Siamo finalmente in grado di confermare la fondatezza delle voci circa l'imminente l'uscita delle tanto attese, finora inutilmente, disposizioni di attuazione del motu proprio. Che in realtà, come disse mons. Perl nel febbraio 2008 al sottoscritto, già allora eran "pronte alla firma sulla scrivania del Papa" e si sarebbe trattato di attendere solo poche settimane... Ecco quanto riporta Kathnews
Immediatamente dopo la pubblicazione della lettera del Papa "Summorum Pontificum" nel luglio 2007 è stato annunciato che si aspettavano regole di attuazione per portare maggiore chiarezza nel documento concernente la forma straordinaria del rito romano. La pubblicazione di tali disposizioni era già stata annunciata più volte nei media cattolici e discussa in numerosi forum e blog di internet. A volte è stato detto che la pubblicazione del documento era imminente, che il Santo Padre l'avrebbe fatto, o addirittura che era già sulla sua scrivania per la firma. Queste ipotesi finora non sono state confermate e si sono dimostrate, in molti casi, sbagliate.
Kathnews rende ora disponibili informazioni esclusive sul fatto che la pubblicazione del regolamento di applicazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum" è davvero imminente. Da fonti di alto livello del Vaticano KathNews ha appreso che il documento era già pronto, ma ha dovuto essere corretto in alcuni punti. Una nuova versione corretta dovrebbe essere presentata in questi giorni al Papa. La versione attuale dovrebbe pertanto essere quella che sarà pubblicata in completamento del Motu Proprio pubblicato nel 2007. Le regole di applicazione potrebbero pertanto essere firmate entro il Natale 2010 dal Papa e chiarire le questioni relative all'uso della Messa Tridentina
Quelle istruzioni hanno superato diverse nuove stesure, anche alla luce dell'esperienza sulle difficoltà applicative insorte molto frequentemente (e dolosamente), ad opera di parte significativa del clero. La versione che dovrebbe veder la luce a breve terrà conto anche delle osservazioni raccolte da tutto l'episcopato mondiale con le relazioni inviate alla scadenza del triennio dall'entrata in vigore del Summorum Pontificum. A quanto ci riferiscono, l'ultima versione del testo normativo è migliore e più garantista per i diritti dei fedeli legati all'antica liturgia.
Ma sarà sufficiente? "Leggi sonvi, ma chi pon mano ad esse?" L'esperienza di questi tre anni ha mostrato, in molti casi con dolorose sorprese, che il livello di resistenza a quel documento papale e di avversione nei confronti della Tradizione è viscerale e quasi patologico.
Quale che sia il contenuto delle norme, la soluzione deve passare, secondo noi, attraverso due strumenti, concorrenti al medesimo fine. Il primo, un rafforzamento nettissimo dei poteri di intervento autoritativo della Commissione Ecclesia Dei nelle diocesi recalcitranti, con un mezzo tanto semplice quanto effettivo: se il gruppo stabile che vi si è costituito non trova soddisfazione ad una legittima richiesta, l'Ecclesia Dei dovrebbe avere il potere di 'requisire' una idonea chiesa o oratorio (non utilizzata o poco utilizzata: ve ne sono pressoché ovunque, almeno nell'Europa secolarizzata) per assegnarla a qualche istituto sacerdotale che celebra in forma straordinaria. I quali abbondano di sacerdoti e difettano di apostolati, viste da un lato la fecondità vocazionale e dall'altro le chiusure vescovili che ovunque incontrano. L'esito sarebbe in ogni caso positivo: o un nuovo apostolato di un qualche istituto tradizionalista, dinamico ed in espansione, oppure (per non subire l'intervento dall'alto) la diocesi stessa si piegherebbe a trovare una congrua soluzione interna.
Il secondo strumento, ancor più importante, è la liberazione dei fedeli, e ancor più dei sacerdoti e istituti legati alla Tradizione, dalle continue angherie e vessazioni che fanno subir loro molti mitrati. Il modello per risolvere la situazione potrebbe essere mutuato dal meccanismo dell'ordinariato anglo-cattolico: un organismo canonico dipendente direttamente da Roma e libero di svolgere il proprio apostolato, senza subire il veto dei vescovi dei vari luoghi. Così come parrocchie anglocattoliche potranno sorgere ovunque ve ne sia bisogno, senza bisogno del placet del vescovo diocesano (salvi, naturalmente, i rapporti di cortesia), altrettanto dovrebbe avvenire per l'apertura di nuovi centri di Messa da parte degli Istituti legati alla Tradizione.
D'altro canto, se e quando si giungerà ad un accordo con la Fraternità San Pio X, essa pretenderà, e con tutte le ragioni di questo mondo, di poter continuare a svolgere la propria attività d'apostolato, e aprir cappelle e priorati, senza necessità di ottenere prima il permesso dei vescovi (che con ogni probabilità la negherebbero). S'è parlato all'uopo in passato di una prelatura personale sui iuris (perché comprendente anche i fedeli laici, non solo i sacerdoti), o di una amministrazione apostolica personale, sul modello di quella di Campos in Brasile (ma, a differenza di quella rinchiusa in una diocesi, estesa al mondo intero). L'altro modello potrebbe essere, appunto, un ordinariato simile a quello della Anglicanorum coetibus.
Se dunque a tale soluzione si vuole e si deve arrivare (ché, se così non fosse, a che pro intavolare discussioni dottrinali colla FSSPX?), tanto vale sperimentarla fin d'ora con gli istituti Ecclesia Dei. La constatazione di un buon funzionamento sul campo del paradigma rappresenterebbe il miglior incentivo per vincere le (altrimenti giustificabili) tentazioni autonomistiche dei lefebvriani.
