Ieri, 2 maggio 2010, il Card. Caffarra ha celebrato la S. Messa gregoriana a Bologna, presso la chiesa di S.Maria della Pietà, alla presenza di circa 400 fedeli.
Benché l'evento fosse straordinario (si tratta del primo Cardinale italiano Vescovo residenziale che ha celebrato al Messa di San Pio V), i media non hanno fatto alcuna menzione dell'evento, ignorando tutti i comunicati stampa; uniche eccezioni: questo blog, Rinascimento Sacro e l'agenzia Zenit. Anche le pagine di Avvenire-Bologna7 hanno riservato solo poche parole in carattere a corpo minimo (trovare la notizia è roba da settimana enigmistica).
L'intervista a Mons Bux - il quale ricordava l'importante appuntamento -, da parte dell'emittente locale Ètv, non è stata trasmessa (rimandata alla prossima settimana per motivi di tempo).
Tutto ciò ci porta a ringraziare la Vergine Santissima, che più ha potuto della congiura del silenzio - a cui per altro siamo abituati - e a mettere ancora più impegno per la nostra santificazione personale, onde poter essere pur indegni strumenti della certissima vittoria finale.
Ecco qui alcune consolantissime immagini:
<span>Ringraziamo con gioia Dio perchè ci ha messo in grado di partecipare alla gioia dei Santi nella luce... queste notizie e immagini riempono il mio povero cuore di gioia!!!! E' proprio vero e questo la conferma la promessa che ci fece nostro Signore che le porte degli inferi non prevarrano mai sulla Chiesa... mons bugnini e co. si staranno rigirando nella tomba... NON CI SONO RIUSCITI A DISTRUGGERE LA MESSA DI SEMPRE, L'HANNO SOFFOCATA MA NON DISTRUTTA ANCHE SE CI HANNO PROVATO, LE COSE DIVINE PER LORO NATURA SONO ETERNE E BELLE... è molto interessante constatare che la 'mensa della cena del signore' :'( ?! è stata trasformata in uno splendido ALTARE ATTO A CELEBRARE DEGNAMENTE IL SANTO SACRIFICIO EUCARISTICO DEL SIGNORE!!!!!!!!!!</span>
RispondiEliminaSia lodato Gesù Cristo e sia ringraziato per questa ulteriore grazia che ha concesso alla Chiesa universale ed a quella Bolognese in particolare.
RispondiEliminaAgli amici bolognesi, riguardo la congiura del silenzio, dico : sapete che si può acquistare uno spazio su qualsiasi quotidiano ( Il Resto del Carlino è quello più letto ) perchè non lo avete fatto amici miei ?
Ora datevi da fare per commentare la notizia !
Bravi per quanto state facendo a sola gloria di Dio !
Nonostante le imperfezione di questa messa va tutta la mia solidarietà e lo spirito di filiale devozione al mio Pastore e scandalizzato dal silenzio assordante verso quest'evento operato dall'ignoranza curiale..........
RispondiEliminaCaffarra è sempre stato un grande 8-) . Vorrei che lo potessimo clonare per averne almeno una trentina, sapete che goduria sarebbe una Famiglia Cristiana con trenta Caffarra nella Redazione? O:-)
RispondiEliminaDopo avere proibito la blasfema Comunione sulla mano ha celebrato la Messa di sempre: Onore a questo pastore! ...e gli altri Vescovi residenziali stanno a guardare...
RispondiEliminaNon abbiamo fatto annunci su quotidiani, perché, grazie a Dio, siamo tutti estremamente poveri. Darci da fare per commentare la notizia? Certo, ma quanti comunicati che faremo saranno pubblicati? Maledetto l'uomo che confida nell'uomo
RispondiEliminaù ù er sor sedicente seminarista..........
RispondiEliminama ncè lo sai che ssè deve pregà
ppè lli vivi e lli defunti?
mica te ce devi stà a nterrogà
se sè arigirano o nò!
che poi parlà dè arriggiràsse
gli è n'eresia!
medita li Novissimi
cerca ddè arricapirli
e se ce te arritrovi leggite
che ne sò
"Il Purgatorio nelle rivelazioni dei Santi"
e artre robe edificanti........
nzomma nu stà a sparà ...........
ovvio che'r commento sù
RispondiEliminallhò scritto io
Bravo, finalmente un vescovo cattolico, ieri assistevo alla messa celebrata dal sommo pontefice, c'era un contrasto stridente tra la comunione da lui distribuita, in ginocchio e sulla lingua, e quella distribuita dai vari diaconi e sacerdoti, in piedi e sulle mani. ma è posssibile che il santo padre continui a tollerare questa pessima prassi?
RispondiEliminaIl Cardinale Arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra ha celebrato la Santa Messa Tradizionale.
RispondiEliminaChiesa piena? Ovvio! Tanti giovani? Scontato! Devozione? Naturale! Cenacolo di Rimini bravissimo in coro e servizio? Come sempre! E allora? Dove sta la novità dell'evento?
Primo fatto nuovo
Un importante Cardinale residenziale non ha solamente acconsentito per sua "magnanimità" all'evento, è Lui che ha voluto celebrare così! Ha cantato benissimo! Insomma tutti hanno capito che ci teneva molto e che si era ben preparato!
