Dal Bollettino n. 46 diramato dall'Ufficio Stampa della diocesi di Savona-Noli. Un pezzo involontariamente caricaturale, tutto da gustare. Come dire: quarant'anni, e dimostrarli tutti...
Ministri straordinari della Comunione, animatori [non è un mestiere riservato ai villaggi vacanze?], lettori, ministranti, cantori, coristi, strumentisti e direttori di coro. A loro si rivolge il breve corso di formazione liturgica di base promosso dall’Ufficio liturgico diocesano con cadenza quindicinale a partire dal 29 gennaio, dalle 14,45 alle 17 nei locali del Seminario.
“In quest’anno pastorale dedicato alla formazione – spiega il direttore dell’Ufficio liturgico padre Piergiorgio Ladone – ci è sembrato doveroso volgere la nostra attenzione alla situazione concreta delle celebrazioni liturgiche, anzitutto l’Eucaristia, delle nostre parrocchie. L’Eucaristia, come ci ha ricordato l’ultimo Convegno diocesano, è momento centrale della vita della comunità e luogo privilegiato di evangelizzazione permanente. Per questo ci sembra importante la cura costante di questo evento attraverso soprattutto la formazione di coloro che, a loro volta, con la loro animazione [bis] risultano essere i principali formatori di ogni singola comunità”.
Si comincerà il 29 gennaio, quando padre Ladone parlerà del “gruppo liturgico” [was ist das?] e don Giancarlo Frumento, parroco di Zinola, interverrà sui “gesti liturgici alle origini del culto cristiano”. Il 12 febbraio don Giuseppe Militello, parroco di san Giuseppe in Savona e docente di teologia, illustrerà il “rinnovamento liturgico del Vaticano II”, mentre don Frumento analizzerà la struttura della celebrazione eucaristica. Il 26 febbraio sarà la volta del biblista don Claudio Doglio (“La mensa della Parola”) e ancora di don Militello (“Chi legge le letture?”).
Si arriva al 12 marzo, quando don Marco Fossile [nomen omen], viceparroco in Savona Maria Ausiliatrice ed esperto di liturgia, parlerà della “mensa del corpo di Cristo”, e padre Marco Chiesa, carmelitano, illustrerà il “servizio alla celebrazione dell’Eucaristia”. Infine, il 26 marzo, padre Piergiorgio Ladone metterà a frutto la sua competenza musicale parlando del ruolo della musica nella liturgia e degli attori [??] della musica e del canto.
“Una formazione di base uguale per tutti – conclude lo stesso padre Ladone – ci sembra indispensabile per creare una forma mentis liturgica comune, da non confondersi con l’uniformità, di cui, nonostante siano trascorsi ormai più di quarant’anni dal rinnovamento conciliare, si sente ancora tanto la necessità per il nostro camminare insieme”.
La Liguria, procede come una grande scacchiera: La Spezia: Ok (Moraglia docet!) Chiavari: ahimè! gli "animatori" hanno imperversato con una quantità smisurata di stupidaggini, interrompendo le celebrazioni, con didascalie degne delle maestre dell'asilo infantile, da oltre un quarantennio. Purtoppo le "maestre animatrici" non si sono ancora estinte. Genova si salva: Savona, appunto no. Albenga, un piccolo gioiello nel marasma del cattivo gusto. E Ventimiiglia: diteci un pò voi del sito qualcosa?
RispondiEliminaL'animatore liturgico è una figura esplicitamente prevista. In generale, non capisco quest'ironia preventiva. Francamente capisco la vostra - sacrosanta - preoccupazione per il valore sacrificale della messa, ma è comico che partendo da questo giusto zelo vi stracciate le vesti tutte le volte che qualcuno pronuncia la parola "mensa". Quando sale il sangue alla testa si fanno erroracci (tipo, che so, confondere un corso con un convegno).
RispondiElimina:-[ Parlo per esperienza diretta....
RispondiEliminail problema non è nel termine e nella funzione dell' ANIMATORE, per quanto tale termine possa facilmente far pensare ad un "villaggio turistico".... ma nella sostanza....
