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sabato 19 settembre 2009

L'Espresso: meno lagne e strimpellatori nelle parrocchie?

Eliminato Baglioni dalla santa hit parade

di Tommaso Cerno

Via le chitarre [troppo bello per esser vero!], banditi gesti e autori profani. Il cardinale Cafarra mette all'indice un elenco di brani. E la Cei vara il canzoniere benedetto. Prima il crocifisso che torna al centro dell'altare papale, poi il prete che può voltare le spalle ai fedeli, secondo il rito di San Pio V, e adesso l'Indice dei canti proibiti a messa. Il restyling della liturgia, caro a Benedetto XVI, passa al setaccio anche gli spartiti musicali. Le chitarre resteranno chiuse nelle custodie [e chi glielo dice al vescovo Giuliodori, bassista di fama?], saranno vietati i canzonieri scout e i tamburi verranno banditi dai templi. Nell'era di YouTube, la Chiesa rispolvera il canto gregoriano e lancia un nuovo anatema: niente accordi facili da gita in tenda, niente battimani, sotto le volte affrescate delle basiliche risuoneranno le polifonie degli organi rinascimentali e le partiture sacre. A Bologna, il cardinale Carlo Caffarra si è mosso in anticipo, depennando di proprio pugno i canti indigesti. "Mai più", ha vergato al fianco di brani scout diventati ormai dei classici, come 'Alleluja la nostra festa', che si intona gesticolando [definiscesi scientificamente "svitamento di lampadine", ché l'atto del cantore, qual bruto ritmicamente dimenantesi coi palmi delle mani levati verso l'alto, simula il gesto di chi abbia a disallogare ampolle elettriche penzolanti dal soffito], oppure 'Osanna eh', che contiene però un errore teologico e, in un verso, confonde il Padre con il Figlio. "Basta canzoni sciatte", tuona il porporato nel libro intervista di Alessandra Borghese. Ma la controriforma musicale non si fermerà sotto la Madonna di San Luca. La Conferenza episcopale sta per trasmettere le nuove regole a tutti i parroci italiani. Si chiama 'Repertorio nazionale per i canti della liturgia', è già stato compilato, e la pubblicazione è attesa entro settembre.

Non la si può certo definire una hit parade sacra, ma l'effetto sarà lo stesso. Da San Gennaro a Sant'Ambrogio, spariranno i Gen Rosso e le melodie orecchiabili come 'Dolce sentire', interpretata da Claudio Baglioni, per privilegiare i testi ispirati ai salmi, dal 'Kyrie eleison' di Berthier, al 'Gloria' di Lécot, passando per messale romano e tradizione italiana. Nessuna censura, ripetono alla Consulta per la liturgia, semmai il problema è opposto. E cioè che quelle canzonette non avrebbero dovuto mai varcare i santi portoni: "Si vuole riprendere la prima proposta fatta nel 1979, pur consapevoli che questa selezione non è in grado di venire incontro a tutte le esigenze locali", spiegano alla Cei. Ogni eventuale integrazione, per essere ammessa, dovrà tenere conto "della verità dei contenuti in rapporto alla fede vissuta nella chiesa" e, per gli accompagnamenti, della qualità della composizione. "È un richiamo al valore della liturgia, a messa si canta la fede, non solo parole e sentimenti", avverte don Manlio Sodi, presidente della Pontificia accademia di teologia di Roma [ahi: se il redressement musical-liturgico è in mano a costui, c'è ben poco da illudersi: chi non lo conoscesse, clicchi qui]. Come a dire che nemmeno in Parlamento si entra senza cravatta, e che preservare il rispetto di un luogo religioso non va considerata una censura. Questa è la teoria, poi c'è la pratica fatta di canzonieri e lupetti dell'Agesci, che celebrano la messa nel bosco e strimpellano davanti al fuoco. La chitarra è il simbolo di quel modo di pregare, "visto che non si può scalare una montagna con l'organo in spalla", ripete chi ha intonato i canti religiosi e ne ha pure composti alcuni di celebri. La capo scout Lucia Spaccia è l'autrice, assieme a Laura Fiori, dell'Alleluja gestuale che sarà escluso dal repertorio. Nelle sue raccolte si trova un po' di tutto, dall''Ave Maria' fino a Beatles e De Andrè, perché negli anni c'è stata una contaminazione con i canti delle parrocchie: "Esiste una tradizione trentennale di strumenti diversi dall'organo nei canti liturgici, non va dispersa", dice Lucia. Per il resto gli scout sono d'accordo che non tutto possa essere suonato in chiesa. Già oggi, ripetono i gruppi da Milano a Roma, si distingue fra messa dei ragazzi e cerimonia solenne. "L'organo è affascinante, ma pretende una conoscenza che può diventare un limite fuori dalle cattedrali, dove Gesù comunque ascolta".


Da L'Espresso, 18 settembre 2009 consultabile online qui, via Papa Ratzinger blog

61 commenti:

  1. Peccato! E' proprio dopo aver "sofferto" questi canti e questi gesti pagani che abbiamo scoperto la Messa tradizionale! A parte gli scherzi, Caffarra è un grande ed ha coraggio. Da Bologna partì la distruzione da Bologna parte la ricostruzione!
    Mazzarino
    da ALMA PREX

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  2. Nella mia parrocchia non sono mai entrate le chitarre e nemmeno i tamburi! So che non ci crederete ma ci sono parroci vicini che credono fermamente nei tamburi per la lode di Dio perchè "c'è scritto nei salmi"! Però sulla circoncisione richiesta da Mosè sorvolano....

