Un lettore ci chiede di pubblicare le seguente lettera aperta a Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno
Eccellenza,
leggo con sconcerto l’articolo comparso sul Tirreno di pochi giorni, a firma di Luciano De Majo, nel quale si rende noto che "il registro delle unioni civili non dispiace affatto a monsignor Paolo Razzauti, vicario della diocesi per la città e parroco della Cattedrale" e che, anzi, questi "lo apprezza come segno di rispetto per ogni persona". Come tutti sappiamo, Eccellenza, si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio. L’istituto delle unioni civili pare dunque ingiustificato sotto molteplici profili. Sotto un primo profilo, logico-giuridico, le unioni civili appaiono ingiustificate perché si vuole da un lato evitare il matrimonio quale fonte di regolamentazione giuridica e dall’altro si chiede comunque una regolamentazione giuridica dell’unione civile. Si chiede all’ordinamento, in altre parole, di provvedere ad una regolamentazione giuridica (com’è nel matrimonio), ma con uno strumento diverso dal matrimonio. Inoltre, sempre in un’ottica laica, la Costituzione non riconosce forse "i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio" (art. 29 cost)?! Sicuri allora che queste unioni civili siano conformi al dettato costituzionale?! In ogni caso, è bene ripeterlo, chiedere all’ordinamento di provvedere ad una regolamentazione giuridica (com’è nel matrimonio), ma con uno strumento diverso dal matrimonio, pare francamente un capriccio. A meno che… E qui vengo al dunque. E a ciò che ci interessa maggiormente perché chiama in causa la dottrina cattolica. Pare un capriccio perché è come se io chiedessi allo Stato di riconoscere una situazione giuridica analoga alla proprietà, di riconoscermi, in altre parole, le stesse facoltà derivanti dal diritto di proprietà, ma attraverso un altro diritto che non sia più la "proprietà", bensì, ad esempio, il "diritto di cosa mia". E’ evidentemente un capriccio, come dicevo, a meno che non si voglia giungere oltre. E questo è il punto. Non si vuol forse, in questo modo, legittimare le unioni omosessuali, aggirando l’art. 29 della Costituzione che fa riferimento alla famiglia eterosessuale con il termine "naturale"?! Se, come pare ovvio, quel "società naturale" è un riferimento giusnaturalistico alla famiglia eterosessuale, il matrimonio in Italia, proprio per dettato costituzionale, non può che essere fra uomo e donna. Di qui la necessità di pro vvedere ad un altro istituto giuridico (quello delle unioni civili) per legittimare e dare regolamentazione giuridica a forme di convivenza omosessuale che non potrebbero, per quanto fin ora detto, trovare formalizzazione giudica nel matrimonio. Ecco allora che, forse, non è un capriccio, ma una strategia ben precisa di qualcuno a cui mons. Razzauti ha dato credito e sostegno, infangando l’intera Chiesa diocesana livornese e il Vescovo stesso, di cui è vicario diocesano. Forse, dal momento che mons. Razzauti dice che "il matrimonio è un atto fra un uomo e una donna", egli stesso non ha capito a quale drammatico gioco si è prestato con questa sua dichiarazione, visto che, come detto, lo sbocco naturale delle unioni civili è nelle unioni omosessuali. O forse lo ha capito perché dicendo che "il matrimonio è un atto fra un uomo e una donna" non dice che di egual natura debba essere anche l’unione civile, cui si è dichiarato favorevole. Insomma, Eccellenza, un bel pasticcio. Anzi: un vero e proprio dramma dato che, come ha detto anche un parroco, "queste dichiarazioni gravissime ed erronee creano grande confusione nel popolo cristiano". Questo è il dramma, Eccellenza, Lei lo sa benissimo. In conclusione, Eccellenza reverendissima, due cose. La prima: chiarisca al suo vicario (che non ha fatto altro che ripetere in continuazione che "prima di tutto viene il rispetto, ogni persona va rispettata: è la base della nostra convivenza") che, per la dottrina cattolica, c’è sempre rispetto per la persona, ma mai il rispetto per l’errore (che pure lui tenta di legittimare). In secondo luogo, Eccellenza, per il bene della nostra fede, la prego di fare chiarezza e di smentire pubblicamente le affermazioni erronee del suo vicario diocesano. Diversamente, i fedeli si troveranno nella più totale confusione e saranno portati a credere che questa Dioc esi non è più in comunione con la Santa Sede.
