La Congregazione per il Culto Divino ha rifiutato di commentare ulteriormente circa le informazioni che il Vaticano sta studiando una 'riforma della riforma' della liturgia, ma una pronunzia ufficiale sulla materia è attesa a breve.
Un funzionario ha riferito al Register questa mattina che "ogni cosa è in corso di studio e sta procedendo", ma ha aggiunto di non poter dire di più finché il card. Antonio Llovera Cañizares, Prefetto della Congregazione, o la Sala Stampa della S. Sede, non emanino una dichiarazione ufficiale.
Alla fine di agosto il vaticanista veterano Andrea Tornielli ha riferito che cardinali e vescovi della Congregazione per il Culto Divino avevano votato quasi unanimemente alla loro plenaria di marzo 'in favore' di 30 proposte volte ad incrementare la riverenza nella liturgia.
Tornielli ha detto che i vescovi hanno riaffermato l'importanza di ricevere la comunione sulla lingua piuttosto che in mano e che il card. Canizares stava studiando la possibilità di 'recuperare' la pratica di celebrare Messa con il prete rivolto ad oriente. Comunque, ci sono voci confliggenti circa il fatto che queste due ultime proposte fossero incluse nelle proposte che Tornielli ha riferito siano state consegnate a Papa Benedetto XVI il 4 aprile.
Il vicedirettore della Sala Stampa vaticana, il Padre passionista Ciro Benedettini, ha sminuito il rapporto di Tornielli, dicendo che non ci sono “proposte istituzionali esistenti circa una modifica dei libri liturgici attualmente in uso”. Comunque, Tornielli ha confermato la sua versione, aggiungendo che non aveva parlato di 'proposte istituzionali', ma aveva riferito invece che un periodo di 'studi era iniziato' su quello che porterà ad una riforma a lungo termine dopo moltissime consultazioni.
L'assenza di chiarezza su questa questione è in parte dovuta all'assenza dei capi dicastero, specialmente il card. Cañizares, che è in vacanza e tornerà a Roma più avanti in questo mese. Anche il nuovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino, l'arcivescovo americano Augustine Di Noia, è stato appena nominato e non è preparato al momento a commentare in luogo del cardinale.
“Stiamo aspettando che il cardinale torni alla fine del mese”, ha detto il funzionario della Congregazione. “Ci sarà una pronunzia della Sala Stampa o dello stesso cardinale”.
Il mite Papa Benedetto è al timone, e il Signore al suo fianco lo aiuta a mantenere la giusta rotta (a dispetto di qualsiasi altra "mano" che continui a intralciare...)
RispondiEliminaAvanti tutta!
E' un costante oscillar di sentimenti in tutti noi. Constatiamo che i progressi ci sono, ma constatiamo anche che sono lenti. Eppur ci sono. Eppure sono lenti. Eppur ci sono...
RispondiEliminaDeve prevalere la fiducia. Questo Pontefice, dopo il quarantennale attraversamento di una regione limbica, è una benedizione del Cielo: nomen omen.
Ne fanno fede i suoi numerosi libri di argomento liturgico. Certo, tutti noi vorremmo veder risanata la situazione al più presto possibile, rimarginate le principali falle del petrino natante (almeno in materia di liturgia, là dove avviene l'incontro della nostra comunità con il Sacrificio del Redentore: se un prete è corrotto, se un vescovo si crede B.B. King, se un cardinale delira - ragioniamo - se la vedranno anzitutto con Dio, ma se il prete, il vescovo e il cardinale avvelenano il nostro incontro con il Redentore adulterando la liturgia, involgarendola, dissacrandola, più o meno scientemente, allora il problema è soprattutto nostro, ed è un problema della massima gravità). E non abbiamo torto, perché il mondo è mutato e i proverbiali "tempi lunghi" che tanto hanno illustrato il Vaticano nei secoli passati oggi, nella stretta escatologica, non reggon più. Benedetto XVI lo sa e ne è la prova il fatto che nei suoi pochi anni di pontificato ha fatto più di tutti i suoi immediati predecessori. Con la ferma mitezza e la mite fermezza che ce lo rendono così straordinariamente caro.