Secondo fatto nuovo
Il suo volto raggiante di pastore, mentre usciva, parlava da solo. Si è fermato a lungo coi giovani e col coro. Le sue parole forti e ripetute sono state: "Bene! Canti ed esecuzione magnifici! Cantare così è veramente pregare due volte"
Terzo fatto nuovo
Oltre alla folta presenza di religiosi a sensibilità tradizionale, si notavano a fondo chiesa molti sacerdoti diocesani. E' molto importante soprattutto per Benedetto XVI.
La stampa ha ignorato l'evento? Meglio così! La curiosità di massa non serve. Il percorso di recupero spirituale attraverso la liturgia tradizionale è scandito da tempi e ritmi personali. La Chiesa era colma ugualmente e non c'era null'altro che partecipazione e la devozione.
In ogni caso la cosa sta già facendo il giro del mondo. E tocca gli ambienti "sensibili" !!!
Grazie Card. Caffarra il suo sostegno paterno e sincero ci rafforza e ci dà conforto e sicurezza.
qualche pecca: il Cardnale non indossa la tunicella e i fedeli non son divisi tra maschi e femmine...
RispondiEliminaEraclio73, e si, chiedi al Santo Padre perchè permette questi obrobi stridenti che nella messa celebtrata da lui consenta la distribuzione della comunione sulle mani. Forse non se ne sarà accorto.
RispondiEliminaLa divisione per genere non è affatto necessaria, anzi, sarebbe anacronistica e forse anche fuorviante rispetto alla sensibilità attuale.
RispondiEliminaAltre cose simili sono piuttosto dettagli non basilari. Anche il velo nero è raramente indossato dalle donne nel VO, ma questo non pregiudica il valore della celebrazione.
Si tratta di una notizia magnifica e di un evento oserei dire storico per la Chiesa italiana. Mi pare significativo che sia avvenuto nell'anniversario della scomparsa del Cardinal Siri.
RispondiEliminaE' noto che solo dopo la morte dell'Arcivescovo emerito di Genova e primo Presidente della CEI quest'ultima propose la Comunione sulla mano.
FdS.
altra pecca: non c'era neanche un chirichetto femmina...
RispondiEliminaGrazie a Mons. Lefebvre che nel 1988 ha preferito essere inchidato e rimanere solo piuttosto che abdicare alla sua coscienza ed alla Messa di sempre.
RispondiEliminaIl suo sacrificio, il sacrificio di di una vita, produrra' sempre piu' frutto, per TUTTA la cattolicita'.
Vera Carita'.
Liturgicamente un misto abnorme tra Messa prelatizia, che dovrebbe essere letta, e Messa cantata (che non esiste per i Vescovi); ci mancava che gli facessero indossare i pontificalia, come qualche sprovveduto ha detto qui su, per completare lo scenario dell'incompetenza o del dilettantismo cerimoniale. D'altronde fa più scena che si canti, e questo basta a legittimare tutto. Il Pontificale non si poteva fare, ecco trovata la soluzione, il pastrocchio cerimoniale di una Messa cantata da un Cardinale, invece di accontentarsi di una lecita legittima liturgica e più che sufficiente Messa bassa con i cappellani. Ma l'importante, come per i modernisti, è la pastorale, che detta ovviamente regole al cerimoniale: si può invitare un Cardinale e non far cantare una bella Missa de Angelis o robe così? no di certo! e quindi vai col liscio!
RispondiEliminaCaffarra, che si è distinto finora per aver umiliato la porpora mettendosi a tappetino davanti a oscuri e scismatici "patriarchi" orientali, ricevuti alla pari del Papa, si meritava d'altronde questo da parte di questi competentissimi signori. Né liturgia, né ecclesiologia. Teniamo gli elogi per altre circostanze, miei signori
noto anche che di prelatizio qui non c'è proprio niente, né canone né bugia né cappellani (ma d'altronde è probabile che gli organizzatori ignorino perfino il nome di questi oggetti): né più né meno che la Messa cantata di un semplice prete, con un Cardinale che celebra come può
RispondiEliminaL'evento tanto atteso era che per la prima volta sul suolo italico un Ordinario, Cardinale Metropolita, avrebbe celebrato il Divino Sacrificio nella forma prescritta dalla Santa Chiesa.
RispondiEliminaQuesto è avvenuto per grazia di Dio e di questo dobbiamo ringraziare la Madonna Santissima di San Luca e i Santi Protettori della nobile Città di Bologna.
I giovani organizzatori hanno voluto che l'attesa e il desiderio per si importantissimo gesto ecclesiale fosse stato abbellito dal canto della chiesa e da alcuni gesti liturgici propri della Messa Cantata.
Nella mia infanzia ricordo che i Vescovi qualche volta, quando non potevano pontificare nelle chiese minori della Diocesi, per donare qualcosa in più al popolo fedele facevano un "pastrocchietto" fra messa prelatizia e messa cantata.
Anche Mons. Lefebvre, di v.m., ha più volte fatto così come è avvenuto a Bologna ieri.
Ce ne sono i filmati e le foto.
Tutto quanto concorre alla glorificazione di Dio.
Va bene, cari amici, il rispetto delle rubriche ma va anche bene che l'entusiasmo dei giovani, organizzatori e ministranti, sia stato premiato a suon di gregoriano e con qualche nuvola di incenso.
