Il blog Cordialiter pubblica questo bilancio di fine anno, che ci sembra beneaugurante e ci ricorda come, nonostante le quotidiane difficoltà nell'applicazione del motu proprio, il clima stia migliorando parecchio, e sempre più velocemente. Leggete il testo integrale al link indicato; qui riportiamo sinteticamente i fatti richiamati; ed invitiamo i lettori ad aggiungere quali sono stati, a loro giudizio, gli ulteriori eventi positivi (ma anche negativi, siamo equilibrati) dell'anno che si è chiuso ieri. E buon anno 2010 a tutti, specialmente ai fedeli legati alla Messa di Sempre.
- Il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha ritirato le scomuniche ai quattro vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X, consacrati nel 1988 da Mons. Marcel Lefebvre e da Mons. Antonio de Castro Mayer.
- Sono iniziati importantissimi colloqui dottrinali tra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X, volti a fare chiarezza su alcuni punti del magistero ecclesiastico degli ultimi decenni. Questi colloqui sono molto importanti per tutti; infatti nonostante siano passati quarantacinque anni dalla fine del Concilio Vaticano II, c'è ancora molta confusione nell'orbe cattolico. Ad esempio non sappiamo ancora se i documenti approvati dall'assise conciliare siano magistero ordinario infallibile (come dicono molti teologi) oppure magistero autentico ma non infallibile (come dicono altri teologi, tra i quali l'autorevole Mons. Brunero Gherardini).
- Il Papa ha spalancato le porte della Chiesa ai cristiani già anglicani, desiderosi di diventare cattolici. Ad “attraversare il Tevere” saranno molto probabilmente le frange dell'anglicanesimo più vicine al cattolicesimo, le quali utilizzano riti liturgici che assomigliano parecchio alla Messa tridentina (ad esempio il rito di Sarum).
- Nel mondo è aumentato il numero delle Messe tradizionali celebrate nei giorni di precetto.
- Un sondaggio della Doxa ha rivelato che in Italia la maggioranza dei cattolici è favorevole alla Messa tridentina, smentendo clamorosamente quei detrattori dell'usus antiquior che affermavano che l'antica forma liturgica non interessa quasi a nessuno.
- Dopo circa quarant'anni è stato celebrato per la prima volta nella basilica vaticana di San Pietro un solenne pontificale al faldistorio.
- Il Sommo Pontefice Pio XII è stato dichiarato venerabile.
- Sono stati pubblicati sia in Italia che all'estero, vari libri favorevoli alla Messa tradizionale. Se gli editori li pubblicano, significa che c'è un discreto interesse da parte dei lettori, altrimenti non rischierebbero i propri soldi nel far stampare questo genere di libri.
- Il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha ritirato le scomuniche ai quattro vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X, consacrati nel 1988 da Mons. Marcel Lefebvre e da Mons. Antonio de Castro Mayer.
- Sono iniziati importantissimi colloqui dottrinali tra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X, volti a fare chiarezza su alcuni punti del magistero ecclesiastico degli ultimi decenni. Questi colloqui sono molto importanti per tutti; infatti nonostante siano passati quarantacinque anni dalla fine del Concilio Vaticano II, c'è ancora molta confusione nell'orbe cattolico. Ad esempio non sappiamo ancora se i documenti approvati dall'assise conciliare siano magistero ordinario infallibile (come dicono molti teologi) oppure magistero autentico ma non infallibile (come dicono altri teologi, tra i quali l'autorevole Mons. Brunero Gherardini).
- Il Papa ha spalancato le porte della Chiesa ai cristiani già anglicani, desiderosi di diventare cattolici. Ad “attraversare il Tevere” saranno molto probabilmente le frange dell'anglicanesimo più vicine al cattolicesimo, le quali utilizzano riti liturgici che assomigliano parecchio alla Messa tridentina (ad esempio il rito di Sarum).
- Nel mondo è aumentato il numero delle Messe tradizionali celebrate nei giorni di precetto.
- Un sondaggio della Doxa ha rivelato che in Italia la maggioranza dei cattolici è favorevole alla Messa tridentina, smentendo clamorosamente quei detrattori dell'usus antiquior che affermavano che l'antica forma liturgica non interessa quasi a nessuno.
- Dopo circa quarant'anni è stato celebrato per la prima volta nella basilica vaticana di San Pietro un solenne pontificale al faldistorio.
- Il Sommo Pontefice Pio XII è stato dichiarato venerabile.
- Sono stati pubblicati sia in Italia che all'estero, vari libri favorevoli alla Messa tradizionale. Se gli editori li pubblicano, significa che c'è un discreto interesse da parte dei lettori, altrimenti non rischierebbero i propri soldi nel far stampare questo genere di libri.
insomma, poteva andar peggio. o meglio......
RispondiEliminaquestione di punti di vista!
ma come si dice "chi si contenta gode...... poco ma gode.....
Buon 2010 a tutti
<span> "Sono stati pubblicati sia in Italia che all'estero, vari libri favorevoli alla Messa tradizionale"</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Com'è allora che avete bucato <span style="text-decoration: underline;">questo</span>?
<span style="color: #476cb8;">http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-la-riforma-della-riforma-della-messa--41509272.html</span></span>
Buon 2010 alla Redazione e a tutti i lettori.
RispondiEliminaSì, i segni ci sono, anche se sono perlopiù da cogliere sottotraccia. Pochi giorni fa sono stato a Milano e ho notato che alla libreria San Paolo (dietro l'abside del duomo) nella sezione liturgia i libri favorevoli al vetus ordo sommergono - come numero e anche come mole - gli smilzi pamphlet contrari. Fatto incoraggiante perché l'ambiente non è di per sé sospettabile di oltranzismi filotradizionalisti. Evidentemente i libri di un certo tipo si scrivono e si vendono (il mercato è il mercato...). Ho visto anche il libro cui allude il post delle 9.51, non è male e propone come base di discussione una tesi interessante.
Da un punto di vista molto più locale, ho fondate speranze che l'anno iniziato porterà il vetus ordo nella mia parrocchia. Vivo in una diocesi dove il motu proprio non è un tabù, anche se certi fatti accaduti nei due anni passati hanno spinto molti alla prudenza. Ora però la pratica è ripartita e ci sono buoni segnali. Se potete, dite una preghierina perché anche questa iniziativa vada felicemente in porto...
poi, c'è stato anche un pontificale al faldistorio nella Basilica di S.Giovanni in Laterano (card. Canizares)
RispondiElimina<!--StartFragment-->
RispondiEliminaL'importante è che la linea di tendenza al ritorno della Tradizione sia in costante avanzamento, lenta ma sicura, nonostante le forze in gioco pronte a ostacolarla, potenti e molteplici.
