Post in evidenza

Sono sante le carmelitane scalze di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 dai rivoluzionari

Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...

giovedì 12 novembre 2009

Cronache romane 1: storie di ordinaria desacralizzazione

Festa di Ognissanti, in una normale parrocchia di Roma, diocesi del Papa. Sorvoliamo sull’edificio a forma di palestra, dominato da una “pala d’altare” raffigurante le nozze di Cana attualizzate con invitati in giacca e cravatta. Il Santissimo è relegato da un lato, dall’altro un bel crocifissone (degno di don Camillo, ma un po’ spaesato in quel contesto…). Ben più visibile lo schermo dove scorrono le slides con i testi dei canti, tipo karaoke. Facciamo il possibile per evitare la fatidica domanda: “Vuoi fare la prima lettura?” – “Vuoi leggere la preghiera dei fedeli?” – si sa, nella mente di certi liturgisti e quindi nella buona fede degli ‘animatori parrocchiali’, ognuno deve assolutamente fare qualcosa, bisogna per forza coinvolgere, coinvolgere, fortissimamente coinvolgere… Pericolo scampato, la signora seduta poco più avanti si è aggiudicata l’ultima corvée disponibile. La Messa è tutta cantata con un esaltante mix di organo, chitarre e sonagli vari (un po’ come mescolare l’aranciata col Chianti). Il canto di ingresso, perfettamente intonato alla solennità liturgica è una versione italiana di Oh when the Saints go marching in – la melodia è la stessa. Un paio di commenti-monizioni della maitresse liturgica sono inevitabili. Il lato B delle signorine che mi stanno davanti è molto gradevole, ma forse durante la consacrazione sarebbe meglio riuscire a vedere il Corpo di Nostro Signore – purtroppo le ginocchia postconciliari sono notoriamente doloranti e gli altari abbassati non permettono di vedere oltre i deretani alzati. La sacra funzione si chiude con un canto finale che dice pressappoco “che bello andare in giro per le strade con la gente della mia città…” e al mix di cui sopra si aggiunge anche il battimani. Insomma, un continuo happening in cui si fatica ad elevarsi verso la liturgia eterna celebrata incessantemente in Cielo dagli angeli. Pensiamo tristemente ai motivi logistici che per oggi ci hanno impedito di recarci a Trinità dei Pellegrini (ma ci rifaremo domani) eppure nel complesso dobbiamo ammettere che quella Messa è stata perfettamente in regola. Il prete non ha inventato, non ha compiuto vistosi abusi. Né possiamo totalmente addebitare la cosa al messale in sé, poiché abbiamo visto celebrazioni “riformate” assolutamente degne e celesti, officiate in piena devozione e col massimo decoro (Benedetto XVI ne è un esempio). E del resto l’avanspettacolo liturgico è iniziato già prima della promulgazione del nuovo messale (basta vedere i filmati delle prime Messe beat). Non è questione (soltanto) di rubriche o di messale, il problema è a monte: ci vengono in mente le riflessioni del card. Ratzinger e di don Nicola Bux sulla liturgia “fabbricata” dal gruppo, nonché quelle di Martin Mosebach sulla perdita della liturgia come qualcosa di ricevuto dall’alto, una realtà che è più grande di noi e ci precede. “Cosa mi aspetta oggi?” è l’inevitabile domanda in tempi di liturgie-bricolage. C’è chi la costruisce bene e chi la costruisce male, ma è in ogni caso costruita dal “gruppo” o dalla “comunità” che ha smesso di guardare in alto e danza intorno al proprio vitello d’oro (o di slides e cartelloni colorati).

Qualcosa è andato storto e qualcuno, per l'amor di Dio (è proprio il caso di dirlo!) ponga rimedio “colà dove si puote ciò che si vuole”…
SC

69 commenti:

  1. certo che andare a Messa per curiosare, criticare e non pregare è proprio da cristiano cattolico!

    RispondiElimina
  2. il solito cristiano "adulto" di vedetta

    RispondiElimina
  3. Invece ha fatto bene (anche perchè è andato per pregare e le ...schifezze lo hanno un pò distratto....).
    Dovrebbe vergognarsi il parroco per delle schifezze simili.
    AMDG
    Luigi C

    RispondiElimina
  4. PS: il nostro anonimo delle 21.27 ci spiega come può essere sicuro che SC non è andato per pregare?
    Sbaglio o è un giudizio temerario?
    AMDG
    Luigi C

    RispondiElimina
  5. Qui si tratta esattamente del contrario. Si và a Messa per trarre più frutto possibile da questo "contatto ravvicinato" col Paradiso e invece ci si trova in uno stanzone dove tutto e tutti fanno qualunque cosa fuorchè pregare. Il sacerdote con maglione che trabocca dal collo e dalle maniche del camice che non fa altro che aggiungere suoi pareri, opinioni e giudizi vari; il coro che si diletta in musiche simili alla colonna sonora di un cartone animato; pie donne che giudicano l'abbigliamento altrui e cercano disperatamente qualche incarico per partecipare attivamente allo spettacolo; e chi più ne ha più ne metta.

    RispondiElimina
  6. Con umiltà vi voglio esporre la mia piccola esperienza di fedele cristiano prima e semplice e ultimo seminarista poi: essendo romano di nascita e avendo avuto la fortuna di crescere a ridosso delle mura vaticane l'amore stesso per il Papa e per la Chiesa è stato sempre,con alti e bassi per quel che concerne l'età,spontaneo maturando sempre più nella mia anima la gioia di essere il vicino di casa del Papa e cattolico... dalla finestra di casa mia potevo vedere il Sacro appartamento apostolico e quando la mamma stendeva le lenzuola sul terrazzo condominiale la sera, ammiravo la cupola di San Pietro così come poteva ammirarla un bambino di pochi anni... ricordo vividamente e con tanto affetto e nostalgia quando venivo portato dai miei a p.zza San Pietro o a Borgo Pio a giocare con gli altri bambini e i piccioni o a prendere il gelato... oggi impensabile ma poco più di 20 anni fa ciò era ancora possibile... ricordo le visite a Sant'Anna dei Palafrenieri e le Sante Messe celebrate in latino e cantate la domenica con il gregoriano.. l'incenso e il capitolo dei canonici al completo... queste sacre funzioni, talmente era il fascino e l'attrazione che in me esercitavano che da grandicello iniziai a frequentarle con più assiduità scoprendo allo stesso tempo la bellezza e l'incanto della celebrazione del Santo Vespero cantato in tono gregoriano alla sera della domenica o delle Solennità, specialmente alla fine quando venivano eseguite le grandiose marce con l'organo e che mi lasciavano contemplare la Gloria del Bernini in tutta la sua maestà. Fin quando non ebbi il desiderio di arruolarmi come cantore della Venerabile Cappella Giulia e li comiciai in maniera più stretta e viva a sentirmi Chiesa... nulla sapevo del trauma conciliare, della Messa di San Pio V dei preti beat etc... per me la Messa era in latino e gregoriano o se era in italiano a Sant'Anna veniva sempre celebrata con l'accompagnamento d'organo e i canti erano abbastanza tradizionali... i preti spesso li vedevo in paonazza o in nero... almeno col colletto... mai in borghese e non credevo, nella mia ingenuità, che ve ne fossero...

    RispondiElimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  8. l'aranciata col chianti, l'adoro!

    RispondiElimina
  9. effettivamente è da umili finire il post in maiuscolo-----

    si diciamolo, diciamolo dai

    RispondiElimina
  10. Io certi commenti ebeti...come con i pretastri monedernisti. metodo Gesù Cristo nel tempio quando scaccia i mercanti: quattro calci in culo e chi si è visto si è visto! L'idiota etimologico non può che sparare idiozie e poi, guardandosi allo specchio scimmiescamente ridere!
    Matteo Dellanoce
    PS Bravo Benedikt! Avanti così!
    UIOGD
    Matteo

    RispondiElimina
  11. E bravo, bravissimo, il signor “Diciamolo” delle 0,44!
    Tutto, pur di non fermarsi a riflettere, vero?
    Legge una testimonianza, quella di Benedikt, che ha tutte le caratteristiche dell’autenticità, della sofferenza e del dubbio. Bene, che fa il signor “Diciamolo”? Ironizza e sbeffeggia sull’uso del carattere maiuscolo. Benedikt chiede aiuto, e “Diciamolo” eccepisce sul volume della voce: sussurrare devi, caro Benedikt, anzi, sarebbe meglio che tacessi. Altrimenti i tanti “Diciamolo” – che da cinquant’anni fanno quello che possono, in buona o mala fede, per ostacolare la Chiesa di Cristo – potrebbero essere costretti a fare un esame di coscienza. Mai sia!

    Caro Benedikt: hai tutta la mia solidarietà affettuosa e partecipe.
    Caro “Diciamolo”: che dirti? Proverò a pregare, per te e per tutti noi poveretti, chiamati a essere figli di Dio e impelagati e inzaccherati in coccodè da pollaio.

    RispondiElimina
  12. "amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori..."
    (Matteo 5,43)
    "Beati voi, quando vi insulteranno e perseguiteranno e in tutti i modi ingiustamente vi calunnieranno per causa mia; gioite e rallegratevi, poichè grande sarà la ricompensa nei cieli."
    (Matteo. 5, 11-12)


    Caro Benedikt, non vedi come si stanno avverando le parole di Gesù nella tua vita e nell'esperienza di migliaia di piccoli fedeli e sacerdoti (forse, nell'ascolto mediatico, ormai milioni di cattolici sgomenti senza voce) ?
    Realtà in pieno svolgimento, che mette a dura prova la Fede dei veri cristiani, che vogliono seguire Gesù in questa sua Passione rinnovata nel Corpo Mistico.
    E' ormai tempo per i veri cristiani
    di nuove persecuzioni, delle quali le derisioni sono uno dei volti minori ma non meno satanici
    (come i sulfurei commenti delle 0.42 e 0.44)
    come sotto gli imperatori romani, e vediamo sempre più chiaramente i contorni della "Roma imperiale" di oggi, dentro il Vaticano...

    Miserere nostri, Domine!

    RispondiElimina
  13. Caro Benedikt, sei benedetto dal Signore proprio perchè perseguitato a causa del tuo immenso amore per Lui e per la vera Divina Liturgia perenne!
    Non temere nulla, procedi impavido come i santi Martiri dei primi secoli! Perché...
    SE IL SIGNORE E’ ALLA TUA DESTRA, DI CHI AVRAI TIMORE ?
    Continuiamo a pregare sia per i giusti perseguitati, cominciando dal Santo Padre,
    sia per gli empi persecutori e lupi vestiti da agnelli.
    Il Signore userà Misericordia con chi gliela invocherà, e Giustizia con chi quella rifiuterà.
    Così ha rivelato a tante anime di santi e mistici, tra cui Santa Brigida, alla quale ha dato una visione che ritrae in modo impressionaente gli eventi che stiamo OGGI sperimentando sulla nostra pelle.
    Forse non si rendono conto, i molti persecutori, dell’empietà di calpestare, con chi la venera e onora, la Sacra Liturgia che dal Cielo stesso ci è stata donata, per le MANI DEL SALVATORE A PIETRO: forse non sanno quello che fanno....ma Dio li conosce e scruta nei più intimi pensieri!

    Il Signore Gesù Cristo ha rivolto a Santa Brigida Parole di grandissimo amore e le ha mostrato la Chiesa militante sotto la figura d'un nobile Castello.
    E come sarà riedificata la Chiesa di Dio con le preghiere della gloriosa Vergine Maria e dei Santi.
    Coraggio!

    Memoranda

    RispondiElimina
  14. Non vale solo in fisica il principio che ad ogni azione corrisponde una reazione eguale e contraria. Tutta questa desacralizzazione insistita alla fine si muterà in riscoperta del sacro, che è un bisogno insopprimibile dell'uomo.

    RispondiElimina
  15. Sì, stamattina pensavo questo e il racconto di Benedikt è sulla stessa linea: più S. Messe tridentine (quindi ben celebrate) e meno catechismo.
    Il sabato è fatto per l'uomo o viceversa?
    La liturgia (quella vera) ha parlato per secoli a uomini d'ogni tempo, d'ogni cultura lingua e estrazione sociale e ha convertito gente di altre religioni: non ha mai fallito. Oggi si fanno piani di evangelizzazione, si studiano strategie.... Dopo il CVII la Chiesa ha smesso di tracciare la via e si è accodata alle fallaci "scienze" umane e questo è il risultato: non funziona più niente. Tutto è andato in corto circuito. Non dico che prima ci fosse la perfezione, ma a un lungo percorso verso la santità si son preferite scorciatoie avventate. La riforma della riforma non potrà che essere un umile ritorno al "dove eravamo rimasti" per continuare forti di queste tragiche esperienze il cammino verso la Santità della Chiesa.
    AndreasHofer

    P.S. per i modernisti di vedetta: andatevi a lavare le ascelle che puzzano di muffa.

    RispondiElimina
  16. che commenti edificanti, caspita!
    si discute sempre di lana caprina e si tralascia sempre l'adesione a Cristo che è ciò che conta.
    proprorrei che tutti i seminaristi prima di essere ordinati o anche dopo facessero unesperienza di almeno due anni in terra di missione. una chiesa che non è missionaria non è rispondente al Vangelo. dopo possiamo parlare di "Messe Vere" o "Messe false". di Concili da abolire e di concili da salvare. di maglioni lisi e di talari firmate.
    i ogni caso preghiamo preghiamo preghiamo anzichè sparlare!

