Le LL.EE. Burke e Schneider, presenti all'Angelus dopo il pontificale
Erano in piazza San Pietro, qualche centinaio confusi nei 40 mila presenti questa mattina, i fedeli tradizionalisti che avevano partecipato ad un solenne Pontificale presieduto per la prima volta dopo molti anni nella Basilica Vaticana dall'arcivescovo statunitense Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, secondo il rito romano antico. Una celebrazione autorizzata dall'arciprete di San Pietro, card. Angelo Comastri, nella cappella dell'Adorazione Eucaristica e non all'altare della Confessione, a conclusione del Convegno sul motu proprio ''Summorum Pontificum''. ''Saluto - ha detto loro il Papa - i partecipanti al convegno sul motu proprio 'Summorum Pontificum', svoltosi in questi giorni a Roma''.Al centro dei lavori la situazione dell'applicazione del motu proprio ''Summorum Pontificum'' con il quale Benedetto XVI - anche nell'intento di ricucire lo scisma compiuto da mons. Marcel Lefebvre - ha liberalizzato nel 2007 l'uso del messale romano preconciliare. ''Dopo due anni, molto e' cambiato'', afferma padre Vincenzo Nuara, domenicano, tra i promotori dell'incontro dei tradizionalisti. ''Sono aumentati - dice il religioso - gli altari dove si celebra l'antico rito, sono aumentate le messe, i sacerdoti, i fedeli'' e, ''cosa rimarchevole'', sono ''moltissimii giovani'' presenti alle celebrazioni con il rito antico e ci sono sempre piu' ragazzi che aspirano al sacerdozio nelle istituzioni ecclesiastiche cattoliche che utilizzano il messa le tradizionale, ad esempio nella Fraternita' Sacerdotale di San Pietro (nell'88 raccoglieva dodici preti staccatisi dalla Fraternita' San Pio X per non seguirla nello scisma, conta ora 219 sacerdoti, con 11 diaconi futuri preti e circa 129 seminaristi). Secondo padre Nuara, anche se in ''molti ambienti ecclesiali'' il motu proprio e' stato ''snobbato e considerato provvedimento caduco e di applicazione pressoche' nulla'', la risposta dei fedeli e’ stata sorprendentemente favorevole. Conferma tale valutazione una rilevazione della Doxa, commissionata dal sito ''messainlatino.it'' [e Paix Liturgique] e presentata al Convegno, secondo la quale il 71 per cento dei cattolici troverebbe perfettamente normale che nella propria parrocchia convivessero le due forme del rito romano, a fronte di un 6-7 per cento di indecisi, e del 22-24 per cento dei cattolici che troverebbe cio' anormale. Il motu proprio ''Summorum Pontificum'' di Benedetto XVI "permette di vivere essenzialmente la Fede della Chiesa e unisce alla moltitudine innumerevole di fedeli, laici, religiosi e chierici che nel passato, nell'arco di piu' di una decina di secoli, hanno adorato e glorificato il Signore con la sacra commovente bellezza che il Papa ha offerto generosamente, ispirato dallo Spirito Santo'', commenta da parte sua il card. Dario Castrillon Hoyos, presidente emerito della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, in un intervento pronunciato a Battipaglia e diffuso dal sito ''papanews.it''. ''Noi - rileva il cardinale colombiano - non diamo le spalle a nessuno, ma siamo tutti rivolti verso di Lui, verso la Salvezza che solo il Redentore ci dà'''.
Dispaccio AGI, via Papa Ratzinger blog
Queste immagini e queste notizie riempiono il cuore...grazie, Santità!
