[..] con le nuove norme in materia di tutela dei sacramenti e “de gravioribus delictis” sembra confermata il disegno di affidare alla Congregazione per la Dottrina della Fede il ruolo che già ebbe per molti anni fino alle riforme di Paolo VI “Regimini Ecclesiae Universae” (1967) e di Giovanni Paolo II “Pastor bonus” (1988) quando quello che fu il dicastero principale della Curia romana si vide “superato” dalla Segreteria di Stato. La Fede nell’ambito della complessa macchina curiale doveva sottostare alla Politica di cui la Segreteria di Stato era ed è direttamente competente. Questo rovesciamento della gerarchia dei valori ecclesiali paradossalmente fu fatto in un primo tempo nell’anno della Fede e fu poi perfezionato dalla Costituzione Pastor bonus nell’anno mariano. Ora sembra che nessuno volesse prendere in mano la patata bollente degli abusi e fu così che nel 2001 venne investita di tale pesante fardello la Congregazione per la Dottrina della Fede. Dietro c’era un disegno provvidenziale volto al recupero della originaria natura di “tribunale supremo” dell’ex Sant’Uffizio (Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione). I giornali hanno posto l’accento su una maggiore severità circa la pedofilia. E va bene. Ma la vera notizia è che la Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Santo Uffizio), riceve così poteri inquisitori non circoscritti da nessun privilegio (nemmeno cardinalizio) circa il delitto di pedofilia, ma anche circa «i delitti contro la fede (cioè eresia, apostasia e scisma)».
Giovanni XXIII sintetizzò così lo spirito dei tempi nuovi: «Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando». Per fortuna fu messo quell’inciso “quanto al tempo presente”, ora quel tempo sembra davvero finito come pure l’illusione che sembrava postulare una sospensione dello stato postlapsario e che il Papa sintetizzò in questi termini “non perché manchino dottrine false, opinioni, pericoli da cui premunirsi e da avversare; ma perché tutte quante contrastano così apertamente con i retti principi dell’onestà, ed hanno prodotto frutti così letali che oggi gli uomini sembrano cominciare spontaneamente a riprovarle”.
Aggiungiamo in guisa di chiosa a questo articolo di Unafides che, fino alla riforma montiniana del 1967, tale era la centralità e l'importanza della Suprema Congregazione del Sant'Uffizio, che essa era de iure presieduta dal Papa stesso, nel suo ruolo di garante, per promessa evangelica, di quel bene assoluto e preminente della Chiesa che è la Verità, ossia la retta dottrina. Essa non aveva quindi, un Prefetto, a differenza delle altre Congregazioni, sibbene un pro-Prefetto, l'incarico apicale essendo riservato al Pontefice.
Paolo VI (e prima di lui Giovanni XXIII) ereditarono come pro-prefetto del Sant'Uffizio il cardinal Ottaviani, l'esponente di maggiore spicco della minoranza che, al Concilio, cercò di salvare il salvabile dall'obnubilamento della maggioranza dei Padri, sapientemente manovrati, circuiti e subornati dagli episcopati progressisti del Nord Europa.
Paolo VI decise di ridimensionare pesantemente la Congregazione che, fino ad allora, aveva denominazione di Suprema, a vantaggio dell'organo politico della Curia, la Segreteria di Stato, che da quel momento l'ha sostituita nel ruolo di organismo centrale di controllo del funzionamento vaticano. Nell'esposizione dei motivi del motu proprio paolino, significativamente emanato proprio l'ultimo giorno del Concilio, si legge che il provvedimeno è preso "perché l'amore rigetta la paura" e "la protezione della Fede sarà meglio assicurata da un ufficio incaricato di promuovere la dottrina". Il cardinale Ottaviani commentò non senza humour questa sua personale umiliazione: "Sono un generale che non combatte più e che è stato nominato preside di scuola". Il progressista cardinale Seper, che ne avrebbe preso il posto come Prefetto della rinominata Congregazione per la Dottrina della Fede, rivelerà compiaciuto, e con molto candore: "Prima, il Sant'Uffizio aveva il dovere di difendere la fede, ma ora la cosa è cambiata" (citati in C. Barthe, Trouvera-t-il encore la foi sur la terre?, O.E.I.L., 2006, p. 142 s.)
Enrico
Non posso credere che abbiano messo sullo stesso piano i delitti di pedofilia (uso volutamente il termine delitti) e la tentata ordinazione delle donne!!
