Post in evidenza

Sono sante le carmelitane scalze di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 dai rivoluzionari

Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...

giovedì 9 luglio 2009

Che fine ha fatto mons. Perl?

In merito al piccolo "giallo" relativo all'abolizione dell'incarico di Vice-Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei e quindi all'attuale posizione di mons. Camille Perl, traduciamo una breve nota di padre John Zuhlsdorf apparsa oggi sul suo blog What Does the Prayer Really Say? :

Una piccola nota su Mons. Perl

In seguito al nuovo assetto della Pontificia Commissione Ecclesia Dei ci si è chiesti se egli mantenesse o meno il suo incarico ed in quale ruolo potrebbe continuare a far parte della Commissione.
Ho risolto il problema nel modo più semplice: chiedendolo a lui.
Mons. Perl, che ha servito e sofferto a lungo, è stato mandato in pensione!
Gli auguro di cuore ogni bene. Egli ha lavorato in un ruolo poco invidiabile per oltre 20 anni. Inoltre è una delle persone più gentili che io abbia conosciuto a Roma. Sicuramente uno dei preti più gentili!
Msgr. Perl rimane un Canonico della Basilica di San Pietro, quindi attualmente resterà a Roma.
Auguro di cuore a mons. Perl un felice riposo!

23 commenti:

  1. Anche a me spiace che Mons. Perl sia stato mandato in pensione.
    Quante volte gli abbiamo fatto visita con il cuore in mano perchè eravamo ingiustamente perseguitati a causa del nostro amore per la Messa di sempre !
    Quanti consigli abbiamo ricevuto da lui per innumerevoli dettagli di carattere liturgico !
    Anche lui, come Mons. Ranjith se ne va e con lui si conclude un'epoca per entrare in una nuova fase che , per ora, si preannuncia, nebulosa ed incerta !
    Io mi auguro che anche questo provvedimento non sia il regalino chiesto al Papa da alcuni potentati curiali ( i liturgisti onnipotenti ?) che in questo modo hanno voluto porre un freno alle innovazioni in campo liturgico giudicate troppo inclini alla tradizione.
    Certamente le nostre solenni liturgie rimarranno sguarnite dall'assenza di Mons. Perl che tante volte, vincendo una certa ritrosia di partire da Roma, con animo particolarmente umile e devoto ha accettato di andare in giro per l'Europa al fine di rappresentare degnamente la Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
    Grazie Monsignore per tutto quello che ha fatto per noi : poveri, bastonati e incompresi servitori della Chiesa nell'antico e venerando rito romano antico.
    Andrea Carradori

    RispondiElimina
  2. E' vergognoso il modo canesco con cui il Papa (o Bertone??) abbia liquidato quest'uomo di Dio.

    Si parla di verità nell'amore, sarebbe bene incominciare a rispettare chi ha tanto lavorato per la Verità e con amore!

    NON SI FA COSì!

    Sono indignato!
    ___________

    Caro Mons. Perl, coraggio! continui a fare del bene, certo ora si sentirà tradito, non importa il Signore le indicherà certamente un altro modo per fare il bene!

    Dio la benedica a l'accompagni in questa sua nuova fase della vita!

    con affetto sincero!

    don Massimiliano

    RispondiElimina
  3. Reverendo,

    Noi non abbiamo elementi per dare giudizi sulla questione. Quindi prudenza, e rispetto, nei giudizi.

    RispondiElimina
  4. Si parla di verità nell'amore, sarebbe bene incominciare a rispettare chi ha tanto lavorato per la Verità e con amore!

    NON SI FA COSì!

    Sono indignato!
    ___________

    Sono d'accordo
    Ignacio

    RispondiElimina
  5. Come seguace della FSSPX non ho mai avuto nulla da spartire con quest'uomo, però lo stimavo... si, mi unisco anch'io all'ingignazione per il trattamento. Non è un bell'esempio di giustizia quando eminenti canaglie si vedono prolungato l'incarico oltre i 75 anni e un servitore fedele e (moderatamente) coraggioso viene messo nel cantuccio.

    NON SI FA COSÌ!

    RispondiElimina
  6. "eminenti canaglie" mi sembra eccessivo.
    Tu, Paolo, cosa hai fatto nella vita per sentirti così superiore?
    Hai indetto qualche concilio? Hai fondato qualche comunità cristiana in paesi pagani? Scusa il tono ma...

