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Riti della Settimana Santa a Scano, in diocesi di Alghero-Bosa
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PARROCCHIA San Pietro Apostolo
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SETTIMANA SANTA 2010
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DOMENICA DELLE PALME
ore 10:00
Solenne Benedizione della Palme nella Piazza della chiesa di San
Nicolò, Processione, accompagnata dalle tre confraternite e dai canti
tradizionali dell'Osanna e del Christus vincit, fino alla chiesa Parrocchiale.
Solenne concelebrazione della Santa Messa cantata (de Angelis)
Lettura del Passio a più voci.
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RITI DEL SACRO TRIDUO
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Giovedì Santo 1° aprile
Ore 18:30
Concelebrazione Santa Messa in Coena Domini
con Lavanda dei piedi a dodici confratelli (Priori e sottopriori) delle confraternite locali; Riposizione del SS. Sacramento nel Sepolcro; Adorazione silenziosa fino alle 22:00.
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Ore 22:00
Ufficio delle Tenebre e adorazione fino alle 24.
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Venerdì Santo
ore 09:30
Inizio della Via Crucis con il Simulacro dell'Addolorata
che va in “cerca” del Figlio lungo le vie dell'abitato;
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ore 12:00
Chiesa di San Nicolò, XI stazione: "Gesù è inchiodato sulla croce".
PARROCCHIA San Pietro Apostolo
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SETTIMANA SANTA 2010
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DOMENICA DELLE PALME
ore 10:00
Solenne Benedizione della Palme nella Piazza della chiesa di San
Nicolò, Processione, accompagnata dalle tre confraternite e dai canti
tradizionali dell'Osanna e del Christus vincit, fino alla chiesa Parrocchiale.
Solenne concelebrazione della Santa Messa cantata (de Angelis)
Lettura del Passio a più voci.
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RITI DEL SACRO TRIDUO
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Giovedì Santo 1° aprile
Ore 18:30
Concelebrazione Santa Messa in Coena Domini
con Lavanda dei piedi a dodici confratelli (Priori e sottopriori) delle confraternite locali; Riposizione del SS. Sacramento nel Sepolcro; Adorazione silenziosa fino alle 22:00.
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Ore 22:00
Ufficio delle Tenebre e adorazione fino alle 24.
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Venerdì Santo
ore 09:30
Inizio della Via Crucis con il Simulacro dell'Addolorata
che va in “cerca” del Figlio lungo le vie dell'abitato;
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ore 12:00
Chiesa di San Nicolò, XI stazione: "Gesù è inchiodato sulla croce".
Trasporto del grande Crocefisso fino alla chiesa parrocchiale e
innalzamento della Croce al centro del presbiterio;
ore 15:00
ore 15:00
XII Stazione "Gesù Muore in croce".
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ore 15:30
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ore 15:30
Liturgia della Parola, Preghiera Universale, Adorazione
della Croce con canto delle Lamentazioni , Comunione eucaristica;
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ore 19:30
della Croce con canto delle Lamentazioni , Comunione eucaristica;
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ore 19:30
XII Stazione "Deposizione dalla Croce";
sacra rappresentazione della deposizione con Predica dal pulpito e con la partecipazione dei “discipulos” Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea in costumi seicenteschi.
Canto dello Staba Mater e del “perdonu Deus meu”in lingua.
Segue la processione con il Gesù morto accompagnato dal Simulacro dell'Addolorata lungo le vie dell'abitato, illuminate dalla fiaccole e dalla folla con le torce.
Accompagna la processione il canto corale tradizionale del Miserere;
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ore 22:00
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ore 22:00
Chiesa di San Nicola, XIV Stazione, "Gesù e riposto nel sepolcro."
Quindi rientro in parrocchia con l'accompagnamento del simulacro dell'Addolorata.
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Sabato Santo
ore 22:30 S. Messa Solenne della Veglia Pasquale
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Solenne inizio del Lucernario con benedizione del falò nella piazza della Chiesa.
Benedizione del Cero Pasquale;
Liturgia della Luce e Canto del Preconio e dell'Exultet;
Liturgia della Parola - Liturgia Battesimale;
Canto delle Litanie dei Santi - Benedizione dell'acqua;
Rinnovazione delle promesse battesimali;
Battesimi – Aspersione - Preghiera Universale;
Liturgia Eucaristica - Benedizione Solenne.
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DOMENICA DI PASQUA
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ore 06:00 e ore 08:00 Sante Messe;
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ore 10:30
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Sabato Santo
ore 22:30 S. Messa Solenne della Veglia Pasquale
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Solenne inizio del Lucernario con benedizione del falò nella piazza della Chiesa.
Benedizione del Cero Pasquale;
Liturgia della Luce e Canto del Preconio e dell'Exultet;
Liturgia della Parola - Liturgia Battesimale;
Canto delle Litanie dei Santi - Benedizione dell'acqua;
Rinnovazione delle promesse battesimali;
Battesimi – Aspersione - Preghiera Universale;
Liturgia Eucaristica - Benedizione Solenne.