Certo che, da successore degli Apostoli quale Sua Eccellenza è, Ella vorrà rendere questo servizio alla verità, per il bene e la salvezza delle anime di tanti fedeli così tanto confusi.
Cordiali saluti.
Francesco Bernardini
Ma certo, "prima di tutto viene il rispetto": "rispettiamo" i somari promuovendoli, "rispettiamo" i delinquenti scarcerandoli, "rispettiamo" i pomicioni autorizzando il divorzio e osannando l'adulterio e gli anticoncezionali., "rispettiamo" gli atei cancellando i segni della religione cristiana.. Peccato, però, che ad ognuno di questi "rispetti" corrisponda una mancanza di rispetto verso un'altra persona. E, prima ancora, una mancanza di rispetto verso la verità (e dunque la logica, come nel caso delle cosiddette "unioni civili" tra persone che non possono - per motivi di sesso - o non vogliono - per egoismo - accedere al matrimonio).
RispondiEliminaForse sarebbe il caso che il cosiddetto parroco della Cattedrale di Livorno avesse studiato un po' di più, prima di diventare prete, anziché finire in seminario dopo essere stato scartato persino dai comunisti che imperano nella sua città (e che sicuramente egli si guarda bene dal criticare, perché prova tanto "rispetto" anche per loro).
E forse sarebbe il caso che si ricominciasse a parlare del "rispetto umano", ossia di quella caratteristica per cui non si compie il proprio dovere per timore della malevolenza altrui.
<span>Discorso di Benedetto XVI L'ALTRO GIORNO ai Vescovi del Brasile....
RispondiEliminaIntanto il dovere immediato di lavorare per un ordine sociale giusto è proprio dei fedeli laici che, come cittadini liberi e responsabili, s'impegnano a contribuire alla retta configurazione della vita sociale, nel rispetto della sua legittima autonomia e dell'ordine morale naturale (cfr. Deus caritas est, n. 29).
Il vostro dovere come vescovi, insieme al vostro clero, è mediato, in quanto vi compete contribuire alla purificazione della ragione e al risveglio delle forze morali necessarie per la costruzione di una società giusta e fraterna. Quando però i diritti fondamentali della persona o la salvezza delle anime lo esigono, i pastori hanno il grave dovere di emettere un giudizio morale, persino in materia politica (cfr. Gaudium et spes, n. 76).
Nel formulare tali giudizi, i pastori devono tener conto del valore assoluto di quei precetti morali negativi che dichiarano moralmente inaccettabile la scelta di una determinata azione intrinsecamente cattiva e incompatibile con la dignità della persona; tale scelta non può essere riscattata dalla bontà di nessun fine, intenzione, conseguenza o circostanza.
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se i Vescovi costituiscono, come è, un Collegio unico CON IL PAPA, preghiamo S.Ecc. Simone Giusti e TUTTI i Vescovi, a rendere PALESE ED IMMEDIATAMENTE APPLICATIVO questo e non altro insegnamento!</span>
Sua Eccellenza si trova a rigovernar piatti lasciati da altri a svernare da lungo tempo sull'acquaio; lo sporco s'è incrostato, l'odore intollerabile; userà la paglietta di metallo o... cambierà servizio?
RispondiEliminaE' vero che non naviga nell'abbondanza ma serbar del vasellame sbocconcellato alla lunga non giova.
Fuor di metafora: quello di mons. Razzauti è ormai un imprudente, penoso e dissennato occaso.
Altri sono i problemi di prospettiva: tempo fa mandai del materiale sull'OAS (Opera dell'Amore Sacerdotale) ma non fu reputato interessante; nessuno ne sa niente vero? Consiglio a tutti una ricerca (non è agevole) e alla Redazione un atto di coraggio: è un grave problema per la santità del clero.
leggendo questa lettera rimango stupefatto ,siamo allla fine ,DIO ci assista
RispondiEliminaPrima che Gesu' ritorni la Chiesa sara' tribolata da ogni parte....ma satana non prevarra'.
RispondiEliminaMassima solidarieta a questo Vescovo che si sforza di vivere genuinamente il Vangelo.Preghiamo per il pio e devoto fariseo che ha avuto l'ardire di richiamarlo all'ordine... ;)
....caro Giona, hai la faccia come il ****, visto che la Chiesa è già tribolata (il "sarà" che hai usato è fuori luogo), grazie a voi. Quanto al "fariseo", sono fariseo anch'io e, da "collega", gli consiglio di lasciar sputare sciocchezze ai gonzi e lasciar schizzare fiele agli impotenti e rabbiosi cattolici adulti. E' finità fessacchiotti!
