Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

venerdì 22 maggio 2009

Si sentiva proprio il bisogno del kamasutra di un francescano?

Stufi della posizione del missionario? Né Cosmopolitan Men's Health hanno più segreti piccanti da svelarvi? E allora leggetevi il kamasutra del francescano! Una volta avevamo solo frate Indovino, che strologava innocenti predizioni meteorologiche. Poi sono arrivati frati guaritori, frati cantautori, frati ballerini; ci mancava il frate sessuologo, ed eccovelo servito! La Chiesa è sessuofoba? Ecché: sta diventando sessuomane (precisazione: che è precisamente una conseguenza della sessuofobia). A noi ripugna l'idea di associare il sesso alla religione e, ancora di più, ai religiosi. Non perché il primo sia impuro a prescindere: siamo mica catari, o calvinisti puritani! Ma perché: a) non si vede quale competenza particolare in materia possa avere chi ha fatto voto di castità; e se invece ce l'ha, preferiamo che ne taccia; b) e soprattutto: il religioso è padre, e chi vorrebbe un padre amicone che ti istruisce con pruriginosi dettagli su questi temi? Perdonate la pruderie, ma ci sembra una sorta di incesto spirituale leggere il fratacchione che discetta (passiamo al latino, che è meglio) di fellatio, di cunnilingus e, perché no (ché per il nostro frate va bene "in qualsiasi modo", purché tra coniugi), di pedicatio. Ecco quanto ne riferisce La Repubblica:



Sesso, amore e fede. E' una sorta di nuova santissima trinità [come bestemmiare senza nemmeno accorgersene...], quella celebrata da un libro che è diventato rapidamente un best-seller in Polonia e sta per essere tradotto in mezza dozzina di lingue, compreso l'inglese e l'italiano: "Seks", ovvero sesso, sta scritto a caratteri cubitali in copertina, e nel sottotitolo, molto più in piccolo, "per le coppie sposate che amano Dio". Il Guardian di Londra ne parla oggi in prima pagina descrivendolo come un "kamasutra cattolico": già, perché l'autore è un frate francescano polacco, padre Ksawery Knotz, che prega e lavora in un monastero vicino a Cracovia.

Un manuale di sesso scritto da un sacerdote cattolico sarebbe già abbastanza sorprendente, ma ancora più sorprendenti sono le istruzioni che il frate dà alle coppie. Chi pensasse che il suo libro suggerisce di limitarsi alla posizione "del missionario" e a considerare il coito un esercizio unicamente diretto alla riproduzione della specie, resterebbe deluso, osserva il Guardian. Padre Knotz, al contrario, consiglia di prendere il sesso con allegria e di farlo, per così dire, in tutte le salse. "Ogni atto, un certo tipo di carezze, una certa posizione sessuale, fatto allo scopo di suscitare eccitazione, è permesso e fa piacere al Signore", scrive il frate. "Durante un rapporto sessuale, le coppie sposate possono mostrare il loro amore in qualsiasi modo, possono scambiarsi le carezze più ardite, possono fare ricorso a stimolazioni orali e manuali".

Il libro, che ha ricevuto la benedizione ossia l'approvazione della chiesa cattolica polacca, nota per il suo conservatorismo, segue l'ortodossia tradizionale in altro ambito: si rivolge esclusivamente alle coppie sposate, come se il sesso non potesse esistere fuori dal matrimonio, e scoraggia l'uso di qualunque genere di contraccettivi, "perché possono condurre una coppia fuori dalla cultura cattolica e verso uno stile di vita completamente differente". Ma a parte questo, una volta che l'unione è santificata dal sacramento del matrimonio, sotto le lenzuola tutto è permesso. "Alcune persone credono che il sesso nella vita matrimoniale debba essere privo di gioia, di frivola giocosità, di fantasia e di posizioni eccitanti. Pensano che debba essere triste come un tradizionale inno religioso", afferma padre Knotz nel suo libro. "Fanno fatica a capire che Dio è interessato anche alla felicità della loro vita sessuale, e che anche così ha dato loro un suo dono".

