Come è tradizione da ormai 20 anni, le ordinazioni dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote si svolgeranno anche quest’anno, tra fine giugno e i primi di luglio, a Gricigliano nella cappella del Seminario e pure a Firenze nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano.
Lunedì 28 giugno, a Firenze, alle ore 16.00, nella Chiesa dei Santi Michele e Gaetano: Messa solenne e vestizioni dei seminaristi del primo anno, celebra il Priore Generale dell’Istituto, Monsignor Wach.
Martedì 29 giugno, a Gricigliano, alle ore 10.00: Messa bassa prelatizia, celebra S. E. Rev. Monsignor Schneider, vescovo ausiliare di Karaganda (Kazakhstan): Tonsure e Ordini Minori.
Mercoledì 30 giugno, a Firenze, alle ore 10.00, nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano: Messa Pontificale di S. E. Rev. Monsignor Cordileone, vescovo di Oakland (USA): Ordinazioni suddiaconale e diaconale.
Giovedì 1° luglio:
- a Firenze, nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano, alle ore 9.30, Messa pontificale di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Raymond Leo BURKE, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, e ordinazioni sacerdotali di don Antoine Boucheron (Francia), don Aaron Huberfeld (Usa) e don Michael Stein (Usa).
- a Gricigliano, ore 19.00, Vespri pontificali e Te Deum di ringraziamento per la chiusura dell’anno scolastico del seminario, presieduti da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Giuseppe BETORI, Arcivescovo di Firenze, in presenza di S. E. Rev. Mons. BURKE, di S. E. Mons. Salvatore Joseph CORDILEONE e di S. E. Mons. SCHNEIDER.
Venerdì 2 luglio, a Gricigliano, alle ore 9.00, 10.00 e 11.00, prime Messe dei novelli sacerdoti.
Grazie al can. Luzuy per la segnalazione
E dopo le innumerevoli e "squartaranti" notizie, una buona finalmente .
RispondiEliminaCaro Pastorelli, dato che lei vive in Toscana e le piacciono i toni diretti (al punto che talvolta si offende senza motivo), mi permetta un po' di sana ironia.
RispondiEliminaChe pensava di una canzone di Luigi Tenco in cui si diceva che i "poveri" non entravano nelle chiese perché, essendo troppo sfarzose, erano una roba da ricchi? Canzone, mi pare, dei primi anni Sessanta. Io non c'ero (sono nato nel 1973) ma lei sì... Che ne pensava allora? Le piaceva? Se non le piaceva, lo diceva in giro? O aveva paura di essere preso in giro dai "giovani", che, come si sa, "vogliono cambiare il mondo" (con le canzoni :-) oppure col fucile)?
Guardi che non la sto "sfottendo", come ebbe una volta ad esprimersi poco graziosamente. Sto solo cercando di capire che caspita è successo in quegli anni, dato che lo sfacelo successivo non è venuto fuori dal nulla. Io all'epoca non c'ero, e ho dovuto subire lo sfacelo beccandomi insulti solo perché, da dodicenne, osai dire che era stato un peccato buttare via il latino della Messa. Mi consenta, dunque, di nutrire una certa acredine verso coloro che all'epoca "c'erano" ma non si capisce bene che cosa abbiano fatto per opporsi al disastro, a parte borbottare sottovoce o andare dietro a Lefebvre (una sorta di equivalente di Kueng al contrario, con l'aggravante di essere stato un vescovo).
Per inciso: nessuno si azzardi a replicare con insulti, come putroppo è costume di taluni che confondo l'essere cattolico tradizionale con una sorta di "machismo" magari "fascista" :-(
...o leghista :-))
RispondiEliminaSempre per inciso: anche a me non piace scrivere "Kueng" col dittongo (peraltro preferirei non nominarlo per niente, ma occorre capirsi), ma non ho la umlaut nel computer e dunque devo supplire così.
<span>il paragone tra Monsignor Lefebvre e Kung è totalmente inappropriato e inopportuno....</span>
RispondiEliminaTrovo assai ingenerose al nostro Dante volgere delle accuse d'ignavia, proprio lui fra i primi fondatori di Una Voce!
RispondiEliminaTriste infine l'accostamento politico fra Cattolicesimo normale ( tradizionista) e Destra estrema .
alt+0252 = ü
RispondiEliminaCaro Luca hai le idee un pò confuse tanti negli anni 60 e 70 hanno combattuto e in alcune città con successo per avere la S.Messa gregoriana (non diciamo sempre in latino). A torino docet Mons. Attilio Vaudagnotti. Tanti hanno combattuto per la Tradizione e per la S.Chiesa di sempre (ieri, oggi e domani) certo che di fronte al Nemico si era in ben pochi e lui era assai agguerrito e contanti alleati. Rallegriamoci del risveglio odierno ...
RispondiEliminaIo, francamente, non ho capito la domanda..
RispondiEliminaSe al Chiarissimo piaccia o meno una canzone di Tenco?..
Quanto a S.E.Rev.ssima, per favore.. Mandis ha già risposto, e una volta tanto siamo d'accordo.
Sua Eccellenza ha dovuto soffrire come pochi (lui sì, altro che le leggendarie lacrime di Montini..). Ed è grazie a Sua Ecc. Rev.ssima Mons. Lefebvre se oggi, in un modo o nell'altro, la Santa Messa di sempre vive ancora.
