Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

mercoledì 9 giugno 2010

La grande crisi


di Francesco Agnoli


Da anni sono convinto che la Chiesa cattolica stia attraversando una grande crisi, a partire soprattutto dagli anni Sessanta.
Ma è solo da poco, cioè dall’elezione di Benedetto XVI, che mi trovo in spiacevole compagnia. Di coloro, intendo, che sino a ieri magnificavano una presunta “nuova Pentecoste” della Chiesa, maledicendo i “profeti di sventura” e coloro che non si accodavano al carro degli entusiasti. Ricordo di essermi sentito dire mille volte: oggi i preti sono pochi, ma buoni, non come un tempo…
Nella mia esperienza, rispondevo, accanto a quelli indubbiamente validi, conosco sempre più preti impreparati, tiepidi, conformisti, disubbidienti e che non di rado sono i primi ad amare poco la Chiesa stessa.
Ecco, oggi mi trovo a leggere che gli acritici laudatori del nuovo corso hanno cambiato idea, e, cavalcando l’onda dell’odio anticristiano, dichiarano al mondo che è tutto da cambiare. Qual è la loro ricetta? Cosa propongono e cosa sbandierano ai quattro venti, certi, a sentir loro, di fare il bene della Chiesa? Ripetono cose vecchie, trite e ritrite, le stesse che dicono da cinquant’anni, cioè dall’inizio di questa gravissima crisi: la necessità di aprire al matrimonio dei preti, al divorzio, all’aborto, ai matrimoni gay, alla contraccezione…
Poi, aggiungono, è necessaria più democrazia, abolire il primato petrino, trasformare la Chiesa in un parlamento in cui la Rivelazione sia perennemente ai voti…
Ecco, codesti venditori di monete false vogliono intraprendere la strada machiavellica della “realtà effettuale”, perché la fede, quella che “sposta le montagne” e “vince il mondo”, trasformando la realtà, la hanno persa da tempo. Per questo la loro diagnosi è errata, a differenza di quella di alcune “vigili sentinelle” che, con vero amore per la Chiesa, da anni ne hanno denunciato le ferite, le macchie, i tradimenti.
Tra codeste sentinelle vi è il gesuita Malachi Martin, già stretto collaboratore del cardinal Bea e di papa Giovanni XIII. Proprio in questa veste Martin ebbe a leggere il terzo segreto di Fatima, di cui parlai due giovedì fa, concordando con chi ritiene che esso riguardi la crisi della Chiesa iniziata negli anni Sessanta. Ebbene Martin è autore di un interessantissimo testo, I Gesuiti (Sugarco 1988), che andrebbe rispolverato. Questo libro è dedicato, significativamente, a “Nostra Signora di Fatima” e mette in luce soprattutto la disgregazione di un ordine religioso, quello dei Gesuiti, che aveva dato alla Chiesa una prova secolare di obbedienza, di coraggio e di intelligenza. Martin afferma che negli anni Sessanta molti gesuiti, col beneplacito dei loro superiori, si sono esercitati a fare a brandelli “non solo i fianchi ma anche la sostanza del cattolicesimo”.
Tra costoro ricorda George Tyrrell, Teilhard de Chardin, Pedro Arrupe e Karl Rahner, definito “l’uomo di punta dell’autocannibalismo cattolico” (a cui Giovanni Cavalcoli ha da poco dedicato il suo “Karl Rahner. Il concilio tradito”, Fede & Cultura).
A questi e a tanti altri gesuiti Martin imputa di aver lottato in tutti i modi contro il cattolicesimo romano, propagandando l’alleanza col marxismo, e una nuova visione dell’omosessualità, dell’aborto, del divorzio, dell’autoerotismo, del celibato ecclesiastico e dell’autorità petrina. Alcuni di loro, racconta Martin, nella loro lotta all’Humanae vitae arrivarono a sostenere la necessità, per la miglior riuscita del loro ministero, di avere “rapporti intimi con donne senza che questi implicassero il matrimonio formale o legale”.
Così la Compagnia di Ignazio, che aveva servito tanti papi senza indugio, che aveva dato centinaia di martiri, pronti a farsi uccidere per la fede e per l’unità della Chiesa, si schierò compatto contro Roma e la sua Tradizione. Tanto che Giovanni Paolo I, il papa dei 33 giorni, aveva già pronta, prima di morire, una riforma, o, se non gli fosse stata possibile, una “liquidazione definitiva della Compagnia”.
In un capitolo intitolato “Tempesta sulla città”, Martin propone una interpretazione degli anni del Concilio: una “gloriosa confusione”, una “confusione euforica” si impadronì allora del mondo cattolico, e “tutto un mondo venne spazzato via dalla mattina alla sera”. Un giorno la gente “scoprì all’improvviso che il latino universale della messa non c’era più” e che al suo posto c’erano “una babele di lingue” e “un nuovo rito che assomigliava all’antica messa come una capanna assomiglia ad una dimora palladiana”.
“Gli altari del sacrificio furono tolti”, le statue e gli inginocchiatoi buttati, insieme alla concezione tradizionale del sacerdozio, ai voti di povertà, castità ed obbedienza, e alle tonache. Al posto delle quali comparvero “maglioni a dolcevita, pantaloni larghi, bluejeans”, “barbe, basettoni, capelli raccolti in code di cavalli”.
I riformatori avevano promesso che le innovazioni avrebbero portato a tempi splendidi; in realtà l’ ordine gesuita, che era continuamente cresciuto dopo l’inizio del Novecento, si assottigliò bruscamente, così come la frequenza della gente ai sacramenti, che diminuì in poco tempo del 30% negli Usa, del 60% in Francia ed Olanda, mentre dal 1965 al 1977 dai 12 ai 14 mila preti lasciarono il loro ministero: “la Chiesa cattolica non aveva mai subito delle perdite così disastrose in un tempo tanto breve”.
Tutto in nome dell’ “aggiornamento”, di un “parossismo innovativo” che personaggi come il cardinale gesuita Martini, incapace di leggere storia e segni dei tempi, continuano a predicare in buona, clericale compagnia.


Fonte "Il Foglio" 3 giugno 2010, via Una Fides

130 commenti:

  1. Neanche farlo apposta, oggi su ilGiornale.it Ida Magli ha pubblicato un interessantissimo articolo che sembra quasi fare da corollario a quanto riportato oggi dalla Redazione.

    Senza Gesù sta morendo la Chiesa

    di Ida Magli

    «È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l'umanità?». Parole del poeta Thomas Eliot, di cui qualche anno fa Luigi Giussani diede questa spiegazione: «La Chiesa ha cominciato ad abbandonare l'umanità perché ha dimenticato chi era Cristo... ha avuto vergogna di Cristo». Bisogna che coloro che si ritengono cristiani facciano proprio questo grido e lo ripetano ovunque con forza perché soltanto chi è fuori dalla Gerarchia può salvare la Chiesa, armato solo delle parole di Gesù, come dimostra la storia del passato, dai movimenti penitenziali alla predicazione popolare, a San Francesco.
    Anche nei giorni scorsi è stata fornita con clamore l'ennesima notizia riguardo alla presunta complicità di un vescovo in un caso di pedofilia; eppure non è la pedofilia, il problema più grave della Chiesa attuale, sebbene siano in molti a crederlo e forse la Chiesa stessa. Il pericolo mortale è quello denunciato da Giussani: la mancanza del Gesù vero nella predicazione e nel vissuto della Chiesa; del Gesù che ha parlato alla mente, al cuore degli uomini, non di sessualità, o di diritti, o di poveri, ma di ciò che li definisce «uomini» al di là da questo, della certezza del proprio essere uomini anche senza di questo. Per trovare un modo nuovo di dire ciò che soltanto Gesù nella storia dell'umanità è riuscito a dire, serve un'invenzione geniale, una volontà che non abbia timore di nulla, se si vuole che il cristianesimo torni a essere vitale in Occidente. Le strutture sulle quali si è retta la Chiesa fino a oggi stanno andando in rovina. La crisi è drammatica nelle sue cifre concrete, anche se ci si ostina a non discuterne pubblicamente. Dal Concilio vaticano II in poi il declino è stato inarrestabile. Il numero complessivo dei sacerdoti si è ridotto di due terzi, senza prendere in considerazione poi l'età media che supera i sessant'anni. Le religiose, che hanno rappresentato fin dall'inizio la presenza più diffusa e più fattiva della Chiesa cattolica e il cui rapporto con i consacrati di sesso maschile è stato sempre di tre a uno, in Europa oggi non si presentano quasi più alla porta dei conventi e si cercano in India, in Africa, nelle Filippine (con le conseguenze di «significato» che questo comporta, ma di cui non è politicamente corretto parlare). Negli Stati Uniti il numero delle religiose è passato dalle 180mila degli anni '70 alle 68mila odierne, con un'età media di settanta anni e soltanto il 7% sotto i cinquanta, il che significa che si stanno estinguendo. I religiosi sacerdoti sono passati da 23mila a 14mila con una media di ottanta anni e soltanto il 21% sotto i sessanta. Si tratta di strutture fondamentali, del braccio operativo della Chiesa nel mondo, ma è evidente che sono abbandonate perché non rispecchiano più il rigore di «assoluto», quell'essenza del messaggio evangelico di cui ha sete l'uomo contemporaneo. Più la Chiesa si avvicina alle altre religioni e più Gesù si allontana, perché Gesù non somiglia a nessuno e tanto meno può riassumersi nelle opere di bene, che pure sono riconosciute da tutti come un grande merito della Chiesa.
    (continua...)

    RispondiElimina
  2. (...riprende)

    Su Gesù non si può venire a patti, non si possono instaurare «dialoghi». Gesù non si è difeso, durante il suo processo, non ha «dialogato» con Pilato, sebbene questi lo esortasse a farlo. Non è vero che il dialogo è sempre possibile, come tanti oggi sostengono. È il sistema logico dell'uomo che lo impedisce perché non ammette contraddizioni, perché riconosce nella «forma» ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Nessuno lo sapeva meglio di Gesù, che aveva fondato la sua rivoluzione sulla battaglia contro l'impurità, contro i precetti tabuistici, contro il sacrificio, contro la preghiera rituale, contro tutto quello che «non viene dal cuore dell'uomo» e che assume valore soltanto attraverso la ripetizione. Era impossibile farlo capire né alla sinagoga né a Pilato. Perciò ha taciuto. Ma nel suo grido: «Non ripetete parole» è riassunta l'essenza del suo pensiero, del suo rispetto per l'uomo e per ogni parola che l'uomo pronuncia. Forse qualcuno avrà il coraggio di cominciare da qui.

    UNA RACCOMANDAZIONE DAL SOTTOSCRITTO: cerchiamo di non far puerile polemica sul passaggio "contro il sacrificio". E' oltremodo chiaro che si riferisce al sacrificio del Tempio di Gerusalemme, non al Sacrificio del Calvario (con la "S" maiuscola, l'altro ce l'ha minuscola).

