Ci teniamo a pubblicare un ampio stralcio di una profonda meditazione di P. Scalese, barnabita, nel suo blog Senza peli sulla lingua (e in effetti...), nel quale vi invitiamo ad andare per leggere il testo completo qui riportato in estratto.
Sul primo post di questo blog elencavo una serie di frutti non previsti e non desiderati del Concilio Vaticano II: "La riforma liturgica ha rese deserte le chiese; il rinnovamento della catechesi ha diffuso l’ignoranza religiosa; la revisione della formazione sacerdotale ha svuotato i seminari; l’aggiornamento della vita religiosa sta mettendo a rischio l’esistenza di molti istituti; l’apertura della Chiesa al mondo, nonché favorire la conversione del mondo, ha significato la mondanizzazione della Chiesa stessa".
Successivamente, a proposito di tali frutti, ho parlato di "eterogenesi dei fini". Nei giorni scorsi, ripensando alle reazioni scomposte di alcuni (non tanto semplici fedeli, quanto soprattutto Vescovi) a certi fatti (prima il motu proprio Summorum Pontificum, poi la remissione della scomunica ai quattro Vescovi lefebvriani, ora la decisione della Fraternità San Pio X di procedere a nuove ordinazioni sacerdotali), stavo riflettendo che c'è un altro frutto non previsto e non desiderato, forse il piú amaro di tutti: la divisione all'interno della Chiesa.
Fra gli obiettivi del Concilio c'era l'ecumenismo, inteso in senso ampio, sia come ristabilimento dell'unità dei cristiani, sia come perseguimento dell'unità della famiglia umana, attraverso il dialogo interreligioso e la collaborazione con gli uomini di buona volontà. Che cosa non si è fatto in questi anni per realizzare tali obiettivi? In certi casi si è messa a rischio la stessa identità di cristiani cattolici pur di trovare qualche punto in comune con i fratelli non-cattolici o non-cristiani o non-credenti. Saremmo ingiusti se dicessimo che non ci sono stati punti risultati; ma certo questi sono notevolmente al di sotto delle aspettative. Ora, oltre a tali scarsi risultati, dobbiamo prendere atto che si sono create nuove divisioni, questa volta all'interno della Chiesa cattolica stessa. Che divisioni, nella Chiesa, ci siano sempre state (fin dalle origini), è un dato di fatto. Che sia necessario che ci siano divisioni, lo dice San Paolo (1 Cor 11:19 "perché si manifestino quelli che sono i veri credenti in mezzo a voi"). Che non ci si debba scandalizzare di tutto ciò, siamo d'accordo. E però si rimane un po' male nel constatare che il Concilio, annziché creare unità, ha provocato nuove divisioni.
È vero — ce lo ha ricordato lo stesso Pontefice in non ricordo piú quale occasione [nell'epocale discorso alla Curia romana del 22 dicembre 2005] — è successa la stessa cosa dopo tutti i concili. Ma in quei casi posso capirlo, perché si trattava di concili dogmatici, che definivano dottrine, che a qualcuno potevano apparire nuove. Prendiamo come esempio il Vaticano I: capisco che ad alcuni la definizione dell'infallibilità pontificia poteva sembrare una novità rispetto alla tradizione della Chiesa. Per questo stesso motivo posso capire che ad alcuni certe "novità" del Vaticano II siano potute apparire come una rottura con la tradizione. Ma faccio fatica a capire l'atteggiamento di quanti quotidianamente si appellano al Concilio e al suo "spirito" e poi si mostrano tanto accaniti contro i loro fratelli tradizionalisti.
Il Vaticano II non è stato un Concilio dogmatico; non ha definito nessuna nuova dottrina; il suo unico scopo era quello di trovare un nuovo "stile": ciò che era in ballo non erano i contenuti, ma il modo di proporre i contenuti di sempre. E invece che cosa è avvenuto? Si è assolutizzato ciò che era relativo, trasformandolo cosí in ideologia, senza rendersi conto di rinnegare cosí nei fatti ciò che si afferma a parole: si parla di dialogo, unità, carità; forse si praticano tali virtú coi "lontani", ma poi non si ammette alcuna tolleranza verso i fratelli della stessa Chiesa.