Enrico
Formulo voti ed innalzo ferventi preghiere affinchè TUTTI i cattolici, quelli che aderiscono al Vetus Ordo e quelli del Novus possano pregare assieme ed in pace il Signore nostro Dio.
RispondiEliminaCredo che il "popolo" desideri sempre vivere in pace; coloro che la pace talvolta non bramano paiono essere quelli "più in alto"
....purchè la pace non sia IRENISMO.
RispondiEliminaSolo Gesù Cristo ci dà la vera pace:
"Io vi lascio la pace, vi do la Mia pace; non come la dà il mondo, Io la do a voi"!
La Sua pace non è di tipo politico-opportunistico, simile a una "convivenza pacifica" tra opposte opinioni, ma la pace che ottengono coloro che si conformano a Lui, secondo le Beatitudini, NON secondo i compromessi con lo spirito del mondo, ovvero auspicando la lottizzazione" di un "territorio liturgico", quasi fosse la spartizione equa di un bene materiale....
Le Beatitudini promettono la pace proprio a chi si oppone allo spirito del mondo, e promettono le persecuzioni che i fedeli dovranno patire nel Nome del Signore, per causa sua, e sui passi della Sua Via Crucis !
Ordinariato? Prelatura personale per i tradizionalisti? Non c'è il rischio di diventare noi come gli indiani d'America rinchiusi nelle riserve?
RispondiEliminaL'ordinariato come mezzo di applicazione del SP secondo me contraddice uno dei punti del SP: cioe' che non deve creare divisioni tra i fedeli cioe' reciproco arricchimento (ove possibile). L'ordinariato e le parrocchie personali VO risolvono il problema ai fedeli di sensibilita' tradizionale, che anziche' fare un apostolato fecondo in mezzo al mondo NO, si rinchiudono nella riserva.
RispondiEliminaCredo che piuttosto l'eventale iniziativa debba andare nella direzione gia' intrapresa: così come il singolo sacerdote non deve chiedere al proprio Vescovo (che magari e' contrario per motivi suoi), così i fedeli chiedono al proprio parroco (che non puo' opporsi) che conceda la chiesa parrocchiale per la Messa EF.
Siccome si puo' lavorare di obbedienza, credo che lo sforzo del Papa dovrebbe essere quello.
Sinceramente l'ordinariato per gli istituti Ecclesia DEI mi pare una limitazione. Penso al fecondo apostolato dalla FSSP a Venezia e dintorni. Con l'ordinariato temo che si arriverebbe a una Chiesa parallala stile priorato di della FSSPX, che (pur nella integrita' di contenuti) tutto mi suggerisce fuorche' comunione, apostolato. Proprio quello che il Papa vorrebbe far rientrare con i "colloqui dottrinali". "E siano una cosa sola" o no?
Infatti; il Papa nel testo legislativo ha espressamente previsto che la domanda vada indirizzata al parroco, giustamente per re-introdurre in ambito parrocchiale la Messa antica. Che le celebrazioni sorte in seguito alla liberalizzazione siano state quasi ovunque organizzate come se si trattasse dell'applicazione del motu proprio precedente è un'altra cosa.
RispondiEliminaVi fa piacere l'idea di essere posti sullo stesso piano di Crammer ed un gradino sotto Bugnini?
RispondiEliminaFacciamo l'esempio pratico: i preti dell'Ordinariato potranno predicare (in pubblico, non esotericamente) che le giornate di preghiera inter-confessionali sono oggettivamente peccati contro contro il Primo ed il V Comandamento?!?
Potranno insegnare che il condom (anzi che la contraccezione, senza GRAVI motivi, della cui gravità è giudice il confessore) è peccato?!?
Potranno insegnare in pubblico che il limbo è qualche cosa di più di un'ipotesi teologica?!?
Potranno occuparsi di organizzare l'opposizione agli espianti d'organo?!?
Potranno insegnare che la Chiesa è il vero Israele e potranno organizzare apostolati (quanto meno di preghiera) per la conversione degli Ebrei di sangue?!?
E' sempre il gatto che si morde la coda. Un ordinariato a parte per i "tradizionalisti" è impossibile in via logica: significherebbe ammettere che i "tradizionalisti" seguono una "tradizione" diversa e parallela rispetto al resto del gregge di rito latino. La cosa è giustificata per i fedeli di rito orientale, stiracchiata per gli ex-anglicani, assolutamente inesistente per chi segue quella che (parole del Papa) è "solo" una delle due forme del rito romano.
RispondiEliminaPurtroppo i concetti ambigui che questo papato sta portando avanti ("DUE forme di UN SOLO rito", "ermenenutica della continuità") generano aporie di questo tipo. Finchè non si farà chiarezza univoca su cosa è tradizione e su quale tra due riti ormai agli antipodi rappresenta effettivamente i contenuti della Fede, in modo da permettere ai vari attori di posizionarsi senza ambiguità in rapporto alla Verità, si continuerà a far confusioni terrificanti.
Nel frattempo si susseguono, a ritmo di semiminime, "autorevoli" telefonate, con il prefisso 06 : non scrivete e non mettete post su internet, non fate indispettire i vescovi, non criticate troppo, non bruciate questo o quello, non anticipate ... una litania interminabile di dinieghi e di suggerimenti "fraterni" .
RispondiEliminaMa questo lo DEVONO insegnare TUTTI i preti della Chiesa Cattolica, che celebrino il rito mozarabe o la misa criolla.
RispondiElimina<span>Ma questo lo DEVONO insegnare TUTTI i preti della Chiesa Cattolica, che celebrino il rito mozarabe o la misa criolla. Se la stragrande maggioranza non lo fa, lì sta il problema: vuol dire che a un certo punto si è avuta una rottura nella dottrina. Ma non lo si vuol ammettere per non creare divisioni, etc.