RispondiEliminaDitemi che non è vero. Non ci posso credere. Mi dicono di solenni in..cavolatura da parte di organizzazioni femminili cattoliche romane statunitensi
chissà l'ineffabile Seper se non doveva difendere più la fede che cosa avrà difeso. Forse però non lo sapeva neppure lui.
RispondiEliminainteressante comunque che l'ex Inquisizione Romana e universale sia ritornata ad avere poteri inquisitori anche in materia di fede, senza eccezioni.
ancor più interessante notare che questa che potremmo chiamare "restaurazione" non è frutto di un progetto di restaurazione ma è il risultato a cui hanno condotto i fatti stessi. Sarà il tempo a restaurare ciò che l'ingenuità (chiamiamola così) neomodernista aveva distrutto.
Questa storia della pedofilia ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la "medicina della misericrdia" ha solo causato più danni e che il tanto detestato rigore era e resta la medicina migliore. oggi come ieri e, anzi, oggi più di ieri.
Ringraziando Enrico (della Redazione) per i particolari che arricchiscono le riflessioni riportate da unafides, aggiungo che Giovanni Paolo II stesso si rese conto dell'importanza della CdF e della decadenza che tale Organo della Chiesa aveva subito.... quando egli vi nominò Ratzinger all'epoca, lo fece proprio in virtù delle già denuncie e difese che il cardinale aveva cominciato a fare dalla fine anni '70 cominciando a "farsi sentire" tanto che la sua nomina a quel vertice fu già a quel tempo indice di "marcia indietro" dalle scelte optate da Montini sulla medesima Congregazioone...
RispondiEliminaNon si è mai nascosta infatti una sorta di ALLERGIA e di antipatia nei confronti di Ratzinger quando venne chiamato ad occupare quell'avamposto...
Ci fu un periodo, negli anni '90 che se si voleva capire cosa stesse facendo o dicendo il Papa, bisognava andarsi a leggere cosa scriveva Ratzinger il quale, puntualmente, a causa della strumentalizzazione dei Media, spiegava come andasse interpretato correttamente ciò che diceva, scriveva o faceva il Pontefice...
;)
Che c'è di strano ? La CDF è competente sia per la difesa della Fede (e ciò implica anche i Sacramenti, come quello dell'Ordine) che per la morale. Aggiungo che noto in molti una confusione fra il diritto penale statale e l'ordinamento penale canonico. Sono due mondi differenti che si fondano su premesse e valori differenti.
RispondiEliminaCaro Guglielmo, lascia che le femministe, cattoliche o meno che siano, si incavolino solennemente; è un loro diritto.
RispondiEliminaCome è diritto della Chiesa esser propietaria della propia disciplina.
Se poi vuoi dirglielo a queste tue amiche femministe, diglielo pure: la pedofilia non è stata messa sullo stesso piano della tentata ordinazione femminile; sono solo i due delitti ad esser stati riservati al Sant'Uffizio.
La tentata ordinazione femminile, essendo un delitto contro la Fede ha Dio per "oggetto" e pertanto è un delitto maggiore di un atto per quanto orribile e oserei dire "sacrilego" come la pedofilia ma che ha una creatura per "oggetto".
Rigore, pertanto, rigore e ancora rigore contro la pedofilia nella volontà del Papa il quale però non può capovolgere le gerarchie in cui Dio viene prima di tutto e innanzi tutto.
E se qneppure questo alle tue amiche femministe piace, digli pure che sono libere di andarsene dove vogliono: anche sbattendo la porta.
a noi non ce ne sbatterebbe propio nulla!
<span>Caro Guglielmo, lascia che le femministe, cattoliche o meno che siano, si incavolino solennemente; è un loro diritto.
RispondiEliminaCome è diritto della Chiesa esser propietaria della propia disciplina.
Se poi vuoi dirglielo a queste tue amiche femministe, diglielo pure: la pedofilia non è stata messa sullo stesso piano della tentata ordinazione femminile; sono solo i due delitti ad esser stati riservati al Sant'Uffizio.
La tentata ordinazione femminile, essendo un delitto contro la Fede ha Dio per "oggetto" e pertanto è un delitto maggiore di un atto per quanto orribile e oserei dire "sacrilego" come la pedofilia ma che ha una creatura per "oggetto".
Rigore, pertanto, rigore e ancora rigore contro la pedofilia nella volontà del Papa il quale però non può capovolgere le gerarchie in cui Dio viene prima di tutto e innanzi tutto.
