per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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Mirabile. Come il gemello di Cefalù.
RispondiEliminaRegalità di Cristo: quando sarà riportata al suo giusto onore?
RispondiEliminaIl mio parroco non l'ha neppure nominata: è una innovazione del Concilio anche questa?
Fedele amareggiato
Il parroco che celebra il NO rispetta il nuovo calendario, secondo il quale Cristo Re si festeggia la domenica precedente la I d'Avvento: quest'anno, se non erro, è il 22 novembre.
RispondiEliminaCome mai nel vecchio calendario liturgico questa festa si celebrava ad Ottobre? E come mai è stata spostata?
RispondiEliminaMah... Questo è un mistero che non ho mai capito, io ho la mia preziosa icona del 1700, il Cristo Pantocrator, in camera da letto, sono molto devoto a questa festa.
RispondiEliminaCominciamo a chiedere cose concrete, come il ripristino della festa di Cristo Re ad ottobre.
Cari saluti
Pippo
Una delle preghiere più belle della Chiesa che oggi si recita
RispondiEliminahttp://www.maranatha.it/calendar/cal09Dpage.htm
Nelle chiese parrocchiali, innanzi al Santissimo Sacramento esposto, si recita la formula di Consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù, secondo la diretta volontà del Sommo Pontefice Pio XI.
CONSACRAZIONE AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ
nella festa di Cristo RE
(Indulgentia plenaria)
O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguardate a noi umilmente prostrati innanzi al vostro altare.
Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere; e per vivere a voi più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi spontaneamente si consacra al vostro sacratissimo Cuore.
Molti, purtroppo, non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri comandamenti, vi ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al vostro Sacratissimo Cuore.
O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da voi, ma anche dì quei figli prodighi che vi abbandonarono; fate che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame.
Siate il Re di coloro che vivono nell'inganno e dell'errore, o per discordia da voi separati; richiamateli al porto della verità, all'unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.
[Siate il re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni dell’Idolatria e dell’Islamismo; e non ricusate di trarli tutti al lume e al regno vostro.
Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra di loro, lavacro di redenzione di vita, il sangue già sopra essi invocato.] *
Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell'ordine. Fate che da un capo all'altro della terra risuoni quest'unica voce:
Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli. Amen
*Per decreto della Sacra Penitenzieria Apostolica del 18 luglio 1959, dalla formula di consacrazione va omesso dalla proclamazione pubblica, il brano che va da:
Siate il re, a, di essi invocato.
Pippo, ho sorriso nel leggere la tua sagace battuta. In effetti ci sono cose molto più importanti da fare anziché lottare per spostare la festa ad ottobre. Spero che nessuno voglia aprire una polemica su questo argomento. Basta con le polemiche, cerchiamo di essere costruttivi.
RispondiEliminaGrazie all'anonimo delle 17.27 per la notizia e la bellissima preghiera riportata. Non so se si reciterà nelle parrocchie il 22 novembre, spero di poterla sentire, se non è in disuso.
RispondiEliminaAdriana
Caro amico Ferrer vedo che anche lei è uomo pragmatico, se ci spostano la festa, si compra un'icona (così si fa anche del bene) e noi festeggiamo due volte! Tuttavia anche chiedere, con umiltà e rispetto, di ripristinare una festa è segno di presenza, è voce discreta di testimonianza. Grazie all'anonimo delle 17.27 per aver resa nota la bellissima preghiera.
RispondiEliminaUn abbraccio fraterno
Pippo
Nel calendario liturgico Tridentino la Festa di Cristo Re si celebra la domenica che precede Ognissanti: i cittadini del Regno :)
RispondiEliminaAnche noi continuiamo a dire "Venga il Tuo Regno!" in noi, nelle nostre famiglie, nella Chiesa, per il bene del mondo intero. E il Suo Regno è già qui, in mezzo a noi; ma è la Sua Grazia e la nostra offerta in questo momento di sofferenza che lo preparano, come diceva p. Nuara nell'Introduzione al Convegno: "proprio dalle pene patite nel silenzio e nell’abbandono dai sacerdoti e dai fedeli legati toto corde al Rito di Sempre è segnato l’inizio dell'autentica riforma della Chiesa".