RispondiElimina</span>
<span><span>Ma questo lo DEVONO insegnare TUTTI i preti della Chiesa Cattolica, che celebrino il rito mozarabe o la misa criolla. Se la stragrande maggioranza non lo fa, lì sta il problema: vuol dire che a un certo punto si è avuta una rottura nella dottrina. Ma non lo si vuol ammettere per non creare divisioni, "scismi terrificanti" che nella sostanza esistono da quarant'anni (conferenze episcopali di fatto autocefale), etc.</span></span>
RispondiEliminaIl S. Padre ha avuto una felice intuizione all'inizio del suo pontificato, ma a furia di nascondere la polvere sotto il tappeto ne dovrà trovare uno delle dimensioni dell'Hymalaia.
Da un punto di vista strettamente pratico, per come son messe le cose oggi, mi accontenterei di corsa di una riserva, ovvero di un luogo dove la fede possa crescere e ristorarsi.
RispondiEliminaInvece il massimo che ci è stato offerto fino ad oggi è stato il ghetto, che è un concetto assai diverso.
<span>Da un punto di vista strettamente pratico, per come son messe le cose oggi, mi accontenterei di corsa di una riserva, ovvero di un luogo dove la fede possa crescere e ristorarsi in attesa di tempi migliori.
RispondiEliminaInvece il massimo che ci è stato offerto fino dopo il MP è stato il ghetto, che è un concetto assai diverso.</span>
Amen fratello, Maranatha. Le ricordo che non solo la pace è importante, ma anche l'unità. Amen fratello, Maranatha.
RispondiElimina<span>Amen fratello, Maranatha. Le ricordo che non solo la pace è importante, ma anche l'unità, è il bene supremo, la verità è roba medievale. Amen fratello, Maranatha.</span>
RispondiEliminaQuesti commenti non mi lasciano intravedere alcuna possibilità di coesistenza:
RispondiEliminaNON CI SARA' NULLA DA FARE E VI SARA' SEMPRE GUERRA TRA LE DUE FAZIONI, PURTROPPO!!
Povera Chiesa!
Viva Papa Benedetto che Dio lo conservi a lungo ed in buona salute
Non mi pare che Messainlatino abbia contrapposto l'Ordinariato alle diocesi. Se c'è un Ordinariato esso si occuperà con competenza e poteri canonici di quelli che ad esso fanno capo. Ciò non toglie che i Vescovi e i parroci devono continuare ad operare, anzi l'Ordinariato darà voglia ai Vescovi di agire più saggiamente sennò se ne occupa l'Ordinariato.....
RispondiEliminaLa realtà poi la conosciamo tutti, i parroci devono obbedire allo strapotere dei Vescovi (il Deus in terris dopo il Concilio) e il Vescovo-Deus deve obbedire al Parlamento degli Dei cioé le Conferenze Episcopali. Le Conferenze Episcopali obbediscono al Fato, il cui pensiero è definito infallibilmente dai Mass Media.
Ma hanno ancora tempo di battere noi quattro gatti spelacchiati? Non hanno tutti i telefoni occupati nel disperato tentativo di "chiarire" i contenuti del "libro-intervista"?
RispondiEliminaScusi, ma viviamo nello stesso mondo ?
RispondiElimina"siccome si può lavorare in obbedienza", ma di che cosa parla ?
Aspetto anch'io con impazienza le nuove norme per l'attuazione del motu proprio; ma guardo con una certa diffidenza l'ipotesi dell'istituzione di ordinariati sul modello degli anglicani convertiti. Infatti se uno degli obiettivi del motu proprio era quello di arricchire il NO mediante la celebrazione in parrocchia della Messa VO (come più volte il papa e alcuni alti prelati hanno ribadito), con l'istituzione di un ordinariato "tradizionalista" si ritornerebbe, secondo me, alla situazione precedente il motu proprio stesso, cioè di comunità divise per compartimenti stagni, dove in una stessa parrocchia i cattolici che si definirebbero "normali" prenderebbero fortemente per i fondelli gli altri cattolici, che non si definirebbero "normali" e viceversa. Verrebbe così a perdersi la possibilità (seppur remota), che secondo me stava alla base delle intenzioni del papa, che una Messa VO fosse celebrata in tutte le parrocchie, almeno una tantum; chi la volesse sarebbe costretto ad andare a frequentare la cappella degli ordinariati (insomma, un esilio in casa).
RispondiEliminaIl discorso della FSSPX è diverso, secondo me il suo posto, una volta portati a termine positivamente i colloqui, non dovrebbe essere molto diverso da quello della FSSP (con la quale forse, in futuro, si arriverà ad una fusione, mi auguro). A mio modo di vedere sarebbe più semplice che in ogni diocesi vi fosse una comunità di queste fraternità (per ora solo FSSP, magari in futuro anche FSSPX) stabilmente installata (come a Venezia, ad esempio), alla quale le varie parrocchie possano attingere sacerdoti per celebrare la Messa VO nelle chiese parrocchiali (non in cappelle ripristinate all'uso), per la dottrina o gli esercizi spirituali, etc.
Scusi, ma viviamo nello stesso mondo ?
RispondiEliminami può dare il suo indirizzo ? Se da lei le cose vanno così bene veniamo tutti lì. Ma non ci credo.
Non mi pare proprio, visto che il Papa non riesce a farsi obbedire si crea una struttura che lo aiuti. Scusi, ma quando si mandarono i Domenicani a predicare la dottrina cattolica agli ordini del Papa che voleva dire che gli altri potevano dire eresie?
RispondiEliminaNo, vuol dire che ci può essere una struttura più forte, con più poteri, col sostegno del Papa che sia un baluardo. Le diocesi facciano la stessa opera se vogliono, ma se non vogliono non soffochino il cattolicesimo.