Sebbene il manuale del "kamasutra cattolico" abbia già avuto numerose ristampe in Polonia, e sia in procinto di essere tradotto in slovacco, italiano, inglese e altre lingue, qualcuno si domanda dove abbia messo insieme un'esperienza in fatto di sesso il suo autore, che come frate cattolico ha fatto voto di celibato. Padre Knotz ammette che le sue informazioni in materia sono "di seconda mano", ma aggiunge che gli hanno dato lo stesso un'ampia conoscenza della materia. "Parlo con un sacco di coppie sposate, li ascolto, e cerco di aiutarli a essere più contenti della loro vita sessuale, a capire che il sesso nel matrimonio non deve avere sensi di colpa o provocare tensioni", spiega. Il successo è tale che, oltre al libro, ha aperto un sito internet dove dispensa i suoi insegnamenti in fatto di sesso ai devoti. A patto che siano sposati, naturalmente.

Enrico Franceschini

32 commenti:

  1. ...non avendolo letto e dopo 25 anni di matrimonio mi chiedo "come ho fatto a fare due figli senza leggere questo prezioso Kamasutra cattolico e francescano?"

    ^__^

    Signore, non c'è più limite all'inventiva di nuovo:

    2Timoteo 4,3
    Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie,

    uomo avvisato.....

    RispondiElimina
  2. P.S.

    MA IL SACRO SENSO DEL PUDORE dove è finito? non si insegnava che il talamo è sacro e che NESSUNO deve intrufolarsi dentro?

    RispondiElimina
  3. bah... le solite francescanate... dopo tanti anni che sparano cretinate a raffica stanno diventando persino patetici...

    cmq basta NON comprare il libro e... non parlarne, altrimenti gli si fa solo pubblicità gratuita e questi infami non se la meritano proprio.
    :-)))

    RispondiElimina
  4. Le fantasie erotiche di questo indegno seguace di S. Francesco, non dovrebbero interessar molto. E' un modo come un altro per far soldi, ovviamente a fin di pace (dei sensi ) e bene...

    Ci son tanti libri di teologia morale, ad indirizzo casuistico soprattutto (cito i nomi di autori le cui opere ho alle spalle o ho regalato a preti confessori mal formati, Iorio, Jone, Cappello, Sebastiani, Tanquerey, Teodosio ecc.), dai quali si può trarre agevolmente una conclusione: la Chiesa non è affatto sessuofobica. Fatto salvo il fine procreativo del matrimonio, da tali libri il cattolico agevolmente viene istruito sulle lecite effusioni, tra coniugi, ovviamente. Non si potrebbe mai pensare alla "larghezza" della morale cattolica.
    Che dire? Consigliamo al frate di rotolarsi nei rovi come faceva il suo Fondatore.

    RispondiElimina
  5. Ringrazio Caterina per l'assai pertinente citazione della lettera a Timoteo.

    Noto tuttavia che a una certa costanza delle alte gerarchie vaticane sui temi etici piu' rilevanti (aborto, contraccezione, eutanasia, celibato, fecondazione assistita, ecc), non corrisponde altrettanta fermezza sui temi fondamentali della Fede, da cui tutto dipende.
    Meriterebbe insistere su SS. Trinita', Resurrezione, universalita' e unicita' salvifica di Cristo Signore, S. Messa come scrificio propiziatorio, presenza Reale, remissione dei peccati, Grazia Santificante, Ascensione, Assunzione, Incarnazione, Immacolata Concezione, giudizio finale, resurrezione della carne, dannazione eterna (una prospettiva che dovrebbeessere presentata con piu' realistica dovizia di particolari sulla base delle rivelazioni dei santi e dei grandi mistici) e via elencando.
    E per finire meditare sempre sull'ultima proposizione condannata dal Sillabo di Pio IX.
    Cordialmente, F.d.S.

    RispondiElimina
  6. Ma chissà che diavolo è passato per il capo a questo improbabile seguace di san Francesco! Anche in questo caso viene da chiedersi perché chi di dovere non intervenga , tanto per cominciare, con una pubblica reprimenda. Avrà pure un superiore questo estensore di sutra del sesso!

    F.d.S. ha ragione. Negli ultimi decenni c'è stata un'eccessiva insistenza sui temi legati più o meno indirettamente alla sessualità (nell'era di Giovanni Paolo II tale tendenza ha assunto talvolta profili ossessivi) e, in proporzione curiosamente inversa, una robusta latitanza sui punti cardinali della nostra fede.

    E' vero che una sessualità malconcepita e malimpiegata si trasforma in un potente decettivo, ma stabiliti una volta per tutte i pochi, ragionevoli indirizzi fondamentali, occupiamoci - e molto - di altro.