E se non piace neppure questo alle tue amiche femministe, digli pure che sono libere di andarsene dove vogliono, magari dalle loro comari protestanti: anche sbattendo la porta.
a noi non ce ne sbatterebbe propio nulla!</span>
Avevo introdotto questo tema ieri in un commento al post sulle dichiarazioni di Mons. Fellay. Il Papa, dunque, ha deciso di muoversi con maggior solerzia e forza: non possiamo che essergliene grati.
RispondiEliminaLa rapidità dei processi e la dimissione dallo stato clericale per decisione dello stesso Pontefice previste per i delicta graviora dovrebbero sortire effetti positivi. Giudicheremo dai fatti, ma le premesse sono estremamente importanti.
una nota per la Redazione:
RispondiEliminasicuri che Ottaviani fosse "pro-Prefetto" e non piuttosto "segretario" del Sant'Uffizio?
Non son la Redazione, ma posso con certeza confermare che Ottaviani era il Pro-Prefetto della SCSU di cui Prefetto era il Papa. Il "cardinal prefetto" venne con la riforma di Paolo VI, quando il S. Uffizio fu denominato S.C. per la Dottrina della fede.
RispondiEliminaDitemi che non è vero. Non ci posso credere. Mi dicono di solenni in..cavolatura da parte di organizzazioni femminili cattoliche roman La tentata ordinazione femminel è MOLTO PEGGIO. Per quanto orribile, la pedofilia è un crimine contro un essere umano. La tentata (ovviamente invano, perchè rivolta ad un soggetto incapace, per natura di ottenrtla) ordianzione femmin iel è un attentato alla struttura della Chiesa, così come DIO la ha voluto
RispondiEliminasperando solo che NON sia applicata ai tradizioanlisti. Non mi sorperenderei
RispondiEliminaDalle informazioni in mio possesso evinco:
RispondiElimina7 novembre 1959 nominato"Segretario"della Congregazione del Sant'Uffizio.
nel 1966 nominato "pro-Prefetto" della congregazione della Dottrina della fede.
I predecessori di Ottaviani ebbero tutti il titolo di "segretario" e mai quello di Pro-prefetto; dal cardinale Sbarretti Tazza (1930-1939) al cardinal Rampolla del Tindaro (1908-1910), al cardinal Pizzardo (1951-1959), al cardinal Marchetti Selvaggiani (1939-1951) etc. solo per citarne alcuni.
Nella Curia Romana il titolo di "pro-prefetto" viene dato a colui che svolge le funzioni di prefetto di congregazione senza essere ancora cardinale; nel momento in cui viene creato cardinale verrà pure nominato "prefetto", essendo tale carica legata al cardinalato.
<span>Dalle informazioni in mio possesso evinco che Ottaviani:</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>12 gennaio 1953 nominato "pro-Segretario" del Sant'Uffizio
7 novembre 1959 nominato"Segretario".
nel 1966 nominato "pro-Prefetto" della congregazione della Dottrina della fede.
I predecessori di Ottaviani ebbero tutti il titolo di "segretario" e mai quello di Pro-prefetto; dal cardinale Sbarretti Tazza (1930-1939) al cardinal Rampolla del Tindaro (1908-1910), al cardinal Pizzardo (1951-1959), al cardinal Marchetti Selvaggiani (1939-1951) etc. solo per citarne alcuni.
</span>
<span>Non son la Redazione, ma posso confermare che Ottaviani era il Pro-Prefetto della SCSU di cui Prefetto era il Papa. Il "cardinal prefetto" venne con la riforma di Paolo VI, quando il S. Uffizio fu denominato S.C. per la Dottrina della fede.</span>
RispondiEliminaNon ho con me testi da consultare, per cui non insisto.
RispondiEliminaRipensandoci, credo tu abbia proprio ragione. Prima segretario del S. Uffizio e poi, con la riforma di Paolo VI, fu pro-prefetto e quindi Prefetto Emerito, dopo le sue dimissioni.
RispondiEliminaConsultando http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dxcdf.html si può notare che prima del Card. Ottaviani ci sono solo segretari e sono tutti cardinali; anzi il card Ottiaviani è stato inizialmente pro-segretario, proprio come i prefetti delle altre congregazioni erano, se non erano cardinali, pro-prefetti, pro-penitenzieri maggiori (cfr. mons. de Magistris), ecc. e questo fino a non molti anni fa. Stranamente il card Ottaviani risulta segretario alcuni mesi dopo la creazione cardinalizia...
RispondiEliminaPerché il Prefetto era il Papa.