La verità è roba medioevale? Per favore, anacoreta, non far ridere i polli
RispondiEliminaVede sono d'accordo, ci vuole una struttura che permetta a chi vuol operare bene di operare. Struttura che non deve per questo assorba tutti fermenti tradizionali. Ma almeno un tetto dove essere protetti dalle persecuzioni contro il Papa. Infatti gli attacchi sono contro il Papa, ma colpiscono i più deboli che sono sul territorio, CHIEDIAMO UN TETTO NELLA TEMPESTA, poi si vedrà.
RispondiElimina<span>@ Redazione</span>
RispondiElimina<span>1)</span>Ma i parroci vessati dal proprio vescovo come potranno utilizzare l'Ordinariato?
<span>2)</span>Devono affiliarsi rinunciando alla proprio Diocesi e incardinarsi nell'Istituto ED? quindi ED diventa entità che incardina preti?
<span>3)</span>I parroci devono passare per forza ad un Istituto col bollino (perchè so di per certo che molti preti non hanno tale vocazione!)?
<span>3.1)</span> E se il parroco non ha l'opportunità di trasferirsi ove c'è bisogno (perchè non ha la possibilità di viaggiare o perchè più semplicemente non ha vocazione missionaria) chi e cosa lo tutela del proprio vescovo bramoso di cacciarlo con la scusa che è un prete NON in comunione con la linea del Nuovo Messale?
<span>4)</span>E per quella parrocchia ove i parrocchiani desiderano passare col parroco in toto alla tradizione che ne sarà? Il prete può essere trasferito i parrocchiano no!
<span>5)</span>L'ordinariato da chi sarà gestito, conoscendo i collaboratori del PAPA c'è ben poco da sperare perchè se venisse un "falso" amico della Tradizione che promette tutela e prosperità all'"Ordinariato tradizionale" per poi bloccare, rimandare decisioni (un po' come fa ED solo che ora c'hanno la scusa che non contano nulla) per opportunismo o per umano rispetto di quel cardinale o di quel vescovo ANTI-Tradizionale o peggio (Dio non voglia) per comando di una qualsivoglia Loggia?
<span>5.1)</span>Non vorrei poi trovarmi dalla padella del vescovo (che mi tollera tenendomi in diocesi perchè non ci sono preti) alla brace di un Ordinariato che prima promette di farmi lavorare per poi mandarmi a casa perchè non ci sono luoghi per svolgere il mio apostolato, o peggio mi intima di affilarmi per forza ad un istituto ED che non mi convince e non mi piace.
Per ora più che lotta fra due fazioni io vedo una guerra di sterminio condotta abilmente dai carri armati nazi-comunisti di Bugnini contro l'inerme popolo cattolico.
RispondiEliminaEbbero il tempo d'abrogare il motu proprio per alzata di mano....
RispondiEliminaIl problema del parroco locale va risolto e son d'accordo. Ma non vedo perchè prendersela con un eventuale Ordinariato, che anzi indirettamente favorirebbe i parroci perchè i vescovi pur di non vedere tra le scatole altri preti, asseconderanno i propri preti diocesani anche se troppo tradizionalisti per i loro gusti.
RispondiEliminaChe Roma debba difendere i preti diocesani è vero. Ma il diocesano non sarebbe maggiormente protetto dall'assenze di un Ordinariato, anzi....
Unità, amore, pace, love, lov,e love. Mettete dei fiori nei vostri cannoni.
RispondiEliminaQuale catechismo vieta i trapianti d'organo? Siamo cattolici o Testimoni di Geova?
RispondiEliminaQuindi? Senza polemica, ma per ragionare insieme, quale sarebbe secondo lei una soluzione realisticamente più attuabile? Vedo anch'io le possibili insidie di un ordinariato, ma ad oggi sembrerebbe la soluzione realisticamente più attuabile. Certamente non sarà la cura a tutti i mali, ma potrebbe essere un buon punto di partenza per una espansione del mondo tradizionale.
RispondiEliminaTutte le sue annotazioni potrebbero essere combattute se da domani si facessero decadere i vescovi anti-tradizionali sostituendoli con altri. Ma la realisticità di questa mossa è rasente a zero.
Scusatemi tanto, ma non vi pare che ci si stia fasciando la testa prima di essersela rotta? Prima di dipingere scenari apocalittici, aspettiamo almeno di vedere che cosa c'è scritto in questo benedetto (!) "Regolamento". Che poi magari conterrà giusto qualche "polentina calda" e niente più...
RispondiEliminaL'ordinariato non è previsto in nessun caso dal Summorum pontificum. Il Papa naturalmente può farlo, ma servirebbe un altro atto legislativo: un motu proprio o una costituzione apostolica.
RispondiEliminaE' vero, ma se il Papa vuole ancora essere rispettato deve essere capace di gesti che indichino chi è il Vicario di Cristo. Sennò non solo Benedetto XVI e la Sua persona, ma il Papato come istituzione dimostra di essere stato ridotto all'impotenza pratica e questo piace molto ai nemici esterni ed interni della Chiesa.
RispondiEliminaHai dimenticato "luv" . ;)
RispondiEliminaScusi Reverendo, ma credo che purtroppo questi problemi rimarranno tutti sul tappeto, tanto vale porseli ora. L' "aspirina" del documento temo farà poco al nostro malato grave.
RispondiEliminaio non sono d'accordo! le messe tradizionali vanno celebrate nelle parrocchie accanto a quelle NO! e basta! ... con calendario e orari previsti nella "pastorale".Altrimenti come si fà ad aggiustare il messale di Paolo VI? perchè chi non conosce il rito tradizionale non deve avere la possibilità di vederlo nella propria parrocchia? L'ideale sarebbe che in molte parrocchie ci sia una S.Messa festiva VO. So bene di non aver detto niente di nuovo.
RispondiEliminatra i Tradizionalisti è un tema ben sviscerato.