Questo è un sommo merito che NESSUNO può disconoscergli.
Alquanto ingeneroso.
RispondiEliminaIn Toscana più che altrove ci si mobilitò per la messa di sempre. Tito Casini lo fece con gli scritti e l'apologetica, Una Voce Piombino e Una Voce Firenze lo fecero con celebrazioni regolari. Ed essi si unì poi la Milizia del Tempio a Poggibonsi, aggiungendo alla celebrazione un'attività educativa e pastorale che è ancor oggi un modello per tutti i "tradizionalisti".
Non nè un caso se oggi la Toscana è la regione col più alto numero di celebrazioni regolari: non c'è pianta senza radici e ognuno è figlio della propria storia.
Averne avuti di Pastorelli, di Adilardi e di Cristofani della Magione!!
In ogni caso, se non sono riusciti i cardinali Bacci e Ottaviani a convincere Paolo VI a ripudiare la Messa nuova da lui stesso sponsorizzata, avrebbero mai potuto riuscirci Pastorelli e pochi altri laici da soli? Mi pare che la risposta sia già bella e pronta! Che sciocchezza! Chiaramente Montini è stato vittima di un abbaglio grande come una casa e credo che soltanto l'intervento di Lucifero abbia potuto convincere quel Papa a credere cosa buona il demolire in quattro e quattr'otto un mirabile edificio liturgico antico 1400 anni così, come se niente fosse! Non basta il coraggio per fare una cosa simile senza minimamente pensare ai danni. E' verosimile supporre che ci sia stato lo zampino del Demonio. D'altronde le profezie di La Salette, Fatima, ecc..., mi pare avessero largamente previsto qualcosa di simile...
RispondiElimina<span></span>
RispondiElimina<span>In tutta franchezza non ho capito neppur io dove voglia arrivare Luca. </span>
<span>Non conosco la canzone di Tenco, di cui ricordo poco, magari la tragica Ciao amore, ciao, tragica perché cantata poco prima del suicidio, ma mi piaceva cantata da Dalida. Tenco m'era cordialmente antipatico con quell'aria da Jacopo Ortis col puzzo sotto il naso. La sua stessa ribellione contro il mondo pervenuta al suicidio per esser stato posposto a Io, tu e le rose, un valzerone di Orietta Berti, dimostra la pochezza dei valori che poteva trasmettere. Un vinto dalla vita prima ancora di viverla, di combattere per i suoi ideali, un incapace ad affrontare la dura realtà.
Ciò detto, non mi risulta che i poveri non entrassero in chiesa, anzi: ho ricordi ben precisi della miseria, anche quella vissuta, ma le chiese eran piene mattina e sera, e non solo la domenica. La mattina alle 6 quando andavonella chiesa dei passionisti, prima di recarmi a scuola, e servivo tre o quattro messe, c'eran i braccianti, le contadine, le donne di servizio, le sartine, le casalinghe ecc. che seguivan la messa e pregavan prima dell'inizio della giornata di lavoro. La sera alle funzioni. E nel mese di maggio tutte le sere in chiesa, a giugno la tredicina di S. Antonio e il Sacro Cuore, e poi le novene di Natale, dell'Immacolata, il triduo del Sacro cuore, i pellegrinaggi a piedi a S. Pietro in Bevagna (12 km andata e dodici al ritorno con grossi rami e tronchi d'ulivo sulle spalle) per ottener la grazia della pioggia contro la carestia, la processione dei misteri del Venerdì santo, del Corpus Domini, una per ogni chiesa e poi la domenica tutte insieme partenza dalla Chiesa Madre con tani altarini per le strade e le operte alle finestre, e cascate di fiori dall'alto ecc. Paese in larga parte di braccianti, il mio, ma più chiese, e bellissime, d'una città. E così tanti poveri operai in chiesa a Prato, periferia, dove ho vissuto tra il 58 e il 64.
Quanto alla mia posizione, rimasi soncertato davanti alla riforma: nel 65 la differenza non era granché visibile, poi lo stravolgimento. Anni di crisi e attesa, di lotta e di speranza. Ho studiato, meditato, scelto. Ho portato la mia pietruzza e sono ancora sulla breccia, anche se ormai in declino.
</span>
Ho avuto il privilegio di servire due volte Messa per Mons. Cordileone (Requiem pontificale), quando era ausiliario a San Diego. Che Dio conservi a lungo questo uomo di preghiera! Spero che ottenga il berretto rosso presto. Sarebbe un gran bene per la Chiesa.
RispondiEliminaQuanto ai poveri e le chiese, sono tutte sciocchezze. Non hanno forse diritto anche i poveri a vedere la bellezza? I ricchi adornino le chiese per la gloria di Dio e tutti ne godino. L'importante e` non cadere nell'estetismo ma che la bellezza dell'arte abbia valore teologico, indirizzando la mente alla bellezza del Figlio dell'Uomo e del suo sacrificio redentivo reso presente in ogni Messa.
Quanto all'equazione Lefebvre-Kung è completamente errata. A mons. Lefebvre nessuno ha mai mosso un'accusa di deviazione dottrinale o di eresia.
