Oggi, sabato 28 novembre 2009, nella Basilica Patriarcale di San Pietro in Vaticano, il Santo Padre celebrerà alle ore 17:00 i Primi Vespri della I Domenica di Avvento, con cui inizia il nuovo anno liturgico 2009-2010, durante il quale "la Chiesa rivive tutto il mistero di Cristo: dall'Incarnazione alla Pentecoste, nell'attesa del Ritorno del Signore" (Mons. G. Marini, 28.11.2009).
In quest'occasione il Papa utilizzerà una nuova ferula, dono del Circolo San Pietro.
Per la descrizione del nuovo bel pastorale papale (raffigurazioni simboliche decorazioni, significato, peso, ecc) e per altre peculiarità della celebrazione vespertina, si legga da L'Osservatore Romano l'articolo sottostante di Gianluca Biccini.
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"Simile nelle fattezze alla ferula di Pio ix finora in uso - aggiunge il maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie - questo può essere considerato a tutti gli effetti il pastorale di Benedetto XVI". Donato dal Circolo San Pietro, è alto 184 centimetri, pesa 2 chili e 530 grammi e ha una miglior maneggevolezza rispetto a quello di Papa Mastai Ferretti, grazie alle più ridotte dimensioni del bastone e della croce. Ed è anche più leggero di 140 grammi, addirittura di 590 rispetto a quello di Giovanni Paolo II. Va infatti ricordato che Papa Ratzinger ha utilizzato inizialmente il pastorale argenteo sormontato dal crocifisso - realizzato da Lello Scorzelli - introdotto da Paolo VI e poi usato anche da Giovanni Paolo i e da Papa Wojtyla. Successivamente, dalla domenica delle Palme del 2008, ha cominciato ad adoperare la ferula dorata a forma di croce greca, appartenuta a Pio ix, anch'essa donata al Pontefice dal Circolo San Pietro nel 1877. L'antico sodalizio romano rinnova così la propria tradizione di fedeltà al Papa, testimoniata sin dalla fondazione risalente a 140 anni fa, nel lontano 1869. Nella parte anteriore del nuovo pastorale di Benedetto XVI sono raffigurati al centro l'agnello pasquale e ai lati della croce i simboli dei quattro evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Il motivo della rete riprodotto sui bracci della croce richiama quella di Pietro il pescatore di Galilea. Sul retro sono incisi: al centro, il monogramma di Cristo - formato dalle prime due lettere della parola Christòs in greco, la X e la P intrecciate insieme - e alle quattro estremità, i volti dei padri della Chiesa di Occidente e di Oriente: Agostino e Ambrogio, Atanasio e Giovanni Crisostomo. "L'agnello e il monogramma di Cristo posti al centro - commenta monsignor Marini - riflettono l'unità del mistero pasquale: croce e risurrezione".
Soffermando lo sguardo sull'anello sottostante la croce, si notano: nella parte superiore, il nome di Benedetto XVI "che lo personalizza e lo rende suo" spiega il maestro; in quella inferiore, quello dei donatori, cioè il Circolo San Pietro. Un ultimo elemento significativo, infine, si ritrova nella parte alta del bastone, dov'è impresso lo stemma di Papa Ratzinger.
Un'altra novità predisposta dall'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice per i vespri di sabato riguarda l'immagine della Madonna che sarà collocata sotto all'altare della confessione: si tratta della scultura lignea policroma, raffigurante la Vergine in trono con il Bambino benedicente, che negli anni passati veniva esposta solo nella solennità della Santissima Madre di Dio e che lo scorso anno venne introdotta a partire dalla Notte di Natale fino all'Epifania. Quello di Avvento è infatti un tempo mariano, in cui l'attesa del Signore che viene è accompagnata dall'esempio di quella di Maria, com'è sottolineato dal canto dell'antifona mariana Alma redemptoris Mater a conclusione del rito.