    RispondiElimina
  17. Essendo l'autore del post posso confermare al primo anonimo che vado a Messa per pregare e di solito cerco di andare in luoghi che mi aiutino a farlo. Il 1 novembre, come ho scritto, ragioni logistiche mi hanno "costretto" ad andare in quella chiesa che era la più vicina - e dopo quello spettacolino ho ritenuto opportuno scrivere come stanno le cose. Oportet ut scandala eveniant...Ne avrei fatto volentieri a meno di andare a Messa in quel caos, te lo garantisco. Altro che curiosare e criticare...!

    SC

    RispondiElimina
  18. Il solito anonimo maoista che confonde Cristo con il Che ed il Vangelo con il libretto Rosso!
    Squallido moralismo! C'è più bisogno di Missione, di evangelizzazione, in centro a Milano, nel cuore dell'occidente secolarizzato più che nelle missioni nel terzo mondo. Già! Ma nel terzo mondo è più facile! Gli dai da mangire ( non hanno nulla!) con i soldi di chi di quì lavora, gli fai dire quattro orazioni senza fare fatica ( sono etimologicamente ignoranti) e via di seguito!
    Comoda la vita e soprattutto comoda la fuga!
    Qiualunquismo zanotelliano e moralismo tettamanziano!
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina
  19. Caro BENEDIKT, ancor oggi alcuni preti e seminaristi devono, quando possono, nel più assoluto anonimato partecipare alla S. Messa antica.
    Qualcuno più apertamente ai vespri e con assiduità.
    Sembra, e dico sembra perchè sulla carta si dicon tante cose, che si voglian riformare i seminari e ri-formare i formatori.
    Speriamo in bene La speranza è, non soltanto spes ultima dea, ma virtù teologale.
    Noi tutti comprendiamo la tua storia ed il tuo percorso.

    RispondiElimina
  20. La responsabilità è tutta di chi invece di pensare e vigilare sulle liturgie romane, pensa a comporre ed eseguire canzonette orride che andranno a violentare e peggiorare la liturgia.

    Mons. Marco Frisina!

    Da anni a capo dell'ufficio, da anni un ufficio abbandonato a se stesso! Punta di diamante della gestione Ruini, che è riuscito a mettere SEMPRE le persone sbagliate ai punti giusti!
    Un consiglio: Mons. Frisina pensi meno ai suoi diritti SIAE e un po' di più a vigilare sulla liturgia!

    ps. Ovviamente Mons. Frisian è il nemico numero uno in Vicariato della Liturgia Tridentina... e per fortuna che sono nella Diocesi del Papa.

    RispondiElimina
  21. LASCIATE PERDERE IL TROLL.

    RispondiElimina
  22. Caro Benedikt

    Non sei stato l'unico a essere CACCIATO dal Seminario perchè vicino alla Tradizione.

    Sì hai ragione!

    L'amore per la Tradizione è attualmente vista nel Seminario del Papa come una sorta di devianza sessuale... sì sì, avete letto bene!

    i motivi?

    Tutti Pretestuosi.
    Anche se molti seminaristi con la scusa della Tradizione (che non conoscono assolutamente) si dilettavano (a dir il vero in modo poco virile), anzichè fare il loro dovere, a collezionare pizzi e merletti, o a ultra-stimare mitrie e anelli episcopali dal'altri tempi.

    Come ho detto pretestuosi perchè anzichè EDUCARE o in questi casi RI-EDUCARE i candidati (compito di un EDUCATORE) si è pensato di eliminarli, solo per ODIO TOTALE CONTRO LA TRADIZIONE.

    come?

    Mandandoli dallo psicologo (comunemente amico del Rettore e nemico della Tradizione), generalmente anticamera di una auto-eliminazione del candidato in questione.

    Infatti è costume nel Seminario Romano NON dimettere i seminaristi romani in questione (noi di altre Diocesi ci siamo salvati per il sostegno del nostro Vescovo), ma di costringerli, con una sorta di spregevole "mobbing chiesastico" a "prendere coscienza" che la "chiamata" è solo frutto di una propria psicosi.

    Ecco epurato il Seminario da pericolosissimo soggetti "sicuramente" sessualmente deviati!

    Ecco qui. Servito un purissimo e MASCHIO Seminario Vaticanosecondista. Pieno solo di "veri uomini"! o così sembrerebbe.

    Ma si sa, quando si fanno queste epurazioni tremendamente ideologiche scappa sempre il caso che fa crollare tutto questo castello IDEOLOGICO di false certezze.

    Perchè, per esempio, potrebbe succedere, per esempio, che un seminarista "modello" (stimato dal Rettore, vice rettore, assistenti, Cardinale, Vicegerente, Segretario del vicariato e vescovi ausiliari) di avanguardia teologica e liturgica vaticanosecondista, coinvolto in un servizio televisivo (intervistato prima durante e dopo l'Ordinazione) si scopra pesantemente coinvolto sentimentalmente con un altro uomo...

    Bello smacco! Perchè come svegliati da un bel sogno, tutto il Vicariato ha capito che anche un seminarista supermacho (che gioca a pallone, che dice parolaccie, che non accavalla mai le gambe, che sa a memoria il Vaticano II, che ha giurato eterna fedeltà alla liturgia riformata bugniniana, dicendo peste e corna della Liturgia di Sempre, ecc. ecc.) è colpito COME TUTTI, dalle conseguenze del PECCATO ORIGINALE.

    Questo episodio però non è servito a nulla, le persone che averebbero fatto bene a dimettersi, sono ben salde (aspettando promozioni) i nuovi assistenti sono della stessa matrice ideologica e i pregiudizi verso i "tradizionalisti" (o presunti tali) permangono indiscutibilmente.

    Quindi attualmente il Seminario del Papa ha poche vocazioni, ma... con magagne.

    Che bel futuro attende Roma!

    e Vallini pensa giustamente ai lavavetri della città!

    ****

    Però in tutta questo mare di negatività c'è anche una bella notizia:

    15 futuri preti del Redemptoris Mater saranno Ordinati per la Città di Roma, contro i 5 del Seminario del Papa! Facendo un rapido calcolo tra 30 anni Roma sarà completamente NEOCATECUMENALE!

    RispondiElimina
  23. Vorrei risponedere all'anonimo delle 11:10... carissimo in quelle poche righe scritte non ho potuto dir tutto ma sappia a titolo meramente informativo che quanto prima, se Dio vuole, ho intenzione di partire come missionario in Africa e precisamente per il Burundi a Bururi.... questo, che è ancora al vaglio dei miei superiori, sarà sicuramente un momento di grazia tutto particolare, a dimostrazione, carissimo, che la sana tradizione non cozza con l'evangelizzazione dei popoli... col partire come misionario e lasciare tutte le comodità possibili in occidente... La tradizione non è pizzo- merletto- e minuetto ma qualcosa di vivo che investe la nostra anima e ci lascia veramente nudi davanti all'Onnipotente.... tra l'altro ho talmente a cuore il desiderio di potermi formare santamente che ho rallentato tutto anche l'ordinazione diaconale....