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Dopo tanti bei discorsi, ecco il risultato. Forse il Vaticano II dovrebbe costituire una lezione per la Chiesa: nessun Concilio aveva mai scritto tanti documenti, diciamo pure, tanti bei documenti, con i quali non si può non essere d'accordo. Ed ecco, che cosa sono stati capaci di produrre tali documenti? Divisione. Certo, tale risultato non è stato in alcun modo voluto: si voleva l'unità, ed è arrivata la divisione. Proprio perché non voluto, tale risultato non può essere addebitato al Concilio. Eppure, c'è qualcosa non torna. Forse, all'origine del Concilio c'è stato un pizzico di presunzione, di voler giudicare il passato e di essere in grado di riformare la Chiesa con le nostre mani. Forse è mancata al Vaticano II la modestia, l'umiltà di chi sa che la fedeltà al Vangelo non è frutto di umana pianificazione, ma puro dono della grazia.
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Dopo tanti bei discorsi, ecco il risultato. Forse il Vaticano II dovrebbe costituire una lezione per la Chiesa: nessun Concilio aveva mai scritto tanti documenti, diciamo pure, tanti bei documenti, con i quali non si può non essere d'accordo. Ed ecco, che cosa sono stati capaci di produrre tali documenti? Divisione. Certo, tale risultato non è stato in alcun modo voluto: si voleva l'unità, ed è arrivata la divisione. Proprio perché non voluto, tale risultato non può essere addebitato al Concilio. Eppure, c'è qualcosa non torna. Forse, all'origine del Concilio c'è stato un pizzico di presunzione, di voler giudicare il passato e di essere in grado di riformare la Chiesa con le nostre mani. Forse è mancata al Vaticano II la modestia, l'umiltà di chi sa che la fedeltà al Vangelo non è frutto di umana pianificazione, ma puro dono della grazia.
Senza il Concilio si sarebbero risolte le diatribe cristologiche con le Chiese ortodosse d'oriente? Senza il Concilio si sarebbe pervenuti alla dichiarazione sulla giustificazione con i luterani del 1999? Senza il Concilio noi laici cattolici avremmo iniziato (timidamente) ad avvicinarci alle Scritture? Forse no. Alessandro
RispondiEliminaNon già frutto amaro del Concilio ma tradimento di quanto esso volle fu la riforma liturgica (che si allontanò e di molto dalla mens del Concilio) e le cui nefaste conseguenze (proprio perchè si allontanò dai dettami conciliari) sono sotto gli occhhi di tutti. Alessandro
RispondiEliminaLe diatribe cristologiche con l'Oriente sono state risolte? Scusa la mia ignoranza, ma quali? Il Filioque rimane e il primato petrino anche.
RispondiEliminaLa dichiarazione sulla giustificazione mi sembra che invece di risolvere il problema pasticci una soluzione di compromesso.
Sono luca, le rispettive scomuniche sono state ritirate, mi pare che oggi papa e patriarca di Costantinopoli siano spesso ospiti l'uno dell'altro, (prossimamente, il 29 Giungo, per la festività dei santi Pietro e Paolo, il patriarca di Costantinopoli verrà a Roma), mi pare che santi ortodossi (ad esempio Silvano del monte Athos) siano considerati tali anche da noi cristiani d'occidente, mi pare che san Francesco d'Assisi sia considerato santo anche dagli ortodossi al pari di Serafino di Sarov. Contra factum non valet argumentum: grazie al concilio le due Chiese parlano tra di loro e si stimano reciprocamente. Benedetto Dio nel Suo Santo Spirito che ci ha fatto questo dono prodromico a tanti altri doni venturi.