La consuetudine iniziata con Benedetto XVI di celebrare i primi Vespri di Avvento in San Pietro evidenzia l'apertura di un nuovo ciclo annuale, nel quale la Chiesa rivive tutto il mistero di Cristo: dall'Incarnazione alla Pentecoste e all'attesa del ritorno del Signore. Per questo l'addobbo floreale è sobrio, a significare la specificità liturgica e spirituale di questo tempo di attesa del Signore che viene, nel segno della gioia ma anche della penitenza e della vigilanza, come evoca il ritornello cantato alle intercessioni: Veni, Domine, et noli tardare. In questo stesso senso va compreso anche l'utilizzo del colore viola nelle vesti liturgiche, che accompagna tutto il tempo di Avvento, a cominciare dai vespri di sabato 28.
Prima dell'inizio del rito, come nelle altre celebrazioni, è previsto un tempo di preparazione, affinché l'assemblea si disponga alla preghiera lasciandosi alle spalle i rumori e le distrazioni della vita quotidiana. In questa attesa verranno eseguiti alcuni brani musicali e letti passaggi dell'omelia di Benedetto XVI ai primi vespri di Avvento del 2008.
Durante la celebrazione vera e propria, che avrà inizio alle ore 17, brevi pause di silenzio al termine dei salmi e della lettura breve aiuteranno la preghiera personale e il raccoglimento. Tratta come di consueto dalla prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, la lettera breve acquista nella circostanza un particolare significato. Il primo viaggio internazionale di Benedetto XVI nel 2010 sarà, infatti, a Malta, per celebrare i 1950 anni del naufragio dell'Apostolo sull'isola del Mediterraneo. (gianluca biccini)
(©L'Osservatore Romano - 28 novembre 2009 ).
fonte: l'Osservatore Romano
Questa innovazione è un esempio della continuità nella tradizione più volte auspicata dal Santo Padre. Il Rev.mo Mons. Guido Marini si sta davvero confermando un grande Maestro delle Cerimonie.
RispondiEliminaIl papa continua a sfoggiare nuovi look, mostrando vuoi il nuovo design del pallio giurisdizionale vuoi la vecchia ferula di Pio IX, vuoi questa altro segno di potere equivalente asperpero di danaro per usi migliori.
RispondiEliminaAbbiamo un papa musulmano, dal momento che toglie il crocifisso dal suo pastorale.
Queste innovazioni sono altamente simbolicHe per quello che si prepara nei prossimi anni. Sostituisce il pastorale col Crocifisso in uso da Paolo VI, il papa del Concilio: così chiarisce che vuole mandare in cassa integrazione il Concilio.
Un grande balzo in avanti verso l’oscurantismo irrazionale dei tempi passati.
ben venga la cassa integrazione, anzi la pensione del concilio dopo 40 anni di cantiere senza progetto
RispondiEliminaCELESTINO V CAMBIA IL TUO NOME... QUELLO E' STATO UN PAPA SANTO TU SEI UN UOMO TIEPIDO CHE SI P'ERMETTE DI CRITICARE IL SOMMO PONTEFICE... VERGOGNATI... REAZIONARIO CHE NON ACCETTA IL CAMBIAMENTO DEI TEMPI E ANCORA RIMASTO AGLI ANNI 60... CHE TRISTEZZA... ADEGUATI AI TEMPI MODERNI... VECCHIOOOO
RispondiEliminanon vi dava un senso dell'orrido, quel pastorale usato da Paolo VI e GPII, con quelle braccia della croce stranamente piegate verso il basso?
RispondiEliminaEffettivamente un po' triste e dimesso lo era, il pastorale usato da Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Bellissima la scelta del Santo Padre di usare la ferula del Beato Pio IX, ma ancora migliore quella di adottarne uno proprio, dalle evidenti fattezze romaniche. Peccato per la tiara e la sedia gestatoria. Non capisco il senso delle farneticazioni di Celestino V, il cui nome profana la memoria dell'omonimo Santo, ma mi permetto di ricordargli che il primo a giudicare spreco inutile il danari usato per glorificare Dio fu tal Giuda Iscariota.
RispondiEliminaLo spreco e' una scemenza.
RispondiEliminaMolto probabilmete gli sara' stato donato...
e se anche lo avesse commissionato, il cattolicesimo non e' protestantesimo e Roma con la sua bellezza offerta gratuitamente a tutti e' un esempio del mecenatismo dei Papi, che amavano l'arte ma fondavano anche ospizi.
