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mercoledì 23 giugno 2010

Un 'movimento' tradizionale?

Riceviamo da un lettore e pubblichiamo:

Fra qualche mese sarà il 3° anno dall'applicazione del Motu Proprio “Summorum Pontificum”. In questi pochi anni si è messa in moto una “controrivoluzione” all'interno della Chiesa fino a poco tempo fa inimmaginabile.

In tutta Italia, nonostante le fisiologiche difficoltà, sono fiorite decine e decine di Messe, di gruppi stabili, associazioni culturali, siti internet, pubblicazioni.

Grazie all'apostolato di alcuni sacerdoti, che girano costantemente l'Italia, si è creato una rete capillare di contatti, per sostenere e applicare il Motu Proprio.

Al fianco del lavoro fatto dai sacerdoti si muove un piccolo esercito di “laici” che scrive, sollecita, organizza, diffonde, cioè si occupa del lavoro collaterale nel mondo della Tradizione, penso a “Giovani e Tradizione di Acireale” che affianca Padre Nuara nell'organizzare l'annuale convegno romano sul MP, al coordinamento toscano che cura il pellegrinaggio che si svolge appunto in toscana, ai laici che gestiscono i siti internet: http://www.rinascimentosacro.org/, blog.messainlatino.it, e http://www.unavox.it/; alle decine e decine di associazioni diffuse sul territorio, alle confraternite rivitalizzate dalla liturgia tradizionale, ai cori di canto gregoriano e polifonico che sono nate all'interno delle celebrazioni, alle case editrici (Fede & Cultura, Marietti, Cantagalli etc etc) che pubblicano opere e supporti liturgici.

Questo lavoro egregio, dopo questi pochi anni di rodaggio, ha bisogno oggi di essere “organizzato”, “razionalizzato”, “sinergizzato”. All'interno della Chiesa esistono da sempre le cosiddette “associazioni laicali” che lavorando all'interno di Essa, curano e portano avanti la loro specifica vocazione.

Sono fermamente convinto che una minoranza organizzata abbia maggiore forza di una maggioranza disorganizzata.

Un gruppo diffuso sul tutto il territorio nazionale, riconosciuto sotto una sola sigla sarebbe il punto di riferimento di preti, gruppi, singoli fedeli, che sembra strano, ma ancora non riescono a mettersi in contatto con realtà già esistenti sul territorio. Un gruppo unico, a differenza delle pur lodevolissime iniziative dei gruppi singoli, sarebbe più difficile da snobbare da parte di Vescovi ostili, un prete “trattato male”, sol perchè vuol dire la “Santa Messa”, troverebbe maggiore forza di difesa in una voce nazionale che si muove in sua favore.

Inoltre una associazione nazionale acquisirebbe un “diritto” ad entrare nel gruppo delle “associazioni laicali” presenti all'interno delle Curie. Le case editrice e le librerie cattoliche, avendo percezione di una presenza reale di fedeli legati alla tradizione, sarebbe stimolati alla produzione e diffusione di pubblicistica che esca dal piccolo canale di vendita per corrispondenza o militante.

Le nostre antiche città sono piene di chiese, oratori, conventi ed ogni giorno che passa soccombono al destino della chiusura, che si potrebbe arrestare davanti alla richiesta di un gruppo stabile e pieno di zelo.

Un ultimo aspetto fondamentale resta la questione riguardante la pubblicazione di una rivista, un quotidiano, un settimanale oppure un mensile, questo tipo di pubblicazioni esistono già, “Radici Cristiane”, “Il Timone”, “Il Settimanale di Padre Pio”, si tratterebbe solo di ufficializzarli o renderli ancora di più collaterali al “Movimento Summorum Pontificum”, aumentando le rubriche sull'argomento liturgico, ne gioverebbero sia le riviste (con aumento delle vendite), sia i fedeli (informazione cattolica), che si troverebbero a disposizioni delle ottime riviste di “Lotta” e di “Fede”.

Come chiamarlo??? Io propongo “Movimento Summorum Pontificum”. A voi la parola.

62 commenti:

  1. Un "movimento" tradizionale ci sarebbe già: Chiesa Cattolica.

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  2. L'idea mi pare buona, dal punto di vista pragmatico.

