Testata de L'Avvenire 14.11.2010 (courtesy d. Camillo) |
Ci sono eventi che vi frastornano per un buon quarto d'ora. Uno di questi è trovare un articolo dedicato alla Messa in latino (quella vera!) nella prima pagina dell'Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale italiana. E leggervi solo parole d'encomio, di lirica suggestione, come del resto ci si aspetterebbe dall'autrice del pezzo: la scrittice Antonia Arslan, una delle più fini menti della nostra letteratura contemporanea e, come ogni credente innamorato della Bellezza, estimatrice del rito immemoriale.
Inverosimile... eppure è proprio l'Avvenire: lo attesta, più ancora del logo a sinistra, la presenza a destra della pubblicità per un qualche saggio del card. Martini (scritto, dice la presentazione, "per trovare la strada e guardare con fiducia al futuro"... grazie, ben gentile, ma preferiamo la ricetta dell'Arslan)
Ma ecco il testo dell'articolo:
MESSE IN LATINO
Mi è capitato spesso di andare alla Messa in latino, la frequentatissima messa delle 11, nella chiesa di Sant'Agnese a New York.
È meglio arrivare in anticipo.
C'è una folla di persone di tutte le origini vestita a festa: le donne bianche spesso in tailleur e cappellino, le nere in sontuose tuniche drappeggiate, l'usciere portoricano col suo ampio sorriso, la messicana vestita di viola, con un grande fiocco di raso sulla schiena, inginocchiata di fronte all'immagine della Vergine di Guadalupe.
La cerimonia è vivace e festosa, con musiche di grandi compositori e un coro raffinato.
Qui in Italia, a Venezia, alla chiesa di San Simon Picolo, ho trovato invece un rito austero e semplice, meno appariscente, ma forse, forse più autentico.
Non sembrava un'eccezione domenicale, ma il perpetuarsi di parole e gesti antichi, carichi di significati secolari, che il celebrante ripercorreva con noi, pur voltato com'era verso l'altare, pur pronunciando le parole di una lingua perduta.
Le persone assistevano assorte, leggendo i libretti, coi testi in latino e in italiano.
La musica e il canto stimolavano senza sovrapporsi: e la presenza del sacro mi parve sempre più intensa, come se altre antichissime voci affiancassero le nostre, voci dei morti e dei vivi, insieme fino alla Resurrezione.
Bene: finalmente s'incomincia a crepare il muro dei pregiudizi che i cattolici hanno eretto a esclusivo danno di sé stessi....
RispondiEliminaUnico appunto: "pronunciando le parole di una lingua perduta" rectius: "pronunciando le parole di una lingua che si credeva perduta"
Ma vedi un po'...(non leggo Avv.) Proprio l'altro ieri sognavo che se ci fossero donne cattoliche scrittrici o conduttrici di programmi radio e/o TV innamorate come Antonia Arslan la battaglia in corso subirebbe una repente accelerazione finale con esito eccellente. Me lo auguro di cuore. AveMariaPurissima!
RispondiEliminal'uomo di una volta trovava nell'ambiente intorno a lui ( compresa la Chiesa e la liturgia)un aiuto per fortificare la sua fede e la pratica della preghiera, oggi il mondo che ci circonda , le nostre liturgie sono un'ostacolo contro il quale si deve lottare se si vuole custodire la fede e la pratica della preghiera.
RispondiEliminaauspichiamo veramente che nelle nostre chiese si ritorni al senso del sacro del soprannaturale e si impari il senso della soglia .....
Il nobel per la letteratura non glielo daranno, ma quello per la fisica forse sì, visto che ha scoperto... l'acqua calda.
RispondiEliminaANEDDOTO REALISTA
RispondiEliminaIpotizziamo di entrare in chiesa con un tradizionalista, il quale si diletta in copiose bigottate, e di porgergli alcune domande.
“Cosa c’è nel termosifone?”. Risposta: “L’acqua”.
“Cosa c’è nella lampadina?”. “La corrente elettrica”.
