Non conoscevo il bel paese di Montelabbate, adagiato nella ridente vallata attraversata dal fiume Foglia, situata fra le storiche città di Pesaro e di Urbino, fino a ieri sera quando sono arrivato per assistere ai vespri solenni del Corpus Domini celebrati “more antiquo” prima della processione eucaristica.
Non appena arrivati ci siamo accorti del clima di festa che la comunità parrocchiale stava tributando a Gesù Sacramentato : i fiocchi bianchi messi sui cancelli dove la processione sarebbe passata, i tradizionali drappi rossi alle finestre delle case, le numerose luminarie nei giardini e nelle abitazioni e la piazza antistante la chiesa parrocchiale con le famiglie festanti.
L’interno della chiesa parrocchiale, con il Santissimo esposto, piena di fedeli in preghiera ancor prima dell’inizio dei Vespri solenni.
Lui, il Padrone di casa, il Santissimo Sacramento era solennemente intronizzato nella parte alta dell’Altare addobbata con drappi damascati color oro e rosso con 14 candele su dei candelieri dorati. Anche le colonne del presbiterio erano rivestite da drappi rossi.
Accompagnata dal suono festoso dell’Organo “Mascioni”, suonato dal Maestro Simone Baiocchi, è snodata la processione introitale formata da ministranti , il Celebrante, un giovane sacerdote di appena 30 anni che il parroco ha voluto invitare, era affiancato da due pivialisti : il parroco ( che, anche se infortunato al piede, ha voluto prendere parte alla liturgia) e un padre cappuccino locale.
Dopo il Deus in adiutorium (nel tono solenne) il Vespro è stato cantato nelle antifone e nei cinque salmi dalla Schola Cantorum pesarese in canto gregoriano.
L’inno, Pange lingua, in polifonia a 4 voci è stato composto dallo stesso Maestro Baiocchi alternandolo con una melodia popolare che i fedeli hanno cantato compostamente.
L’antifona al Magnificat, O sacrum convivium di Bartolucci, ha introdotto il festoso Magnificat per coro e Organo con musica del Perosi. Durante il cantico del Magnificat c’è stata l’incensazione solenne.
Abbiamo apprezzato, oltre la professionalità dei cantori, anche il servizio impeccabile di tutti i ministranti.
Non appena arrivati ci siamo accorti del clima di festa che la comunità parrocchiale stava tributando a Gesù Sacramentato : i fiocchi bianchi messi sui cancelli dove la processione sarebbe passata, i tradizionali drappi rossi alle finestre delle case, le numerose luminarie nei giardini e nelle abitazioni e la piazza antistante la chiesa parrocchiale con le famiglie festanti.
L’interno della chiesa parrocchiale, con il Santissimo esposto, piena di fedeli in preghiera ancor prima dell’inizio dei Vespri solenni.
Lui, il Padrone di casa, il Santissimo Sacramento era solennemente intronizzato nella parte alta dell’Altare addobbata con drappi damascati color oro e rosso con 14 candele su dei candelieri dorati. Anche le colonne del presbiterio erano rivestite da drappi rossi.
Accompagnata dal suono festoso dell’Organo “Mascioni”, suonato dal Maestro Simone Baiocchi, è snodata la processione introitale formata da ministranti , il Celebrante, un giovane sacerdote di appena 30 anni che il parroco ha voluto invitare, era affiancato da due pivialisti : il parroco ( che, anche se infortunato al piede, ha voluto prendere parte alla liturgia) e un padre cappuccino locale.
Dopo il Deus in adiutorium (nel tono solenne) il Vespro è stato cantato nelle antifone e nei cinque salmi dalla Schola Cantorum pesarese in canto gregoriano.
L’inno, Pange lingua, in polifonia a 4 voci è stato composto dallo stesso Maestro Baiocchi alternandolo con una melodia popolare che i fedeli hanno cantato compostamente.
L’antifona al Magnificat, O sacrum convivium di Bartolucci, ha introdotto il festoso Magnificat per coro e Organo con musica del Perosi. Durante il cantico del Magnificat c’è stata l’incensazione solenne.
Abbiamo apprezzato, oltre la professionalità dei cantori, anche il servizio impeccabile di tutti i ministranti.
Dopo il canto solenne del Benedicamus Domino è iniziata la processione per le vie infiorate del paese. Il coro ha guidato i canti dei fedeli, molto belli e partecipati, mentre alcuni parrocchiani hanno invitato i partecipanti alla preghiera con delle devote giaculatorie.