Teniamo, anche per motivi di visibilità pubblica, noi siamo molto letti e non solo dagli amici, le nostre considerazioni, legittime, dentro di noi esternando solo la riconoscenza a Dio che ha voluto che questo bellissimo gesto di grande elevatura spirituale si fosse compiuto ieri.
Guarda che Multinick prende in giro noi trad.
RispondiEliminaQuando si leggono commenti come quelli di questo ottuso ospite, che si straccia le vesti come Caifa perché si canta in una messa prelatizia, viene sinceramente da chiedersi se non abbiano, in fondo in fondo, qualche buona ragione i vescovi modernisti che soffocano il motu proprio per non trovarsi ad avere a che fare con gente così.
RispondiEliminaReverendo lei ha ragione, ma la Scrittura dice anche di essere astuti più che serpenti.
RispondiEliminaUn pò d'astuzia a volte non leva il merito, lo aumenta.
Ma lo sai quando si usa la tunicella o spari a zero?
RispondiEliminaBrava redazione!!
RispondiEliminaBene Redazione
RispondiEliminaInnanzitutto grazie al Card. Caffarra, che ha dato una grande testimonianza di affetto nei confronti dei fedeli legati alla S. Messa nella forma straordinaria: speriamo che egli possa essere d'esempio per i confratelli Vescovi italiani e stranieri. Naturalmente grazie a chi ha organizzato questa S. Messa: si tratta di un evento importantissimo di cui non possiamo non ringraziare Nostro Signore.
RispondiEliminaPeccato che ci siano stati commenti di tono un po'alto: se proprio si vuol criticare, lo si faccia con tranquillità! Ciò detto, ritengo però che sarebbe stato più opportuno organizzare una Messa prelatizia, se non si poteva organizzare una Pontificale. Le rubriche, infatti, sono fatte per preservare la purezza delle varie forme di Messa, dunque vanno rispettate il più possibile. Se in passato qualche Vescovo, seppur importante, ha celebrato Messe cantate, questo non significa - a mio parere - che quel tipo di celebrazione sia sdoganato... Mi rendo perfettamente conto che la Messa in canto è più bella di quella letta, ma se non si può organizzare una Pontificale, si faccia una bella more praelatorum cum canticis.
Vogliate perdonarmi per questi miei rilievi. Grazie a tutti!
Sono stupitissimo dai commenti!
RispondiEliminaSiete dei geremia: solo lamentazioni: prima vi lamentate che i vescovi locali non concedono le messe; poi quando le concedono, che le concedono o troppo presto o troppo tardi, e che non vi partecipano; quando vi partecipano, lamentate che non le celebrano; quando le celebrano, vi lamentate per come le celebrano.
Questo è il vostro sentimento di gratitudine perché dopo anni (!!!!!) finalmente vengono celebrate tante messe in latino?
Mi sa tanto che questo summorum pontuficum non ce lo siamo meritato per nulla, e con le vostre continue critiche non fate che esporre i fedeli alla antica liturgia alla diffidenza dei vescovi!
ottuso?? ma studiate andate oltre! Che celebri, ma non serve strafare, può rispettare il cerimoniale e farsi la sua Messa bassa! ma possibilmente dopo aver chiarito che il "patriarca di Costantinopoli" non è nessuno!
RispondiEliminaMai sentito quel vecchio proverbio: il meglio è nemico del bene?
RispondiEliminapoiché un tempo si pastrocchiava, pastrocchiamo ancora! non sforziamoci neanche di dare l'esempio... certo finché si considera che non rispettare il cerimoniale è "<span>donare qualcosa in più al popolo fedele"...</span>
RispondiEliminaQuanto a Mons. Lefebvre lo si dovrebbe prendere ad esempio per la sua chiarezza nella professione di fede e nella condanna delle eresie conciliari, non tirarne fuori i limiti liturgici (ricordiamo che fu per decenni i Africa? questo spiega molte cose) per giustificare le peggio cose. Comunque se il Card. Caffarra parlerà come parlava Mons. Lefebvre su nuova messa libertà religiosa collegialità etc., prometto che applaudirò anche se mi fa una messa cantata senza proprio
se non si criticano ste robe con veemenza, la prossima volta si rifaranno. E il meglio qui era più facile da realizzare di quello che voi chiamate bene
RispondiEliminaVerrà anche il tempo delle rubriche! Credo che al di là di ogni legittima critica o aspirazione al meglio, tutti postanti "di buona fede" siano in fondo felici per quanto accaduto ieri a Bologna e in Italia. Penso che la portata dell'evento potrà meglio esser compresa da tutti fra qualche giorno o settimana quando la notizia, le immagini e il video godranno di maggior diffusione. Ieri a Bologna un buon terzo di partecipanti stupito devoto e commosso non aveva neppure la più pallida idea di quando segnarsi o inginocchiarsi, magari attaccava col Padre Nostro.... E di questo dovremmo dolerci? No di certo! E' invece una grande gioia e benedizione. E' gioia grande vedere persone che apprezzano e si sforzano pur partecipando per la prima volta. Per loro come del resto per noi verrà anche il tempo delle rubriche......