    Il nome? Coetus qualcosa ;)...

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  3. Se al solito pessimismo non piace il nome "movimento", potrebbe esser semplicemente un Coordinamento o una "pia associazione".

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  4. Una federazione ci vuole23 giugno 2010 alle ore 17:45

    Ci vuole una federazione di gruppi, ognuno con la sua identità, ma uniti nel chiedere l'applicazione del Motu Proprio

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  5. Peccato che nella mia città piuttosto che dare chiese ai tradizionalisti (che definirei in realtà semplicemente cattolici), si tengono le chiese chiuse, o al massimo si danno agli ortodossi!

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  6. è un inizio di dibattito, che debba essere una "federazione" è nei fatti, ci sono tanti gruppi e nessuno vuole cancellarli, il minimo comune denominatore è la Santa Messa, ed uno dei lavori che deve svolgere è dare una mano ad Annarita per convincere il suo Vescovo a concedere una Chiesa anche ai Cattolici di rito Vetus Ordo.

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  7. giusto, certo.......
    ma er "capo" chi sarà?

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  8. proporrei er tripparolo

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  9. solo ad Annarita, in tutta l'Italia ?
    ....eh, beh...siete ottimisti !

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  10. no grazie.......
    nun ciò lle capacità ddè dirige......
    sò troppo abbituato ad obbedì...........

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  11. ma certo! infatti da bravo aficionado, ripassa da queste parti, molto interessato alla messa VO !

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  12. Spesso ho pensato anch'io si potesse avere un gruppo istituzionalizzato ma poi ho cambiato idea: le cose alte che noi portiamo avanti non potranno mai essere contenute da un gruppo. Infatti la tradizione, la liturgia, l'ortodossia teologica dovrebbero essere carismi della Chiesa tutta non di un singolo movimento laicale.
    Come si potrebbe pretendere una messa antica come modello se questa fosse appannagio di una singola denominazione parziale. La nostra forza è che noi non siamo come i neucatecumenali, ormai in crisi, ma siamo ovunque sale che si sparge, anche via internet, in tutta la cattolicità; si pensi alle mille iniziative negli Stati Uniti o in Cina , grazie a Zen, e finanche in Australia con Pell.Il tempo, la perseveranza e l'impegno di tutti noi contribuiranno a delineare il futuro ecclesiale del duemila, pur se sparpagliati e disorganiizzati e a volte vessati.

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  13. ad obbedì ? bene, allora è fatta: salirà di certo sul carro del prossimo vincitore ! no problem !

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  14. caro ospite, iopenso invece che l'organizzazione serva, tutti gli ordini religiosi, hanno costruito chiese, oratori, conventi, hanno creato riviste, scritto libri, ha scritto di dottrina hanno diffuso la Fede, questo l'hanno fatto gli uomini con le loro opere ed il loro apostolato.

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  15. più che a messa
    mmè piace legge
    ciò che scrive
    "a massa".........
    (e nun me pronuncio su er resto)

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  16. ammazza aò........
    in sedici commenti
    già ce stanno distingui e discordi
    nnamo bbene...........

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  17. secondo me
    gliè "lo spirito polemico"
    che rrovina li tradizionalisti..........

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  18. Io sono d'accordo con Francesco.

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  19. La creazione di un gruppo solido sarebbe un inizio perché, non dimentichiamo, siamo ancora una minoranza nella Chiesa. Dovremo riconquistare gli spazi perduti in questi ultimi 45 anni. E non è da poco! Poi, man mano che ci facciamo conoscere, che iniziamo a crescere, ad inserirci nelle realtà diocesane, che i vescovi si rendano conto che noi non facciamo nessun male e che, anzi, vogliamo vivere semplicemente da cattolici, allora forse sarebbe il caso di sciogliere il gruppo e far parte, a pieno diritto, della Chiesa Universale in modo normale, senza persecuzioni ed incomprensioni. Ma per raggiungere questo obiettivo ci vorranno anni. Forse noi non vedremo i frutti ma non per questo dobbiamo fermarci. Dobbiamo aiutare a lasciare una Chiesa come quella voluta da Cristo. Fare la nostra parte anche se piccola certi dell'aiuto della Divina Provvidenza! 