RispondiEliminaRimane la domanda che ha fatto Alessandro: "Senza il Concilio noi laici cattolici avremmo iniziato ad avvicinarci alle Sacre Scritture?"
premetto che non sono un teologo nè ho studiato teologia. Il Filioque mi appare una diatriba trinitaria e il primato petrino (di giurisdizione) investe appunto il vescovo di Roma. Alessandro
RispondiEliminaBellissimo l'articolo di padre Scalese. Con poche frasi sintetiche ha centrato pienamente il problema, a differenza degli scritti dei teologi conciliari che versano litri di inchiostro senza, credo volutamente, farsi capire.
RispondiEliminaSi... perchè la Verità in genere è semplice e si comunica da sola. Per imbrogliare le coscienze invece bisogna "sudare sette camice" alambiccandosi con lunghi libri e discorsi con l'obiettivo ultimo di creare confusione e confondere le acque.
Bravo padre Scalese! Un barnabita coraggioso!
Non capisco Alessandro, e chiederei l'intervento risolutore di un sacerdote o della redazione.
RispondiEliminaIl concetto di Trinita' degli ortodossi e' diverso da quello cattolico. La verita' e' fatta per essere riconosciuta e amata. Non intendo avventurarmi oltre tali limiti. NN e' un dettaglio da poco. Le chiese ora si parlano... in tempo di internet tutti parlano....magari tanto per parlare... fa' tanto chic!!!!! Sono i frutti che mancano.... si parla anche con i mussulmani.... e con gli ebrei..... e i fatti quali sono??? chiedetelo a chi vive a stretto contatto con loro.
Nn mi sembra che esista un calendario comune cattolico ortodosso.
Il Concilio ha le sue responsabilita'. dovute anche alle sue belle ambiguita'.
NULLA SUCCEDE X CASO NELLA VITA.
anche della Chiesa.
Qualche domenica fa' in occasione di una prima comunione il prete invitata tutti i presenti anche coloro che che NN ENTRAVANO IN CHIESA DA ANNI A FARE LA COMUNIONE.
Anche questo e' un frutto del Concilio.
Per fortuna che il popolo nn l'ha preso in parola......
Nn ditemi che questo e' un pensiero cattolico.
per concludere sugli ortodossi, penso siano molto critici sulla riforma conciliare della Chiesa, tanto che stanno facendo il tifo per una "restaurazione " liturgica. disapprovano la ns. leggerezza 40ennale in materia
ripeto: non sono un teologo nè ho studiato teologia ma i problemi aperti con gli Ortodossi mi pare (ripeto: mi pare) siano 4:
RispondiEliminaa) Filioque;
b) primato di giurisdizione del vescovo di Roma;
c) divorzio;
d) purgatorio.
Alessandro
Per quanto mi consta nei testi conciliari non c'è scritto che si può ricevere la Comunione anche se non si è in grazia di Dio, cioè se si è in stato di peccato grave. Alessandro
RispondiEliminaLe due Chiese "si parlano"....
RispondiEliminaInfatti la Chiesa Ortodossa Russa non ha mai voluto che Giovanni Paolo II andasse in visita pastorale a quelle terre.
L'ecumenismo è la barzelletta cui credono solo gli pseudo cattolici. Gli altri (ortodossi e protestanti) se la prendono solo in ridere.
L'ostilità degli ortodossi russi a GPII fu dovuta soprattutto al fatto che egli era polacco, popolo per il quale i russi nutrono sentimenti di avversione e superiorità.
RispondiEliminaNon a caso, con un papa tedesco si sono avuti contatti e relazioni assai più veloci e marcate.
Certo, l'intervento del barnabita de cuius non è dei più felici: se è per quello, mi risulta che anche il Vaticano I "produsse" "divisioni", e anche il Tridentino. E "produssero" anche abusi.
Il punto è questo: non c'è sempre un rapporto di causa-conseguenza fra ciò che un Concilio dice e le cose che vi si attuano nei tempi successivi.
E siccome ognuno è figlio più del proprio tempo che dei propri padri...
Scusate l'ignoranza, ma che senso ha parlare di scomuniche reciproche?
RispondiEliminaLa Chiesa di Cristo è la Chiesa una santa cattolica apostolica romana; è impossibile che una Chiesa particolare o locale o scismatica scomunichi la Chiesa di Cristo.