Te, saeculorum PRINCIPEM" Inno a Cristo Re
RispondiEliminaNOI Ti confessiamo, o Cristo, Principe dei secoli, Autocrate delle genti,
unico arbitro delle menti e dei cuori (Prima strofa, rimasta).
UNA TURBA PERVERSA GRIDA:NON VOGLIAMO CHE CRISTO REGNI, ma noi ti acclamiamo
con gioia supremo Re di tutti (II Strofa *SOPPRESSA*!)
Cristo, Principe della pace, assoggetta le anime ribelli e, con il tuo amore
raduna gli erranti in un solo ovile (III Strofa, *SOPPRESSA*!)
Per questo dall'albero sanguinante pendi con le braccia stese, mostrando
aperto dalla lancia crudele il cuore infiammato. (IV Strofa, rimasta)
Per questo sotto le specie del pane e del vino ti nascondi sull'altare, e,
dal cuore trafitto effondi la salvezza sui figli. (V Strofa, rimasta)
Che i capi dei popoli ti diano pubblico onore, ti venerino i maestri i
magistrati; leggi ed arti a te si ispirino.(VI Strofa, *SOPPRESSA*!)
che I GOVERNANTI trovino la loro gloria nel sottomettersi a Te; che Tu regni
con il tuo dolce scettro sulle patrie e sulle famiglie..(VII
Strofa,*SOPPRESSA*!)
A Te, o Gesù, che reggi gli scettri del mondo, sia gloria con il Padre e con
il Santo Spirito, per tutti i secoli. Amen (VIII Strofa, rimasta)
Questo p. Nuara è uno che ha capito tutto, conosce quel che ha detto l'Apostolo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza e sulla soglia della speranza è stata posta la nostra salvezza.
RispondiEliminaGrazie MIC per la bella testimonianza ché ci ha fatto del bene, ci dà coraggio.
Pippo
Nel calendario liturgico Tridentino la Festa di Cristo Re si celebra la domenica che precede Ognissanti: i cittadini del Regno.
RispondiEliminaAmici, solo adesso mi viene in mente che anche questa è una subdola forma di protestantizzazione e fa parte della sempre minore importanza data alla Comunione dei Santi (sono sparite dal NO tutti i riferimenti a loro) e al loro esempio e alla loro intercessione, di cui è uno stupendo esempio la lettera agli ebrei, quando -se non ricordo male- li assimila agli spettatori che, facendo il tifo per noi, ("nugolo di testimoni" Eb 12,1) assistono (come nelle gare del circo) alla nostra corsa verso il Regno, alla nostra buona battaglia in attesa di ricevere dal Signore la "corona" della vittoria sul male
CARA REDAZIONE, CREDO CHE SIA GIUNTA L'ORA DI CANCELLAR TUTTE LE CRETINATE, LE IRONIE DEL MALEDUCATO QUANTO IGNORANTE PIPPO.
RispondiEliminaLa data fu fissata da Pio XI.
RispondiEliminaLo spostamento alla domenica che precede la prima d'Avvento ha una sua logica: fine dell'anno liturgico e inizio del successivo. Si aprono e si chiudono nel nome e nell'esaltazione di Cristo re del cielo e della terra.
Noi la manteniamo dov'è, aL termine del mese dedicato al Sacro Cuore, ma non mi sentirei di parlare di errore o pericolo nello spostamento.
Oggi festa anche nella nostra chiesa con consacrazione al Cuore di Gesù al termine della Messa. Stasera Vespri solenni a Gricigliano, con consacrazione al Cuore di Gesù.
Ma si può cancellare quanto è scritto a nostro vantaggio nella Lettera di San Paolo ai Romani?