    RispondiElimina
  7. Ulteriore esempio del declassamento e della limitazione del raggio d'azione di tutto ciò che è tradizionale.
    Con il pontificato di Benedetto 16° sta succedendo e succederà come con la "Veterum sapientia": non una rinascita della tradizione, ma il pretesto per il suo definitivo affossamento.
    Ridico cose che ho già detto.
    Con la SPC e la revoca della scomunica, è accaduto il classico caso del proverbio: chi troppo vuole, nulla stringe.
    La presenza di un masso ingombrante come il motu proprio SPC ha raggiunto il solo risultato di ricompattare tutti gli avversari, lasciando perplessi molti tutt'altro che progressisti.

    Sarebbe stato meglio:
    - stare nella situazione codificata da Wojtyla
    - ed erodere le resistenze spiritoconciliari, attraverso:
    - la via stretta dello studio rigoroso e della conseguente pubblicistica divulgativa, ma anche accademica
    - lavorando così per l'autoriforma della riforma liturgica in senso più tradizionale
    - rafforzando progressivamente ma senza strappi l'influenza e la capacità propulsiva e dissuasiva dell'Ecclesia Dei.

    La discutibile gestione del caso Williamson non è che la punta dell'iceberg.
    Se poi si aggiunge che SPC sembra scritto da giuristi con l'unico scopo di farlo agevolmente sabotare, il cerchio si chiude.

    Mi sa tanto che il rimedio è stato peggiore del male.
    Ora l'unica cosa da fare è ricompattare le file, agendo per obiettivi minimi e durevoli, non vittorie di Pirro.
    Attendendosi però sempre cattive nuove.

    RispondiElimina
  8. per anonimo delle 7.35:

    perchè tu nella chiesa di oggi vedi fondatori di comunità cristiane in terre pagane, ho qualcuno che ha indetto concilii?
    per molte personalità della chiesa di oggi convertire è troppo politicamente scorretto e per quanto riguarga il voler indire un concilio...beh, non farti illusioni un vaticano III non sai in quanti lo sognano (anche tra le alte gerarchie) per distruggere quanto resta (poco) di veramente cattolico nella chiesa di oggi.

    alessandro

    RispondiElimina
  9. Solo i nostri nipoti conosceranno i motivi dell'allontanamento di Roma sia di Ranjith sia del pensionamento di Perl. E' vero che seri inutili sumus ma quando siamo usati dal Signore. Quando invece sono gli uomini ad usare altri uomini ciò è profondamente anti cristiano. Alessandro (non sono l'Alessandro delle 7,52)

    RispondiElimina
  10. Immagino che le persone impegnate nell`applicazione corretta del SP, nella difesa del Rito antico, si informeranno, perchè effettivamente, così a primavista potrebbe sembrare che i beneficiari, i PRIMI beneficiari del Summorum Pontificum siano stati dimenticati in questo cambiamento.
    Non posso credere che Benedetto XVI abbia ceduto ad un ricatto, e che per contentare o calmare i progressisti abbia "liquidato" il SP in un cassetto per dare la priorità alle discussioni con la FSSPX.

    Il SP esiste, è in vigore tale e quale, prevede il ricorso all`Ecclesia Dei che, a meno di una modifica, resta l`istanza di ricorso.
    Sarà la responsabilità di chi constaterà un`eventuale cambiamento e cioè porte chiuse, di farlo sapere e in modo sonoro. Internet lo permette.
    O mi sbaglio?

    RispondiElimina
  11. Invece di cercare colpevoli altrove, forse il cambiamento di atteggiamento del Pontefice (ammesso che ci sia...) si deve anche alle posizioni oltranziste di alcuni o di molti amanti della forma straordinaria, alle critiche talvolta feroci con cui essi bollano quasi come eretico il Novus Ordo e alla conseguente divisione che tutto ciò sta creando di fatto nella Chiesa.
    Codex

    RispondiElimina
  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  13. le riserve - non tanto sul NO, quanto sulla creatività che consente che può sfociare in abusi liturgici, che non sono pochi - sono più che fondate

    quanto all'attribuzione di responsabilità di Codex, mi sembrerebbe più plausibile la volontà del Papa di dare un contentino ai vescovi tedeschi e forse non è un caso che abbia fatto uscire il Motu proprio proprio dopo le ordinazioni
    atteggiamento compromissorio, sì, ma in situazione davvero pesante!

    RispondiElimina
  14. E no, scusatte, ERA ORA! L'inutilità di Perl è stata un afronto a tutti coloro che si sono richiamati a la Commision invano

    Dom G.