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  3. Per informazione:


    http://it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_Cerno

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  4. Ho sempre pensato e ritenuto saggio lasciare questi canti accompagnati da strumenti musicali non idonei alla liturgia cattolica, in un ambiente diverso dalla chiesa parrocchiale, dal santuario, dalla rettoria. Da giovane prete ci sono riuscito a far capire ai fedeli che possono esprimere ed esprimersi, specialmente i giovani, con creatività in momenti opportunamente pensati per loro nei saloni parrocchiali. Così facendo, hanno scoperto il rispetto dovuto alla santa messa e tutti i canti della tradizione. Non è stato facile per quei fedeli appartenenti a gruppi e movimenti ecclesiali (Catecumenali, Rinnovamento nello Spirito, Carismatici etc.)che hanno un repertorio musicale proprio e verso il quale hanno un legame strettissimo, direi quasi morboso. La gestualità, per loro "liberatrice", il bisogno di musichette che "elevano l'anima a Dio" o con i quali "invocano lo Spirito Santo" sono tutte cose confluite nella messa, anche parrocchiale. La loro musica, i loro canti li identificano al proprio gruppo di appartenenza, ma è necessaria una attenta riflessione quando questi canti vengono imposti alla comunità parrocchiale che non si riconosce in questi movimenti.
    Accolgo ben volentieri questo progetto della CEI e spero che i miei confratelli stiano buoni e non sobillino i giovani alla ribellione con i soliti slogans: chiesa oscurantista, etc. etc.
    Purtroppo viviamo in tempi in cui l'obbedienza non ha più una patria nel cuore di noi preti.

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  5. Non ci siamo. Non è su questa strada che aiuteremo i fedeli a riscoprire i canti degni della lode al Signore. Non è la CEI, con i suoi documenti "inutili" che porterà i preti, che se ne infischiano anche del Papa, a riprendere in mano gli Usualis.
    C'è già un repertorio nazionale di canti, ma chi lo segue.

    Cosa c'è di male nel tamburo? i ragazi del coro nella mia parrocchia accompagnavano canti medievali in latino con organo, viola e tamburo; erano più che dignitosi.

    Non è con gli "Indici" che oggi si convincono i preti!!!

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  6. Una volta ho invitato le tre classi di una scuola media (lezione di musica) a riempire un questionario DOPO aver ascoltato la Messa degli Angeli su You Tube per almeno un paio di volte.
    Ecco il risultato:
    Qual'è la musica che secondo voi, eleva di più l'anima al trascendentale?
    Gregoriana, polifonica - 70 su 90 ragazzi
    Inni tradizionali - 15
    Canzonette con battimani, chitarre, tamburi, ecc. - 5

    Non credo che i nostri giovani sono così ingenui come pensano molti dei nostri sacerdoti :)

    Bello quello che dice ANONIMO delle 10.06: "Da giovane prete ci sono riuscito a far capire ai fedeli che possono esprimere ed esprimersi, specialmente i giovani, con creatività in momenti opportunamente pensati per loro nei saloni parrocchiali".

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  7. Parole, parole, parole!

    E' come PRENDERE UN'ASPIRINA QUANDO E' IN CORSO UNA CANCRENA.

    Possibile che a Roma (e a Bologna) non lo capiscano? Oppure lo capiscono ma preferiscono il tradimento del sacro? E che facciamo, signori miei?! Pensiamo di tirar fuori l'acqua dall'ex barca/ora bagnarola di Pietro usando il contagocce?

    Altro che Manlio Sodi. Sodi calci nel didietro, questo ci vorrebbe!

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  8. don gianluigi ha ragione: anche nel rito antico ci possono essere i tamburi, pensiamo, solo per un esempio, al requiem di Mozart (certamente meraviglioso sotto il solo aspetto musicale, molto meno sotto l'aspetto liturgico-musicale); similmente ci sono altre composizioni classiche in cui sono previsti diversi strumenti musicali.

    La stella che ci deve guidare è sempre la stessa: la tradizione. E la tradizione liturgica cristiana ha escluso l'uso di strumenti musicali. Gli orientali son rimasti fedelissimi a tale tradizione, noi occidentali abbiamo ceduto; ma se l'organo a canne è indubbiamente uno strumento particolarmente consono al culto, usato con discrezione e nei dovuti modi, non altrettanto può dirsi di altri strumenti. L'uso moderno degli strumenti musicali (chitarre, tamburi etc.) è orrendo e orripilante. Ma non sono gli strumenti in se ad essere orrendi, quanto l'uso che se ne fa.
    Si usano male, malissimo.

    Ho assistito ad una messa antica con canti accompagnati da chitarra classica: sublime!

    E resta sempre valido, a livello di opportunità, la disposizione di san Piuo X: musicisti e cantori devono svolgere il loro compito nella liturgia "nascosti" alla vista dei fedeli. Tutto deve concentrarsi su Dio.

    In parole povere è necessario molto discernimento, buon gusto e rispetto delle tradizioni, e oggi tali elementi scarseggiano: pertanto restano indispensabili norme ferree fatte rispettare quasi con pignoleria; è l'unica strada se il Novus Ordo vuole uscire da quella deprimente e disperante mediocrità artistica ricordata qualche anno fa anche dal card. Ratzinger.

    Antonello

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  9. P.S.

    A completamento aggiungo:

    la polifonia classica e le composizioni musicali devono essere usate con parsimonia estrema, il gregoriano (senza accompagnamento musicale) deve avere e conservare la preminenza ed essere la norma. Lo dice pure il Vaticano II

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  10. Concordo con Antonello.
    Desidero solo sottolineare la reazione di raccapriccio del'autore quando un Papa o un semplice sacerdote pongono la croce di Cristo sull'altare dove si rinnova il S. Sacrificio.
    Costoro si definiscono poi agnostici, atei, indifferenti, umanisti seguaci della Ragione.....
    FdS

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  11. A L'Espresso riescono ad essere odiosi anche sforzandosi di non volerlo (non è questo il caso).

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  12. non credo che si possano proibire canzoni alla chitarra all' aperto ai ragazzi .

    nelle CHIESE NO !!! ...... a parte , la maggior parte degli strumenti .

    l' ORGANO è la VOCE DI DIO .

    A NOTRE DAME per esempio , il TE DEUM è cantato e suonato a fasi alternate dal coro e dall' organo .......

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  13. ed in ogni caso i FRANCESCANI , diromperanno in

    singhiozzi ......

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  15. Ho ancora presente quell`orribile canto (il cui autore era facilmente riconoscibile) accompagnato dalla ghitarra, che ha squarciato il silenzio e il raccoglimento durante la cerimonia funebre dei morti di l`Aquila.
    Non dimentico quei canti, (sempre della stessa origine) che hanno tentato di coprire l`organo e il coro, durante la visita di Benedetto XVI sempre a l`Aquila.
    Sì l`attaccamento di taluni a certi canti è morboso da qui la loro prepotenza a volere imporli.
    Qiuando un gruppo ha un identità forte che si confonde con quella del fondatore, tutto ne consegue in coerenza, canti coinvolgenti, emozionalmente coinvolgenti, che ti portano fuori di te, che di certo non creano le condizioni dell`accoglienza del Tutt`Altro, ma che sono parte integrante di un`identità di gruppo.
    Senza quei canti mancherebbe loro qualcosa di essenziale.