RispondiEliminaistituita da Pio XI nel 1925 questa festa ,celebrata originariamente la domenica precedente la festa di Tutti i Santi prevedeva l'esaltazione della sovranita' e regalita' di Cristo.Per quel che ne so il fermento per l'istituzione di tale festivita'nacque gia verso il 1880 per merito di coloro che vedevano(a ragione)la lenta quanto progressiva secolarizzazione della societa'. In origine questa festa puntava molto sulla necessita'di ristabilire la Cristianita'in un mondo in via di secolarizzazione e sull'obbedienza ai legittimi Pastori della Chiesa. Questi concetti sono del tutto spariti nel Messale del 1970 che punta invece sul concetto di "liberta'" che comprende la scelta o meno dell'adesione a Cristo... C'e'da chiedersi quale delle due "forme" sia la migliore... soprattutto alla luce delle derive degli ultimi decenni!...e dei risultati che ne sono conseguiti!..
RispondiEliminaquesto Cristo Pantocratore è alla Cappella Palatina a Palermo. Ne sono sicuro, mi ci sono sposato.
RispondiEliminaBella considerazione, è proprio così ma è il caso di domandarsi: la libertà di aderire o meno a Cristo è un valore? L'obbedienza è un valore? Non penso che "libertà" e "obbedienza" siano valori contrapposti, possono coesistere declinati in una Chiesa federalista obbediente al papa.
RispondiEliminaIn ogni caso un tradizionalista liberamente sceglie di obbedire al papa, sempre.
Un caro saluto
Pippo Trolley
no! liberta'e obbedienza non sono valori contrapposti!..quando pero' il concetto di liberta' e'correttamente inteso!..e non come e' stato recepito dai piu' a partire soprattutto dal post Concilio Vaticano II...
RispondiEliminaCaro Dante, e cari tutti, immagino che la redazione sia in una posizione un pò delicata, anche se poi, una volta accertato il vero intento del disturbatore pluribusfederalecumenista, non dovrebbe essere difficile di far subire a tutti i commenti la stessa sorte.
RispondiEliminaMa il troll in questione è un burlone e un furbacchione, una persona che non frequenta questo sito regolarmente, potrebbe anche lasciarsi ingannare, cadere nel tranello e trovare che certi commenti sono potabili.
L`abiltà, se vogliamo chiamarla così di quel signore o o di quella signora, è di infilare diversi commenti apparentemente inocui ad un occhio sprovveduto o ingenuo, ma in realtà intrisi di un` ironia che non può sfuggire ad un lettore attento e meno ingenuo....per poi servire il suo marchio di fabbrica monomaniacale che non sto qui a ripetere perchè lo conosciamo.
È come un goccia a goccia appena velato da uno strato di zucchero.
La motivazione è chiara, lo scopo pure.
Deve essere la "rançon du succès" di questo sito di attirare vari disturbatori, che non hanno altro scopo che quello di creare confusione, fare diversione e di prendere in giro chi gestisce e chi scrive.
Ho letto da qualche parte che sia stata scelta l'ultima domenica di ottobre perche' in tale giorno molte chiese luterane celebrano la "riforma".
RispondiEliminaOggi pomeriggio il sacerdote che ha celebrato la S.Messa di Sempre "in terzo" con Diacono e Suddiacono a Viguzzolo (AL) ha detto che chi ha spostato la festa alla fine dell'anno liturgico (quindi mutatis mutandi alla fine dei tempi)lo ha fatto perchè non ritiene più Cristo Signore e Sovrano qui e adesso ma solo alla fine dei tempi quando verremo giudicati.Insooma; sì Cristo è sovrano ma lussù nei Cieli e non quaggiù nei nostri cuori.Io l'ho capita così.
RispondiEliminaDitemi voi se può essere.
Nella forma ordinaria del rito romano la festa coincide con l’ultima domenica dell’anno liturgico.
RispondiEliminaNella forma straordinaria la festa coincide con l'ultima domenica di ottobre.