Bisognerà sicuramente avere pazienza sia riguardo al lento ricambio generazionale di quel clero cresciuto e maturato nel clima post-conciliare (del quale il teologo Ratzinger ci ha regalato tempo fa una sua pensosa rievocazione, con uno sguardo ormai maturo e critico, appena tinto di nostalgia per gli anni giovanili...), sia per la lenta e faticosa riscoperta della Tradizione da parte della generalità dei fedeli, che avrà sicuramente tempi lunghi, visto l'obnubilamento subito in quel clima, nel corso di due generazioni, fin quasi all'oblio delle nozioni basilari della Dottrina (come si rileva nelle diocesi olandesi, e non solo...), e richiederà la ricostituzione dalle fondamenta di una funzione docente, da parte dei parroci e catechisti, essi stessi da formare e re-informare sulla retta Dottrina: impresa ricostruttiva dalle dimensioni quasi titaniche, a ben guardare, se pretendessimo di vedere subito tutto l'"edificio" restaurato...
ma qui si tratta anche di rinnovare un atto di Fede nell'aiuto della Provvidenza, alla quale l'impresa starà certamente a cuore, e allora giova osservare il "bicchiere mezzo pieno"!
e costantemente alimentare la Speranza con i dati positivi di cui è doveroso
rendere grazie al Signore, che non li farà più mancare (speriamo).
<!--EndFragment-->
Aggiungerei la diffusione, il successo e l'influenza di siti legati alla Tradizione, non per ultimo questo bel blog ;) , Buon anno!
RispondiEliminaLa messa tridentina per poter esser conosciuta ha da esser celebrata.
RispondiEliminaPer questo l' esempio che ogni sacerdote dovrebbe far proprio è quello dei tre sacerdoti di Novara che han deciso di non celebrare più con il NOM, fregandosene sia della "maggioranza" che delle minacce episcopali.
Ora tutti e tre celebrano la messa di sempre, facendola conoscere ai fedeli.
Anche in casa o in un cortile privato. Basta che si celebri.
caro C.C.
RispondiEliminase potessero bastare tre impavidi sacerdoti per tutta l'Italia, in particolare per certe regioni dalle Marche in giù...
saremmo a posto, ma ahimè non è così!
Poi certo, mai mettere limiti alla Provvidenza, che può suscitare santi sacerdoti anche dalle pietre...e l'opera di restaurazione della Liturgia certo che al Signore Onnipotente sta a cuore...e tanto vale ricordare la parola di S. Paolo:
<span style="font-family: arial; "><span style="font-family: Arial; color: #990000;">Colui che ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento.fino al giorno di Cristo Gesù.</span></span>
Spes ultra spem!
Ma non me ne frega niente!...detto proprio in piena sincerità.
RispondiEliminaObbedire ad un Vescovo che impone la celebrazione del NOM è dannoso per la salute delle anime, nonchè in completa contraddizione con il liberalismo odierno imperante nella chiesa cattolica, che (quasi)tutto accetta e (quasi)nulla sanziona.
Quindi poco mi interessano le tue lezioni di obbedienza.
Per quanto riguarda i tre sacerdoti. Compito loro è quello di fare i pastori. In questo preciso caso fare i pastori significa far conoscere ai propri fedeli la Messa di Sempre. Una cosa va proposta affinchè venga conosciuta.
<span style=" white-space: pre-wrap;">C.C., ti consiglio vivamente di lasciar perdere il troll, che FA FINTA di dimenticare (per confondere le idee agli ignari) che il Papa nel Motu Proprio ha scritto ESPRESSAMENTE che i parroci NON hanno bisogno del permesso del Vescovo per celebrare more antiquo: che se lo vada a rileggere! Ma in realtà preferisce MISTIFICARE i documenti per il preciso scopo di confondere i fedeli e scoraggiarli. E' il megafono del potere dominante che sta qui a cercare di paralizzarci: non gli date retta, per favore!
RispondiElimina</span>
buon anno a tutti e grazie alla redazione per tutta l informazione che mi date per migliorare le mie conoscenze e continuare la mia opera divulgativa nel mio ambiente di lavoro. demetrio
RispondiEliminaBravi! Finalmente un po' di sano ottimismo cattolico. Auguri alla Redazione e a tutti coloro che intervengono in questo blog. Ricordiamoci che la Chiesa e di Cristo, è sopravvissuta per duemila anni vincendo contro poteri molto più forti di quelli che la attaccano oggi sia dall'esterno che dall'interno. Non ci sarà mai niente e nessuno capace di distruggerla, nemmeno certi preti, vescovi o cardinali.
RispondiEliminaConcordo su tutti! Auguri a tutti! :)
RispondiEliminaC'è poco di cui essere ottimisti. Sui tre sacerdoti di Novara, mi pronunciai già nel marzo scorso, quando scrissi a Mons. Castellero chiedendone il trasferimento in diocesi più ricche di fedeli tradizionalisti. Sto ancora aspettando una risposta.
RispondiEliminai tre di novara sono un pessimo esempio, da non seguire, perché hanno disubbidito non solo al vescovo, e ci poteva stare, ma al cardinal bertone e al papa. a me sembra gente che va avanti per schemi preconcetti e ideologici, più interessata a fare la parte del grande apostolo che a promuovere il bene della chiesa. dai cattivi maestri non può venire niente di buono. ma per fortuna non hanno il monopolio del v.o. lasciarlo a gente così sarebbe pericoloso.
RispondiEliminaMa sì, sui tre è meglio calare tre veli pietosi. C'è molto odore di protagonismo dietro. Meglio un lefebvriano vero che uno travestito da ex-parroco diocesano.
RispondiElimina<span style="color: #3a3a3a; line-height: 16px;"><span style="font-style: italic;">dai cattivi maestri non può venire niente di buono. ma per fortuna non hanno il monopolio del v.o. lasciarlo a gente così sarebbe pericoloso.</span></span>
RispondiEliminai vari cattivi maestri non sono sacerdoti come quelli di Novara, ma quelli che hanno il monopolio nel n.o. e la loro fede è soffocata da ideologia e oregiudizi, nonchè ignoranza della Tradizione e nessuna volontà di colmarla
Concordo.
RispondiEliminaHo conosciuto Don Marco Pizzocchi alle ultime ordinazioni sacerdotali a Econe.
Onore a lui!...
altro che!
Ce ne fossero centinaia di sacerdoti come loro!
Agli altri che dire?...si divertono ad obbedire a Lupi?...
Obbediscano!.
Sono cattivi maestri gli uni e gli altri: tutti coloro che passano l'idea che la messa tradizionale sia solo una fantasmagoria del passatismo e tutti coloro che passano l'idea che la messa attuale sia solo un delirio del modernismo. Da gente che non riesce a fare una predica senza attaccare la Chiesa odierna, senza aprire fronti polemici, senza diffamare de facto l'attività svolta dalla Chiesa di N.S. Gesù Cristo e dai suoi papi da cinquant'anni a questa parte, da gente che gironzola per le diocesi con piglio da zelota incattivito c'è da aspettarsi poco di buono, poco, poco, poco, sul terreno spirituale. Così come da chi chiude le porte al vetus ordo, alimentando le derive fanatiche e disconoscendo la legittimità e la regalità delle radici su cui ancora oggi l'edificio liturgico cattolico non può non poggiare. Lungi dagli uni e lungi dagli altri! La via corretta è la terza, la più difficile, la più spirituale, quella indicata da Benedetto XVI, il papa che gli avversi fanatismi cercano di rivendicare a sé, ma che sta, per fortuna, dalla parte della Chiesa di sempre, di Nostro Signore e di tutti i fedeli cristiani.