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  16. Mi permetto di segnalarvi un breve scambio di opinioni sull'argomento, tanto per comprendere cosa ne pensano i cattolici:

    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8803173&a=2#last

    ^__^

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  17. E adesso come faranno i poveri neocatecumenali, visto che ogni loro canto prevede l'accompagnamento chitarristico??

    l.s.

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  18. Perchè i NC dovrebbero obbedire a queste indicazioni quando dicono che le direttive emanate dal Pontefice nel 2005 (a loro) non li riguardano?
    ^__^
    il CN è una chiesa parallela...ha i SUOI sacerdoti che non fraternizzano neppure con quelli diocesani, tranne qualche caso...essi lavorano per Kiko e le loro comunità, mica per il Papa e la Chiesa...
    ^__^

    RispondiElimina
  19. Ma...
    obbediranno parroci e parocchiani?
    Ho seri dubbi in proposito, visto il disprezzo generalizzato per le direttive del Papa!
    (tranne qualche lodevole eccezione)

    E se tanti disobbediranno,
    CHI farà controlli?
    CHI obbligherà ad eseguire le nuove disposizioni?
    Bah...

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  20. essi lavorano per Kiko (!)
    ...........
    Allora è un dato certo e immutabile che per questi sedicenti cattolici Kiko è più potente e importante del Papa ?
    E i Vescovi staranno a guardare ?

    Fedele allibito

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  21. Anonimo ha detto...

    E i Vescovi staranno a guardare ?


    ********

    no! ogni tanto partecipano alla cena tribale kikiana con canti assolutamenti kikiani, venerando icone assolutamente kikiane...
    ^__^

    RispondiElimina
  22. Vuol dire che sarà l"ora della verità" per i NC, riguardo all'obbedienza reale, non di facciata. Dovranno adeguarsi anche loro: o la legge NON è uguale per tutti?
    Staremo a vedere se dimostreranno
    (insieme con tutti gli altri fedeli e sacerdoti) coi fatti la loro fedeltà al Magistero di oggi e di sempre, cominciando da questa piccola ma significativa obbedienza, secondo quell'ammonimento di Gesù:
    "Chi è fedele nel poco lo è anche nel molto"!

    Franco

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  23. Prima di pensare a chi obbedirà (pochi) e chi no, è tutto da dimostrare che sia fondato quanto dice l'articolista che, per essere un attivista dell'arcigay, è probabilmente portato a calcare la mano su ipotesi di restaurazione liturgica.

    Insomma, una facile predizione: l'abolizione delle chitarre (che sarebbe quanto mai necessaria) non sarà per domani. Si dirà magari in qualche documento che si raccomanda l'organo, che la musica dev'essere ecc. ecc., ma alla fine si dirà che la scelta ultima spetta al vescovo "liturgo per eccellenza" della diocesi, e finirà come la comunione in mano: introdotta da un documento che diceva di esecrarla.

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  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  25. Grazie alla Redazione per la frenata e l'invito al realismo.
    Ammesso che ci fosse un provvedimento serio ed esteso, sarebbero in ogni caso "pannicelli caldi" su mali gravissimi.
    Bah...

    RispondiElimina
  26. Esatto redazione!

    

Mais y en a marre...che darebbe sono stufa, confermato o meno ciò che prevede l`articolista, di un certo linguaggio ecclesiale, che dice tutto e il contrario di tutto, dove si deve prendere le lenti per cercare il succo del discorso, dove si alternano ringraziamenti, lodi e richiami, o meglio ancora dove i richiami eventuali sono annegati in mezzo alle lodi, farcito di "se" e di "ma", in un`assoluta confusione, che alla fine sfocia sul nulla integrale....perchè nessuno ascolta, nessuno legge e tutti se ne infischiano.
    
Se durante 40 anni hanno potuto crescere e diffondersi strimpellatori vari, dissecratori dottrinali e liturgici, credete veramente che certe pieghe prese spariranno con un buon colpo di ferro da stiro e un pò di amido?

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  27. @Vittorio...dipende quali Francescani :) Io oggi con questa notizia ho un motivo in più poer ringraziare Dio :D

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  28. Concordo con la risposta della Redazione....

    Attendiamo naturalmente il Documento della CEI..... da li si potranno poi fare autentiche riflessioni, intanto questo assaggio di notizia ci ha dimostrato già il contributo che si può dare all'incomprensione che regna sovrana quando si parla di Liturgia della Chiesa...



    Tutti gli strumenti musicali sono un bene, ma se leggiamo le cronache dei primi due secoli della Chiesa si legge che i cristiani cantavano i Salmi con "MELODIE CHE STRUGGEVANO IL CUORE", a cori alterni e spesso senza strumenti... ciò che si sottolinea in questo senso è che il Culto Cattolico, condiviso nei primi due secoli da moltissimi che provenivano dall'ebraismo e che avevano conservato la loro tradizione, cominciò a prendere una sua forma associata al Mistero che celebrava...ossia, all'Eucarestia...

    Una prova l'abbiamo con sant'Ambrogio quando riforma la Chiesa milanese, egli comincia a prendere la salmodia ORIENTALE la quale non ha mai usato, per la Liturgia, gli strumenti che usavano i pagani o gli ebrei...
    La Chiesa Latina, già con una liturgia propria formata ma non ancora distribuita su tutto il territorio, apprezzerà la riforma di sant'Ambrogio tanto da farla propria....da li nasce con san Gregorio Magno, Papa, la Messa DETTA GREGORIANA...con i suoi Inni liturgici difesi oggi da Benedetto XVI...

    In sostanza dal IV secolo la Chiesa insiste sulla necessità di una propria IDENTITA' nel pèroprio Culto a Dio, la musica detta Sacra è parte integrante di questa nostra identità...non a caso dal IV secolo e fino alla Riforma di Trento, tutto l'Urbe e l'Orbe si identificavano in questo Culto grazie anche alla Musica Sacra...
    CON LA RIFORMA DI LUTERO cambia musica in tutti i sensi...
    mentre la Chiesa Cattolica manteneva, grazie al Concilio di Trento, la sua identità anche nei canti, già fra il 1700 e il 1800 si noterà la differenza fra i Cattolici e le Comunità Protestanti proprio nei Canti liturgici...