In entrambi i casi, questa celebrazione è collocata in modo da favorire un collegamento teologico con il mistero della morte, vinta da Cristo. Nella forma antica precede immediatamente la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti e il collegamento è sottolineato dall'epistola (Colossesi 1,12-20) in cui Cristo, «capo della Chiesa», è il «primogenito dai morti»; mentre nella forma più recente chiude l'anno liturgico e il mese di novembre, dedicato ai defunti dalla pietà popolare
dove sia il problema non lo so.
e vada per la liberalizzazione della messa di Pio V, vada pure per la Liturgia delle ore antica, ma potevano lasciare un unico calentario liturgico. almeno la gente non si sarebbe confusa come sta avvenendo. ora capita che in una chiesa si celebri una festa mentre nel'altra se ne celbera un'altra... ecco subito le domande e le perplessità... Signore da chi andremo?
RispondiEliminaL’amore è il fondamento della regalità di Cristo; l’amore, che non è un attributo, una qualità aggiunta, ma la sostanza stessa di Dio e, perciò, del Figlio; un amore effusivo, in quanto dono incessante per il bene dell’altro; un dono infinito, libero, gratuito, che in Gesù si fa servizio.
RispondiEliminaLa regalità di Cristo è amore che serve; è l’amore sollecito del pastore, nel quale Gesù stesso si identifica: quel pastore buono, che non ha pace, finché l’ultima pecorella non sia rientrata nell’ovile, al sicuro; quel pastore buono, del quale le pecore conoscono la voce e lo seguono, fiduciose nella sua guida, perché unico pastore che per il suo gregge dà la vita.
Il nostro Dio, è il Dio che salva, il Dio-Re che, nel Figlio Gesù, concretamente, è sceso in mezzo al suo gregge, per illuminarlo e risanarlo, per soccorrerlo nel faticoso e insidioso cammino della vita, per curarne le ferite ed ogni infermità.
Ora, questo Sovrano, questo Re d’Amore, cosa attende dai suoi?
Nient’altro che una risposta d’amore, la quale deve concretizzarsi nell’attenzione al prossimo.
L'anno liturgico annuncia Cristo come Re dell'universo e della storia alla fine del ciclo liturgico, prima di cominciare il periodo di attesa. Ancora uno di quei paradossi, che ci spingono a riflettere sull'annuncio.
RispondiEliminaLascio ad ognuno di noi di dare un senso a parole come 'Re' e 'Regno dei cieli', termini che ci devono far riflettere sul vero senso dell'appartenenza al Regno, perché noi di questo regno non siamo i sudditi passivi, i servi dei capricci di un signore che si impone, ma siamo gli attori principali, i suoi collaboratori nell'annuncio della Parola, il regno di Cristo é anche il nostro.
Vi aggiungo un'altra data: secondo il calendario ambrosiano in vigore, quest'anno, la solennità di Cristo Re ricorrerà l'8 novembre, ultima domenica dell'anno liturgico.
RispondiElimina(Per chi non lo sapesse l'avvento ambrosiano inizia prima)
Nell'odierna festa di Cristo Re, io sento qualcosa di toccante che conduce il mio spirito alla serenità. La parola del Vangelo infatti non è muta : ma essa risuona da un capo all'altro del mondo, e trova la via dei cuori.
RispondiEliminaPericoli e dolori, umane prudenze e saggezze, tutto deve dissolversi in un cantico di amore; in un rinnovato supplice invito rivolto a tutti gli uomini a desiderare e a volere l'instaurarsi del regno di Cristo :
— regno di verità e di vita;
— regno di santità e di grazia;
— regno di giustizia, di amore e di pace » (cfr. Pref. della Festa di Cristo Re).
(Angelus nella Solennità di Cristo Re - Papa Giovanni XXIII)
La festa di Cristo Re fu istituita da papa PIO XI, con l’enciclica Quas primas, resa pubblica il giorno 11 Dicembre del 1925, il quale sapeva bene che la chiesa celebrava la signoria sovrana di Cristo già in altre date (Epifania, Pasqua, Ascensione), ma davanti ai progressi dell’ateismo e alla secolarizzazione sempre crescente egli voleva affermare la sovrana autorità di Cristo sugli uomini e sulle istituzioni.