    RispondiElimina
  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  25. 15 futuri preti del Redemptoris Mater saranno Ordinati per la Città di Roma, contro i 5 del Seminario del Papa! Facendo un rapido calcolo tra 30 anni Roma sarà completamente NEOCATECUMENALE!

    se poi teniamo anche conto che Vallini ha dato inizio ad una formazione a tappeto, che sarebbe cosa buona e giusta se non avvenisse attraverso 'scuole di teologia' sparse in tutta la diocesi, allocate in quasi tutte parroche neocat; per cui è legittimo nutrire dubbi sulla formazione dei formatori

    e se teniamo conto chi è il nuovo segretario recentemente nominato, si può bene immaginare come evolverà la situazione, comprese le richieste di nuove messe VO...

    RispondiElimina
  26. il fatto è che è purtroppo vero, anche se è difficile e doloroso riconoscerlo pensarlo nonché scriverlo coram populo, che gran parte della Chiesa visible professa ormai un'ALTRA RELIGIONE!!!

    RispondiElimina
  27. proprio così, Mic...
    ....e l'aspetto più spaventoso di questa anti-chiesa, che nel silenzio e nella connivenza di tanti vertici si spande fagocitando parrocchie e diocesi,
    è che....
    la stragrande maggioranza dei cattolici (anche italiani, che dovrebbero essere forse più informati) NON NE SA NULLA e non ne conosce la pericolosa natura e il "peso" in termini di potere e determinazione e "agganci"!
    Anzi, se si pensa che tantissimi fedeli, sentendo gli elogi le ottime opinioni ed inviti pressanti da parte del clero (come ho visto spesso nella mia città ...) a seguire quelle catechesi NC, le ritengono serissime e altamente "formative", esemplari in un generale panorama piuttosto inerte...
    Veramente c'è da inorridire al pensiero di come sia proliferato questo cancro della Chiesa e verificare, come qualcuno ha detto:
    "Ignoranza e censura forgiano lo SCHIAVO PERFETTO:
    quello che non sa di esserlo."

    Fedele amareggiato

    RispondiElimina
  28. L'ANONIMO delle 11,10 ricorda parecchiop le stupidaggini del troll.
    I seminari seri prevedono periodi di permanenza nelle missioni o comunque periodi di permanenza in parrocchie o altri luoghi in cui occorra l'opera missionaria. Ché non son missioni solo quelle dell'Africa o dell'Asia; spesso son più difficili le missioni in città e non tanto quelle di periferia, ma del centro delle tra persone abbienti o addirittura altolocate che devono esere riformatre a partir da zero.

    Visto ch'è meglio pregare che parlare, vada a pregare. Ci guadagfneremo tutti.

    RispondiElimina
  29. "gran parte della Chiesa visible professa ormai un'ALTRA RELIGIONE!!!"

    Per forza. Se no come si spiegherebbe, in un mondo dove la gente non va più a messa o ci va sbadigliando e guardando l'orologio, che preti e vescovi non facciano i salti di gioia vedendo fedeli che, recependo un invito papale, si scaldano a organizzare raccolte di firme per chiedere una messa, a imparare il gregoriano e le risposte in latino? Dovrebbero dire: "Che gioia, c'è ancora qualcuno che ama la messa! Veniamogli incontro, che oltretutto non ci costa poi tanto". Invece no. La loro risposta è quella che ci darebbero un pastore calvinista, un rabbino o un imam se andassimo a chiedere loro la stessa cosa... Sì, sono davvero un'altra religione e non c'è modo migliore per metterlo a nudo.

    RispondiElimina
  30. DON MARCO scrive cose molto gravi.
    Se non sente il dovere di firmare le sue affermazioni, per dar loro un sigillo di credibilità, chiedo alla REDAZIONE DI CANCELLARE TALE COMMENTO.

    RispondiElimina
  31. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  32. Se non altro, grazie allo scenario riportato da don Mrco, riguardo ai metodi stalinisti con cui vengono fatte quelle epurazioni dei seminaristi devoti alla Tradizione, siamo riusciti a capire perchè il 99.9 % dei preti che incontriamo (a parte qualche santo monaco sperduto...)mostra lo stesso identico orientamento : i "dissidenti" che noin si piegano alla dittatura modernista vengono eliminati o dichiarati pazzi, o ben "riplasmati"!
    Era così facile spiegarselo...
    Non c'è che dire: meglio dell'URSS dei gulag!
    (e il Signore attende con Misericordia, e proroga il giorno della sua ira...)

    Fedele amareggiato

    RispondiElimina
  33. ...ovviamente volevo dire "vengono eliminati dai seminari", costretti a rinunciare a diventare sacerdoti, lasciando che vadano avanti gli altri, i "forti", i vincitori, promossi e avanzanti sicuri nelle carriere...

    Fedele amareggiato

    RispondiElimina
  34. MIC HAI RAGIONE!

    E' vero don Marco potrebbe firmarsi, tuttavia questo genere di denuncia serve anche per far sapere a chi dice di non sapere, ma in realtà sa, eccome!

    Quante volte si è andato hai sacri Palazzi del Vicariato e chiedendo spiegazioni dell'operato conosciutissimo di tale prete si è prontamente risposto... "mai io non sapevo niente!" "non so"... ecco è il momento di rompere questo muro di omertà!

    RispondiElimina
  35. A coloro che invocano
    la censura su realtà così gravi che denunciano la condizione orrenda e pietosa di Santa Madre Chiesa, che per tante ferite sanguinanti e purulente e sprazzi di fango da cui è ricoperta, è ormai esposta alla vista di sempre più numerosi passanti (credenti o non-credenti) sulla scena attuale della storia, che si soffermano compiangerla o stupirsi di come sia ridotta, e di come nessuno0 in tanti anni l'abbia soccorsa, nessun "buon samaritano" a curare le annose ferite....
    vorrei ricordare che negli anni '70 si girava una fiction TV dal titolo "NESSUNO DEVE SAPERE".
    Parlava di mafia.

    Franco

    RispondiElimina
  36. La Diocesi ha una crisi di vocazioni senza precedenti... e quali iniziative prende?

    Chiede a Marco Rosini, neocatecumenale di ferro in fase evolutiva, di animare a San Paolo la veglia per le vocazioni!

    http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=4755

    io mi domando e mi dico: tra tanti proprio LUI?

    Dopo la Veglia di Pasqua sincretista (un po' neocat, un po' messale paolo vi) in concorrenza con il PAPA, ora mette in mano a Rosini le sorti vocazionali della DIOCESI!

    MA BASTA!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  37. DAI DAI ....

    ECCO I PRIMI FRUTTI della veglia per le vocazioni

    http://www.youtube.com/watch?v=c_o4raYyGWw&feature=related

    RispondiElimina
  38. ma il Papa è informato o no su come si stanno coltivando le vocazioni...?
    su come viene fatto il discernimento...?
    su come vengono gestiti quei seminari suddetti... e nella sua diocesi?
    (...visto che qualcuno qui diceva che il Papa non può sapere tutto....)