RispondiEliminaScrivi a www.unavox.it e/o alla FSSPX
Le confesso che quest'idea dell'Ordinariato pur avendo controindicazioni e pur non avendomi convinto all'inizio (un anno fà), mi sembra ora l'unica attuabile e realisticamente fattibile. Per i diocesani non saprei, forse canonicamente qualcosa di simile all'affiliazione oppure una tutela giuridica per mezzo di documenti come quello che deve uscire, ma soprattutto un'iniezione di coraggio. Iniezione di coraggio che non può venire finché Roma ci manda da soli al macello. Iniezione di coraggio che verrebbe anche dall'Ordinariato, dal fatto che la Santa Sede faccia la Santa Sede e non abdichi al Suo potere
RispondiEliminaMa sì!
RispondiEliminaD'accordo al 100/100 con Prefetto.
RispondiEliminaParrocchie normali per fedeli normali.
non saranno, però, mai sanate le differenze, e i contrasti, fra le due fazioni presenti all'interno della Chiesa : tradizionalisti e modernisti.
Nel migliore dei mondi possibili, un ordinariato sarebbe superfluo. Le parrocchie principali avrebbero la loro messa straordinaria in opzione, i vescovi diocesani verrebbero a conferir le cresime in vecchio rito, gli istituti Ecclesia Dei si impianterebbero con l'accordo del vescovo.
RispondiEliminaMa tolte poche isole felici, questa è chimera. La presenza di un ordinariato si affiancherebbe (non fagociterebbe) la possibilità di una diffusione parrocchiale del vetus ordo; anzi lo faciliterebbe moltissimo, se non altro come spauracchio ("Se a questi fissati del latino non gli faccio dire la messa in una parrocchia della mia diocesi, son capaci di far venire quei fondamentalisti intonacati dell'ordinariato tradizionale", penserebbe il vescovo medio).
Enrico
hai detto la cosa più sensata, che finora è apparsa quella più irrealizzabile
RispondiElimina<span> le messe tradizionali vanno celebrate nelle parrocchie accanto a quelle NO!</span>
RispondiElimina<span>hai detto la cosa più sensata, che finora è apparsa quella più irrealizzabile... </span>
<span>forse essere realisti e 'contentarsi dell'ordinariato non guasta... sta alle iniziative di formazione che vanno intraprese ed al Signore, insieme alla Grazia che fluisce dalla Messa, a fare il resto!</span>
Rispondo a don Camillo. La presenza stessa di un ordinariato costringerebbe i vescovi a trattar meglio i preti diocesani sospetti di simpatie tradizionali. Ché altrimenti potrebbero abbandonarlo e passare all'ordinariato, oppure (se pur riuscisse a domare il diocesano) l'ordinariato potrebbe aprirgli una cappella di fronte all'episcopio, e così via. Le persecuzioni che vediamo ogni giorno contro i diocesani 'tradizionali' si ridurrebbero enormemente in questo modo.
RispondiEliminaEnrico
L'una cosa non esclude l'altra, anzi la facilita.
RispondiEliminaNel triennio passato, nonostante mille sforzi e buona volontà, si è forse riusciti a far breccia in certi posti dove il vescovo non ci sente proprio?
i preti tradizionali passano all´ordinariato e il vescovo liberali, trovandosi pochi preti, decide di affidare parrocchie ai laici o di riunire parrocchie.
RispondiEliminaI preti tradizionali servono dove stanno o volete far fare alle disastrate diocesi cattoliche la fine della chiesa anglicana: abbandonata dai tradizionalisti e in mano ai superprogressisti?
Quoto Prefetto. Chiudere i tradizionalisti nelle riserve degli indiani non fa servizio alla Chiesa.
RispondiEliminaLa coesistenza invece di VO e NO secondo me darà frutto.
RIpeto: i Vescovi che non obbediscono al SP, non obbediranno nemmeno ad altre cose.
E' una questione di obbedienza.
Alla Messa cena ci vengono i giovani se gli permetti di suonare la chitarra elettrica. Alla Messa S.Sacrificio gente fa chilometri per assistervi.
Fosse anche una volta all'anno.
La differenza si vedra' e darà frutto.
Nelle riserve tutto questo non avviene, avviene solo la soddisfazione di chi vi è dentro.
Ma è questo la Chiesa? Un circolo ad ingresso per tesserati?
E' probabile che le norme di attuazione si limitino a quegli aspetti che nel MP sono contemplati ma non definiti al millimetro, sui quali gli oppositori hanno cavillato a non finire. Per esempio la consistenza minima del gruppo stabile, o se tutti i suoi aderenti debbano o no appartenere alla parrocchia presso la quale presentano la richiesta ecc. Magari anche se il MP sia o meno solo un'offa per la FSSPX, come in tanti hanno blaterato. Se ci fossero nuove e importanti disposizioni si tratterebbe di un nuovo MP e non di una chiarificazione del precedente. Ma aspettiamo di vederlo. Se uscisse davvero sarebbe ad ogni modo di per sé un fatto molto importante, vorrebbe dire che il "rito straordinario" dopo tre anni non è stato dimenticato e resta tema di attualità.
RispondiEliminaMa cosa è venuto in mente a Sua Santità di redarre il Motu Proprio?
RispondiEliminaHa scatenato una grande bolgia infernale. Non poteva lasciare perdere?
Una "sbaglio" che OGGI non avrebbe fatto! STANNE CERTO!
RispondiElimina"RIpeto: i Vescovi che non obbediscono al SP, non obbediranno nemmeno ad altre cose.
RispondiEliminaE' una questione di obbedienza."
Infatti ha ragione, noi chiediamo che, come spesso la Chiesa ha fatto, il Papa e Roma riprendano certi poteri a causa della disobbedienza. I ministri non obbediscono? Se ne occupi il re !