RispondiEliminaFaccia pure i nomi e i cognomi di chi farebbe prediche infarcite di polemiche.
RispondiEliminaPoi mi dica pure in che circostanza li ha sentiti.
Io forse ho una misera esperienza, però di prediche polemiche me ne risultano poche.
Si dice il peccato, non il peccatore. A noi non interessa colpire le persone: queste sono miserie umane che lasciamo volentieri ad altri. A noi interessa chiarire il concetto che quando un prete tradizionalista fa polemica ogni due per tre, anche durante la messa, bisogna girargli alla larga perché di fatto è un seminatore di discordia.
RispondiEliminaSul fatto che la polemica non vada cercata a tutti i costi non posso che essere concorde.
RispondiEliminaSul fatto che però essa(la polemica) sia stata sempre parte integrante dell' agire cattolico, altrettanto.
La Chiesa Cattolica nel corso dei secoli si è distinta per tutto, tranne che per la "simpatia".
Non è organizzazione "simpatica". Quasi la totalità delle encicliche sono scritte CONTRO qualcosa.
Abbiamo schiere di Santi che si sono distinti anche loro per ben poca simpatia e molta polemica.
Fermo restando che io di questi preti polemici in ambito tradizionale ne conosco non molti, anche se fosse, non sarebbe diverso rispetto al modus operandi della Chiesa nel corso dei secoli.
In definitiva che dire?...meglio bravi che simpatici.
Se poi si riesce ad essere sia bravi che simpatici, Deo Gratias!
Visto che si è tirato fuori questo tema posso dire la mia. Più che di peccati e peccatori qui si tratta d'altronde di posizioni pubbliche. I tre preti di Novara li conosco bene e li ho sentiti predicare più volte. Il più moderato è don Stefano. Don Alberto l'ho sentito per esempio predicare che la Tradizione è superiore alla Scrittura, cosa che mi ha lasciato piuttosto perplesso. Le prediche di don Marco sono di difficile catalogazione, ama molto andare di palo in frasca con esempi morali tratti dalle vite dei santi, ma non si può dire che manchino di polemiche. Che siano molto duri contro la Chiesa intesa sia come diocesana sia come universale attuale non è un mistero per nessuno, come d'altronde è un segreto di Pulcinella che siano lefebvriani, come anche C. C. conferma. Al di là delle prediche devo anche dire che le loro messe sono di alto livello, in particolare quelle di don Alberto. Alla diffusione della tradizione nel novarese stanno del resto facendo del bene: all'inizio hanno creato scompiglio e hanno spinto molti sacerdoti filo-tradizionali a rinunciare a uscire allo scoperto, ora però che stanno intraprendendo un'opera di apostolato itinerante in curia cominciano ad avere qualche timore e stanno rivedendo l'atteggiamento ostruzionistico verso il ritorno alla tradizione, che non possono certo permettersi di lasciare "in appalto" esclusivo ai tre preti citati. Ben venga insomma anche questa posizione forse un po' estremista, se può aiutare qualcuno ad aprire gli occhi.
RispondiEliminala tradizione nasce prima della Scrittura e ha un contenuto più ampio, don Alberto ha ragione. Questo non sminuisce la Scrittura, è solo chiarezza difronte al dilagante protestantesimo.
RispondiEliminaEsattamente.
RispondiEliminaHa ragione Don Alberto.
Senza Tradizione non avremmo la certezza dell' ispirazione biblica.
Sul termine "Lefebvriani" direi che esso significa tutto e niente.
Potremmo per esempio chiamare Lefebvriani solo i sacerdoti della FSSPX, così come tutti i sacerdoti tradizionalisti.
Anche perchè il movimento tradizionale nasce, direttamente o indirettamente, proprio da Monsignore.
Per quanto riguarda la partecipazione alle ordinazioni....beh...di non appartenente alla FSSPX mica ci sono solo loro alle ordinazioni. Per quanto riguardano le ultime che io sappia c' era anche un sacerdote dell' IBP(a Econe) e un prelato Croato(In Germania sicuramente, a Econe non so). Poi certamente altri,data la mole di sacerdoti presenti, ma non li conosco.
Catechismo della Chiesa Cattolica n. 80: "La sacra Tradizione e la Sacra Scrittura sono tra loro strettamente congiunte e comunicanti. Poichè ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo una sola cosa e tendono allo stesso fine. L'una e l'altra rendono presente e fecondo nella Chiesa il mistero di Cristo, il quale ha promesso di rimanere con i suoi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".
RispondiEliminaCome al solito tutto il resto sono chiacchere, anche se sotto forma di omelie. La Tradizione cronologicamente viene prima della Scrittura, che anzi nasce da essa, ma classifiche di importanza sono impossibili senza dire eresie, o stupidaggini. Sarebbe come voler stabilire quale sia la Persona più importante della Santissima Trinità.
Occorrerebbe anche capire che il tradizionalismo, inteso come usi e costumi tradizionali, c'entra ben poco con la Sacra Tradizione, ma questo è un argomento che porterebbe troppo lontano dal post.
Sì Andria, voler fare un'hit parade fra Scrittura e Tradizione è cosa che a me è suonata per l'appunto strana. E mi ritengo un tradizionalista. Evidentemente era un concetto scappato di mano, ma bisognerebbe starci un filo più attenti. Anche lefebvriano è tutt'altro che un insulto per me, ho la massima stima per mons. Lefebvre, ma coerenza vorrebbe che se si è di una certa idea lo si manifesti chiaramente.
RispondiEliminacaro novarese, nessun concetto scappato di mano, semplicemente la dottrina cattolica. è proprio questo la gravità di chi si dice tradizionale, e non ha letto nulla della dottrina cattolica sulla Tradizione. Non è questo il luogo per dilungarsi...vi invito soltanto a non fermarvi ad una frase del catechismo. Tutto il problema della Chiesa nei confronti con l'eresia protestante e le sue conseguenze nella modernità sta proprio nel rapporto tra Scrittura e Tradizione. Come si fa a risolverlo con una frase...leggete un po', non scrivete solo col computer. Iniziate con il testo di Gherardini, per poi andare ai trattati classici. E' proprio questo il male del post-concilio, che tutti parlano, facendo le "pulci" alle prediche, senza aver letto sufficientemente di dottrina cattolica.
