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sabato 19 dicembre 2009

Colpo magistrale del Papa Benedetto: riconosciute le virtù eroiche di Pio XII

Il venerabile Servo di Dio Pio XII P.P.

Senza che nessuno se l'aspettasse; mentre i rumour mills (i 'mulini dei pettegolezzi') vaticanisti annunziavano per oggi il riconoscimento sprint delle virtù eroiche di Giovanni Paolo II, invocato per acclamazione Santo Subito; nel placido silenzio delle agenzie internazionali ebraiche anticattoliche, che ritenevano accantonata sine die la questione... ebbene, oggi Papa Benedetto, dimostrando una volta di più quella tranquilla audacia che impariamo sempre più ad apprezzare, ha proclamato le virtù eroiche non solo del suo predecessore immediato, ma anche di Papa Pacelli: sicuramente il pontefice più diffamato - e a torto - del XX secolo.

L'accoppiata con Giovanni Paolo II serve forse a cercare di stemperare le polemiche che, siatene certi, non mancheranno: ma ormai spuntate, come sempre quando i giuochi son già fatti. Già in passato erano stati beatificati insieme, per presumibili analoghe ragioni di opportunità, i Papi Pio IX e Giovanni XXIII.

Ecco dunque quanto scrive l'Apcom in proposito:
La decisione di firmare il decreto sulle 'eroiche virtù' di Pio XII, assunta oggi dal Papa, arriva dopo un anno di aspre polemiche che hanno avuto al centro il controverso ruolo di Papa Pacelli (1939-1958) di fronte alla Shoah. Benedetto XVI è intervenuto più volte sulla figura del suo predecessore.Da ultimo, a ottobre scorso, in un discorso in occasione di un concerto con presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sottolineando che Pio XII levò "accorata" la sua voce contro la guerra "voluta dal nazionalsocialismo" che, "con il dramma della shoah, ha ferito soprattutto il popolo ebreo, oggetto di uno sterminio programmato". Ma fu soprattutto l'anno scorso che Ratzinger analizzò la figura del suo predecessore. In particolare, a conclusione di oltre un mese di polemiche innescate dalle celebrazioni per il cinquantenario della morte di Pacelli (9 ottobre 1958), Benedetto XVI, l'otto novembre del 2008, volle difendere Pio XII sottolineando la continuità del Concilio vaticano II (1962-1965) con il suo operato ("L'eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive") e - senza tornare sul nodo della beatificazione in sospeso - spostare il dibattito dai 'silenzi' sulla shoah e dal controverso ruolo della Sede di Pietro per difendere gli ebrei dalla persecuzione nazi-fascista alla "preziosa eredità" di questo "sacerdote in costante ed intima unione con Dio"."Negli ultimi anni - disse il Papa ai partecipanti al convegno 'L'eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio Vaticano II' - quando si è parlato di Pio XII, l'attenzione si è concentrata in modo eccessivo su una sola problematica, trattata per di più in maniera piuttosto unilaterale. A parte ogni altra considerazione - proseguì Benedetto XVI senza voler entrare in ulteriori dettagli - ciò ha impedito un approccio adeguato ad una figura di grande spessore storico-teologico qual è quella del Papa Pio XII".Eppure la 'questione ebraica' è al centro delle valutazioni storiografiche di Pacelli. Pontefice nel periodo della seconda guerra mondiale, la scelta di non denunciare apertamente la shoah è stata duramente contestata, nel corso degli anni, dal mondo ebraico.L'anno scorso le contestazioni iniziarono con un 'j'accuse' del rabbino capo ashkenazita di Haifa al sinodo dei vescovi, Shear Yshuv Cohen, continuarono con le esternazioni del ministro israeliano Isaac Herzog, e furono riproposte dal rabbino David Rosen che, in udienza dal Papa, si spinse a chiedere l'apertura degli archivi vaticani relativi a Pio XII.Nei mesi a seguire, la polemica non diminuì. La congregazione della causa dei santi aveva già dato il proprio via libera nel maggio del 2007. Da allora, però, il Papa non rompeva gli indugi. Il postulatore della causa di beatificazione, padre Peter Gumpel, si spinse a dire, senza molti giri di parole, che Ratzinger era ricattato dagli ebrei."E' impressionato dai diversi incontri che ha avuto con i membri di alcune organizzazioni ebraiche", come l'Anti defamation league, "che gli dicono chiaro e tondo che se fa una minima cosa a favore della causa di Pio XII i rapporti tra la Chiesa e gli ebrei sono definitivamente e permanentemente compromessi".Il tema fu al centro di un acceso botta-e-risposta all'avvicinarsi dal viaggio che Benedetto XVI compì in Israele a maggio