RispondiElimina"verrà anche il tempo delle rubriche"! Io vedo che è già venuto e ci sono un po' dappertutto cerimonie assai più complesse di questa fatte con ogni cura umanamente possibile... Solo alcuni che non hanno alcuna competenza insistono a credere che la scena della messa cantata sia meglio che una cosa fatta nel rispetto delle regole, magari più semplice. E chi minimizza sempre queste cose, chi dà subito del guastafeste a chi critica, non capisce che la critica aspra in questi casi serve a far pensare che è tempo di far meglio, di smetterla con il diletantismo, che le cose non passano inosservate
RispondiEliminaQuando non si guarda il bene della Chiesa ma l'ideologia nella prorpia testa si fanno commenti del genere....Con una rigidità del genere non si potrà mai contaminare positivamente il NO (che è il rito ordinario...) perchè recuperi ciò che di importante ha in sè il VO. Ricordatevi che il papa non ha rinnegato la Sacrosanctum Concilium, ma ha fatto alcune crititche alla riforma di Bugnini. Non penso si tornerà del tutto indietro: è una pia illusione. E' il NO che va corretto in modo da sanare la frattura...
RispondiEliminaCiao
Flavio
Ci sono tempi e luoghi per il papillon, e tempi e luoghi per gli stivali di gomma. L'importante è non invertirli! E se domani saremo ancora dentro al greto di un torrente, ebbene si ci rimetteremo gli stivali di gomma.
RispondiEliminadel NO a me interessa solo che scompaia o almeno si smetta di dire che è un rito della Chiesa. Il tuo discorsetto non mi fa quindi né caldo né freddo
RispondiEliminaL'ospite che non si firma osa sproloquiare di dettagli e tecnicismi liturgici che non conosce nessuno quasi fosse un professore di seminario o di università pontificia quando c'è solo da ringraziare Iddio per il grandissimo dono fatto alla Chiesa italiana e internazionale da un cardinale arcivescovo residenziale, cosa mai avvenuta prima dal 1970.
RispondiEliminaMa se ne stia zitto l'ospite che borbotta a vanvera! Chi crede di essere! Fomenta la diatriba per sciocchezzuole di nessun conto e nessuna sostanza! Non ti ha insegnato alcuno che a caval donato non si guarda in bocca? Ti pare che noi ci si possa permettere sofismi di sorta in un momento in cui la Santa Messa in tutto il mondo è celebrata da quattro straccioni agghindati da camici arcobaleno che danno le spalle al Tabernacolo e creano la liturgia a piacere nel momento stesso in cui "presiedono"? Questa è la situazione attuale!
Per quanto mi riguarda, sarebbe già una conquista formidabile se tutti i chierici si limitassero a seguire l'esempio celebrativo del Papa: crocefisso e candelieri sull'altare, preghiera eucaristica in latino magari coram Deo, paramenti dignitosi e comunione in ginocchio e sulla lingua.
Tutto il resto ci è soltanto regalato dalla Provvidenza! Restiamo con i piedi per terra e accontentiamoci, intanto, di ciò che il Signore vuole donarci! Un poco per volta e solo se Dio vuole!
Se da Lei è già venuto il tempo delle rubriche me ne rallegro! Io per andare alla Messa Festiva tradizionale mi devo fare (e lo faccio volentieri) 70 Km ogni volta ed attraversare due diocesi in cui se parlo di motu proprio pensano sia un quad personalizzato costruito in Romania.
RispondiEliminaah e certamente pensa la bene della Chiesa chi passa oltre le dottrine assurde insegnate oggi, chi passa oltre al fatto che caffarra onori pubblicamente gli scismatici etc. etc.
RispondiEliminaPenso che la vita sia una progressione nel bene o mel male. Il fatto che un card. dica una messa in latino e' senz'altro positivo.
RispondiEliminane prenderei atto senza trionfalismi (anche perche' vi e' una precisa norma papale che apre in tal senso). Noi nn sappiamo mai perche' un cardinale o vescovo celebri nel vecchio rito e quali sono le reali intenzioni.
Ospite, ha fatto delle critiche, che probabilmente hanno un fondo di realta'.
NN vedo dove sia il male. La prossima volta se vorra', sua Eccellenza, avra' modo di fare meglio, sia liturgicamente che magari "pastoralmete" con gli ortodossi.
Anche Mons. Lefebvre era um ottuso tra i tanti titoli che gli venivano facilmente regalati da tutto il mondo cattolico.
Complimenti al vescovo di Bologna; per quanto riguarda la liturgia la messa prelatizia deve essere servita da due cappellani, che assistono alla predella, e due servienti inginocchiati come alla ''missa lecta''debbono esserci i ceriferi ed anche chi serve al lavabo. La messa prelatia è letta. Nonostante questi gravissimi errori rublicali, da nn attribuirsi al cardinale , la celebrazione ha per tutti noi un grande valore.W Caffarra!
RispondiEliminasciocchezzuole?? tecnicismi solo perché sono cose che ignori? accontentati te. O devo essere come te?? e comunque ribadisco:
RispondiElimina<span>COMUNQUE SE IL CARD. CAFFARRA PARLERà COME PARLAVA MONS. LEFEBVRE SU NUOVA MESSA LIBERTà RELIGIOSA COLLEGIALITà etc., PROMETTO CHE APPLAUDIRò ANCHE SE MI FA UNA MESSA CANTATA SENZA PROPRIO
</span>
Capito? a me interessa questo.
il punto fondamentale è combattere a morte il falso principio per cui si può far meglio non rispettando il cerimoniale (che guaradcaso qui richiedeva una cosa più semplice di quella che è stata fatta): questo principio di base è del tutto condannabile. Resta certo che il Cardinale non deve avere la minima idea di queste cose e ha fatto quello che gli hanno messo davanti. Ognuno si prenda la sua parte
RispondiEliminaha detto messa antica ed è rimasto illeso?