    RispondiElimina
  3. Ho letto i due articoli precedentemente menzionati e condivido le loro tesi in quanto oggettive. I disastri sono imputabili alla pseudo rivoluzione del sessantotto, che non lasciò esenti  dal libertismo e dalla frenetica attribuzione a CRISTO di " primo socialista della Storia" anche gli uomni di Chiesa, come se primo compito della Chiesa fosse quello di sostitursi agli  Stati nell'esercizio di funzioni di carattere sociale ovvero una concorrenzialità tra CHIESA E STATO, mai come in questo periodo sono scomparsi le religiose e i religiosi dagli ospedali, dalle case di cura, dalle scuole , dalle caserme, dalle carceri chi vi rimane lo fa a titolo personale con innumerevoli sacrifici e allo stremo delle forze fisiche spesso lasciati "soli " sia materialmente sia fisicamente ma ricchi di CRISTO . E' questa ricchezza che ancora ci frastorna, ci commuove e ci fa meditare . LA SANTISSIMA TRINITA' ci parla ogni giorno. la voce di DIO nel Vecchio Testamento, la voce di CRISTO nel nuovo TESTAMENTO, LO SPIRITO SANTO tramite il  VICARIO di CRISTO:Voci di VERITA' ma oggi alla VERITA' non si vuol dare ascolto. Si teorizza che anche le altre confessioni, meno impegnative e  in alcuni casi più relativiste possiedono parte di VERITA' e quindi tutte utili per la salvezza dell'UOMO.  Cristo parla di CARITA' ma non intesa come un aspetto formale ma un aspetto di fede e razionalità e solo ben meditando sulla autentica CARITA' che la CHIESA trovera' nuovamente la linfa necessaria proseguire il MANDATO di CRISTO finno alla fine del tempo umano.

    RispondiElimina
  4. Eh no, caro Agnoli, non ci stiamo! Non eri affatto l'unico a percepire la presenza della gravissima patologia degenerativa (perdita del sacro e della Tradizione) negli anni precedenti questo pontificato. C'è chi, come il soprascritto, ha passato i trent'anni di GPII con lo stomaco in mano di fronte all'"updating" mediatico tentato dalla Chiesa (anche sotto l'egida di Opus Dei, forse l'organizzazione più ostile ai Gesuiti), con il papa giovanilista, con le ole, i coretti, i balli tribali in San Pietro, il proliferare dei cantacci, ecc. ecc. ecc., in una battuta: l'ultima mano di vernice sulla DISTRUZIONE DEL SACRO. E per trent'anni chi si azzardava a obiettare qualcosa veniva tacciato di essere contro la Chiesa, di essere un formalista, un esteta, un superficiale. Ora che le vacche sono scappate, anche in Vaticano qualcuno comincia ad accorgersi  del disastro. Lo fa con la solita, proverbiale mancanza di lena, procedendo per piccoli e incerti passi, uno avanti e mezzo indietro: ecco il Motu Proprio ed ecco il pur encomiandissimo Benedetto XVI che mai celebra secondo il rito antico, secondo il rito della Tradizione; ecco un monito a preti e vescovi, ed ecco la mancata rimozione di quel prete o vescovo eretico (a meno che - e siamo di nuovo al mediatico - non ci si mettano di mezzo la stampa e l'opinione pubblica). La scandalosa verità, che nessuno, caro Agnoli, ancora oggi ha il coraggio di dire è che i quasi trent'anni del pontificato di Giovanni Paolo II sono stati, sul fronte della sacralità, PREZIOSO TEMPO PERSO. La malattia, comunque, ha origini molto, molto, molto lontane.

    RispondiElimina
  5. Ricordo che il questa clericale compagnia c'era e c'è, seppur con modalità più raffinate e con un modernismo minimalista, hegeliano, che nega il principio di non contraddizione per conciliare l'inconciliabile in un mostro teologico quale è l'ermeneutica della continuità, Joseph Ratzinger e i suoi sodali.

    RispondiElimina
  6. Provate a indovinare l'autore di questo ottimo passo sulla desacralizzazione nella Chiesa, e in particolare della musica sacra:

    "E' triste vedere solo il male ovunque" e avere in continuazione il pianto e il lamento sulle labbra. Ma dove andare e che fare per sfuggire a questa necessità del nostro tempo?
    Sentite questo stupido muggito che risuona sotto la volta delle cattedrali? Che cos'è? E' il canto di lode e di benedizione che la sposa mistica rivolge a Gesù Cristo, è la palinodia barbara, pesante, ignobile dei cantori di parrocchia.
    Come sono stonate, rauche, abominevoli le loro voci, come questo accompagnamento (fatto a casaccio)... è orrendo e ripugnante; ma non sembrano mostruosi insetti ronzanti su un cadavere?
    E l'organo, l'organo, questo re degli strumenti, questo Oceano mistico che ancora poco tempo fa bagnava di armonia le preghiere e i lamenti dei secoli, lo sentite ora prostituirsi a dei motivi di vaudevilla e persino a dei galops?... Sentite, nel momento solenne in cui il prete innalza l'ostia consacrata, sentite questo miserabile organista che esegue delle variazioni su Di piacer mi balza il cor o Fra Diavolo?
    O vergogna! O scandalo! Quando smetterete di rinnovarvi ogni domenica, ogni giorno di festa in tutte le chiese di Parigi e in tutte le città degli ottantasei dipartimenti di Francia? Quando si cacceranno dal luogo sacro queste bande di ubriachi vocianti? Quando avremo finalmente della musica religiosa?
    Musica religiosa!... Ma noi non sappiamo più che cos'è. Le grandi concezioni di questo genere dei Palestrina, degli Haendel, dei Marcello, degli Haydn, dei Mozart hanno a malapena una esistenza da biblioteca. Mai questi capolavori sollevano la polvere che li ricopre; mai il loro verbo si fa carne o per colpire di terrore e di meraviglia o per incatenare religiosamente la folla prosternata davanti al santo dei santi.
    Non è che siano dimenticati o disprezzati. No, la ragione del loro silenzio è più grave, più profonda.
    Noi non sappiamo più che cos'è la musica religiosa
    ; e come potrebbe essere altrimenti?
    Il potere spirituale del Medio Evo, questo potere così grandioso e spesso così benefico al tempo dei suoi splendori, simile ora a un calamo spezzato, a un lucignolo che fuma a stento, non ha più in sé la forza di affondare vigorose radici al suolo e di illuminare cielo e terra con sfavillanti e miracolosi fasci d'oro. Da molto tempo la direzione del movimento sociale gli è sfuggita."

    RispondiElimina
  7. <span>Provate a indovinare l'autore di questo ottimo passo sulla desacralizzazione nella Chiesa, e in particolare della musica sacra:  
     
    "E' triste vedere solo il male ovunque" e avere in continuazione il pianto e il lamento sulle labbra. Ma dove andare e che fare per sfuggire a questa necessità del nostro tempo?  
    Sentite questo stupido muggito che risuona sotto la volta delle cattedrali? Che cos'è? E' il canto di lode e di benedizione che la sposa mistica rivolge a Gesù Cristo, è la palinodia barbara, pesante, ignobile dei cantori di parrocchia.  
    Come sono stonate, rauche, abominevoli le loro voci, come questo accompagnamento (fatto a casaccio)... è orrendo e ripugnante; ma non sembrano mostruosi insetti ronzanti su un cadavere?  
    E l'organo, l'organo, questo re degli strumenti, questo Oceano mistico che ancora poco tempo fa bagnava di armonia le preghiere e i lamenti dei secoli, lo sentite ora prostituirsi a dei motivi di vaudevilla e persino a dei galops?... Sentite, nel momento solenne in cui il prete innalza l'ostia consacrata, sentite questo miserabile organista che esegue delle variazioni su Di piacer mi balza il cor o Fra Diavolo?  
    O vergogna! O scandalo! Quando smetterete di rinnovarvi ogni domenica, ogni giorno di festa in tutte le chiese di Parigi e in tutte le città degli ottantasei dipartimenti di Francia? Quando si cacceranno dal luogo sacro queste bande di ubriachi vocianti? Quando avremo finalmente della musica religiosa?  
    Musica religiosa!... Ma noi non sappiamo più che cos'è. Le grandi concezioni di questo genere dei Palestrina, degli Haendel, dei Marcello, degli Haydn, dei Mozart hanno a malapena una esistenza da biblioteca. Mai questi capolavori sollevano la polvere che li ricopre; mai il loro verbo si fa carne o per colpire di terrore e di meraviglia o per incatenare religiosamente la folla prosternata davanti al santo dei santi.  
    Non è che siano dimenticati o disprezzati. No, la ragione del loro silenzio è più grave, più profonda.  
    Noi non sappiamo più che cos'è la musica religiosa
    ; e come potrebbe essere altrimenti?  
    Il potere spirituale del Medio Evo, questo potere così grandioso e spesso così benefico al tempo dei suoi splendori, simile ora a un calamo spezzato, a un lucignolo che fuma a stento, non ha più in sé la forza di affondare vigorose radici al suolo e di illuminare cielo e terra con sfavillanti e miracolosi fasci d'oro. Da molto tempo la direzione del movimento sociale gli è sfuggita.
    </span>

    RispondiElimina
  8. chiunque abbia pronunciato queste parole è evidentemente tragicamente consapevole cje "ciò che non ha la forza di affondare vigorose radici"; ma le radici, portatrici dell'unica Forza che conta: il Signore, non sono divelte del tutto. Occorre estirpare gli inuinamenti da eresia e da antropocentrismo che ha espulso il Soprannaturale... quel che è sfuggito non è tanto la direzione del movimento sociale (che sappiamo sempre da che parte va, soprattutto una volta che è stato estromesso Dio!) , ma il Signore Vivo e Vero com'è realmente!!! Quando e dove c'è Lui, tutto si ri-sana, si ri-genera e ritrova la direzione giusta (verso il Padre)...

    RispondiElimina
  9. Credo che Roma non abbia ancora capito che la Messa nuova e il dialogo ecumenico stanno lentamente devitalizzando la Chiesa fino a distruggerla completamente. I 27 anni di pontificato di Woytjla e anche i 5 di Ratzinger hanno rappresentato del tempo prezioso andato perso per stare dietro ai balletti etnici, ai dialoghi ecumenici e ad uno sterile impegno sociale anzichè venire dedicati con amore e dedizione alla cura della vigna malata e ormai boccheggiante. Vescovi e sacerdoti, ormai agghindati con orribili stracci multicolori durante la sacra liturgia e vestiti in borghese nella vita di tutti i giorni, rappresentano l'emblema dell'abbandono del sacro e del divino da parte della Chiesa. Vuote parole di amore universale e di filantropia riempiono ormai le prediche dei sacri ministri, dimentichi dell'autentica missione del vero sacerdote di Cristo, dimentichi di parlare del Bene e del Male, dei dogmi, delle verità di Fede. La Sposa di Cristo langue perchè è fuggita dal suo Sposo divino per rincorrere mille amanti.

    RispondiElimina
  10. <span>hiunque abbia pronunciato queste parole è evidentemente tragicamente consapevole che ormai siamo immersi in "ciò che non ha la forza di affondare vigorose radici"...</span>
    <span> tuttavia le radici, portatrici dell'unica Forza che conta: il Signore, non sono divelte del tutto. Occorre estirpare gli inuinamenti da eresia e da antropocentrismo che ha espulso il Soprannaturale... quel che è sfuggito non è tanto la direzione del movimento sociale (che sappiamo sempre da che parte va, soprattutto una volta che è stato estromesso Dio!) , ma il Signore Vivo e Vero com'è realmente!!! Quando e dove c'è Lui, tutto si ri-sana, si ri-genera e ritrova la direzione giusta (verso il Padre)...</span>

    RispondiElimina
  11. L'autore è uomo raffinato, ma potremmo osservare che rispetto a Symbolum 77 e simili sconcerie, qualsiasi cabaletta da vaudeville fa, dinanzi a Nostro Signore, un gran figurone. Dice bene l'autore: la musica religiosa è uno degli elementi vitali, molto vicino al cuore del problema. Per intenderci: cinque minuti di Padre Nostro versione pop trasmessi da Radio Maria annullano, con la loro inconsapevole carica blasfema, ore e ore di buona pastorale di Padre Livio e soci, perché minano negli ascoltatori più sprovveduti il retto intendimento del sacro, lasciando pensare che musica religiosa sia qualsiasi idiozia che menzioni nel testo qualche pio concetto.