    Da dopo il Vaticano II, la falsa interpretazione di creare compromessi per fare delle Liturgie INSIEME ai protestanti, ha portato anche ad una perdita di identità NEL CULTO DELLA MESSA...molte canzoni provenienti dal cosìdetto "Gospel" sono entrati nelle Messe dette in Parrocchia senza neppure chiedersi se questo rispecchiasse la nostra identità...è lampante il fatto che mentre noi abbiamo fatto somigliare la Messa alla Cena protestante....i Protestanti furbamente NON hanno assolutamente tentato di prendere del buono da noi...
    Loro sono rimasti LORO, noi abbiamo cominciato a somigliare a loro...

    Comunque vada questa notizia sulle chitarre, il problema in se non è lo strumento che lo si potrà usare in tante altre occasioni di Preghiera e di incontri fuori della Messa...quanto appunto cercare di capire che il nostro Culto a Dio E' UNICO e non è umano, non è una creazione della Chiesa...non interessa se ci piace o no, la Messa è quella e non vi è ragione alcuna per snaturalizzarla....
    Qui sta la base della riforma di Benedetto XVI.....e che ci chiede di comprendere, appoggiare e sostenere..

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  29. A Vittorio.Come faranno i tuoi frati assisiensi senza le chitarre?E le suorine di telepace?Se solo per un attimo si vedessero coi NOSTRI occhi,e gli uni e le altre,si suiciderebbero!Eugenio

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  30. Veramente, Caterina, una delle poche cose su cui i luterani meritano rispetto è la loro musica liturgica: le corali sono state non solo un potente mezzo di espansione della loro religione, ma oggettivamente un grande momento d'arte; e non solo quelle di Bach.

    Anche il gospel, nel suo contesto e cantato dai negri d'America (gli unici che sanno veramente interpretarlo), è notevole e potente: entrate in una chiesa battista, anche umile, e sotto il profilo musicale vi vergognerete d'esser cattolici (postconciliari).

    Insomma: il vero problema della musica oggi non è d'essere inadatta al rito (anzi, forse per certo novus ordo, è adattissima): è la sua sconcertante sciatteria, che allontana e subliminalmente convince che la religione non è che cosa banale, sciatta ed indegna, come quella musica.

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  31. un ins.di Religione cattolica19 settembre 2009 alle ore 20:43

    una ventina d'anni or sono il vescovo della mia diocesi(un sant'uomo!!al quale i "cattolici adulti",lobby potentissima in diocesi, ne hanno fatte vedere di tutti i colori!..) consiglio',e sottolineo consiglio'!,che nelle celebrazioni liturgiche fosse data la precedenza all'organo(strumento liturgico x eccellenza)rispetto ad altri strumenti come chitarre ecc...apriti cielo!!fu il finimondo!! il vescovo venne accusato di essere retrogrado, oscurantista,perfino ignorante!!..il resto ve lo risparmio!..e queste accuse vennero mosse dalle "migliori elites"cattoliche (preti compresi) della diocesi(che tanto x cambiare si riempiono la bocca coi soliti concetti come tolleranza rispetto,fratellanza ecc..)...ora questo grande vescovo e' defunto ma son certo che dal Paradiso preghera'affinche' queste direttive non rimangano solo sulla carta ma diventino concrete x tutti,anche x la sua diocesi che adesso e'retta da un presule che...vabbe'lasciamo perdere!!avete capito!..sarebbe un colossale smacco x quelli che lo calunniarono e un doveroso atto di riparazione (anche se tardivo)nei suoi confronti.. bellissima come prospettiva!...comunque rimango coi piedi x terra e non mi faccio toppe illusioni!..in ogni caso comlimenti al cardinale Arcivescovo di Bologna x il suo coraggio!

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  32. "Veramente, Caterina, una delle poche cose su cui i luterani meritano rispetto è la loro musica liturgica: le corali sono state non solo un potente mezzo di espansione della loro religione, ma oggettivamente un grande momento d'arte; e non solo quelle di Bach."

    Vero, verissimo. Ma a questo punto il tradizionalista con il disciplinare docg potrebbe chiedersi se sia lecito che in una chiesa cattolica, magari durante la celebrazione liturgica, vengano eseguiti brani del repertorio organistico di tradizione nordica o se sia lecito ospitare solo Frescobaldi e dintorni, id est autori di ambito cattolico. Voi, amici, di che opinione siete?

    Sullo

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  33. Redazione di Messainlatino.it ha detto...


    Insomma: il vero problema della musica oggi non è d'essere inadatta al rito (anzi, forse per certo novus ordo, è adattissima)

    **********

    concordo pienamente....

    certamente il mio intervento brevissimo andrebbe allargato ad altre considerazioni in campo Protestante specialmente storico, basti pensare alle liturgie anglicane legate alla Tradizione per coglierne una grande bellezza ;-)
    Intendevo, molto sinteticamente, di come nel tempo si cominciò a sottolineare una propria identità e che noi appunto, abbiamo perduto la nostra...

    Anche il Gospel, a me non dispiace, ma non nella Messa...non si tratta di gusto, ma di identità...;-)

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  34. Anche a me il gospel no dispiace nei campi di cotone della Louisiana

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  35. Plaudo a quanto dice la Redazione.E' l'invereconda SCIATTERIA che connota i riti postdisastro a doverci far vergognare.La Riforma,a partire dai corali di Lutero,per non parlare di Bach e di Mendelssohn,ci da i punti,eccome.Ogni vizio umano(a cominciar dalla lussuria)reca con se' un po' di vergogna,quasi a rimorso per l'infrazione ad una legge naturale.La sciatteria dei nostri riti,specie sotto il profilo musicale,e' doppiamente contra naturam perche' sublimamente banale ed invereconda.Tocca l'apice col prete celebrante che ogni tanto si allontana dall'altare e va accendendo ,poi alzando il volume,poi abbassandolo,poi spegnendo il marchingegno acustico elettronico con la musica registrata.La prima volta che mi capito'pensai che si allontanava per farsi un goccetto o per telefonare a qualcuno.Ho visto fare questa manfrina anche durante la Consacrazione.Una cosa simile non succede nemmeno nell'ultimo raduno evangelico.Come ha potuto la Chiesa cadere cosi' in basso rimane il piu' grande enigma irrisolto della mia vita!Eugenio