    Dante, pensa che per formare i confessori, alla Consolata di Torino chiamano a simposiare Gabriella Caramore ed Erri de Luca... Altro che Sebastiani e Cappello... Mah!

    RispondiElimina
  7. Giovanni Paolo II insisteva sulla sessualità e su ciò che ad essa è intrinsecamente connesso (la procreazione) poichè la Humane vitae di paolo VI era ed è contestata (anche dall'eminentissimo Martini) e la cultura della morte aveva e ha lanciato una terrilile guerra contro la vita. Bene dunque ha fatto Wojtyla ad insistere sulla sessualità. Quanto al francescano polacco mi chiedo: che sia un lontano parente di Inopportuno che tanto è fissato a soli fini sessuali su pizzi e merletti? Alessandro

    RispondiElimina
  8. "Venere e Imene al tribunale della penitenza: manuale dei confessori" di Jean Baptiste Bouvier (1783-1854)

    http://www.gutenberg.org/ebooks/16920

    E' una lettura veramente bella e illuminante. C'è tutto - o quasi - quello che c'è da sapere sull'argomento. Chiesa sessuofobica? Suvvia...

    RispondiElimina
  9. Carissimi,
    credo sia importante guardarsi intorno per vedere cosa offre la nostra' societa' e i mezzi di comunicazione.
    Consulto regolarmente il sito di repubblica e ho notato, tra le varie, due cosucce interessanti.
    1) Il primo venerdi' di quaresima (27 febbraio) e' stato celebrato pubblicando il video di alcuni alunni scalmanati di una scuola nostrana che si accaniscono contro il crocifisso alla parete.
    2) In questi giorni grande risalto all'ultimo film di Lars von Trier in concorso a Cannes, intitolato "Antichirist".....
    Le posizione del giornale e' ben nota, ma la scelta dei particolari e' rivelatrice e va ben oltre le mere opinioni. Come i vecchi anticlericali ottocenteschi, che in quaresima ordinavano carne tutti i giorni, anche se a gusto loro avrebbero preferito un'insalata o una minestrina.
    F.d.S.

    RispondiElimina
  10. tutti sanno che prima d'iniziare a lavorare a Repubblica bisogna fare solenne professione d'ateismo. Forse anche l'eminentissimo (Martini) l'ha fatta? Anni fa fu pubblicata una lunghissima intervista fra lui ed Eugenio Scalfari. Alessandro

    RispondiElimina
  11. "Venere e imene" è un manuale per i confessori ma privo di effettivo approfondimento teologico ed anche più "pudico", se vogliamo usar questo termine, dei manuali di teologia morale che ho citato, i quali, naturalmente, son opera di grandi studiosi e pastori e parlano del problema della sessualità nel capitolo apposito dovendo affrontare anche altri e non meno importanti temi. Inolte le parti più "delicate", anche nei testi in lingua nazionale, vengon presentate in latino.

    Non mi scandalizza il fatto che il frate scriva un testo su certi argomenti alla luce della dottrina cattolica, sempre che ne rispetti le direttive, ma il volerne fare un best-seller pruriginoso, aiutato dalla stampa corruttrice.
    Non mi scandalizza neppure la cirostanza che il frate "consigli" questo o quell'altro comportamento, se lecito moralmente, e non c'è bisogno di pensare ad una sua presunta precedente o contemporanea pratica sessuale: in confessionale si devon sentir tante e tali cose, oltre ad averle lette nei manuali ed in libri non propriamente edificanti, che l'esperienza ci può esser seppur teorica. E' la propaganda, il rumore, il protagonismo, l'assenza di prudenza - che è una virtù - a disgustarmi ed a instillarmi grossi dubbi.
    Inoltre, mi pongo un problema: in quali mani finirà? Nei futuri sposi nel corso prepmatrimoniale? Non credo che giovani che s'aggirano attorno ai 25-30 anni come minimo, abbiano bisogno di imparar posizioni o comportamenti, ché in tal caso sarebbero abbastanza allocchi o incredibilmente santi: han bisogno invece di insegnamenti su ciò che è secondo natura e ciò che non lo è per ivivere il matrimonio in serenità ed in santità pur con tutto il trasporto affwettivo spirituale e fisico possibile.
    Temo che finirà nelle mani di ragazzotti immaturi, di adolescenti privi di equilibrio che vi potrebbero trovare, magari anche andando al di là del fine del volume (se vogliamo riconoscer al frate in un eccesso di bontà la buona fede). Qui vedo il danno, soprattutto se vi sia complicità di preti immorali o, ancor peggio, pedofili e omosessuali, che di quelle pagine si serviranno per suscitar reazioni e fomentar cadute.
    Mi si potrà obiettare che i ragazzotti in linea generale ne sanno più di noi grazie ai film erotici di intternet. E' vero: ma aggiungere male al male non produce bene, ed aumenta una formazione distorta ed una deviata concezione della sessualità.
    Ma forse io son troppo vecchio.