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  20. "<span>Questo lavoro egregio, dopo questi pochi anni di rodaggio, ha bisogno oggi di essere “organizzato”, “razionalizzato”, “sinergizzato”.</span>

    Sono pienamente d'accordo. Solo così potrà esserci un vero progresso. Eviterei la parola "movimento". I cosiddetti "movimenti"....... spero che mi capite. Credo piuttosto in un "sodalitium" maggiormente organizzato, retificato. La rete è lo strumento, l'altare è il fine, l'altare è il luogo dal quale proviene la forza di questa rete. Sono fermamente convinto che solo in questo modo si possa veramente essere efficaci e fare qualcosa per il bene della chiesa, all'interno di essa, non come "gruppo" o "movimento", ma come tessuto vitale. 

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  21. Del resto la legislazione attuale prevede esplicitamente la reintroduzione della Messa di sempre su richiesta di un coetus fidelium composto da laici. Penso che un'organizzazione di sostegno tra promotori e aspiranti promotori potrebbe essere di grande utilità.

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  22. PS Firmato P Moscatelli, non ospite ...

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  23. Anche io sono dello stesso avviso: la Tradizione della Chiesa non è un carisma fra i tanti, ne è la sostanza e non va relativizzata equiparandola alla stregua di un movimento. Tuttavia un coordinamento, anche in forma di confraternita, non potrebbe che amplificare la forza, purchè sia chiaro il fine: credo che nessuno voglia rinchiudersi dentro una chiesa a celebrare la "sua" Messa; si tratta piuttosto di ridare alla Chiesa il suo vero volto.

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  24. In Italia ci sono gia` tre associazioni che fanno parte della Federazione Internazionale Una Voce:

    Una Voce Italia
    Inter Multiplices Una Vox
    Coordinamento di Una Voce delle Venezie

    Non e` forse meglio formare capitoli locali di tali associazioni invece di moltiplicare le associazioni stesse?

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  25. lasciamo stare i movimenti. La Tradizione è ben altro!

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  26. A me l'idea di un'aggregazione laicale, che con il tempo potrebbe essere riconosciuta a livello diocesano, non dispiace affatto.
    Trovo nobilissimi gli intenti soprattutto quello di valorizzare, ai fini di culto, le troppe chiese chiuse per mancanza di clero.
    Oltretutto, una volta riconosciuta, l'Associazione potrebbe anche "sfruttare" le tante risorse sacerdotali e religiose che in questo momento vengono soprattutto impiegate all'estero ma non in Italia.
    Ci sono alcuni esempi di associazioni di fedeli che fanno parte del consultorio laicale diocesano. Penso, ad esempio, il Cenacolo di Rimini che è riconosciuto dalla locale Curia. Il Vescovo di Rimini ha nominato il Cappellano ed ha visitato il gruppo ecclesiale.
    Sarebbe bene che possa sorgere un'aggregazione laicale legata all'antica Liturgia.
    La nostra presenza , secondo le indicazioni del MP, dovrebbe stare in una Parrocchia per diffondere la Liturgia fra i semplici parrocchiani.
    Coetus è un bel vocabolo anche se mi piace pure la denominazione Pia Associazione.
    Ciò non inficia l'appartenenza anche a storiche Associazioni come Una Voce ecc ecc
    Un'aggregazione laicale, sul modello di una Confraternita, con lo scopo di rendere lode a Dio con le espressioni liturgiche antiche e, allo stesso tempo, mediante una capillare collaborazione con le Diocesi ( fin ora un sogno da fantascienza ) valorizzare per il culto divino le chiese e gli oratori chiusi, come scrivevo sopra.

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  27. Mission Impossible: basta vedere quante baruffe tra i post di varie sensibilità "diversamente tradizionaliste" ci sono solo in questo blog...

    Detto questo, credo che finch'è il "carisma" della tradizione sarà lasciato spontaneo porterà frutti. Istituzionalizzarlo, creerebbe divisioni, giochi di potere, strumentalizzazioni...soprattutto, renderebbe noi un "corpo autonomo" nella Chiesa, con un proprio rito, una "propria" teologia e ecclesiologia, ecc... In realtà, ben sapendo che i "nostri" riti, teologia, ecclesiologia sono quelli della Chiesa di sempre noi dobbiamo ambire a riottenere "dal basso" la loro restaurazione.