Non vedo contraddizioni tra l'uno e l'altro.......
O un papa dovrebbe presentarsi con un pastorale di legno? o plastica??
certo sarebbe piu' politicamente corretto....
Cosi' facendo il papa da' un esempio a tanti suoi confratelli nell'episcopato e ne sacerdozio, ormai ridotti a presentarsi come straccioni.
E' ora di cambiare
Per Celestino V:
RispondiEliminaIl Santo Padre ha diritto di utilizzare il pastorale che vuole, gli abiti liturgici che vuole, anche quelli dei papi preconciliari! Alla fine sono stati tutti Vicari di Cristo! O dobbiamo buttar via tutta la Tradizione?
Alcuni evidentemente si ostinano ad ammettere che c'è stata una spaccatura nella Chiesa in prima e post CVII mentre Benedetto XVI ci insegna la continuità!
Basta! La Chiesa non è nata con il CVII!!! Mi sono stufata di sentire questo disco rotto!
a parte quello di celestino V (che farnetica) condivido appieno tutti gli altri interventi!!! W il Papa. W questo Papa.
RispondiEliminaW il papa!
RispondiEliminama questo nuovo pastorale non mi piace tanto, la ferula di Pio IX è più elegante
tra no molto vedremo ricomparire la tiara e la sedia gestatoria con i sediari e i paggetti... e che diamine! è tutta tradizione e vangelo!
RispondiEliminaLeon
ma dov'è la descrizione del pastorale papale?
RispondiEliminaUn'altra novità predisposta dall'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice per i vespri di sabato riguarda l'immagine della Madonna che sarà collocata sotto all'altare della confessione: si tratta della scultura lignea policroma, raffigurante la Vergine in trono con il Bambino benedicente, che negli anni passati veniva esposta solo nella solennità della Santissima Madre di Dio e che lo scorso anno venne introdotta a partire dalla Notte di Natale fino all'Epifania. Quello di Avvento è infatti un tempo mariano, in cui l'attesa del Signore che viene è accompagnata dall'esempio di quella di Maria, com'è sottolineato dal canto dell'antifona mariana Alma redemptoris Mater a conclusione del rito.
RispondiEliminaUn altro segno in continuità con la tridizione, infatti l'uso della Statua della Vergine in avvento è post conciliare.
silvanus
Il nuovo pastorale di Benedetto XVI" è stato donato dal Circolo San Pietro.
RispondiEliminaLa ferula dorata a forma di croce greca, appartenuta a Pio ix, fu anch'essa donata al Pontefice dal Circolo San Pietro nel 1877. L'antico sodalizio romano rinnova così la propria tradizione di fedeltà al Papa, testimoniata sin dalla fondazione risalente a 140 anni fa, nel lontano 1869. Non mi risulta però che l'antico sodalizio romano l'abbia donata ai papi precedenti a Benedetto XVI? come mai, non gli erano simaptici o la tradizione si rispetta ogni 140 anni?
matteo
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RispondiEliminaBella la ferula.
RispondiEliminaQuella regalata a Paolo VI, con le braccia quasi chiuse, assomigliava purtroppo ad un crocefisso giansenista.
AMDG
Luigi C
Non capisco cosa c'entri qua Kiko. Smettiamola di parlare dei NC anche sulla ferula del Papa.
RispondiEliminaAMDG
Luigi C
Ha ragione luigic, mettere in mezzo i neocat, che già di loro sono peggio della gramigna, col nuovo pastorale del Papa, è del tutto fuori luogo. Chiedo invece aiuto a qualche esperto di storia dell'arte, per chiedergli se è solo una mia impressione il giudicare lo stile della ferula alto-medievale
RispondiEliminaHo parlato lungamente ieri, al termine dei Vespri, con Mons. Guido Marini.
RispondiEliminaUn vero uomo di fede !
preferivo di gran lunga la ferula di Pio IX
RispondiEliminaForse la Croce-Pastorale del Beato Pio IX era troppo pesante per il Santo Padre.