Sullo
I catto-modernisti chiedano ora finalmente al Cielo la grazia di guarire dalla sindrome di Peter Pan:
RispondiEliminafacciano il grande atto di umiltà (qui sta il difficile!) di accettare
che la grande ondata di pensiero rivoluzionario degli anni ’60-70
si sta ritirando, anzi è inesorabilmente passata,
perché tutte le MODE (da cui -> moderno e modernista…) PASSANO,
ma la Parola di Gesù Signore NON PASSA, eterna è la sua Alleanza con gli uomini, eterno è il valore e il contenuto del Mandato che Egli consegnò a Pietro, con tutte le sue implicazioni riguardanti la Dottrina, la struttura gerarchica, il Primato di Pietro (che sarà restaurato in piena funzione ed efficacia) e la Liturgia perenne, di origine immemorabile –perché divina, NON prodotto di arte e fantasia umana!-
…e che dunque la volontà di Dio è che rinasca la Chiesa di sempre, sia pure con passi lenti, ma sicuri; “natura nihil persaltum”, mentre una chiesa artificiale si fa presto a fabbricarla, (quella di tipo gonfiabile infatti richiede pochi minuti! …e altrettanti per sgonfiarla; e così quelle che si vantano dei grandi numeri di seguaci, aggiogati con plagio e/o coartazione, simili al marketing multi-level…)
...e poco tempo c’era voluto per demolire (o lesionare) quella bi-millenaria: lasciamo ora che si svolga la riedificazione avviata da papa Benedetto, secondo i tempi previsti da Dio, che si compiace di giovarsi della buona volontà di tanti uomini di Chiesa (chierici e laici) che Lo servono nell’obbedienza orante e silenziosa al Papa, sopportando con lui le umiliazioni e persecuzioni dai superbi oppositori, in attesa che il Sole della vera Santa Liturgia, dopo la lunga opprimente ECLISSI subìta per il capriccioso sperimentalismo dell’uomo ego-latrico, torni a splendere, fino alla fine dei secoli!
Giovanna
Speriamo che queste anticipazioni non mettano in allarme gli avversari della "riforma della riforma".
RispondiEliminaFonte certa ma irriferibile mi conferma sull'esistenza non solo del progetto,ma soprattutto della ferma volonta' di procedere di Sua Santita',che,pur mitissimo di modi, e'persona ostinatamente determinata.Quando vuole.E metter mano al guazzabuglio neoterico sta in cima ai Suoi desideri,per questioni di merito ed amor d'ordine.Come diceva Tacito,se la memoria non m'inganna,"Germani perfecti sunt in bene et in male".Eugenio
RispondiEliminaNella mia modesta opinione (e non sono nessuno per giudicare i grandi del Vaticano) piuttosto che una riforma della riforma ci vuole la conferma della Messa Tridentina come 'la liturgia per eccellenza' con piccoli ritocchi perchè la Chiesa è viva e va avanti come ha fatto per 2000 anni.
RispondiEliminaComunque, viva Benedetto XVI! preghiamo sempre per lui e per le sue intenzioni.
Buon fine settimana a tutti.
Cara Gabriella, una cosa non esclude l'altra, anzi si sostengono a vicenda
RispondiEliminavivo nella fiducia piena e nell' incertezza ......
RispondiEliminaho già detto che non ho la pretesa di morire da ultracentenario , questo lo sa solo il buon DIO .
Ma temo per il dopo RATZINGER .
è stato fatto il deserto e sparso il sale sul terreno conquistato .
ne renderanno ' conto a DIO gli AUTORI .
se io semplice fedele nella mia anima ho una '' macchiolina ,, ...... si fa per dire , LORO i responsabili di tanta catastrofe avranno '' macchiolone ,, cui dare spiegazioni .........
chi li difendera' davanti il GIUDICE SUPREMO ......
ed io tremo per me , quando verrà il momento ......