Io ritengo che la scomunica della Chiesa cattolica non sia mai esistita. è un assurdo logico che la Chiesa cattolica possa essere scomunicata.
Alessandro, a proposito di laici ho letto da poco una biografia di un modella di santità laica che mi ha molto impressionato: San Giuseppe Moscati. Costui è vissuto e morto ben prima del Concilio Vaticano II... da dove avrà attinto questa santità?
questo per dire che non vedo un problema di avvicinarsi alle Scritture, ma di essere o non essere cristiani, di andare a Messa tutti i giorni se possibile (così faceva il dottor Moscati), di essere assidui frequentatori dei Sacramenti, di essere cristiani sempre, anche e soprattutto nella propria professione.
Giovanni Mandis
Il punto è sempre quello: il Concilio. Lascio ai teologi dirimere le questioni teologiche e ciò che ad esse è connesso.
RispondiEliminaMa chiedo: può il Concilio essere considerato il vaso di Pandora dal quale escono tutti i mali della Chiesa?
In coscienza, pur avendo presenti le tragiche conseguenze della riforma liturgica (forse contra, forse ultra Concilium) non mi sentirei di risponderede alla domanda che mi sono posto: adfermative. Alessandro
Ho letto l'intervento di Padre Scalese, concordo sul suo pensiero soprattutto nella parte conclusiva che parla di umiltà, Gesù del resto lo haq detto: senza di me non potete far nulla. Lebuone intenzioni dei Papi e dei padri del Vaticano II evidentemente non sono bastete.
RispondiEliminadon Bernardo
ALE, le diatribe con gli Ortodossi son risolte? il documento del 99 coi protestanti conclude qualcosa positivamente? la Sacra Scrittura la leggevamo noi da bambini, opportunamente guidati.
RispondiEliminaDa questo punto di vista siamo al punto di partenza, salvo rapporti più o meno formali e benedizioni comuni, con Papi e patriarchi, ed anche con falsi vescovi.
Sono Luca, resta il fatto che molti santi ortodossi sono riconosciuti anche dall'occidente cristiano, ad esempio San Silvano del Monte Athos morto nel 1938.
RispondiEliminaSan Silvano era un ortodosso che credeva in TUTTO quello in cui credono i CRISTIANI ORTODOSSI d'oriente ma questo NON ha impedito anche alla Chiesa di occidente di proclamarlo santo.
Anche a me sembra grottesco che il Concilio possa essere considerato il vaso di Pandora dal quale escono tutti i mali della Chiesa.
Per quel che riguarda l'articolo di padre Scalese, più che d'umiltà mi sembra più appropriato parlare di Carità: La Carità è paziente, è benigna la Carità e si compiace della verità. La Carità è Cristo, in tal senso ha ragione don Bernardo, sta scritto: senza di me non potete far nulla.
Senza negare la Verità, bisognava usare la Carità con Marcel François Lefebvre e NON "i colpi di maggioranza".
Se in Cristo crocifisso, la Verità è al servizio della Carità, come posso eliminare la Verità (= Cristo) in nome della Carità (= Cristo) ?
Può forse Cristo essere diviso in Sé ? NO ! infatti Cristo, che è veritiero e fedele alla volontà del Padre, è risorto! Ed è stato risuscitato dal Padre che è “Verax” (Verace) !
(Efesini 4:15) Al contrario, vivendo secondo la Verità nella Carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di Lui, che è il capo, Cristo, Lui di cui il Salmo (44)45:3-4 dice:
Sei Tu il più bello tra i figli dell’uomo, sulle Tue labbra è diffusa la grazia, così Ti ha benedetto Dio per sempre. Cingi il Tuo fianco delle Parole di Dio, o Forte avanza trionfante con gloria e fierezza: cavalca per la verità, la mitezza e la giustizia !
E il verso 4 del Salmo può anche essere tradotto:
Cavalca con successo a causa della verità e di un’ umile giustizia
Resta il fatto che il 29 giugno (festa dei santi Pietro e Paolo) il patriarca di Costantinopoli verrà a Roma e sarà ricevuto con affetto da Benedetto XVI.