Che le Parrocchie, le Diocesi e perfino i Seminari, stiano usando ed utilizzando gli stessi "schemi" che il mondo usa per attirare, ANIMARE e divulgare la Parola di Dio, è prassi quarantennale, senza dubbio è uno dei "frutti" del Concilio che, lo confesso, non lo registro del tutto negativamente.... il problema sta NELLE PASTORALI....
Gli "animatori" vengono scelti non soltanto fra coloro che si propongono, ma anche fra coloro che "ci sanno fare".... il problema è:
sanno fare che cosa?
Fra le tante Parrocchie ove il Signore mi diede di operare, particolarmente in una, un giorno il parroco si lamentò, che nonostante le mille attività, i campi-scuola, LA GITE - ahimè, si chiamano gite anche I PELLEGRINAGGI - gli incontri parrocchiali, ecc... tutte attività operative che solitamente riempiono la Parrocchia, in verità da oltre dieci anni non era nata neppure una vocazione.... al contrario i divorzi erano aumentati, i battesimi, in proprozione, erano calati.... insomma ci si chiedeva "come mai?!"
La soluzione non fu aumentare il ricorso alla Preghiera, alla cura magari di più Adorazioni eucaristiche, al Rosario, ai ritiri spirituali ecc... ma bensì ad aumentare ATTIVITA' RICREATIVE nelle quali inserire momenti di Preghiera....
In realtà dovrebbe avvenire al contrario: giornate di Preghiera alternate a momenti ricreativi.... ;)
Quella poi degli "ATTORI" è, ahimè, una costante che solitamente tende a creare nella Parrocchia i "preferiti" e ad isolare il resto del gregge che RESTA uno SPETTATORE..... se c'è lo SPETTATORE, allora c'è anche colui che lo INTRATTIENE=L'ATTORE....
I Figli vengono lasciati in Parrocchia soprattutto nei momenti in cui, entrambi i genitori, lavorano.... è una sorta di PARCHEGGIO.... e i figli non sono stupidi, lo comprendono bene....e spesso si portano dietro i propri giochini elettronici, l'immancabile cellulare....le cuffiette per ascoltare la propria musica....
L'organizzazione dell'ANIMAZIONE LITURGICA è diventata così una vera COMPAGNIA TEATRALE....nella quale gli ATTORI dispongono di UN COPIONE....
E' assai vero che se la maggiorparte dei giovani, fatta la Prima Comunione e la Cresima, alla quale vi approdono già dimezzati dopo la Comunione, lasciano questa COMPAGNIA TEATRALE.... è altrettanto vero che non ci si sforza di comprendere gli errori che si fanno, quanto piuttosto si finisce con il dare la colpa a chi lascia...
Diciamo che il fuoco cova sotto la cenere. Ossia, Messe semiclandestine si celebrano al di sotto della portata del radar vescovile.
RispondiEliminaEnrico
Dicesi "gruppo liturgico" una formazione per lo più paraterroristica composta dal sacerdote (o di chi ne fa le veci) e da un manipolo o cricca di laici (si legga: laiche) perturbatori della ratio liturgica e del buongusto musicale. Se non liquidato in tempi rapidi, esso usucapisce la sacra liturgia inoculandovi tutto il repertorio creativo dell'insipienza, dell'insensibilità, della saccenza e della creatività contubernale. Se prende il sopravvento, l'unico antidoto accessibile al comune fedele è migrare ad altra parrocchia ovvero santuario ovvero convento etc.
RispondiEliminaTemo che l'unica cosa comica, anzi ridicola, sia invece questa gergo che si pasce di animatori, attori, gruppi liturgici.
RispondiEliminaE' vero, Caterina. Diciamo allora che il problema è nel termine, nella sostanza nonché nell'esistenza stessa dei ruolo suddetto, in genere appannaggio di una laica (mio nonno diceva che l'unica laica buona è - anzi era - la cagnetta spedita nello spazio dai sovietici).
RispondiElimina<span>"e da un manipolo o cricca di laici (si legga: laiche)"</span>
RispondiEliminaleggermente misogeno??
Forse che le donne sarebbe meglio che se ne stessero in cucina a lavare i piatti ed a rappezzare lenzuola sporche, oltre che fare i lavori più umili?