RispondiEliminaGiona, questa proprio da lei non me la sarei aspettata! Guardi bene che proprio i fondatori del movimento cui appartiene hanno sempre cercato di fare dell'istituzione familiare cristianamente intesa e dell' "apertura alla vita" come dicono nei discorsi pubblici, una loro bandiera...Almeno questo per i Neocatecumenali dovrebbe essere chiaro! Non posso assolutamente credere che voi siete addirittura favorevoli alle convivenze o alle unioni omosessuali...
RispondiEliminaProprio oggi qui in parocchia c'è stato un incontro dell'OAS (con cena comune) e con la partecipazione di don Gianfranco Ferrari (credo sia il fondatore). Non posso dare ulteriori ragguagli perché con la "nuova gestione" entro in chiesa il tempo strettamente necessario per per svolgere la funzione di organista, essendo stato esonerato de facto, anche se non de jure, da ogni altra attività parrocchiale - sono assai scomodo, visto il mio orientamento. Se non temessi di annoiare potrei raccontare degli sguardi di compatimento tipo "poverorelittodelpassato" in una riunione del Consiglio Pastorale allorchè sostenevo la valenza sacrificale della S. Messa, mentre il parroco, forte della sua autorità, dichiarava essere la teoria della soddisfazione vicaria una ipotesi teologica non più accettata dalla Chiesa. Lo stesso parroco molto attivo, con la sua collaboratrice,nel sostenere e diffondere l'OAS.
RispondiEliminaQuanto al vasellame, occorrerebbe nuovo ma se pensa di rinnovarlo con i padre Nike......
RispondiElimina"Crescete e moltiplicatevi" lo hanno preso più che alla lettera!
RispondiEliminaDal punto di vista giuridico Francesco Bernardini ha perfettamente ragione. Dal punto di vista cattolico nemmeno il matrimonio solo civile puo' trovare benedizione.
RispondiEliminaDa secoli ormai la nota setta vuole particolarmente distinguersi in quel di Livorno.
FdS
Il matrimonio non è affatto "un atto fra un uomo e una donna", nel senso di affari privati e irrilevanti. Se fosse così, non sarebbe niente più che una "sveltina", indifferentemente dalla durata, un quarto d'ora o un quarto di secolo.
RispondiEliminaIl matrimonio è una assunzione pubblica di precisi e gravi impegni, verso Dio e la Chiesa con la testimonianza del Parroco, oppure verso la Società civile (e quindi implicitamente anche verso Dio che vuole la società tra gli uomini, anche se non Lo conoscono) con la testimonianza del Sindaco (o del parroco concordatario).
Le provvidenze sociali per la famiglia (se ce ne fossero | in Italia come famiglia prendiamo solo pesci in faccia, dopo 65 anni di "cattolici" al governo !) , le provvidenze sociali dovrebbero essere un aiuto e un compenso per il "<span>Gravissimum munus</span>".
Ospite ancora non faccio parte del Cammino NeoCatecumenale...sto seguendo le catechesi.Qualora ne entri a far parte non significa che io spenga il mio senso critico pendendo dalle labbradei famigerati catechisti.....
RispondiEliminaHo molti difetti,ma se ho un pregio e' quello di sapere cambiare idea ed ammettere che ho sbagliato.Ma finche sento di avere ragione non ho motivo di cambiare posizione.
La mia stessa conversione e' nata grazie al fatto che non ho potuto negare l'evidenza circa l'esistenza concreta di Dio
CONSIGLIO NON RICHIESTO (ma è gratuito): Sei ancora in tempo a lasciar perdere il CNC, uscirne dopo è come voler lasciare i Testimoni di Geova: ti boicotteranno in ogni modo, alla faccia della cristiana carità.
RispondiEliminaChe dire, sono alquanto sconcertato............................ voglio proprio, anzi mi auguro per tutta la Chiesa, che sua Eccellenza S. Giusti faccia sentire quanto prima la sua voce........... altrimenti non ci sarà veramnte più religione!
RispondiEliminaL'insegnamento è validissimo, ma l'applicazione pratica? Cardinalato a vescovi che rigettano questa morale, anche nelle recentissime nomine.
RispondiEliminaE che ne sai tu di ciò che accade a Livorno chiuso come sei nel ventre del pesce?
