero che il factotum era mons. Spadafora, il segreto di Pulcinella, ma v'eran pur altri collaboratori. Ecco, il coraggio mancava a costoro che magari eran monsignori di curia.
RispondiEliminacosì facciamo una bella ammucchiata liturgica!
RispondiEliminaEvviva!!! Venite tutti!!! Io sono pronta!!!
Ma come ca...zo scrivi che non ti capisco
RispondiEliminae per noi
RispondiEliminae io per tutti!!!
Io sono la vostra donna con le palle!!!
RispondiElimina