“Cosa c’è sulla colonnina?”. “La statua della Madonna”.
“Cosa c’è nel tabernacolo”. “La pisside ricoperta dal conopeo e un ostensorio”.
Morale della favola: difficilmente un tradizionalista risponderebbe a quest’ultima domanda “Gesù risorto!”
P.S. L’aggravante sopraggiunge se la chiesa non è retta da qualche istituto tradizionalista. In tal caso il tradizionalista si intratterrà ancora per qualche istante onde riempire di insulti ed imprecazioni il parroco o rettore della chiesa suddetta che non ha avvolto la pisside in un vecchio conopeo a mo’ di pigiamino.
ANEDDOTO REALISTA
RispondiEliminaIpotizziamo di entrare in chiesa con un tradizionalista, il quale si diletta in copiose bigottate, e di porgergli alcune domande.
“Cosa c’è nel termosifone?”. Risposta: “L’acqua”.
“Cosa c’è nella lampadina?”. “La corrente elettrica”.
“Cosa c’è sulla colonnina?”. “La statua della Madonna”.
“Cosa c’è nel tabernacolo”. “La pisside ricoperta dal conopeo e un ostensorio”.
Morale della favola: difficilmente un tradizionalista risponderebbe a quest’ultima domanda “Gesù risorto!”
P.S. L’aggravante sopraggiunge se la chiesa non è retta da qualche istituto tradizionalista. In tal caso il tradizionalista si intratterrà ancora per qualche istante onde riempire di insulti ed imprecazioni il parroco o rettore della chiesa suddetta che non ha avvolto la pisside in un vecchio conopeo a mo’ di pigiamino.
..."le nostre liturgie sono un'ostacolo contro il quale si deve lottare se si vuole custodire la fede e la pratica della preghiera. " ( di 'mi intrometto')
RispondiElimina-----
Leggo in questi giorni il libro eccellente di Mons. Nicola Bux: "Come andare a Messa e non perdere la fede". Vi confesso che è un grande aiuto per quanti vorranno 'lottare' intelligentemente per custodire la Fede, pregare ed insegnare i pregi della Messa di sempre ai fratelli che incontriamo. Costa appena 12 €. Mi risulta, se non erro, che l'A. ne farà la presentaziopne a Bari il 26 p.v. Adios.
non mi faccio illusioni. La maggioranza dei vescovi italiani sono più che disobbedienti in materia liturgica
RispondiElimina:-[ le parole della scrittrice Arslan Antonia mi hanno commossa e coinvolta molto, così come sono coinvolta ogni volta che vado alla Messa di sempre qui, appunto, a Venezia e concordo con la descrizione che ha fatto non solo perchè ho avuto modo di descrivere anch'io questo scenario da "anticamera del Paradiso", ma proprio per la famosa e tanto strumentalizzata "ACTUOSA PARTECIPATIO"....
RispondiEliminaUn grande grazie va a padre Konrad, alla sua serietà, al suo impegno sacerdotale, per l'adorazione Eucaristica egli si mette li, in ginocchio sul nudo scalino, e con noi sta lì, in silenzio orante per un'ora, con noi.... si fa compagnia a Gesù e il sacerdote è lì a testimoniare la verità di questa Presenza che sa riempire un'ora di Silenzio, concluso il quale, vorresti essere ancora li e dire con gli apostoli: "Signore, non andiamo via! Faremo delle tende, e dormiremo qua.....non scendiamo a valle dove altra gente NON VUOLE CAPIRE quello che Tu sei....."
e sembra sentire il Signore ripeterci: "Ma il vostro posto è là, la in mezzo a loro....e ciò che avete ricevuto, portatelo nel mondo...."
e di nuovo, al termine della settimana, quando padre Konrad ci rammenta che alle 15,00 di ogni Domenica facciamo un pò di Adorazione Eucaristica, sembra riascoltare il Signore invitare: "e quando siete stanchi, venite con me, riposatevi un pò..."
Grazie padre Konrad!
e un grazie ai cantori della Domenica che devono prendere macchina e treno per venire fino a Venezia e per noi, cantare le Lodi di Dio...