RispondiEliminaQuanto al sentir d'aver ragione bisogna confrontar il tuo-altrui pensiero col Magistero. Fallo e vedrai che sei nei più pericolosi errori.
Complimenti a Francesco Bernardini per l'esposizione, chiara, sintetica e precisa, magari, scrivessero e parlassero così tutti i preti e i vescovi, ma evidentemente, molti, onestamente, non parlano così perche non pensano così, dovrebbero essere onesti fino in fondo e spretarsi i svescovizzarsi ne guadagnerebbe tutta la chiesa........non parliamo dei diacono permanenti che non esistono se non nella fantasia malata dei cattoregressisiti liturgo-ecclesio-archeologisti, mezze creature, inutili, dannose ed esteticamente indecorose per la liturgia, peggio di un baracchino rivolto al popolo, rispetto all altar meggiore in una chiesa barocca.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span>Vorrei riportare anche un post scriptum che avevo aggiunto alle lettera, GRAZIE AMICI</span>
P.S. Per quanto mi riguarda debbo fare ammenda per le colpe che riguardo a simili episodi mi competono, da tantissimi anni assistiamo a episodi del genere, dichiarazioni da parte del clero livornese contro la dottrina di Santa Madre Chiesa sia in pubblico, durante assemblee etc che durante omelie e riunioni, attacchi forsennati al Santo Padre; interventi esplicitamente a favore di aborto, divorzio e quant’altro; professioni di fede sincretiste; attacchi alla divinità e regalità di Cristo; azioni liturgiche ben al di la della decenza. Tutte cose che avvengono senza interventi seri, la gente non sa più che credere … la fede ridotta ad optional, la preghiera sparita dalle nostre chiese. Ed io per quieto vivere, per paura, per essere politicamente corretto, per rispetto umano non sono mai intervenuto. Poiché sono battezzato e figlio della Chiesa Cattolica, poiché si parla della salvezza delle anime, anche della mia (e scusi eminenza se è poco) … da qui in poi non ho intenzione di tacere più.
</span>
Confronto il mio /altrui pensiero con i famosi frutti che poi se ne colgono......
RispondiEliminaGesu' e' categorico in questo
La Chiesa ha sempre, nel corso dei secoli, subito grandi tribolazioni per l'azione malvagia del demonio. sempre però son sorte figure di Papi e vescovi santi ed umili chierici e laici che han saputo salvarla dai marosi e condurla al largo con guida sicura. Nell'attuale tempesta dottrinale, liturgica e disciplinare accadrà questo miracolo? Non so. Ma la speranza non può abbandonarci. Non è oggi? sarà domani.
RispondiEliminaA volte le mele belle e lucide son tossiche.
RispondiEliminaI frutti vengono dall'applicazione del Magistero in cui si esprime lo Spirito Santo.
Imprudente o impudente?
RispondiEliminaQuanto a mons. Giusti mi dicono amici fidati che sia una brava persona. Ovviamente non posso esprimermi sulle sue capacità di regger la Diocesi. Ed anche sulla sua cultura mi mancan dati: pare non abbia alle spalle studi classici. Speriamo che diventi un santo vescovo. Benché i tempi del grande mons. Piccione sian lontani, come quelli di mons. Torrini a Lucca.
FRANCESISMO, via! Giona dimostra di non aver alcuna formazione dottrinale se non le pappardelle scotte del rancio neocat. Le tesi che espone son chiaramente eretiche. Però certo linguaggio... perché non usi italianismi?
RispondiElimina... di Montenero non tutto va male. A Santa Lucia hanno messo un Crocifisso vero al posto del pinocchio che c'era prima e in altre chiese della zona si prega addirittura per il Papa. Non dico di quali si tratta per evitare rappresaglie.
RispondiEliminaIl vescovo pirata si spazientiva alla segnalazione di abusi reiterati...rivendicando a se stesso il compito di intervenire,cosa per altro giustissima, se l'avesse messa in pratica. Stavo per scrivere che i fedeli sono ormai indifferenti poi mi sono corretto, siamo ad un punto assai peggiore dell'indifferenza, siamo al ribaltamento della fede. Nessuno (o quasi) fa più caso agli stravolgimenti della liturgia, al contrario si va alla ricerca della Messa "allegra", dove non ci si annoia, quella che ..." dopo una settimana di lavoro e di stress ti fa passare un'oretta di rilassamento, ti da la ricarica per la settimana successiva, esci di chiesa ridendo..." (sentita con le mie orecchie sabato sera). Al termine del Christus vincit, che uso quasi sempre come canto finale (quando non celebra il parroco) una catechista osservò che era bello, " ma sa, ci sono i bambini del catechismo, ci vorrebbe una canto più allegro, che li diverta, anche durante la Messa certi canti sono troppo seri (si riferiva a "Sei tu Signore il pane"...e all Agnus Dei in latino)..." Tutto perchè il parroco non vuole il latino e i primi tempi dacché era venuto, aveva fatto le stesse identiche osservazioni circa il Salve Regia ..." No, no, il Salve Regina no, ci sonio i bambini..."