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DOMENICA DI PASQUA
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ore 06:00 e ore 08:00 Sante Messe;
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ore 10:30
Due processioni partono dalle rispettive chiese: una con il
Simulacro della Vergine e l'altra con il Risorto. Al centro del paese il tradizionale “incontru” dei Simulacri al canto del Regina coeli e dell'Exultet.
Si sciolgono le campane che suonano a festa. La processione prosegue fino alla chiesa parrocchiale accompagnata dalle Confraternite, dalle varie Associazioni e dai fedeli.
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ore 11:00 S. Messa Solenne cantata (de Angelis)
Processione per l'accompagnamento dei Simulacri
Simulacro della Vergine e l'altra con il Risorto. Al centro del paese il tradizionale “incontru” dei Simulacri al canto del Regina coeli e dell'Exultet.
Si sciolgono le campane che suonano a festa. La processione prosegue fino alla chiesa parrocchiale accompagnata dalle Confraternite, dalle varie Associazioni e dai fedeli.
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ore 11:00 S. Messa Solenne cantata (de Angelis)
Processione per l'accompagnamento dei Simulacri
alle rispettive chiese al suono delle campane a festa.
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Ore 17.00 Vespri solenni e S. Messa
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Buona Pasqua a tutti!
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Ore 17.00 Vespri solenni e S. Messa
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Buona Pasqua a tutti!
peccato che tali manifestazioni, indubbiamente di valore, siano avulse dal contesto liturgico che le produsse, cioè il rito antico, e siano inserite nel nuovo contesto liturgico. Peccato che la ferocia con cui il vescovo di Alghero considera il rito liturgico antico impedisca di reinserire tali manifestazioni nel loro habitat naturale. E così queste manifestazioni tradizionali inserite nel novus ordo sono "naturali" quanto è naturale un leone dentro la gabbia di un circo.
RispondiEliminasardus, non has cumpresu nudda!
RispondiEliminacapisco e condivido lo scoramento di Sardus. Tuttavia l'anno scorso sono andato ad Alghero proprio per assistere ai riti del sacro triduo: ne ho tratto ugualmente una forte e profonda impressione.
RispondiEliminamultinik: sisse has cumpresu tue, ispiegamillu. si no, cagliadi a sa muda.
RispondiEliminama questo blog è veramente poliglotta: latino, italiano, francese, ed ora pure il sardo!
RispondiEliminaLo sapete che il sardo è, tra le lingue neolatine, la più vicina al latino?
Pensate che ci sono intere frasi identiche al latino, oltre a moltissimi vocaboli; la stessa costruzione della frase è tipicamente latina col verbo alla fine; addirittura il sardo ha nella pronuncia di alcuni termini la "C" dura come la pronunciavano gli antichi romani dell'epoca classica.
SARDUS prima de faeddare informadi bene.
RispondiEliminaeja si si questo blog è multilingue e ogni tanto multinick - si la C dura come per esempio in Chentu ... toca e pone mi tres panes in bertula.
Approfitto di questo spazio per Augurare a tutti una efficace Settimana Santa offrendovi delle Meditazioni stupende (per la Settimana Santa) del vescovo fr. Pio Alberto Del Corona O.P. (1913), pubblicate giornalmente dagli amici di Rinascimento Sacro:
RispondiEliminahttp://www.rinascimentosacro.com/2010/03/lanima-devota-nei-giorni-santi2-la.html
Sursum corda, Amici, Cristo ha vinto già la guerra.... ;)
Effettivamente Sardus ha fatto notare la contraddizione fra quell'annuncio sacro e la promozione della unica, sempiterna e tradizionale liturgia solitamente fatta in questo blog....
RispondiEliminaForza Paris , o Sardus, seu cun tui!!!
mi meraviglio che la redazione definisca questo programma come qualcosa di singolare e speciale visto che nel resto delle parrocchie sarde si fa molto meglio, sottolineo che la descrizione dei riti a Scano tradisce una grande ignoranza delle autentiche tradizioni sarde e del rito antico come del nuovo....ma chi si accontenta gode.
RispondiElimina:'( Io non potrò nemmeno fare il S. Triduo :(
RispondiEliminase nel resto delle parrocchie sarde si fa molto meglio, caro Guseppe, rendiamo grazie a Dio! tuttavia prima di esprimere giudizi affrettati non sarebbe meglio andare a constatare di persona se le cose sono fatte bene o se davvero "tradiscono una grande ignoranza delle autentiche tradizioni"? Non è questione di "accontentarsi" ma semplicemente di fare le cose per bene a lode e gloria del Signore. Vacci e renditene conto, intervfista la gente; sono certo che capirai che non è poi come la pensi tu.
RispondiEliminaLe tradizioni popolari, gelosamente difese, fanno riemergere lo iato che c'è tra l'autentica Traditio e gli imbastardimenti vecchi di quarant'anni.
RispondiEliminaAnch'io ho vissuto un'esperienza del genere in un paese toscano (molto più povero delle tradizioni sarde) due o tre anni fa: l'impatto col NOM stride all'orecchio e all'occhio, ma soprattutto fa male al cuore.
A ME L' UFFICIO DELLE TENEBRE DI GIOVEDI' NOTTE MI SEMBRA BISLACCO
RispondiEliminainfatti. non ha capito nulla!
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