...e la tragicità sta per contro nel fatto che più di animatori servirebbero "rianimatori"... li stiamo perdendo! Li stiamo perdendo: bip bip bip biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip!
RispondiElimina<span>...e la tragicità sta per contro nel fatto che più animatori servirebbero "rianimatori"... li stiamo perdendo! Li stiamo perdendo: bip bip bip biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip!</span>
RispondiElimina<span><span>...e la tragicità sta per contro nel fatto che più degli animatori servirebbero "rianimatori"... li stiamo perdendo! Li stiamo perdendo: bip bip bip biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip!</span></span>
RispondiEliminaChissà forse metteranno anche qualche maestro di ballo ! Insegneranno i balletti da fare durante le messe ?!
RispondiEliminaE poi mi domando che bisogno c'è di fare questa formazione? Ci sono diaconi permanenti e ministri straordinari dell'eucarestia (magari con situazioni familiari personali pesime) che pretendono di insegnare ai sacerdoti all'altare e di sovrastare il sacerdote all'altare !
In molti casi sarebbe proprio meglio che stessero a casa a lavare i piatti ed a rappezzare lenzuole sporche, queste ultime prima si lavano, poi si rappezzano.
RispondiEliminaTradotta dal curialese in italiano, è una clamorosa confessione che le messe fanno pena, che delle meraviglie della riforma dopo quarant'anni di strombazzamento la gente non sa un fico secco perché gli entrano da un orecchio e gli escono dall'altro, che i canti dell'asilo non li vuole cantare nessuno, che bisogna cercare di porre un freno, pardon una "forma mentis liturgica comune", all'anarchia dilagante. Non disprezzerei del tutto questo principio di risipiscenza. Se posso azzardare un paragone forte, siamo un po' al livello del prostituto che comincia a usare il preservativo per non infettare il prossimo: è un inizio, ecco.
RispondiElimina;) concordo, tuttavia non sarei però così severa ed estremista nei confronti del RUOLO DEI LAICI....fu grazie a loro, alla loro insistenza, che al Concilio di Efeso i Padri Conciliari furono SOLLECITATI alla proclamazione della Theotokos....e fu grazie ai laici se l'eresia ariana, seppur dopo 400 anni di vita, fallì....
RispondiEliminaCerto, erano laici=secolari BEN GUIDATI DA VESCOVI, POCHI MA SANTI.... ma senza di loro non so cosa avrebbero potuto avanzare i Vescovi, senza laici non c'è gregge, ed anche i laici hanno il loro ruolo e propri compiti e questo non da oggi o da 40 anni fa, MA DA SEMPRE....
OGNUNO DEVE STARE AL SUO POSTO.... sono le PASTORALI ad essere spesso in difetto ed a permettere ai laici compiti non propri....
sono le pastorali CHE ASSEGNANO LE PARTI DI UN ATTO TEATRALE.... se questi Laici non vengono informati meglio, essi si prodigano per ciò che ritengono giusto fare....e non è sempre un fallimento, avrei mille episodi da narrare di conversioni e di vita cristiana autentica.... il problema è più vasto e in questa vastità SI PERDE la Verità lasciando posto alla CREATIVITA'....
L'occasione potrebbe essere utilizzata per un'azione di volantinaggio di tipo dannunziano. Una copia del decreto del Concilio di Trento sul S. Sacrificio della Messa (ma direbbero: c'e' stato il Conclio!!!!!!!!!!!!!!) oppure del Breve esame.
RispondiEliminaFdS
Temo che la realtà cattolica a Savona (città dove ho vissuto fino ai 19 anni e dove ancora abitano i miei genitori) sia molto + triste di quanto possa trasparire dal comunicato diocesano.
RispondiEliminai preti sono pochi e numerosi sono accusati (forse con qualche fondamento seguendo le inchieste) di pedofilia, resistono alcuni clichè in stile anni 70 e le chiese sono decisamente VUOTE.
Alcune parrocchie si sono fuse creando "comunità pastorali" sempre meno frequentate che si isolano per poter fare i sermoni cattoprogressisti apprezzati dal potere locale rigorosamente di sinistra.