Ritornati in Chiesa c’è stata la Benedizione Eucaristica, durante la quale tutti, nei banchi o in piedi, si sono devotamente inginocchiati.
Al termine alla funzione il Parroco ha voluto ringraziare tutti quanti si sono adoperati per la riuscita della festa del Corpus Domini ed ha elogiato il Maestro e i cantori per aver proposto le stupende melodie sacre augurandosi che “ in futuro non vengano chiuse in un museo o in una soffitta”.
“Ecco tesori della Chiesa sono questi”! Così esclamò il Diacono Lorenzo al prefetto romano nel mostrargli i suoi fedeli che amorevolmente assisteva.
I tesori della chiesa li abbiamo visti tutti ieri a Montelabbate : i sacri ministri, i ministranti, preparatissimi, la Confraternita, il Maestro, i cantori, il servizio di volontari dell’ordine nella strada e in chiesa, gli addobbatori, le signore che hanno realizzato tre splendidi piviali con i tessuti di broccato offerti dai genitori dei ragazzi che si accingono a ricevere la cresima e la prima comunione, i parrocchiani che hanno realizzato la cena offerta in canonica, i fotografi, il signore che ha realizzato il filmato del vespro e della processione.
Ecco i tesori della chiesa ! I giovani che , accanto ai genitori e alle catechiste hanno pregato seguendo il foglietto bilingue del Vespro.
Ecco i tesori della chiesa “viva”! (Cfr Benedetto XVI, 23-4-2005) : le ragazze e i ragazzi che , con stupore, hanno ascoltato il preludio e fuga in sol minore di Bach che il maestro Baiocchi ha suonato, organo pleno, dopo il canto conclusivo : il Christus vincit !
I volti sorridenti e soddisfatti dei fedeli che dopo le 23 hanno spento i lumini accesi nel percorso della processione.
Una festa, quella di ieri che, anche a detta di un Maestro romano che era presente, ha un solo nome : Benedetto XVI.
Grazie a Papa Benedetto XVI si riescono a creare le meravigliose espressioni di fede vissuta nella Liturgia ritrovata dei nostri padri. Liturgia che unisce tutti, liturgia che , essendo rivolta solo alla Croce, è fonte di grazie e di spiritualità.
Grazie, fedeli di Montelabbate.
Grazie Benedetto XVI.
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio !
Ritornati in Chiesa c’è stata la Benedizione Eucaristica, durante la quale tutti, nei banchi o in piedi, si sono devotamente inginocchiati.
Al termine alla funzione il Parroco ha voluto ringraziare tutti quanti si sono adoperati per la riuscita della festa del Corpus Domini ed ha elogiato il Maestro e i cantori per aver proposto le stupende melodie sacre augurandosi che “ in futuro non vengano chiuse in un museo o in una soffitta”.
“Ecco tesori della Chiesa sono questi”! Così esclamò il Diacono Lorenzo al prefetto romano nel mostrargli i suoi fedeli che amorevolmente assisteva.
I tesori della chiesa li abbiamo visti tutti ieri a Montelabbate : i sacri ministri, i ministranti, preparatissimi, la Confraternita, il Maestro, i cantori, il servizio di volontari dell’ordine nella strada e in chiesa, gli addobbatori, le signore che hanno realizzato tre splendidi piviali con i tessuti di broccato offerti dai genitori dei ragazzi che si accingono a ricevere la cresima e la prima comunione, i parrocchiani che hanno realizzato la cena offerta in canonica, i fotografi, il signore che ha realizzato il filmato del vespro e della processione.
Ecco i tesori della chiesa ! I giovani che , accanto ai genitori e alle catechiste hanno pregato seguendo il foglietto bilingue del Vespro.
Ecco i tesori della chiesa “viva”! (Cfr Benedetto XVI, 23-4-2005) : le ragazze e i ragazzi che , con stupore, hanno ascoltato il preludio e fuga in sol minore di Bach che il maestro Baiocchi ha suonato, organo pleno, dopo il canto conclusivo : il Christus vincit !
I volti sorridenti e soddisfatti dei fedeli che dopo le 23 hanno spento i lumini accesi nel percorso della processione.
Una festa, quella di ieri che, anche a detta di un Maestro romano che era presente, ha un solo nome : Benedetto XVI.