A Vottorio.Pel dopo Ratzinger non ci sarebbero problemi....Basterebbe usare(innocenti come..ed astuti come...)le stesse armi usate dal Montini,ma per fini piu' santi.Mi spiego.Secondo te,perche' l'Enigmatico edito' l'Ingravescentem Aetatem?Perche' sollecito ad evitare stress ai poveri cardinali ultraottuagenari?ahahahahah.Lo fece perche' voleva la piazza pulita da conservatori,e basta.S'io fossi papa,abbasserei la soglia(equiparandola,del resto,a quella generale dei 75 anni),nominerei cardinali chi dico io,il resto verrebbe con se'!E non mi si dica che a cio' osti un motivo di prudenza e rispetto umano.Se c'e' una prerogativa papale mai messa in discussione(come la nomina dei vescovi,che si vorrebbe dal basso)e' quella della nomina di cardinali,prerogativa asseverata dall'istituto delle "nomine in petto".Eugenio
RispondiEliminaDigitus erravit:VITTORIO,non Vottorio!
RispondiEliminaA me vorrebbe essere chiara una cosa e vi prego di illuminarmi.
RispondiEliminaQaundo si parla di riforma della riforma si intende la riforma della liturgia bugniniana? Scusatemi ma mi risulta difficile chiamarla altrimenti.
Il rito antico non è compreso dunque in questo processo di riforma?
O il Santo padre sta proseguendo il suo disegno di un unico rito o di un arricchimento reciproco dei due riti?
Scrivendo mi vengono in mente tutti i testi del Magistero che già hanno tentato di correggere le applicazioni errate postconciliari, la Redemptionis Sacramentum, penso alla Sacramentum Caritatis, testi ignorati!
Aspettiamo, speriamo, preghiamo!
infatti caro EUGENIO
RispondiEliminaci sapeva fare MONTINI , altro che storie ..
e meglio che tengo la bocca cucita .......
buon fine settimana !!
L'espressione "riforma della riforma" sembra alludere a una "gregorianizzazione" del rito bugninesco, che verrebbe ricondotto a poco a poco nell'alveo della tradizione.
RispondiEliminaCiò non comporterebbe ipso facto l'abrogazione dell'antico rito (anche perché trattasi di rito inabrogabile), al quale rimarrebbe, presumo, statuto di forma straordinaria.
Sullo
Due forme nel medesimo rito, tra l'altro così diverse se non opposte tra loro, è evidente che non possono coesistere per troppo tempo. Il card. Ratzinger stesso ne era consapevole.
RispondiEliminaCome sarà il domani?
Io vedo un'unica soluzione: rito antico arricchito dalle prescrizioni del Vaticano II: alcune parti in vernacolo, preghiera dei fedeli (rigidamente formulata; questa preghiera potrebbe essere modellata sulla preghiera del venerdì santo, con una monizione, un momento di preghiera silenziosa ed una conclusione, ma senza possibilità di formulare preghiere estemporanee), qualche canto in vernacolo (con severissima scelta: "guarda questa offerta" ormai va venire la nausea solo a nominarla) etc.
Naturalmente dovrà sempre essere possibile celebrare integralmente in latino, anzi, forse qualche imposizione in merito sarebbe utile.
Ma più ancora del rito si deve riformare la mentalità. E quella prodotta dal novus ordo di cattolico ha poco.
E se un rito lo si può riformare in poco tempo, non altrettanto si può fare con la mentalità. Non dimentichiamo che è una mentalità cattolica che deve essere ricostruita fin dalle fondamenta.
E per fare questo ci vorranno decenni e decenni, per non dire secoli.
Antonello
La riforma nella riforma consiste nel rimuovere tutti gli abusi e le storture nelle quali i sacerdoti degli ultimi 40 anni si sono sbizzarriti ad inventare per attirare gente in chiesa e tenere alta l'attenzione a Messa, rendendola simile ad uno show, in modo che la gente non si annoi.
RispondiEliminaInsomma una deprotestantizzazione della Messa bugniniana, una lenta ma graduale scrostatura di decine di anni di abusi liturgici, utile per consentire ai fedeli una piu' facile comprensione ed adesione, in seconda istanza, alla Messa di Sempre.
Il Pontefice e' un bavarese, e mi dicono che i bavaresi sono persone "toste"...
Ringrazio tutti per le precisazioni.
RispondiEliminaTemo che guardando la situazione dal mio osservatorio ci vorrà tempo e pazienza...