RispondiEliminaNon dimentichiamoci che il Papa non è un giovanetto.
Ho visto la nuova Croce-Pastorale è molto bella !
Preghiamo per il Papa e per la missione che sta conducendo a beneficio di tutta la Santa Chiesa !
Ci può star molta ma molta superbia nell' inginocchiarsi in posa per l' occhio vigile (ma cieco) di certa gerarchia, ritta come quel famoso giusto di Luca 18.
RispondiEliminaLa dottrina cattolica non insegna a vedere la figura di Dio non in immagini ne' in pertiche da passeggio laccate in oro a dispetto dei poveri ma NEL VOLTO dei fratelli, dell' uomo creato a Sua immagine e somiglianza? Non riferisce così al termine del suo pellegrinaggio il più grande poeta cristiano (Paradiso XXXIII)? Vedi cosa succede ai cattolici a leggere don Giussani invece di Dante: passano dalla formazione teologica alla formazione merceologica (di seteria o altra azienducola lombarda che fu, post crisi).
Gollum un perfetto protestante...le immagini traducono il verbo!
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
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RispondiEliminaCaro gollum...
RispondiEliminaAnche san Francesco, che non può essere certo accusato di eccessiva prodigalità, di vacuo estetismo, e che viene a torto tirato per il santo saio dai sostenitori dell'odierno pauperismo, esigeva che per il Signore e per la Chiesa fossero riservati i migliori calici, corporali, tovaglie, vesti sacre ecc. per "compiere degnamente il sacrificio del corpo e del sangue del Signore nostro" (Lettera a tutti i chierici, in Lettere, 207/a e ss.).
A Gollum ricordo che il buon cristiano può adorare e servire Dio in due forme: servendo i poveri con carità sincera, come fece S. Francesco, e allo stesso tempo riservare alla Chiesa, sposa di Cristo Re dei Re, il meglio dell'arte dell'uomo e della natura, come parimenti fece il Poverello di Assisi. (Senza cadere, ovviamente nello sfarzo eccessivo, svuotato di significato teologico e divino scopo orante, puramente superficiale.)
O Gollum vuole forse criticare anche un grande Santo come il Serafico e rinnegarne gli insegnamenti?
Rigaurdo a Dante, anche il Sommo Poeta riconosceva un ruolo mistico alla seria e devota ricchezza delle supellettili sacre: ne condannava solamente la strumentalizzazione, l'eccesso degenerato in vizio capitale, e la simonia (in "Divina Commedia" e in "De Monarchia").
Non è forse la Comedia la sua migliore opera letteraria, perfetto ensemble di filosofia scolastica e di teologia, scritta e dedicata ad maiorem Dei gloriam, sulla salvifica opera e sul misericorioso amore di Nostro Signore "che move il Sole e l'altre stelle"?
Invece di attaccare con condanne preconcette il Papa e il suo tentativo di ri-divinizzare la liturgia, (per venerare, anche tramite la dimensione materiale dell'uomo, Colui che è realmente presente nella Chiesa, così come fece uno dei Re Magi offrendoGli oro), cerchiamo invece di correggere i moltissimi danni che il pauperismo recente ha causato, spogliando di Regalità e Divinità la Santa Trinità.
Anonimo delle 16.24 ha ragione. io vorrei aggiungere un'indicazione biblica: il testo che legittimò e ispirò San Francesco per riservare a Dio, alla Chiesa e al Sommo Pontefice, suo Vicario in terra, il meglio del meglio come atto di sincera devozione e adorazione a Dio.
RispondiEliminaLa peccatrice con l'olio profumato. Gesù non disdegnò infatti il prezioso tributo che Gli riservò la peccatrice nella casa di Simone il Fariseo. Accettò infatti che ella Gli lavasse i piedi con le proprie lacrime, li asciugasse coi propri capelli e li ungesse con un pregiato olio. Egli per questo atto di adorazione, dice l'Evangelista, disse solennemente: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato”, pentendosi e riservandogli il migliore e costoso olio profumato. (Luca - 7, 36-50). Ella fu assolta!!
