Just for fun. Osservate bene il microfono di Monsignore:
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...
Poveri noi...in che mani siamo.
RispondiEliminacose che capitano...
RispondiElimina;)
come quel prete che disse durante la consacrazione: "prese il calice e rese grazie, LO SPEZZO' " et reliqua..
Un sacerdote invece diede questo annuncio:
stasera il tema della conferenza sarà "Gesù cammina sulle acque";
domani invece il tema sarà: "alla ricerca di Gesù".
Un altro sacerdote invece nel luglio 2007 durante la predica fece un elenco di tutti gli strafalcioni che i fedeli facevano quando la messa era in latino e decantava il merito della riforma liturgica che aveva eliminato una lingua che i fedeli non capivano. Passò poi ad un altro argomento e si accalorò; per finire disse: come avete visto oggi il nostro bel coro ha cantato il Kyrie ed il Gloria con un tono antichissimo; ora sempre con il medesimo tono ci canterà il credo e poi a seguire il Sanctus e l'Agnus Dei. Questi canti sono nell'antica lingua latina che non ha eguali in quanto a musicalità!
Antonello
Antonello
Gaffe nella gaffe: il Kyrie è in greco...
RispondiEliminaEma - CR
Sai che risate senza il segreto confessionale:
RispondiEliminai confessori che iniziassero a divulgare gli "strafalcioni" e i peccati dei penitenti!
Ma fortunatamente non si può.
Così ad invocare il silenzio sui nostri strafalcioni (non parlo di peccati),quanti "zitto, mi fai fare brutta figura se racconti quell'episodio, quell'errore ecc. ecc.. Sono pochi però a quanto sembra i fedeli pronti a "chiudere un occhio" sugli strafalcioni di sacerdoti e vescovi.
Errare humanum est, solo quando a errare siamo noi, e giustamente pretendiamo il perdono e il silenzio.
E quando strafalciano gli altri?
Vetrina mediatica e pubblico lubidrio-----
Mi chiedo è più pesante lo strafalcione o il peccato?
Che siano due pesi e due misure?????
Ai posteri l'ardua sentenza.
Just for fun, è l'inizio del post.
RispondiEliminaSuvvia NO, stai calmo.
Che ridere.. Una suora, leggendo un giorno la seconda lettura tratta dalla Lettera di San Paolo a Tito, per fare la saputella, aggiunse IMPERATORE, provocando la risata generale..
RispondiEliminaPer l'anonimo delle 12,15
RispondiEliminaQuesto è quello che capita per far leggere le suorine e in genere i laici...
Dai NO,
RispondiEliminanon c'è bisogno di appellarsi ai posteri per sapere se è più grave, dal punto di vista morale un peccato (mortale)o uno strafalcione (errore commesso per trascuratezza e quindi involontario).
Però, cominciando a conoscerti, mi aspetto un contro piede.
Sappi comunque che alla tua reazione ti stamperò davanti l'imprecisione grammaticale della frase:
"Ma fortunatamente non si PU0'".
Pensandoci bene anche l'avverbio mi sembra avventato.
Divagando, cosa ne pensi delle talvolta lunghe file dei comunicandi e dei comfessionali quasi sempre deserti?
Penso che non si sprechi tanta energia e non ci sia da umiliarsi ad andare in sagrestia o ovunque egli sia e dire al parroco: padre, avrei bisogno di riconciliarmi con Dio.
RispondiEliminaE al termine della confessione, senza ironia, ma seriamente dire allo stesso: grazie padre, per il ministero che ha svolto e per il quale il Curato d'Ars è diventato santo.
Miele, non aceto, e sempre nel rispetto altrui e nella carità.
e vabbe',cose che possono capitare..evidentemente quel vescovo e' un po sbadato...facciamoci una risata e...chiuso il discorso!....fossero tutti cosi' gli errori dei vescovi...
RispondiEliminaQuindi, caro NO, penso che tu sia d'accordo che chi si comunica in peccato mortale "mangia e beve la sua condanna".
RispondiEliminaSe cosi è non ti sembra che i sacerdoti dovrebbero ricordare questa realtà ai fedeli, tutte le domeniche, prima di cominciare l'omelia?
Eppure in decenni di omelie un discorso del genere non l'ho mai sentito.
Però sul Catechismo di San Pio X, quello che imparavamo a memoria, così si insegnava.
Ora che siamo diventati adulti, quella dottrina è ancora insegnata?
Mamma mia!!!!