RispondiEliminaIo non so se questo Secci che dite abbia affermato che la Tradizione è superiore alla Scrittura e viene prima di essa. La cosa non è troppo importante. Quello che è importante, invece, è capire se Secci o altri come lui riconoscano o no legittimità al Novus Ordo e autorità a vescovi e papa, o se, in nome della Tradizione, si ritengano autorizzati a scavalcare tutto il resto. Da quel che si sa stando alle cronache di dominio pubblico, sia lui sia i suoi compagni sono onesti preti di campagna, umili e senza troppe pretese, né apostoli stratosferici né pericolosi rinnegati. Persone normali, con le loro convinzioni. Non sarà certo per colpa loro se il Vetus Ordo incontrerà ostacoli su ostacoli, così come non sarà per merito loro se farà progressi su progressi.
RispondiEliminaAnche se il richiamo del Sacerdote è indirizzato a Novarese, visto che sono stato io a tirare in ballo il Catechismo della Chiesa Cattolica, mi permetto di replicare senza alcun intendimento polemico o men che rispettoso. Non ho citato alcuna singola frase del C.C.C. ma un intero articolo, e anche in tutti gli altri che riguardano Tradizione e Sacra Scrittura, precisamente da 80 a 83, 95, 97, 113 non vi è alcuna classifica tra l'una e l'altra. Oso anche osservare che da semplice cattolico il mio riferimento è e rimane proprio il Catechismo della Chiesa Cattolica, riassunto di tutto l'insegnamento del Magistero, e non questo o quel libro di qualche pur illustre teologo. Mi sembra anzi che sia proprio l'eresia protestante ad aver escluso l'insegnamento della Chiesa sostituendolo con quello di esimi professori. La dottrina cattolica la si legge e la si impara col Catechismo, e se qualcuno si permette di fare le pulci alle prediche è perchè queste sono o lezioni di teologia piuttosto noiose e anche abbastanza incomprensibili perchi non abbia almeno la Licenza in Sacra Teologia, o patetici riassunti di melensi buoni propositi.
RispondiEliminaImpeccabile Andrìa.
RispondiEliminaA me sembra che se il Vangelo dica che Cristo ha fondato la Chiesa su Pietro, che Cristo ha celebrato l'ultima cena, ecc ecc lo dica quando questo sia già accaduto. Quindi la Sacra scrittura narra un qualcosaa di precedente a cui Lei è incardinata. Porta il fatto/evento/incontro agli altri. E' un libro che comunica la tradizione perchè si comunica alla tradizione.Traduce per i posteri l'evento Qui è semplicemente questione di logica e non di credo!Il protestante questo atto comunicativo lo ignora assolutizzando il libro ed inìmplicitamente negando Cristo!
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
GRAZIE a Matteo Dellanoce, semplicemente perfetto.
RispondiEliminaGrazie! Ma è la semplicità la forza del cristianesimo! e più siamo semplici ed umili più siamo cristiani!
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
Bello il free-climbing, no?
RispondiEliminaSenza la Tradizione Cattolica non avremmo neppure la Sacra Scrittura.
RispondiEliminaIl canone della Bibbia è già esso stesso frutto della Tradizione.
In questo senso la Tradizione è superiore alla Scrittura. Senza di essa infatti la Scrittura non ha senso di essere quello che è, ossia Parola di Dio che in quanto tale non può sbagliare.
Noi siamo in grado di affermare con certezza che la Bibbia è parola di Dio ispirato non in virtù di quello che la Bibbia afferma(anche il Corano afferma di essere ispirato e, come esso, altri libri sacri), bensì in virtù della tradizione cattolica, come ben ci dice Sant' Agostino, il quale neppure crederebbe all' Evangelo in assenza della Chiesa.
Mi permetto a riguardo di citare un breve intervento dell' amico Daniele di Sorco, apparso su Oriens in relazione a questo particolare argomento.
(...)Che cosa ci assicura che la Bibbia è ispirata? Non le caratteristiche della Bibbia stessa (bellezza, coerenza, ed elevatezza del messaggio), che possono essere variamente interpretate, essendo oggetto di giudizio soggettivo. Non le dichiarazioni di alcuni testi scritturistici, che hanno valore solo nella misura in cui corrispondono ad un criterio di valore esterno al testo stesso (crediamo forse che il Corano sia ispirato per il fatto che esso si dichiara tale?). E neppure una specie di "illuminazione interiore" dello Spirito Santo, che, se ci fosse, dovrebbe agire nello stesso modo in tutti gli uomini, visto che Dio non fa preferenze di persone e che la fede nella divina rivelazione è condizione necessaria, salvo ignoranza invincibile, alla salvezza dell'anima (a differenza delle grazie particolari, che vengono elargite in modo differente: cfr. parabola dei talenti).
La garanzia della divina ispirazione va dunque ricercata non all'interno, ma all'esterno della Bibbia, e la si trova nella tradizione della Chiesa, cioè nella trasmissione viva e ininterrotta della fede (tra cui la fede nell'ispirazione) dagli Apostoli, anzi da Mosè, fino ad oggi. È appunto la Chiesa, cioè la società gerarchicamente ordinata preposta da Gesù Cristo alla tutela del suo messaggio rivelato, che ci assicura la natura rivelata della Bibbia, natura che essa ha ricevuto dagli autori stessi del testo sacro ed ha ininterrottamente trasmesso a noi. Se prendiamo la Bibbia come un testo a sé stante, scollegato dalla tradizione nella quale si è formata e che l'ha trasmessa, non possiamo avere nessuna garanzia su di essa, neppure di ordine naturale, poiché qualunque critico può, come in effetti è accaduto, metterla in questione.
(...)
Belle argomentazioni. Ma noi cattolici preferiamo attenerci scrupolosamente al Catechismo della Chiesa cattolica. I tripli salti mortali pluricarpiati li lasciamo volentieri agli acrobati.
RispondiEliminaPensavo che solo mia moglie riuscisse a discutere con me pur dicendo la stessa cosa. Ora invece mi accorgo che capita la stessa cosa anche qui. Siamo tutti d'accordo che la Tradizione viene cronologicamente prima della Sacra Scrittura, eppure riusciamo a beccarci vicendevolmente. Se invece qualcuno ritiene che la Tradizione sia più importante della Sacra Scrittura, allora sta sostenendo un proprio convincimento che non trova alcun riscontro nel Magistero. Come ho già detto sarebbe come stabilire una classifica d'importanza tra le Persone della Santissima Trinità. Continua però a sfuggirmi il collegamento tra Tradizione e tradizionalismo, qualcuno me lo può spiegare?
RispondiEliminaDa quello che qui leggiamo sembra che per Scrittura si intenda solo il Nuovo Testamento, come se l'Antico non fosse Sacra Scrittura. Ma poiché per Scrittura si intende in realtà tutto il complesso della Bibbia, in che senso la Tradizione cristiana precederebbe cronologicamente le Scritture dell'Antico Testamento?