In almeno una parrocchia hanno rinunciato a fare il catechismo e smistano altrove i bambini.
La caritas dopo gli scandali di furti e appropriazioni è ora affidata a personaggi che svolgono attività politica in partiti rigorosamente contrari al Magistero della Chiesa (Rifondazione e similari)
Sul giornalino diocesano un tempo settimanale e ora mensile xchè nessuno lo legge si esalta un "teologo" locale che non risulta neppure laureato in teologia...
Il povero vescovo nominato da tre anni appare sempre + un re travicello ininfluente sulla realtà
Il gruppo tradizionalista ha ottenuto solo una messa mensile ed è stato confinato in una chiesetta scomoda mentre altre chiese rimangono chiuse
la mia conclusione razionale è: a Savona la Chiesa non esiste
Personalmente adoro il lessico usato dai moderni liturgisti!!!!
RispondiEliminaPurtroppo mancono i classici riferimenti "all'assemblea ministrante", alla "parola del Signore" al sacerdote che "presiede e dirige", nonchè ogni riferimento alla "Chiesa in cammino ed alla ricerca della Verità" e alle celeberrime "unità parrocchiali" ecc., ma per il resto niente male!!!!
Non è per essere misogeni, ma è una realtà sotto gli occhi di tutti. Le donne ( la stragrande maggioranza dei catechisti sono donne)
RispondiEliminain tanti posti, decidono di sfogare la loro fantasia repressa sui poveri bambini del catechismo e sui poveri presbiteri: tradotto, appena possono preparano offertori show, messe cantate con le chitarre, letture animate e chi più ne ha più ne metta, con il risultato ( parlo per esperienza di 8 anni di catechismo come tutti i bambini e poi 7 anni in cui ho fatto anche io il catechista) che nell'epoca prima comunione è divertertente portare all'offertorio giocattoli, palloncini, disegni, è bello battere le mani cantanto l'alleluia delle lampadine, vero must della "cricca di laiche", poi nell'età del catechismo della cresima è già una rottura e una cosa imbarazzante andare a messa e battere le mani, ma tanto siamo obbligati...e fatta la cresima, questa gente sparisce e raramente metterà ancora i piedi in chiesa. E quante volte mi è capitato di sentire commenti del tipo: ma si tanto la messa mica è una cosa seria se si battono le mani oppure che pagliaccio il don con quella cosa colorata addosso che sembra uno del gay pride ( perchè ovviamente tali persone sono approvate in toto dal parroco, perchè così ha una responsabilità in meno, ha la consolazione effimera di vedere alla messa dei giovani 30 ragazzi ( ma non si chiede come mai ogni anno cambiano...) e per condire il tutto, è ovvio che alle messe giovani si metta la stola missionaria multicolor che fa tanto prete di strada.)La situazione è sotto gli occhi di tutti: ragazzi che fatta la cresima se la squagliano, salvo qualcuno che resiste fino ai 20 anni in globato nei ranghi di animatore, finchè anche lui stufo se la fila.
No, certo, i laici svolgono un ruolo di non poco conto. Basti pensare che senza le richieste dei laici, oggi le messe more antiquo sarebbero un decimo di quelle che sono. Coglievo solo l'occasione per fare un po' di ironia sulle laiche (o meglio, su un certo tipo di laica), che in certi cercano di espropriare la parrocchia al parroco. Ma era ironia bonaria. Conosco laiche senza l'aiuto delle quali certe chiese sarebbero fatiscenti.
RispondiEliminaSi scherza un po', Cardinale Attiglio. Però è pur vero che in certi casi...
RispondiEliminaPer carità, Alexander, non tiri di nuovo in ballo l'omphalos di gomma! Altrimenti parte una nuova profluvie di contributi inarginabili.
RispondiEliminaScherzi a parte, una buona pastorale della S. Messa (visto che le pastorali piacciono tanto) sarebbe da considerare tra le massime priorità. Altro che gruppi liturgici!
RispondiEliminaGiustissimo ciò che dici, anche se il vero problema non sta nel fatto che le ns. parrocchie sono popolate da certa fauna multiversale (anche moralmente...) che pretende di insegnare al parroco il mestiere.