    Convinti della bontà della nostra azione, non dobbiamo sentire il bisogno di essere lobby e gruppo di potere. Sarà la grandezza delle nostre argomentazioni, confrontate con la pochezza di quelle degli altri, a darci ragione...con molta pazienza...come sta già accadendo in Francia, del resto, dove, cadute le ultime cariatidi del CVII, i gruppi legati alla tradizione diverranno maggioranza in poco tempo. Sta già accadendo, del resto. Basta avere fede, confidare nello Spirito, lasciare che sia lui che operi. Secondo me...

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  28. <span> che iniziamo a crescere, ad inserirci nelle realtà diocesane, che i vescovi si rendano conto che noi non facciamo nessun male....</span>

    nessun male ? questo lo crediamo noi, ma non loro !

    qui sta il punto dolente, SU CUI non dobbiamo illuderci:
     i Vescovi per l'appunto ritengono proprio il ritorno alla grande della Messa VO <span>il male assoluto, da combattere con ogni mezzo;</span> e non molleranno facilmente perchè tale ritorno della Tradizione minaccia seriamente il loro potere tirannico basato sull'imposizione forzata della Messa NO, che avvenne nel 1969.
    Saranno capaci di istruire i fedeli in senso contrario a quello che noi speriamo di fare, insinuando l'idea che favorire la Tradizione e la Messa antica sia un comportamento da fanatici e idolatri:
    GIA' lo stanno facendo, ma voi che non sapete questo, e non avete notizia di gravissima disinformatja in senso ostile alla Tradizione (e anche falsificatore della Verità....)
    sicuramente abitate in diocesi fortunate, con un clero di mentalità più aperta....e probabilmente a N del Po !

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  29. a Mosca la Messa di sempre23 giugno 2010 alle ore 22:01

    ehilà....però ! !  :)
       anche questa è una bellissima notizia, che, per quanto lontano sia l'evento nello spazio geografico, è  di quelle che riempiono di gaudio l'intero Corpo Mistico  !
    <span>Questa è la prima volta dal 1936 che un Ordinario di questa Arcidiocesi partecipa alla liturgia tradizionale in latino....</span>
    <span>(fonte:</span>
    <span>http://www.newliturgicalmovement.org/2010/06/traditional-altar-consecration-in.html)</span>
    :) ...... :) ....e si rinnova la Speranza  !

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  30. vi racconto un pò la situazione a Palermo: dal primo giorno di applicazione c'è la Santa Messa VO, la prima cominciò in ritardo perchè il Vescovo trattenne il prete in diocesi per un ora e mezza cercando di farlo recedere dall'intento di celebrare, da quel giorno ogni domenica c'è Messa, ogni tanto scende Padre Nuara, ogni tanto scende Padre Joseph Luzuy, è nato un coro di canto gregoriano che con qualche difficoltà ancora resiste e comincia a fare cose egregie, per le attività extra messa abbiamo un bellissimo oratorio in pieno centro storico dove svolgiamo, aggiungendo ogni anno, sempre maggiori funzioni, Novene, Via Crucis, Candelora, Ceneri, Ufficio della beata Vergine, Vespro Solenne alla Beata Vergine etc etc... da un anno ha iniziato a celebrare VO un Cappellano militare, che probabilmente da settembre celebrerà una messa Mattutina domenicale nel centro storico, aggiungendosi all'altra che si svolgerà nel pomeriggio. Due ragazzi che fanno parte della Tradizione a settembre entrano in Seminario.
    A Luglio un campo scuola per ragazzi nelle Madonie, ad Agosto Esercizi Spirituali Ignaziani, dove con molta probabilità si celebrererà VO.

    Ora capite bene che tutto questo significa che ci sono Preti, laici, associazioni, confraternite che si muovono, che vivono la Fede, ma nel loro piccolo si danno una organizzazione, si vedono, si incontrano, fanno fraternità, diventano anche punto di riferimento di altre persone, si assumono dei "doveri", prendono contatto con altre realtà cercano di diffondere l'esperienza che vivono, se a questo apostolato "Artigianale" si affiancano degli strumenti, libri, riviste, incontri nazionali e regionali, dove vedersi, conoscersi, scambiarsi idee, strategie, dove ricevere sana dottrina, dove rendersi conto di non essere soli e dove vivere la propria Fede, visto che in giro luoghi dove fare esperienza di Fede se ne trovano molto pochi.