Grazie a Papa Benedetto XVI si riescono a creare le meravigliose espressioni di fede vissuta nella Liturgia ritrovata dei nostri padri. Liturgia che unisce tutti, liturgia che , essendo rivolta solo alla Croce, è fonte di grazie e di spiritualità.
Grazie, fedeli di Montelabbate.
Grazie Benedetto XVI.
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio !
Andrea Carradori
la bellezza della liturgia, quella vera, quella di sempre, la si deve alla Chiesa di Cristo Re, l'attuale pontefice per quanto mi riguarda, ha solo ri autorizzato l'uso della liturgia di sempre, certo non ne è l'inventore. Insomma, un po di equilibrio, in fondo ha solo sdoganato ciò che era stato vietato dai tre devastanti papi conciliari che l'hanno preceduto, in fondo ha fatto il minimo di ciò che ogni buon papa avrebbe dovuto fare: consentire la libertà liturgica. Certo, se paragonato ai suoi tre predecessori l'attuale pontefice è un grande passo in avanti, ma di qui a doverlo ringrazioare per aver fatto ciò che è il minimo sindacale di ciò che prevede il suo ministero, bhe ce ne passa di strada. Prudenza, prudenza, in fondo le sue parole, i suoi discorsi sono impregnati di conciliarismo. sul punto basti vedere le solite parole sul dialogo con i fratelli (massacratori) islamici pronunciate su di un' isola che porta in modo tangibile le ferite prodotte dall'errore maomettano!
RispondiElimina@eraclio73 : cattura questo periodo augurandoci lunga vita a Benedetto XVI.
RispondiEliminaDopo il prossimo Conclave andremo a fare i "partigiani" sulle montagne o affiteremo i garages per le messe, ammesso che ci siano preti disposti a celebrare nel rito antico della Chiesa ?
Godiamoci questo attimo fuggente perchè non so quanto avremo da sorridere in futuro.
Quei bravi preti di Pesaro che fine faranno?
La chiesa che fine farà ?
La fede che fine farà ?
Quella di Sunt lacrimae rerum è un'amara verità! Se il Papa non vivrà a lungo la "normalizzazione" sarà immediata e la repressione feroce, priva delle remore odierne, con l'intenzione di tornare alla situazione ante motu proprio e forse alla cancellazione, alla damnatio memoriae della Messa di sempre, anzi della Chiesa di sempre! Non lo sapete che il seme che non muore non porta frutto? La Chiesa cattolica deve morire e trasformarsi in una chiesa universale, dove tutti (e nessuno) possano trovare il luogo per la loro relazione con il divino, in piena libertà, senza nessun aspetto dogmatico o giuridico, solo Parola di Dio, ovviamente ben interpretata filologicamente, sociologicamente, storicamente: la Chiesa della "Nuova Pentecoste", la Chiesa dello Spirito!
RispondiEliminaGesù Cristo? Un evento da interpretare.
Certo la Chiesa è indefettibile, il problema è dove sarà la Chiesa. Marana tha, vieni Signore Gesù!<span><span><span>
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Il Papa ha fatto il minimo sindacale. E' proprio vero, sta facendo troppo poco e troppo lentamente e intanto gli anni passano e l'ora si avvicina...
RispondiElimina"La Chiesa cattolica deve morire e trasformarsi in una chiesa universale, dove tutti (e nessuno) possano trovare il luogo per la loro relazione con il divino, in piena libertà"..Tutti meno ovviamente i tradizionalisti..
RispondiEliminaMa che pessimisti, insomma, se non fosse contro il I comandamento direi che portate sfiga...
RispondiEliminaUn po' di fiducia nello Spirito Santo e nella forza della preghiera e dell' offerta a Dio delle nostre croci per la Chiese e per il Papa.
GUIDO - TORINO
Ha ragione Guido. I tempi che ci tocca di vivere ce li dobbiamo sorbire; a poco servono questi presuntuosi piagnistèi: diamoci da fare per salvare l'anima nostra e di chi c'è stato affidato dalla Provvidenza.
RispondiEliminaè divertente ciò che dici...grazioso, fa sorridere!
RispondiEliminaPeccato che non deve venire nessuna nuova pentecoste nessun nuovo niente, ma proprio un tubo di niente.
Semplicemente "Tutto è compiuto"
Quando tornerà il Signore...bè, ci sarà da divertirsi. Ma penso che all'inferno avrò buona compagnia!