RispondiElimina:-)
Un giovane fedele tradizionale
Nonostante tutto quello che è stato detto e scritto c'è ancora qualcuno che parla di "scisma lefebvriano". Non vi sembra l'ora di farla finita, specialmente dopo che il papa ha TOLTO, non sospeso,la scomunica ai quattro vescovi? Non è ridicolo continuare a battere lo stesso quanto quando si sono visti pontefici romani benedire i fedeli assieme a patriarchi ortodossi che non riconoscono il primato di Pietro? Non anche questo un modo di sabotare i prossimi colloqui fra Vaticano e FSSPX? Mi meraviglio che i censori di questo blog, sempre all'erta nel cancellare certi miei a volte realistici e non dipòomatici commenti,possano continuare ad avvallare certe tesi care a soft. Peter
RispondiEliminaTradizionalismo farisaico, direi, quello di Peter! Di più! inutile e dannoso alla Chiesa ed alla tradizione perchè non "la porta" ( tradere) nel XXI secolo, facendo lievitare il medesimo. L'accidens mi insegna ( Mons. Gherardini) non è il problema. Ma un accidens senza substanzia non funziona tanto quanto una substanzia senza accidens. Nella basilica dell'Incoronata a Lodi ci sono dei magnifici quadri dei Piazza. I personaggi sono raffigurati con gli abiti del tempo (XVI secolo). Questo è indice di stabilità e portabilità della Verità nelle diverse epoche storiche. Il tradizionalismo (ismo) storicizza la tradizione! E questo è un errore forse ancor più grave dell'altro! Perchè? Semplicemente perchè rende esclusivo il "club"! Atteggiamento identico a quello ebraico!
RispondiEliminaQuando incomincerete a pensar a "dei due ne fece uno" allora avrete più chiaro il ruolo che DEVE avere la tradizione. Convertire e non coartare!
Matteo Dellanoce
...mah, anche a me è parsa un'espressione infelice "per non cadere nello scisma". Un po' imprudente. Peter usa un linguaggio spigoloso ma quell'espressione gliene dà motivo. Si è mai parlato ufficialmente di vero e proprio scisma? A me non risulta, ma della questione non mi occupo che marginalmente....
RispondiEliminaDunque prudenza per tutti ci vuole, prudenza.
Cionondimeno Padre Nuara è un uomo di Dio, infaticabile, entusiasta, sensibile, intelligente, devoto. Un piccolo lapsus o una semplificazione giornalistica.
AndreasHofer
Dello sproloquio di Andrea Dellanoce non ho capito niente, forse, anzi senza forse, per la mia pochezza d'ingegno. Ma uno che ha un linguaggio spigoloso, come dice Andreas Hofer può mai essere farisaicamente tradizionalista. Voglia il dotto amico (?) darmene una logica spiegazione, perchè essendo un pò duretto, ho bisogno che mi si parli terra terra. Poi, Dellanoce come fa a dare del fariseo a uno che non conosce. Le assicuro che io credo al si si no no e non all'indorapillole. Se poi ho messo il dito nella piaga e lei ha sofferto non so che cosa farci. Di fatto ci si trova dinanzi a due realtà, la prima la FSSPX, non scomunicata, che riconosce il papa come successore di Pietro, la seconda l'ortodossia eretica e scismatica, non solo perchè non riconosce il papa come supremo pastore della Chiesa, ma anche per divergenze sul purgatorio, sul divorzio, senza omettere il FILIOQUE ecc.. La prima bistrattata, la seconda onorata. Un povero diavolo che cosa dovrenne pensare? Lo spieghi in chiaro e non in cifrato il Dellanoce. Peter
RispondiEliminaEppure il card. Castrillon, come altri eminentissimi suoi confratelli anche di lui più versati in materia di Diritto Canonico (Castillo Lara, Palazzini, ad es.), s'è sgolato a proclamare che non c'è scisma. Ma tant'è: per aver qualche riconoscimento si dà un colpo al cerchio ed uno alla botte.
RispondiEliminaE diciamola tutta: pur con le riserve necesssarie verso certi atteggiamenti della S. Pio X, p. Nuara e i suoi amici, se posson fare quello che oggi è loro concesso, lo devono proprio a quella Fraternità e al suo Fondatore.
Dovremmo avere tutti più fiducia nel nostro Pontefice.
RispondiEliminaColgo l'occasione per salutare i vecchi e nuovi amici e compiacermi con la Redazione per l'iniziativa del sondaggio (si tratta ora di valorizzarne al meglio i risultati).
Tempo fa leggevo in un certo Forum, gente che sosteneva che se non ci fosse stato lo "Scisma" Lefebvriano, il motu proprio ( S. P.)sarebbe arrivato molto prima. Questa gente vive sulla luna e pensa di stare al centro di New York.
RispondiEliminaPernice? Impallinata!
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