RispondiEliminaNessuno ha detto che la Tradizione è più importante, bensì che è "superiore", ossia sta sopra.
RispondiEliminaQuesto è logico e ve l' ho appena mostrato.
Chi fa i salti carpiati è chi non è in grado di dare ragione dell' ispirazione della Bibbia. Ispirazione che è possibile dimostrare solo a partire dalla Tradizione, come già ci insegna Sant' Agostino. Questa è pura logica.
Se così non fosse d' altronde, in virtù di cosa i protestanti sarebbero eretici e non semplicemente "cristiani a metà"?
In fondo loro disconoscono solo una parte.
Rispondendo all' ultima domanda:
Semplice. Il canone biblico, ossia l' elenco dei libri che vanno a formare la Bibbia(con esclusione dunque di molti altri libri) "lo ha deciso" la chiesa cattolica nei primi secoli.
Prendendo anche a riferimento il canone ebraico certo, ma questo è naturale, dato che prima che Abramo fosse, Nostro Signore fu e dato che Abramo stesso credeva in Nostro Signore(come Gesù ci dice nel Vangelo).
Caro C.C.,
RispondiEliminasemplicemente Cristo è Imago di io Sono quel Io sono che è Voce nel V.T. Quindi Cristo è antecedente al VT. Da qui la coninuità tra ebraismo e cristianesimo nelle parole del Battistia: chi viene dopo di me è prima di me! Cristo portando a compimento indica laChiesa come nuovo Israele, un Israele aperto a tutti coloro cche vi vogliono entrare ( il famoso pro multis). Nel VT invece Israele è popolo chiuso impastoiato nel fariseismo che usava e non ascoltava i profeti ( Giovanni come voce che grida nel deserto). la tradizione cristiana quindi è includente il popolo di Israele perchè, in una qualche maniera, lo anticipa trasfigurandolo. Non è così difficile! Tutto si spiega con la Trinità che si comunica come verbale, para verbale ed Imago. Cristo già presente nel Padre anticipa il VT e lo spiega a tutti! Se si vuole comprendere appieno il VT è necesario il NT, ma per comprendere il NT è necessario Cristo. Qundi nella tradizione cristiana tutto è esplicato. Sia chi cassa il NT sia chi cassa il VT assolutizza un libro e nega la personalità! E se ci fate caso è lo stesso problema islamico.
Matteo Dellanoce
Matteo Dellanoce
Esatto.
RispondiEliminaL' hai spiegato molto meglio di me.
Eresie su eresie. Dopo i protestanti che rottamano la Tradizione ecco i neocattolici che rottamano le Scritture, con congetture capziose e contorte. Siete folli! Teniamoci al Catechismo della Chiesa cattolica apostolica romana e lasciamo queste pretenziose speculazioni agli eretici.
RispondiEliminaSperiamo che non ci siano lettori più sprovveduti di quelli che giochicchiano al piccolo teologo. Chi semina questo genere di confusione ne risponderà al Padre Eterno.
RispondiEliminaChe improntitudine! Dunque Benedetto XVI sta producendo danni alla salute delle anime?!
RispondiEliminaIl vescovo di Novara non ha affatto negato la celebrazione del VOM. Ha solo chiesto che, secondo quanto ha stabilito il Papa, alla celebrazione in VOM si accompagni anche quella in NOM. I tre novaresi non hanno disubbidito al Vescovo, ma al Papa. E l'obbedienza al Papa è un tratto eminente della Tradizione cattolica. I tre hanno dunque agito contro la Tradizione in nome della Tradizione. Se fossero stati più umili e avessero accettato di celebrare partim secondo un ordine e partim secondo l'altro, o avessero inoltrato supplica al Pontefice di poter celebrare solo in VOM e da lui ottenuto risposta affermativa, si sarebbero comportati in modo corretto, secondo Tradizione. Il loro non è un esempio da seguire. C'è puzza di protagonismo in questa brutta vicenda. Ma per fortuna ci sono molti altri ottimi sacerdoti che celebrano in VOM un po' in tutta la penisola.
Non ho mai sentito nessuno affermare che il vangelo di Marco è superiore a quello di Giovanni perché è stato scritto prima, ma evidentemente devo prepararmi a sentir dire anche questa.
RispondiElimina<span style=" white-space: pre-wrap;">Scusi C.C. vorrei capire: a chi lei sta rispondendo "esatto", a Matteo ?....</span>
RispondiEliminaPer i due ospiti e per Novarese. il piccolo teologo è colui che non si scosta dalla verità e vive nella piena miltà. dal lasciate che i piccoli vengano a me al le hai rivelate agli ultimi. Nessuno nega le scritture ma si dice che le scritture sono informate da Cristo! Hanno una forma ed un contenuto che le precede. Punto! Leggere una superiorità temporale è negazione del Compiuto di Cristo! I Vangeli non hanno una scansione temporale ma sono rivelazione ( scritta) e rivolta a diverse realtà presenti! Quindi ben vengano i iccoli teologi che non seppelliscono sotto la superbia interpretativa le Scritture ma le incarnano nella Trinità e ben vengano coloro che credono che il Vangelo non sia la radice ma che il Vangelo sia il tronco nato dalla radice trinitaria di Cui Cristo è Persona. Questa è la differenza tra benedetto XVI ed il Card. tettamanzi. il primo non radicalizza il Vangelo, non lo umanizza, il secondo sì! Chi è l'eretico?
RispondiEliminaDai non fate gli idioti (etimologico) mettete Dio prima di io e vedrete che tutto sarà più semplice, Chiaro, coraggioso e corente: insomma Cristiano!
Matteo Dellanoce
Rispondevo a Matteo.
RispondiEliminaComunque continuo a non vedere dove avremmo negato il Catechismo.
-Io personalmente mi sono concentrato sulla ispirazione della Bibbia, alla quale è possibile credere solo in virtù della trasmissione viva e ininterrotta della fede presente nella Bibbia da parte dei profeti, poi degli Apostoli, fino ad oggi. Ciò non è per fede. E' per logica.
La nostra non è una religione del Libro. Chi ha provato a renderla tale ha completamente perso la fede e oggi non crede più a nulla(chiese protestanti storiche, oramai completamente secolarizzate). Oppure è diventato un fondamentalista fideista.(pentecostalismo)
Questo perchè non è in grado di dare alcuna ragione della sua Fede nella Bibbia. Non sa spiegare perchè è ispirata.
-Dellanoce si è invece concentrato sulla figura di Nostro Signore, che, in quanto Dio, non può che essere Eterno e dunque precede sia la stessa scrittura che i Profeti. Benchè si sia incarnato nel seno della Vergine in un preciso periodo storico e solo in quel periodo.
Caro novarese, evidentemente siamo di fronte a inusitate applicazioni del nuovissimo "principio di autocontraddizione", in virtù del quale l'illogicità più peregrina può dichiararsi logica serrata. Di fronte a deviazioni gravi quali quelle che leggiamo qui sopra che dire? Tantum religio potuit suadere malorum?