Credo che il Maestro Carradori volesse dire ben di più facendo riferimento al nome di Benedetto XVI... non solo alla possibilità di celebrare more antiquo... ma proprio al MODO in cui è stato possibile farlo! O mi sbaglio, maestro? A proposito, si potrebbe svelare quale "maestro romano" era presente?
RispondiEliminaE cmq, anche se il papa è anziano, ricordate la lezione di Leone XIII e, per favore, preghiamo che Dio ce lo conservi in vita e lucido il più possibile! (della serie... non gufate! ;-) )
Mi chiedo se queste cornacchie del malaugurio abbiano letto l'articolo del buon Andrea C. o se le risposte si riferiscano ad altri incubi non correlati con il testo postato.
RispondiEliminaAltrimenti potrebbe essere un caso di "ci sei o ci fai".
Se chi non è amante della tradizione vede commenti come questi e fa di ogni tradizionalista un fascio, stiamo freschi!
Perché, esiste sempre l'inferno?
RispondiElimina@ Kyrieeleison
RispondiEliminaGrazie ! In effetti hai ben compreso il significato della "cronaca" di una stupenda liturgia ispirata dallo spirito "benedettiano" che un'intera comunità parrocchiale ha recepito in tutta la sua vasta portata.
Da notare come l'altare, staccato in altra epoca, dall'originale corpo "ad Deum" abbia i sei candelieri con la Croce , come il Papa tenta di insegnare da diversi anni.
Viene quasi da sorridere : le "novità" liturgiche del precedente pontificato ( fra cui le "chierichette" che costituiscono una rottura con la tradizione della Chiesa ) sono state recepite con straordinaria velocità ( pensate ad esempio all'uso di recitare il Padre nostro con le mani aperte a mo' dei Sacerdoti) mentre quelle sostanziali che denotano una particolare devozione, con tanto di fondamento teologico e liturgico sono cadute nel dimenticatoio.
Nessuno che abbia il coraggio di far mettere nelle Cattedrali la croce con i candelieri al centro dell'altare oppure di far inginocchiare i comunicandi.
...
Ritornando al saggio intervento di Kyrieeleison mi associo toto corde all'augurio di lunghissima vita al nostro meraviglioso Papa !
Riguardo alla qualificata presenza di un Maestro romano alla liturgia, descritta,fra i fedeli non occorre che io ne divulga il nome.
Valga solo sapere che è persona pervasa grande e vissuta fede e di fedeltà alla santa tradizione della Chiesa : questo basti per la nostra edificazione spirituale !
eccellente intervento!
RispondiEliminasono orgoglioso di aver potuto prendere parte alla cerimonia come ministrante, grazie a tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile un evento di questa straordinaria bellezza.
RispondiEliminaQuanto vorrei essere più vicina a quella zona e stare tra i cantori del M° Baiocchi! E forse qualche volta salirò anch'io! Per ora faccio quel che posso con pazienza e tenacia nelle diocesi che attraversano la mia provincia! ^_^
RispondiEliminaGuardate i piviali : sono stati confezionati da alcune pie signore del paese !
RispondiEliminaSecondo me sono bellissimi !
Io credo che i parrocchiani stessi han fatto gli addobbi nella chiesa.
Che bella lezione per tutti i sonnacchiosi capaci di mettere solo cartelloni variopinti nella chiesa !
" Domine dilexi decorem tuae et gloriam habitationis tuae"
il confronto e la sostanza con la foto dell' '' ECCELLENTISSIMO ,, VESCOVO di CLERMONT è come il CONTE e il CONTADINO .......... con tutto il rispetto per entrambi .....
RispondiEliminaDA QUANDO IN QUA SI ESPONE SOLENNEMENTE IL SANTISSIMO LASCIANDO LA CROCE SULL'ALTARE?
RispondiEliminaPiù che "va lasciata", è corretto dire che "si puà lasciare".
RispondiEliminaBUON SENSO CONSIGLIA CHE DIFRONTE AL SANTISSIMO SACRAMENTO LA SUA PRESENZA SIA INUTILE
RispondiEliminaEcco un altro commento :
RispondiEliminahttp://www.missaleromanum.it/Immagini/EventiMarche/EventMarche.htm
ma che bello.. sono un ragazzo di Pesaro e non sapevo di questa cosa! Speriamo che ne seguano altre.. la diocesi è molto grigia e spenta dal punto di vista liturgico
RispondiElimina