RispondiEliminaSe sono tossiche o meno si vedra' con le conseguenze.....non sempre l'applicazione del Magistero ha dato buoni frutti
RispondiEliminaForse si è mosso con una certa precipitazione : dopo pochissimo tempo - credo due o tre mesi - cominciò a spostare parroci, creò una unità pastorale accorpando tre parrocchie - una è la mia - però si è fermato qui, non ha più proceduto sulla strada delle unità pastorali. Non so se sia arrivato al suo orecchio l'esito poco felice (almeno nella mia parrocchia la frequenza si è dimezzata). Ha conseguito il diploma di geometra e la laurea in architettura.Per ora non si è mostrato ostile alle celebrazioni della S,Messa di S. Pio V anzi, ha mandato un messaggio di saluto al pellegrinaggio toscano a Montenero...Ma sostiene anche padre Nike!!! Speriamo bene.
RispondiEliminaAd Pastorellum docentem corrigendum.
RispondiEliminaCaro Pastorelli, recentemente ha scritto:
<span>"La difficoltà gravissima delle prospettive non deve farci rinunciare al principio che la vera società gradita a Dio è quella in cui i Suoi Comandamenti son leggi dello stato. Intanto si dia testimonianza."</span>
<span>Mi spiace correggerla, ma i comandamenti e i reati sono cose diverse anche in regime di Cristianità. La "società perfetta" è la Chiesa, non la società civile, e lo Stato può solo aiutarla o ostacolarla, non sostituirsi a essa.</span>
Purtroppo questa faccenda che la messa "dei bambini" è "più divertente, dunque andiamo lì" l'ho sentita anche in altre parti d'Italia... Il dramma è che a pensare così sono anche brave persone credenti.
RispondiEliminaQuanto alla faccenda che "non bisogna essere troppo seri", è una roba che spadroneggia da decenni, potrei dire dai tempi in cui Pastorelli era giovane :-D , e io, che sono molto più giovane di lui, ne sono stato vittima, persino nelle scuole e in parrocchia. I preti mi dicevano di andare dallo psicoterapeuta perché non giocavo a pallone, non facevo scherzi scemi, mi piaceva leggere ecc. ecc., e dunque "meglio un asino vivo che un dottore morto". La normalità non va di moda, bisogna atteggiarsi a scemi (vedi "alleluia delle lampadine" ecc.), in ambito "cattolico" come altrove. Ma, ripeto, è un problema che risale a decenni fa, andava corretto allora: nessuno ha mai detto niente, ormai è tardi per rimediare. Le anime sane sono condannate all'isolamento e alla "desocializzazione" di cui parla un ottimo libro di Matthew Fforde.
Primo, ti senti in obbligo di andare nella tua parrocchia? Non trovi un'altra chiesa dove poter suonare in libertà e senza stress? Che fatica che faccio nel riconoscere parrocchie come la tua in comunione con la Chiesa Universale! :'(
RispondiEliminaA Francesco, l'autore di questa coraggiosa lettera, tutta la mia solidarietà! Non ci dobbiamo stancare mai di dare testimonianza della nostra Fede davanti a coloro che vogliono distruggerla, fuori o, purtroppo, dentro la Chiesa! Coraggio!!!!!
RispondiEliminaLeggo solo stassera la bella lettera di francesco e vorrei complimentarmi per la franchezza con la quale scrive,bravissimo e fa benissimo a non voler tacere piu'.Io per quel poco che possono valere l'accompagno con le mie preghiere stassera nel Santo Rosario della sera dei Santi.diceva il nostro vecchio Parroco quando andavamo da lui stanchi e scoraggiati:diamoci le destre e avanti.Sì avanti in nomine Domini.Maria Santissima che oggi festeggiamo nel sessantesimo anniversario della proclamazione del Dogma dell'Assunta sia la nostra stella.Respice Stellam.