Con gratitudine, affetto e fraternità,
LDCaterina63
Non vorrei rompere l'idillio, ma cosa significa che la messa di New York è "vivace e festosa" mentre quella di Venezia sarebbe "austera e semplice?" Passando per Venezia ho partecipato un paio di volte alla messa celebrata a San Simon Piccolo ed in entrambi i casi si è trattato di un'esperienza di altissima spiritualità.
RispondiEliminaNon conosco invece come celebrino a New York anche se dalle parole della scrittrice può sorgere il dubbio che si tratti, come si diceva una volta, di un'americanata....
Si deve ridere per qualche disposizione postconciliare o è solamente facoltativo? In realtà il cattolico fedele ala Tradizione (cioè il cattolico) sa benissimo cosa c'è nel tabernacolo: la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo. Ciò precisato riformulo:
RispondiElimina<span>ANEDDOTO REALE
Entriamo in chiesa con un fedele nutrito con lo spiritodelconcilio, il quale si diletta in copiose bigottate, e di porgergli alcune domande.
“Cosa c’è nel termosifone?”. Risposta: “L’acqua”.
“Cosa c’è nella lampadina?”. “La corrente elettrica”.
“Cosa c’è sulla colonnina?”. “La pianta di begonie”.
“Cosa c’è nel tabernacolo?”. “Cos'è un tabernacolo?”.
Morale della favola: difficilmente un modernista risponderebbe a quest’ultima domanda “Gesù Signore in Corpo, Anima e Divinità”
P.S. L’aggravante sopraggiunge se la chiesa fosse retta da qualche istituto tradizionalista. In tal caso il modernsta si intratterrà ancora per qualche istante onde riempire di insulti ed imprecazioni il parroco o rettore della chiesa suddetta che tiene una casetta di marmo sopra un coso addossato al muro mentre non ha la mensa per la dialogata sinassi.</span>
Be'... un po' d'acqua calda dopo tante docce fredde non può che fare piacere.
RispondiEliminaNon sono d'accordo, trovo questa "piccola storia" molto bella e sono piacevolmente sorpreso dal fatto che appaia, in prima pagina, su Avvenire.
Sa che le dico? Può darsi! Ma se rivolge le stesse domande al progressista, e ci sono esempi concreti che potrei farle, questi le metterebbe in dubbio la resurrezione di Cristo e anche la Sua presenza reale all'interno di quella pisside. Un tradizionalista, invece, seppure molto attento anche all'esteriorità, non metterebbe mai in dubbio il principio fondante della propria Fede.
RispondiEliminaOra, la prego, scenda dal suo piedistallo di giudice del mondo tradizionale perchè se un trentenne, come sono io, si volge al mondo tradizionale per trovare la Vera Fede Cattolica è soprattutto perchè il mondo "ultra-progressista" lo ha scandalizzato. E lei, che presumo tanto attento alla Parola, dovrebbe sapere cosa sarebbe meglio per coloro che provocano uno scandalo.
Mi ricorda un vecchio brano di Ceronetti, quando capitò "per caso" alla Misericordia nel luglio 1990.