RispondiEliminaMolti di noi trovarono negli anni bui un faro proprio in mons. Lefebvre ed in pochi altri che ardirono esporsi pur sapendo che la persecuzione era in agguato.
a sor Pastorelli
RispondiEliminate mmè ccè fai venì nà nostalgia
a nominà stò ben di Dio
certo nà vorta a ggente
credeva e ccè sperava in Dio
mmò invece chissà cchè gliè successo
sarà stò consumismo, stò finto benessere
màh..........
comunque bisogna lancià
nà grande maratona
ddè preghiera
ppè llè conversioni
quindi ssè mmè posso permette
nvito tutti a pregà ppè ciò
quanto più possibile
e nun dimenticà
a preghiera
nell' "Ora della Misericordia"
ssù che cià potemo fa
tutti uniti
Non ci siamo.
RispondiElimina1. Nessuno, tanto meno io, sta accusando il povero Pastorelli di ignavia.
2. Lo so benissimo che quella frase sui poveri e la chiesa era una scemenza: ma purtroppo tanti "giovani" degli anni Sessanta pensavano questo tipo di scemenze. Andavano confutate allora, e coi fatti, non solo coi borbottii o scuotendo la testa e guardando dall'altra parte.
2. Nessuno ha colto il senso del mio intervento: le trasformazioni catastrofiche sono avvenute perché qualcuno ha cominciato a dire: il mondo è cambiato, la gente è cambiata, i giovani sono cambiati, ergo la Chesa deve cambiare ecc. ecc. In che cosa consisteva il cambiamento? Nelle mode introdotte dalla tv, nel consumismo di massa che andava a braccetto con un finto pauperismo, nel comunismo da quattro soldi... Insomma: per far tacere questa gente bisogna ribattere sul loro terreno. Questi qui l'hanno menata per decenni con la storia che i "giovani" volevano "cambiare": l'unica era ribattergli coi fatti che i giovani non volevano affatto diventare tutti fricchettoni. Ma andava fatto allora. Oggi è tardi, ci vuole davvero la mano di Dio (e i movimenti in parte lo sono, checché se ne dica qui e malgrado i loro limiti).
3. L'accostamento tra estrema destra e tradizionalismo cattolico non me lo sono inventato io: non è colpa mia se esiste gente che dice di essere "fascista" e "sedevacantista" allo stesso tempo, o se, quando io dodicenne dissi ingenuamente che il latino non andava buttato, venni apostrofato come "fascistone".
4. Lefebvre ha promosso un culto della personalità e, quel che è peggio, uno scisma che ha fatto soprattutto danni alla causa che pretendeva di servire.
Pur essendo fedelissimo a Roma - sempre e comunque - devo esprimere le mie felicitazioni che la Messa in latino - tradizionale o di Paolo VI comunque si voglia sia tornata nella piena considerazione anche ai sommi vertici . Certo ci va chi ci vuole andare - anche perchè mediamente dura piu' di quelle in volgare - ma non è mai frutto di improvvisazione o di cose fatte in fretta - la completa riabilitazione di una tradizione pluricentenaria trova la mia completa approvazione
RispondiElimina<span>2. Lo so benissimo che quella frase sui poveri e la chiesa era una scemenza: ma purtroppo tanti "giovani" degli anni Sessanta pensavano questo tipo di scemenze. Andavano confutate allora, e coi fatti, non solo coi borbottii o scuotendo la testa e guardando dall'altra parte. </span>
RispondiEliminaGratis affirmatur, gratis negatur.
<span>3. L'accostamento tra estrema destra e tradizionalismo cattolico non me lo sono inventato io: non è colpa mia se esiste gente che dice di essere "fascista" e "sedevacantista" allo stesso tempo, o se, quando io dodicenne dissi ingenuamente che il latino non andava buttato, venni apostrofato come "fascistone". </span>
Non penso che a nessuno qui interessi dei "sedevacantisti".
<span>4. Lefebvre ha promosso un culto della personalità e, quel che è peggio, uno scisma che ha fatto soprattutto danni alla causa che pretendeva di servire.</span>
Si vede che di Lefebvre sai meno di nulla.
Egregio Sig. Luca, trovo un po' indisponente la vostra critica e i vostri giudizi e la vostra visione un po' distorta (a mio modesto avviso, s'intende) dei fatti storici di cui voi fate cenno. Bisogna aver vissuto in quei tempi, aver assimilato quelle esperienze dirette per poter capire veramente: chi non c'era non può sentenziare, è troppo comodo. E su Mons. Lefebvre abbiamo opinioni piuttosto discordanti: scismatico o difensore della vera fede, della vera dottrina, della vera liturgia ? Con quale diritto, con quali credenziali e su quali informazioni e ragionamenti si basa la vostra sentenza ? Io credo non si possa giudicare così superficialmente. Anche se si può non essere d'accordo su tutto con Mons. L. bisognerebbe rispettare comunque la sua coraggiosa presa di posizione, ma specialmente occorrerebbe sempre ricordare che è un ministro di Dio, volenti o nolenti ... e come lui tanti altri che per difendere la Tradizione della Chiesa hanno rinunciato coscientemente alla carriera, a incarichi prestigiosi, a una ... vita facile.