    RispondiElimina
  15. CARA REDAZIONE

    il commento d'un sedicente prete che parla di modo "canesco" con cui il Papa (o Bertone)
    ha allontanato mons. Perl dall'Ecclesia Dei, più che un lieve buffetto avrebbe meritato la cancellazione.
    Qui si eliminano commenti per molto meno (non parlo per me che sino ad ora sono stato graziato).

    La figura e l'opera di mons. Perl non son discutibili, son dogmi di fede tutti i suoi atti?
    Io ad es. non ho condiviso il permesso concesso dall'Ecclesia Dei (presidenza Mayer e segreteria Perl) al Barroux, e alla Misericodia di Torino con un fax frettoloso e quasi confidenziale, a firma Perl, di celebrare con un Messale che non è quello del 1962, il solo a cui il Motu Proprio di Giov. Paolo II riconosce il diritto d'esistenza, ma con un messale ch'è un miscuglio di quelli del '62, 65, 67: insomma con un rito ibrido.
    Me ne occupai a suo tempo in uno scambio di opinioni col citato monsignore.
    Il quale resta canonico vaticano, ricordiamocelo, mica è stato mandato a far da vice parroco in qualche paesino sperduto tra i monti, dove del resto mancan i preti e gli abitanti devono andar a destra e sinistra per trovar una chiesa aperta. Troppi vescovi e monsignori pensionati d'oro e troppe parrocchie sguarnite e, queste sì, declassate.
    Del resto, se la carica di vice-presidente non è più prevista dalla rinnovata Commisione si sarebbe dovuto crearla ad personam?
    Se la Nuova Commissione avrà bisogno della sua esperienza lo consulterà. Se non lo consulterà vorrà dire che non lo ritiene indispensabile.
    E poi, dietro certi spostamenti in Vaticano c'è sempre un complesso di motivi che a noi sfuggono.

    (In occasione dell'allontanamento dell'indimenticabile card. Ottaviani si sarebbe dovuto far le barricate?)

    RispondiElimina
  16. "Io ad es. non ho condiviso il permesso concesso dall'Ecclesia Dei (presidenza Mayer e segreteria Perl) al Barroux, e alla Misericodia di Torino con un fax frettoloso e quasi confidenziale, a firma Perl, di celebrare con un Messale che non è quello del 1962, il solo a cui il Motu Proprio di Giov. Paolo II riconosce il diritto d'esistenza, ma con un messale ch'è un miscuglio di quelli del '62, 65, 67: insomma con un rito ibrido.
    Me ne occupai a suo tempo in uno scambio di opinioni col citato monsignore".

    Questa espressione è un tipico esempio, immagino non del tutto consapevole, visto che a dire e a fare così è persona integra e generosa, della famosa parabola dei creditori.
    Dunque: la libertà che si chiede a se stessi, non vale per gli altri.
    La pluriformità cede all'esclusivismo.
    Il riso di Mordor progressista e spiritoconciliare è la non voluta ricompensa.
    Questo è il momento di cambiare registro.

    RispondiElimina
  17. EL CID, questo l'ho già letto altrove. Via, cambia registro e sii meno petulante.
    Io sono perfettamente consapevole di quel che scrivo, perché prima di scrivere studio e penso.
    Che tu sia in grado di affrontar certi problemi di grande portata teologico-giuridica ho molti dubbi

    RispondiElimina
  18. Il semplice fatto che uno studi su testi diversi dai quelli a te "sacri", ti autorizza a dubitare della competenza altrui.
    Prendo atto e per carità non aggiungo. Grazie.

    RispondiElimina
  19. Sfido chiunque, in questo blog, a spiegare dove vuoi andare a parare coi tuoi verbosi e svolazzanti commenti.
    Evidentemente da testi confusi idee confuse.

    RispondiElimina
  20. Una buona notizia: http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1339277

    RispondiElimina
  21. In sostanza mons. Perl è stato giubilato, a quanto padre con sommo COMUNE giubilo dei liturgisti neoterici e di qualche tradizionalista stile Benigni.
    Mi sa che lo rimpiangeranno i giusti.

    RispondiElimina
  22. Prego la gent.ma Redazione di sostituire il post precedente, con questo (corretto):

    A quanto pare mons. Perl è stato giubilato, con sommo COMUNE giubilo dei liturgisti neoterici e di qualche tradizionalista stile Benigni.
    Mi sa che lo rimpiangeranno i giusti!

    RispondiElimina
  23. ["Presso i locali di S. Francesco Poverino a Firenze abbiamo sempre ospitato la mensa dei poveri, prima gestita dall'opera della Madonnina del Grappa"
    Ricordo questa vicenda. E il suo epilogo (il novelliere)].

    Pregasi riscontro.

    RispondiElimina