RispondiEliminaPotrebbe anche trattarsi di un miraggio acustico. Si crede di udire ma non ce niente che emetta suoni. Tra miraggi della vista e dell'udito, così vivranno gli ultimi uomini sulla terra. Troppo avanti è ormai la desertificazione della vita. Alcuni miliardi di corpi che si muovono senz'anima non basta questo per dire che qua c'è la vita. L'esperienza che dico non è delle più avventurose: si entra semplicemente nella chiesa della Misericordia di Torino, alle dodici della domenica, e si aspetta che il prete esca a celebrare una Messa. E' quando comincia che ti pare di essere preso da un miraggio acustico - perché la Messa è detta in latino. Bisogna avere delle radici occidentali, non solo di conoscenza ma di inconscio (che quando si scopre o si decanta parla latino arcaico) perché avvenga il miracolo e Lazzaro si agiti tra le bende. Messa in latino con accompagnamento di gregoriano non è «concerto» non è «manifestazione culturale» non è «archeologia liturgica» e non ci si va in gita scolastica; è un momento di vita spirituale spennellato sul delitto di spegnimento, sul cancro dell'estinzione della bellezza come evento normale e reale, della bellezza come fondamento (che riconosceremo l'unico) dell'intelligibilità del mondo. Nel momento in cui il rito ha inizio hai subito la misura del deserto che siamo diventati, buttando via da autentici bruti un simile perfetto fiore. Il male portato all'interno della comunità cattolica europea (dico europea perché il resto del mondo chi sa dov'è e si raccoglie più intorno a qualcuno che a dei riti come la Messa) dalla feroce amputazione liturgica fatta gaiamente passare per riforma e rinnovamento da papi, vescovi, concilii e letterati, non si misura in cifre di presenze o di consensi: non si è trattato di un abolire avente in quell'abolizione mutante il proprio limite, ma di un'abolizione che seguita ad abolire, di un togliere che non finisce di togliere qualcosa a tutti, di una corrosione permanente introdotta direttamente nell'anima. Succede come quando si tagliano dei grandi alberi per far posto a un parcheggio asfaltato. Perso il bene dell'albero, l'asfalto è un danno che seguita a far danno, sebbene cento voci possano dire che è utile, necessario e che «ci voleva proprio».
E ancora:
Tra i graffiti dello straordinario castello d'Issogne si legge, con emozione, in francese del XVI: «Nell'anno 1535 la messa ha cessato di essere detta a Ginevra». Precisione della scure: «ha cessato». Quella fu una riforma: la Riforma. Morte, ma morte che rigenera. Per un certo tempo; perché tutto ha un tempo. Tutti fanno silenzio - la messa è sparita - e dal silenzio emerge un nuovo coro, più travagliato di Dio, più desideroso di àwicinarglisi. Così Calvino, Farei e compagni... Strangolarla col garrote subito, ma non avvilirla, non farla vivere, la Messa, per compromesso. La Messa della liturgia in volgare è un suo cessare ogni volta e un po' per volta, una gallina che non si finisce di spennare viva. E con quali cori!! «Signor ti vogliam bene...». Ma che roba è quella? Nessuna barriera... Allora, sull'altare può salirci anche Madonna. Alla Misericordia chi ci va ci andrà, spero, per disgusto dell'altra messa, e per disperazione e bisogno: per questo, essenzialmente. Tocca alla gente (di battuti e perplessi le città ne mettono insieme a milioni) e non ai preti, far rivivere il rito autentico. Ai preti reintrodurre il latino nello stomaco a forza, anche se dicono okay e hanno il personal e il fax in sacrestia, sarebbe proprio un'opera di misericordia. Il Vaticano ha dato questa concessionucola sperando probabilmente di chiudere, aprendo un pezzo [...]
Bravo, Antonia Arslan, et merci.
RispondiEliminaGuy, puoi mandare a redazione@messainlatino.it questo testo con tutti i riferimenti?
RispondiEliminaGrazie
Enrico
Esatto. Al di là del fatto che poter arruolare una persona (e una penna) in più alla causa della Tradizione è sempre qualcosa di cui rallegrarsi, le osservazioni della Arslan sono piuttosto estrinseche e superficiali, quasi infantili: sarà perché il lettore medio di Avvenire ha più o meno la mente di un pargoletto di dodici anni?
RispondiEliminaCaro Ospite, sono d'accordo sull'aneddoto, ma perchè contrapporre la Presenza Reale con la Pisside e il conopeo al Cristo risorto? :(
RispondiEliminaE' talmente ovvio che Cristo è Risorto che diversamente non avremmo alcuna Eucarestia.... è per questo che la gente ha difficoltà a CREDERE, perchè Eucarestia è sinonimo di CRISTO RISORTO...altrimenti non avremmo alcuna PRESENZA da adorare, ma appunto UNA IMMAGINE, UN SIMBOLO!