E ai discepoli che rimasero scandalizzati dal fatto che Egli si faceva toccare dalla peccatrice Gesù rispose: "Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto".(Mc 14,3-11).
E la congedo tranquillizzandola con la frase che ognuno di noi vorrebbe sentirsi dire: "Va, la tua fede ti ha Salvato". Anche l’adorazione sincera, anche mediante suppellettili sacre preziose, di un cuore pentito, è espressione di fede, e può far meritare la salvezza! L’ha detto Gesù! O qualcuno osa contestare pure Nostro Signore?
Oltre alla carità verso i poveri, per la quale saremo giudicati al novissimo tribunale, al Signore sono quindi graditi anche gesti di adorazione materiale, se nasce da cuore contrito.
Opere che sicuramente ci procureranno la salvezza da molti peccati, così come accadde alla peccatrice pentita.
Questo maniacale senso della tradizione che avete ormai fa solo ridere. Ve lo ripeto tradizione è anche il Vaticano II°, non solo quella vostra legata a nostalgie che con il Vangelo hanno niente a che fare. Ieri Benedetto VI° era ridotto ad un ammasso di tessuto, inghirlandato d'oro con un camice che mi ricordava la sottana di mia nonna. Sara un Sant'uomo il buon Guidino Marini ma che figure. Chi con me ha visto le immagini, uomini e donne di fede anch'essi, ne erano inorriditi. In compenso grande l'omelia del Papa.
RispondiEliminaanonimo dell3 18:37, non so che Papa hai visto tu ieri. a me è parso solo un Papa correttamente parato per la recita dei Vespri solenni. il "camice" come lo chiami tu, a me non sembrava la "sottana della nonna". forse tu non conosci la distinzione e la peculiarità delle vesti sacre. tutto qui.
RispondiEliminaE poi, se ti diamo così fastidio, con la nostra tradizione maniacale, perchè vieni qui? perchè leggi?
Il papa forse è un po' anziano, ma ciò nonostante è pur sempre Papa. con tutto quello che implica il suo augusto ufficio. anche il vestir vesti ricche.
Con buona pace dei preti/vescovi moderni, ipocrisamente semplicisti, riduttivi e colpevolmente minimalisti.
E comunque vedi che il contenuto (la bella omelia, come giustamente dici tu) c'è sempre, grazie (o nonostante) la forma?
Tranquillo, per noi la forma è sostanza, o se preferisci, la forma esplicita, palesa, visualizza, manifesta la sostanza. Se togli la forma, si rischia di svilire o sminuire anche il contenuto.
Nulla forma sine substantia; quae substantia sine forma?
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RispondiEliminaAd anonimo delle 21.47. La madre degli stupidi è sempre incinta. Cerchiamo di fare delle osservazioni sensate.
RispondiEliminaAMDG
Luigi C
Caro Luigi nella tradizione sarai un campione ma se il frutto è la carità che dimostri vuol dire che c'è ben poco da salvare in voi che amate i giorni ormai irrimediabilmente andati.
RispondiEliminaSe ho mancato di carità mi scuso. Trovo bizzarro essere attaccato da un progressista perchè ho osato dire.....di smetterla di attaccare i NC anche parlando della ferula del regnante Pontefice. Come direbbe Dalema, è bizzarro.
RispondiEliminaUn abbraccio fraterno in Jesu et Maria.
Luigi C
eppure questa croce assomiglia moltissimo a quella kikkiana. che ci sia un'influenza del kikko?
RispondiElimina
RispondiEliminaMi sa che questo anonimo si deve rimangiare le sue stesse parole!!! Hahahaha!!!
Anonimo28 novembre 2009 14:17
CELESTINO V CAMBIA IL TUO NOME... QUELLO E' STATO UN PAPA SANTO TU SEI UN UOMO TIEPIDO CHE SI P'ERMETTE DI CRITICARE IL SOMMO PONTEFICE... VERGOGNATI... REAZIONARIO CHE NON ACCETTA IL CAMBIAMENTO DEI TEMPI E ANCORA RIMASTO AGLI ANNI 60... CHE TRISTEZZA... ADEGUATI AI TEMPI MODERNI... VECCHIOOOO