    RispondiElimina
  12. crede forse che i politici di destra non abbiano nulla a che fare con la massoneria? Avete dimenticato la P2? Avete presenti i sempre più numerosi politici con la kippà?
    Purtroppo è un problema trasversale, anche nella Chiesa...

    RispondiElimina
  13. OTTIMO AGNOLI!!!! non condivido Peppevella: se3 non ci fosse stato Giovanni Paolo II non ci sarebbe stato Ratzinger. " De labore Solis": ha girato il mondo per ribaltare la situazione che ora Ratzinger e il suo Successore porteranno a termine.

    RispondiElimina
  14. Certo che è un problema trasversale, ma solo quando la destra si mette a inseguire la sinistra (liberale, riformista, progressista, socialista o comunista che sia) sui suoi stessi temi. In quel caso si raccattano personaggi che possano rappresentare quei temi e quelle idee, con quello che ne consegue.
    In ogni caso, il caro "Gran Maestro" l'ha detto chiaramente: la sinistra è figlia della massoneria. Il tradizionalista che vota a sinistra sappia da che popò di "figlia di" si sta facendo rappresentare.

    RispondiElimina
  15. Per ora, fermiamoci a Benedetto XVI. Del suo successore ne riparleremo, se mi concedete la licenza poetica, "ad multos annos".

    RispondiElimina
  16. No cara mic, non lo credo. Infatti nell'articolo vien fatto notare anche quello, anche se con meno risalto. Che il sig. Presidente del Consiglio fosse tesserato ad una loggia massonica dovrebbero saperlo anche i sassi ma che lo siano anche esponenti della sinistra finora per me non era noto.

    RispondiElimina
  17. HAHA! e già!

    Tranquillo, il "tragicomico" voltagabbana di Agnoli si trasferirà anche qui, in questo "consesso di giusti" anche qui tra un pochino, si professeranno “tutti lefevriani della prima ora”.

    RispondiElimina
  18. Beh! Lumine! Ricordiamoci che Ratzinger non ha fatto molto meglio di Giovanni PaoloII. Non mi pare si sia mai schierato con coloro che difendevano la S.Messa, e il sacerdozio, anzi. Oggi qualcosina fa, perchè forse si sta rendendo conto che la Chiesa affonda, ma non mi pare rinneghi nulla del disastroso CVII. E' un'arrampicarsi sugli specchi. ILCVII non ha portato nulla di buono e come il fico che non fa frutti andrebbe estirpato.
    Comunque confidiamo nello Spirito Santo e nelle preghiere di Maria. La storia ricorderà quest'epoca come la grande eresia infiltratasi nella Chiesa.

    RispondiElimina
  19. Comunque avvilita come ero difronte ai balletti di Giovanni Paolo II, ai suoi baci coranici, allo sterco di vacca fattosi spalmare sulla fronte, agli incontri di Assisi, che facevano ribaltare nella tomba S.Francesco, ai dialogoni e dialoghini interreligiosi, oggi ringrazio Dio di averci dato Benedetto XVI e non un Papa Martini, soprattutto perchè mi pare essere un buon pastore,  nonostante la filosofia hegeliana che mina un po' la dottrina, ha veramente a cuore il bene delle anime.

    RispondiElimina
  20. Proprio con lo scopo di «mettere il mondo moderno in contatto con le energie vivificanti e perenni del Vangelo» (Giovanni XXIII, Cost. ap. Humanae salutis, 3), si è realizzato il Concilio Vaticano II, <span>[bell'affare]</span> nel quale la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, <span>prende sul serio</span> e discerne, trasfigura e supera <span>[Hegel, puro puro!!]</span> le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. <span>[Lutero e Voltaire ovvero il peggio Modernismo]</span>.

    <span>Così da sé stessa la Chiesa accoglieva e ricreava </span><span>[pure]</span><span> il meglio delle istanze della modernità</span>, <span>[la modernità come il Mondo è per divina volontà di Gesù nemica e ostile al mondo]</span> da un lato superandole <span>[chi nega che Ratzinger NON sia modernista, ora è un cieco]</span>e, dall’altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita <span>[sarebbe bello sapere quali sono nello specifico]</span>. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico <span>[cioè per esempio i Neocatecumenali e la nuova chiesa di Padre Pio!??!?]</span> e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» <span>[e te pareva]</span> – come servizio evangelico all’uomo e alla società.

    INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA NEL CENTRO CULTURALE DI BELÉM A LISBOA 11 Maggio 2010

    RispondiElimina
  21. Mai stato lefebvriano, anche se non ho nulla contro Lefebvre (anzi...). Ma nei 27 anni di Giovanni Paolo II, di Navarro Vals, del Marini cattivo, delle santificazioni (di massa) spray, e via dicendo, fui tra le mosche bianche che andavano ripetendo: Risacralizzare, risacralizzare, risacralizzare! Rimettere in sella il rito! Tornare alla Tradizione liturgica!

    RispondiElimina
  22. per LUMINE: non sarei così entusiasta, fossi in te!

    "Proprio con lo scopo di «mettere il mondo moderno in contatto con le energie vivificanti e perenni del Vangelo» (Giovanni XXIII, Cost. ap. Humanae salutis, 3), si è realizzato il Concilio Vaticano II, <span>[bell'affare]</span> nel quale la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, <span>prende sul serio</span> e discerne, trasfigura e supera <span>[Hegel, puro puro!!]</span> le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. <span>[Lutero e Voltaire ovvero il peggio Modernismo]</span>.

    <span>Così da sé stessa la Chiesa accoglieva e ricreava </span><span>[pure]</span><span> il meglio delle istanze della modernità</span>, <span>[la modernità come il Mondo è per divina volontà di Gesù nemica e ostile al mondo]</span> da un lato superandole <span>[chi nega che Ratzinger NON sia modernista, ora è un cieco]</span>e, dall’altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita <span>[sarebbe bello sapere quali sono nello specifico]</span>. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico <span>[cioè per esempio i Neocatecumenali e la nuova chiesa di Padre Pio!??!?]</span> e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» <span>[e te pareva]</span> – come servizio evangelico all’uomo e alla società."

    INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA NEL CENTRO CULTURALE DI BELÉM A LISBOA 11 Maggio 2010

    RispondiElimina
  23. Lumine, il chaier de doléances del magro trentennio wojtyliano è più ponderoso dell'enciclopedia Treccani. Il fatto che vi fu anche del bene (e chi lo nega?!), come la valorizzazione di Joseph Ratzinger o l'insistenza sulla necessità di contrastare la "cultura della morte", non toglie che molti furono i danni e molto fu, soprattutto, il tempo perduto. Il mio personale timore  è che l'ottimo Benedetto XVI sia arrivato al capolinea della sua azione riformatrice e che l'eventuale recupero - foss'anche marginale - del sacro e della Liturgia di sempre sarà lasciato da questo Papa al suo successore, se mai quest'ultimo procederà su questa via.

    RispondiElimina
  24. <span>per LUMINE: non sarei così entusiasta, fossi in te!  
     
    "Proprio con lo scopo di «mettere il mondo moderno in contatto con le energie vivificanti e perenni del Vangelo» (Giovanni XXIII, Cost. ap. Humanae salutis, 3), si è realizzato il Concilio Vaticano II, <span>[bell'affare]</span> nel quale la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, <span>prende sul serio</span> e discerne, trasfigura e supera <span>[Hegel, puro puro!!]</span> le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. <span>[Lutero e Voltaire ovvero il peggio Modernismo]</span>.  
     
    <span>Così da sé stessa la Chiesa accoglieva e ricreava </span><span>[pure]</span><span> il meglio delle istanze della modernità</span>, <span>[la modernità come il Mondo è per divina volontà di Gesù nemica e ostile al cristiano]</span> da un lato superandole <span>[chi nega che Ratzinger NON sia modernista, ora è un cieco]</span>e, dall’altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita <span>[sarebbe bello sapere quali sono nello specifico]</span>. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico <span>[cioè per esempio i Neocatecumenali e la nuova chiesa di Padre Pio!??!?]</span> e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» <span>[e te pareva]</span> – come servizio evangelico all’uomo e alla società." 
    </span>

    RispondiElimina
  25. Bravissima Annarita, condivido! Ratzinger non ha fatto molto meglio di Woytyla e continua, anzi, a difendere a spada tratta il VII, comprese le derive ecumeniche che stanno portando al relativismo religioso e all'indifferentismo. Poi, riguardo all'ermeneutica della continuità, siamo noi che continuiamo a citarla ad ogni piè sospinto, ma Benedetto XVI l'ha più nominata da quel fatidico 2005? Non mi pare proprio, è rimasta lettera morta. Al di là di qualche pizzo e merletto, che tra l'altro usa soltanto lui perchè vescovi e sacerdoti celebranti continuano ad agghindarsi come straccioni in mancanza di direttive serie, cos'altro ha fatto? Anche il crocefisso sull'altare lo usa soltanto lui. I vescovi non lo seguono per niente, anzi, scomparsa la generazione del pre-concilio non resterà più nessuno ad annunciare la Fede! Solo buonismo, amore universale e vuota filantropia da mentecatti! Avete mai visto come celebra Messa il tanto decantato e ratzingeriano mons. Giovanni D'Ercole? Da far pietà! Altro che recupero della tradizione. I nuovi vescovi e i nuovi preti sono peggiori di coloro che li hanno preceduti. Casule multicolori, mitrie di plastica, amitto che nessuno usa più, camicioni bianchi onnipresenti, stole da arlecchino. Questi sono i chierici dell'era Ratzinger. Al di là del Motu Proprio, cos'altro ha fatto per la tradizione Benedetto XVI? E' entrato nella moschea blu di Istanbul, nella sinagoga di Roma, in un tempio luterano e ha detto che i maomettani sono nostri "fratelli". Tanto fratelli che il giorno prima avevano ucciso un vescovo nel nome di Allah!

    RispondiElimina
  26. <span>per LUMINE: non sarei così entusiasta, fossi in te!  
     
    "Proprio con lo scopo di «mettere il mondo moderno in contatto con le energie vivificanti e perenni del Vangelo» (Giovanni XXIII, Cost. ap. Humanae salutis, 3), si è realizzato il Concilio Vaticano II, <span>[bell'affare]</span> nel quale la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, <span>prende sul serio</span> e discerne, trasfigura e supera <span>[Hegel, puro puro!!]</span> le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. <span>[Lutero e Voltaire ovvero il peggio Modernismo]</span>.  
     
    <span>Così da sé stessa la Chiesa accoglieva e ricreava </span><span>[pure]</span><span> il meglio delle istanze della modernità</span>, <span>[la modernità come il Mondo è per divina volontà di Gesù nemica e ostile al mondo]</span> da un lato superandole <span>[chi nega che Ratzinger NON sia modernista, ora è un cieco]</span>e, dall’altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita <span>[sarebbe bello sapere quali sono nello specifico]</span>. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico <span>[cioè per esempio i Neocatecumenali e la nuova chiesa di Padre Pio!??!?]</span> e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» <span>[e te pareva]</span> – come servizio evangelico all’uomo e alla società."  
     
    INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA NEL CENTRO CULTURALE DI BELÉM A LISBOA 11 Maggio 2010</span>

    RispondiElimina
  27. Secondo me, invece, la differenza tra l'uno e l'altro è enorme e significativa. Sul fronte liturgico in ventisette anni Giovanni Paolo II ha partorito un indultino di scarsa efficacia, mentre Benedetto XVI in soli cinque anni ha consentito al rito tradizionale di tornare in parecchie chiese, anche se manca all'appello un passo di grande importanza: la celebrazione in Vetus Ordo da parte del Papa.

    Ma chi è l'autore del brano sulla musica sacra?

    RispondiElimina
  28. (scusate i refusi)
    <span>per LUMINE: non sarei così entusiasta, fossi in te!  
     
    "Proprio con lo scopo di «mettere il mondo moderno in contatto con le energie vivificanti e perenni del Vangelo» (Giovanni XXIII, Cost. ap. Humanae salutis, 3), si è realizzato il Concilio Vaticano II, <span>[bell'affare]</span> nel quale la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, <span>prende sul serio</span> e discerne, trasfigura e supera <span>[Hegel, puro puro!!]</span> le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. <span>[Lutero e Voltaire ovvero il peggio Modernismo]</span>.  
     
    <span>Così da sé stessa la Chiesa accoglieva e ricreava </span><span>[pure]</span><span> il meglio delle istanze della modernità</span>, <span>[la modernità come il Mondo è per divina volontà di Gesù nemica e ostile al cattolico]</span> da un lato superandole <span>[chi nega che Ratzinger NON sia modernista, ora è un cieco]</span>e, dall’altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita <span>[sarebbe bello sapere quali sono nello specifico]</span>. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico <span>[cioè per esempio i Neocatecumenali e la nuova chiesa di Padre Pio!??!?]</span> e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» <span>[e te pareva]</span> – come servizio evangelico all’uomo e alla società."  
     
    INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA NEL CENTRO CULTURALE DI BELÉM A LISBOA 11 Maggio 2010</span>

    RispondiElimina
  29. Ma chi è l'autore? Un teologo francese benedettiano? Un giornalista del solito Foglio? Uno della Redazione di Messainlatino?

    RispondiElimina
  30. Questa lettera fa il pari con quest'altra che vi invito a leggere: Senza Gesù sta morendo la Chiesa

    il mio commento è il seguente ed è un appello ai Vescovi...

    …sono d’accordo con questa analisi e ne è prova il fatto che è stata molto deludente la Lettera della CEI ai Sacerdoti che ha puntato il tema esclusivamente sulla questione della pedofilia senza minimamente spingere il sacerdote ad un ripensamento agli ABUSI LITURGICI, alla disobbedienza alle richieste del Pontefice circa il come deve essere celebrata la Santa Messa…nessuna correzione fraterna affinchè i Sacerdoti abbandonino il proprio protagonismo e si facciano autentici SERVITORI della Chiesa, del Cristo, della stessa Gerarchia…
    nessuna correzione fraterna affinchè gli inginocchiatoi riappaiano durante la santa Comunione dei fedeli e con essi l’adorazione all’Eucarestia da riceversi alla bocca per comprenderne l’importanza…
    nessuna correzione fraterna per i confessionali VUOTI privi di sacerdoti troppo impegnati nell’assistenza sociale che toccherebbe fare ai laici…
    nessun invito categorico affinchè ritorni splendente IL CROCEFISSO sull’altare…

    Ci mancano vescovi capaci di parlare usando parole e pensieri TEMERARI, sembra che la diplomazia e la burocrazia abbiano preso dimora fra le penne di coloro che potendo lanciare messaggi forti, di fatto scrivono in termini languidi su tematiche cavalcate dall’onda mediatica…

    Cari Vescovi della CEI, osate di più… usate il linguaggio DEI SANTI quando ammonivano, istruivano, amavano i fedeli e i sacerdoti attraverso lo scritto illuminato davvero dallo Spirito Santo…
    Vogliamo lo stile cateriniano, lo stile di sant’Antonio, di san Giovanni Bosco, di sant’Alfonso Liguori…del santo Montfort, del santo Curato d’Ars….di san Pio X, di Leone XIII, lo stile che davvero INFUOCA gli animi risvegliandoli da questo tepore tenebroso…

    RispondiElimina
  31. Mi permetto di intevenire per puntualizzare: mai ho avuto la presunzione di ritenermi l'unico a percepire la crisi della Chiesa. Dove mai ho detto una cosa simile? Quanto al commento di don Camillo, che mi definisce comico voltagabbana, e lefebrvriano dell'ulitma ora, mi dispiace per lui, e la sua acidità, ma non sono un voltagabbana, nè un lefebvriano. Lefebvre stesso, che ho conosciuto e stimato circa 20 anni fa, non voleva lefebvriani tra i piedi, ma solo sacerdoti che difendessero al santa messa e il catechismo di sempre. Un cordiale saluto a tutti

    RispondiElimina
  32. Le chiedo umilmente scusa, leggendo il rancore mi ha accecato, per le cose giustissime che ho letto che ho letto! Mi duole dirlo ma l’ho confuso, leggevo il suo nome ma mi veniva in mente la faccia di  De Carli… mi scusi forse il caldo o forse è tragicamente l’età!

    Ho provveduto a cancellare il post. Mi scusi ancora

    RispondiElimina
  33. Le chiedo umilmente scusa, leggendo il rancore mi ha accecato, per le cose giustissime che ho letto! Mi duole dirlo ma l’ho confuso, leggevo il suo nome ma mi veniva in mente la faccia di  De Carli… mi scusi anche per questo accostamento assurdo! anzi ho letto con piacere tutti i suoi libri! mi scusi ancora sarà stato forse il caldo o forse è tragicamente l’età!

    Ho provveduto a cancellare il post.

    RispondiElimina
  34. Ratzinger non è mai stato hegeliano

    RispondiElimina
  35. Berlusconi pagò l'iscrizione, ma non fu mai iniziato. Il tesseramento in una loggia non implica essere automaticamente "fratelli approvati". C'è una specie di test d'ingresso massonico da superare, che Berlusconi non fece mai. Il Berlusconi "piduista" è una leggenda nera di Santoro, Travaglio, Peter Gomez e simili babbei. Maurizio Costanzo (che presentò Berlusconi alla loggia) invece arrivò al grado di "maestro".
    Per la completezza dell'informazione.

    RispondiElimina
  36. E' falso che Giovanni Paolo I volesse sopprimere i Gesuiti. Prego Agnoli di fornire le prove

    RispondiElimina
  37. Come più volte spiegato da altri ben più preparati di me, un Pontificale papale Vetus Ordo è allo stato attuale impossibile, perché Paolo VI ha abolito la Corte Pontificia. Quindi, o Benedetto XVI lo celebra comunque derogando alle rubriche del Vetus Ordo (cui seguirebbero immediatamente le isterie di molti cripto-sedevacantisti che bazzicano anche qui), oppure interpreta in senso estensivo il suo stesso Motu Proprio e celebra un Pontificale vescovile in quanto Vescovo di Roma (cui seguirebbero anche in questo caso le suddette isterie pseudo-sedevacantiste).
    Vedete un po' voi.

    RispondiElimina
  38. Stimato dottor Agnoli, sono perfettamente daccordo con lei, ma, colgo l'occasione per chiederle, se da un lato tutto ciò che dice è innegabile, che ne pensa invece del tentativo di strumentalizzare le tensioni tradizionaliste ai fini di trasformare i cattolici in una sorta di "Cristiani Rinati" o di integralisti evangelizzanti al servizio delle politiche Americane e dell'huntintoniano "scontro di civiltà"?

    Ha leto il preziono "Spagetticons-la deriva neocon della destra cattolica italiana" di Luigi Cupertino?
    La ringrazio di una eventuale risposta.

    RispondiElimina
  39. ..........quello..che hanno seminato...raccolgono....................purtroppo....hanno i occhi ma non vedono...hanno le orecchie ma non sentono............cosi' diceva Gesu'..........................in Istria si dice...oramai la ze fatta!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  40. Caterina, il Signore la conservi in salute per almeno altrettanti anni (se il 63 nel suo nick è il suo anno di nascita ha pià o meno l'età di mia mamma, quindi lo dico con simpatia quasi filiale), ma lei ha linkato l'articolo di Ida Magli che avevo riportato proprio all'inizio dei commenti... :'(

    RispondiElimina
  41. Annarita scripsit: «<span>Comunque avvilita come ero di fronte ai balletti di Giovanni Paolo II, ai suoi baci coranici, allo sterco di vacca fattosi spalmare sulla fronte, agli incontri di Assisi, che facevano ribaltare nella tomba S. Francesco»</span>

    Secondo me S. Francesco era molto più equilibrato di quanto vuoi lasciare intendere, ed anzi sarebbe stato assolutamente lieto di vedere simili eventi.

    RispondiElimina
  42. La malattia ha origini che si possono fissare -almeno per quanto attiene all'elemento contingente scatenante- all'anno 1962.

    RispondiElimina
  43. lei lo dimostri, se può !

    RispondiElimina
  44. CHE PALLE 'STA POLITICA!!! E SEMPRE SINISTROIDE ANTI-AMERICANA!!! OLE'!!!
    Sta a vedere che il tradizionalista no-global è meglio del cacio con le pere! :-D

    RispondiElimina
  45. Idem dovrebbe fare anche lei. Che prove ha per dire che è falso?

    In ogni caso, i pettegolezzi curiali sono uno sport che appassione molti...

    RispondiElimina
  46. equilibrato    =    ?
    S. Francesco avrebbe dimenticato ciò che diceva S. Paolo: "Che c'è in comune tra Cristo e Belial" ? ! ?
    E' proprio a partire dal mitico concilio 21.mo che è stata inculcata nei cattolici, fin dalla nascita, l'idea totalmente<span> nuova e contraria al Magistero precedente,</span> che si debba dialogare con i pagani senza minimamente pensare di convertirli !
    L'abbraccio ecumenista, da allora, ha inteso includere TUTTI  i popoli di qualsiasi culto e filosofia, mettendo accuratamente la "lucerna sotto il moggio" !

    RispondiElimina
  47. Ogni giorno scopro con sorpresa che molti di coloro che fin dall'inizio inseriscono in questo blog post saggi, decisi e ben argomentati non sono uomini attempati e di lunga esperienza ma giovanissimi poco più che fanciulli! Cajetan è dell'84, ora scopro che Filippo Burighel (che io immaginavo un colto sessantenne) ha una madre del '63! Comincio ad essere seriamente preoccupato, perchè, a 38 anni, inizio a considerarmi decrepito!
    Scherzi a parte, sono veramente felice e lusingato del fatto che la Tradizione attragga forse più i giovani che non i vecchi che pure hanno vissuto anche l'epoca pre-conciliare. Io stesso, essendo nato nel '72, non ho conosciuto personalmente la Chiesa del Vetus Ordo e non ho neanche ricordi personali dei Pontefici che hanno preceduto Giovanni Paolo II. Credo che uno dei segnali principali del fatto che la Chiesa attuale, tutto sommato, sia ancora sorvegliata dallo Spirito Santo e che Esso agisca occultamente affinchè la Barca di Pietro possa e sappia rinascere dalle ceneri del post-concilio, sia dimostrato proprio dal grandissimo appeal che la Tradizione ha sulla gioventù. Deo gratias!