RispondiEliminaNon faccia il deficiente (etimologico): per arrampicarsi sugli ottomila bisogna avere ben altri muscoli e ben altro esercizio. Lasci stare.
RispondiEliminaSecondo me con il catechismo maggiore di san Pio X ci possiamo intendere meglio e capire dove certe affermazioni rischiano davvero di tralignare. n. 889: "La Tradizione è la parola di Dio non scritta, ma comunicata a viva voce da Gesù Cristo e dagli Apostoli, e giunta inalterata di secolo in secolo per mezzo della Chiesa fino a noi". n. 890: "Gli insegnamenti della Tradizione si contengono principalmente nei decreti dei Concilii, negli scritti dei Santi Padri, negli atti della Santa Sede, nelle parole e negli usi della sacra Liturgia". Alla luce di questo non ha molto senso anche dire che la Tradizione viene temporalmente prima della Scrittura perché il Nuovo Testamento è stato messo nero su bianco dopo la morte di Gesù: allora la Tradizione è stata messa nero su bianco in epoca ancora successiva! In realtà Tradizione e Scrittura coesistono insieme da principio in ciò che Gesù Cristo ha rivelato. Conclude infatti il catechismo di san Pio X (n. 891): "La Tradizione si deve tenere in quel medesimo conto in che si tiene la parola di Dio rivelata contenuta nella Sacra Scrittura". Non mi pare che questo autorizzi a stilare classifiche e precedenze.
RispondiEliminaMah! Fra essere etimologicamente deficiente (colui cui manca qualcosa perchè colpito dal peccato originale) ed essere pirla ( colui che continua a girare intorno senza sapere dove andare). meglio la prima. Lì ci si mette in cammino verso la Verità che ci completa! nel secondo caso ci si ritiene la verità1
RispondiEliminaInfine caro B.B. sia gentile, ma lo sa cosa vuol dire idiota? <span style="">Chi è l’idiota? ".....l'idiota è un uomo completamente dedito a ciò che è privato" (Etzioni, 1968, <span style="">Post-modernità</span>). La privatizzazione di Cristo che nasce dal negare una sua precedenza alla sacra scrittura è metter Io al posto di Dio. Non è questione solamente temporale ( che venga prima Dio ed il creato rispetto all'uomo ce lo dice la creazione stessa) ma questione epistemologica. Come interpretare le scritture. alla luce dell'uomo od alla luce del Mistero che si rivela? Nel primo caso abbiamo scetticismo ed ateismo cristiano nel secondo caso ci si mette in umile ascolto della Parola e dell'origine della parola stessa, cioè di ciò che la Parola ci dice la anteceda!</span>
<span style=" ">Dio ( verbo)-creato-uomo-peccato originale ( superbia)-uomo-mondo-VT ( Para Verbum)-Cristo 8 Imago)-uomo redento ( umiltà)-NT-fine della storia-evangelizzazione nello spessore del tempo.</span>
<span style=" ">Dio-Cristo sono i fondamenti da cui "parte" lo Spirito Santo" ( che completa la Trinità) dono all'uomo in vista della salvezza eterna. Un ri-torno (non un affogare nel mondo del relativismo figlio degli idioti)alla casa del Padre!</span>
<span style=" ">Matteo Dellanoce</span>
Il papa non ha subordinato al permesso del vescovo la scelta di celebrare VO, questo è verissimo. Ma è anche vero che ha prescritto di celebrare ANCHE in VO. Rifiutarsi di celebrare in NO, quindi, significa disobbedire al papa. Non riconoscere questo significa essere in malafede.
RispondiEliminaApprendiamo da vivo esempio che si può essere a un tempo idiota, pirla e deficiente (naturalmente in senso etimologico, ci mancherebbe).
RispondiEliminaApprendiamo da vivo esempio che si può essere a un tempo idiota, pirla e deficiente (naturalmente in senso etimologico, ci mancherebbe).
RispondiEliminaIl Catechismo di San Pio X è usato in modo strumentale da chi si fa paladino a oltranza della propria visione ideologica della Tradizione. Inutile aspettarsi che ne seguano intenti e dettato.
RispondiEliminaLa piantiamo, tra tutti, con gli insulti, nemmeno velati?
RispondiEliminaDirei che ne vale la pena (di piantarla lì, intendo). Tutti i post che contengono epiteti, più o meno etimologici, al prossimo andrebbero eliminati (da quell'"imbecille" di Luisa a quell'"idiota" e quel "pirla" di Matteo Dellanoce a quel "deficiente" di B. B). Erase, Redazione, erase.
RispondiEliminaPrendetevela con anonimo...io ho spiegato il senso delle parole! idiota non è offensivo come ai miei occhi non lo è deficiente o pirla. Lo è l'uso che se ne fa. Io non lo ho usato per offendere ma per spiegare! Prendetevela con l'anonimo che le usa per offendere senza specificare il senso di ciò che dice.
RispondiEliminaMatteo dellanoce
Pirla= colui che gira in tondo
Deficiente= colui che manca di qualcosa
Idiota0 colui che pensa solo a se stesso
Io non mi sono minimamente offeso!
PS l'anonimo si qualifica da solo senza bisogno di commenti e di sottolineatura da parte vostra
Vietiamo anche dare dell'ignorante? Avanti con il mediaticamente corretto ci ritroveremo tutti democratici e vuoti!
RispondiEliminaBah! Viva la verve sanguigna delle discussioni che non si limitano al politicamente corretto ma sanno anche dare significato e senso ( direzione) alle parole! Se poi si fa l'offesino per ogni parola....beh! allora perchè non vietare a chiunque di fare commenti su ciò che viene postato? Dai! Suvvia! Facciamo gli uomini e non le mezze calzette pelose!
Matteo Dellanoce
Ps c'è più violenza in chi mentendo manda le persone all'inferno o in chi dà dell'idiota a chi lo fa? tutto ha un senso anche le parole forti fino a quando non sono gratuite!
Anche Matteo si qualifica da solo, ma, più che per gli insulti ammollati, per l'assoluta fiacchezza delle sue argomentazioni, che non persuaderebbero nemmeno un bambino di seconda elementare ripetente.
RispondiEliminaNessuno di noi si è offeso e abbiamo tutti avuto cura di indicare il valore etimologico dei termini che abbiamo usato. Il problema non è che ci sono in giro persone che epitetano accludendo l'etimo dell'insulto, bensì che ci sono in giro eretici inconsapevoli, che si credono iperortodossi, gente che in nome di Pio X sostiene tesi che contraddicono al Catechismo dell'augusto Pontefice. Costoro, però, non mancano di togliattiana utilità, perché possono essere agitati come spauracchi di fronte ai vescovi o ai parroci renitenti al VO.
Per B.B.
RispondiEliminaUno: non mi interessa persuadere mi interessa testimoniare. La differenza è dimetodo e di merito.