    RispondiElimina
  36. A Sullo.Ricordo,pur piccino allora,un caso che scoppio'nella Roma fine 50,primissimi 60.A Sant'Ignazio,durante i sacri riti,venne eseguito,alla Comunione, un pezzo organistico di Bach.La questione era ancor piu' grave perche' presenziava-pur non celebrando(la messificazione lercariana non era ancora in voga)-un Principe della Chiesa(terminologia corrente a quei tempi ed appropriatissima,allora).Il caso travalico' la stampa di settore e divise l'opinione pubblica.Se ne parlava al bar,sul tram,in famiglia.Il mio parroco tuono' fulmini dal pulpito.Fu allora che sentii per la prima volta fare il nome di Frescobaldi(in cio' c'era una punta di nazionalismo,ma lo compresi molto dopo).Pensa che tempi beati:ci si accapigliava per sostenere o meno la liceita' ad eseguire la musica,pur sublime,di un eretico,quindi morto presumibilmente scomunicato!!!I piu' saggi sostenevano che la bellezza musicale doveva chinarsi alla PERFETTA ORTODOSSIA DEL CULTO DIVINO!!!Sembrano passati non anni,ma SECOLI E SECOLI!Eugenio

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  37. A Luisa.Ogni periodo storico ha i suoi tic.A noi e' capitato in sorte il periodo dell'inglese e della chitarra.Siamo degli sfigati,e non perche l'inglese non abbia i suoi Shakespeare e Milton e la chitarra non abbia i suoi Giuliani e Carulli(come tempo addietro mi ricordava un acidissimo anonimo cui non risposi),ma perche'dell'uno e dell'altra ce n'e' stata propinata,a dosi da schok anafilattico, la porzione "fai-da-te" piu' banale,pacchiana e baracconica.Saluti da Eugenio

    RispondiElimina
  38. b giorno EUGENIO

    l' anno a scorso passando per caso e incuriosito , di sera davanti il portale della BASILICA SUPERIORE e mettendo appena dentro il naso , io non vi entro quasi mai , sono allergico , domandai ai giovani all ' ingresso se per caso ci si stava preparando ad un rito satanico ,
    una mia cara amica atea che era con me ha avuto la pelle d' oca , oltretutto condivide mooooolte mie prese di posizione . suo padre ateo a sua volta , è stato mio professore di storia dell' arte ,
    quando si entrava in BASILICA per le lezioni , cappello in mano e MASSIMO RISPETTO !!!!!

    per tornare a noi , la musica a volume altissimo , lumi ad olio sull' altare in quantità , nastri multicolori a venir giu da un povero CROCEFISSO posto in alto .

    come si comanda , e come si è padroni in casa d' altri !!!!!!!!
    tu dici ed è sacrosanto , come può la CHIESA esser scesa tanto in basso e aver rinnegato la propria cultura e che CULTURA ..... GRANDE MISTERO . tuttora irrisolta anche per me ...........

    RispondiElimina
  39. ... il documento CEI sarà comunque inutile a prescindere dalla sua portata pratica. Ci sono già delle precise norme. Ci sono pure le indicazioni del Concilio ultimo scorso.
    Chitarre e soprattutto strumenti a percussione non sono adatti alla liturgia, metteteci un toppìno!
    Si aggiunga inoltre che tali strumenti non sono suonati da chitarristi o da percussionisti ma da schitarratori e battifustini da strapazzo. Per suonare l'organo un minimo di istruzione musicale ci vuole.
    Ma, ripeto, un messale abusato come quello bugniniano richiede musica abusiva e squallida.
    Qualcuno si sta accorgendo dello scempio ma ormai fallo capire alla gente che la Messa non è la festa in cui ognuno può trovare il "suo momento" nel leggere, nel cantare, nel suonare, nello svitare le lampadine.
    Faglielo capire che è il Sacrificio di Nostro Signore!
    AndreasHofer

    RispondiElimina
  40. una volta , trovandomi a S, NICHOLAS du CHARDONNET , per la MESSA VESPERTINA del SACRO CUORE , si suono' un pezzo per violino ed organo di KESSLER ........
    per il tutto il tempo della CONSACRAZIONE , il violino suono' appoggiandosi ad una nota bassa dell' organo ..... piansi di commozione ed ancora ho la pelle d' oca nel ricordarlo ,

    peccato , non ho mai potuto identificare il pezzo ....

    RispondiElimina
  41. Per suonare l'organo un minimo di istruzione musicale ci vuole.

    ...e ci vuole impegno, STUDIO, applicazione, pazienza, parole dimenticate;
    ecco, la parola chiave che spiega la distruzione:

    ISTRUZIONE ...
    ...cultura demolita o penosamente decaduta, a mio avviso, in diretta conseguenza dell'abolizione del latino nelle scuole medie...
    Come non vedere il tramonto della cultura classica strettamente legato al taglio delle radici cristiane che si è operato nei paesi europei, ma soprattutto in Italia, e in stretto nesso con il seppellimento di quel Tesoro perenne (il vero κτῆμα ἐς αἰεί della civiltà occidentale e dell'umanità redenta) che era la Liturgia di sempre?

    (Caro Vittorio, non è un mistero: basta guardare l'"evoluzione" subìta dalla cultura e dalla scuola italiana negli ultimi 50 anni:
    l'aver predicato per tanto tempo "nè padri, nè maestri nè Dio", anche dalle cattedre, doveva pur dare i suoi frutti, primo tra i quali il trionfo dell'ignoranza per rifiuto di disciplina
    (ognuno è autodidatta, rifiuto di autorità anche culturali...)
    e l'esaltazione del brutto, in nome del principio pseudo-estetico della "trasgressività",
    "dissacrazione" programmatica
    (apprezzata come valore in artisti che "osano", che "escono dagli schemi")...
    Come l'antico sofista, l'uomo ha deciso di farsi misura di tutte le cose (anzi OGNI uomo, ognuno a modo suo...)
    e i risultati sono questi che vediamo.
    Chi potrà RICREARE nelle generazioni, che ricevono e trasmettono ora acriticamente tali orrori, una mentalità RISANATA?
    Non è certo impresa umana...
    (Provvida venga una Mano dal Cielo!)