RispondiEliminaMa la preghiera non deve farci desistere dal mettere in atto tutte le inziative rette ed anche audaci per raggiungere lo scopo. La nostra desistenza sarebbe la nostra condanna. Quando ci presenteremo al Figlio ed Egli ci chiederà: cosa ne hai fatto della fede che ti ho donato? cosa risponderemo? abbiamo avuto paura di proclamarla e difenderla persino nel suo stesso cuore, il Tuo Sacrificio? Io continuerò a non voler esser costretto a risponder con tali parole. Insomma ora et labora.
RispondiEliminaDovrebbero conferire a Montini il titolo di "Santo Protomartire del Modernismo".
RispondiEliminaChi capì agì nell'ambito in cui poteva muoversi e sempre con la taccia di scismatico o apprendista scismatico, di eretico, ecc. ecc. sul capo. Molto facile giudicare opra e farci una colpa di non aver saputo resistere. Ma nelle parrocchie si doveva obbedire o andar via. I circoli cattolici ci chiudevan le porte. Abbiamo formato associazioni di vario genere in tutto il mondo, diffuso giornalini e rivistine, a seconda dei mezzi. I vescovi che con Lefebvre avevano formato il Coetus internationalis Patrum ad uno ad uno si tirarono indietro delusi, si rinchiusero stanchi nelle loro diocesi, chinarono il capo o si dimisero per non diventar complici di un andazzo che li soverchiava. Con chi fermare la marea montante che si avvaleva d'ingenti mezzi finanziari? che trovava ascolto ed accoglienza in Curia e nei papi? Come combattere gli eretici che Paolo VI rimise in cattedra o quelli che furono onorati col cardinalato e che avvelenarono le università pontificie e che contionuano ad avvelenale cloi parti del loro cervello malato?
RispondiEliminaCosa avremmo dovuto fare? La marcia sul Vaticano. Via, cerchiamo d'eser seri. Abbiamo tenuto le posizioni; abbiamo mantenuto la fede; abbiamo alzato la fiaccola della vera dottrina e della santa liturgia; le persecuzioni non ci han domato; l'emarginazione non ci ha impedito di continuare a viver ed operar dove più dove meno apertamnte: nella vita relazionale, nelle scuole, negli uffici, sulla stampa quando ci si concedeva qualche spazio. Luca questo periodo di tenebre non l'ha vissuto: ora gli diamo la pappa scodellata: ma quanti digiuni ha richiesto questa scodella di pappa! Tiremm innanz!
Non credo che Tenco si sia suicidato per essere stato preferito ad Orietta Berti. Come al solito non perdiamo occasione per pontificare. Meno male che Cristo ci ha detto di non giudicare per non essere giudicati. I "vinti", forse, sono i moralisti che pensano di poter entrare nella testa degli altri e si permettono di sputare sentenze.
RispondiElimina<span>Mons. Lefebvre non ha promosso alcun culto della personalità. Se poi qualcuno dei suoi fedeli-ammiratori è un po' sbroccato non è colpa dell'Arcivescovo. Che ci siano ampi settori del "Tradizionalismo" che fanno riverimento ai movimenti neo-fascisti, in Italia ed in tutto il mondo, è un dato di fatto. I sedevancatisti sono 4 gatti. Molti fedeli della FSSPX, in Francia, erano e sono sostenitori del movimento di Jean-Marie Lepen, mentre, in Italia, sostengono Forza Nuova ed anche la Lega che di cattolico ha sempre avuto ben poco: riti dell'ampolla del dio Po, dichiarazioni contro il Papato, inviti, indirizzati alle gerarchie del nord, a fondare una chiesa padana indipendente etc.</span>
RispondiEliminaVorrei cogliere l'occasione per un ringraziare l'Istituto Cristo Re per l'opera svolta, che ho potuto apprezzare personalmente, non solo dal punto di vista estetico.
RispondiEliminaFdS
Concordo pienamente con Fds (e, naturalmente, con il prof. Pastorelli, esimio insegnante a Gricigliano).
EliminaMD
Prima di tutto fu la canzone di Orietta ad esser preferita a quella di Tenco. E poi, non si uccise dopo aver saputo della sua esclusione?
RispondiEliminaQual modello di vita, quali ideali ha lasciato al mondo e soprattutto ai giovani?
Applica a te stesso, sapientone, le parole di Cristo e non giudicare chi ha espresso la sua opinione: e non sputar sentenze.
Dimenticavo: fu lo stesso Tenco a spiegare in un biglietto, considerato autografo dalla magistratura, il motivo della sua protesta. Ricordo che era deluso anche perché gli era stato preferito nel ripescaggio, altro cantante, tal Pettenati, ma di cui non ricordo la canzone sanremese ma solo, e sempre che non vada errato, il tormentone Bandiera gialla.
RispondiEliminaUn suicida, salvo che non sia affetto da patologia psichica, un suicida cosciente cioè, non è modello per nessuno. E' un vinto che sfida Dio negando il dono della vita.
Luca dice "Non ci siamo", "Nessuno ha colto il senso del mio intervento"... mah, temo che sia come la barzelletta di quello che accende la Isoradio che avvisa concitatamente "Attenzione, c'è un pazzo in autostrada che guida contromano!" e quello vedendo decine di auto venirgli contro esclama: "uno solooooo?". Nel senso: sarai forse -dico forse e non vorrei offenderti perché sono toscano e tu permaloso per premessa- sarai forse tu a esprimerti in maniera confusa?