Nel proporre una riflessione ( foss'anche errata) cerco di motivarla attraverso un cammino che parte da un punto ed arriva ad un'altro, un cammino che creca di comunicare rigore logico e preghiera del cuore. c'è chi invece, si limita a giudicare, non la riflesisone ma la persona. Questo è quello che fa lei che si ammanta di una algidità antropologica che probabilmente è figlia dello specchio mattutino. Quindi fino a quando Lei non ragionerà mettendo Dio ( o al massimo noi) prima di Io, le sue parole scritte non saranno altro che pettegolezzo e gossip degno di dagospia. Diceva mio nonno Raglio d'asino non va in cielo...ed il raglio suona come IO Io io Io...vada avanti a ragliare. detto questo FINE DELLA COMUNICAZIONE! Resti nel suo autoreferenziale brodo ( anzi brodino primordiale).
Con simpatia e tante preghiere
Matteo Dellanoce
PS che non si nasconde dietro una sigla!
PS L'utile idiota di togliattina memoria è esattamente il clericoantifascista di cui mi sembra, leggendo i mieie scritti, non mi si possa accusare. Che stesse meditando davanti allo specchio?
Via, Matteo, non se la prenda così. Nella divergenza di opinione si può pur sempre avere rispetto reciproco, anche quando si usano toni assai vigorosi, come nel nostro scambio. Tanto più che il merito della questione è stato risolto dall'ultimo intervento di Novarese, che citando il Catechismo di san Pio X, caro a lei come a me, ha chiarito in modo inoppugnabile l'inadeguatezza degli incisi omiletici dello zelante pretino della sua (di Novarese) diocesi. Sono convinto che davanti a una bella celebrazione Vetus Ordo ci troveremmo in piena armonia e intoneremmo con uguale convinzione e uguale entusiasmo il Credo niceno in latino. Le esprimo anch'io, dalla mia umile sigla, tutta la mia simpatia. Domani sono al Vetus dell'Epifania (come al solito confinato in serata prefestiva) e prometto che pregherò per lei.
RispondiEliminaNon parlo di Dio per convincere qualcuno, ma perchè è l'unico tema di cui valga la pena parlare.
RispondiEliminaSì, ma questo non toglie che quanto ha affermato Matteo e quanto ho affermato io non neghi nessun Catechismo. Perchè il discorso è proprio un altro.
RispondiEliminaAl massimo ci saremo sbagliati su alcuni termini tecnici ma la sostanza è pienamente cattolica e non nega alcun catechismo.
Noi crediamo in Nostro Signore in virtù della trasmissione viva ed interrotta della fede dagli apostoli fino a noi stessi che viviamo nel 2010.
Non in virtù della Bibbia in quanto tale.
In attesa di confutazione....
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
Rischi nel non anteporre la nascita della Chiesa fondata da Cristo prima delle lettura.
RispondiElimina1- distruzione dallla Chiesa. Problema dei protestanti. Io interpreto le scritture che sono la sola fonte!
2- istituzionalizzazione della Chiesa. la Chiesa è informata dalla scrittura che non è più incarnata ma è umanizzata e quindi diventa una sorta di libretto rosso di Mao
In un caso si nega la divinità di Cristo nell'altro pure!
Matteo Dellanoce
Altro è asserire che la Tradizione è superiore alla Scrittura è una sciocchezza, neanche tanto veniale, che il prete in questione pare aver detto, evidentemente in un trasporto di profilassi antiprotestante. Asserire che Tradizione e Scrittura sono le due colonne su cui poggia l'edificio cristiano quoad nos è invece corretto. Nessuno qui intende negare il valore della Tradizione (frequenteremmo altri blog), la quale è imprescindibile. Il vizio dei protestanti non è quello di anteporre la Scrittura alla Tradizione, ma quello di negare appunto la Tradizione, optando per "sola scriptura", passo indebito e miope. Il Catechismo di san Pio X - per citare una fonte autoritativa riconosciuta da tutti i frequentatori del blog - sancisce in modo inequivocabile la pari dignità e irrinunciabilità di Scrittura e Tradizione. Il resto sono fumisterie, non prive di venature ereticali, anche se inconsapute.
RispondiEliminaQualcuno ha detto che la tradizione è superiore alla scrrittura? Qui si sta dicendo che la Chiesa nasce prima della scrittura e che il luogo di intyerpretazione della lettura è la Chiesa. La Chiesa quindi traduce la Scrittura portandola nel tempo. Come detto prima c'è circolarità tra scittura e Cristo, quindi c'è circolarità tra tradizione e scrittura. e' Cristo che si traduce non è il Libro. In questo caso valga il Media è il Messaggio, ma è il messaggio ( Cristo) che da significato al media ( Libro) e non viceversa.
RispondiEliminaCosa c'entra prima o dopo? io Penso sia una questione epistemologica!
solo scrittura è ateismo pratico. Punto! Infine i protestanti non negano solo Cristo ma anche l'autorità Papale il che è implicitamente negare, in una qualche maniera, la continuità ieri ed oggi. Negano in sintesi la Fine del tempo in favore della storia! E distruggono la Chiesa allo stesso modo di chi trasforma cristo in uno Spirito solamente umanitario negando implicitamente la sua divinità e statalizzando la Chiesa.
Matteo Dellanoce
<span>Veramente qualcuno lo ha detto che la tradizione è superiore alla scrittura: "Senza la Tradizione Cattolica non avremmo neppure la Sacra Scrittura. Il canone della Bibbia è già esso stesso frutto della Tradizione. In questo senso la Tradizione è superiore alla Scrittura". Un conto poi è una disquisizione rarefatta fra doctores subtiles e un conto è una spiegazione al popolo. Mica sono tutti teologi. Un pover'uomo potrebbe anche chiedersi: ma allora che ce ne facciamo della Scrittura che è solo un derivato e un doppione della Tradizione? Non basta la sola Tradizione? E così siamo nello stesso errore dei protestanti (a parti invertite). </span>
RispondiEliminamentre giocate con i termini, il vissuto dei cristiani è allo sfascio. La Tradizione viene prima ed ha un contenuto più ampio.Se vi scandalizza è perchè non siete più del tutto cattolici. Non è colpa vostra, dopo cinquant'anni di "gruppi biblici" in parrocchia.
RispondiEliminaMai frequentato i gruppi biblici. Per me la tradizione è così importante che considero il Concilio Vaticano II un concilio che ha parlato (come tutti i precedenti) con l'assistenza dello Spirito Santo e sono convinto che il papa (compresi Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) sia il vicario di Cristo e il legittimo pastore della Chiesa. Voi, Sacerdote, C. C., Bartimeo, sottoscrivete senza riserve tali proposizioni?
RispondiEliminaLei (novarese) non li ha frequentati ma si è formato sulle prediche di quelli che li hanno fatti o lasciati fare...le consiglio un po' di studio di dogmatica, prima di pontificare.