RispondiEliminaSi, mi sento in obbligo perchè senza l'organo e i canti ( li guido dal microfono sistemato alla consolle) le celebrazioni sono veramente squallide, e comunque i fedeli apprezzano e richiedono questa collaborazione. Il Giovedì Santo, per fare un esempio, ho potuto scegliere io i canti - ovviamente non celebrava il parroco - e posso testimoniare di una partecipazione attiva, convinta ed entusiasta dei fedeli che finalmente hanno riscoperto con soddisfazione il Pater noster, il Pange lingua ecc. tutto in latino e gregoriano; è bastato fare un po' di fotocopie dei testi. Se lasciassi la parrocchia farei un dispetto al Signore, il parroco se ne frega (scusa il termine) a tal punto che quando vuol fare i canti moderni stile canzonetta, se io non lo conosco e non ho lo spartito, lui canta comunque da solo, senza accompagnamento e i fedeli ascoltano...( epoi parlanio della "actuosa partecipatio!!!). Comunque vado a suonare anche in altre due parrocchie il sabato sera e la domenica sera. Bisogna tener duro, a costo di logorarci il fegato...
RispondiElimina<span>Che la Chiesa sia la società perfetta lo sappiamo bene.
RispondiEliminaLa società civile, di cui parlo, per esser gradita a Dio, deve esser regolata da leggi che esprimano i principi dei Comandamenti che poi sono insiti nella natura umana.</span>
Il Magistero rettamente applicato, quindi, porta al male. Ma sai cos'è il Magistero? Con la M maiuscola? E' il Magistero infallibile che semplicemente la Verità che solo la Chiesa possiede.
RispondiEliminaBella croce ti è toccata! :-[ Almeno puoi fare un po' di bene ai poveri fedeli! :)
RispondiElimina... stimo assai Primo. Però alleviare le sofferenze dei parrocchiani in un arroccamento musicale è un po' come tappar loro gli occhi addolcendogli le orecchie. La Messa nom e chi la celebra si merita le sue infantilistiche nenie. Non umiliamo oltre il gregoriano a dover chidere permesso al primo saputello modernista che importuni l'organista. E' l'ora delle scelte. Quando le si possono fare si deve varcare il Rubicone. E' un atto di carità verso sé stessi e verso gli altri!
RispondiEliminaUn parroco che non celebra il Giovedì Santo.... Che pena! Chissà cos'aveva da fare di meglio, speriamo almeno 6-8 ore di confessionale...
RispondiEliminaChiedo scusa della incompletezza dell'informazione che può trarre in inganno: da quando tre parrocchie limitrofe sono state accorpate in una "Unità Pastorale" i quattro sacerdoti disponibili celebrano a turno nella varie chiese così che ad ogni messa cambia il celebrante. Fa eccezione il Triduo Pasquale che viene affidato per intero allo stesso sacerdote nella stessa chiesa.Quest'anno il parroco, notoriamente avverso al latino, celebrava in altra chiesa, per questo ho potuto far uso del gregoriano e del latino, compreso il canto dell'Exultet:ho fatto un foglietto bilingue e al momento giusto ho indossato un camice e sono sceso a cantarlo. In altri anni, quando avevamo un diacono (di quelli "permanenti", uxorati) Il Preconio era recitato, e sembrava di assistere alla lettura dell'elenco telefonico! Per la precisione, ho problemi solo con il parroco.
RispondiEliminaMiserere. Non è una gran croce, abito a venti metri dalla chiesa e siccome i preti si alternano il parroco mi capita circa una o due volte al mese.
RispondiEliminaLuis Moscardò. Nel mio piccolo mi fai sentire come il padre del tuo omonimo nell'Acazar...
Quella delle unità pastorali, praticamente l'accorpamento di più parrocchie, può esser una necessità ove esista un'effettiva mancanza di sacerdoti (ed anche di fedeli) in zone cittadine ormai spopolate o in frazioni che si popolano un po' soltanto d'estate. Quindi, provvedimenti di tal genere, van sempre giudicati nel loro preciso contesto. A volte sembra che siano soltanto pretesti per far fuori qualche parroco "resistente".
RispondiEliminaA Firenze l'accorpamento in certe zone è effettivamente giustificato: intorno al duomo troppe parrocchie senza fedeli.
L'importante è, però, che i sacerdoti, che nelle ex-chiese parrocchiali continuano a celebrar la Messa festiva, dopo non restino disoccupati con stipendio assicurato, ma lavorino con maggior lena sul piano spirituale, catechistico, e visitino i malati, i sofferenti, i moribondi, proprio perché liberi da impegni parrocchiali. Insomma l'accorpamento non sia un anticipato pre-pensionamento.