RispondiEliminaQuanta seriosità! non riuscite a ridere nemmeno per una gaffe episcopale? Subito pronti a giudicare le intenzioni della redazione che esporrebbe al pubblico ludibrio un fatto che dovrebbe e deve solo far sorridere.
Poveretti.
Il Vescovo del filmato comunque è un gran simpaticone: ma avete visto con quanta non chalance ha sostituito il microfono con l'aspersorio?
Bravoooooo
Ah ah ah ah ah ah
Antonello
Caro sagmarius:
RispondiEliminail corso per la Comunione è biennale, e la necessità della confessione è stra-detta.
Il corso per la Cresima è triennale e la necessità della confessione è stra-ripetuta.
Corsi e ritiri vari e si ripete e stradice.
Ora chi non si vuole confessare e fa la Comunione senza, farebbe così lo stesso anche se uno risuscitasse dai morti.
Purtroppo tanti non si credono malati e non vanno dal medico o non credono al medico.
E il medico purtroppo non ha colpa, non può farci nulla.
Cmq viene spesso ripetuta tale necessità.
Poi, se questo non bastasse, esiste una gerarchia e ha i suoi mezzi. Il Papa lo ha detto di rivalutare tale sacramento (ai fedeli più che ai preti), se quindi ciò non basta faccia un documento, una circolare, che impone di dirlo all'infinito prima di ogni Messa.
Se poi nei fedeli manco sortisce effetto, comunque si continui la incessante preghiera per ciò.
Se ha avuto la pazienza di seguirmi chiedo anche a Lei: cosa ne pensa di chi somministra il sacramento della Penitenza, in modo illecito ed invalido?
Hai ragione Antonello,
RispondiEliminama il riso sulle mie labbra dura spesso poco. E una volta passato non ritorna, men che meno a comando.
Mi interessa invece sapere cosa pensa don NO su qualche questione di chiesa.
Non so se avrà voglia di rispondermi e se questo è il luogo adatto.
Comunque in attesa del prossimo lancio della Redazione ne approfitto.
@ sagmarius
RispondiElimina"Chiedere è lecito, rispondere è cortesia".
Caro don NO,
RispondiEliminanon sarà mica che esiste nella Chiesa un problema diditattica?
Che si organizzano corsi per far fare esperienza di cristianesimo e si trascura la fase cognitiva che è antecedente a quella esperienziale?
Insomma che in tutti quei corsi si sia abdicato all'insegnamento della Verità (che trascende maestro e allievo) a favore della ricerca della verità (che si risolve poi nell'autoeducazione)?
L'abbandono del metodo mnemonico (perché indice di nozionismo) non le sembra che sia stato un grave errore didattico?
Sento che in alcune regioni francesi e tedesche i ragazzi non sanno neanche il Pater e l'Ave Maria.
Detto questo passo alla parte insidiosa del suo post e ammetto la mia incompetenza a giudicare: quindi si accontenti di questa risposta: ne penso quello che ne pensa il Papa.
Suvvia signori,
RispondiEliminaquesto filmato era una parentesi per rinfrancare lo spirito e farsi due risate, ogni tanto ne abbiamo bisogno!
Il Vescovo distratto ha riso lui stesso della sua sbadataggine assieme ai presenti...
Grazie sagmarius.
RispondiEliminaA proposito, a onor del vero, non sono ne don e ne neocatecumenale.
Purtroppo tanti non si credono malati e non vanno dal medico o non credono al medico.
RispondiElimina-anche perché già si è perso in generale il senso del peccato e
-anche perché c'è un diffuso "metodo di iniziazione cristiana" in cui si insegna che del peccato non siamo responsabili (lo è il demonio), "il peccato non offende Dio", Cristo ci ha già redenti basta che abbiamo fede e facciamo parte della comunità (direi che coincide col credi fortiter di Lutero), il sacramento della Riconciliazione (con irrisione delle "casette di legno"= i confessionali) è stato istituito solo nel VI secolo...
se quindi ciò non basta faccia un documento, una circolare, che impone di dirlo all'infinito prima di ogni Messa.
RispondiEliminalo ha già fatto Giovanni Paolo II con la Misericordia Dei
Grazie Mic,
RispondiEliminaho letto la lettera apostolica Misericordia Dei, in forma di motu proprio in cui il Pontefice rivolge un forte invito ai Vescovi e, attraverso di essi a tutti i presbiteri, per un sollecito rilancio del sacramento della Riconciliazione.