RispondiEliminaIncredibile! O:-)
<span>e speriamo che questo illustre esempio di obbedienza (a Dio e al Papa), che ripaga il centuplo nella gioia del cuore, ricevuta e donata ai fedeli, nel degno culto imperituro ritrovato, sia seguito al più presto da certi Arcivescovi refrattari (ad es. a sud del Tronto....); magari ! a Dio niente è impossibile.... (solo che il card. Caffarra era già da tempo ben disposto, mi pare, verso la Messa di sempre, e mai ha mostrato inclinazioni "filo-luterane"....)</span>
RispondiEliminaQualcuno mi sa dire se Domenica a Torino il Papa ha dato la comunione in ginocchio??? NN ho la TV. Grazie
RispondiEliminala storia, nei tempi che Dio solo conosce gli renderà giustizia, presso i posteri in questo mondo transeunte e in quell'altro, nella Vita eterna, col riconoscimento dei suoi meriti di fronte a chi lo ha combattuto e denigrato, ritenendolo nemico della Chiesa, non riuscendo a capire il tragico mistero d'iniquità che viviamo da oltre 40 anni....
RispondiEliminaSe il far meglio consiste nel violare il cerimoniale allo scopo di premiare il disordine concordo perfettamente con lei. Ma per t = random credo che "far meglio" significhi usare ogni mezzo, anche se inizialmente imperfetto, per avvicinare prima possibile al sacro (e alla presenza reale) piuttosto che rischiare rimpalli per rispettare un cerimoniale. In ogni caso la risposta verrà presto da BXVI.
RispondiEliminaCapisco l'importanza delle rubriche e il valore di guida che hanno. Però mi è sembrato di cogliere quasi dell'isteria su "tecnicismi" che rischiano di far perdere di vista il punto focale della questione: il Sacrificio di Cristo in primis, e l'attuazione del motu proprio da parte di un cardinale residenziale. Mi dispiace leggere certi commenti acidi, anche perchè sembrerebbero dar ragione della riforma in senso bugniniano! non dimenticate che il papa nella lettera d'accompagnamento del motu proprio parlò di "scambio" tra i due usi dello stesso rito. E non dimentichiamoci che c'è stata una costituzione liturgica conciliare che in quanto tale non promuoveva nessuna eresia e nessun modernismo di quelli che invece poi le si sono fatti produrre... Non saranno passati invano questi documenti e questi anni. Si può sbagliare, ci si può e deve correggere e penso avverrà. Ma non ricadiamo nel rubricismo anche noi, perchè come tutti gli "ismi" perdono di vista e tradiscono l'ideale che si vuole esaltare in realtà.
RispondiEliminaQuesta...e' la VERA...Messa!!!!
RispondiEliminaIl settimanale televisivo 12PORTE, di cui ho la responsabilità, non intendeva ne intende far passare sotto silenzio la celebrazione presieduta dal Cardinale Arcivescovo domenica pomeriggio. Vorrei chiedere di non vedere sempre delle congiure o delle strategie per mettere il silenziatore o altro. Per quanto riguarda 12PORTE posso solo dire che abbiamo fatto per ora quello che abbiamo potuto. Le nostre risorse (che si fondano in grandissima parte sulla disponibilità di volontari), erano in gran parte assorbite dalla partecipazione all'importante evento ecclesiale promosso dalla CEI sulle Comunicazioni Sociali. Voglio poi fare presente che la televisione è fatta prima di tutto di immagini, quindi il servizio relativo, con le immagini raccolte da un volontario, andranno regolarmente in onda giovedì prossimo, con l'intervista a mons. Bux.
RispondiEliminaRilevo poi che molti post che leggo in questa pagina non sono certo utili alla causa dell'ermeneutica della continuità... anzi.
Gli han messo l'inginocchiatioio davanti al momento di distribuire la comunione.
RispondiEliminaPurtroppo al momento potevo guardare la TV con un occhio solo.
Sono d'accordo su quanto ha scritto don Andrea e sui precedenti interventi della Redazione.
RispondiEliminaSono sicuro che tutto quanto è stato scritto, e che ha messo in risalto una certa puntigliosità ritualistica, viene dal cuore : dall' amore per la Liturgia e, conseguentemente, per la Santa Chiesa.
Talvolta siamo un poco tutti, dopo 40 anni di vessazioni, inclini a pensare che ancora si possa remare contro il nostro desiderio di lodare Dio attraverso la forma pura dell'antico e venerabile rito romano antico.
Ci sono mancati l'amore e l'affetto per questo sembriamo talvolta "acidi".
Però, conoscendo bene il mondo cosiddetto "tradizionalista" noto quanto sia forte lo spirito ecclesiale che c'è in ogni cuore!
Quanti sacrifici, quanta penitenza, quanta preghiera c'è in coloro che, andando contro le mode terrene, preferiscono l'antica liturgia che riesce a sollevarci verso la Croce, da cui viene la nostra salvezza.