Quando discuto con persone che si dicono cattoliche e vedo non la loro ignoranza ma il loro negare, con superbia, verità di fede, mi dico che la spaccattura è profonda, che tanti, troppi cattolici non lo sono più in realtà.
E mi dico anche che c`è chi ha tollerato, permesso, incoraggiato, legittimato, questo continuo scivolamento della religione cattolica verso il protestantesimo, verso una religione fai da te.
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RispondiEliminaOff topic ancorchè....
RispondiEliminaTratto dal libretto della celebrazione odierna per la consecrazione episcopale di oggi:
“Gli Eletti si recano davanti al Santo Padre che li interroga con queste parole:
L’antica tradizione dei santi padri
richiede che l’ordinando Vescovo
sia interrogato in presenza
del popolo sul proposito di custodire
la fede e di esercitare il
proprio ministero.
Volete, fratelli carissimi, adempiere
fino alla morte il ministero
a noi affidato dagli Apostoli,
che noi ora trasmettiamo a voi
mediante l’imposizione delle
mani con la grazia dello Spirito
Santo?
C. Sì, lo voglio.
Volete predicare, con fedeltà
e perseveranza, il Vangelo di
Cristo?
C. Sì, lo voglio.
Volete custodire puro e integro il
deposito della fede, secondo la
tradizione conservata sempre e
dovunque nella Chiesa fin dai
tempi degli Apostoli?
C. Sì, lo voglio.
Volete edificare il corpo di Cristo,
che è la Chiesa, perseverando
nella sua unità, insieme
con tutto l’ordine dei Vescovi,
sotto l’autorità del successore
del beato apostolo Pietro?
C. Sì, lo voglio.
Volete prestare fedeltà, sottomissione,
obbedienza, secondo
le prescrizioni canoniche, al beato
apostolo Pietro, a cui Dio ha
dato il potere di legare e sciogliere,
e a me e ai miei successori,
i Romani Pontefici?
C. Sì, lo voglio.
Volete prendervi cura, con amore
di padre, del popolo santo di
Dio e con i presbiteri e i diaconi,
vostri collaboratori nel ministero,
guidarlo sulla via della salvezza?
C. Sì, lo voglio.
Volete essere sempre accoglienti
e misericordiosi, nel nome del
Signore, verso i poveri e tutti i
bisognosi di conforto e di aiuto?
C. Sì, lo voglio.
Volete, come buon pastore, andare
in cerca delle pecore smarrite,
per riportarle all’ovile di
Cristo?
C. Sì, lo voglio.
Volete pregare, senza mai stancarvi,
Dio onnipotente, per il suo
popolo santo, ed esercitare in
modo irreprensibile il ministero
del sommo sacerdozio?
C. Sì, con l’aiuto di Dio, lo voglio.
Dio che ha iniziato in voi la sua
opera, la porti a compimento.”
Ah se i vescovi applicassero alla lettera i loro voglio!
Ah se non li avessero messi in un cassetto chiuso con il lucchetto!
Conservazione della Tradizione, unità sotto il Successore di Pietro...fedeltà, sottomissione, obbedienza al Successore di Pietro , prendersi cura con amore del Popolo di Dio (di tutto il popolo di Dio non escludendo alcuni, ad esempio coloro che sono restati fedeli al Rito antico) .
Perchè leggendo stamattina questo testo, mi sono domandata che valore hanno ancora certi "lo voglio" se poi restano lettera morta?
Saremmo arrivati a questo scempio dottrinale e liturgico che obbliga il Papa a dover studiare e realizzare una riforma della riforma se i suoi confratelli avessero rispettato i loro "Sì, lo voglio" ?
PROMESSE BATTESIMALI
RispondiEliminala RINUNCIA:
- Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
- Rinuncio.
- Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
- Rinuncio.
- Rinunciate a Satana, origine e causa di ogni peccato?
- Rinuncio.
l'ADESIONE:
- Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
- Credo.
- Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
- Credo.
- Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne e la vita eterna?
- Credo.
Ecco, nell'ultima ADESIONE, c'è:
CREDETE LA SANTA CHIESA CATTOLICA.....
è il caso di ricordarlo, a chi ne sparla continuamente.....
Da leggere l`omelia di oggi di Benedetto XVI, ancora uno che sparla della Chiesa....se dovessimo dare ragione al commento precedente!