RispondiEliminaInoltre, a dirtela tutta, mi sembra molto poco cristiano chieder conto a persone che non sono state certo con le mani in mano (e tutt'oggi non si godono questo lusso) e che soprattutto hanno sofferto più di altre nel vedere l'implosione della vera fede.
Tanto per toscanizzare: sembrerebbe che tu abbia dormito col deretano scoperto....
<span>Dante dovresti scrivere un libro su questi tuoi meravigliosi ricordi di cristianità vissuta quotidianamente.</span>
RispondiEliminaRicominciamo con gli insulti di chi non ha capito niente e spara su tutto quello che si muove. Li lascio perdere e passo al sodo.
RispondiEliminaHo semplicemente fatto presente che il problema dello stravolgimento della liturgia, della dottrina, della fede ha sì cause "intellettuali", ma si è giovato di un atteggiamento di massa. E' come la faccenda del Sessantotto: non è affatto vero che tutti i "giovani" fossero sessantottini, anzi molti disapprovavano quella roba, però di fatto è passato il messaggio che "i giovani" fossero tutti sessantottini. Se non si interviene su questi circuiti mentali, è tutto inutile, perché si continuerà ad incontrare repliche del genere: "Siete elitari, siete passatisti, siete retrogradi ecc. ecc.".
Sono stato chiaro?
Due sassolini nella scarpa:
1. il tale che si fa chiamare Moscardò farebbe bene a cambiarsi nome e a smetterla di fare lo smargiasso: non so quale Alcazar abbia difeso, quali bombe gli siano state buttate in testa, quale guerra civile abbia combattuto. Abbia piuttosto rispetto per chi il pericolo lo ha corso davvero.
2. su Lefebvre, e anche questo ve l'ho detto un'infinità di volte, vale quello che pensavano persone come il card. Siri o don Piero Cantoni, che, per quanto ne so, è un tradizionalista tanto quanto gli altri. Non capisco perché lo ignoriate ostentatamente, di quale colpa sarebbe reo.
Non so quali pappe scodellate io abbia avuto, dato che grazie a Lefebvre tutto ciò che voleva ricollegarsi alle tradizioni (non alla "Tradizione", di cui falsamente i lefebvriani si arrogano la proprietà) è stato marchiato d'infamia per decenni. Molto più fruttuosa è stata l'opera di realtà come la Fraternità San Pietro.
Complimenti a Pastorelli: non sopportava "Bandiera Gialla"! Ma lo diceva ai suoi coetanei o aveva paura di essere preso in giro? Infatti non c'è cosa peggiore per un "giovane" dell'essere fuori moda, giusto? Come uscire dal busillis?
Nonostante l'apparente serenità - e tu mi conosci, ormai, Giò - nell'anima c'è tanta tristezza. Mi sforzo di trasmettere agli altri, ormai da 50 anni, fede e serenità d'animo. Anche nei momenti, soprattutto passati, di personale tempesta spirituale. La nostalgia prenderebbe il sopravvento: io voglio che i giovani - quanti ne son passati per le mie mani! - guardino avanti, sulla base dell'ieri positivo. E ringrazio Dio d'avermi concesso di continuare a viver questi ultimi anni tra i giovani che a Lui si consacrano.
RispondiEliminavale quello che pensavano persone come il card. Siri o don Piero Cantoni, che, per quanto ne so, è un tradizionalista tanto quanto gli altri
RispondiEliminaCon tutto il rispetto che ho per Siri: ma il suo pensiero è stato forse dogmatico? Dobbiamo pensar male di Lefebvre solo perché ce lo dice lei o Siri, o questo don Cantoni?
<span>Non so quali pappe scodellate io abbia avuto, dato che grazie a Lefebvre tutto ciò che voleva ricollegarsi alle tradizioni (non alla "Tradizione", di cui falsamente i lefebvriani si arrogano la proprietà ;) è stato marchiato d'infamia per decenni. Molto più fruttuosa è stata l'opera di realtà come la Fraternità San Pietro.</span>
Questo dimostra quanto poco informato sei sull'argomento, nonostante tu continui a volerne parlare. Caro Luca, ma lo sai che se non era per Lefebvre, a quest'ora né la messa tridentina, né tantomeno la Fraternità San Pietro avrebbero avuto modo d'esistere (o di sussistere)? Ma chi credi che le abbia conservate? E poi che ne sai di qual'è l'apostolato più fruttuoso? Parli per dar fiato alla bocca?
Io ora come ora, intanto, a far i colloqui dottrinali ci vedo la San Pio X.
Stessa cosa quando parli di tradizioni e Tradizione... ma lo sai di preciso di cosa stai trattando? Lo sai o no quali sono state le motivazioni di Lefebvre, i problemi dottrinali che l'hanno portato alla sua scelta? Oppure ti sei informato guardando nell'archivio del TG5?
Abbi l'umiltà almeno di approfondire la materia, prima di venir a dare giudizi e lectio magistralis sul blog.
<span>Complimenti a Pastorelli: non sopportava "Bandiera Gialla"! Ma lo diceva ai suoi coetanei o aveva paura di essere preso in giro? Infatti non c'è cosa peggiore per un "giovane" dell'essere fuori moda, giusto? Come uscire dal busillis?</span>
RispondiEliminaE le tue credenziali quali sono, di grazia? Cosa hai fatto, e fai, per la Tradizione, oltre il saccente su questo blog?
