Durante la distribuzione della Comunione può accadere che alcuni frammenti dell'Ostia santa inavvertitamente cadano. Per evitare che il Corpo del Signore finisca per terra e venga calpestato, la Chiesa dispone (oggi, non solo ieri!) che durante la distribuzione della comunione il ministrante tenga il piattino sotto il mento del comunicando, affinché eventuali frammenti cadano su di esso e non vengano dispersi e profanati.
L'uso del piattino è tuttora previsto (e non è facoltativo!) al n. 118 dell'Ordinamento Generale del Messale Romano e al n. 93 di Redemptionis Sacramentum (l'istruzione voluta da Giovanni Paolo II e pubblicata nel 2004): "È necessario che si mantenga l’uso del piattino per la Comunione dei fedeli, per evitare che la sacra ostia o qualche suo frammento cada".
Ed è un peccato che questo piccolo ma prezioso gesto di riverenza verso il Corpo e Sangue del Signore sia finito nel dimenticatoio di tante parrocchie, inclusa la Basilica Vaticana: alla S.Messa (extraordinaria) celebrata lo scorso 14 novembre da mons. Pablo Colino, il ministrante in mancanza di piattino ha dovuto utilizzare la palla del calice...
Non usarlo è un chiaro segno di ribellione o di cialtroneria, l'una e l'altra incompatibili col ministero sacerdotale.
RispondiEliminaNon usare il piattino vuol dire infischiarsene del fatto che alcuni frammenti dell'Ostia Consacrata - che è il Signore: Dominus est! - cadano a terra per poi esser calpestati e insozzati e dispersi ...
RispondiEliminaSignore mandaci tanti sacerdoti santi che trattino il sacro col dovuto rispetto!!
Se non c'è il piattino si può usare il coperchio della pisside, come si faceva un tempo, non serve scomodare la palla. Certo ai miei tempi solo i sacri ministri si permettevano, ma adesso i vasi sacri li toccano tutti, anche le donne, figuriamoci se non lo può fare un buon chierichetto.
RispondiEliminaDon Antonio
ma se usano per la MESSA il pane .......
RispondiEliminama che piattino e piattino !!!!!...... l
e briciole le diamo alle galline !?!?!?!?
come mai si E' ARRIVATI A TANTO , ma non lo sanno che è uso sempre piu' diffuso dire la messa col pane !!!!!! .....
.. e mi riferisco alle cosidette alte sfere !!!!!
... visto con i miei occhi , piu' volte !!!!!!!!
non capisco !!!!!
,si cerca e PER FORTUNA .... di recuperare nelle piccole cose che sono di primaria importanza ...e non si fa nulla per casi tipo AMIENS dove i cattolici '' tradizionalisti ,, .e qui mi viene da ridere ,,, per il titolo ... sono costretti a dire la MESSA in strada come dei barboni , dei paria , al freddo , alla pioggia , al vento , con persone anziane , donne incinte , bambini ..... ma che ipocrisia in fondo .....
ed io ho vergogna per loro , per il clero locale e per chi ne è al di sopra .....
Caro Dante: ancor peggiore della ribellione e della cialtroneria c'è, gravissima, la banalizzazione di ciò che sta avvenendo.
RispondiEliminaAvere una devozione eucaristica presuppone una certa conoscenza non solo di teologia e liturgia, ma anche dei miracoli eucaristici. Purtroppo molti sacerdoti li ritengono "fantasia" e "non necessari". Il "mistero" è "tutto testa", ma non nel senso che insegna Benedetto XVI (di un Dio "logico" e mai contraddittorio), bensì di un bieco illuminismo psicologizzante e razionalistico, che esclude tutto ciò che non (lo) tocca.
In questo concordo con Andreas ed è una grande sofferenza pensare quanti sacerdoti "manipolino" distrattamente le specie eucaristiche. E i ministri straordinari vengono "educati" a fare altrettanto! E, ancor meno "pratici" dei sacerdoti anche loro disdegnano il "paracadute" del "piattino"... Don Antonio ha dato un'idea semplice ed efficace.
