Il 610° anno della Venerabile Confraternita della Misericordia di Sant'Elpidio a Mare, Arcidiocesi di Fermo, è stato festeggiato nella loro storica chiesa Venerdì 15 maggio 2009 con il concerto-conversazione sulla Liturgia antica tenuto dal Priore della Confraternita del Sacratissimo Cuore di Gesù di Tolentino, Maestro Andrea Carradori, in spirito di fraterna collaborazione fra i due antichi sodalizi. Il concerto è stato preceduto dalla recita del Santo Rosario all'aperto davanti l'edicola della Madonna della Misericordia : un commovente quadro che ha riportato indietro di decenni! Cinque padri-famiglia hanno guidato la recita del Santo Rosario con tanta devozione. Terminata la recita del Santo Rosario hanno tutti preso posto nella Basilica lateranense della Misericordia per il concerto-conversazione sulla Messa antica e su quanto quel venerato rito ha prodotto della Santa Chiesa: musica gregoriana, musiche polifoniche e strumentali, fioritura delle arti sacre e dell'architettura sacra. All'Organo costruito nel 1757 da don Pietro Nacchini il Maestro Carradori ha intercalato brani della letteratura organistica antica alle melodie gregoriane:
- Vidi aquam
- Victimae paschali laudes
- Regina coeli
- Kyrie dalla messa Orbis factor
- Sanctus dalla messa Cum jubilo
- Veni Sancte Spiritus, sequenza di Pentecoste.
Pur avendo consigliato di non applaudire, numerose ovazioni hanno interrotto Carradori quando , con profonda commozione, ha raccomandato alla Vergine Santissima i giovani che intendono dedicare la loro esistenza alla Liturgia dei nostri padri per la sola lode di Dio. Ai giovani confratelli presenti Carradori ha consigliato anche alcuni siti specifici dove poter approfondire la conoscenza della messa antica che PapaBenedetto XVI ha disciplinato con il Motu Proprio Summorum Pontificum del 7luglio 2009. Al termine del Concerto è stato cantato l'Oremus Pro Pontifice per invocare la Divina protezione sul Papa. Durante la conversazione Carradori ha calorosamente ringraziato i Confratelli elpidiensi per aver salvaguardato fermamente l'antico originale altare omettendo "tavolinetti da stiro" davanti ad esso. Grandissimo merito della Confraternita l'aver fatto restaurare, con rigidi criteri storici, l'Organo Nacchini negli stessi anni in cui, altrove, nel nome del Concilio Vaticano II si distruggevano altari, organi e quant'altro fosse riconducibile al meraviglioso passato della Chiesa.L'Arcidiocesi di Fermo, un tempo chiamata la Gloriosa Arcidiocesi Fermana, attualmente è da tempo strettamente legata al cammino neocatecumenale che a Porto San Giorgio ha iniziato il proprio percorso.
Nelle Marche è la Diocesi di Fermo a vantare il maggior numero di "migranti liturgici" che ogni domenica fanno chilometri di strada per assistere alla Santa Messa nel rito antico.
Questo è il video che un giovane di 18 anni ha dedicato alla gloriosa storia della Sua amatissima Diocesi, che , se Dio vorrà, dovrà lasciare per entrare in un Seminario di diritto Pontificio che ama e rispetta la santa tradizione dei nostri padri.