RispondiEliminaIl vero problema è che ci sono troppi parroci che cedono volentieri a queste pretese. Magari per non apparire "retrogradi" o -sia mai!- autoritari, per farsi belli con il dicastero curiale che si occupa della "pastorale dei laici" e, perché no, per non inimicarsi la moglie del macellaio o la cognata del postino, donne spesso ignoranti come delle capre particolarmente sceme, ma guai a toglier loro a messa grande l'onore di salire all'ambone a sillabare le letture e sfoggiare la pelliccia nuova davanti all'assemblea liturgica. La responsabilità più grande è in ogni caso del parroco.
E comunque qualche commento prima qualcuno l'ha detto: certe donne farebbero cosa buona a restare a casa ad occuparsi del bucato.
accidenti, hai ragione, non mi ero accordo che nel comunicato mancava la terminolgia-feticcio dei vaticanosecondisti!!!
RispondiEliminache sia un'inizio di conversione?
<span>accidenti, hai ragione, non mi ero accorto che nel comunicato mancava la terminolgia-feticcio dei vaticanosecondisti!!!
RispondiEliminache sia un'inizio di conversione?</span>
"Il povero vescovo nominato da tre anni appare sempre + un re travicello ininfluente sulla realtà"
RispondiEliminaPovero mons. Lupi, ha già le sue belle gatte da pelare con Zanardi che una settimana si e l'altra pure tappezza Savona con manifesti di denuncia al suo indirizzo :-D
io ho fatto la catechista per tanti anni e nella nostra squadra eravamo più donne perché gli uomini preferivano altri ruoli (consiglio pastorale, gruppo liturgico, gruppo culturale, organizzatori di gite). Riconosco che ravamo una bella squadra, in una parrocchia francescana, seguita da un sacerdote attento e si faceva del catechismo doc...
RispondiEliminanon farei il solito discorso donne-uomini, che davvero rischia di cadere nella misoginia. Anch'io trovo da ridire su certe 'presenze' femminili, ma alla pari di altre maschili forse meno numerose quando, come giustamente diceva Caterina la creatività o l'improvvisazione prendono il posto della verità e dell'impengo serio
Questo ruolo improprio o inadeguato dei laici dipende dal fatto che non si promuove una formazione seria ma, ancora più a monte, è reso possibile dalla creatività conciliare.. La liturgia che è una vera Liturgia non prevede lettori né 'monitori' (uomini o donne che siano) ed è più sacra seria sobria essenziale e non manca di nulla, anzi...
Il ruolo dei laici non guasta nella catechesi, o anche in altri momenti (formazione parrocchiale in house o lectio divina, ad esempio) ma richiede, solida maturità spirituale e fede chiara e retta vagliate dal parroco
POsso dire una cosa:Posso assicurarvi che i sacerdoti Don Marco Fossile e PAdre Ladone sono due persone estremamente gentili e disponibili. Vi posso anche dire che sono persone di retta dottrina e comprovata fede. Il problema è, come dice giustamente Lorenzo, tutto l'enturage che ruota intorno al Vescovo.Vi basti pensare che viviamo in una situazione tale che i miei apprezzamenti precedenti su Don Fossile e Padre Ladone, se letti dalle persone sbagliate, potrebbero produrgli dei problemi... FATE VOI!
RispondiEliminaPurtoppo a Savona un vescovo non può comportarsi ed agire come vorrebbe o come dovrebbe...sIAMO ALLO SBANDO! e lo scrissi già una volta.
Pregate per Savona e per i cristiani che hanno la disgrazia di viverci
<span>io ho fatto la catechista per tanti anni e nella nostra squadra eravamo più donne perché gli uomini preferivano altri ruoli (consiglio pastorale, gruppo liturgico, gruppo culturale, organizzatori di gite). Riconosco che eravamo una bella squadra, in una parrocchia francescana, seguita da un sacerdote attento e si faceva del catechismo doc... Finché i francescano non l'hanno dovuta lasciare ed è caduta in altre mani...