Io ho sempre detto in faccia, e senza mai nascondermi dietro l'anonimato come invece tu fai qui, quello che pensavo. Ai miei alunni, ai miei colleghi, ai miei superiori, agl'insegnanti dele scuole di cui ero preside, ai preti con cui ho avuto la ventura o la sventura di aver a che fare, vescovi e cardinali compresi.
RispondiEliminaImpara un po' di educazione, ragazzotto, e non presumere di poter dar lezioni a me o ad altri, anche di me ben più meritori.
Quanto a bandiera gialla ho parlato di tormentone: non ho espresso giudizi di merito. Non sai neppure leggere. Torna all'asilo.
<span>
RispondiEliminaCome non mi piace certa prosa che si vuole corretta, soft, ma che a mala pena riesce a celare i veri sentimenti e pensieri, sotto il dolciastro, che con Luca a dire il vero non abbonda, più o meno accentuato, arrivano prima o poi la picca, il giudizio, ma almeno Luca ci ha risparmiato i vari "Dio vi benedica, pregherò per voi" ecc.
Comunque a Luca, posso dire che sono scappata dal gregge, dopo la riforma-rivoluzione liturgica, applicata e imposta con una rara violenza.
Chi era contrario, o poneva domande, era disprezzato, zittito, ostracizzato, a me è stato detto, Il Concilio, non il Concilio Vaticano II, ma Il Concilio, vuole che sia così, se non le va quella è la porta, nessuno la trattiene.
Il terrorismo intellettuale, la dittatura ideologica, il coro frastornante e assordante dei lodatori del rinnovamento, rendeva impossibile ogni replica .
Allora invece di criticare coloro che,secondo lei, non avrebbero agito, ammiri piuttosto chi ha resistito, e non abbia quel giudizio così duro su Mons. Lefebvre, che se non fosse stato per lui, non saremmo qui a discutere di Messa in latino, di Messa Tridentina.
</span>
<span>
RispondiElimina<span>Ed io la , oh pardon, ti ringrazio Dante, per tutto ciò che mi insegni e testimoni su questo blog. </span></span>
<span><span>La tristezza è il sentimento che alberga nel mio cuore, talvolta si mischia alla collera e diventa rabbia, e devo stare anche attenta che l`amarezza, il disgusto, non prendano il sopravvento e mi facciano di nuovo scegliere la fuga, ma appunto sarebbe una fuga e so, per esperienza, che non è la soluzione, che non ti porta la serenità, la pace. </span></span>
Per fortuna ho la mia amata e vitale Messa gregoriana.
Ah se abitassi in Toscana!
<span>Mio diletto Luchino,
RispondiEliminami spiace deluderti: se tu conoscessi un pochino la storia dell'Alcazar sapresti che non ero là dentro.
Vabbè, lasciamo perdere; mi son beccato una buona dose di stizza e l'accusa d'essere smargiasso; ma io non m'offendo perché non ho offeso nessuno e se c'è qualcosa che mi fa ridere è proprio il permaloso attaccabrighe.
Queste credenziali, todavìa, erano nella premessa che il soggetto aveva posto innante le dislessiche circonlocuzioni con cui ci tiene al corrente delle prorpie ubìe canoro-storicistiche. Il classico atteggiamento di chi, come si dice da noi -sboccati toscani- l'ha fatta sull'uscio e poi brontola perché c'è puzzo.</span>
<span>Da' retta, i sassolini mettiteli in bocca, come Demostene!</span>
Ormai ho superato la fase della rabbia. Ne ho viste troppe.
RispondiEliminaE lei come fa a sapere che Tenco non fosse affetto da patologie psichiatriche? La Depressione è una malattia che, se non curata a dovere, può portare al suicidio. La motivazione per un suicidio non può essere una sconfitta a San Remo. Quell'evento può essere stato, semplicemente, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non credo che i suicidi vogliano essere un esempio da imitare. Per un verso sono contento che lei abbia parlato in tali termini, si vede che lei non sa cosa sia la Depressione.
RispondiEliminaMa insomma: prof. Pastorelli, ma dove l'ho offesa? Possibile che lei sia così permaloso? E soprattutto (ben più grave): possibile che lei non si renda conto, insieme con altri personaggi, che su questo blog non fate altro che sputare sentenze su tizio e caio, salvo poi inalberarvi se qualcuno arrischia un commento su di voi o una semplice osservazione o addirittura una domanda?
RispondiEliminaCercate di calmarvi, una buona volta! Tra le vostre idee e la salvezza del mondo c'è un certo iato, permettetemi di dirlo!
Per Lore (che non so se sia maschio o femmina, mentre io invece mi firmo col mio nome di battesimo, altro che anonimato!): se adesso si riammette la Messa VO non è grazie a Lefebvre, ma grazie a una persona chiamata Spririto Santo.
Inoltre volevo ringraziare Pastorelli per avermi risolto un dubbio, citando le processioni del Venerdì Santo: sapevo che in qualche posto c'erano, adesso ne ho conferma (anche se non ho capito a quale posto egli si riferisca).
