di Andrea Bevilacqua
La Madonna, apparendo a Fatima, aveva detto che soltanto in Portogallo il dogma delle fede sarebbe stato conservato. E in concomitanza col viaggio del Papa nella penisola iberica, è anche per valutare se la profezia della Madonna si sia davvero verificata che Paix Liturgique ha compito un sondaggio volto a saggiare l'effettivo interesse della gente per la liturgia tradizionale della chiesa, interesse che sopravvive sotto la cenere delle fumanti macerie postconciliari.
I risultati non sembrano confortanti per la chiesa tradizionalista: meno del venti per cento di cattolici va a messa, e molti di quelli che praticano ci vanno soltanto una volta al mese. Addirittura, il 68 per cento degli interessati ci va soltanto per matrimoni o occasioni particolari. Per quanto concerne la liturgia tradizionale, la particolarità portoghese è l'altissimo livello di ignoranza in merito al Motu proprio Summorum Pontificum che ha liberalizzato il rito antico: il 74 per cento non lo conosce. Nonostante ciò, un cattolico su tre vorrebbe la messa antica tutte le settimane. Percentuale che sale a oltre il cinquanta per cento se consideriamo quelli che praticano almeno una volta al mese. In Italia, quella percentuale è ancora più alta e pari a due terzi; inoltre nel nostro paese è trascurabile (circa il venti per cento) la percentuale di coloro che troverebbero anormale la coesistenza dei due riti.
Proprio dal raffronto tra il sondaggio svolto dai Paix Liturgique in Portogallo e quello svolto in Italia, ci si accorge come il popolo italiano sia estremamente affamato della messa di sempre. E forse è questo anelito che mantiene la fede ancora relativamente vitale. Quanto al Portogallo una cosa va detta: non esistono nel paese centri che promuovono la messa tradizionale. Eppure una percentuale di fedeli che vuole quella liturgia c'è. Ma nessuno va incontro a questo legittimo desiderio. In particolare sono i vescovi che non sembrano interessati alla cosa.
Il Portogallo vive del suo posizionamento «di confine»: da una parte, resta ancora forte la religiosità popolare tradizionale, simboleggiata da Fatima, un luogo dove il vento della secolarizzazione sembra soffiare con minore violenza che nel resto d'Europa; dall'altra parte, anche se l'impero coloniale portoghese è scomparso ormai da decenni, rimane vivo il legame con i 210 milioni di lusofoni del mondo, in larga maggioranza cristiani. La chiesa, infatti, nonostante una certa crisi sia presente anche qui, non ha mai perso quella vocazione missionaria iniziata all'epoca delle grandi scoperte. «In Portogallo, le cose peggiori arrivano più tardi, ma anche le buone notizie», ha detto recentemente Antonio Marujo, esperto di religione del principale quotidiano portoghese, Publico, e per ben due volte (nel 1995 e nel 2005) vincitore del John Templeton Award per il miglior giornalista religioso d'Europa. È stato così anche per la secolarizzazione: «C'è un vantaggio nell'essere alla periferia, che i fenomeni non sono così gravi come altrove. La crisi delle vocazioni non è stata così devastante, almeno fino ad ora».
Fonte: Italia oggi 15 maggio 2010, via Papa Ratzinger blog
Aggiungiamo un piccolo commento. Ci fa piacere essere stati ripresi parola per parola: leggete qui. Se la prossima volta si vorrà citare la fonte, non ci dispiaceremo affatto.
La Madonna, apparendo a Fatima, aveva detto che soltanto in Portogallo il dogma delle fede sarebbe stato conservato. E in concomitanza col viaggio del Papa nella penisola iberica, è anche per valutare se la profezia della Madonna si sia davvero verificata che Paix Liturgique ha compito un sondaggio volto a saggiare l'effettivo interesse della gente per la liturgia tradizionale della chiesa, interesse che sopravvive sotto la cenere delle fumanti macerie postconciliari.
I risultati non sembrano confortanti per la chiesa tradizionalista: meno del venti per cento di cattolici va a messa, e molti di quelli che praticano ci vanno soltanto una volta al mese. Addirittura, il 68 per cento degli interessati ci va soltanto per matrimoni o occasioni particolari. Per quanto concerne la liturgia tradizionale, la particolarità portoghese è l'altissimo livello di ignoranza in merito al Motu proprio Summorum Pontificum che ha liberalizzato il rito antico: il 74 per cento non lo conosce. Nonostante ciò, un cattolico su tre vorrebbe la messa antica tutte le settimane. Percentuale che sale a oltre il cinquanta per cento se consideriamo quelli che praticano almeno una volta al mese. In Italia, quella percentuale è ancora più alta e pari a due terzi; inoltre nel nostro paese è trascurabile (circa il venti per cento) la percentuale di coloro che troverebbero anormale la coesistenza dei due riti.