Immagino che il giorno dopo 8/4/2002 il giornale dei vescovi l’abbia pubblicata, ne abbia sottolineato l’opportunità, l’abbia giudicata un documento molto importante.
Poi, dopo il solito rito dell’approvazione VOCALE, è stata gettata nel cestino e tutto è continuato come prima e peggio di prima.
Mi convinco sempre di più che l’unico Magistero rimasto è quello di Roma; le chiese particolare hanno abdicato a questo fondamentale servizio.
Roma però, purtroppo, continua a desistere dall’esercizio dell’autorità per paura di scandali, turbolenze, scismi.
Ci sarà chi godrà di tutto questo, come Nerone godeva dell’incendio di Roma, ma io mi chiedo: le anime restate senza insegnamento potranno salvarsi?
"Chi dunque s'accosta al corpo e al sangue di Cristo, a memoria di lui che per noi è morto e risorto, non solo deve essere puro da ogni contaminazione di carne e di spirito per non mangiare e bere a propria condanna, ma deve anche mostrare efficacemente la memoria di colui che per noi è morto e risorto, con l'esser morto al peccato e al mondo e a se stesso, e col vivere per Dio, in Cristo Gesù nostro Signore" (S. Basilio Magno, Il battesimo; tr. U. Neri).
Se si è perso il senso del peccato, come lo si è perso, non sarà mica a causa della desistenza dall’insegnamento, o peggio a causa dei falsi insegnamenti, coi quali uno stuolo di falsi profeti ha inquinato la Chiesa?
Ormai c’è da sperare solo nella promessa di Cristo: portae inferi non praevalebunt adversum eam.
Un miracolo dunque e prima o poi il duro castigo.
sagmarius ha detto...
RispondiElimina"Roma però, purtroppo, continua a desistere dall’esercizio dell’autorità"
Invoco io l'autorità e non va bene.
Ora la invoca lei invece?
L'ho scritto nell'articolo precedente:
"ma quale "vietato vietare"
non è questa la mia filosofia io sono per vietare eccome, oh si se lo sono!
vietare certe cose è fondamentale
vietare e basta, stop, senza spiegazioni, autorità (o /rismo, come preferisce) è proprio questo."
"Sembra strano, si contesta chi invoca e compie atti d'imperio. Eppure atti d'imperio che andassero in altra direzione credo siano desiderati.
Lo scrivevo alle ore 17,04:
"Autorità, autoritarismo, ignoranza, testardaggine, sono parole in cui mi compiaccio.
Vizi o virtù che siano, dipende da uno in che posizione si trova"
Per me che mi trovo in una certa condizione sono virtù, per chi li subisce vizi.
Ma basterebbe cambiare la posizione, i ruoli, e allora tutte le lagne di chi si lagna, diverrebbero dolci esercizi di virtù e carità."
Lo scrivevo alle ore 17,04:
RispondiElimina"Autorità, autoritarismo, ignoranza, testardaggine, sono parole in cui mi compiaccio.
Vizi o virtù che siano, dipende da uno in che posizione si trova"
Per me che mi trovo in una certa condizione sono virtù, per chi li subisce vizi.
Ma basterebbe cambiare la posizione, i ruoli, e allora tutte le lagne di chi si lagna, diverrebbero dolci esercizi di virtù e carità."
Vedi, NO, come il MENZOGNERO si smaschera?
Come puoi convincerci che le virtù che nomini siano tali non di per sé stesse ma solo se vissuti nella tua posizione nel tuo contesto e diventino di segno opposto altrove?
RELATIVISMO spinto, quindi?
e anche IGNORANZA e illogicità (assenza di Logos) becere, direi!
Caro NO,
RispondiEliminaè indubbio che l’errore sul piano intellettivo – conoscitivo, una volta confutato, diventa irrilevante. Non così , sul piano esperienziale – soggettivo; da questo punto di vista gli errori un pregio l’hanno: riconosciuti come tali vanno ad aumentare quella che si chiama “esperienza”; vale a dire entrano nella memoria come tali e costituiscono una sorta di vaccino, che l’intelletto trova senza troppi sforzi a sua disposizione per non ripeterli.
Vengo al punto: le distinzioni di Pastorelli mi sembravano talmente chiare e evidenti da permettere, dopo il momento polemico, la rettifica del tuo pensiero e l’acquisto di “esperienza”.
Non è stato così e MIC ha avuto buon gioco a trafiggerti.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.