RispondiEliminaSe poi i "giovani" degli anni Sessanta avessero continuato a farle (spontaneamente, non perché lo diceva il prete!), anziché perdere il tempo dietro al Cantagiro, a Celentano e a compagnia bella o a discutere sulla guerra del Vietnam, sarebbe stato anche meglio.
Anche tu sputi sentenze.......
RispondiEliminaMa mi rendo conto che è difficile non farlo; anche io ci ricado spesso.
L'interlocutore ragiona totalmente distaccato dalla realtà logica dei fatti vagheggiando autocefale resistenze al "potere costituito" che -a quei tempi la disubbidienza non era ancora un valore- era autorevole e docilmente seguito.
RispondiEliminaI novatori si avvalsero poi di linguaggi e metodi accattivanti mentre da sempre si indicava come stretta la via del Cielo....
<p>Ma , Luca ha letto i commenti di chi quei momenti li ha vissuti in prima persona e non per sentito dire ?
RispondiElimina</p><p>Molti giovani di allora si sono lanciati sulla scia della libertà che si offriva a loro, che veniva promessa e permessa, in virtù della nuova primavera anche nella Chiesa diventava proibito proibire, sono stati facili prede, anche se consenzienti, di chi li ha sviati deformati, portandoli sempre più lontani e dal Vaticano II e dal Magistero della Chiesa, e via con gli esperimenti, i bricolages e tutte le invenzioni.
</p><p>I movimenti mano di Dio? Non penso sia la mano di Dio che ha condotto e ispirato lo stravolgimento della Liturgia e anche della Dottrina,una mano c`è stata, non penso sia quella di Dio.
</p><p>Lefebvre ha promosso un culto della personalità???
</p><p>Lei non sa di che cosa sta parlando.Mi permetta una sonora risata.
</p><p>Se vuole vedere il culto della personalità giri il suo sguardo verso certi iniziatori di movimenti.
</p><p>
</p>
Mi sembra che sia lei non solo a non voler capire ma a nemmeno prendere in conto ciò che chi ha VISSUTO quel momento le sta spiegando.
RispondiElimina<span>Mi sembra, Luca, che sia lei non solo a non voler capire ma a nemmeno prendere in conto ciò che chi ha VISSUTO quel momento le sta spiegando.</span>
RispondiEliminaFinalmente!
RispondiEliminaQuando cade la vernice, e cade molto facilmente, si vede che cosa c`è sotto.
Veramente sei tu che sei venuto qui, e hai iniziato a parlare d'argomenti non solo non azzeccandone una, ma pure con tono saccente. La tua ultima affermazione sullo S. Santo è una conferma, ce ne fosse il bisogno.
RispondiEliminaHo, infati scritto, "salvo che non sia affetto da patologia psichica". Chi ha la depressione ha il dovere di curararsi ed hanno il dovere di sottoporre a cure un giovane familiari ed amici. Però come fai tu a sapere che era affetto da patologia psichica? Il suo biglietto, non so se ci sia in internet, era lucidissimo, a quel che ricordo.
RispondiEliminaUna sconfitta a San Remo, per chi vi giochi tutte le sue carte, può portare al suicidio, se non ci son carte ben più solide ed alte di riserva.
Ovviamente si posson fare altre supposizioni e, come c'è chi ha parlato di omicidio - ma la magistratura lo ha escluso - perché non pensare ad una messa in scena tragicamene finita?
Evidentemente non ti rendi conto di quel che scrivi.
RispondiElimina"<span>io invece mi firmo col mio nome di battesimo, altro che anonimato!" </span>
<span>E' chiarissimo, ti ho identificato, poiché sei l'unico Luca al mondo. </span>Nessun anonimato, bravo. Scusa, non me n'ero accorto prima.
Lore parla di sé al maschile. Che sia Lorenzo (il Magnifico)?
Via, qualcosa di buono l'ho fatto. Ne fo un'altra: in molti paesi del meridione ci sono ancora, come in Spagna, queste processioni, espressione della fede più ingenua ed anche alta, quella popolare. I giovani da sé non posson far processioni: queste devono necessariamente esser organizzate dai saceroti che le devon guidare e devon metter a disposizione le chiese ed ottener tutti i permessi necessari. A chi, se non ai sacerdoti, le chiese affidano antiche e spesso preziose statue da portare in processione? Non certo a me, che pure son già avanti con gli anni, figuriamoci ai giovani. Quel che tramonta ha sempre un responsabile: se certe manifestazioni scompaiono non è perché non ci siano giovani disponibili, magari in minor numero che in passato, ma perché ci son giovani abbandonati dalle loro guide spirituali.
RispondiEliminaIo sinceramente non conosco la storia personale di questo cantante. Sono intervenuto semplicemente perché mi ha causato un certo dispiacere sentirle dire certe cose su un suicida. Le persone depresse che si suicidano possono essere estremamente lucide nella loro disperazione. I suicidi non sono necessariamente dei deliranti colti da un raptus; le pulsioni suicidarie diventano sempre più assillanti se non vengono curate nel modo giusto. Non sempre amici e familiari hanno gli strumenti culturali per intervenire nel modo giusto, sommiamo tutto questo al moralismo dei benpensanti e le conseguenze sono tragiche. Inoltre c'è anche una percentuale di persone che non reagisce ai farmaci.