Gentile Redazione, vi chiedo scusa per l'OT, ma volevo informare tutti i lettori del blog di un fatto che mi pare davvero rilevante: su www.maranatha.it è possibile leggere il BREVE ESAME CRITICO DEL NOVUS ORDO MISSAE, presentato a Paolo VI dai cardinali Ottaviani e Bacci. Confesso che questa bellissima iniziativa mi ha veramente sorpreso!
RispondiElimina..... hai fatto benissimo EMANUELE a sottolineare un documento illiminante ......
RispondiElimina....... l' ho letto due volte ........
Ribellarsi alle norme che la Chiesa stabilisce per trattar con la massima ed adorante cura l'Eucaristia significa rigettar tutto quel che la Chiesa sull'Eucaristia insegna, compresi i miracoli, compresa la Presenza Reale. La cialtroneria può esser meno colpevole perché non espressione di razionale ribellione, ma di stupida indolente adesione a comportameni diffusi, senza, forse, niente voler rinnegare della retta fede, per quanto vissuta senza amore.
RispondiEliminaNon ne parliamo delle celebrazione
RispondiEliminaa San Pietro! Signore Pieta!
Ho assistito due due giorni fa a una Messa cantata, il celebrante era S.E. Comastri sotto di chi(credo) sta la Basilica, e quei terribili e irreverenti sampietrini, que parlano al telefonino, ridono, chiacherano, strillano, etc.etc. come nella piazza publica!Ebene, secondo gli stessi sacerdoti e uno che "crede" (si vede che non hanno la stessa opinione di molti degli altri)Prima della Santa Messa, sembraba di estara a Hollywood,Camera men che si chiamavano d'un angolo all'altro, hostess che passeggiavano su e giu parlando ad alta voce,agitatissimi fotografi etc.(dirigeva il coro il Maestro Bartolucci)-Tutte quelle scene pagane andabano benissimo, nessuno diceva niente, ma...... per carita!,a l'ora della Comunione non si vedeva un inginochiatoio ne per casualita. Ma come! il Santo Padre non da la Santa Comunione alle persone in ginochio in ogni celebrazione per indicare il rispeto e la reverenza dovuta a DIO PRESENTE NELLA SACRA FORMA? Ah si ,- Il Papa-, ma mica stiamo noi Cardinali, Vescovi, Arcivescovi, Monsignori,a perdere tempo a preocuparci per questi piccoli detagli, infatti non lo faciamo nessuno, neanche qui a San Pietro beh,..... tranne qualcuno un po distrato. - Ma......... l'UBIDIENZA? l'ADORAZIONE?la RIVERENZA, l'AMORE, la FEDE? a, si, queste cose ci servono por le omelie, per dire delle cosa poetiche ai fedeli e qualche volte ci riusciamo bene, e anche qualche giornale ce la publica!. All'uscita , c'erano la su, le luci accese nelle stanze del dolce Vicario de Christo, mentre mia moglie con lacrime alle ochi, non cesaba di ripetere, "ne anche qui!,....nella Sede di Pietro!,...ne anche qui!
Signore Pieta!Cristo Pieta!
Io rispose.
Cristo Pieta!Signore Pieta!
caro anonimo delle 22,55
RispondiEliminacapisco la tua amarezza ma te ne darò ancora un ' altra ........
il fatto che nella BASILICA DI SAN PIETRO , con un GESTORE , come MONS . COMASTRI . non si dia la COMUNIONE in ginocchio , e lo faccia solo il PAPA , e da leggersi , e QUESTA E' UNA MIA DEDUZIONE PERSONALE , che il MOTU PROPRIO e derivati , siano da interpretarsi SOLO come decisioni e convinzioni personali del PONTEFICE attualmente regnante ......
altrimenti non si capisce tutta questa disubbidienza e baldoria nel seno della ( LO ERA UNA VOLTA ) UNA , SANTA , CATTOLICA , APOSTOLICA , ECCLESIA ............
permetti un consiglio ....... ad abituarti se vuoi sopravvivere ......
io mi chiedo dove vivete, dalle mie parti non è mai sucesso che non si sia usato il piattino tranne rare volte. in mancanza del chiericheto il piattino viene passato di mano in mano dai comunicandi.
RispondiEliminaperchè non fate chiudere quelle chiese in cui si celebra male?
No, caro Anonimo dell'1.27: sono io che mi chiedo dov'è che vivi tu: nel paradiso della liturgia?...