    RispondiElimina
  48. <span>Ci mancano vescovi capaci di parlare usando parole e pensieri TEMERARI, sembra che la diplomazia e la burocrazia....</span>
    no, Caterina, per favorre....
    non scomodiamo cause astruse della tragedia in cui siamo immersi, per favore !
    LA Causa del crollo della Chiesa che ci sta travolgendo è una sola: aver rinnegato la Verità,
    facendo finta di non averla mai conosciuta, perchè si doveva cercare di nuovo,
    insieme  ai CIECHI, diventare ciechi insieme con loro, per dialogare !
    .... non si tratta di avere pensieri temerari, (?...);
    ma semplicemente di accettare, onorare e testimoniare 
    la VERITA', CHE E' CRISTO SIGNORE, nella sua pienezza, senza compromessi con lo spirito del mondo, parlando il suo linguaggio, SI' SI' NO NO !
    di smetterla di cercare le VIE DI MEZZO che dovrebbero mettere d'accordo la Verità con la menzogna, e Cristo con Belial, come la Chiesa pretende di fare, a partire DAL CONCILIO !
    di non fare più come Pilato, che davanti a Gesù Cristo sanguinante, che gli dice:
    "IO SONO VENUTO PER TESTIMONIOARE LA VERITA'",
    si allontana da Lui e mormora tra sè e sè :
    QUID EST VERITAS ?,
    facendo finta di non aver visto e sentito ciò che Cristo gli aveva appena detto !

    RispondiElimina
  49. <span><span>a burocrazia....</span>  
    no, Caterina, eh, di nuovo ?...  
    non scomodiamo cause astruse della tragedia in cui siamo immersi, per favore !  
    LA Causa del crollo della Chiesa che ci sta travolgendo è una sola: aver rinnegato la Verità,  
    facendo finta di non averla mai conosciuta, perchè si doveva cercare di nuovo,  (per ammissione stessa sconcertata di Paolo VI, andate a rileggere il suo ennesimo sconcerto sul distacco dell'ancora della Chiesa dalla Verità, come se si chiedesse: "Come è potuto accadere?...." e non capisce da chi si attendesse la risposta!.....): cercarla da capo,  insieme  ai CIECHI, diventare ciechi insieme con loro, per dialogare !  
    .... non si tratta di avere pensieri temerari, (?...);  
    ma semplicemente di accettare, onorare e testimoniare   
    la VERITA', CHE E' CRISTO SIGNORE, nella sua pienezza, senza compromessi con lo spirito del mondo, parlando il suo linguaggio, SI' SI' NO NO !  
    di smetterla di cercare le VIE DI MEZZO che dovrebbero mettere d'accordo la Verità con la menzogna, e Cristo con Belial, come la Chiesa pretende di fare, a partire DAL CONCILIO !  
    di non fare più come Pilato, che davanti a Gesù Cristo sanguinante, che gli dice:  
    "IO SONO VENUTO PER TESTIMONIOARE LA VERITA'",  
    si allontana da Lui e mormora tra sè e sè :  
    QUID EST VERITAS ?,  
    facendo finta di non aver visto e sentito ciò che Cristo gli aveva appena detto !</span>

    RispondiElimina
  50. <span><span>a burocrazia....</span>    
    no, Caterina, eh, di nuovo ?...    
    non scomodiamo cause astruse della tragedia in cui siamo immersi, per favore !    
    LA Causa del crollo della Chiesa che ci sta travolgendo è una sola: aver rinnegato la Verità,    
    facendo finta di non averla mai conosciuta, perchè si doveva cercare di nuovo,  (per ammissione stessa di Paolo VI, andate a rileggere il suo ennesimo sconcerto sul distacco dell'ancora della Chiesa dalla Verità, come se si chiedesse: "Come è potuto accadere?...." e non capisce da chi si attendesse la risposta!.....): cercarla da capo,  insieme  ai CIECHI, diventare ciechi insieme con loro, per dialogare !    
    .... non si tratta di avere pensieri temerari, (?...);    
    ma semplicemente di accettare, onorare e testimoniare     
    la VERITA', CHE E' CRISTO SIGNORE, nella sua pienezza, senza compromessi con lo spirito del mondo, parlando il suo linguaggio, SI' SI' NO NO !    
    di smetterla di cercare le VIE DI MEZZO che dovrebbero mettere d'accordo la Verità con la menzogna, e Cristo con Belial, come la Chiesa pretende di fare, a partire DAL CONCILIO !    
    di non fare più come Pilato, che davanti a Gesù Cristo sanguinante, che gli dice:    
    "IO SONO VENUTO PER TESTIMONIARE LA VERITA'",    
    si allontana da Lui, mormorando tra sè e sè :    
    QUID EST VERITAS ?,    
    facendo finta di non aver visto e sentito ciò che Cristo gli aveva appena detto !</span>

    RispondiElimina
  51. <span> parlare usando parole e pensieri TEMERARI, sembra che la diplomazia e la burocrazia abbiano preso dimora......</span>

    <span>no, Caterina, eh, di nuovo ?...      
    non scomodiamo cause astruse della tragedia in cui siamo immersi, per favore !      
    LA Causa del crollo della Chiesa che ci sta travolgendo è una sola: aver rinnegato la Verità,      
    facendo finta di non averla mai conosciuta, perchè si doveva cercare di nuovo,  (per ammissione stessa di Paolo VI, andate a rileggere il suo ennesimo sconcerto sul distacco dell'ancora della Chiesa dalla Verità, come se si chiedesse: "Come è potuto accadere?...." e non capisce da chi si attendesse la risposta!.....): cercarla da capo,  insieme  ai CIECHI, diventare ciechi insieme con loro, per dialogare !      
    .... non si tratta di avere pensieri temerari, (?...);      
    ma semplicemente di accettare, onorare e testimoniare       
    la VERITA', CHE E' CRISTO SIGNORE, nella sua pienezza, senza compromessi con lo spirito del mondo, parlando il suo linguaggio, SI' SI' NO NO !      
    di smetterla di cercare le VIE DI MEZZO che dovrebbero mettere d'accordo la Verità con la menzogna, e Cristo con Belial, come la Chiesa pretende di fare, a partire DAL CONCILIO !      
    di non fare più come Pilato, che davanti a Gesù Cristo sanguinante, che gli dice:      
    "IO SONO VENUTO PER TESTIMONIARE LA VERITA'",      
    si allontana da Lui, mormorando tra sè e sè :      
    QUID EST VERITAS ?,      
    facendo finta di non aver visto e sentito ciò che Cristo gli aveva appena detto !</span>

    RispondiElimina
  52. Al di là delle polemiche o di chi dice che non sia più possibile che il Papa celebri solennemente nella forma oggi detta "straordinaria" solo perché non ci sono più i mazzieri con le loro gorgere, vorrei chiedere al dott. Agnoli se sia possibile approfondire quanto da lui accennato circa l'intenzione di riforma della Compagnia di Gesù ovvero il suo scioglimento da parte di Giovanni Paolo I.
    Grazie

    RispondiElimina
  53. Scrivi qui il tuo nome...9 giugno 2010 alle ore 15:01

    Ho notato che il discorso del Papa a Lisbona viene spesso citato, quasi sempre con accenti critici, o addirittura scandalizzati. Poiché mi pare che quel discorso significhi ben altro rispetto a quanto talora si ritiene, e, quindi, che il tema meriti uno specifico approfondimento, mi permetto di suggerire alla Redazione di dedicargli uno spazio apposito, per introdurre il quale, secondo me, sarebbe molto utile postare (si dice così?) - diritti d'autore premettendo - un pregevolissimo articolo di Massimo Introvigne comparso su Zenit, e reperibile al link http://www.zenit.org/article-22475?l=italian.
    Cordialità,
    ms

    RispondiElimina
  54. Scrivi qui il tuo nome...9 giugno 2010 alle ore 15:10

    <span>Ho notato che il discorso del Papa a Lisbona viene spesso citato, quasi sempre con accenti critici, o addirittura scandalizzati. Poiché mi pare che quel discorso significhi ben altro rispetto a quanto talora si ritiene, e, quindi, che il tema meriti uno specifico approfondimento, mi permetto di suggerire alla Redazione di dedicargli uno spazio apposito, per introdurre il quale, secondo me, sarebbe molto utile postare (si dice così?) - diritti d'autore permettendo - un pregevolissimo articolo di Massimo Introvigne comparso su Zenit, e reperibile al link http://www.zenit.org/article-22475?l=italian.
    Cordialità, 
    ms</span>

    RispondiElimina
  55. Ma perché conosci approfonditamente la storia del Santo, o parli del frutto della tua immaginazione?

    RispondiElimina
  56. già...io sono del '74, che giovane che è la Tradizione

    RispondiElimina
  57. Francamente lascerei perdere le critiche al grande e santo Card Martini. 
    Nonostante il Parkinson è tuttora persona lucida, brillante, preparata le cui lezioni sono di ammaestramento per tutti.
    Sarebbe stato un ottimo Papa

    RispondiElimina
  58. L'autore del brano è quel gigante di FRANZ (o FERENC) LISZT, che riferisce sulla (depravata) prassi musicale in auge nelle chiese francesi all'epoca di Pio IX (di cui Liszt era, tra l'altro, ottimo amico). Come si vede, i problemi vengono da lontano: il nostro postconcilio non è che l'ultima, clamorosa eplosione di una malattia che, come la peste, si ripresenta periodicamente. Le parole di Liszt, comunque, si attagliano perfettamente alla situazione attuale, anche se gli insetti ronzanti sul cadavere sono molto più grossi, numerosi e aggressivi.

    RispondiElimina
  59. Gentile amico.... se rileggesse con attenzione mi riferivo alla Lettera della CEI ai sacerdoti, l'ha letta?
    generalmente amo rispondere ad un argomento alla volta, ergo mi riferivo esclusivamente alla delusione di quella lettera nei confronti per altro della stupenda riflessione del prof. Agnoli riportata a capo thread e all'altro simile, riportato da Filippo (che avevo letto,  - e rispondo anche a lui - ma ritenevo giusto riportare il fatto che l'avesse pubblicato anche il blog amico di Rinascimento Sacro, perchè stiamo combattendo tutti la medesima battaglia)...

    La mia risposta vuole invitare i Vescovi, semmai qualcuno per un caso provvidenziale ci leggesse, hai visto mai ;) , a spingersi ben oltre in questi loro appelli e lettere, ad essere più temerari come i laici che scrivono testi profondi e provocatori come questi riportati, DI QUESTO ABBIAMO BISOGNO in questo momento...altre cose sono trite e ritrite...che siamo nell'apostasia lo stanno dicendo tutti i Papi, ergo che facciamo? ci piangiamo addosso continuando a cercare il colpevole per metterlo alla gogna?

    In casi disperati come questo momento che stiamo vivendo E' NECESSARIO SEGUIRE I VERI MAESTRI... ergo, voltare anche pagina se vogliamo e denunciando gli errori e i problemi, illustrare quanto ci è più possibile dove alberga davvero la Verità e SEGUIRLA...
    Per questo mi sono rivolta ai MIEI VESCOVI...non ne ho altri, questi sono i Vescovi che abbiamo e a questi mi devo rivolgere... :)
    se leggo nelle loro lettere "pastura sciapa", glielo dico con carità fraterna e filiale...
    se dovessi leggere troppo "dolciume" li devo avvertire che rischiano di farci ammalare di diabete...
    ecco il mio invito a riusare parole e pensieri TEMERARI si, temerari, perchè non lo sono più...sono troppo accomodanti, le loro parole sono ambigue, difficilmente giungono al nodo del problema...
    ergo credo di essermi attenuta all'argomento...