RispondiEliminaNon farei il solito discorso donne-uomini, che davvero rischia di cadere nella misoginia. Anch'io trovo da ridire su certe 'presenze' femminili, ma alla pari di altre maschili forse meno numerose quando, come giustamente diceva Caterina la creatività o l'improvvisazione prendono il posto della verità e dell'impengo serio
Questo ruolo improprio o inadeguato dei laici dipende dal fatto che non si promuove una formazione seria ma, ancora più a monte, è reso possibile dalla creatività conciliare.. La liturgia che è una vera Liturgia non prevede lettori né 'monitori' (uomini o donne che siano) ed è più sacra seria sobria essenziale e non manca di nulla, anzi...
Il ruolo dei laici non guasta nella catechesi, o anche in altri momenti (formazione parrocchiale in house o lectio divina, ad esempio) ma richiede solida maturità spirituale e fede chiara e retta, vagliate dal parroco.</span>
L'uso del termine 'animatore' e tutto il linguaggio connesso, che si addice più a strategie di marketing che alla Parola di Dio o alla trasmissione della Fede, che ha perso il legame autentico con la Persona che davvero anima la Chiesa e i cristiani, ormai dovrebbe aver fatto il suo tempo; ma purtroppo prevalgono i 'metodi' sulla soatanza...
<span><span>io ho fatto la catechista per tanti anni e nella nostra squadra eravamo più donne perché gli uomini preferivano altri ruoli (consiglio pastorale, gruppo liturgico, gruppo culturale, organizzatori di gite). Riconosco che eravamo una bella squadra, in una parrocchia francescana, seguita da un sacerdote attento e si faceva del catechismo doc... Finché i francescano non l'hanno dovuta lasciare ed è caduta in altre mani...
RispondiEliminaNon farei il solito discorso donne-uomini, che davvero rischia di cadere nella misoginia. Anch'io trovo da ridire su certe 'presenze' femminili, ma alla pari di altre maschili forse meno numerose quando, come giustamente diceva Caterina la creatività o l'improvvisazione prendono il posto della verità e dell'impengo serio
Questo ruolo improprio o inadeguato dei laici dipende dal fatto che non si promuove una formazione seria ma, ancora più a monte, è reso possibile dalla creatività conciliare.. La liturgia che è una vera Liturgia non prevede lettori né 'monitori' (uomini o donne che siano) ed è più sacra seria sobria essenziale e non manca di nulla, anzi...
Il ruolo dei laici non guasta nella catechesi, o anche in altri momenti (formazione parrocchiale in house o lectio divina, ad esempio) ma richiede solida maturità spirituale e fede chiara e retta, vagliate dal parroco.</span>
L'uso del termine 'animatore' e tutto il linguaggio connesso, che si addice più a strategie di marketing che alla Parola di Dio o alla trasmissione della Fede, che ha perso il legame autentico con la Persona che davvero anima la Chiesa e i cristiani, ormai dovrebbe aver fatto il suo tempo; ma purtroppo prevalgono i 'metodi' sulla soatanza...</span>
<span>la mia conclusione razionale è: a Savona la Chiesa non esiste</span>
RispondiEliminaQuando vengo dalle vostre parti, penso sempre alle rassomiglianze tra la vostra situazione diocesana e la nostra (Torino), come se le magagne dottrinali e gli abusi liturgici avessero approfittato dell'autostrada per andare in villeggiatura.
La cosa è tragica anche perchè in provincia di Savona ci sono forse le più belle chiese di tutta la Liguria.
volantinaggio aereo tridentino ? hmmm....gustoso.... 8-)
RispondiEliminaSono orgoglioso, e lo dico ad alta voce, d'esser uscito dal gruppo liturgico della mia parrocchia: non potevo più torrerarne il nome e la fantomatica animazione liturgica. Basta con queste cavolate, non hanno effetto. E lo dico per esperienza. Ci vuole più sana dottrina cristiana e meno anarchia liturgica protestantizzante
RispondiEliminase invece di criticare e ironizzare frequentaste il corso, forse vi farebbe bene e capireste un po' di più il valore della Liturgia della Chies cATTOLICA
RispondiEliminaMADò Che logorroica
RispondiEliminaBeh...cosa volete di piu' dalla diocesi dove ha avuto le proprie origini ed imperversa ancora il noto Andrea grillo....