RispondiEliminaNo Ottaviani fu creato cardinale nel 1953 e divenne segretario il 7 novembre 1959. nel 1953 Ottaviani divenne pro-segretario perchè il segretario c'era già ed era appunto il card. Pizzardo, che lo fu dal 1951 al 1959
RispondiElimina<span>Benedetto XVI ha nominato oggi come nuovo osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York il 57.enne arcivescovo indiano, Francis Assisi Chullikatt, finora nunzio apostolico in Iraq e in Giordania. Si completa così il cambio della guardia alla rappresentanza vaticana del Palazzo di vetro, dopo che il Papa, lo scorso 30 giugno, aveva nominato nuovo nunzio apostolico in Polonia l’arcivescovo Celestino Migliore, che dal 2002 ricopriva la carica di osservatore pontificio all’Onu.</span>
RispondiEliminaquesto significa che Filoni non schioda
Finalmente ilpapa si riprende i pieni poteri e vicende come quella di maciel,marcinkus,de pedis,stanislao,sepe e compagni non saranno più possibili...i polacchi da un lato intrallazavano con i miliardi,dall'altro chidevano gli occhi,peraltro vigili come spie del kgb:nonc'era era solo wielgus nel libro maestro ma molti altri...
RispondiEliminaUn'unica precisazione: la Curia Romana, si studia in diritto canonico, è il Papato in esercizio. Qualunque decisione, documento, dichiarazione, lettera, esortazione, delibera compiuta da qualunque organismo o Congregazione della Curia Romana è sempre fatta in nomine Papae! Al vertice di una Congregazione il Papa potrebbe anche mettere un sacerdote (deve avere almeno la consacrazione sacerdotale), in quanto è sempre Lui, il Papa, il responsabile e il supremo legislatore. Se all'apice della Curia Romana c'è la CdF o la Segreteria di Stato, riguarda soltanto la sensibilità della cristianità e non il diritto. Il Papa è il Papa ed è sempre Lui, soltanto Lui che ha le chiavi del Regno dei Cieli e potrebbe fare anche a meno (un po' difficile, in verità) della Curia! :)
RispondiElimina<span>Questo è ciò che ha scritto "OSPITE" alle ore 17,27 di ieri:</span>
RispondiElimina<span> "La tentata ordinazione femminel è MOLTO PEGGIO. Per quanto orribile, la pedofilia è un crimine contro un essere umano. La tentata (ovviamente invano, perchè rivolta ad un soggetto incapace, per natura di ottenrtla) ordianzione femmin iel è un attentato alla struttura della Chiesa, così come DIO la ha voluto"</span>
Purtoppo il male fatto ad un bimbo, proprio perchè fatto ad un essere umano, creato da Dio è gravissimo e talvolta irrecuperabile mentre "l'attentato alla struttura della chiesa, come Dio ha voluto - il che è tutto da dimostrare - è soltanto una cosa puramente astratta ed inoltre non arreca a Dio nessun pregiudizio.
Mi sembra un'ipotesi molto fantasiosa!
RispondiEliminaOppure esistono documentazioni a riprova di quanto affermato?
Se è per questo nessun peccato "arreca pregiudizio a Dio". Neppue la sua negazione. La costituzione gerarchica della Chiesa è stata voluta da Cristo, non c'è nulla da dimostrare. L'organizzazione in "uffici" per guidare la Chiesa è opera umana.
RispondiEliminal'Attentato alla struttura della Chiesa, che coincide con la negazione di fondamenti della Fede, non è una cosa astratta... forse ha risvolti metafisici non immediatamente percepibili, ma ben presto riscontrabili nelle conseguenze.
RispondiEliminaBasta guardare i frutti degli ultimi 40 anni di attentati subdoli, senza intaccare formalmente le Verità, ma di fatto oltrepassandole con i comportamenti (si chiama 'pastorale'!)
<span>l'Attentato alla struttura della Chiesa, che coincide con la negazione di fondamenti della Fede, non è una cosa astratta... ha risvolti metafisici non immediatamente percepibili, ma ben presto riscontrabili nelle conseguenze. E la metafisica non è un'astrazione, ma ha a che fare col Soprannaturale, che sembriamo aver perso di vista...
RispondiEliminaBasta guardare i frutti degli ultimi 40 anni di attentati subdoli, senza intaccare formalmente le Verità, ma di fatto oltrepassandole con i comportamenti (si chiama 'pastorale'!)</span>
se è grave la pedofilia, e lo è, non meno grave è l'eresia e l'oscuramento delle Verità di Fede che sono quelle che incidono sull'etica e quindi sui comportamenti. Trale verità di fede c'è anche l'ordinazione delle donne che va di moda nel mondo protestante e di cui si comincia a parlare anche nella Chiesa.