    RispondiElimina
  39. quando SC esclama:
    "qualcuno, per l'amor di Dio (è proprio il caso di dirlo!) ponga rimedio “colà dove si puote ciò che si vuole”…!"
    ....beh, gli chiederei, ad SC:
    dovremmo una buona volta capire...
    DOVE (esattamente) SI PUOTE
    ciò che si vuole ?
    ? ?

    RispondiElimina
  40. ECCO I PRIMI FRUTTI della veglia per le vocazioni

    se si tratta di sacerdoti neocatecumenali, Dio ce ne scampi e liberi!!!!

    RispondiElimina
  41. comunque amici, il vicariato di Roma, abbiamo visto è PESANTEMENTE Occupato: il che significa l'intera diocesi e oltre...

    proprio pochi minuti fa mi ha telefonato un sacerdote disperato perché nella sua diocesi il vescovo ha IMPOSTO il nuovo iter di "iniziazione cristiana" di cui stiamo parlando, e da questo anno in poi il catechismo non si chiamopiù così ma "catecumenato".
    Sono stati già stampati i sussidi da parte della LDC promossi dalla CEI.

    A questo punto ci sarebbe da gettare la spugna, se non fosse perché confidiamo nel Signore che certamente salverà la Sua Chiesa!

    Ma hanno il potere, lo gestiscono fino ad abusarne e continuano ad avanzare come "incarcaserci", dicono a Roma (conoscete gli inesorabili mostruosi schiacciasassi che si incontravano anni fa sulle strade?)

    RispondiElimina
  42. Nessuno di noi censura o richiede alla REDAZIONE di censurare le denunce relative alle piaghe della Chiesa.
    Ma quando si indicano luoghi di formazione precisi, i cui responsabili - facilmente riconoscibili - vengon accusati di comportamenti gravissimi, bisogna aver il coraggio di firmare con nome e cognome ed assumersi la rsponsabilità delle proprie (vere o false non posso sapere) affermazioni.
    In caso contrario la REDAZIONE farebbe bene a prendere le distanze immediatamente, pena la perdita della credibilità del blog.

    RispondiElimina
  43. CATECUMENATO?
    Non il nome, che ha una sua storia ed una sua dignità, mi preoccupa, ma il contenuto e i formatori.

    RispondiElimina
  44. ... dimenticavo in quella stessa diocesi le cresime si faranno prima delle comunioni, ergo un sacramento importante come la cresima sarà ricevuto senza aver ancora fatto la prima confessione

    Sto attendendo comunque il piano pastorale per capire meglio

    Al di là di qualunque considerazione l'allarme è su A CHI SI AFFIDANO LE CATECHESI!

    RispondiElimina
  45. ho la sensazione di continuare a gridare "al lupo, al lupo"! quando il lupo è già entrato e sta continuando a divorare pecore a più non posso

    RispondiElimina
  46. A Dante Pastorelli... Gesù condanna il peccato e non il peccatore e non credo che in un blog sia necessario fare i nomi di tale o tali e metterli alla gogna ma l'importante è, come in questo sito, magari denunciare le magagne delle chiesa post conciliare per porvi rimedio attraverso la preghiera... poi Gesù sa benissimo a chi rivolgere le Sue Grazie...

    RispondiElimina
  47. Forse ho scandalizzato il signor Dante Pastorelli... non me ne voglia... per mantenere la credibilità di questo sito ho deciso di cancellare la seconda parte della mia testimonianza... non posso firmarmi poichè rischierei di perdere anche quel poco che mi è rimasto... confido nella sua preghiera...

    RispondiElimina
  48. No, BENEDIKT, nessuno scandalo. Semplicemente mi chiedevo perché non hai fatto un'altra scelta, dopo aver sperimentato l'impossibilità di prepararti serenamente e rettamente al sacerdozio nel tuo seminario: gli istituti seri non mancano. Tutto qui. Mi sembra che tu abbia scelto una strada che successivamente potrebbe anche lasciar nella tua anima delle tracce negative.
    Io prego sempre per i giovani seminaristi: fra l'altro frequento quelli di Gricigliano, nel cui seminario da anni insegno, che sono un po' tutti o quasi miei figlioli.

    MI HA COLPITO NEGATIVAMENTE, invece, il commento di DON MARCO. Vi scorgo affermazioni di enorme gravità, e queste non posson esser sparate al buio.

    RispondiElimina
  49. ANONIMO (ma quante pecorelle timide!) scrive:
    A Dante Pastorelli... Gesù condanna il peccato e non il peccatore e non credo che in un blog sia necessario fare i nomi di tale o tali e metterli alla gogna ma l'importante è, come in questo sito, magari denunciare le magagne delle chiesa post conciliare per porvi rimedio attraverso la preghiera... poi Gesù sa benissimo a chi rivolgere le Sue Grazie...
    ---------------

    Forse non sono stato chiaro, o forse hai letto troppo in fretta. Io non chiedo i nomi dei "peccatori", facilmente identificabili, peraltro, da alcuni particolari da parte di coloro che conoscono certe realtà in cui quei peccatori sono inseriti, ma vorrei, al contrario, che firmassero con nome e cognome coloro che fanno certe denunce gravissime: serietà. onestà, prudenza e carità lo richiedono, l'impongono.
    Non posso riconoscere alcuna credibilità a coloro agiscono nell'ombra. Ho sempre paura che l'anonimato di certe denunce nasconda uno scellerato cecchinaggio.
    Chi in buona fede e con cognizione di causa ha qualcosa di preciso da denunciare, lo faccia, è doveroso che lo faccia, con nome e cognome.
    Io, ad esempio, dietro a tutto quel che scrivo espongo la mia faccia e la mia credibilità di cattolico. E chi legge il mio bollettino sa bene quante denunce da me son partite in tutti questi anni.

    RispondiElimina
  50. La tremenda crisi che si è abbattuta sulla Chiesa nel post- Concilio, era gìà stata profetizzata da Pio XII, il quale disse:

    “Supponiamo, caro amico, che il Comunismo [uno degli “errori della Russia” menzionati dal Messaggio di Fatima] fosse solo uno degli strumenti più evidenti di sovversione usati contro la Chiesa e le tradizioni della Rivelazione Divina … Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria, sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima. … Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico. … Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata in credere che l'uomo è diventato Dio ... Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?”

    Purtroppo,possiamo vedere come questa profezia si è avverata in pieno.

    RispondiElimina
  51. Nel meditare con Vangeli, di volta in volta,
    mi si affaccia da anni
    il fortissimo pensiero:
    Gesù è venuto ad abolire la RELIGIONE.
    Eppure quello che mi sembrava una personale opinabile comprensione,
    devo ascoltarlo da vegliardi ed insigni biblisti….
    Eppure in questo tempo di cristianesimo integrista ed apologetico,
    figlio di quel relativismo e nichilismo,
    che qualcheduno finge di aver trovato su qualche pianeta alieno
    per lanciare nuove crociate
    tra gli uomini
    corre un brivido di gelo…
    e intanto molti si illudono…

    RispondiElimina
  52. "cristianesimo integrista ed apologetico," ???
    ...????????
    ..................