Quando san Tommaso spiega questa Presenza, dice chiaramente che noi vediamo solamente IL PANE, L'OSTIA COSì COME E'...
che cosa significherebbe, alla domanda:
“Cosa c’è nel tabernacolo”. e rispondere: “La pisside ricoperta dal conopeo e un ostensorio” ??
innanzitutto un cattolico vero ti risponderebbe: "C'E' GESU'-OSTIA SANTA, oppure: C'è L'EUCARESTIA..." ;)
ma cosa significa per te che nel Tabernacolo c'è "GESU' RISORTO?"
Le tue parole dimostrano invece quanto sia stato COMPLICATO maggiormente questo augusto Mistero!!
è per questo che dunque si è vietata la Comunione in ginocchio ed alla bocca perchè chiunque potesse PRENDERE IN BRACCIO GESUì RISORTO, come mi è stato affermato da sacerdoti e catechisti? :-[
suvvia!
l'aggravante l'ha spiegato bene Luis Moscardò....
C'è posta per voi ;)
RispondiEliminaMinimalismo voluto, e perfettamente funzionale, molto più dei fronzoli di quel chiacchierone di Ceronetti. La Messa infatti non è trasmissione di Messaggggggi e di buone intenzioni con il megafono, la Messa è qualcosa di sommesso, di incomprensibile a chi vuole giudicare tutto unicamente con la sua Raggggggggione, qualcosa che però dice Tutto a chi lo vuole cogliere.
RispondiEliminaAltra categoria.
RispondiEliminaBella difesa d'ufficio. Già che c'eri potevi aggiungere che la rubrica di Avvenire si intitola "Piccole storie" e che la scrittrice ha agito nello spirito della rubrica. Ceronetti un chiacchierone? Forse sì. L'ambiente in cui si muove, quello della Stampa, manda un gran fetore di squadre, compassi e grembiulini ammuffiti. Ma se per una volta il chiacchierone ha scritto parole non indegne...
RispondiElimina:-[ cosa vuol dire "infantili" in questo caso? non sarà per caso per alcuni di voi sinonimo di "superficiale", voglio sperare!
RispondiEliminaForse sfugge il fatto che quell'angolino in alto alla prima pagina, Avvenire lo riserva ad una sorta di "APPUNTO", una specie di PRO-MEMORIA, facilmente leggibile ed indivuabile sulla prima pagina... ergo non si poteva pretendere un saggio....
E se è vero che c'è libertà di espressione e che l'opinione è diventata quasi più sacra della verità....non dobbiamo dimenticare che per NOI avviene il contrario e che basta leggere anche come si esprimavano i Santi in modo e termini fanciulleschi per descrivere LA VERITA', un esempio e santa Teresina del Bambin Gesù che descrive di se stessa come ad una palla nelle mani di Gesù Bambino per essere lanciata dove più gli piace..... ;)
Per una volta tanto che in sole QUATTRO RIGHE si è descritto, sulla prima pagina del giornale della CEI la Verità sulla Messa di sempre, non affossiamoci in sottolineature inutili e che potrebbero danneggiare invece un piccolo tentativo ed approccio verso una COMUNE INTESA.....
Ceronetti è un vecchio tartufo gnostico, ogni tanto anche i diavoli urlano la verità ;)
RispondiEliminaspezzo una lancia a favore della Messa a S. Agnese a New York. Non è affatto una "americanata", io vi ho partecipato questa estate, ospite di quella parrocchia, nel cuore pulsante della Grande Mela, fra Grand Central e il palazzo di vetro dell'ONU. Si respira una vera aria di festa, una gioia che scaturisce dal riconoscersi nei riti della liturgia cattolica di sempre (campanelli, genuflessioni, chierici in talare e cotta, il gregoriano, l'organo a canne...). Mi sono sentito "a casa", nel contesto estremamente caleidoscopico qual è quello religioso americano...