Cosa crede che aspettando che i vescovi cattolici inglesi si decidessero ad obbedire ci sarebbe stato il ritorno degli anglicani ? Roma ha fatto bene in Inghilterra, faccia lo stesso. Se ne avvantaggeranno i cattolici inglesi fuori degli ordinariati e i cattolici non tradizionalisti nelle nostre diocesi.
Don Camillo, perché dici così? perché non l'avrebbe fatto? e noi, poveri cattolici? dobbiamo sempre prenderlo in quel posto?
RispondiElimina<span>"Quoto" il sensato commento di Alexander Von Trotta. A prescindere da ogni altra valutazione e considerazione, sarebbe irrealistico pensare ad alcunché di diverso. Io per esempio mi aspetto una chiarificazione sulle messe "occasionali" (non d'orario), che secondo me non sono di per sé comprese negli articoli del motu proprio (se non come estensione, alquanto stiracchiata, delle messe "sine populo" alle quali i fedeli possono richiedere di partecipare), ma sono state largamente praticate in questi tre anni.</span>
RispondiEliminaQuando due anni fa dicevo le stesse cose che dico ora, anche il buon Dante (che ora scopro assai chiarissimo e cattolico) mi insultava... ora noto che tutti (o volenti o nolenti) si rendono conto delle idee MODERNISTE (mai sconfessate e) ora pubblicamente proclamate di B16. Amarissima soddisfazione!
RispondiEliminaIl MP è sta fatto per la FSSPX (condizione per aprire i negoziati e non per la Chiesa) e B16 ha capito solo il giorno dopo che è stato un errore (per i risvolti che solo in questo caso NON prevedeva), la NOTA sarà una semplice parafrasi dello stesso MP... ED avrà un po' di voce grossa ma in sostanza NULLA cambierà perchè il PAPA è quello che è, e quello che vuole essere: uno che con rispetto umano vuole accontentare tutti e nessuno dispiacere.
dDante è sempre stato chiarissimo e cattolico, fin dal primo vagito. Non è nel suo DNA insultare le persone
RispondiEliminaBenedetto XVI ha detto nel 1971 che l'abrogazione della Messa di sempre era uno scandalo. La San Pio X non era nata.
RispondiEliminaQuel che è vero è che Roma non ha ancora fatto un Ordinariato aspettando la San Pio X e il suo rientro. Ma Roma non capisce che l'Ordinariato lo può fare già adesso e poi proporne un altro alla San Pio X. Questo mostrerebbe che Roma è seria e che non sta al traino della San Pio X, ma è capace di decisioni libere.
Nella riserva ci siamo già e a leggere il libro intervista del Papa siamo ben lungi dall'uscirne. Ho letto buona parte del libro cercando di capire, ma devo ammettere che il miglior commento al testo è il seguente di Luigi Accattoli, commento che chiunque ami un po' la tradizione capisce subito che aria tira.
RispondiElimina[il libro] Tratta ampiamente del conflitto della fede cristiana con il nostro tempo, ma in almeno due passi riconosce con parole impegnative "la moralità della modernità" e l’esistenza di una "modernità buona e giusta" (40 e 87). A queste affermazioni in positivo andrebbero uniti i passaggi in cui riconosce le prevaricazioni religiose del passato: dalle "atrocità" commesse "in nome della verità (79) alle "guerre di religione" (84) e ai "rigorismi" nei confronti della corporeità, con i quali "si giunse a impaurire l’uomo" (150). Nel conflitto con il mondo moderno occorrerà dunque chiedersi a ogni passo "in che cosa il secolarismo ha ragione" e dove gli si dovrà invece "opporre resistenza" (88).
"Atrocità commesse in nome della verità". Questo va in coppia con "umanizzare la società". Temo che una seconda Assisi non sia lontana.
RispondiEliminaplease: redigere
RispondiElimina(rispetto per la lingua italiana)
e intanto il neo eletto Vescovo di Basilea si pronuncia contro il celibato ecclesiastico..
RispondiEliminaandiamo proprio bene!
http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.com/2010/11/il-nuovo-vescovo-di-basilea-gmuer-non.html
Cura Ouellet? Molto efficace... se dal buongiorno si vede il mattino... Ecco perchè temevano Pell!
RispondiEliminaUna grande prelatura personale che assorba al suo interno FSSPX, FSSP, Istituto Cristo Re, ecc. retta da uno statuto esattamente sul modello di quello dell'Opus Dei dipendente solo ed esclusivamente dalla Sede Apostolica, ecco cosa ci vuole. Non dipende però solo da Benedetto XVI, perché non è questa l'epoca per sciocche rivalità inter nos...
RispondiEliminaHo il Catechismo della Chiesa Cattolica. Per ora magisteri paralleli non mi interessano. Grazie.
RispondiEliminaGrazie per il vostro affetto!!!!
RispondiEliminaAh! Ah! Ah! Bella battuta!
RispondiEliminaNEL Migliore dei mondi possibili, si dovrebbero prendere dei provvediemnti del tipo: la liturgia bugniniana va semplicemente ABOLITA. tUTTI I PRETI Di Rito Latino DEBBONO celebrare sempre & solo la Messa Tridentina (salvo diritti locali), magari con il Proprio in volgare. So concede un periodo di transizione di mettiamo dieci anni, durante i quali i preti imparano a celebrarla. In questo periodo, fermo restando l'uso ESCLUSIVO del Canone Romano, è ammessa una certa miscela dei due riti.
RispondiEliminaQuesta è la mia principale intenzione di preghiera.
Fra breve riprenderò a scrivere e vi invio in privato, i motivi per i quali preferisco perder Messa, piuttosto che frequentare il N.O.
Fra questi diritti locali, mi auguro la nascita del rito bizantino-partenopeo, con la Messa dI San Giovanni Crisostomo in Latino.