    ...larghe volute di fumo si spandono, sempre più dense !!....
    Signore, Luce del mondo, vieni e metti in fuga le tenebre che avanzano!....

    RispondiElimina
  53. ognuno traduce il Vangelo a modo suo:
    tot capita, tot sententiae:
    ANARCHIA E CAOS DOTTRINALE !

    RispondiElimina
  54. Bello smacco! Perchè come svegliati da un bel sogno, tutto il Vicariato ha capito che anche un seminarista supermacho (...) è colpito COME TUTTI, dalle conseguenze del PECCATO ORIGINALE.

    *****************************

    questa frase di don Marco val più di tutte le parole qui riportate!

    Non è solo la costatazione della miseria che abbiamo attaccata addosso, ma è al base per chiedere misericordia, e per i futuri candidati al Sacerdozio, di essere MINISTRI quella misericordia che hanno sperimentato!

    Sono Certo che quel sacerdote è divenuto tale non SOLO il giorno della sua Ordinazione Sacerdotale ma nel giorno che ha sperimentato nella sua miseria la Misericordia di Dio... che ora, ne sono sicuro, non farà mancare alle anime a lui affidate!

    Chi è senza peccato!?

    La provvida sventura E' SEMPRE UNA GRAZIA!

    Grazie don Marco... perchè la tua denuncia credo che sia intrisa anche del tuo sangue!

    RispondiElimina
  55. Il solito anonimo che scrive cose senza senso afferma che un prete peccatore - non so chi sia né m'interessa - è diventato sacerdote non nel giorno della sua ordinazione ma nel giorno del peccato, quando ha sperimentato la misericordia di Dio.
    Quest'ameno anonimo sa leggere anche nella mente di Dio e ne rivela il modo ed il momento dell'agire.
    E comunque. anche se il prete peccatore avesse sperimentato la misericordia di Dio, non è questa che gli ha conferito il sacerdozio, ma il sacramento dell'ordine. La misericordia di Dio presuntamente sperimentata può forse averlo reso più cosciente dei doveri del suo stato.
    Dalle affermazioni dell'ANONIMO dalla sfera di cristallo si ricava la sensazione ch'egli fa suo il motto di LUTERO: pecca fortiter se crede fortius. Insomma per esser un buon sacerdote bisogna farsi l'amante.

    Comunque, io i miei nipoti non glieli affiderei.

    RispondiElimina
  56. OTTIMO SIG. PASTORELLI... CONDIVIDO A PIENO!!!!

    RispondiElimina
  57. Ogni volta che mi affaccio a questo sito mi scandalizzo per i commenti assurdi e chiacchieroni. Sempre pronti a indicare con parole pesanti o parolacce; che la Chiesa deve essere così… e non cosà; ma così come? Fatta di tradizionalisti parolaccieri, criticoni e fondamentalisti? Di gente che non sopporta gli extracomunitari? Di gente che osa dire cosa è buono e cosa è cattivo; dio gente che perfino osa indicare cosa deve fare o non fare il Papa; che le missioni in terra lontana sono troppo facili fra gente ignorante e affamata. Che quel prete è rosso o nero, più Che che Cristo… ecc ecc.
    Non grazie La Tradizione è ben altro, l’amore a Cristo è ben altro. Se vogliamo essere cristiani credibili, capaci anche di suscitare vocazioni, dobbiamo incarnare nel nostro comportamento gli stessi sentimenti di Cristo.
    Cerchiamo sempre ciò che unisce non ciò che divide!
    Stefano

    RispondiElimina
  58. Temo che Stefano abbia ragione.

    I commenti, che fino a qualche tempo fa si distinguevano per profondità di dottrina e pacatezza, stanno diventando lamentazioni, invocazioni dell'ira divina, accuse anche pruriginose e fuori luogo, ecc. ecc.

    Sapete quanto siamo allergici alla censura. Ma non costringeteci agli antistaminici.

    RispondiElimina
  59. SCRIVE STEFANO : c'è qualcuno che scrive
    "che le missioni in terra lontana sono troppo facili fra gente ignorante e affamata".
    ----------

    Poiché un anonimo ha scritto che prima d'esser ordinati sacerdoti i seminaristi dovrebbero andar in terra di missione, io ho fatto presente che negli istituti seri questa esperienza la si fa (Gricigliano li manda in Africa, ad es., in Gabon). Ma ho anche precisato che nelle nostre città, nelle periferie o nei centri abbienti, si possono trovar difficili situazioni di missione, rese ancor più difficili dall'altezzosità di certi ambienti che non si rendon conto della loro miseria spirituale.
    Ogni istituto manda i suoi seminaristi dove crede perché deve preparare i suoi sacerdoti per un determinaoto genere di lavoro sacerdotale. Ci sono giovani seminaristi cappuccini che sono impegnati nelle infermerie ad assistere e pulir vecchi e moribondi; altre congregazioni li invian per degli stages presso parrocchie, scuole ecc. ad es. i salesiani (che pure han missioni nel terzo mondo).
    Se poi si pensa che terra di "missione" sia solo l'Africa o il Brasile, si ha hanno gli occhi chiusi dinnanzi alla realtà e il discorso è chiuso.
    Ma non mi si metta sulla bocca paorole che non ho pronunciato: dove ho scritto che le missioni in terra lontana "son troppo facili"?

    RispondiElimina
  60. Ritorniamo a dei commenti caritetevoli, colti o, almeno, civili.
    Ricordiamo quello che scrive San Paolo a noi cattolici nella Lettera ai Corinzi: "Corinzi 1 - Capitolo 13

    [1]Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

    [2]E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

    [3]E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

    [4]La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5]non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7]Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8]La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9]La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10]Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11]Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. [12]Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto."
    AMDG
    Luigi C