RispondiEliminaDISPERAZIONE: è la negazione della speranza.
RispondiEliminaLe confraternite, caro Pastorelli, le confraternite...
RispondiEliminaMi scusi se non la chiamo prof., ma forse lei ignora che a Roma esiste un professore universitario importante di cognome Pastorelli, e ogni volta che leggo il suo mi viene in mente lui, dunque devo cercare di distinguere. Peraltro sarei professore anch'io, scusi se glielo dico... Vero è che non sono iscritto alla CGIL né al Partitone, e questo fa di me una specie rarissima. Per inciso: che pensa dei nostri colleghi entrati in ruolo col corsetto abilitante? Lei è d'accordo, vero? :-)
Però avrà notato che mi rivolgo a lei col "lei", cosa che non mi pare molto frequente in internet e neanche in questo aulico blog.
A proposito: "Lore" è un nome di battesimo? Di quale calendario? I lefebvriani hanno un calendario apposito? Non lo sapevo... Spero che almeno stavolta coglierete l'ironia, dato che mi pare non siate minimamente in grado di coglierla, e preferite la maldicenza e l'insulto, cose tipicamente italiane, purtroppo, ma certo poco "cattoliche" e per niente cristiane.
Tornando a cose serie, il problema è che le processioni e tutto il resto sono sì state abbandonate dal clero novatore, ma col pretesto che tanto ai "giovani" non interessavano più, e questo era spesso vero (è successo per esempio in Québec). Dunque: dove c'è la richiesta, alla fine c'è anche l'offerta (vedi messe VO).
RispondiEliminaIo non sono affatto permaloso, ma tu usi un tono canzonatorio che lascia perplessi. E spesso l'ironia non è usata con la giusta dose. Io non mi presento mai come professore, e sempre ho detto che son Dante per tutti, anche perché professore lo ero, ora non più. Quindi ho sempre chiesto che mi sia dia del tu, come io fo con gli altri visto il costume internettiano. Giovani o vecchi non m'importa: anche i ragazzetti e persino i barboni di piazza SS.ma Annunziata mi danno del tu e, quelli che meglio mi conoscono, mi chiamano per nome.
RispondiEliminaNon so chi sia il prof. di Roma omonimo, se è Pietro è un serio storico.Se anche tu sei dentro la scuola - ma non vedo cosa c'entrino i partitoni e la CGIL - dovresti ben conoscere i danni causati da gente immessa in ruolo a calci nel sedere. Quando ho presieduto commissioni di concorso ne abbiamo bocciati parecchi: una la ricordo benissimo perché era l'insegnante di mia figlia che il giorno dopo si beccò un 5. E potrei fare tanti altri esempi di ignoranza. Purtroppo la politica del ruolo facile ha deprezzato la scuola e lo stipendio dei docenti. Del resto anche i presidi sono entrati in grande maggioranza con concorsi riservati. Io ho preferito sempre entrar dal portone principale e mai dalla porta di servizio.
Le Confraternite? Embé? La nostra è del 1400 e siamo ancora in vita. E non siamo i beati paoli.
RispondiEliminaGuarda Luca, dire che sei saccente non è un'insulto, è una constatazione. Basta che rileggi uno qualsiasi dei tuoi post sopra.
RispondiEliminaMa se i giovani non l'han mai viste, cosa chiedono?
RispondiElimina<span>Mah, mah, sul fatto che la Milizia del Tempio costituisca un "modello per tutti i tradizionalisti" io avrei molto da eccepire. Innanzitutto perchè tale ASSOCIAZIONE di fedeli, si spaccia per ORDINE CAVALLERESCO, senza esserlo, e perchè i suoi membri si chiamano "CAVALIERI" e "DAME" e il suo rappresentante legale si arroga titoli come "GRAN MAESTRO" o "ECCELLENZA" che fanno parte del lessico proprio degli ordini cavallereschi . Siamo di fronte ad un ORDINE "FAI DA TE", cioè appartenente a quella tipologia CONTRO CUI la Santa Sede con vari interventi, è intervenuta.
RispondiEliminaUn cattolico che non voglia vivere in condizione di FALSITA' e di DISUBBIDIENZA verso le disposizioni della Santa Sede, non solo HA IL DOVERE DI NON ADERIRE a queste organizzazioni CHE SI APPROPRIANO DI SEGNI E DISTINTIVI di ordini cavallereschi, ma HA IL DOVERE DI NON SOSTENERE queste personaggi.</span>
<span>UN VERO CATTOLICO DEVE IMPEGNARSI PER L’AFFERMAZIONE DELLA VERITA’ ANCHE IN QUESTO CAMPO.
Cosa succederebbe se tizio e caio, domattina si mettessero un abito monastico e cominciassero a celebrare la Santa Messa senza essere stati ordinati presbiteri? In proporzione differente, è la medesima cosa. </span>
<span>Poi se non bastasse la CONTRARIA VOLONTA’ DEL VICARIO DI CRISTO ... e sottolineo “se”, la legge della Repubblica Italiana è chiarissima, queste realtà sono ILLEGALI!!!.</span>
Quanti sono i sacerdoti italiani appartenenti all'ICRSP?
RispondiEliminaQuanti sono i sacerdoti italiani appartenenti all'ICRSP?
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