scorso. Nel corso della visita, il Papa visitò il memoriale della shoah di Gerusalemme, lo Yad Vashem, ma, per evitare imbarazzi, evitò di visitare l'annesso museo dove, accanto alla foto di Pio XII, una didascalia ne denuncia i silenzi di fronte alla furia di Hitler. Del resto - è la linea della Santa Sede - i 'silenzi' sulla shoah furono una scelta di prudenza profetica, non di codardia, accompagnati, oltretutto, da un'attività sotterranea di soccorso agli ebrei.Testimoniato dall'accoglienza che, in quegli anni, moltissimi conventi e monasteri, in tutta Europa, assicurarono agli ebrei in fuga. E, comunque - è sempre la linea del Vaticano - le cause di canonizzazione sono un affare interno della Chiesa cattolica. In Vaticano si fa poi notare, da anni, che le critiche a Pacelli nacquero da un dramma teatrale, 'Il vicario', pubblicato negli anni Sessanta con l'esplicito intento di infamare Pio XII senza un appoggio di documenti storici. Fino ad oggi, comunque, il Papa non aveva ancora firmato il decreto che rende 'venerabile' Papa Pacelli. Il lavoro fatto in Vaticano - sfociato in una 'positio' di sei volumi e tremila pagine - non lo soddisfaceva? "A proposito di affermazioni riportate da agenzie di stampa sulla causa di beatificazione di Pio XII - fece sapere a giugno del 2009 padre Federico Lombardi in risposta al postulatore - il direttore della Sala Stampa ribadisce che la firma dei decreti che riguardano le cause di beatificazione è di esclusiva competenza del Papa, che deve essere lasciato completamente libero nelle sue valutazioni e nelle sue decisioni. Se il Papa pensa che lo studio e la riflessione sulla causa di Pio XII vadano ancora prolungati, questa sua posizione va rispettata senza interferire con interventi non giustificati e inopportuni". Benedetto XVI, infatti, non era soddisfatto dei lavori a cui erano giunti il postulatore Gumpel e il relatore della causa di beatificazione, padre Molinari.Per questo - ma la notizia non è mai stata confermata ufficialmente - affidò al domenicano Ambrosius Eszer il compito di studiare attentamente le carte contenute negli archivi vaticani relativi alle lettere ed ai messaggi arrivati in Vaticano in quegli anni, dai quali sarebbe emerso, tra l'altro, il ringraziamento che le comunità ebraiche di paesi come Germania, Austria, Boemia tributavano alla Santa Sede per l'aiuto dato di fronte alla persecuzione nazista. Il domenicano tedesco ha concluso la scorsa estate il lavoro, tornando in Germania e consegnando le carte al Papa. Il quale, oggi, ne ha riconosciuto le eroiche virtù. Dovrebbe, ora, essere individuato un miracolo avvenuto per sua intercessione, prima di poterlo nominare beato. Intanto, la figura di Pio XII continua a dividere mondo ebraico e cattolico. Con l'eccezione di organizzazioni come l'americana 'Pave the way', che sostiene la figura di Pacelli.L''Osservatore romano', in questi mesi, ha più volte partecipato al dibattito storico ed intelletuale su Pio XII, mettendo in luce l'emergere di un "consenso storiografico" sulla sua figura. Senza trovare d'accordo, però, personalità come il rabbino capo della comunità ebraica di Roma. "Dopo il rastrellamento degli ebrei al ghetto di Roma il treno dei deportati è stato fermo alla stazione Tiburtina senza che Pio XII intervenisse per non farlo partire verso i lager", ha avuto a dire Riccardo Di Segni. Che, il prossimo 17 gennaio, accoglierà Benedetto XVI in visita alla sinagoga maggiore di Roma.
Fonte: Apcom, via Papa Ratzinger blog

17 commenti:

  1. bravo BENEDETTO XVI che sei sempre più impopolare ...

    che il SIGNORE IDDIO TI CONCEDA LUNGHI ANNI E BENDIZIONI !!!!!!!!!!!!

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  2. Speriamo che questa ulteriore dimostrazione della grandezza di Papa Benedetto XVI faccia vergognare tutti coloro che utilizzano questo blog per criticare, offendere o, nel migliore dei casi, insegnare il mestiere al Santo Padre, chierici compresi!

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  3. Sì tutto molto bello, solo che si ripropone un'altra accoppiata che vede protagoniste due figure piuttosto antitetiche tra loro. Così come avvenne in occasione della beatificazione di Pio IX e Giovanni XXIII.
    Credete che a Roma siano dei fessi???
    Un colpo al cerchio ed uno alla botte. Per mettere a tacere un pò tutti.
    Pesi e contrappesi.

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  4. Pesi e contrappesi.
    " " " " " "
    o, per dirla con Hegel:
    tesi - antitesi - sintesi.