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  42. Le dirò, Eugenio, sono convinto che Bach abbia usufruito di qualche speciale indulto celeste. Come commenterebbe il frate Lampredone, troppa divina musica ha egli scritto per essere tra ' demoni confitto. E ciò senza invocare l'attenuante specifica della Messa in si minore. Personalmente non avrei nulla in contrario a fare eseguire brani bachiani anche nel contesto dell'azione liturgica cattolica, qualora si decidesse di dare fiato all'organo.

    Sullo

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  43. caro OBLIO TOTALE ......

    ti rispondo con due episodi che riguardano BACH senza considerare che BACH è semplicemente un mostro NON si può considerare nell' ambito della musica come S. FRANCESCO non sta nel novero dei SANTO ,
    sono al di fuori , una cosa a parte .

    e parte la mostruosità di BACH , tutte le mattine , famiglia al completo , numerosa , si cantavano le LODI al SIGNORE , al clavicembalo . meglio di tanti cattolici ........ lasciamo stare ........

    gli fu fatto osservare come suonasse bene l' organo

    ''MA E' SEMPLICISSIMO , BASTA TOCCARE IL TASTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO ,,
    andò a piedi fino a LUBECCA per ascoltare BUXTHEUDE ......
    BACH è un MOSTRO , ma puoi considerare quello che era il vivere del passato e quello che è oggi .....

    se QUESTA POVERA INFELICE UMANITA' e ridotta allo stato animale ...... ma, vorrei dirlo ma preferisco non farlo ....... incorrerei nella censura ........

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  44. Come ho fatto in altri blog, lascio il mio commento visto che c'è la possibilità ed è un bene com'è bene che ci sia una discussione. Sono un musicista di Padova, diplomato in Violino, quasi diplomato in Composizione, studio Organo, ho studiato della Direzione d'Orchestra, suono in chiesa ormai da anni e ho vinto alcuni concorsi (anche internazionali) di Composizione, e per l'esperienza che ho di queste faccende dico che concordo con le linee generali della questione però questo clero, come al solito ormai da secoli, è sempre tetragono, ottuso, superficiale, poco sensibile ed approssimativo. Come facciamo con le messe di Mozart, Haydn e Bach che hanno anche i Timpani? E' vero che l'uso di queste chitarre, a parte il decoro liturgico (che non mi interessa principalmente), è musicalmente di cattiva qualità ma proseguendo con quest'altro atteggiamento sempre tendente ad una certa repressione generale si arriva a quelle idiozie di vietare gli strumenti in chiesa, cantare solo il gragoriano, vietare la musica "da concerto" che non ha nulla di diverso da tutto il resto della grande Musica. Cosa c'entra il fatto di fare un po' di musica come si deve con dare le spalle al pubblico e parlare in italiano, latino o arabo? Il messaggio di Dio è per tutti, non solo per quelli che sanno di Greco e di Latino! E poi non è possibile che le alternative siano tra suonare male della brutta musica e una tradizione che deve imbrigliare, soffocare... Basterebbe solo andare avanti, recuperare il livello artistico, il grande repertorio storico e farne di nuovo di qualità. Si deve seguire il metodo dell'Austria e della Germania (ma anche Francia ed Inghilterra): nelle chiese ci sono Cori, Orchestre ed Organi pregiati. Si suona tutta la musica di qualità: antica, moderna e contemporanea. Dare il lavoro a Musicisti veri!

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  45. "Per suonare l'organo un minimo di istruzione musicale ci vuole."
    Voglio dire che per suonare decentemente in una chiesa parrocchiale serve per lo meno una persona con un minimo di istruzione pianistica; chiaro che un organista vero deve avere ben altri studi alle spalle.
    Per grattare una chitarra o picchiare su un djembè non serve neppure quello.
    Un mio amico organista per fare quel che gli piace è andato in Germania a fare il musicista e mi dice che ogni funzione là è coperta con un sistema organizzato di musicisti professionisti.
    Qua in Italia il professionismo è stato bandito: un arcivescovo toscano qualche anno fa ha sciolto una cappella musicale che aveva origine nel primo '400 perché era una formazione di "professionisti" pagati e assicurati e ciò non stava bene: al posto della pluricentenaria istituzione ora c'è un'accozzaglia di gente che comunque pagano (in nero).
    Di palo in frasca: le chiese non sono sale da concerto.
    AndreasHofer

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  46. Non si puo' avere tutto ed il contrario di tutto.Senno' ricadiamo nel difetto che lamentiamo nei nostri "avversari".La Liturgia e' cosa seria,lo andiamo predicando da decenni;quindi anche l'espressione musicale deve essere appropriata.C'e' una letteratura STERMINATA di musica ECCLESIASTICA.Si usi quella!Persino il Concilio,che di innovazioni ne ha varate non poche,su questo punto e' categorico!Vogliamo essere piu' a sinistra del Concilio nel mentre lo critichiamo di esserlo stato troppo?Supereremmo lo squacqueramento mentale dei piu' esagitati modernisti.Cio' per quanto riguarda l'azione liturgica.Per i concerti spirituali in Chiesa c'e' la musica sacra da concerto,scritta appunto per elevazione spirituale.Proprio non ce lo vedo un Requiem di Mozart o di Verdi accompagnare una Santa Messa,pur trattandosi di grandi capolavori.In fondo,cio' che accade in questi giorni e' un "vizietto" che la Chiesa ha sempre avuto:introdurre nel Tempio musica profana,o comunque musica profana su testo sacro.Poiche' siamo particolarmente sfigati,viviamo nel tempo del rock e non dell'opera,con le ulteriori conseguenze che cio' comporta,ma il principio derogatorio e' sempre lo stesso.Per cui,NEI SACRI RITI,si applichi S.Pio X e,una volta tanto,la Sacrosanctum Concilium.E basta!Eugenio