...e un po' è così, senz'altro. Stai resistendo in attesa dell'arrivo dei soccorsi.
RispondiEliminaRispetto la tua scelta, anche perché apprezzo molto quel che scrivi, come argomenti e come ragioni, e ciò faccio pur misurando le cose sulla mia forma di spiritualità che non riesce a trarre alcun vantaggio (se non eccezionalmente e raramente) dalle celebrazioni secondo il nom....
Veramente, come afferma Leone XIII (enc. "Immortale"), anche lo Stato è una società perfetta nel suo ordine, vale a dire nell'ordine naturale, avendo tutti i mezzi necessari per perseguire il suo fine, che è il bene temporale dell'uomo. Naturalmente la perfezione della società civile è relativa, come relativo è il fine alla quale essa attende. Il bene temporale, infatti, è ordinato al bene spirituale, vale a dire alla salvezza dell'anima.
RispondiEliminaOra, poiché nell'uomo il temporale e lo spirituale non costituiscono due sfere completamente separate, ma si intersecano e si sovrappongono in molti modi, lo Stato, in ossequio al principio della subordinazione dei fini, deve fare in modo che il suo modo di agire non sia mai in contrasto, ma anzi favorisca, il raggiungimento del fine ultimo soprannaturale. Dell'autorità statale deriva non dal popolo o da altra fonte umana (poiché nessun uomo o insieme di uomini ha, in forza del solo numero, potere di dominare su altri uomini), ma da Dio ("omnis potestas a Deo", dice san Paolo): sarebbe quindi assurdo che lo Stato esercitasse il potere prescindendo dalla fonte donde esso promana.
In campo giuridico, ne consegue l'obbligo per lo Stato di osservare non solo la legge naturale, ma anche quella rivelata, poiché, come precisa Pio XI nella "Quas primas", l'obbligo di aderire alla divina rivelazione vale tanto per i singoli quanto per la società, che è l'insieme dei singoli. Far coincidere reato e peccato è impossibile, poiché il reato concerne la violazione oggettiva della legge morale (ad es. "Tizio ha dato un pugno a Caio"), mentre il peccato prende in considerazione anche la dimensione soggettiva ("Tizio ha dato un pugno a Caio", ma non sapeva che questo costituiva peccato, quindi non è moralmente responsabile). Lo Stato, evidentemente, può giudicare e punire soltanto in foro esterno. Ma ciò non significa che esso possa o debba prescindere dalla legge morale obiettiva (dire cioè, per rifarsi all'esempio di prima, "dare un pugno a una persona non costituisce reato"), le cui fonti sono sia nel diritto naturale sia in quello rivelato. Uno Stato che, con la scusa di non perseguire direttamente fini spirituali, approva leggi ingiuste, cioè in opposizione alla morale obiettiva (ad esempio, il cosiddetto "matrimonio civile" per i battezzati, che non ha valore né come sacramento né come contratto, visto che i battezzati sono tenuti per diritto divino a congiungere sacramento e contratto; e tutte le altre leggi immorali: divorzio, aborto, ecc.), usurpae un potere che non gli compete, poiché osa sostituirsi a Dio nel determinare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Naturalmente sarebbe erroneo anche l'eccesso opposto, ossia uno Stato che si occupasse di affari puramente spirituali, per esempio imponendo ai cittadini di andare per legge a Messa. Ma poiché oggi questo problema non esiste, mi sembra più saggio parlare del primo, ossia dello scollamento tra legge positiva e legge eterna.
Sto andando alla messa, questa sera alle 18 andrò di nuovo Messa ma a Montenero, don Luca celebrerà la Missa pro defunctis col rito di s Pio V. Appena ritornato racconterò un aneddoto abbastanza significativo ( e indicativo di certi ambienti) ora ho fretta. A stasera.
RispondiEliminaNon ho detto che il Magistero porti al male.....magari il mondo fosse diviso in bianco e nero!!!sarebbe tutto piu' facile.
RispondiEliminaGrano e Zizzania crescono insieme....e il Magistero anche se considerato infallibile dimostra che non lo e' affatto.
Ma ovviamente non e' tutto da buttare...la dottrina sociale della Chiesa da' molti buoni frutti ad esempio
Puoi suffragare le tue personalissime asserzioni con citazioni del CCC?