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  31. nessuno di voi sente la mancanza di una rivista mensile, quindicinale, o settimanale che parli di sana Dottrina, di liturgia, di notizie legate alla Tradizione???

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  32. le riviste ci sono già e di buon livello

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  33. grazie ad un lavoro di "dialogo sfiancante" ha convinto Tettamanzi..... a concedere Chiesa, Messa e Messale del Cardinale Schuster

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  34. sì, questo molto... volevo già pubblicare 2 volte articoli ma non sapeva bene dove, cioè in quale rivista...

    in Germania sta per nascere una nuova, che uscirà per la prima volta nei prossimi giorni... Dominus vobiscum si chiamerà...

    poi c'è una rivista della una voca, che l'anno scorso, dopo 40 anni, è stata sospesa (mancava un redattore) ma a Settembre anche essa rinascerà... adesso sarà gesitit dal monastero di Marienwald (sono tornati completamente alla vecchia usanza un anno fa!!)

    una terza rivista è proggetata ma anche qui mancano ancora delle cose iniziali come indirizzi a chi spedire la prima edizione eccetera... ma sarebbe un proggetto assai bello e importante per promuovere la teologia tradizionale in tutti i campi... conosco il proggetto un po' ma ancora non si è verificato

    ma qui in Italia manca davvero.... QUESTO sarebbe davvero importantissimo da realizzare!!!


    si dovrebbe davvero realizzare una rivista mensile o bimensile, ma con contributi davvero approfonditi!!!!

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  35. Francesco non hai risposto alla mia proposta del Coetus, aggregazione laicale sul tipo delle Confraternite.
    Cosa ne pensi ?
    Un caro saluto

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  36. Io sì, tanto!!!! Per anni ho comprato ogni settimana Famiglia Cristiana ma ultimamente, dopo il cambio operato poco fa, ho deciso di farlo solo di rado. Mi sono stancata di vedere in bella mostra preti in borghese. Ma una cosa mi ha convinto di smettere di acquistarla regolarmente: dopo aver letto nella sezione "Risponde il teologo", uno di loro ha detto che il corano era Parola di Dio. E' questo per me è gravissimo!

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  37. Il mese scorso mi è arrivata in omaggio la rivista "Il Timone" che mi è piaciuta però gradirei fosse più corposa. Il prezzo è un po' alto tenendo conto della modesta quantità di pagine. Ma comunque è un istrumento valido per approfondire la propria formazione cattolica.

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  38. Una semplice proposta pratica: sabato c'è "l'appuntamento" della S. Messa a Perugia (già annunciata, credo, in un precedente post). Perchè non cogliere l'occasione per incontrarci?

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  39. scusami Andrea, ma nel mentre aiuto ad allattare mia figlia neonata, rispondo alle email.... a palermo abbiamo anche la realtà della confraternita che risulta un "giusto" strumento di azione liturgico, pastorale e di coinvolgimento "diocesano", ma sul territorio nazionale esiste una varietà infinità realtà legate alla Tradizione, la mia idea è solo di coinvolgerle in iniziative "comuni" lasciando la loro totale autonomia operativa, soltanto offrendo "strumenti" per la loro attività, che magari si può estrinsecare pubblicamente in momenti extradiocesani annuali o in precisi momenti del calendario liturgico (quaresima, Avvento, etc etc).

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  40. Perugia a me viene un pò distante, ma sono d'accordissimo a fare diventare ogni occasione momento di conoscenza e confronto.