Le garbate "critiche" ritualistiche denotano questi sentimenti predominanti di amore e di affezione verso la Liturgia dei padri!
Continui a scriverci per correggerci, come è suo compito ministeriale, carissimo don Andrea, e soprattutto continui a circondarci con la preghiera e con l'affetto.
Tolta una certa patina di "acidità" Le assicuro, c'è un cuore che batte solo per la Chiesa, per il Papa e per i Sacerdoti !
Noi saremo sempre fedeli "usque ad effusionem sanguinis" al Magistero : lo abbiamo dimostrato e lo riaffermeremo ogni qual volta il mondo cerherà di offuscare , senza riuscirci, la luce del Vangelo.
Grazie per quanto ha fatto don Andrea e preghi per sempre per noi !
Confidiamo nelle Sue preghiere !
Caro don Andrea, non preoccuparti; dilgentibus Deo omnia cooperantur un bono: il silenzio mediatico generale sull'argomento, per un motivo o per l'altro, non solo di 12porte, volontario o involontario che sia, ha permesso l'emergere di un miracolo: la Madonna ha raddrizzato le vie storte e ci ha fatto capire che il Signore sta ... dalla parte del suo Vicario. E anche le critiche, alcune vigliaccamente anonime, che trattano gli organizzatori come ignorantoni, dimentiche di tante sofferenze che ci sono state, ci sono e ci saranno a monte di questa Messa, non fanno che rafforzarci. Abbiamo fatto come abbiamo potuto, con giovani che non vengono da un addestramento in comunità religiose tradizionaliste (e questo è il bello!), con un santo Vescovo che, nonostante gli impegni della Visita Pastorale e mille udienze, ha l'umiltà di studiare la Messa dopo 40 anni come se fosse un seminarista.
RispondiEliminaLungi da me disprezzare le sante rubriche, che garantiscono la corretta liturgia; ma il rubricismo che vedo qui fa più danni alla liturgia dei modernisti
Perdonato Don Andrea :-D .
RispondiEliminaad una messa del genere non andrei mai, anzi, se vedo pianete al canto di ingresso esco, Carnevale è passato e lo Spirito di Dio spinge la Chiesa avanti e non indietro con porto a trento che nemmeno sta sul mare :)
RispondiEliminaChe gran rispetto della Santa Messa, signor Luca! e che granc apacità di dire idiozie. Complimenti!
RispondiEliminaSenza isterismi, non si può negare che il pastrocchio liturgico ci sia stato. Il Cerimoniale c'è e va rispettato. Qualche pasticcio ci fu persino durante il pontificale del card. Castrillon in S. Maria Maggiore a Roma nel 2003. Ma la risonanza mondiale dell'imponente evento ebbe il sopravvento su tutto. Quindi ricaviamo tutto ciò che di positivo in questa circostanza è stato offerto. Ma ricordiamo anche che una volta Pio XII, che assisteva in trono, si alzò e s'allontanò perché la schola aveva cantato il Sanctus e, senz'attendere la fine della consacrazione, aveva intonato il Benedictus! Purtroppo oggi, salvo rare eccezioni, grandi e perfette cerimonie non s'è in grado di prepararle ed eseguirle. Occorre studio e tanta pazienza. E non drammatizziamo sugli incidenti di percorso.
RispondiEliminaesatto, lo Spirito Santo spinge la Chiesa avanti, e non indietro al '68
RispondiEliminaGli errori ci sono stati e sono evidenti. Ma altrettanto evidente è la portata dell'evento. Di certo, doveva essere prestata maggior cura nel servizio all'altare e nella preparazione dell'evento: Canone, bugia, brocca e bacile, almeno i due cappellani (e potevano esserci con tutto il clero presente), la benedizione finale, dalmatica e tunicella... Insomma di sviste ce ne sono state. Fa molto dispiacere vedere catalogate queste cose come mero "rubricismo", essendo invece un atto di doverosa riverenza trattandosi di insegne e privilegi propri dei Vescovi e, a maggior ragione, di un Principe della Chiesa. Un principe della Chiesa che ha accettato di celebrare secondo l'antico rito (peraltro in maniera impeccabile e nel canto e nei gesti), quando tanti suoi confratelli nell'episcopato guardano con indifferenza. Chiedo al caro ospite: dove sta scritto che è vietata la messa cantata per chi ha il privilegio dei pontificali??? L'intero C.E., con improprietà di lingaggio e di stile usa indifferentemente le parole "dire, recitare, leggere, cantare" quali sinonimi. Ma in fondo, cosa è la Messa cantata? Un qualcosa di più di una messa privata o una riduzione della Messa solenne? Nè il CE nè il Messale rispondono a questo punto. I decreti non concordano.