Proprio dal raffronto tra il sondaggio svolto dai Paix Liturgique in Portogallo e quello svolto in Italia, ci si accorge come il popolo italiano sia estremamente affamato della messa di sempre. E forse è questo anelito che mantiene la fede ancora relativamente vitale. Quanto al Portogallo una cosa va detta: non esistono nel paese centri che promuovono la messa tradizionale. Eppure una percentuale di fedeli che vuole quella liturgia c'è. Ma nessuno va incontro a questo legittimo desiderio. In particolare sono i vescovi che non sembrano interessati alla cosa.
Il Portogallo vive del suo posizionamento «di confine»: da una parte, resta ancora forte la religiosità popolare tradizionale, simboleggiata da Fatima, un luogo dove il vento della secolarizzazione sembra soffiare con minore violenza che nel resto d'Europa; dall'altra parte, anche se l'impero coloniale portoghese è scomparso ormai da decenni, rimane vivo il legame con i 210 milioni di lusofoni del mondo, in larga maggioranza cristiani. La chiesa, infatti, nonostante una certa crisi sia presente anche qui, non ha mai perso quella vocazione missionaria iniziata all'epoca delle grandi scoperte. «In Portogallo, le cose peggiori arrivano più tardi, ma anche le buone notizie», ha detto recentemente Antonio Marujo, esperto di religione del principale quotidiano portoghese, Publico, e per ben due volte (nel 1995 e nel 2005) vincitore del John Templeton Award per il miglior giornalista religioso d'Europa. È stato così anche per la secolarizzazione: «C'è un vantaggio nell'essere alla periferia, che i fenomeni non sono così gravi come altrove. La crisi delle vocazioni non è stata così devastante, almeno fino ad ora».
Fonte: Italia oggi 15 maggio 2010, via Papa Ratzinger blog
Aggiungiamo un piccolo commento. Ci fa piacere essere stati ripresi parola per parola: leggete qui. Se la prossima volta si vorrà citare la fonte, non ci dispiaceremo affatto.
Se l'avere l'11% di cattolici che frequentan la Messa settimanale è un vantaggio della periferia, c'è da dire che forse in Portogallo non c'è la devastante crisi di vocazioni di altri paesi, ma certo una crisi della Fede enorme. Nonostante Fatima. Il che è più che deprimente. Anche se la speranza in noi è sempre viva.
RispondiEliminaLo dissi altrove, ma lo ribadisco: il Portogallo è l'unico paese occidentale con una costituzione apertamente "socialista", quindi ben più a sinistra e anti-cattolica persino della costituzione "liberale" francese.
RispondiEliminaLe cose non succedono mai per caso.
I vescovi portoghesi sono nella loro stragrande maggioranza progressisti e nemici acerrimi del Summorum Pontificum.
RispondiEliminaQaundo li ascoltavo nelle loro parole di accoglienza rivolte al Papa non potevo non pensare alla loro ostinata disobbedienza e mancanza di lealtà, anche se immagino che direbbero....ma noi non abbiamo disobbedito, qui nessuno la chiede e la vuole la Messa con il Rito Antico!
"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi." (Giovanni 8:32)
RispondiEliminaOrmai è pacifico che non possiamo aspettarci che la conoscenza su ciò che avviene nella Chiesa ci arrivi da certi vescovi, perché loro non ci vogliono liberi.
Per richiedere la qualcosa bisogna sapere che la tal cosa esiste. Se il fedele medio si interessasse almeno 5 minuti alla settimana alle decisioni prese dal Vescovo di Roma per il bene della Chiesa probabilmente nessun vescovo diocesano potrebbe dire che la Messa col Rito Antico nessuno la richiede.
<span><span>alle decisioni prese dal Vescovo di Roma per il bene della Chiesa....</span>
RispondiEliminainteressarsi a quelle decisioni ? e perchè dovrebbe ?
QUANTO CONTA il Vescovo di Roma per le "chiese locali" ?
Non vede, caro Burighel, che lei stesso è vittima del generale lavaggio mentale che abbiamo subìto da oltre 40 anni, nel momento stesso in cui dice <span>"Vescovo di Roma"</span> e non "il Papa" ?