    RispondiElimina
  60. Diavolo d'un Paolo VI! Ma se Benedetto XVI se ne infischiasse delle critiche dei criptosedevacantisti - cui comunque non va bene niente - e celebrasse lo stesso? Gli strumenti per cambiare le cose non gli mancano. Come Paolo VI ha mandato Pio V alle ortiche, così Benedetto XVI potrebbe mandare Paolo VI (e i sedevacantisti) in giardino a farsi un giretto.

    RispondiElimina
  61. A proposito, mi chiedo se per caso non si continuino a confezionare casule funky e a edificare chiese in cemento armato per dare lavoro a qualche amico. Le sacrestie rigurgitano di paramenti sacri meravigliosi lasciatici dalle generazioni passate, oggetti cui quelli odierni non sono nemmeno degni di sciogliere i lacci dei sandali, e le chiese antiche, al cui cospetto quelle moderne paiono indegne spelonche, spesso versano in stato di abbandono: il "materiale d'eccellenza" non manca! Perché si continua a commissionare robaccia e si lascia ammuffire l'argenteria? Non è che si siano in gioco some vested interests?

    RispondiElimina
  62. Beh, io del '91, vi batto tutti, mi sa :-D

    RispondiElimina
  63. Non mi sembra che Agnoli, il quale peraltro è piuttosto giovane (suo padre l'ho conosciuto parecchi anni fa), rivendichi alcun primato. parla esclusivamente della sua personale vicenda. E che si fa, ci si mette a far la gara la chi ha cominciato a lottar per primo a difesa della Santa Tradizione? Inoltre bisognerebbe anche rifletter su come è stata impostata questa difesa. Non sempre il "primato" s'identifica con la bontà. Confesso la mia ignoranza, ma non ho mai sentito parlar di Peppevella,he certo avrà molti meriti, che nessuno vuol togliergli.

    RispondiElimina
  64. Bravo Agnoli, bene ha fatto a puntualizzare. Diciamolo allora apertamente: tra i pregi dell'era Ratzinger c'è quello di avere dato soddisfazione ai non pochi di noi che fin dai tempi di Giampaolo II (e dei suoi immediati predecessori) avvertivano nell'andazzo della Chiesa, e in particolare negli interventi sulla liturgia, odore di corpo in corruzione: anche noi, come Liszt, avevamo la netta impressione che qualcuno ci stesse spacciando per vivo il morto su cui sentivamo circolare nefasti insettoni. Prima di Ratzinger non era lecito dirlo, non in territorio cattolico almeno, senza subire ostracismi. Oggi, finalmente possiamo scriverlo a caratteri cubitali: SUL FRONTE LITURGICO NEI 27 ANNI DI GIOVANNI PAOLO II SI E' PERSO TEMPO PREZIOSO.

    RispondiElimina
  65. Caro Francesco B., il problema è infatti ANCHE generazionale. Dai vecchietti c'è POCO da aspettarsi, perché è a imbastire il caos sono stati, salva qualche lodevole eccezione, loro. Dai sessantottini, generazione di ipocriti nati universalmente votati alla dissacrazione, non c'è da attendersi NULLA. Chi può cominciare realmente a cambiare le cose sono gli odierni venti, trenta e quarantenni.

    RispondiElimina
  66. Risulta che il Berlusca ebbe a dire: semplice muratore? Almeno mastro!

    RispondiElimina
  67. Nei 33 giorni di pontificato senz'altro Giovanni Paolo I pose fra le sue priorità la riconduzione all'ordine della Compagnia di Gesù, non già la sua soppressione come erra accaduto nel 1773 in circostanze storiche molto diverse. Doveva pronunciare un discorso molto schietto ai Procuratori della Compagnia il 30 settembre 1978, discorso che conteneva molti elogi verso la Compagnia del passato ma anche un severo monito per quella del presente. Purtroppo morì due giorni dianzi.

    RispondiElimina
  68. Infatti, quando s'accorse che il soldan superbo non ci stava se ne tornò all'orticello italico. Via, non facciamo pensar a S. Francesco quel che non gli sarebbe mai passsato per la mente.

    RispondiElimina
  69. Lucido, forse, grande e santo proprio no: salvo tua canonizzazione. Ma i vetero-cattolici canonizzano ancora qualcuno?

    RispondiElimina
  70. cara Caterina, la Chiesa non può voltare pagina 
    se non fa una conversione ad U, soprattutto nei confronti del "nuovo corso" intrapreso col Concilio, questa è l'amara Verità che nessuno riesce a digerire!
    Il Concilio ha segnato la svolta disastrosa che NON si sarebbe mai dovuta imprimere al cammino della Chiesa: ed essa dovrà ammettere con umiltà che è stato un gigantesco abbaglio, disastroso per le proprie sorti, come previde Pio XII, che aveva letto il Messaggio di Fatima integrale e ripetè chiaramente le parole stesse della Madonna, quando disse:
    <span><span> Questo insistere da parte della Madonna sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio per l’alterazione della Fede, nella sua liturgia, nella sua teologia e della sua anima”. </span><span></span>

    <span>“Sento intorno a me gl’innovatori che vogliono smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa respingere i suoi ornamenti, infliggerle il rimorso per il suo passato storico”.</span><span></span>
    <span>Così, mio caro amico, sono convinto che la Chiesa di Pietro deve difendere il suo passato; altrimenti si scaverà la fossa”. </span>
    <span>"...un giorno verrà che il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio, che la Chiesa dubiterà come Pietro ha dubitato. Essa sarà tentata a credere che l’uomo è diventato Dio, che suo Figlio è soltanto un simbolo, una filosofia come tante altre, e nelle chiese i cristiani invano cercheranno la fiamma rossa che indica che Dio gli aspetta".</span>--------------tutto, punto per punto si sta avverando in modo TERRIFICANTE, ma ancora non vogliamo mettere il dito sulla piaga, cioè che la Chiesa deve dire:MEA CULPA ! per non aver dato ascolto alla Madre Celeste, inviata da Dio stesso per metterla sull'avviso ed EVITARE I PERICOLI che si sarebbero palesati nel Concilio.E che la tigre del modernismo pronto a distruggere la Chiesa è stata scatenata DENTRO quello stesso Concilio, che parlava con entusiasmo DI APERTURE AL MONDO MODERNO, e la Chiesa si è scavata la fossa, come Pio XII presagiva !Legga, se vogliamo dire pane al pane:http://www.unavox.it/ArtDiversi/div064_Fedeli_Fatima.htm
    </span>

    RispondiElimina
  71. E come fa a saperlo?  San Francesco le è apparso in sogno? Oppure lei ha una linea diretta con l`aldilà?

    RispondiElimina
  72. Pastorelli, non importa che ella non abbia mai sentito parlare di Peppevella, che è un povero mortale come tanti altri (non come Lei, che, come tutti sappiamo, ha meriti enormi). Nessuno rivendica alcunché, ci mancherebbe. Si faceva solo presente al bravo Agnoli, che la solitudine di cui parla è appunto un sentimento personale, non corrispondente alla realtà dei fatti.

    RispondiElimina
  73. Nobis quoque peccatoribus9 giugno 2010 alle ore 16:45

    Le parole del Card. Pacelli al conte Galeazzi sono molto chiare, ma apparentemente nessuno vuole trarne le conseguenze.

    Ringrazio per aver postato i commenti di Franz Liszt. Ricorderete tutti la scena del Gattopardo di Visconti in cui il Principe e la sua famiglia entrano in Chiesa al suono di una delle arie della Traviata.

    Siamo nelle mani del Signore.

    FdS

    RispondiElimina
  74. Penso che i cattolici abbian poco da spartire sia con i sinistroidi che, soprattutto, con i neocon. Son gli ultimi i più pericolosi per i tradizionalisti, a mio avviso.

    RispondiElimina
  75. aò ddè solito
    a leggè l'artri post e commenti
    nun'è che m'arrabbio
    però me acciglio

    stavorta no
    stò thread ma fatto
    diverti assai
    mo sò preso
    sul comico

    RispondiElimina
  76. Il sinistroide lo riconosci; il neocon si traveste da tradizionalista, difensore dei Valori. Lo riconosci solo quando dice: armiamoci e partite.

    RispondiElimina
  77. Non sappiamo esattamente quale era il messaggio per la Chiesa, al di là del simbolo; di sicuro sappiamo però che Ella ha profetizzato che ne sarebbero conseguite grandi sciagure e una persecuzione alla Chiesa. Prepariamoci nella preghiera; temo che il tempo stia per giungere. Che il Signore ci trovi pronti alla testimonianza.

    RispondiElimina
  78. Adesso salterà fuori quello che dice che i gesuiti hanno avvelenato Giovanni Paolo I..............

    RispondiElimina
  79. Già che ci sei, chiedi scusa anche a Hegel, che continui a vituperare senza conoscere. Studia, studia, studia, don Camillo, studia, studia studia e studia.

    RispondiElimina
  80. Peppevella, non è una critica nel merito.. la prego, non risponda in modo così piccato.. non ce n'è motivo.
    E' un circolo vizioso, quello su cui pone l'indice il Prof Pastorelli: da una parte ci si annega di bile perchè "nessuno dice nulla" di fronte allo sfacelo, dall'altra, quando si leva qualche importante voce "fuori" dagli ambienti più strettamente "tradizionalisti", ecco pronti ringhiare: "noi però già prima..!!!"

    Ricordiamoci, per favore, che anche gli ultimi chiamati alla Vigna hanno diritto alla stessa ricompensa dei primi. I primi avranno di che rallegrarsi, perchè sarà loro dato quanto promesso.. e ognuno si senta sempre come servo inutile.


    Il Prof. Pastorelli non intendeva sicuramente sminuire la Sua persona, caro Peppevella. Metteva semplicemente in evidenza il fatto che, ciò che scrive il prof. Agnoli, è letto da migliaia di persone E crea un clima intellettuale..magari il Prof. Pastorelli si sbaglierà, per carità.. tuttavia devo ammettere di non aver mai letto nulla a firma di Peppe Vella: non credo sia offensivo; almeno, io non mi offendo di certo se qualcuno mi dice di non aver mai sentito nulla di me.. anche perchè, mi stupirebbe francamente il contrario.

    Quanto al fatto che Agnoli dica di sentirsi solo.. Invece comprendo come questo sia terribilmente vero: parli di queste cose con altri cattolici, e per i primi MESI, dico MESI ti guardano come se stessi parlando dell'effetto delle meches rosa sull'alimentazione dei koala in Lapponia.. Quanti non sanno nemmeno del Vaticano II e di cosa abbia rappresentato, quanti non sanno della S.Messa VO/NO e delle "problematicità" delle celebrazioni selvagge..quanti venerano GPII perchè era più "simpatico" di "questo Papa di adesso"...
    Anche io mi sento solo appena esco di casa, pur sapendo che i tradizionalisti, diluiti sull'orbe terracqueo, sono centinaia di migliaia.

    RispondiElimina
  81. Civis Romanus.. voglia prendere in considerazione un consiglio di lettura: "San Francesco antimoderno", di Guido Vignelli, Ed. Fede&Cultura..