    RispondiElimina
  12. Gira voce che la versione italiana verrà allegata a Famiglia Cristiana, con la prefazione di un noto e loquace Arcivescovo emerito...

    RispondiElimina
  13. Il manuale "Venere e Imene" è stato segnalato semplicemente per sé stesso, come lettura ritenuta piacevole e illuminante su tanti aspetti soprattutto pratici -che poi sono quelli a nostro avviso più necessari da trattare per buona parte delle coppie cristiane standard di oggi. Questo al di là degli approfondimenti teologici riservati ai dotti, tra i quali certamente molti frequentatori di questo sito si considerano ben inseriti.

    Sul suo presunto, scarso approfondimento teologico si può quindi ovviamente discutere, ma l'interesse del testo non si basa, a mio avviso, su questo punto.

    In ogni caso, non c'era nessuna intenzione di indicarlo come lettura di livello "superiore" agli altri testi in materia segnalati.

    Quanto alla sua maggiore o minore pudicizia rispetto ai già menzionati autori, non vedo cosa c'entri con quanto detto nella segnalazione. "Venere e Imene" non è stato certo citato pensando di riterlo più "dettagliato" e particolareggiato, insinuando chissà quale stuzzicante interesse nei particolari del manuale. Anzi.

    Gli autori da Lei citati sono certamente sommi, grandi e importanti in materia. Va bene così?

    Spero questo basti a placare il suo ego, esimio Pastorelli.

    RispondiElimina
  14. O Francesco, in pista buona
    il tuo gregge ora s'è messo:
    nei suoi cantici risuona
    Suora Carne, Frate Sesso...

    RispondiElimina
  15. La posizione del missionario è nata dallo scandalo che questi agenti sessuofobi del colonialismo avevano verso la cultura sessuale dei nativi.
    Il libro dei polacchi è benvenuto per spazzare via le ultime foglie di fico. Vi dice qualcosa che la cultura cattolica sia l’unica che non abbia lavorato su un serio libro dell’amore?
    La storia della chiesa conosce l’epoca triste dei manuali dei confessori: no parlo di quelli usati nel periodo della caccia alle streghe, parlo di dopo del periodo illuminista e successivo, quando sono diventati vero e proprio esercizio di perversione psicologica, sia quando agita (la casistica amdava insieme alla sollecitazione al peccato sessuale) sia quando non agita.
    L’ottocentista Pastorelli rimpiange la casistica, ma no si accorge che a leggere oggi quei manuali ad uno normale, anche cattolico, ci si accorge di quanto delirio si instillava nelle menti dei preti e quanti inutili sensi di colpa nei penitenti.

    RispondiElimina
  16. p.s. Avevo ragione quando proponevo il ritorno del risus paschalis e consigliavo il libro della Iacobelli.

    RispondiElimina
  17. "Vi dice qualcosa che la cultura cattolica sia l’unica che non abbia lavorato su un serio libro dell’amore?".

    Penso che con "amore" tu intenda "sesso", giusto? Ma non c'è neanche un serio libro cattolico sulla pasticceria... O sul gioco degli scacchi... E sono cose interessantissime, eh, inopportuno.

    RispondiElimina
  18. Non comprendo la scomposta reazione di Paolo: non intendevo minimamente polemizzare, né tanto meno esaltare il mio ego.
    Dicevo semplicemente che ci son dei testi migliori a cui, da parte dei cattolici, si può attingere per formarsi un quadro della posizione tradizionale della Chiesa in materia morale e, nel caso specifica, morale sessuale e coniugale in particolare.
    Non ho neppure svalutato "Venere e Imene", perché non ho scritto che sia un testo senza valore ma solo che non è un testo molto approfondito all'interno di una visione generale della morale cattolica.
    Definendolo "più pudico" di storici manuali mi sembrava di aver sottolineare che niente di pruriginoso contiene, anche se la propaganda che al tempo della sua ristampa è stata fatta, a questo poteva far pensare. Altri libri, anche dottissimi, a volte entrano minuziosamente in particolari molto più scabrosi.