RispondiElimina<span>Bene: finalmente s'incomincia a crepare il muro dei pregiudizi che i cattolici avevano o hanno nei confronti del Giornale dei Vescovi</span>
RispondiEliminaSarà un contentino per risarcire Cristo, Tradizione, Papa e fedeli delle scorribande ambrosiane del Menganini?
RispondiEliminaSì, ma scrive meglio della Arslan.
RispondiEliminama il conopeo non ricopre il tabernacolo?
RispondiEliminaE' il giornale dei vescovi che comincia, con troppo ritardo, a capir qualcosa: quello che ha perduto e fatto perder ai cattolici per 50 anni.
RispondiEliminaEppure l'Ospite mi sembra abbastanza grullo. E non per le scempiaggini scritte, ma perché non sa neppure che un ostensorio di normali dimensioni non entra nel Tabernacolo.
RispondiEliminaImpariamo a leggere i segni dei tempi.
RispondiEliminaQualche vescovo, di alta caratura intellettuale si è finalmente accordo delle messe show dei parroci e rettori e tramite il giornale "uficiale" si vuole iniziare a "riformare" ciò che i preti avevano perduto e la gente aveva gelosamente conservato la fede nella SS. Eucaristia e nella celebrazione della Santa messa.
Finalmente anche "Avvenire" muove un primo timido passo nella giusta direzione. Non illudiamoci che una breve rubrica nella prima pagina dell'organo di stampa dei vescovi italiani basti a illuminare le menti del basso clero ostile alla messa tradizionale. La presenza e la collocazione del trafiletto della signora Arslan - al di là del giudizio di merito che si può dare sulla qualità e sul tenore dello stesso - è un segnale da salutare con favore e da guardare con interesse.
RispondiEliminaA me consta che negli Stati Uniti sia in atto uno sforzo piuttosto serio - e forse non è eccessivo dire, pionieristico - per la "reinstillazione" della Messa antica, del senso del Sacro e della Tradizione nella mente e nel cuore del clero e del laicato cattolico. Ora, non so se la messa newyorkese di cui riferisce Madame si possa inquadrare in quel contesto, ma non lo escluderei affatto.
RispondiEliminaIl fatto che dal mondo anglosassone - cioè proprio da quelle realtà che si colloca all'origine dell'involuzione nichilista, edonista, mercantilista, riduzionista, ecc. ecc. caratteristica della postmodernità, e che di tale tendenza rappresenta la punta più "avanzata" (l'imminente fine corsa?) - provengano segnali di una rinascita coordinata, anche se non (non ancora?) generale, della Liturgia tradizionale è un dato da seguire con attenzione, oltre che una prospettiva da sostenere e incoraggiare. Se non altro perché la koinè "culturale" di tutto l'Occidente, e sempre più del mondo intero, si muove sulla traccia dell'abisso interiore generato da quella sciagurata "civiltà", sicché qualsiasi indizio di resipiscenza rilevabile all'interno di essa rappresenta, in una certa misura, un barlume di speranza anche per il nostro futuro.
Triste constatazione, ma troppo spesso corrispondente alla realtà.
RispondiElimina<span>Scusate l'O&T, ma guardate cosa ho trovato in primo piano sul sito della Diocesi di Milano:</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Ricorre per i musulmani la Festa del Sacrificio</span>
<span> </span>
<span><span>http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=2632797</span></span>
<span> </span>
<span> </span>
<span> </span>
<span>e chissenefrega???</span>
<span> </span>
<span>Non è strano che sul sito della Diocesi di Milano vi sia in prima pagina questa notizia?</span>
applauso a scena aperta per Luis !
RispondiEliminaQualche domenica fa tra le "preghiere dei fedeli" del novus ordo si leggeva:
RispondiElimina"<span><span>Per chi soffre a causa della fede, perché sull’esempio</span> <span>delle prime comunità riesca ad amare</span> <span>e a perdonare chi lo perseguita, preghiamo</span>."</span>
Anziché pregare perché Iddio fermi la mano del carnefice, o perché quest'ultimo si penta e faccia cambiare rotta alla sua vita, l'estensore della "preghiera dei fedeli" non trova niente di meglio che invocare l'amore e il perdono dei perseguitati nei riguardi dei persecutori. E così la comunità cristiana riunita nelle nostre chiese si trova a fare del perdonismo all'insegna dei buoni sentimenti... con il sangue degli altri.