    <span><span> "..Chi fu san Francesco d’Assisi? Fu davvero quel bislacco personaggio “buonista”, pacifista, ecumenico, filoislamico, ecologista, “animalista”, rivoluzionario e anarcoide, propagandato da molti suoi biografi (compresi quelli francescani) e diffuso fra le masse da libri, giornali, romanzi, fumetti, musical, commedie, film e telefilm? O piuttosto questa è una grossolana e interessata falsificazione che ha prevalso solo perché non è stata adeguatamente contrastata? Restituendo la parola al santo stesso, ai suoi primi biografi e alle fonti originarie, e appoggiandosi su alcuni probati auctores,l'autore qui confuta questa falsa immagine restituendoci la vera identità del Serafico: il quale fu un riformatore austero, intransigente, combattivo, nobile e generoso, insomma un santo tipicamente medioevale e provocatoriamente “antimoderno”.[...]"</span></span>

    RispondiElimina
  82. <span>Civis Romanus.. voglia prendere in considerazione un consiglio di lettura: "San Francesco antimoderno", di Guido Vignelli, Ed. Fede&Cultura..  
     
    <span><span> "..Chi fu san Francesco d’Assisi? Fu davvero quel bislacco personaggio “buonista”, pacifista, ecumenico, filoislamico, ecologista, “animalista”, rivoluzionario e anarcoide, propagandato da molti suoi biografi (compresi quelli francescani) e diffuso fra le masse da libri, giornali, romanzi, fumetti, musical, commedie, film e telefilm? O piuttosto questa è una grossolana e interessata falsificazione che ha prevalso solo perché non è stata adeguatamente contrastata? Restituendo la parola al santo stesso, ai suoi primi biografi e alle fonti originarie, e appoggiandosi su alcuni probati auctores,l'autore qui confuta questa falsa immagine restituendoci la vera identità del Serafico: il quale fu un riformatore austero, intransigente, combattivo, nobile e generoso, insomma un santo tipicamente medioevale e provocatoriamente “antimoderno”.[...]"</span></span></span>

    RispondiElimina
  83. Mi scuso per la fretta: quanto al fatto che Luciani volesse riformare, o se necessario chiudere i gesuiti, lo dice Martin, che era gesuita, vicino alla curia, e molto influente...potrà sbagliare, ma non credo; quanto alla strumentalizzazione dei tradizionalisti, dico la verità, no ci credo: chi ha interesse a strumentalizzare quattro gatti come siamo noi? Pensiamo a Pera: era molto vicino alla massoneria, laicista spietato, poi si avvicina a posizioni cattoliche sulla vita...facendo se vogliamo ancora molta confusione...quella confusione viene interpreata da alcuni così: strumentalizza... però alla fine delle sue strumentalizzazioni cosa sucecde? Che da presidnete del Senato, da uomo importantissimo quale era, svanisce, non se lo fila più nesuno..Se Pera strumentalizzava, ha sbagliato i calcoli..Pensiamo a Ferrara: pone all'agenda della politica italiana  l'aborto, ben sapnedo che non lo seguirà nessuno. fa una campagna epica nel 2008, contro tutti, perdendo appoggi, e credito presso il mondo laicista, quello che conta... possiamo credere che strumentalizzi? sarebbe un pirla... La verità mi sembra più complessa: vi sono omini che non vengono dal mondo cattolico, che quindi conservano anche idee diverse da quelle cattoliche, ma che intuiscono e intravedono, nella Fede, qualcosa di grande...Ogni anima è un campo di battaglia, tra il bene e il male, in cui molte contraddzioni convivono, senza essere segno di malafede. Chssà quante ve ne sono nel sottoscritto...cordialmente

    RispondiElimina
  84. Leggi le sue opere e ne troverai la dimostrazione, segnatamente Introduzione al Cristianesimo

    RispondiElimina
  85. <span>una “gloriosa confusione”, una “confusione euforica” si impadronì allora del mondo cattolico, e “tutto un mondo venne spazzato via dalla mattina alla sera”. Un giorno la gente “scoprì all’improvviso che il latino universale della messa non c’era più” e che al suo posto c’erano “una babele di lingue” e “un nuovo rito che assomigliava all’antica messa come una capanna assomiglia ad una dimora palladiana”.</span>

    e qualcuno mi sa dire DOV'E' LA FAMOSA CONTINUITA' ?
    E CHE COSA abbiamo conquistato di "nuovo tanto migliore"  ?
    le macerie forse ?

    RispondiElimina
  86. Non mi piacciono le gare alla primazia: anch'io potrei vantarne e senza l'ironia di Peppevella. E che senso avrebbe, oggi? Certo, ci son ricordi e fatiche e sofferenze e ingiustizie subite che a volte affiorano anche nei nostri commenti, è umano, ma lo sogomuitar per esser il primo non m'appartiene.
    Ripeto, Peppevella non lo conosco e non voglio sminuire i  meriti che può rivendicare. Peppevella è un nick o il cognome? E come si fa a dire, se è un nick: io ho fatto questo e quest'altro? Sono affermazioni che restano prive di riscontro.
    Una volta al nome di Augé dissi che per me era un Carneade. la Redazione mi riprese. E aveva ragione, perché Augé è un teologo. Ma per me restava un Carneade perché, nella mia ignoranza, non ne avevo mai sentuito parlare.  E questo vale anche per Peppevella. Cercherò in internet qualcosa su i lui. Non sono un'enciclopedia ambulante.

    Nel merito Cajetan ha detto tutto.

    RispondiElimina
  87. Io credo che altri passi saprà compierli. Augurioamogli una vita lunga ed una mente sempre lucida.

    RispondiElimina
  88. La malafede non so, ma di fatto c'è una strumentalizzazione del messaggio cristiano, con interessi non proprio confacenti ad esso...

    RispondiElimina
  89. Perfettamente d'accordo, in tutto. In queste persone s'è andata facendo un po' di luce  nella selva selvaggia ed aspra e forte della loro formazione comunista o liberale all'ennesima potenza. Con molta fatica, certo; con contraddizioni, anche; e perfino con velleità da maestrini. Ma non minimizziamo l'affiorar della voce, in loro, della legge divino-naturale insita in ogni uomo. Non critichiamoli, aiutiamoli invece ad approfondire le loro posizioni perché riscoprano la Verità che nel loro animo in nuce esiste.

    RispondiElimina
  90. <span></span>
    <span>Non mi piacciono le gare alla primazia: anch'io potrei vantarne e senza l'ironia di Peppevella. E che senso avrebbe, oggi? Certo, ci son ricordi e fatiche e sofferenze e ingiustizie subite che a volte affiorano anche nei nostri commenti, è umano, ma lo sgomitar per esser il primo non m'appartiene.  
    Ripeto, Peppevella non lo conosco e non voglio sminuire i  meriti che può rivendicare. Peppevella è un nick o il cognome? E come si fa a dire, se è un nick: io ho fatto questo e quest'altro? Sono affermazioni che restano prive di riscontro.  
    Una volta al nome di Augé dissi che per me era un Carneade. La Redazione mi riprese. E aveva ragione, perché Augé è un teologo. Ma per me restava un Carneade perché, nella mia ignoranza, non ne avevo mai sentito parlare.  E questo vale anche per Peppevella. Cercherò in internet qualcosa su di lui. Non sono un'enciclopedia ambulante.  
     
    Nel merito Cajetan ha detto tutto.</span>

    RispondiElimina
  91. Brava Lore!!
    E poi, tra esser "conservatori" e esser "tradizionalisti", c'è una differenza, permettetemi, abissale.
    Io NON sono conservatore. Si può "conservare" un qualcosa che ci appartiene, un qualcosa di cui si ha la disponibilità.. Esser conservatori è una cosa da "modernisti", e mi spiego: di fronte ad una realtà, cosa faccio, lascio o raddoppio? Avanzo, tentenno o indietreggio?
    Da cattolico tradizionale io non mi pongo il problema della "scelta" secondo le valutazioni "politiche" del "conservare" o “cambiare”.. ma mi "sottometto" all'amabile dovere di tramandare ciò che è secondo Verità.
    Il conservatore ha orrore del cambiamento in sè, ne ha orrore per ignoranza, per interesse, per mancanza di fiducia e speranza. Il fedele alla Tradizione NO. E' LUI, anzi, il VERO riformatore! Ne sono esempio i grandi santi, San Francesco, San Domenico, Sant'Ignazio..San Giovanni Bosco ! Grandissimi riformatori, puntualmente AVVERSATI dai "conservatori" da salotto..
    Il conservatore raglia il suo interminabile "dove andremo a finire se..?".
    Chi è ancorato nella Verità eterna e trascendente non si domanda "dove andremo?", ma ascolta il "Venite e vedrete"; l'unica domanda che si porrà non è "dove andremo a finire.." ma è: "questo è o non è secondo Verità?"

    Non sono certo io a "conservare" la Verità.. sono però io a doverla credere, testimoniare e trasmettere.
    "conservatori" e "liberali" sono verso e rovescio della stessa moneta.
    Il fedele alla Tradizione però ha la Croce: <span> stat Crux dum volvitur orbis</span>
    <span>.</span>

    RispondiElimina
  92. Caro Agnoli, ha proprio colto nel segno: ogni anima è un campo di battaglia. Aggiungerei che anche la Chiesa è un campo di battaglia, dove il nemico ha seminato e continua a seminare zizzania a piene mani. Per questo è difficile capire, ad esempio, quanto di buono c'è stato nel pontificato di GP II se ci focalizziamo esclusivamente sulla liturgia. Se lo scopo della Chiesa è la salvezza delle anime, credo che GP II con il suo carisma abbia recuperato moltissime anime che senza di lui si sarebbero perse. Mi ricordo molto bene gli ultimi anni di Paolo VI, anni di devastazione. Dopo la morte di Papa Luciani mi dicevo che se i cardinali avessero eletto un altro Papa italiano sarebbe stato un disastro, perchè tutti i cardinali italiani erano compromessi o collusi, chi più chi meno, con la Democrazia Cristiana. Era solo un'intuizione, ma col senno di poi la caduta della DC con Tangentopoli avrebbe trascinato definitivamente nel fango anche la Chiesa, almeno quella italiana. Sarebbe stata una crisi di credibilità infinitamente peggiore di quella recente per la pedofilia. Giovanni Paolo II forse non ha fatto tutto subito e perfettamente, avrà fatto anche degli errori, ma in quel momento c'era bisogno di ridare alla Chiesa un'iniezione di credibilità, e di farlo scavalcando l'episcopato che ormai si era ammutinato in massa. Ci voleva un trascinatore di folle, e lo Spirito Santo sapeva benissimo chi nel conclave aveva questa qualità. Naturalmente tutti noi avremmo preferito un Papa che restaurasse subito l'onore dell'antica liturgia, ma la Chiesa è come un transatlantico, le virate sono molto graduali e molto lente. Se c'è bisogno di una virata a 180 gradi e vediamo che siamo ancora a 45° gradi ci sembra che si marci ancora nella direzione sbagliata, ed è quello che spinge i tradizionalisti (fra i quali mi metto anch'io) a fare commenti acidi anche su GP II e su Benedetto XVI. Ma, vi assicuro, la rotta è decisamente cambiata rispetto a 30 anni fa e il cambiamento è nella direzione giusta. Continuiamo nella buona battaglia e preghiamo per il Papa.

    RispondiElimina
  93. "selva selvaggia ed aspra e forte "

    che ffà
    cita Dante???

    RispondiElimina
  94. Ariodante Dalla a bere a qualcun altro.