Ascolti con attenzione dentro la sua stessa mente l'effetto che le fa la parola <span>Papa</span>, quante reminiscenze (se lei non è giovanissimo) e agganci storici e sensazioni contraddittorie le provocherà, da scrutare e far emeregere alla luce dell'evoluzione della Chiesa degli ultimi 45 anni....e forse riuscirà da solo a capire
PERCHE' lo sventurato fedele medio
NON CONCEPISCE neanche l'idea di DOVERSI INTERESSARE
a ciò che il Papa dichiara, decide e promulga per il bene della Chiesa!
e poi.....</span>
<span>potrà anche immaginare (o tentare) di intervistare il fedele medio, partendo dai suoi parenti, o amici, o parrocchiani, chiedendo loro:
"QUAL E' IL BENE della Chiesa ? CHI E' in grado di vederlo senza errori o deficit ? o soprattutto è *autorizzato* a cercare il vero bene della Chiesa, in modo tale che non si possano avere dubbi che QUELLO DA LUI PERSEGUITO SIA PRECISAMENTE IL VERO BENE della Chiesa, in modo così certo che TUTTI GLI ALTRI che nella Chiesa cercano lo stesso BENE si debbano <span>conformare a quello</span> e <span>NON a beni alternativi o concorrenti ?</span></span>
.....INFATTI
RispondiEliminai tiranni, diventati padroni della Chiesa locale, dicono o fanno dire (attraverso i sottoposti, sia clero che laici) ai piccoli fedeli inermi e sprovveduti di strumenti critici (perchè pre-lavati da 30-40 anni di ignoranza e menzogne....) la seguente e convincente realtà di fatto:
"Il Papa sta a Roma, (=è Vescovo di Roma, dunque parli solo per Roma, se può....): qui comando io!"
Lei non ricorda come questa significativa testimonianza fu pubblicata proprio qui da un sacerdote, e che rispecchia la quasi totalità delle parrocchie e diocesi d'Italia, meglio che di tutta la Chiesa Cattolica ?
<span>i Vescovi fanno di tutto perchè i fedeli rimangano disinformati: proibiscono letteralmente di parlare del MP, usano quello strumento di potere che fu detto DIVIDE ET IMPERA !
RispondiEliminatengono i fedeli separati tra loro, e in silenzio....facendo intendere che quell'argomento è TABU', GUAI A CHI LO TOCCA....
e così realizzano ciò che Tacito <span><span>fece dire al capo dei Bretoni, a qualificare i romani nel loro imperialismo:</span></span>
<span><span><span>ubi solitudinem faciunt, pacem appellant!</span></span> </span>
(<span>De vita Iulii Agricolae, 30)</span></span>
<span>i Vescovi fanno di tutto perchè i fedeli rimangano disinformati: proibiscono letteralmente di parlare del MP, usano quello strumento di potere che fu detto DIVIDE ET IMPERA !
RispondiEliminatengono i fedeli separati tra loro, e in silenzio....facendo intendere che quell'argomento è TABU', GUAI A CHI LO TOCCA....
e così realizzano ciò che Tacito <span><span>fece dire al capo dei Bretoni, a qualificare i romani nel loro imperialismo:</span></span>
<span><span><span>ubi solitudinem faciunt, pacem appellant!</span></span> </span>
(<span>De vita Iulii Agricolae, 30)</span></span>
a vantaggio e conforto della Chiesa Cattolica intera e in particolare dei cattolici tradizionali portoghesi (se temessero di cadere in depressione a leggere i sondaggi o a guardarsi intorno....) c'è questa notizia incoraggiante:
RispondiElimina<span>The Canons Regular of St. John Cantius (Archdiocese of Chicago) are leading a pilgrimage in September, 2010 to Fatima, Portugal to help achieve the restoration off the Traditional Latin Mass to the Sanctuary of Our Lady of Fatima.
Included in this pilgrimage to the Fatima apparition sites will be a<span> liturgical conference in Fatima</span> providing clergy and laity with lectures on the history, spirituality, and mystical theology of the Classical Roman Rite.
On September 10 the Canons will celebrate a Solemn High Latin Mass (1962 Missale Romanum) at the High Altar of Fatima’s Basilica. This will be the first time in some 45 years that the High Altar has been used to celebrate the Traditional Mass.</span>
http://rorate-caeli.blogspot.com/2010/05/traditional-mass-returns-to-fatima.html
dunque mai dire "ormai"!.... :)
<span>Il a suffi au cardinal-patriarche de Lisbonne, Dom José da Cruz Policarpo, d'écrire, dans sa lettre du 14 septembre 2007 aux prêtres de son diocèse:
RispondiElimina<span>«Estejamos vigilantes para que esta abertura concedida pelo Santo Padre,tendo em conta o bem de toda a Igreja, não se transforme numa campanha em favor da Liturgia antiga»</span>
pour que le motu proprio du Pape soit littéralement étouffé, non seulement dans le patriarcat de Lisbonne, mais dans tout le Portugal…
Un grand esprit que ce Dom Policarpo, un grand cardinal, un grand catholique, un grand obéissant…
Quant aux autres évêques, il vaut mieux n'en pas parler.</span>