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  5. Continuità fra PIO XII e GPII? Capolavoro!
    Silenzio di Curia fino alla firma? Capolavoro!
    Doppia Beatificazione (evento planetario) epilogo dell'Anno Sacerdotale.
    Super Capolavoro!
    E' la Chiesa di Roma che torna grande, e "piccola piccola" pare ora la ex grande stampa masso-lutero-cattosinistrorsa che ha provato come sempre a bloccarne il timone.
    Le parole non si trovano, ogni merito umano sembra cosa da poco.
    Grazie Spirito Santo, sei Tu che hai scelto alla grande, il "tuo uomo" ce l'ha fatta. Ha seguito Maria ed ha ricucito in modo mirabile la veste strappata della Chiesa di Cristo. Christus Vincit! Christus Regnat, Christus Imperat!
    Mazzarino dal sito ALMA PREX

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  6. Che sia Benedetto Benedetto XVI!
    Matteo Dellanoce

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  7. in effetti colgo con positivo stupore la beatificazione dell'ultimo papa pre CVII, tuttavia affiancarlo al penultimo sommo pontefice significa davvero dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, comunque apprezzabile il gesto di Benedetto XVI.

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  8. G XXIII-PIO IX

    GPII-PIO XII

    Come allora un colpo al cerchio ed uno alla botte.

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  9. Era ora! Una domanda agli islamofobi: si è lamentato qualche imam per la scelta di Pio XII o di qualche altro Santo cattolico?

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  10. Francamente, non capisco questo discorso "un colpo al cerchio, uno alla botte". Nella Chiesa ci sono sempre stati Papi anche molto diversi tra loro per atteggiamento e formazione dottrinale. Eppure non mi risulta che siano mancati i Santi tra i Papi.
    Ci sono anche casi di Papi straordinariamente rigorosi e i cui atti sono stati importantissimi per la Chiesa (come Innocenzo III) che non sono mai stati proclamati Santi. Eppure questo non sminuisce il valore dei loro atti.

    Sicuramente c'è chi blatererà di budda su altari per criticare Giovanni Paolo II, così come ci sarà chi instillerà il dubbio sui presunti silenzi di Pio XII sul nazismo.
    Per fortuna, il bravo cattolico sa al di là dei gesti di facciata quanto fosse rigoroso Wojitila in morale e dottrina e quanto abbia agito senza clamore Pacelli contro il grande male d'oltralpe.
    Il resto è chiacchiera, con maligni secondi fini.

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  11. A Filippo Burighel vorrei dire di non confondere il fico con il querciolo. Pio XII è stato il papa della tradizione, Giovanni Paolo II quello dello spirito di Assisi. Intelligenti pauca. Comunque attendiamoci i soliti lai delle sette massoniche e giudaiche.

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  12. Le riforme che ci hanno portato alla catastrofe sono iniziate sotto il suo pontificato, quindi ci andrei piano con la beatificazione.

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  13. La proclamazione di santi e beati investe direttamente il ruolo di Pietro, rientrando a pieno titolo negli atti infallibili del magistero papale.

    Chi vorrebbe andarci piano, chi vuol insegnare al papa il suo mestiere e chi crede che sia tutta una manovra "politica" dovrebbe chiedersi se le sue parole sono ispirate dallo Spirito Santo che guida la sua Chiesa o da altro spirito meno santo e più polemico.

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  14. Giusto, i Santi sono tutti sullo stesso piano, non ci sono Santi più santi di altri, e chi è Santo lo decide solo il Papa, nessuno può criticare una decisione così autorevole del Papa; se poi GPII e PIOXII saranno entrambi Santi qualcuno potrà essere meno contento di altri, ma nessuno potrà non essere d'accordo, Roma locuta causa finita ( e varrà anche per quando il Papa darà l'autorevole interpretazione del CVII).

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  15. Per ora non son santi - nel senso di canonizzati - né il "mio" Papa, Pio XII, che m'accarezzò 57 o 58 anni fa, né Giov. Paolo II.
    Quindi sarebbe bene evitare di parlar di infallibilità in atti propedeutici all'introduzione della causa di beatificazione, che, essa stesa, non rientra affatto nell'infallibilità.

    Poi, benché non canonizzati, di santi ce ne son molti. E son tutti coloro che festeggiamo il I di novembre: tutti coloro che prima o dopo sono in cielo a lodare il Signore.

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  16. notate il triregno nella foto?

    poteva PAOLO VI deporlo?

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  17. "Le riforme che ci hanno portato alla catastrofe sono iniziate sotto il suo pontificato, quindi ci andrei piano con la beatificazione."

    in questo intervento c'è ipocrisia e pretestuosità, da lui Bugnini fu poi allontanato

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