RispondiEliminaGli errori ci sono stati e sono evidenti. Ma altrettanto evidente è la portata dell'evento. Di certo, doveva essere prestata maggior cura nel servizio all'altare e nella preparazione dell'evento: Canone, bugia, brocca e bacile, almeno due cappellani (e potevano esserci con tutto il clero presente), la benedizione finale... Insomma di sviste ce ne sono state. Fa molto dispiacere vedere catalogate queste cose come mero "rubricismo", essendo invece un atto di doverosa riverenza trattandosi di insegne e privilegi propri dei Vescovi e, a maggior ragione, di un Principe della Chiesa. Un principe della Chiesa che ha accettato di celebrare secondo l'antico rito (peraltro in maniera impeccabile e nel canto e nei gesti), quando tanti suoi confratelli nell'episcopato guardano con indifferenza. Chiedo al caro ospite: dove sta scritto che è vietata la messa cantata per chi ha il privilegio dei pontificali??? L'intero C.E., con improprietà di lingaggio e di stile usa indifferentemente le parole "dire, recitare, leggere, cantare" quali sinonimi. Ma in fondo, cosa è la Messa cantata? Un qualcosa di più di una messa privata o una riduzione della Messa solenne? Nè il CE nè il Messale rispondono a questo punto. I decreti non concordano.
RispondiEliminaE si sarebbe scandalizzato di più quando nel '60 tale prassi è diventata diritto, almeno per il gregoriano!!!!!!!
RispondiElimina<span> un santo Vescovo che, nonostante gli impegni della Visita Pastorale e mille udienze,</span>
RispondiElimina<span> ha l'umiltà di studiare la Messa dopo 40 anni come se fosse un seminarista. </span>
questo, soprattutto questo, è il miracolo e il mirabile esempio di umiltà offerto dal card. Caffarra, che tanti prelati e vescovi e sacerdoti dovrebbero seguire: e grazie a questa santa umiltà, che è docile risposta alla chiamata di Dio stesso, la Chiesa sarebbe salva in poco tempo, se tutto il clero lo seguisse !
<span><span> un santo Vescovo che, nonostante gli impegni della Visita Pastorale e mille udienze,</span>
RispondiElimina<span> ha l'umiltà di studiare la Messa dopo 40 anni come se fosse un seminarista. </span>
questo, soprattutto questo, è il miracolo e il mirabile esempio di umiltà offerto dal card. Caffarra, che tanti prelati e vescovi e sacerdoti dovrebbero seguire: e grazie a questa santa umiltà, che è docile risposta alla chiamata di Dio stesso, la Chiesa sarebbe salva in poco tempo, se tutto il clero lo seguisse !</span>
Complimenti e grazie al cardinale. BEllissima l'omelia profonda e molto spirituale. Peccato per la totale mancanza di rigore liturgico da parte del''Cenacolo'' che ha sbagliato praticamente tutto, il cento per cento, non avendo forse coscenza dei riti. Se la messa fosse stata organizzata con lausilio e la consulenza di sacerdoti esperti di queste cerimonie si sarebbe avuta una celebrazione degnissima. Consiglio loro di acquistare qualche testo come il manuale di liturgia pratica del Trimeloni.
RispondiEliminaLA distinzione è chiara la messa letta dei vescovi e degli abati è quella prelatizia ed era essa la forma quotidiana di celebrazione, la messa cantata dei vescovi e degli abati è la messa pontificale al trono o al faldistorio con tutti i ministri parati ed il prete assistente e se ''al trono'' con i diaconi assistenti.
RispondiEliminaLA cosa che sorprende è che sono passati solo quaranta anni e già tutto sia stato completamente caduto nell'oblio. Prima della riforma qualsiasi vescovo nn si sarebbe mai e poi mai sognato di cantare ad una messa prelatizia. Quella di bologna era la messa cantata di un prete servita male e con errori anche fosse stata celebrata da un presbitero.
Gaudeamus!
RispondiEliminaSua Eminenza ci ricordi nelle preghiere!
Noi la ricorderemo.
Se qualche critica viene avanzata, non deve esser fatta né esser interpretata come stimmatizzazione o invidioso rimbrotto contro chi ha organizzato una celebrazione che è stata un fatto di eccezionale rilevanza. Mi metto nei panni di chi ha organizzato, servito, preparato. Bimbi miei, ricordiamoci che sono trascorsi quarant'anni di rimozione sistematica e profondo stravolgimento liturgico. Chi cura una S. Messa iuxta traditionem sa bene che per sostenerla devi lavorare da matti: inizi con la ricerca di un parato completo e decente (e subito sputi sangue per trovare il manipolo...). Insomma non voglio dire cose troppo banali; voglio dire: non mortifichiamo chi ha dato l'anima per questo evento e, per altro verso, non dimentichiamo che ci vuole molta attenzione a quel che si fa, non tanto per le critiche che, ripeto devono essere sincere, costruttive e fraterne, quanto perché la liturgia di sempre ha degli equilibri dei significati che trasudano, in definitiva, un essenziale e radicale rispetto per l'Eucaristia e il Sacrificio che si rinnova sull'altare. L'innovazione o l'abuso, quando è consapevole e voluto, significa superbia nel violare l'equilibrio (ed è quello che è innalzato a regola nel NOM). In questo caso non credo che si possa parlare di argomenti del genere; quindi serviamo il Signore nella letizia grati per quanto avvenuto a Bologna.
RispondiEliminaNon tutti siamo in grado di preparare e gestire cerimonie solenni: io per primo. So servir la messa letta e basta. Se dovesse - per assurdo - venire a celebrar un vescovo o un cardinale a S. Francesco Poverino, mi rivolgerei a chi sa ben destreggiarsi in tal campo. La liturgia è un fatto troppo delicato per lasciarla all'improvvisazione.
RispondiEliminaDunque, rivolgiamo un vivo apprezzamento ai giovani che si sono impegnati con tanta buona volontà, esortandoli al contempo a chiedere aiuto a persone più competenti: l'umiltà non abbassa, ma innalza. E poi finiamola con le polemiche.