RispondiEliminaMolto di più dell'Opus Dei, si parla di Ordinariato o anche di più ordinariati, credo che la San Pio X vorrà star sola e questo il Papa può farlo!
RispondiEliminaNon sono magisteri paralleli, ma si tratta di approfondire il concetto SCIENTIFICO, per il quale, ( con la parziale e paradossale eccezione delle cornee, ma ci trono dopo) per poter espiantare un organo, cno la SPERANZA che serva a qualche cosa il trapiantarlo, lo si deve togliere ad un VIVO, dichiarato morto per legge, ma che è ancora vivo e che, quindi, viene ucciso, nel momento in cui gli si porta via un organo vitale. Questa contro la predazione è una battaglia ultra-trasversale, in cui non provo imbarazzo veruno a vedere talari (anche indossate da preti di istituti "Regolari", non solo della FSSPX) accanto a leaders neo-borbonici (o comunque autonomisti, infatti ambienti vicini alla lega, si sono sempre mostrati sensibii a questo tema), al giornalista Piero Buscaroli, all'antropologa Ida Magli e rappresentanti del nucleo storico delle più accese anarco-femministe rivoluzionarie deli anni '60 e '70. L'unico organo (che poi più che un organo, è un tessuto) che espiantato post-mortem, libera delle tanato-stimoline che, paradossalmente ne favoriscono l'attecchimento, sono le cornee.
RispondiEliminaAnarco-femministe & co.... bella compagnia a sostenere tali fanfaluche.
RispondiEliminaE fine dell'off-topic.
Enrico
Fra breve riprenderò a scrivere e vi invio in privato, i motivi per i quali preferisco perder Messa, piuttosto che frequentare il N.O.
RispondiEliminaGrazie, ma non c'interessa. Parlane semmai col tuo confessore, perché la violazione del precetto è materia grave.
Enrico
Temo proprio che la questione dell'Ordinariato sia off topic.
RispondiEliminaO forse ci sono delle indiscrezioni sulle norme attuative di cui stiamo discutendo?
Io propongo di fare una bella Novena a Maria Immacolata per l'istituzione di quest'ordinariato!
RispondiEliminaLa finisco qua, visto che il tema non è gradito, però non sono fanfaluche. Vedete, la battaglia per la difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, è più complessa di ciò che si crede. cOMUNQUE, non tutti siamo chiamati a toccare tutti gli aspetti. Anche questo è un tema di cui si parla spesso sulle pagine di "Sì, sì, no, no".
RispondiEliminaHo l'approvazione (anzi l'invito a comportarmi in questo modo) dei miei confessori abituali.
RispondiEliminaPensare che il Papa abolisca il NO per rimpiazzarlo di colpo con il VO, è una follia talmente grande che nessuno realisticamente può neppure sperare. Vi dovrebbe essere invece la correzione, il ritocco (non rifacimento!), dei libri liturgici in vigore nel '62 con le giuste richieste dei padri conciliari. Insomma ripristinare il Messale del '65, bilingue, con spazio al volgare senza sopprimere (ad es. nel Canone) la lingua latina. La vera innovazione sarebbe questa e, forse, molte dispute finirebbero una volta per tutte.
RispondiElimina<span>Pensare che il Papa abolisca il NO (come qualcuno ha scritto in questi commenti) per rimpiazzarlo di colpo con il VO, è una follia talmente grande che nessuno realisticamente può neppure sperare. Vi dovrebbe essere invece la correzione, il ritocco (non rifacimento!), dei libri liturgici in vigore nel '62 con le giuste richieste dei padri conciliari. Insomma ripristinare il Messale del '65, bilingue, con spazio al volgare senza sopprimere (ad es. nel Canone) la lingua latina. La vera innovazione sarebbe questa e, forse, molte dispute finirebbero una volta per tutte.
RispondiElimina</span>
Se si dovessero creare degli ordinariati "per la tradizione" io lascio la tradizione e divento arcimodernista, perchè significherebbe che ci stiamo prendendo in giro tutti quanti.
RispondiEliminaMa che vuol dire? Io come fedele legato alla liturgia tradizionale mi sento pienamente nell'unica chiesa Cattolica; perchè mai devo andare a "rinchiudermi" in un ordinariato? per sentirmi dire: "quella liturgia ve la fate tra di voi!"
Dobbiamo ritornare a respirare a pieni polmoni la cattolicità della nostra fede nelle nostre parrocchie. quello che è valido a Roma, è valido anche in India!Dobbiamo essere uomini liberi che pregano secondo un rito approvato dalla Chiesa. E se, dunque, il "Rito" è approvato, per quale motivo devo andare a finire in un specie di setta; diventerremmo come tutti quei cattolici "adulti" che si riversano nei maledetti movimenti ecclesiali -di ispirazione per lo più protestante- (che sono la rovina delle nostre comunità) entro cui ognuno crede di poter inventare qualcosa di nuovo in materi di fede, e dove soprattutto sfuggono alla vera Dottrina!
Io voglio e devo poter pregare con il Rito straordinario nella mia parrocchia, nella comunità entro cui ho ricevuto i sacramenti e in cui ci sono i miei amici.
Ci hanno rotto le orecchie con la storia della diversità dei carismi... e ora vogliono isolare la liturgia tradizionale.
Per anni i nostri vescovi ci hanno detto di abbattere i campanilismi e di lavorare nella "zona pastorale", di lavorare in rete (per utilizzare un termine web); come potrebbe l'ordinariato per la tradizione sedersi al tavolo del consiglio pastorale diocesano? le rivoluzoni si fanno dall'interno!
Perchè non mettono i carismatici o i pentecostali negli ordinariati? Io sono stufo! la Chiesa è una! Cattolica!
La tradizione ha piena cittadinanza ormai! Non dobbiamo fuggire dalle nostre parrocchie ma resistere, resistere, e resistere ancora!