RispondiEliminaVuoi vedere un’altra sua opera meravigliosa? Oggi ci ha aperto il paradiso, ch’era chiuso da più di cinquemila anni. In un giorno e in un’ora come questa, vi portò un ladro e così fece due cose insieme: aprì il paradiso e v’introdusse un ladro. In questo giorno ci ha ridato la nostra vera patria e l’ha fatta casa di tutto il genere umano, poiché dice: "Oggi sarai con me in paradiso" (Lc 23,43). Che cosa dici? Sei crocifisso, hai le mani inchiodate e prometti il paradiso? Certo, dice, perché tu possa capire chi sono, anche sulla croce. Perché tu non ti fermassi a guardare la croce e potessi capire chi era il Crocifisso, fece queste meraviglie sulla croce. Non mentre risuscita un morto, o quando comanda ai venti e al mare, o quando scaccia i demoni, ma mentre è in croce, inchiodato, coperto di sputi e d’insulti, riesce a cambiar l’animo d’un ladro, perché tu possa scoprire la sua potenza. Ha spezzato le pietre e ha attirato l’anima d’un ladro, più dura della pietra e l’ha onorata, perché dice: "Oggi sarai con me in paradiso". Sì, c’eran dei Cherubini a custodia del paradiso; ma qui c’è il Signore dei Cherubini. Sì, c’era una spada fiammeggiante, ma questi è il padrone della vita e della morte. Sì, nessun re condurrebbe mai con sé in città un ladro o un servo. L’ha fatto Cristo, tornando nella sua patria, v’introduce un ladro, ma senza offesa del paradiso, senza deturparlo con i piedi d’un ladro, accrescendone anzi l’onore; è onore, infatti, del paradiso avere un tale padrone, che possa fare anche un ladro degno della gioia del paradiso.
RispondiElimina(Crisostomo Giovanni, Hom. de cruce et latrone, 2 s.)
"ma potevano lasciare un unico calentario liturgico"
RispondiEliminaSì, quello tradizionale: ben bilanciato e radicato. E invece no! Cambiare si doveva...proprio per disorientare.
la festa è stata spostata perché proprio in questi giorni si celebra una festività ebraica (delle capanne mi pare)
RispondiEliminaEnnesima calata di braghe davanti ai ''fratelli maggiori''
CHRISTUS REX!
Anonimo ha detto...
RispondiElimina"ma potevano lasciare un unico calentario liturgico"
Sì, quello tradizionale: ben bilanciato e radicato. E invece no! Cambiare si doveva...proprio per disorientare.
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L'anno Liturgico è la celebrazione di Cristo. cosa ti cambia se il calendario è quello vecchio o quello nuovo, se veramente vuoi celebrare Cristo Nostro Signore?
Facciamo una cosa: buttiamo a mare tutti questi ultimi 50 anni; azzeriamo tutto con un bel colpo di spugna... questo si che unisce la Chiesa!
Perché, l'ha unita azzerare molto di quello che era stato fatto nei duemila anni precedenti?
RispondiEliminaIl problema, o uno dei problemi, non è che si vuole azzerare gli ultimi 40 anni, ma che quelli che hanno rivoluzionato la Liturgia volevano azzerare non 40 anni, ma secoli e secoli .
RispondiEliminaCi sono quasi riusciti.
E il loro voler azzerare tutto ciò ch esisteva prima del Cpncilio Vaticano II ha creato l`unità? ....come se prima non esistesse !
RispondiEliminaNo, oggi, ognuno va per conto suo, alcuni dietro ipocrite facciate di obbedienza, fanno quello che vogliono, obbediscono ai loro vari guru, fanno le loro liturgie sincretistiche, seguono insegnamenti paralleli, altri disobbediscono apertamente, contestano apertamente l`autorità del Papa e del suo Magistero.