RispondiEliminaLo faceva già da cardinale nei suoi libri, lo ha fatto nella sua meditazione della Via Crucis del 2005, lo sta facendo da Papa richiamando senza mai stancarsi il clero ai suoi doveri!
Senza dubbio il Papa sparla della Chiesa quando parla alla plenaria della Congregazione del Clero, discorso da leggere e rileggere, lo fa quando parla ai frati di San Giovann Rotondo o ai seminaristi, lo ha fatto oggi parlando ai vescovi consacrati.
Lo ha fatto ogni volta che con trasparenza, lucidità e realismo non ha nascosto i mali di cui è afflitta la Chiesa,
Senza dubbio.
Senza dubbio sparla della Chiesa mentre riflette e studia come correggere gli abusi che ha subito la divina Liturgia.
Quanta demagogia, ma non basta per nascondre la realtà che è sotto gli occhi di tutti.
Volete prestare fedeltà, sottomissione,
RispondiEliminaobbedienza, secondo
le prescrizioni canoniche, al beato
apostolo Pietro, a cui Dio ha
dato il potere di legare e sciogliere,
e a me e ai miei successori,
i Romani Pontefici?
C. Sì, lo voglio.
--------
Incredibile...!
Ma...com'è possibile allora che poi
nelle decisioni pastorali facciano quello che vogliono, mettendosi contro il papa?
E non uno, ma tanti?...
Io non credo ai miei occhi, Luisa:
RispondiEliminanon avrei mai pensato che i Vescovi dovessero prestare un giuramento di fedeltà così semplice e forte, con tutti quei ripetuti "lo voglio!"
Ma... vuol dire veramente *voglio*, a tutti gli effetti pratici, o è solo una frase simbolica, e poi è inteso che ogni Vescovo può prendere le decisioni che preferisce, in totale indipendenza dal papa?
Luisa, lei che è più informata di me sui documenti conciliari, sa dirmi
se per caso il Concilio, tra le tante innovazioni comprese nella famosa "collegialità", ha previsto e messo per iscritto che questo giuramento di fedeltà e obbedienza non dovesse più avere valore reale ed effettivo,
ma solo formale (tanto per mantenere ...una "tradizione", un 'rituale' svuotato di contenuti)?
Giro la domanda a più competente di me, caro ingenuo, ma penso che la risposta sia contenuta nella domanda!
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RispondiEliminaPer di più caro ingenuo, penso che la stragrande maggioranza dei fedeli cattolici NON conoscono tutti questi "Sì lo voglio", li ignorano.
RispondiEliminaNon sanno che i loro vescovi si sono impegnati davanti a Dio, davanti al Successore di Pietro E davanti al popolo.
Se la maggioranza dei fedeli lo ignora o se da subito relativizza questi "Sì lo voglio" , considerandoli solo delle parole rituali, formali ma prive di sostanza, è forse così che le considerano coloro che queste parole le pronunciano?
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RispondiEliminail Sì lo voglio è la stessa formula del matrimonio; è certamente una formula sacra e solenne e notoriamente totalizzante, sia in termini di qualità che di durata, ma non è purtroppo il divorzio la realtà più diffusa e sconcertante del nostro tempo?
RispondiEliminala Chiesa è entrata in dialogo col mondo e alla fine non sono proprio le categorie mondane quelle che prevalgono e nei confronti delle quali il Papa non fa altro che mettere in guardia?
Sinceramente a me non importa un fico secco su modifiche che dovrebbe subire il novus ordo per renderlo più potabile. Per me l'UNICA messa è quella del messale 1962 e non caposco come i tradizionalisti si infervorino tanto sulla esecuzione della nuova messa che ha protestantizzato il mondo cattolico. O in latino o nelle lingue volgari resta quello che i cardinali Ottaviani e Bacci hanno lasciato scritto al riguardo nel"Breve esame critico" che ogni tanto sarebbe bene rileggere per mantenere la giusta rotta.Peter
RispondiEliminaLa coesistenza di due forme rituali non è affatto uno scandalo cui porre rapidamente rimedio, visto che nella Chiesa cattolica non da oggi coesistono più forme (pensiamo soltanto al rito ambrosiano).