RispondiEliminaComunque io non ho certo nè l'autorità per far chiudere una chiesa, ma nemmeno la volontà: io desidero che la Santa Eucarestia venga distribuita correttamente, non che non venga distribuita!
I sacerdoti ai quali ho fatto presente il problema più volte hanno fatto spallucce, come se fossero loro i padroni della liturgia. Altri invece, interpellati per iscritto, non si sono degnati di rispondermi ...
il MOTU PROPRIO e derivati , siano da interpretarsi SOLO come decisioni e convinzioni personali del PONTEFICE attualmente regnante ......
RispondiEliminahai colto il centro del problema, Vittorio!
Beh carissimo Andreas Hofer dati i fatti mi sa proprio che io viva nel paradiso della Liturgia. Confermo che da me le norme liturgiche delle rubriche dei messali (e dico dei messali) sono sempre state rispettate, sarà che i sacerdoti hanno avuto una buona formazione e i fedeli pure, infatti sono sempre vigili alchè tutto si svolga secondo le norme. Mi spiace per coloro che hanno sacerdoti mediocri...
RispondiEliminaGrazie per dando questo ricordo di fare il meglio nel servizio liturigico del Signore.
RispondiEliminaPiattino? Nella mia parrocchia è fantascienza! I ministranti, quando ci sono, durante la Comunione stanno comodamente seduti, nullafacenti, mentre i fedeli ricevono il Sacramento, quasi sempre sulla mano e mai in ginocchio, dal sacerdote, coadiuvato da una signora ministra straordinaria (anche quando a messa ci sono quattro gatti). Per completare il quadretto, specifico che da noi il parroco insegna ai bambini di prima Comunione a ricevere l'ostia sulla mano... già quando l'ho fatta io (1990), ricordo quanto tempo ha perso il sacerdote per farci entrare in testa il modo corretto di posizionare le mani.
RispondiEliminaqualche mese fa durante la celebrazione di una messa conciliare da parte del mio parroco ultrapostconciliare, nel'atto della distribuzione dell'eucarestia, gli cadevano tutte le sacre ostie a terra! davanti a tutti si avventava il suo sacrestano, rigorosamente laico, che le prendeva in mano, le riponeva nel contenitore a due mani. il sacerdote quindi quelle cadute e rimesse nel contenitore riprendeva a distribuirle ai fedeli, ovviamente riponendole nelle zampe anteriori degli stesi.
RispondiEliminatutto questo è normale?
a dire il vero capita e ne è stato testimone nella BASILICA DI S CHIARA in ASSISI un mio amico questa estate , che qualcuno se le mette in tasca .....
RispondiEliminane è successo il finimondo .... una signora anziana lo ha trattenuto per la giacca finchè una suora non la richiesta e consumata .....
e le altre ???? .......
....... messe nere !!!!!
Mi sono trovata improvvisamente in mezzo alla polvere, su un freddo pavimento di marmo.
RispondiEliminaMi hanno calpestata più volte, senza vedermi.
Ho visto le suole lorde di molte scarpe, tacchi di ogni tipo, e ho sentito il peso di tante persone ignare che mi schiacciavano.
Ho visto ragni e insetti, perfino formiche che cercavano di portarmi via.
Ho visto e sentito le voci del sagrestano e delle pie donne che curavano l'altare e pulivano la Chiesa, ma non mi potevano vedere nè sentire.
Poi una scopa mi ha colpita e gettata in un raccoglitore.
Da lì sono finita in un bidone della spazzatura, poi in un camion maleodorante e infine in una discarica, in mezzo ad escrementi e ad ogni tipo di rifiuti.
Sono solo una piccola briciola di pane, caduta dalle tue mani, caro ed amato sacerdote che dovresti custodirmi e invece mi hai fatto cadere, così, sovrappensiero, mentre un fedele da parte sua, invece, piamente riceveva il resto dell'Ostia di cui facevo parte.
Io sono il Tuo Signore, sono Sua Divina Maestà e schiere di angeli e di santi mi rendono gloria.
Perché carissimo ed amatissimo presbitero, per evitare quello che chiami devozionalismo formalista non hai voluto usare un semplice piattino, un semplice piattino che mi avrebbe evitato questo viaggio sacrilego?