Multinick! che fai? copi? :)
RispondiElimina<span><span>Nel momento in cui il rito ha inizio hai subito la misura del deserto che siamo diventati, buttando via da autentici bruti un simile perfetto fiore.</span></span>
RispondiElimina(da Ceronetti, art. cit.)
resipiscenza ?....
RispondiEliminameglio tardi che mai.
MAI che si preghi affinchè i peccatori si convertano !
RispondiEliminamai che si chiami il peccato col suo nome....e lo si riconosca per quello che è : causa della Passione e Morte di Nostro Signore, e della Sua sofferenza e agonia che continua nel Corpo Mistico, e che richiede espiazione mediante il Santo Sacrificio della Messa, fino alla fine della storia! guai a parlare di queste cose retrive e proibite: ciarpame di vecchie nozioni catechistiche, che si dicevano e si credevano "prima"....fino al 1962 !
Infatti ha detto cose giustissime, in questo caso. Sullo stile, de gustibus... Apollineo o dionisiaco?
RispondiElimina... e col conopèo non si rinvoltola la pìsside...
RispondiElimina[è evidente che l'ospite più vòl far lo spiritoso e più s'imbroglia].
Non toccatemi l'Arslan, autrice dell'ottimo <span>La masseria delle allodole</span>, storia della sua famiglia paterna vittima del genocidio armeno del 1915.
RispondiEliminaTanto per non dir sempre le solite cose, un'altra storia di cristiani massacrati dai fratelli islamici.
Non so se il riso o la pietà (non cristiana) prevale...
RispondiEliminae fa ridere.
RispondiEliminaInfantili? La scrittrice scopre e guarda con occhi di bambino. Se non diventerete come i bambini...
RispondiEliminaLuis, cambia foto che fai paura.
RispondiEliminaQualcuno ha visto Luisa?
RispondiEliminaE' tutto il giorno che la cerco ma non si trova più in questo Blog.
Se avete notizie, datemi una dritta
Dopo le botte di ieri sicuramente l'hanno ricoverata in qualche ospizio di vecchi
RispondiElimina.
RispondiEliminadirezione mi hai bannato per molto meno! banna anche sto pirla!
RispondiEliminaGrazie
Matteo Dellanoce
Ps mi tocca difendere Luisa!!!!!
Eliminare! Questo è il pirla!
RispondiEliminaGrazie redazione!
MD
sono peggiori dei loro colleghi d' oltralpe ......
RispondiEliminaalmeno questi hanno la vigliaccheria di buttare la gente in strada all' intemperie ....... per la messa .....
....... i nostri invece mutismo pieno ....... ma che è invece di una loquacita' insuperata !!!! ...
neanche GLI scaricatori di porto parlano come te . ed assolutamente ........ con tutto il rispetto per loro ........
RispondiElimina--------- OZIOSO !!!!!!!!!!! ... che è il peggiore degli insulti !!!!!!!
Ubriacone!!!
RispondiEliminaHai già bevuto alla grande????
Se non diventerete come i bambini...
RispondiEliminaallora vuol dire che siete cresciuti!!!
Evviva la Nutella!!!
Luisa non la tocchi perché è mia.
RispondiEliminaSe hanno bannato anche te, vuol dire che anche tu sei un PIRLA!!!
Benvenuto nella casa dei Pirla!!!
Pirla lo dici a tua sorella
RispondiEliminae ubriacone sarai tu!!!
Per me il peggiore degli insulti è
RispondiEliminaVITTORIO
Redazione dove sei?
RispondiEliminaIntervieni a cancellare questi schifosi Troll
Grazie
Grazie Anonimo per il tuo sostegno
RispondiEliminaMa dov'è la mia amcia Luisa?
io mi sento offeso e non scriverò più su questo Blog!!!