    RispondiElimina
  61. Capire…è una parola!
    Quando leggo che una pecora (piccola come me), dal Gregge dice:
    ”Mi sono convinto che Gesù è venuto per abolire la RELIGIONE” (tout-court),
    io mi chiedo, sgomento: “Che vorrà mai dire questo, ? forse che Gesù abolirà tutto, culto e dottrina, cominciando proprio da quella cattolica, cioè rinnegando di aver fondato al Chiesa?”
    E poi leggo che nel Vangelo Gesù ha detto:
    ”Non sono venuto per abolire la Legge o i Profeti”…chi mi dirà qual è la Verità su ciò che Gesù ha veramente voluto dire? CHI me lo spiega questo Vangelo,
    CHI farà luce nella mia confusione?...
    allora….egregi lettori, non ci capisco più un’acca, di dove stiamo andando, e che significhi “cercare ciò che ci unisce” (frase che sento ripetere da quando ero bambino, come fosse un “apriti sesamo” per tutte le porte, verso tutte le verità (e le loro opposte…)
    Continuo a chiedermi (da circa 40 anni):
    Cercare ciò che UNISCE CHI A CHI O A CHE COSA?
    Dobbiamo accettare che errore e verità hanno molti punti (o tutti) in comune?
    Che avere carità significhi accettare l’errore e lodarlo?
    Ma questo GIA’ accade –in evidente e massiccia espansione nella gran massa dei “credenti-
    da oltre 40 anni: questa carità così intesa, di NON correggere né lamentare gli errori,
    è GIA’ stata ampiamente attuata (anche nella scuola e nella morale corrente….)
    Caro sig. Luigi, secondo lei, un’insegnante, in nome della carità, deve “sopportare” gli errori degli allievi, anzi “chiudere gli occhi” e non segnalarli affatto, non
    dirgli che sta fuori strada, lasciarlo dire e fare come vuole?
    Ma allora a che serve l’insegnamento, il Magistero?
    A che serve il bisogno di discernere il BENE dal MALE?
    (“gente che osa dire cosa è buono e cosa è cattivo”:
    così Stefano si scandalizza di questo discernimento, che per 2000 anni (per la precisione 1935) la Chiesa ci aveva insegnato e raccomandato al fine di educare la retta coscienza sul sentiero impervio della Fede e della santità: tutti i Santi hanno sempre cercato il BENE e fuggito il MALE, e hanno messo in guardia i piccoli, i dubbiosi, gli ignari, i viziosi dalla china del peccato, basti citare don Bosco! Ma oggi non si usa più….)
    ......>

    RispondiElimina
  62. <......
    A che servono i genitori davanti e vicino ai figli, se tutti i comportamenti vanno bene,
    se in nome della Carità TUTTO è da approvare, e bisogna bandire le lamentele?
    Lei sig. Luigi, perché ha dato tanto peso che a suo figlio sia stata negata la Comunione in ginocchio?
    Non dice lei qui che in nome della carità che “tutto sopporta” dobbiamo accettare questo e mille altri soprusi? Perché lei vuole trasmettere a suo figlio l’amore al VO?
    Non sarebbe più caritatevole verso la Chiesa –così com’è- accettare solo la Messa NO, e non voler riesumare quell’anticaglia del VO, che insidia la carità, perché crea contrasti?
    Se carità significa dire che tutto va bene, ma allora…
    …..cari bloggers vicini e lontani,
    questo già si diceva e si dice da 40 anni, a partire dal Concilio, cioè che una splendida primavera ha rinnovato la Chiesa e l’ha fatta “crescere e fruttificare”….
    Ma allora…
    ...allora, qual è la ragion d’essere di questo blog, che lo ha fatto nascere e ne ha ispirato il titolo?
    Vogliamo finalmente lasciar perdere la Messa-in-latino, che ci dividerebbe (come lamentò nel 2007 il mio Vescovo, con cento altri), in due greggi “diversamente cattolici”, creando contrasti non caritatevoli?
    E il Papa, perché avrà coltivato questa pericolosa idea lanciata nel MP?
    Non sapeva che andava a minare la carità, intaccando la felice (?) unità di cuori e di intenti
    che prosperava tranquilla nella Chiesa dal Concilio ad oggi?
    Che idea malsana gli è venuta in mente al Santo Padre? Allora se l'è creato lui questo guaio, che tanti Vescovi lo combattono!?
    E perché i Vescovi non riescono a trovare “CIO’ CHE LI UNISCE”al Papa?
    Che cosa unisce la Messa VO con la Messa NO?
    Perché la prima viene osteggiata con tanta ferocia (testimoniata in tutto l'orbe), se è vero che le due forme sono la stessa cosa?

    Se per “carità” dobbiamo smettere di lamentarci….ma sì, diciamolo, che ci costa unirci al coro di quelli che dicono:
    ”Che bel vestito ha l’imperatore!”…che ci costa?
    Ci costa questo:
    la rinuncia a cercare la VERITA’ e a difenderla!
    Solo una quisquilia, roba per chiacchieroni, come dice il sig. Stefano.
    ---------------------

    Fedele estremamente confuso
    (che da 40 anni si chiede CHE COSA UNISCE la Chiesa di oggi a quella ante-Concilio, e non trova risposte chiarificatrici definitive, ma solo consonanza con altre voci che con pari sconcerto pongono simili domande,
    alle quali spesso c’è chi pronto risponde:
    "tacete, gioite, dite che tutto va bene….anche se non è vero, in nome della carità!")

    PS e aspetto che il sig. Stefano spieghi ai confusi come me che cosa vuol dire esattamente “tradizionalismo”: finora lo ha definito solo “ben altro”….

    RispondiElimina
  63. Mons. Fisichella fu "allontanato" da Lodi ed accompagnato a studiare ( non ricordo se ad arezzo prima o a Roma...perdonate la dimenticanza) da Mons. Fogliazza che vedeva in lui un uomo di Dio!
    Vogliamo parlare seriamente del problema tradizione?
    La tradizione semplicemente costringe ad andare in profondità. Fa della Chiesa ciò per cui è nata:"approfondire" l'uomo lasciando che sia la società civile ad occuparsi della superficie.
    Il Santo Padre ricorda che Maria viene prima di Marta e che Marta serve ( nel senso della parabola e nel senso dell'utile) ma è secondaria.
    Il Papa vuole che la Chiesa abbandoni l'immediato, del tangibile, dell'evidenza e dell'apparenza.il Papa chiede ai Vescovi di essere padri Spirituali e non padri politici ( parliamo dell'omelia di Bottoni a milano in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre?).
    Logico che i vescovi siano recalcitranti. Vorrebbe dire scendere dallo scranno, passare più tempo a pregare ed ad educare evitare il mondano ecc ecc ecc. Tutto questo eliminerebbe l'eresia del XXI secolo: avere, Potere, Apparire!
    poi ci sono i pretastri che si comportano da Marchese del Grillo! A questi la mia compassione ( non sociologica)!
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina
  64. Se ne è accorta anche la Redazione.
    Grazie, davvero grazie.

    RispondiElimina
  65. ECCO IL SIGNORE CHE PARLA DI MISSIONI FACILI. RILEGGETE:
    Anonimo ha detto...
    Il solito anonimo maoista che confonde Cristo con il Che ed il Vangelo con il libretto Rosso!
    Squallido moralismo! C'è più bisogno di Missione, di evangelizzazione, in centro a Milano, nel cuore dell'occidente secolarizzato più che nelle missioni nel terzo mondo. Già! Ma nel terzo mondo è più facile! Gli dai da mangire ( non hanno nulla!) con i soldi di chi di quì lavora, gli fai dire quattro orazioni senza fare fatica ( sono etimologicamente ignoranti) e via di seguito!
    Comoda la vita e soprattutto comoda la fuga!
    Qiualunquismo zanotelliano e moralismo tettamanziano!
    Matteo Dellanoce
    13 novembre 2009 11.22
    .....
    Come vedi carissimo DANTE non mi riferivo a te.
    Prendiamo esempio dal Santo Curato Giovanni Maria, che di pazienza ne aveva tanta.
    Stefano

    RispondiElimina
  66. Per Fedele confuso
    (“gente che osa dire cosa è buono e cosa è cattivo”:
    così Stefano si scandalizza di questo discernimento, che per 2000 anni (per la precisione 1935) la Chiesa ci aveva insegnato e raccomandato al fine di educare la retta coscienza sul sentiero impervio della Fede e della santità: tutti i Santi hanno sempre cercato il BENE e fuggito il MALE, e hanno messo in guardia i piccoli, i dubbiosi, gli ignari, i viziosi dalla china del peccato, basti citare don Bosco! Ma oggi non si usa più….)