RispondiEliminaE lei sacerdote è un fedayn della Tradizione che ritiene ci siano concili che hanno la stessa autorità di un consiglio comunale di Zingonia? E papi che si possono tenere nello stesso conto di un messo del detto consiglio? Lei dovrebbe ripartire dal programma di filosofia di prima liceo. Il principio di non contraddizione.
RispondiEliminaDò la vita per la Chiesa, che amo. Sull'autorità dei testi della Chiesa seguo quella che essa dice di darle. Il Vaticano II ha una sua collocazione pastorale, i suoi testi hanno peso autorevole differente come Paolo VI e mons. P:Felici dissero chiaramente. Attendo il lavoro di Benedetto XVI per ulteriori chiarimenti. Non mi mangio il cervello perchè me l'ha dato Dio.
RispondiEliminaE lei Novarese, è sposato, ha una famiglia, cosa fa per Dio e per la Chiesa, oltre ad andare in giro a vedere messe e ascoltare prediche per criticarle senza bene ascoltarle? Viva...poi parli
il prete in questione ha detto, sembra, che la Tradizione è alla Scrittura superiore per vetustà e per contenuto. Ma anche qui abbiamo letto affermazioni molto prossime a questa.
RispondiEliminaCarissimo NOVARESE, lei dice di conoscermi bene. io invece non la conosco soprattutto se si identifica come Novarese (di novaresi ne conosco troppi)!. Non so se l'aver catalogato le mie prediche come moderate sia un complimento o meno...
RispondiEliminaUn appunto a BB: non chiami "pretino" il sacerdote novarese. Un po' di educazione e di rispetto per chi ha più di vent'anni di Messa. Non crede? Per lo "zelante" può andar bene anche se, secondo me, è ancora poco...
E poi mi permetto, caro BB, di incoraggiarla a "combattere" con più forza (se possibile) per ottenere non un "Vetus dell'Epifania in prefestiva" ma qualcosa di più "festivo". Potete farcela!
don Stefano Coggiola (moderato ma non troppo)
Quanta spocchia, sacerdote mio. Se lei veramente dà la vita per la Chiesa, non spetta a lei dichiararlo. Saranno gli altri, e soprattutto l'Altro, a stabilirlo. Lei ignora se Novarese prima parla e poi vive, dunque non ha alcun elemento per insinuare che egli si limiti a gironzolare qua e là per ascoltare messe e criticare le prediche. Può darsi che Novarese faccia per Dio e per la Chiesa molto più di quanto facciamo noi tutti messi insieme, magari con più spirito di Carità e Sapienza e molto meno spirito di protagonismo di chi si autocertifica martire del Vetus Ordo.
RispondiEliminaCaro Don Stefano Coggiola, non conosco il sacerdote novarese in questione e ne ignoro età e qualità. Con "pretino" intendevo soltanto "semplice prete", contrapposto ad "alto prelato" o a "grande teologo". Faccio però volentieri ammenda della locuzione, tanto più se questo sacerdote ha alle spalle vent'anni di Vetus Ordo. Epifanie più festive? Un passo alla volta e si arriverà anche a questo.
RispondiEliminaChe ci sia in giro molto sedevacantismo occulto, come ha scritto F. Burighel in altra sede, è cosa indubbia. Pronunciamenti chiari in proposito, signor novarese, ne otterrà pochi da parte di alcuni dei nostri interlocutori. E' un terreno sui quale il consueto fervore per la Verità contrapposta alla menzogna, cede il campo a mezze verità impastate di nubi e penombre.
RispondiEliminaPrimum vivere dein... ? No, piuttosto:
RispondiEliminaNavigare necesse est
Vivere non est necesse
Egregio Novarese,
RispondiEliminauno dei difetti dei forum è che non raccolgono in un unico contenitore gli interventi dei diversi forumisti. Ciò permetterebbe di andare a vedere cosa è stato scritto in precedenza dai suddetti.
Detto questo! Io sottoscrivo da Pietro in avanti tutto! tutto ciò che è stato fatto e detto dai papi. Ciò che non si comprende è che Cristo incarna la scrittura (altrimenti sarebbe sola scriptura)! Penso che questo ci possa permettere di portare Cristo nel XXI secolo e non lasciare il Testo Sacro nelle mani di qualche sacrilego. Solo una questinoe, ribadisco epistemologica, per riuscire a dire Noi ( Io e Tu) di fronte a Cristo. Poi condivido sul fatto che ci sia chi separi Cristo dalla Sacra Scrittura ed allora si divide la Chiesa in due. Non mi sembra il mio caso ( e nemeno di C.C.. Anche se deve essere Lui a dirlo).
Provo ad azzardare un paragone forte. Se Cristo separiamo Cristo Uomo incarnato, noi rischiamo o di avere del fideismo da strapazzo ( sedevacantismo) o dell'umanesimo mortifero ( progressismo alla De Capitani, Farinella ecc ecc). D'altra parte se noi confondiamo Cristo-Uomo hegelianamente abbiamo il tettamanzismo come se noi consideriamo Cristo solo spiritualmente noi avremo del martinismo da strapazzo!
NON E' PIU' SEMPLICE FARE ( COME FACCIO IO, SPERO) METTERE INSIEME LA PARTE DIVINA ED UMANA IN UNA SORTA DI COALESCENZA OPERATIVA? Cristo rende l'uomo autonomo dal potere umano, ma autono significa dipendente da Dio e non anarchico!
poi, vedo che si continua ad etichettare con patenti di ereticismo più o meno consapevole senza una neppur minima dimostrazione ma semplicemente con una etichetta ( e non mi riferisco a Lei!).
Cordialità
Matteo Dellanoce
"Moderato" dalle mie parti è un complimento, don Stefano. Le sue prediche mi sono sempre piaciute. Però ho sempre trovato singolare che le abbiano dato una chiesa sul cui pavimento campeggia la scritta "Concilio Vaticano II" e una colomba che aleggia su San Pietro. Spero non sia stata una cattiveria altrimenti sono sicuro che il responsabile un giorno ne dovrà rispondere. Io non sono, presumo si sia capito, iscritto al fan club del Vaticano II, ma cerco di considerare un tutt'uno la storia della Chiesa senza tagliare fuori dei pezzi e dei papi. Non sono inoltre molto d'accordo sul fatto che i papi debbano fare qualcosa che ci va bene per ottenere la nostra approvazione, ma non fa nulla. Verrò ancora alle sue messe, che sono vere messe, "anticipo di paradiso". Mi piacerebbe saperla più in comunione con la Chiesa, novarese e non, ma speriamo nel Signore.
RispondiEliminaPartiamo dicendo che per il cristiano non esiste più la storia ma solo lo "spessore del tempo" per evangelizzare?
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
Buonanotte Dellanoce. Abbiamo già dato.
RispondiEliminaDipendere solo dalla volontà di Dio è la nostra vera autonomia.
RispondiElimina