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  47. Eppoi,sull'introdurre musica "di qualita'" saremmo tutti concordi,ma,al di la' della petizione di principio,chi dovrebbe stabilire se questo requisito resta soddisfatto?E se ci venisse propinato Stockhausen o Luciano Berio?Quale criterio usare?Visto che di casini ce n'e' pochi in chiesa ne importiamo altri da teatri e conservatori?Esiste il genere specifico della "Musica Liturgica",specie ben individuata all'interno del genere "Musica Sacra".Ripeto:si usi quella!Ce n'e' tanta e di stupefacente bellezza,che non ha proprio nulla da invidiare,nemmeno musicalmente, alle grandi(ed alle piccole)composizioni similsinfoniche e similoperistiche del passato.Si farebbe anche opera di giustizia.Infatti questa letteratura veramente STERMINATA,concepita pei riti ed ispirata ad essi,non e' correttamente eseguibile e fruibile al di fuori di questi,e quindi,ove non adottata in sede propria,destinata all'oblio.E cio' non e' giusto!Come e' giusto che la Santa Chiesa,oltre ad una SUA LINGUA abbia una SUA MUSICA,differente in tutto da quella del Teatro e dell'osteria!Eugenio

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  48. No Eugenio, non potrei essere in maggior disaccordo.

    I requiem di Mozart e Verdi, come d'altronde le grandi Messe polifoniche dal XVI al XIX secolo, SONO musica liturgica, alla liturgia appartengono ed è un abominio moderno che si eseguano solo in forma concertistica e non nel corso del rito.

    San Pio X, certo, reagì ad eccessi operistici e concertistici nelle Chiese. Ma non vietò quella musica (che oggi come oggi, peraltro, è miraggio...), pur riportando al suo giusto posto il gregoriano.

    Abbiamo forse paura, come i modernisti, dell'eccellenza musicale di una Messa di Mozart, in Chiesa? Il problema non è l'eccellenza, direi, ma il desolante squallore "ordinario". Concentriamoci contro quello, e non per un purismo gregoriano solesmiano.

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  49. Una volta tanto siamo in totale disaccordo.Amen.Eugenio

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  50. Il mio parroco ci voleva vietare il Gloria neocatecumenale perché non liturgico: mancava "Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente". E noi l'abbiamo inserito con l'aiuto di un parrocchiano musicista.

    Però quando nella "Messa degli Angeli" la Cappella Musicale intona "Osanna in Excelsis", il fatto che manchi "Deo" non viene considerato non liturgico.

    A tutti quelli che avrebbero voluto vivere ai tempi di Mozart con solo musica classica in Chiesa, non si sono mai resi conto che forse anche Mozart fosse "troppo moderno" per i contemporanei?

    Salviamo pure la qualità e la Liturgia, ci mancherebbe, ma se come ha scritto qualcuno "le Messe più sublimi sono già state scritte", forse le Messe che lui considera più sublimi sono anche già state celebrate secoli fa. Ma il Cristo è Ieri, Oggi e Sempre

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  51. Ah, aggiungo che "Dolce Sentire" per me che ho 34 anni, è sempre stata una canzone di Chiesa, e ho scoperto che fosse di Baglioni quando avevo quasi 18 anni.
    Perciò se i "vecchi" l'associano con Baglioni, state pur sicuri che i giovani la considerano una canzone commovente che parla di S. Francesco e del suo Cantico.

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  52. In effetti "Dolce sentire" è di gran lunga migliore della media dei canti di chiesa 'ordinari'. Un po' melensa, ma non posso dire che mi dispiaccia
    (come vedete, questa Redazione passa qui dal plurale di modestia alla prima persona singolare, poiché davvero de gustibus ognuno val per sé).

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  53. ...e comunque anche Berio era un musicista e all'estero l'avanguardia si fa anche in chiesa e se fatta bene non c'è nulla di male. L'arte vera, quand'è autentica, emerge. E poi l'idea che la musica dentro in chiesa sia "diversa" (e chi sa in che modo) da quella fuori è storicamente infondata oltrechè innaturale per l'uomo. Lo stesso linguaggio, lo stesso stile musicale dentro e fuori le chiese ha costruito un'identità nelle varie epoche. E' per quello che oggi ci ritroviamo con il rock in chiesa (che comunque, non piace neppure a me). Ma se ci si riflette e si vanno a vedere le partiture con le necessarie competenze tecniche degli addetti ai lavori (cioè dei musicisti) e non di estranei che si ingeriscono in questioni cui non sono preparati, si scopre la materia musicale di cui è fatta la Messa in si min. di Bach è la stessa di quella dei concerti, delle cantate (sacre o profane che siano), delle opere per organo o clavicembalo. Anzi, di più, le melodie di alcuni corali ritornano nelle passioni come nell'Oratorio di Natale, i brani si riciclavano per motivi contingenti dai contesti sacri a quelli profani e viceversa (i "contrafacta" esistono da prima del 1000), il linguaggio del Palestrina delle messe è lo stesso di quello dei madrigali e così vale anche per il grande Monteverdi. Nella messa di Bach ci sono diversi brani intitolati "Aria" perchè è una caratteristica del genere della "messa napoletana" (cui la messa di Bach appartiene) diffusa a quei tempi. Ed è sempre stato così. Franck, ovviamente, eseguiva i suoi brani in chiesa perchè c'era una liturgia che glielo permetteva (ecco perchè la Priére dura circa 20 min.) Il guaio è che facendo il corrispondente nella nostra epoca c'è la musica "leggera". Ma anche una chitarra o delle percussioni, se suonate bene, farebbero un effetto certo migliore di quelli che si sentono oggi e pure i gospel e gli spirituals sono una tradizione musicale che non ha nulla da invidiare ad altre. Certi "canti di chiesa" attualmente adottati sono invece stati composti proprio con l'ottica della "castrazione": niente note alte perchè le vecchiotte ci lasciano le penne, niente crome perchè sono troppo veloci, niente dissonanze perchè il pubblico crede che siano stonature, niente ritmo, armonia banale, niente registri perchè offendono chi sa chi ed è per questo che abbiamo degli organi schifosi in Italia. Non credo che il Signore si offenda per qualche timbro un po' diverso o originale, anzi considero presunzione sostenere il contrario.

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  54. Che dire?...
    concordo in pieno con la redazione del 19 settembre 2009 20.07

    Il problema, lungi dall' esser la chitarra(la famosissima Stille Nacht è un canto composto per chitarra da un sacerdote ed è del 1816) è l' invereconda sciatteria strettamente musicale al quale ci abitua la chiesa settimanalmente.