RispondiEliminaAl sacerdote che presiede? Non si dice "presbitero"?
RispondiEliminaL'effetto c'è, eccome, si svuotano le chiese.
RispondiElimina<span>"Ci sono diaconi permanenti e ministri straordinari dell'eucarestia....."</span>
RispondiEliminaE i sottosegretari? ;)
Il problema non e' il corso di liturgia con alcuni suoi contenuti e neppure chi lo tiene. Fossile, Ladone, Frumento, Doglio e Militello sono sicuramente persone di retta teologia. Forse alcuni un po' piu' attaccati ad una difesa di alcune postconciliarita', ma nel panorame clericale savonese sono tutto sommato dei Cardinal Siri in mezzo alla teologia della liberazione.
RispondiEliminaIl problema sussiste nella formazione e nella mentalita' di molti preti.
Basta entrare in alcune parrocchie per veder parroci che neppure piu' si genuflettono dinnanzi alla Santa Eucarestia, che in estate celebrano praticamente senza paramenti, che non vogliono piu' il servizio liturgico dei chierichetti perche': "Mica siamo a teatro o alla corte del re di Francia!".
Preti che delle norme liturgiche hanno fatto un rogo.
Mi chiedo quale sia il senso di tale corso in una realta' in cui se ti permetti di parlare di liturgia, animazione liturgica (e parlo di Paolo VI, badate bene) vieni accusato di essere lefebvriano, un tradizionalista, un retrogrado attaccato ai clericalismi da pizzi e merletti.
Preti per cui la messa e' la festa della comunita' e Cristo c'e' perche' la gente e' li' riunita a fare festa, per cui l'unico modo per "fare liturgia" e' tenersi per mano al Padre Nostro, e' ripetere tutti insieme la dossologia del canone, e' battere ritmicamente le mani ai canti, e' stare in piedi alla consacrazione, e' andare a ricevere il segno dell'accoglienza anziche' la Comunione (che va fatta rigorosamente in mano perche' siamo cristiani adulti , mica poppanti da essere imboccati) perche' tutti dobbiamo sentirci vicino a Gesu' anche chi non puo' ricevere la comunione.
Preti per cui il peccato e' solo una condizione psicologica di disagio e la Confessione e la Direzione Spirituale sono sedute psicanalitiche che debbono portare a correggere i comportamenti devianti.
Preti che deridono chi porta l'abito ecclesiastico.
Preti che censurano seminaristi amici della tradizione con derisione e fanno in modo che alla fine debbano andarsene anche con false accuse infamanti.
Poi naturalmente mettiamoci anche gli scandali di questi mesi.
Tutto questo naturalmente condito da uno stato di democrazia bulgara dove Giustamente (maiuscola voluta!!! avverbio ispirato) si comanda, il povero Vescovo deve sottostare ad una sorta di emissaria Stasi, la diocesi e' retta da figli spirituali, amici e compagni, e fa il parroco nei posti importanti chi e' in linea con un certo stile.
Il giornale diocesano fa parlare protestanti, atei e comunisti dando ampi spazi al pettegolezzo ma di veramente cattolico neppure l'ombra
Per dirla in una battuta verrebbe: il giusto comanda, la chiesa controlla e i lupi debbono farsi agnelli.
Quousque tandem abutere, Iuste, patientia nostra? quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?
Dum Romae consulitur, Savo Oppidum Alpinum expugnatur!
Ma soprattutto perche' i cattolici se ne stanno buonini buonini, spettatori immobili di un tale scempio?
Consiglio la lettura della storia di Prete Liprando.....
Caro Guest, Lei ha proprio ragione! E' una vergogna deridere i corsi sulla liturgia.
RispondiEliminaOccorre davvero frequentare quel corso per capire e, aggiungo, apprezzare il valore della Liturgia della Chiesa Cattolica, anche perche' in quel corso, se tanto mi da' tanto, di Liturgia della Chiesa Cattolica, non se ne parlera'.
Anzi, come succede in diocesi a Savona sara' bandita. Al suo posto, con ogni probabilita', si parlera' di metodologie di applicazione della santa cena protestante nelle chiese savonesi e scattolicizzazione del rito.