ALE,vedo che altri t'ha risposoto e mi scuso se sono stato ripetitivo. I punti fondamentali che tu citi come centrali nella distinzione tra ortodossi (scismaitici ed eretici) non son di poco conto.
RispondiEliminaLe visite tra poatriarchi d'Oriente e quello d'Occidente, son un aspetto positivo: ma restano a quel livello. Visite, contatti, discussioni. Quelle di Ravenna han lasciaoto il tempo che vevan trovato.
Il Primato Petrino non è solo di giurisdizione burocratica,implica anche altri "poteri" del papa, e tu lo sai meglio di me: è il capo della Chiesa, il Vicario di Cristo. e solo lui, oltre ai vescovi con lui approvante, parla infallibilmente quando Cristo lo richiede.
La sc omunica che Paolo VI si fece levare da Atenagora è una macchia su quel papa: insomma riconosceva d'esser eretico e scismatico!!!
Oh, adesso ho capito! P. Scalese è un barnabita: allora l'ho conosciuto quando era a Firenze, presso l'ottimo collegio, ormai morto e sepolto, della Querce. Era un gran bravo e dotto sacerdote. Mentre tutte le porte di sale di isitituti religiosi ci si chiudevano in faccia, lui ci aprì il salone del collegio, gratuitamente: vi tenemmo una bella conferenza organizzata da me a nome di UNA VOCE.
RispondiEliminaLuca, detto con carità: faccio fatica a seguirti. Se potessi esprimere le tue idee in modo più sintetico e semplice te ne sarei grato
RispondiEliminaBellissimo articolo, con il quale vengono messi in risalto i punti controversi del Concilio. Si potrà anche dire che il Concilio non è stata la causa di tutti i mali, ma certamente ne ha creati molti. Ad esempio la riforma liturgica, non è stata fatta come previsto dalla Sacrosantum Concilium, che prevedeva la conservazione della lingua latina. Inoltre anche con il dialogo con le altre religioni, a mio modo di vedere, ci si è spinti troppo oltre, basta ricordare il famoso incontro di Assisi, che rimarrà per sempre come una pagina tragica nella storia della Chiesa.
RispondiEliminaMAX, non solo Assisi, purtroppo. D'incontri del genere se ne sono avuti molti, troppi. Che siano risultati graditi a Dio, l'unico vero, ho qualche motivato dubbio. "Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori che me".
RispondiEliminaCaro Dante, sono luca, hai perfettamente ragione nel ricordare l'Unico. Questo non vuol dire che non si possa parlare o condividere valori comuni, come ad esempio la pace! Definire gli incontri di Assisi "una piaga tragica" mi sembra veramente eccessivo! piuttosto sono stati "una carnevalata per la pace" ? Se hanno promosso il dialogo e la pace allora ne è valsa la pena!
RispondiEliminaLe statue di Budd sull'altare accanto al Tabernacolo racchiudente il SS.mo, come testimimonia il lumino acceso, preti e suore che s'inchinano a budda, vescovi che si fan benedire da stregoni, e polli sgozzati sull'altare in S. Chiara, a chi possono aver prodotto un bene?
RispondiEliminaDal confonder Dio e Belial può nascere il bene? Per me no. E,
infatti dimmi quante conversioni all'unica vera religione questi eventi han prodotto. Non è questo il fine dell'autentico ecumenismo? O è altro?
Alessandro si chiede e ci chiede:
RispondiElimina"senza il Concilio noi laici cattolici avremmo iniziato (timidamente) ad avvicinarci alle Scritture?"
Rispondo:
"innumerevoli santi hanno abbondantemente nutrito la loro pietà verso Dio attingendo da quel messale le letture della Sacra Scrittura" (Paolo VI, Costituzione Apostolica Missale Romanum)
Solo nella novena al Sacro Cuore di sant'Alfonso, in ogni singola meditazione quotidiana, ci sono una media di 10 citazioni bibliche: cioè il pane della Parola spezzato!