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  41. La varietà e pluralità degli interventi non è indice di divisione, ma al contrario, di unità, perché il dibattito non è sui fini, ma sui mezzi, come accade quando tutti hanno chiaro lo scopo da raggiungere, ma ognuno propone modi e vie diverse per arrivarci.
    Personalmente sono contrario alla parola "movimento", perché, come è stato giustamente ricordato, nel linguaggio ecclesiale (e non solo) ciò indica un soggetto strutturato dotato di un carisma particolare, mentre quello che ci preme non è altro che la santa Chiesa Cattolica e l'incorrotto depositum fidei.
    Quando fondammo il Coordinamento toscano, denominazione e scopi non furono nemmeno in discussione: non un'associazione nata ex nihilo, ma un <span>coordinamento</span> di realtà esistenti ed operanti.
    Le monadi isolate, e la mentalità da piccola setta separata dal mondo era quello che ci proponevamo e continuiamo a proporci di superare, ma l'alternativa non pùo essere il megamovimento centralizzato  del quale i gruppi locali diverrebbero delle semplici sezioni: la varietà e particolarità di essi gruppi non lo consentirebbe.
    Ritengo che la via da percorrere sia quella "federativa": aggregazioni regionali coordinate tra loro a livello nazionale, che coinvolganno parrocchie, enti, ordini, confraternite e associazioni, proponendo liturgia, pastorale e formazione ispirate alla sana dottrina e non alle scempiaggini neoteriche che annacquano la fede, scacciano i giovani e demotivano i fedeli.

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  42. il dialogo ha fatto in modo che Tettamanzi concedesse la Messa chiesa e Messale di Schister? Sì con le letture sel suo neolezionario appena fabbricato: giusto per metterci la sua firmetta.
    Ma per carità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  43. quoto al 1000%

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  44. Redazione di Messainlatino.it24 giugno 2010 alle ore 00:50

    Ottima idea. Il sottoscritto, essendo uno degli organizzatori, sarà ovviamente presente e spera che la partecipazione sia numerosa: l'evento è di rilievo!

    Francesco da Perugia

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  45. Ma lei, o buon tripparolo, non è discepolo di quelle scuole che dicharano le differenze quali ricchezze?

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  46. Credo che tutte le idee in merito siano rispettabili e buone.
    In particolare, ma è un lavoro di prospettiva, sarebbe molto utile la proposta di una rivista di medio taglio, cioè non troppo "tecnica", fruibile per l'apostolato e la diffusione. Poi l'idea di un Pellegrinaggio Nazionale; futuribile, d'accordo, ma non spaventiamoci: l'entusiasmo riserva sorprese anche a chi si crede inadeguato o inesperto organizzatore.
    Ma soprattutto e prima di tutto:
    dobbiamo fare un bagno d'umiltà. Tutti. Prima di vederlo un pochino più da dentro non credevo che per un fine tanto alto e nobile quale il ristabilire la S. Liturgia e la S. Dottrina ci si potesse dividere così tanto! E per motivi che spesso non sono veramente apprezzabili. Umiltà, umiltà, preghiera; tanta preghiera. Non è per la nostra gloria la battaglia! Stiamo lottando per il futuro e non per l'immediato presente.
    Deus vult!

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  47. Cl, Opus Dei, Ac, RS, focolarini...

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  48. Io non mi scoraggerei più di tanto in quanto i semi di senape sono stati gettati e alcuni germogliano già. A Cagliari è sorta da 15 giorni una "Scuola di Gregoriano" che allieta la Santa Messa Tridentina. E' indicibile la gioia e la commozione che suscita. Per di più sono, sinora, 5 ventenni; non so se mi spiego...

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  49. .... era un esempio. Comunque sono ottimista.

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  50. non lo chiameremo "Movimento". L'Altare è il Fine. La forza che raccogli dall'altare la devi poi convogliare nelle "opere" e le "opere" di un fedele che ha consapevolezza della propria Fede devono essere "maggiori" di un Cattolico tiepido.

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  51. IL problema è vedere cosa sono i gruppi oggi : appendici chiuse in se stesse, a volte entità settarie che collidono tra loro. La tradizione non può essere una realtà inscirivibile in un piccolo consorzio di persone ma, per essere indirizzo della Chiesa tutta, dovrà essere superiore alle categorie dei movimenti.

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  52. Cari tutti del blog,
    la storia del movimento liturgico che aprtì dalle abbazie benedettine per poi sfociare in quello che sappiamo del CVII e che attualmente in Italia è rappresentato dagli eredi del CAL, dovrebbe insegnarci qualcosa. Il movimento partì ispirandosi a teologi del calibro di Guardini, coinvolse tutta l'Europa, fu cosa buona, ma poi finì come finì. Certo, se noi pensiamo ad imitarne la spinta propulsiva e propositiva iniziale non faremmo male, basta che nessuno pensi a deviarne i fini...
    Una piccola nota: visto che Ciulla faceva riferimento anche a RS nel suo post, credo sia utile riproporre proprio questa pagina, in cui si parla di "movimento" e lo fa proprio il nostro BXVI!
    Ad ogni modo quoto l'idea di un "pellegrinaggio nazionale", ma sarebbe bello anche un convegno.