    RispondiElimina
  95. In riferimento alla lettera della CEI ai sacerdoti citata da Caterina63
    Questa volta cara Caterina mia stimata coetanea non mi sento di essere daccordo con te. Ho letto la lettera dei Vescovi Italiani e l'ho trovata nel complesso bella e incoraggiante per noi sacerdoti. Non era quella la sede per ricordare ai sacerdoti i propri doveri nel campo liturgico e ascetico spero che in altri momenti i Vescoviu lo facciano. Tuttavia nella lettera vi sono riferimenti alla preghiera, al vero pentimento, all'umiltà difronte a Dio..... Nel blog di P. Scalese vi è un interessante commento e vi è il link per leggersi ognuno la lettera e farsi una propria idea....
    Con questo ribadisco la mia stima per Caterina di cui condivido molto spesso gli interventi e anche le idee generali....
    don Bernardo

    RispondiElimina
  96. Nessuna picca, Cajétan AG, dunque nessun piccato. Né assurde rivendicazioni di primazie e meriti speciali. E nessuna ironia: Dante Pastorelli è realmente persona benemerita per tutto ciò che ha fatto e fa a favore del rito antico (egli stesso lo ha ricordato in più occasioni), e veramente Vella è un comune mortale senza meriti particolari. Provavo solo a esprimere il disagio provato, da me come da molti e dal buon Agnoli, di essersi trovati per dcecenni in uno stato di segregazione per il solo fatto di avere manifestato (nel mio caso negli ambienti marginali del cattolicesimo di provincia, e nulla più) la propria perplessità sullo stato della liturgia o sulle derive mediatiche del precedente pontificato. E segnalavo ad Agnoli che non fu il solo a sentirsi solo (non che io o altri avremmo chissà quale primato da vantare).

    RispondiElimina
  97. <span>Nessuna picca, Cajétan AG, dunque nessun piccato. Né assurde rivendicazioni di primazie e meriti speciali. E nessuna ironia: Dante Pastorelli è realmente persona benemerita per tutto ciò che ha fatto e fa a favore del rito antico (egli stesso lo ha ricordato in più occasioni), e veramente Vella è un comune mortale senza meriti particolari. Provavo solo a esprimere il disagio provato, da me come da molti e dal buon Agnoli, di essersi trovati per dcecenni in uno stato di segregazione per il solo fatto di avere manifestato (nel mio caso negli ambienti marginali del cattolicesimo di provincia, e nulla più ) la propria perplessità sullo stato della liturgia o sulle derive mediatiche del precedente pontificato. E segnalavo ad Agnoli che non fu il solo a sentirsi solo (non che io o altri avremmo chissà quale primato da vantare).</span>

    RispondiElimina
  98. Questo senz'altro: l'una lunghissima e l'altra lucidissima è il nostro augurio e la nostra preghiera a Colui del Quale il papa è vicario in terra. Il mio, ripeto, è un timore, che non cancella tuttavia la speranza di essere smentito.

    RispondiElimina
  99. E MENO MALE CHE proprio qualche giorno fa in Tv è stato intervistato uno dei maestri che assistete all'iniziazione, ed ha confermato che non solo si è scritto ma è stato anche inziato con la cerimonia della spada. Ma noto che Filippo è più informato e continua a dire il contrario...

    RispondiElimina
  100. <span>E MENO MALE CHE proprio qualche giorno fa in Tv è stato intervistato uno dei grandi maestri che assistete all'iniziazione, ed ha confermato che non solo si è iscritto ma che è stato anche inziato con la cerimonia della spada. Ma noto che Filippo è più informato e continua a dire il contrario...</span>

    RispondiElimina
  101. vogliamo vescovesse almeno faranno le cose meglio

    RispondiElimina
  102. beh Agnoli qualcosa di buono la fa: gli agnolotti

    RispondiElimina
  103.  comncordo che la lettera dei Vescovi Italiani è nel complesso bella e incoraggiante... quando vuole la CEI sa fare bene il suo lavoro 

    RispondiElimina
  104. Ricordiamoci, però, che fu Giov. P. II a convocare la commissione cardinalizia dell'86 la quale affermò che il messale di Pio V mai era stato abrogato e che  la celebrazione del rito antico, in vigore, non poteva esser impedita.
    Chi è addentro alle secrete cose dice che G. P. II voleva la stesa liberalizazione di Benedetto XVI, ma dovè ritrarsi dinnanzi a forti pressioni. Questo non dimostra eroica virtù, ma, a voler esser veramente buoni, almeno un eccesso di prudenza in attesa di tempi più calmi.

    RispondiElimina
  105. Mi autocito. E' proibito?

    RispondiElimina
  106. Redazione di Messainlatino.it10 giugno 2010 alle ore 00:05

    Grazie Francesco per lo splendido commento.

    RispondiElimina
  107. ci assicura di un cambiamento di rotta? davvero?

    RispondiElimina
  108. Redazione di Messainlatino.it10 giugno 2010 alle ore 00:26

    Però è anche vero che i risultati di quella commissione (che concluse a maggioranza nel senso della non abrogazione del vecchio rito) non furono nemmeno pubblicati, fino a due anni fa.

    RispondiElimina
  109. In compenso ci siamo beccati i ridicoli indulti (mi sia permesso dirlo) dell'84 e dell'88. un po' più di coraggio non avrebbe fatto male. e poi, quali potevano essere le forti pressioni? uno scisma? la rivelazione del dossier pedofilia? l'anticipo del successo di Dan Brown? un falso sepolcro di Gesù in Palestina (vedi il film The body)?

    RispondiElimina
  110. Oppure celebra una messa pubblica  "more cappellanorum" come facevano, occasionalmente, i papi preconciliari. Meglio così che un pasticcio pontificale.

    RispondiElimina
  111. <span>Oppure celebra una messa pubblica  "more cappellanorum" come facevano, occasionalmente, i papi preconciliari. Meglio così che un pasticcio pontificale. Ai sedevancantisti non gliene frega un piffero di come Benedetto XVI celebri la messa.  Quand'anche   restaurasse la corte pontificia e cingesse il suo capo con il triregno,  per i sedevacansti non sarebbe papa lo stesso e nemmeno vescovo. Bisogna domandarsi, piuttosto, se valga la pena mutilare e pasticciare l'antico cerimoniale della Cappella Papale per un' unica celebrazione o per  celebrazioni una tantum. </span>

    RispondiElimina
  112. Sarebbe stata una delle più grandi tragedie della storia della Chiesa ... Sed "non praevalebunt"!

    RispondiElimina
  113. Felice d'essere anch'io perfettamente d'accordo con Francesco Agnoli e Dante Pastorelli. Questa è la lettura giusta, non i dietrologismi.

    RispondiElimina
  114. L'ho talmente studiato che posso dire con cauta certezza che è il diavolo in persona, tu chi sei un suo fedele accolito?

    RispondiElimina
  115. Io sto col Papa e perciò sono tradizionalista, ma certi tradizionalisti hanno la puzza sotto il naso. Chi fa certe accuse a Giov. Paolo II NON CAPISCE tutto il lavoro di raddrizzamento che il Papa ha dovuto fare verso una Chiesa inquinata dal modernismo. Già il nostro Papa regnante deve andare con i piedi di piombo per non provocare un grande scisma progressista, figuriamoci Giov. Paolo II. Che anche lui abbia fatto i suoi errori..., anzi si dice che lui stesso si sia pentito amaramente di aver fatto Martini  Arcivescovo di Milano,ma chi è quello che non sbaglia! Parliamo da sportivi del lunedì. Ringrazio Dio e la Vergine SS.ma per averci Dato il Papa "Totus Tuus". Poi il Concilio è pur sempre un Concilio e il S. Padre non obliterà mai un Concilio, anzi sta operando per una lettura corretta. Riguardo alla S. Messa le 2 forme sono messe  a confronto per prendere il meglio dell' una e dell' altra. Come dice la cosiddetta versione "diplomatica" del 3° segreto (Neues Europa) non si ritornerà più al passato. 

    RispondiElimina
  116. Chi sa sempre una pagina in più del libro potrà anche giubilare, ma se la commissione dell'86 è il grande contributo di 27 anni di pontificato alla liturgia, c'è da piangere.

    RispondiElimina
  117. Abbiamo visto, abbiamo visto il bel raddrizzamento. E mo' so verze amare per tutta la Chiesa.

    RispondiElimina
  118. Scrivi qui il tuo nome...10 giugno 2010 alle ore 14:18

    C'erano anche massoni che affermavano di aver assistito all'iniziazione massonica di certi Roncalli e Montini. Ci sono anche tante persone che affermano di aver visto Elvis vivo od omini grigi dentro un UFO...
    Si chiamano MITOMANI e quelli che ci credono BOCCALONI.

    RispondiElimina
  119. Stando alla chiara e precisa definizione di Cajétan, della quale ero ben consapevole e in cui mi riconosco tra i Tradizionisti (cioè tra chi ama la Tradizione), il Papa è piuttoso un 'conservatore', ma del concilio - di cui proclama la supposta continuità - del quale applica l'apertura alla neo-modernità, che sembra convinto si possa 'trasfigurare' incarnandola (!?) e non discernendone gli errori per rifiutarli e sostituirli con la Verità (ne abbiamo parlato non mi ricordo in quale thread)

    Devo riconoscere che questa conclusione si trae da sporadiche parole, a fronte di molti insegnamenti che si possono centellinare e 'assaporare' come buon nutrimento spirituale; ma è proprio per questo che certe parole pesano come macigni...

    RispondiElimina
  120. L'ironia, questa sconosciuta...

    RispondiElimina
  121. Quello qui sopra ero io. Pardon, sono su un terminale che non uso di solito per rispondere sul blog.

    RispondiElimina
  122. "prendere il meglio dell'una e dell'altra" significa fare un 'pateracchio' immane. 
    Qualcuno mi sa dire dov'è "il meglio" del NO? La supposta maggiore accessibilità, che è banalizzazione? La supposta maggiore "actuosa participatio" attribuita e limitata ad un 'fare' esclusivamente antropocentrico? I tagli selvaggi a parti non secondarie del rito (piccolo esempio: i riferimenti a S. Michele Arcangelo alla Vergine e quindi alla Comunione dei Santi)? Il linguaggio 'feriale' che diventa dissacrazione? La berakà ebraica del 'frutto della terra e del lavoro dell'uomo' che sostituisce nell'Offertorio l"immaculatama Hostiam', già vista e presentata come Pane Santo della vita eterna? la "preghiera eucaristica II" citata dal Papa nell'omelia del Corpus Domini a Cipro? ... si potrebbe continuare a lungo..

    RispondiElimina
  123. Suo pronipote Wilhelm Eugen (linea materna).

    RispondiElimina
  124. Ma siamo seri, via! Ho letto Introduzione al Cristianesimo e ho letto parecchio Hegel. Onestamente mi sembrano agli antipodi, come deve essere agli antipodi la buona teologia cattolica rispetto al sistema di Hegel.

    Cordialmente, Luca G

    RispondiElimina
  125. A "tutto qui!: forse non ci si ricorda com' era la vita ecclesiale prima del 78: niente culto eucaristico, niente devozione alla Madonna. E la lettera dei teologi contro G.P. II? I progressisti presero paura e contrattaccarono. Se Lefebvre avesse aspettato 2 anni avrebbe trovato un Papa più disponibile. 2 anni e Montini sarebbe morto. S. Ignazio: " se il Papa dovesse chiudere la Compagnia mi basterebbe un quarto d' ora davanti al SS.mo".

    RispondiElimina
  126. Mi scusi Peppevella, potrebbe dirmi dove posso trovare quel brano di Liszt?
    Grazie

    RispondiElimina