RispondiEliminaCiò detto, anche io sono tra quelli poco favorevoli alle ibridazioni e assai più favorevoli al ritorno - sic et simpliciter - del Vetus Ordo Missae. Bisogna però stare con i piedi ben piantati a terra e allo stato attuale la prospettiva di una soppressione del Novus Ordo e di un ritorno universale al Vetus non è alle viste. Realistico allora pensare a una drastica racconciatura della forma ordinaria, affiancata dalla "promozione" - oltre che dalla piena "liberalizzazione" - della forma straordinaria.
Sullo
Voglio dire a Sullo che per essere potabile al NO andrebbe aggiunto l'offertorio perchè senza vittima non c'è Sacrificio , ma come adesso solo la cena o la mensa del Signore. Andrebbero abolite la preghiere eucaristiche ecumenizzanti ed auspicata la recita del solo CANONE ROMANO con l'antica formula consacratoria. Dovrebbe essere obbligatoria la comunione in ginocchio e sulla lingua ed obbligatorio il confiteor all'inizio della messa. Anche a Viterbo il papa, come ormai succede spesso ha omesso tale preghiera e non ha recitato il Canone Romano. Figuriamoci se officerebbe ,come auspicato da qualcuno, nonostante abbia promulgato la Summorum pontificum, il Vetus Ordo. Si predica bene ma si razzola male, anzi malissimo. Peter
RispondiEliminaQuel che Peter auspica, lo spiega bene Sullo, come Antonello e l'ho spiegato anch'io più volte, ed è nella volontà del Papa, anche se non sarà lui a realizzare la riforma.
RispondiEliminaIl rito paolino sarà rivisto e modificato sulla struttura del rito classico, ma ovviamente resteranno alcune innovazioni.
Reintrodotte le preghiere ai piedi dell'altare, possibilmente senza tagli, l'offertorio sacrificale, pur restando un paio dei nuovi canoni in cui sia chiaro il fine dell'azione dello Spirito.
Questo ha sempre prospettato il card. Castrillon, che non sognava, ma esprimeva il pensiero del pontefice.
Quanto ai canti, non vedo perché non si possa imparar la Messa degli Angeli, o altri più di dignitosi delle lagne in voga, come, ad es. Prostrati nella polvere, Signor io non so degno, Accogli doni o Dio ecc.
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RispondiEliminab.giorno Eugenio
RispondiEliminasorvoliamo che è meglio .....
ma a parte tutto , mi ritornano tanti conti che cominciano ad essere convinzione .
guarda che lo vedremo elevato alla gloria degli altari .......
ma quanti santi , e quanti santi scomodi ci sono dimenticati , mai conosciuti da nessuno e con grandi meriti !!!!!!!!
S. POI X alla richiesta di dare un titolo alle proprie sorelle ebbe a rispondere '' SORELLE DEL PAPA ,, ma all' insistenza rispose '' ma che male hanno fatto quelle povere donne , per dar loro questi fastidi ,, !!!!!!!!!!!!!!!!! .......................
.......... senza commento ..........
Quando trattasi della salus Ecclesiae non bisogna MAI sorvolare,anzi,al contrario,bisogna essere SPIETATAMENTE OGGETTIVI,in omaggio ed a tutela di un bene ontologicamente ed assiologicamente superiore.Questo secondo l'Angelico,il buonsenso e la natura stessa delle cose.O no???Eugenio
RispondiEliminaquando sento miagolar di gatti ........
RispondiEliminami in..........furio , che è una bellezza !!!!! ......
quando la Chiesa , o meglio i suoi portavoce ,
avranno il coraggio di ruggire !?!?!?! ..... piuttosto !!!!!
per la REDAZIONE
RispondiEliminaè stato cancellato un commento di EUGENIO . avanti la mia risposta delle 10'14 con riferimenti ad una PERSONA , ho detto persona , che ha segnato la storia della CHIESA .
Quando da tempo se ne è orami inquadrata l' intima essenza , e parlo di PERSONA !!!!!! , è completamente inutile cercare di nascondere ,........
il tempo è galantuomo , se ne vedono a chiare note e colori i frutti , i risultati al di là del suo agire ....... in segreto !!!!!!!!