RispondiEliminaIl Papa è stato abile e lungimirante.
Questo è il terzo miracolo, dopo il motu proprio e la revoca della scomunica ai Lefevbriani
<span>il papa si riprende i pieni poteri.....</span>
RispondiElimina?
aspettiamo un po' a dirlo, prima di esserne così sicuri !
non arreca a Dio nessun pregiudizio. "Se Dio abitasse sulla terra, le sue finestre sarebbero sempre prese a sassate" (Proverbio Yiddisch)
RispondiEliminascusa, quel guglielmino è un riferimento alla monaca guglielmina la boema, che sapeva benissimo che l'ordinazione femminile per via di uscessione apostolica è impossibile, e, per tale motivo, dichiarava di esserestata ordinaTA prete in modo mistico, da Dio in persona?
RispondiEliminaMontecchio. S.Urbano, il parroco boccia il coro
RispondiEliminaI trenta coristi non partecipano più alle liturgie in chiesa
Don Stefano Manni: «Ho chiesto di fare generi più popolari. I fedeli non cantavano e la messa si era trasformata in un bel concerto»
25/06/2010
I canti sono troppo complicati e il parroco di Sant'Urbano scioglie il coro. Sulla vicenda, una sorta di segreto di pulcinella che tutti nella frazione conoscono ma di cui nessuno sembra aver notizia, le bocche sono sempre state cucite fino a quando don Stefano Manni, parroco della parrocchia di Sant'Urbano e Santissima Trinità, è uscito allo scoperto con una lettera pubblicata sul settimanale diocesano "La Voce dei Berici", in cui esprime la sua «vicinanza a don Luca Trentin riguardo la sospensione del servizio liturgico della Schola cantorum nella parrocchia di San Paolo a Vicenza», affermando di essere anche lui «reduce dello scioglimento del coro di una delle due parrocchie e che molti coristi se ne sono andati sbattendo la porta».
Alla base dello scioglimento del coro ci sarebbe la scelta di brani troppo complicati e una scarsa disponibilità da parte dei trenta coristi ad adattarsi alle indicazioni liturgiche. Spiega don Stefano: «Sono situazioni che si vivono un po' in tutte le parrocchie ma il problema di Sant'Urbano era che ormai il coro veniva inteso dai fedeli come un coro-concerto. La gente a messa non partecipava, non cantava. Così la liturgia si trasformava in un teatro, dove l'assemblea assisteva passivamente, i canti della tradizione venivano persi».
«Prima di decidere di sciogliere il coro - continua il parroco - ho divulgato un avviso spiegando la necessità di ritornare a proporre canti più semplici e inerenti alle indicazioni della liturgia. I coristi, però, non erano intenzionati a modificare le loro abitudini e così, dopo uno scontro verbale, ho sciolto il coro formandone uno interparrocchiale. I pochi elementi dell'ex coro che sono rimasti si sono uniti a quello già esistente di Santissima Trinità, con cui ho collaborato per incentivare i fedeli a partecipare alle funzioni».
L'ex coro, sulla faccenda, fa solo sapere di aver sempre proposto canti suggeriti dall'istituto diocesano di musica sacra per coivolgere i fedeli. Ma preferisce mantenere il riserbo su quanto accaduto per rispetto alla Chiesa e per i numerosi e messaggi positivi che il Papa ha lanciato in favore della musica sacra, in particolare al gregoriano.
Mons. Simcic ricorda che il Card. Ottaviani commentò così il ridimensionamento e la soppressione del titolo di "Suprema S. Congregazione": "Ricordatevi, questo è un giorno nero per la storia della Chiesa perché non si tratta di forma, di titoli, bensì di sostanza. Infatti, finora il supremo principio di governo della Chiesa era la dottrina rivelata, la cui custodia e retta interpretazione nella Chiesa è affidata in primo luogo al Papa, che si serviva di questa Congregazione, la quale perciò era "Suprema". Ora non so quale sarà il criterio ispiratore per il governo della Chiesa, ma temo che prevarrà quello diplomatico e contingente. Prevedo che la Chiesa subirà molti danni, ma poiché è assistita dallo Spirito, prima o poi si riprenderà il criterio di governo che si ispira alla Rivelazione e ai suoi contenuti essenziali".
RispondiEliminaLo stesso Card. Joseph Ratzinger in Rapporto sulla fede riconobbe, a distanza di anni, la lungimiranza del grande porporato trasteverino.