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  53. L'idea di creare un unico movimento non mi convince molto.
    Se si creasse un unico movimento  saremmo ritenuti un gruppo come gli altri, con il suo carisma e i suoi riti.
    Diventeremmo come i neocat e gli altri movimenti.
    Il nostro non è un carisma e la nostra Messa non è solo per noi  ma per tutta la Chiesa.

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  54. Volevo scrivere un post proprio con lo stesso scopo di quello di Ciulla. Sto riflettendo da tempo su questo argomento e Ciulla mi sembra che abbia centrato il problema.
    Sono *assolutamente* convinto della necessità di fondare un'associazione di laici, anche sul modello dei movimenti ecclesiali che conosciamo bene, perché è l'unico sistema per avere "forza d'urto", "potere contrattuale" (perdonatemi l'uso di espressioni un po' semplificatorie) e voce in capitolo all'interno della Chiesa. Ripeto: è l'ora di fondarla, questa associazione, poiché al momento non esiste associazione che rappresenti i laici. Non funziona per esempio Una Voce, almeno in Italia, per tanti motivi: attività zero, incapacità organizzativa (non ha un sito internet...) ecc.
    L'associazione che ho in mente dovrebbe avere pochi obiettivi chiari, così da raccogliere al proprio interno tutte le anime del cosiddetto movimento tradizionalista, senza troppo scendere nei dettagli e nei particolari. Uno statuto semplice, in modo da essere flessibile e agile. Con poca ideologia e pochi obiettivi, ripeto, ma ben chiari. "Messainlatino" potrebbe essere la piattaforma ideale per lanciare il dibattito.

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  55. Giusto: hai descritto che cosa non devono essere i "gruppi". Dovrebbero piuttosto essere aperti, non "spaventare" il prossimo (guardate che le migliori intenzioni e il credere fortemente in quello che si fa se non si usa prudenza e temperanza ci fa apparire come degli invasati), dovrebbero essere preferibilmente trasversali a ogni settore sociale, professionale, culturale, d'età... Non mi stanco mai di dire ai miei interlocutori che l'Associazione locale di cui faccio parte ha la massima aspirazione nel diventare non necessaria e sciogliersi. Dio lo volesse! Ma non è la sindrome del topo di Hamelin. Se si tira l'acqua al nostro proprio mulino magari sempre pronti a dire che quello del vicino funziona male si va poco lontano e soprattutto non ha senso quel che si fa: non è cattolico. 

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  56. è assurdo ...... contrarissimo a qualsiasi ''  movimento tradizionale ,,  nella CHIESA !!!!!!!! .....  vogliamo fare ........  correnti di partiti o giu' di li' ?? ...... 

    ......... piuttosto L' ESSERE CATTOLICI ....... quelli di sempre !!!!!!!!!! 

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  57. Un movimento è sempre una gioia per la Chiesa se lavora per la Chiesa stessa.
    Se diventa un partito che si contrappone a tutto il resto è una cosa invece estremamente deleteria.

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  58. <span>Un "movimento" secondo la Tradizione non può che essere a pro della Chiesa: infatti oggi ha senso far muovere i fedeli dall'errore verso l'ortodossia; di movimenti non ce n'era bisogno prima quando tutti stavano appunto nella Verità e sono stati confusi.</span>
    <span>Questa è la distinzione tra un moto centrìpeto(Tradizione) e uno centrifugo (spiritodelconcilio). ;) </span>

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  59. Non nego che la teoria sia quella lì. La pratica dimostra invece che non sempre tutti i movimenti viaggiano una cum Papa Benedicto.

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  60. ... in tal caso non sarebbero secondo tradizione. La prospettiva dev'esser sempre quella dell'una cum Petro, dove manchi dev'esser ristabilita in quanto coessenziale per la cattolicità.

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