RispondiEliminaSebastiano P.
eh eh eh! Non celebrerà don Luca! Sorpresa!!!!
RispondiEliminaSorpresa riuscita...ha celebrato un giovane sacerdote di Gricigliano...sorpresissima : a Livorno l'istituto Cristo Re sommo Sacerdote ha ottenuto dal Vescovo i locali del vecchio seminario diocesano, una villa sulla strada del santuario di Montenero. Ecco invece quello che volevo raccontare.
RispondiEliminaIeri sera, solennità di Tutti i Santi, ho come di cosueto accompagnato mia madre alla Messa delle ore 18 al santuario di Montenero. Arriviamo con un certoi anticipo, alcuni monaci stanno recitando i Vespri. Finiti i quali, si capisce che non c'erano più celebrazioni. (l'ora legale!!!) Chiedo ad un monaco che conferma: " Con l'ora solare le celebrazioni sono state anticipate, non preoccupatevi,c'è la buona volontà, semmai andate domani alla Messa per i defunti..." Grazie, arrivederci. Uscendo sento dalla vicina cappella del Crocifisso "Introibo ad Altare Dei...ad Deum..." Ma qui si sta celebrando La Messa!!! E ci siamo fermati. Perchè quel bravo monaco non ci aveva avvertito? A pensar male....
Non può farlo, perché non ha neppur letto il catechismo per bambini. Ripete pappagallescamente il verbo kikiano.
RispondiEliminaIl Magistero infallibile non può esser fallibile. Poverino, è una creatrura.
Roberti - Palazzini, Dizionario di teologia morale.
RispondiElimina"Due sono le società perfette, cioè supreme e indipendenti, Chiesa e Stato, società ecclesiastica e società civile: l'una è di diritto naturale, lo Stato, in quanto richiesta dalla natura stessa dell'uomo; l'altra, invece, dipende dalla positiva volontà di Dio, la Chiesa".
In ogni caso io non parlavo della perfezione giuridica delle due società, ma molto più semplicemente della società umana che più è gradita a Dio, e ritengo che sia quella che meglio esprime la volontà divina nella sua legislazione.
Quanto alla Chiesa è certo in sé società perfetta, ma in quanto anche società umana è soggetta a difetti ed errori (Suppl. q. 60, a.9, Ium)
T'è piaciuta la sorpresa? :-D ;)
RispondiEliminaGrazie ancora per il provvidenziale e competentissimo aiuto (avevamo entrambi gli organisti latitanti); un piacere incontrarci.
Bene ora i mezzi per lavorare seriamente ce li abbiamo: rimbocchiamoci le maniche.
Dunque un GRAZIE a S.E. Mons. Giusti che ha compiuto un atto di estrema sensibilità e speciale attenzione alla Tradizione.
Un grazie di cuore a Mons. Gilles Wach, a Mons. Schmitz e un cordiale benvenuto a Don Giuseppe Luzuy!
Stato e società civile sono due cose completamente diverse. Potrei dire che un po' di sano liberalismo fa bene, ma, per evitare strilli, dirò che il principio di sussidiarietà è pienamente cattolico.
RispondiEliminaHo letto con molto interesse tutto quello che avete scritto, vi confesso che come spesso mi capita sono entrata di nuovo in quella fase di leggera " arrabbiatura" che ogni tanto si placa ma che poi risalta fuori. Avrei molto da dire sull'argomanto, sull'Unità pastorale da qualcuno rammentata, sull'OAS, mi riprometto più tardi con calma di scrivervi due righe su come io la penso cercando di mantenere la dovuta calma.
RispondiEliminaMA LEI CHE NE SA DI PADRE NIKE?!!! LO CONOSCE O HA SOLO PREGIUDIZI? E' FACILE ESSERE VIGLIACCHI E SPARGERE VELENI... PADRE NIKE E' UN PRETE SECONDO IL CUORE DI DIO! UN INNAMORATO DI DIO E DELLA SUA CHIESA... VOI INVECE SIETE SOLO SEPOLCRI IMBIANCATI!
RispondiEliminaMEGLIO SOSTENERE PADRE NIKE CHE I BIGOTTI...
RispondiEliminaMAMMA MIA COME STATE MESSI MALE.... CMQ COMPLIMENTI COMMARE... INACIDITE E PETTEGOLE CHE CONTINUATE LA TRADIZIONE... LA SOLA TRADIZIONE A CUI SIETE LEGATE...
RispondiEliminabrutto
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