Scusatemi lo sfogo!
Anzi, non da molto, un intero numero è stato dedicato a questo tema.
RispondiEliminaLasciateci almeno pregare. Quante cose che sembravano follia pochi decenni fa( la Lituania indipendente, la sparizione dalla carta geografica di Cecoslovacchia ed Jugoslavia, etc.), oggi sono realtà. E comunque, qualche cosa stile '65, come fase di passggio, era un evento cui già avevo parlato (proprio in volgare, etc., MA SENZA PREGHIERA DEI FEDELI).
RispondiEliminaIn concreto, il precetto non lo violo, ma lo rispetto in modo differente. Modo differente che, ho scoperto essere esplicitamente previsto nei riti orientali. Ci sono dei libretti apposta, per le preghiere per santificare la festa, quando non si può va a Messa.
RispondiEliminaGuardi, ne ha parlato non molto tempo fa anche l'Osservatore Romano "riaprendo" il dibattito in ambito cattolico. Sono dell'idea, però, che fino a pronunce magisteriali vale la regola vigente, nel nostro caso il Catechismo. Ed organizzare l'opposizione a qualcosa definito giusto dal magistero non mi sembra un argomento così tanto tradizionale.
RispondiEliminaInteressante dove l'ha scritto? perchè giudicando il suo abbigliamento nel '71 io ci credo poco assai poco!
RispondiEliminaSeguo il forum da tanto tempo, ma non avevo mai fatto prima d'ora alcun intervento. Spero di aver capito come funzionano le cose......
RispondiEliminaPer l'argomento in questione: che tristezza! A che punto si è ridotto il cattolicesimo!
Una lotta continua, tra due fazioni, una modernista maggioritaria ed una tradizionalista minoritaria (ahimè!).... Ma non dovremo formare tutti insieme il corpo mistico di Cristo? Non mi pare che ipotizzando l'istituzione di ordinariati, riserve indiane, ghetti di varia natura si renda maggiormente palese l'apparteneza di ciascuno di noi al medesimo corpo....... Così facendo altro che una sola mente ed un solo cuore!!!!! Ogni parte del corpo recepirebbe i messaggi inviati dalla mente in maniera differente (a seconda del proprio orientamento ideologico) e si sa, se ciascuna parte del corpo, non è in armonia con le altre, il cuore ne risente ed il corpo a lungo andare è destinato a morire....
Comunque sia, visto che più volte si fa riferimento alla carenza nella società contemporanea e purtroppo anche all'interno di alcune frange estremamente moderniste del cattolicesimo stesso, del senso del sovrannaturale e della trascendenza del Dio in cui crediamo, giusto per non uniformarci anche noi allo stesso errore del mondo che ci circonda, penso che di questi tempi non ci resta altro da fare che pregare, pregare, pregare, come Gesù stesso ci insegna nel santo vangelo: "chiedete e vi sarà dato".... Ovviamente se nel frattempo non stiamo con le mani in mano e ci adoperiamo anche noi nel nostro piccolo, la cosa certamente non guasta. Spero di non aver detto troppe cose a sproposito e scusate se mi sono dilungato. A presto!
No, non potranno e non possono farlo nemmeno ora gli "Ecclesia Dei".
RispondiEliminae se ho cominciato a far così, ormai 25 anni fa (e non senza, all'inizio, drammi/scrupoli) e stato proprio dietro invito dei sacerdoti tradizionali.
RispondiElimina<span>e se ho cominciato a far così, ormai 25 anni fa (e non senza, all'inizio, drammi/scrupoli) e' stato proprio dietro invito dei sacerdoti tradizionali.</span>
RispondiEliminaAggiungo che, purtroppo, la carenza di senso soprannaturale, mi sembra una delle "ombre" di questo blog.
RispondiEliminae allora? quello era il clergyman in uso in Germania all'epoca,usato per chi aveva incarichi nelle università. certo che ti ttacchi proprio a tutto per infangare il Santo Padre.
RispondiEliminaAnche nei processi di santificazione, c'è un avvocato del diavolo; dal contesto pare proprio che il papa non professi in alcun modo una teologia della secolarizzazione!
RispondiEliminaSenza questo tipo di preghiera dei fedeli! I formulari del messale 1965 erano splendidi, per concisione e precisione. Oggi sono diventate piccole prediche in cui si insegna a Dio chi è Dio. Come sempre, è trattata benissimo la questione, qui http://www.cantualeantonianum.com/2010/10/le-preghiere-dei-fedeli-da-dove-vengono.html .
RispondiEliminaFinchè queste due "forme" dell'unico rito (a proposito di acrobazie...liturgiche) con calendario difforme e differenze rubricali varie resisteranno, vi sarà sempre la lotta armata tra due fazioni. Un'inutile strage. L'una (quella della forma ordinaria) rappresentata dalla stragrande maggioranza (quasi l'unanimità), e l'altra coltivata da pochi volenterosi. Una soluzione? Il ripristino del Messale del '65, ovvero un aggiornamento dei libri liturgici del '62 secondo quanto richiesto dalla costituzione conciliare SC. E ciò vale pure per il Breviario, per il Rituale, ecc. Vale a dire, quel sano ed organico aggiornamento di cui i libri liturgici in vigore nel '62 avrebbero di bisogno.
RispondiEliminaL'inciucio ora non serve
RispondiEliminariconosci chi è quello al suo fianco? io sì, tu ancora credi che gli asini volino!... ma sì tanto ...
RispondiEliminaQuando non si può, non quando non si vuole! Vorrei conoscerli questi sacerdoti "tradizionali" che invitano a non andare a Messa... Che tradizione è?
RispondiEliminaInfatti, non che non voglio. E' che MORALMENTE penso di non potere.
RispondiEliminaMi scriva in privato e ne riparleremo.