    Delle canzoni che melodicamente sono obiettivamente brutte...
    Dei cantori che sono obiettivamente incapaci...

    Poco mi frega degli indici(soprattutto se poi non vengono rispettati).
    Basterebbe un pò di musica decente, che si adatti al rito e che viene interpretata dignitosamente...
    Poi degli strumenti e del genere poco mi interessa...
    Ci sono melodie anche estremamente moderne che si adattano alla Santa messa.

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  55. "Il mio parroco ci voleva vietare il Gloria neocatecumenale perché non liturgico: mancava "Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente". E noi l'abbiamo inserito con l'aiuto di un parrocchiano musicista."

    Io avrei impegnato energie e tempo in qualcosa di più costruttivo: magari uno scopone scientifico.

    "Però quando nella "Messa degli Angeli" la Cappella Musicale intona "Osanna in Excelsis", il fatto che manchi "Deo" non viene considerato non liturgico."

    Infatti nel testo Deo non c'è: basta Hosanna in excelsis.

    Dolce sentire in realtà è una musica sacra (ma non liturgica) compresa nel celeberrimo Laudario di Cortona coll'incipit "Sia laudato San Francesco". Poi Ritz Ortolani ha rubato la melodia riuscendo solo a toglierle purezza e mettendo un testo un po' piacione e facendola poi cantare al Baglioni nazionale.
    AndreasHofer

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  56. ma dopo tutto questo dibattere mi chiedo se quanto abbia detto il giornalista dell'espresso sia del tutto fondato...i giornalisti dell'espresso e della Repubblica non hanno poi la fama di essere molto ferrati in temi religiosi e riguardanti la Chiesa ( anche gli altri se é per quello)....devo ancora riuscire a vedere una notizia in questa direzione uscita su qualche altro quotidiano bah...

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  57. "Il mio parroco ci voleva vietare il Gloria neocatecumenale perché non liturgico: mancava "Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente". E noi l'abbiamo inserito con l'aiuto di un parrocchiano musicista.""

    sicuro che fosse NC?? in 15 anni non ho mai trovato una scheda o ascoltato un gloria "NC style" che omettesse tale versetto...

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  58. Sul Gloria NC, ho preso l'autore dal libro di canti di A.C., che segnava appunto con un * la versione "mozzata" perché non liturgica.

    @AndreasHofer: scusa mi sono sbagliato Sanctus. Da qualche tempo infatti la "Cappella Musicale" della mia Parrocchia è passata a un diverso Sanctus, nel quale si afferma "Pleni sunt Coeli Gloria Tua"... se facciamo sempre la punta (giustamente) a tutti i testi delle "canzonette", allora perché giustifichiamo anche queste omissioni che stravolgono il senso della preghiera?

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  59. ... mah, che dirti? Ma che "Sanctus" è? Io di musica sacra e liturgica ne ho masticata parecchia per due decenni della mia gioventù (che tanto lunga fu, eh eh eh!) e ho trovato solo nella Messa in Sol Maggiore di Schubert una mozzatura del testo (nella parte finale del Credo se non ricordo male),ma per carità, ci possono essere altri inciampi del genere. Soluzione? Cambiare Sanctus per colpa del compositore (o del trascrittore/revisore?) distratto o più attento alle esigenze prettamente musicali che a quelle testuali e ciò nel campo della musica liturgica è un grave lapsus.
    Consideriamo poi che molte Messe di compositori eccelsi non sono altro che "nobilissimi" canovacci per dar sfogo all'arte del comporre ma assolutamente inadatte ad un uso liturgico. Soprattutto per come lo si intende oggi.
    Concludo ricordando che San Francesco -uno che di umiltà e povertà se ne intendeva- esortava a fuggire la ricchezza; solo ciò che riguardava il Sacrificio doveva essere ricco, bello, maestoso: io credo debba esser così anche per la musica. Non ha senso usare degli scarti sonori e non usare il tesoro più grande: gregoriano, polifonia classica e i lavori dei migliori compositori specializzati fino a Perosi e Bartolucci. Il resto verrà passato al crudele setaccio del tempo.
    AndreasHofer

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  60. non trovo nei vari commenti un elemento: l'iniziazione cristiana dei giovani. Concordo con la serietà, la profondità della liturgia come azione di Dio. Dipende dalla preparazione liturgica che catechisti animatori e sacerdoti sanno dare ai giovani e penso che questa oggi sia urgente e necessaria.Il giovane si deve innamorare della liturgia, di Gesù, deve pian piano iniziare a sentire la "sete" della celebrazione eucaristica. Penso anche però quanto nella prassi il suonare uno strumento aiuti anche i giovani ad avvicinarsi alla chiesa (io sono stata in passato una di questi). La chitarra è uno strumento accessibile alle famiglie, con esercizio costante si può suonare decentemente a differenza dell'organo che prevede una diversa preparazione e una spesa diversa. Ho iniziato così, cantando e suonando insieme a tanti ragazzi i salmi o la parola del vangelo, interiorizzandola pian piano fino a gustarla sempre più profondamente. Ma di quel "passaggio" della mia crescita si è servito il Signore per "iniziarmi" alla liturgia. Non escludo il fatto che per alcuni giovani altri tipi di musica più impegnata non sia efficace, ma non tutti abbiamo la stessa storia e la stessa sensibilità. L'importante è difendere la centralità della Parola e dell' Eucarestia, il rimanere fedeli al tema, al momento della liturgia, ma pensare anche ad accompagnare i giovani rispettando i loro tempi di crescita e le loro attitudini. Ne ho visti tanti accostarsi alla chiesa ed arrivare a Gesù attraverso i canti.

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  61. Ho letto con sconcerto l'articolo ed i commenti.
    La S.Messa in latino va bene per chi è aiutato nella fede da questa forma espressiva. Se la Chiesa seguisse le vostre idee allontaneremo sempre più da Dio la gran parte dei fedeli e di coloro che stanno cercando Dio.
    Con queste idee e con la sola tradizione non si va da nessuna parte e tantomeno si conduce nessuno verso Dio ....
    Per fortuna non tutti la pensano come la gran parte di coloro che hanno scritto qui....

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