Antonello
Che siano risultati graditi a Dio, l'unico vero, ho qualche motivato dubbio. "Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori che me".
RispondiEliminaquesto mi ricorda il Romano Amerio di Stat Veritas
"Post hoc, propter hoc?" Si dovrebbe provare che è il Concilio la causa di tutti questi mali... Senza il Concilio le cose sarebbero andate meglio? Ne dubito!
RispondiEliminaA TE LA PROVA.
RispondiEliminaCio' che contano sono i fatti, ho 39 anni, mi sono accostato ai sacramenti senza nemmemo sapere la distinzione tra peccato mortale o veniale, venivo "istruito" su dei catechismi che parlavano di amore.... tutte cose astratte....
RispondiEliminaPoi ho iniziato ad accostarmi a 30 Giorni, piu' grandicello, poi a Messori, e poi alla stampa tradizionale. Ho letto anche Romano Amerio invito Ale e Luca a dargli una lettura.... c'e' una differenza abissale, tra un autore di questo calibro e altri... la differenza sta' nella chiarezza e limpidezza.... semplicita' coerenza e razionalita'.
HO vissuto in parrocchia il giorno di Assisi... anche in parrocchia vi era un aria protestante.... ognuno in chiesa si alzata e ispirato diceva la sua preghiera x la pace.
Sono stato interiormente molto a disagio.... sarei scappato.
Tutto questo disordine non e' casuale, a monte ci sono scelte filosofiche, e teologiche errate....
Il Concilio le ha aiutate. ne sono profondamente convinto....
Non berrei piu' un solo sorso d'acqua a quelle fonti.
PACE???? x parlare di questo bisogna scomodare i falsi dei.....???
ma cerchiamo di essere seri e se vogliamo avere dei rapporti amichevoli con altre culture.... relazioniamoci su altri livelli.
Sono passato a Ars l'anno scorso e ho sentito una testimoninza di una docente in un seminario nn tradi.. laica. nel tempo libero si dedica ai problemi delle donne sposate con mussulmani...a Lione... Ho sentito cose raccapriccianti .... La stessa si chiedeva se dietro a tale religione nn ci sia il maligno...
Cerchiamo di essere realistici....
Pastorelli ha detto: gli ortodossi sono eretici e scismatici... e' giusto e chiaro.... rifiutano parti della fede cattolica, e hanno la loro gerarchia senza riconoscere l'autorita' di Pietro..
poi secondo le mode ci si puo' baciare e abbraciare.... ma n ci si SALVA NELL'ERRORE............., tutti siamo chiamati ad accettare e amare la VERITA' nell'UMILTA'...
CARO ANONIMO DI 39 ANNI, Sono luca, la Verità è Cristo.
RispondiEliminaPrima di leggere qualunque cosa (e prima di parlare) è opportuno CONOSCERE BENE LA NOSTRA FEDE.
Molti frequentatori di questo sito, ancorché affezionati all'era preconciliare, LA CONOSCONO BENE la nostra Fede, altri invece sono solo animati solo da uno spirito fazioso.
Prima di leggere Messori, 30 giorni, Amerio, Pastorelli, leggi la Bibbia.
è UN DOVERE, è UNA GRAZIA LEGGERE LE NOSTRE SACRE SCRITTURE PREFERIBILMENTE IN GRECO. Nelle Parole di nostro Signore Gesù Cristo c'è la GRAZIA, invece nelle parole di scrittori e giornalisti parapolitici c'è solo spirito di contesa e sete di potere mediatico, c'è altresì il seguente pensiero implicito: "faccio l'amico del papa così mi danno retta e comprano i miei scritti o almeno me li faccio amici". io a questa gente non do un euro, LE NOSTRE SACRE SCRITTURE, I NOSTRI SACRAMENTI SONO GRATIS ! io non scendo a patti con mammona o con belial, io mi attacco a Cristo Gesù con tutte le mie facoltà! DANTE NEL BLOG ci ricorda che sta scritto:
AMERAI IL SIGN-RE CON TUTTA L'ANIMA, CON TUTTO IL CUORE E CON TUTTE LE TUE FACOLTà. Qual'è (tra le mie facoltà) quella più preziosa? Che cosa ci distingue dagli altri esseri viventi CHE LODANO IL TRE VOLTE SANTO SOLO CON LA LORO ESISTENZA ?