E tutti, evidentemente....obbediscono al Vaticano II, sono ispirati, hanno un "carisma" proprio !?!
Signore?
RispondiEliminaFacciamo una cosa: buttiamo a mare tutti questi ultimi 50 anni;
Quando avverrà (perchè avverrà, ci credo e prego per tale intenzione con tutte le mie deboli energie)
SARà SEMPRE TROPPO TARdI!
Nient’altro che una risposta d’amore, la quale deve concretizzarsi nell’attenzione al prossimo.
RispondiEliminaattenzione, probabilmente non riguarda chi ha scritto questo post, ma è bene distinguere:
è amore vero se scaturisce da un autentico culto al Padre, nel Figlio, per Opera dello Spirito Santo
Prima l'Adorazione, poi l'intelletto, poi la volontà, poi l'azione: è questa la giusta sequenza.
Se tutto è impostato a partire dall'amore, prevale il sentimentalismo, il soggettivismo, l'umanitarismo.
Le famose "opere della fede" sono quelle che scaturiscono da un cuore Redento da Cristo e costantemente alimentato alla Sorgente la Santa e Divina Liturgia e non sono solo l'attenzione al prossimo, ma sono "apertura alla vita" che può assumere una miriade di forme e di aspetti.
Una sana socialità, se non nasce dal rapporto sorgivo con Cristo Signore, all'inizio può anche funzionare come generica volontà di bene scaturita da un altrettanto generico amore senza Volto, ma prima o poi, come tutte le cose e costruzioni umane, è destinata a degenerare... è questo il "nuovo umanesimo cristiano" che vorrebbero farci digerire, che mi sa tanto di "nuovo Ordine Mondiale" in cui c'è l'uomo al centro e nessun fondamento Trascendente sul Signore della Vita!
Solo natura, niente soprannaturalità, che è la caratteristica della Rivelazione cristiana!
FINALMENTE ! i miei complimenti a chi ha inserito sotto questo post il grande San Giovanni Crisostomo, padre della Chiesa, tanto citato dal papa, questo post è il migliore del blog, si leggono molte cose vere ed edificanti, consiglio alla Sciura Luisa di leggere San Giovanni Crisostomo invece di leggere il diritto canonico che cambia ad ogni successore di Pietro. Il diritto canonico cambia, i Padri della Chiesa restano. Un vero tradizionalista queste cose le sa, bisogna ritornare ai Padri e prendere esempio dai santi ché i Padri li conoscevano.
RispondiEliminaI miei complimenti a tutti, bravi.
Pippo Trolley
Fondamento della regalità di Cristo non è l'amore, ma il suo essere Dio Figlio, Verbum Imago del Padre, mentre l'Amore procede dal Padre e dal Figlio...
RispondiEliminavorrei mettere questa premessa al bellissimo post di Anonimo 23:18
CONCORDO PIENAMENTE con quello che dice l'anonimo delle 23.18 che non fa altro che riportare una meditazione antica. Cristo è Amore, come lo è il Padre e come lo è lo Spirito Santo. La SS trinità è Amore. Per amore si è fatto carne (sarx), per amore nostro si è lasciato croceffiggere. Chi non ama il fratello che vede, come può amare Dio che non vede?
RispondiEliminaUbi caritas et amor, Deus ibi est.
RispondiEliminaCongregavit nos in unum CHRISTI AMOR.
Exultemus, et in ipso iucundemur.
Temeamus, et amemus Deum vivum.
Et ex corde diligamus nos sincero.
Ubi caritas et amor, Deus ibi est.
Christus vincit,
RispondiEliminaChristus regnat,
Christus ímperat.
... Summo Pontífici
et universáli patri
pax, vita et salus perpétua.
... Reverendíssimo Epíscopo
et univérso clero ac pópulo ei commísso
pax, vita et salus perpétua.
Témpora bona véniant,
pax Christi véniat,
regnum Christi véniat.