Non capisco proprio tutte queste critiche. A coloro che le fanno dico guardate a quello che è successo che è molto imporante per tutti coloro che vogliono bene alla tradizione e alla S.Messa
RispondiEliminatradizionale.Sono cero che chi ha organizzato non ha potuto e non voluto far meglio di così, per questo a differenza dei rubricisti,i quali rischiano in questo contesto di distruggere invece di costruire, dico grazie di cuore ha chi ha organizzato e al Cardinale di Bologna che ha dato un ottimo esempio ai suoi confratelli nell'episcopato.
Si fa esperienza.......... La prossima volta ci teniamo il Cardinale e la sua gioa tutta per noi e non facciamo saper niente a nessuno. Così vissero tutti felici e contenti.
RispondiElimina<span>...non ci capiamo; allora schematizziamo....
RispondiEliminaMessa celebrata da S.Em.za Cardinal Caffarra = ottimo, a pro di tutti
Intenzioni e sforzo degli organizzatori = ottimo, lodabilissimo
esito liturgico = buono, con amplissimi margini di miglioramento
ricaduta "pastorale" = ottima, a pro di tutti
Non mi sembra un'analisi ingenerosa.
Ingenerose son le critiche secche e promosse nella forma sbagliata. Ma ingenerosa è pure l'accusa di rubricismo, cavallo di battaglia degli sregolati neoterici modernisti.
Le regole vanno rispettate, per definizione. Ci sono state sbavature? Errori? E dove non ce ne stanno? Ma ciò non esime dal farle fraternamente rilevare: è un'opera di carità, se è fatto nel modo corretto e cristiano. Ma farei gli appunti con molta più discrezione evitando la vetrina di un (frequentatissimo) blog; già ci si deve ristudiare tutto quanto, se poi c'è pure il terrore di avere gli occhi addosso e i raggi X dei loggionisti puntati, la tentazione di andare a farsi un ballettino pseudoetnico nella novusorda per un prelato può apparire una alternativa squallidamente attraente, anche perché in quel caso il maldipancia non viene a nessuno e le televisioni pubbliche/private, confessionali o generaliste ti seguono subito!
A averne di Cardinali!</span>
<span>...gent. e rev. don Caniato, ci deve perdonare: siamo abituati a esser sempre messi in terz'ordine; c'è sempre qualcosa di più importante. La cosa ci rende un po' suscettibili, e -probabilmente a torto- sospettosi. Non ci rassegnamo a capire che siamo solo sfortunati; vittima costante delle coincidenze. Anche perché quando qualcosa di legato alla Tradizione di Santa Romana Chiesa fa notizia, è sempre qualcosa che si attira le critiche del mondo (vuole esempi recenti?). Quella sì che è roba da prime time!
RispondiEliminaAnche il linguaggio e la forma nostri sono poveri di quel correct di cui il mondo delle comunicazioni sociali abbonda; la ringraziamo del rilievo che senz'indugio ci muove, lo aprrezziamo, siamo infatti abituati a dire le cose come stanno.</span>
Se qualcuno è più scusabile fra i commentatori scomposti di questa notizia, sono senz'altro quelli che davanti a una pianeta fuggono a gambe levate come se avessero visto il conte Dracula: poverini, della tradizione non sanno niente, se gliene hanno parlato è stato solo per dirgli che erano brutte cose che facevano dei babau cattivi un milione di anni fa. Ma è sempre possibile che un giorno possano imparare che le cose stanno diversamente. Meno scusabile chi la tradizione la conosce ma ne fa una questione di regole, di precedenze e di manuale Cencelli. Per questi proprio non c'è speranza.
RispondiElimina... e dàglie. Non è un manuale Cencelli! sono regole del Rito. Premesso che l'evento è eccezionale e che va apprezzato, che è stato censurato dalla stampa modernista, che è stato un bene per tutti quanti, che etc. etc., precisato che la tradizione non è rubricismo, che dopo quarant'anni di rimozione e annientamento metter sù un rito tanto complesso è un vero ginepraio, un rompicapo (e tutta la mia stima agli organizzatori!), non possiamo neppure avere la stupida presunzione di considerare le regole come carta straccia. "Forti" di questa convinzione si celebrerebbe col Messale del 1962 pervasi dallo spirito del concilio e questo sarebbe doppiamente aberrante. E questo non è quello che è accaduto a Bologna, senz'altro, nonostante gli interventi che argomentano in maniera irruenta e insensata.
RispondiEliminaViva le regole del rito, ma non si può neanche fare finta che fuori sia ancora il 1950 e che nel complesso mondo dei rituali della chiesa cattolica la sbavatura sia costituita da un cardinale che celebra una messa tradizionale non pontificale. Chi ragiona in questo modo può solo sperare che inventino la macchina del tempo e comprare un biglietto di sola andata nel XVII secolo.
RispondiEliminaVa bene, non andare mai. E' un problema tuo! Non nostro! Ma il Carnevale non lo trovi in certe Messe celebrate con il NO? Io sì! :)
RispondiEliminabisognerebbe far vedere questa Santa Messa celebrata dall'Eminentissimo Cardinale all'Arcivescovo di Cagliari....W il Santo Padre
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