Ciò che ci distingue dagli altri esseri viventi è L'INTELLIGENZA che il Santo (Benedetto Sia) ci ha dato.
Io NON mi faccio strumentalizzare da nessuno: né dai "progressisti", né dai "conservatori". L'unico che ha sempre ragione è Cristo Gesù e lo Spirito Santo (secondo San Ireneo di Lione: "le due mani di D-o") che parlano nelle sacre Scritture e nella NOSTRA tradizione (quella buona).
Noi cristiani d'occidente abbiamo molti santi in comune con i cristiani d'oriente, santi ortodossi (ad esempio Silvano del monte Athos) sono considerati tali anche da noi cristiani d'occidente, ALLORA COME é POSSIBILE CONSIDERARE "ERETICI" I SANTI DI DIO ??? La Chiesa cristiana ortodossa d'oriente (ammesso e non concesso che sia in errore su tutto) ancorché "scismatica", ha arginato l'islam con la vita di moltissimi MARTIRI.
è nostra sorella nella FEDE.
Nessuno si permetta di disprezzare il sangue dei martiri di Cristo AFFERMANDO CHE GLI ORTODOSSI SONO "ERETICI". Eretico sei tu (solo per ignoranza, ringraziando D-o)! Prima di indagare sul maligno, invece di dare consigli a me e ad Alessandro prega, studia e ama Dio, anche nei Suoi angeli e nei Suoi santi.
caro Luca, come è possibile che un ortodosso sia canonizzato anche dai cattolici? questa non l'ho capita.
RispondiEliminaEretico è colui che rifiuta anche solo un dogma della fede. Gli ortodossi né rifiutano più d'uno (il Filioque e il primato del papa), quindi sono eretici e scismatici. Ciò non vuol dire disprezzarli, anzi per tanti aspetti sono da ammirare, ma chiamare le cose col proprio nome.
LUCA, gli scismatici orientali sono eretici perché non accettano diversi dogmi della Chiesa ed i dogmi sono Verità di Fede. Dunque, chi devìa dalla retta via tracciara dalla Chiesa è eretico.
RispondiEliminaIl resto delle tue osservazioni sono sentimentalismi individuali che lasciano il tempo che trovano.
Diverso è il discorso sulla salvezza dei cristiani non cattolici e dei non cristiani. L'ho fatto altrove e non mi ripeto.
Riguardo al "Filioque" penso che abbiano torto ma SAN Ireneo di Lione, padre della Chiesa, ha affermato che "il Figlio e lo Spirito sono le mani attraverso cui il Padre opera".
RispondiEliminaPotrà non piacervi ma molti santi ortodossi sono stati riconosciuti tali anche dai cattolici. L'esempio di San Silvano è eloquente. Gli ortodossi sono scismatici ma NON sono eretici in ordine alla Fede in Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo. Quanto al "Filioque" e al "primato del papa" ciò non costituisce mortivo di eresia bensì motivo di scisma, prova ne sia il fatto che un santo non può esser eretico, a fortiori un martire della Fede non può essere eretico: sarebbe una contraddizione in termini. Quindi un cristiano ortodosso è solo scismatico ma non eretico.
Anonimo dell'1.55,
RispondiEliminacosa vuol dire che molti santi ortodossi sono stati riconosciuti anche dalla chiesa cattolica? Con quale atto formale?
L'eresia attiene alla fede, lo scisma al potere di giurisdizione.
Il Filioque e il primato del papa sono questioni di fede, chi li rifiuta è eretico formalmente.
L'aver creato una gerarchia con giurisdizione autonoma è uno scisma. I Lefebvriani non l'hanno mai fatto, quindi gli ortodossi sono scismatici mentre i lefebvriani no.