    Caro fedele confuso, mi scandalizzo si! Specie quando, con troppa faciloneria, ci si erge a maestri per dire ciò che è buono o ciò che è cattivo! Spesso guardiamo la pagliuzza nell’occhio degli altri e non si vediamo la trave che stà nel nostro occhio. Ricordiamoci che Uno solo è il Maestro. Guardiamoci pertanto dai cattivi maestri! Non giudichiamo e non saremo giudicati!

    Per quanto riguarda ciò che unisce rispondo semplicemente che chi unisce è Nostro Signore Gesù Cristo e noi dobbiamo renderci docili a Lui che tutti ama e ha dato la vita per noi.
    Ti invito a leggere San Cirillo Alessandrino (380-444), vescovo, dottore della Chiesa
    Commento sul vangelo di Giovanni, 11, 11 ; PG 74, 558
    « Perché siano una cosa sola, come noi »
    “Per unire anche noi, che siamo separati dalla differenza delle nostre individualità, delle nostre anime e dei nostri corpi, per fonderci nell'unità con Dio e fra di noi, il Figlio Unigenito ha creato e preparato un mezzo per radunarci, grazie alla sapienza sua e secondo il consiglio del Padre suo. Con un solo corpo, il corpo suo, benedice coloro che credono in lui, e, in una comunione mistica, fa di loro un solo corpo con lui.
    Chi potrebbe dunque separare, chi potrebbe privare dell'unione fisica coloro che, per l'unico mezzo di questo corpo sacro, sono uniti nell'unità di Cristo? Se partecipiamo dell'unico pane, tutti siamo un solo corpo (1 Cor 10,17). Cristo infatti non può essere diviso. Per questo anche la Chiesa è chiamata Corpo di Cristo, e noi siamo chiamati sue membra, secondo la dottrina di San Paolo (Ef 5,30). Tutti uniti all'unico Cristo per mezzo del suo santo corpo, lo riceviamo, unico e indivisibile, nei nostri corpi. Dobbiamo dunque considerare i nostri corpi come se non ci appartenessero più…”
    Stefano

    RispondiElimina
  67. Egr. sig. Stefano,
    lei non ha affatto dissipato i miei dubbi, né risposto con chiarezza alle mie domande, innumerabili, e ai gravi dilemmi che mi tormentano da 40 anni: essi dunque rimangono tuttora sospesi.
    Per capire (almeno in parte) l’origine di tali dubbi e dilemmi, e un aspetto a dir poco sconcertante del gravissimo fraintendimento circa La CARITA’, che regna incontrastato da oltre 40 anni nella Chiesa, avallato e propagato con forza (strapotere) da tanti esponenti delle sue gerarchie, a danno e CONFUSIONE dei piccoli fedeli (che spesso fuggono delusi da una Chiesa che non si mostra né Madre amorevole né Maestra autorevole ed EQUANIME), la invito a leggere la pagina già pubblicata su questo stimato blog:

    http://209.85.129.132/search?q=cache:TDZfDrLgUhEJ:blog.messainlatino.it/2009/03/un-tettamanzi-dantan-i-lefebvriani-sono.html+Agnoli+TFP&cd=4&hl=it&ct=clnk&gl=it

    contenente la testimonianza accorata e sgomenta circa la scoraggiante situazione della Chiesa attuale (che da 40 anni perdura, in OSCURITA’ e confusione pedagogica crescenti), vista, vissuta e narrata da una fedele (catechista da oltre 20 anni): testimonianza , come dice la Redazione,
    esemplare del "percorso" di una cattolica come tanti, ma molto più spiritualmente ispirata di tanti altri.
    In quella esperienza ritrovo totalmente il mio sgomento, la mia confusione, la mia disillusione circa il ruolo (sempre più carente, ma anche stravolto) di CHI dovrebbe essere -e tale era fino al 1968- rappresentante della Chiesa di Cristo in qualità e prerogative di MADRE E MAESTRA.

    Somma Carità dei Pastori dovrebbe rispondere a quelle Parole del Salvatore:
    ”Pietro, mi ami tu?
    Pasci i miei agnelli,
    Pasci le mie pecorelle!”

    E' forse Carità quella dimostrata dal prelato citato dalla testimone addolorata?
    E’ parimenti Carità quella così attuata e seguita da tantissimi confratelli di quel prelato, ieri e oggi, in Italia e nel mondo, da 40 anni, e soprattutto dal luglio 2007, data di pubblicazione del MP sulla Messa VO ?
    E’ prova di amore per l’unità ecclesiale, come quella che lei esalta?
    Faccia un po’ lei, sig. Stefano....
    (e se –se- a lei sta a cuore la Verità, le ricordo:
    IN VERITATE SUMMA CARITAS!)

    RispondiElimina
  68. Caro fedele confuso
    Noto che la sua confusione è cronica e forse incurabile. Mi spiace molto che lei non sia nato e vissuto magari nell’ottocento così non avrebbe avuto questa grande delusione della chiesa dal 1968 ad oggi. E si perché sembrerebbe che fino a quella data la chiesa era autentica e poi invece si è dannata prostituendosi con Satana.
    Suvvia cerchi di vedere i frutti buoni che il Padre Eterno non manca mai di elargire ai suoi figli scapestrati, siano essi semplici fedeli o Pastori della sua Santa Chiesa. Ogni età ha la Chiesa e i capi che si merita. Anche quando i nostri pastori e guide non ci sono simpatici vuol dire che ci meritiamo quelli. Io per esempio ho un parroco neocatecumenale. Per questo raramente vado a Messa in parrocchia ma tuttavia prego per lui e me affinché il Signore mi illumini e lo illumini.
    D’altra parte Gesù ha affidato la sua Chiesa a un uomo fragile come Pietro. “mi ami tu…” glielo ha chiesto tre volte… e sappiamo poi che al momento della prova lo ha rinnegato.
    Nondimeno credo che, nonostante la sua visione pessimista, caro Fedele Confuso (che in alcune cose condivido), la Chiesa è sempre guidata dallo Spirito per cui, stia tranquillo che, il vascello di Pietro non affonderà nonostante le burrasche e le tempeste. L’importante è stare uniti sempre a Cristo perchè Cristus Vincit!
    Stefano

    RispondiElimina