RispondiEliminaEra ora!
RispondiEliminaGrazie Redazione
Sì, ma come bambini, non come cretini!
RispondiEliminaSi vede che ad una cert'ora la mammina del bimbetto di 4 anni, lo lascia solo davanti al PC. Forza mocciosetto, a nanna.
RispondiElimina<span>Si vede che ad una cert'ora la mammina del bimbetto di 4 anni, lo lascia solo davanti al PC. Forza mocciosetto, a nanna.</span>
RispondiEliminaMi sa che tu, anonimo, ti nutri d'altrio dello stesso colore.
RispondiEliminaDomenica 7 novembre, sette giorni prima che uscisse l'articolo dell'Arslan su Avvenire, per caso sono entrata nella chiesa di San Simeon Piccolo a Venezia, c'era un coro di una decina di persone che cantava in canto gregoriano: magnificamente bene. Il canto gregoriano che ha una sua complessità esecutiva, fluiva dai cantori in modo semplice, ma allo stesso tempo austero, come dice la scrittrice. E tutta la celebrazione era semplice ed austera, si percepiva la vera spiritualità: nulla era inventato, nulla lasciato al caso. Quando comprenderemo e recupereremo il grande tesoro liturgico perduto? Quando verrà il tempo in cui i preti non sonbberanno più con sufficienza l'antico rito e non si vergogneranno più della storia e della liturgia della Chiesa prima del Concilio?
RispondiEliminaC'ero anch'io alla messa a venezia domenica 7 novembre: concordo totalmente con l'ospite.
RispondiEliminaMa non mortifichiamoci troppo: solo Cristo salverà la sua Chiesa.
E intanto hanno anche aperto la gabbia dei deficienti, vero Laico?
RispondiEliminama perche non li sbattono in massa da quelle parti ..
RispondiEliminaalmeno vedranno e toccherano con mano ............ gli toglieranno ben bene la rogna radicata in testa .......
ma che buona io ne ho mangiata tanta .....
RispondiEliminaed ancora ne mangio .... slurp . slurp . slurp !!!!!!!
Non capisco a cosa si riferisca gentile ospite. Io mi riferivo al troll che infestava ieri notte questo post, di cui la redazione ha accuratamente rimosso ogni commento. Bontà sua ha voluto lasciare il mio, lasciandolo decontestualizzato.
RispondiEliminaMa le sarebbe bastato notare che il mio commento è datato 23.24 mentre il precedente visibile è datato 18.56 per capire che mancasse qualcosa.
Un po' piu' di prudenza prima di prendere posizione non farebbe male.
<span>allora vuol dire che siete cresciuti!!! </span>
RispondiElimina...e diventati cattolici 'adulti', cioè apostati.
cattolici '' adulti ,, e '' maturi ,, come i pomodori !!!!!!!! ...... siamo diventati tanti SAN MARZANI !!!!!!!!!!!
RispondiEliminaBrava Caterina! Certuni sono incontentabili e non credo che dipenda da solo e divorante zelo per la casa del Padre! Nulla li soddisfa perché... Il perché si capisce e comunque l'intervento della Arslan è bello, inatteso su quel giornale e con quel rilievo, importante.
RispondiEliminaEsatto, ma certuni non sono, ahinoi, in grado di capire la differenza tra i bambini e i cretini... Peccato per loro!
RispondiEliminaE AVOI SEMBRA UNA BAZZECOLA ??
RispondiEliminasi parla di anime ... a voi sembra una bazzecola ??? .........
RispondiEliminaDa circa un anno ho collocato Avvenire nello stesso scaffale in cui qualche decina di anni fa collocai Famiglia Cristiana e cioè nel contenitore rotondo sotto la scrivania. E non sarà un trafiletto positivo a farmelo raccogliere. Se è potuto accadere credo si possa ragionevolmente pensare che perfino ad Avvenire sia giunta voce che "molto in alto" la Messa Tradizionale sia gradita. E' questo che fa ben sperare.
RispondiElimina