Si dà il caso, Vittorio, che quella persona fosse un Romano Pontefice!
RispondiEliminaA Vittorio.Se la Redazione decide di cancellare un intervento e' giusto non recriminare.Anche perche' partecipare e' actio libera in causa sed non in effectu.Eppoi non c'e' alcun bisogno di leggere i miei scoloriti "abrege's".Molto meglio leggersi i libri di Romano Amerio,quello si' ingiustamente censurato per vent'anni.Ora sbancano le classifiche.Eppoi la verita' e' come l'olio,prima o poi viene sempre a galla.Eugenio
RispondiEliminaa proposito di ROMANI PONTEFICI , la REDAZIONE aveva definito giustamente difficili i tempi del PONTIFICATO di PAOLO VI .
RispondiEliminami ero permesso due volte di sottolineare che altri
PONTEFICI , avevano attraversato tempi ben piu' difficili senza NULLA SVENDERE ne cedere di un millimetro sulla DOTTRINA ,
E avevo indicato , riferendomi non solo alle figure da PIO IX a POI XII , ma da PIO VI in qua fino a PIO XII ...... hanno avuto forse un PONTIFICATO che procedeva su un tappeto di fiori ?? nessuna risposta .
proporrei allora , se non è fuori luogo . un blog su figure scomode di PONTEFICI del passato . non indico GREGORIO XVI , ma LEONE XII , mio conterraneo .......... vediamo quel che ne viene fuori .........
Caro Vittorio,la tua proposta e' giusta ed allettante,ma non credo possa esser questo il luogo piu' adatto per lo studio scientifico delle figure dei papi.Mi spiego.Non si puo' allestire un gabinetto di analisi cliniche nella cucina di un ristorante,e cio' non tanto per deficienza di attrezzatura(a cio' si puo' sempre ovviare,ove si voglia),quanto per difformita' funzionale del luogo,intendendo per funzionale qualcosa di intermedio tra l'oggettivo della struttura ed il soggettivo della volonta'.Fuor di metafora,fine del blog-cosi' mi par di capire-non e'venire a capo del perche' del gran sommovimento,ma cercare di ridurne al minimo possibile gli effetti negativi,con specifico riferimento al settore liturgico.Esso fornisce a noi una comoda tribuna per esporre le nostre idee,tutto sommato omoindirizzate agli intendimenti,reconditi ed espressi,dei proprietari del blog.E di questo bisogna esser loro grati,cercando quindi di "stare al gioco",secondo le regole.Permane,certissimamente,a livello sia teoretico che pratico,un nodo metodologico ineludibile:fintantoche' non si verra'a capo dell'origine,quella vera,del male,non se ne potranno mai efficacemente contrastare gli effetti.Sarebbe come creder di curare la lebbra con medicamenti ad effetto topico.Non nominando tale malattia ne' al malato ne' in sede di consulto.Salutissimi.Eugenio
RispondiElimina....... fintanto che non si verra' a capo dell' origine , quella vera , del male , non se ne potranno mai efficacemente contrastare gli effetti ...........
RispondiEliminasacrosanto !!!
ed io mi rendo conto in pieno di quello che spieghi ..........
sempre riconoscente alla REDAZIONE , per darci modo in maniera appassionata di esternare le nostre opinioni !!!!!!
....... è chiaro , la mia è stato un proporre provocatorio e se vuoi con un pò di cattiveria ......
b serata . Vittorio
Non direi con un po' di cattiveria,semmai con santa malizia,piccola virtu' lodata dal Berulle e persino dal Bourdaloue,pendente al giansenismo,assolta come piccolo vizio(da non confondere con il vizietto).Dio sia con te.Eugenio
RispondiElimina"intendimenti,reconditi ed espressi,dei proprietari del blog"
RispondiEliminaQuelli espressi, sono esplicitati nella home page di questo sito. Quelli reconditi, lo son talmente che son celati e sconosciuti perfino a noi. Quali potrebbero essere, di grazia?
Ma c'e' bisogno di chiederlo o,soprattutto,di chiederSElo?Il trionfo della Fede Cattolica,restituita al Suo massimo splendore!O no?Eugenio
RispondiElimina