NOTIZIE STORICHE DELLA CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI SANT'ELPIDIO A MARE
La Confraternita della Misericordia di Sant'Elpidio a Mare venne fondata il primo giugno 1399, su richiesta di alcuni elpidiensi desiderosi di un luogo entro la terra dove i fratelli potessero radunarsi e pregare. Alla confraternita furono annessi, nel tempo, un ospedale, un monte frumentario ed un monte di pietà. La sede della chiesa della confraternita, l'oratorio e l'ospedale furono eretti in luogo lateranense, sotto le dipendenze e la giurisdizione canonica del Capitolo lateranense. Con bolla del 27 febbraio1467 il capitolo conferì il titolo di basilica alla chiesa della Misericordia e riconobbe ufficialmente anche l'ospedale. La confraternita godeva degli stessi privilegi e osservava le stesse regole della Confraternita del Gonfalone di Roma, approvati dal pontefice Urbano VIII, e partecipava di tutte le indulgenze e grazie spirituali concesse dai pontefici, in special modo da Benedetto XIV, alla basilica lateranense. Il29 maggio 1556 il capitolo e i canonici della chiesa lateranense approvarono gli statuti della congregazione che disciplinavano tutta la vita e l'organizzazione della compagnia: le adunanze, la cura degli infermi, il seppellimento dei morti, le elemosine, la gestione del monte pecuniario e d iquello frumentario, e la gestione di altre due chiese ad essa collegate: lac hiesa degli Angeli e la chiesa rurale detta "della Celeste". Fra le cariche interne alla Confraternita si annoveravano tre deputati economici,quattro ministri, due montisti, un sacrestano, un mandataro e due"spidalieri", uno per gli uomini e una per le donne ricoverati nell'ospedale. L'ospedale venne istituito nel 1467; esso era unito alla compagnia e godeva dei medesimi privilegi ad essa concessi. La carica degli"spidalieri" durava un anno. Nell'ospedale venivano ricoverati gli infermi,gli ammalati e i "paesani" privi di mezzi di sostentamento, su ordine del priore e sulla base del certificato di indigenza compilato dall'arciprete, nonché i forestieri che pervenivano da altri ospedali. Nel 1570 venne fondato il Monte pecuniario o Monte di pietà, anch'esso "annesso, connesso e incorporato" nella confraternita e retto dagli stessi statuti. Era gestito da due deputati e da un montista eletti tra i fratelli. Il Monte pecuniario era collocato presso l'abitazione del "cappellano dell'Aurora" (che celebrava la messa per gli artigiani, i contadini e i viandanti nei giorni feriali), nella pubblica piazza. Compito dei confratelli era eseguire opere di carità e di pietà, come la visita alle carceri e all'ospedale nella prima domenica di ogni mese, l'elemosina alle famiglie povere, provvedere al trasporto degli infermi da un ospedale all'altro, al funerale e alla sepoltura dei poveri, disporre ogni anno il sussidio dotale per quattro zitelle povere, due "urbane" e due "suburbane". Tutte le proprietà dei Confratelli con la legge n. 142 del 24 ottobre 1860 promulgata dal commissario generale straordinario nelle Marche, Lorenzo Valerio, prima, e con la legge del 1862, poi, passarono alla Congregazione di carità,unitamente alle finalità di assistenza proprie della Confraternita. Attualmente la Confraternita si occupa delle opere devozionali e liturgiche e di carità.
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RispondiEliminaIn una chiesa neocat (fremisco scrivendo questo) lo sguardo non è rivolto verso Cristo ma verso le opere di Kiko Arguello.
RispondiEliminaSapendo poi che l`artista si dipinge dipingendo il volto del Cristo...
È terribile assistere impotenti a questo scempio che vede complici vescovi e cardinali.
Avete notato il candelabro ebreo a nove braccia che figura sulla tavola sulla quale il vescovo sta celebrando il rito creato da Kiko Arguello?
Non la Croce di Cristo, ma il simbolo ebraico della ricostruzione del Tempio.
Ovunque il CNC arriva si impone, imponendo anche l`estetica kikiana, sconvolgendo lo spazio sacro, ai fedeli che non sarebbero neocatecumenali non resta che emigrare, percorrendo sovente decine di chilometri, come a Roma, che sembra essere diventata un`immensa diocesi neocatecumenale.
E tutto avviene nella più perfetta indifferenza dei vescovi o meglio nella piena consapevolezza e responsabilità dei pastori che scelgono di non prendere cura delle loro pecore che soffrono e che si sentono messe in disparte.
Resta per me un mistero assoluto, che potrei anche meglio definire scandalo, la progressione del cammino neocateumenale, sapendo quale è il rito che si celebra (il sabato sera), i metodi che sono applicati, i testi sui quali si basa l`insegnamento che non sono approvati e pubblicati.
Abbiamo un cammino definito dal PCL strumento di formazione cattolica e non ne conosciamo la base, i testi catechetici e quel che conosciamo ci dice quanto siano non conformi alla dottrina cattolica.
Trovate normale che un anno dopo la consegna dello statuto al CNC i loro testi siano ancora segreti?
Io, no.
Nel frattempo, pochi giorni fa, Kiko ha riceviuto la laurea honoris causa fra sorridenti Cardinali e compiacenti Vescovi ...
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