    Francamente Paolo innesca una polemica priva di ragione che lascio cadere per non esprimere giudizi severi.

    RispondiElimina
  19. Se l'ignorante inopportuno leggesse uno dei libri da me indicati, che son dei classici tra 800 e 900 e quindi non scritti in epoca di alassismo, capirebbe qualcosa. Ma l'ignoranza fa coppia con la spocchia.

    RispondiElimina
  20. il povero ignorante inopportuno si chiede come mai
    per essere cattolico si deve per forza togliere il sesso dall'amore: la sublimazione è perversione!

    se Pastorelli è così acculturato, perchè non fa uno sforzo e legge il libro della Iacobelli, dopo potremmo parlare

    RispondiElimina
  21. ANCORA PER NOPPORTUNO.
    Ho citato la teologia morale casuistica ed alcuni dei suoi rappresentanti, ho tralasciato fra gli altri S. Alfonso, perché quell'impostazione meotodologica lascia molto spazio alle "circostanze" concrete. Niente in questi testi si trova che fomenti fobie o rimorsi o sensi di colpa. Purché l'atto coniugale si concluda naturalmente, sono giudicate lecite molte "effusioni", più di quanto superficialmente si potrebbe pensare. Nient'altro insegna la Chiesa oggi, tranne qualche scalzacane immorale.

    Allo stesso scopo dei casuisti mirano anche i trattati d'impostazione filosofico-teologico-biblico, tra cui ricordo quelli del Lanza-Palazzini, Tillmann, Guzzetti, Premm-Becklinger ecc.
    Ma i testi casuistici sono di più immediata comprensione, per motivi facilmente intuibili.

    RispondiElimina
  22. Purché l'atto coniugale si concluda naturalmente

    Qui casca l'asino: se il sesso l'ha dato Dio, perchè porre dei limiti alla provvidenza?
    perchè limitare il principio di piacere alla conclusione naturale (cioù al concepimento) e no consideri il valore del sesso di per sè: questa è perversione e sublimazione perversa: Alberto Magno parla di virginitas diabolica.

    RispondiElimina
  23. Chi ha detto che il sesso non sia parte integrante dell'amore?
    Lo sai o no che il matrimonio non consumato è nullo?

    La tua concezione dell'amore, inopportuno frustrato fraticello,
    è tipica di chi confonde amore-sesso-genitalità.

    Certo, Dio ci ha dato anche gli organi genitali e l'istinto sessuale, ma per un preciso fine che a te sfugge.
    I fini dell'amore, che si coniugano in uno, sono: procreazione, vivificare l'amore e rimedio della concupiscenza.
    Questa è la dottrina cattolica. La tua non interessa nessuno.

    RispondiElimina
  24. Ehi, a parlar di sesso gli animi si scaldano. Fin troppo!

    Orsù, niente insulti: come dicevano gli inglesi (all'epoca delle colonie, quando i missionari partivano giusto per il gusto di andare ad insegnare le loro "posizioni"...), let's keep the standards.

    RispondiElimina
  25. Alberto Magno, di cui meravigliosamente ha scritto il Gueranger, esalta la Verginità senza macchia di Maria.
    Evidentemente quando parlava di virginitas diabolica pensava a qualche inopportuno frustrato fraticello.

    RispondiElimina
  26. Carissimi,
    per limitaci a questi, l'Antico e il Nuovo testamento mi paiono gia' sufficientemente chiari.
    Non sorprende che proprio questo insidioso terreno sia il preferito dal principe di questo mondo e che la castita', non solo negli atti ma anche nei pensieri, sia uno degli strumenti migliori per contrastarlo.
    F.d.S.

    RispondiElimina
  27. CHIEDO VENIA ALLA ALLA REDAZIONE.

    Non avevo ancora capito che la morale cattolica, di origine divino-naturale (si pensi ad Onan, Genesi 38), tramite la teologia casuistica, ha creato sensi di colpa soltanto a milioni di vogliosi maschietti ed a sospirose donzelle, ma non ai fraticelli saputi che in tali categorie non rientrano (per problemi di cromosomi? Boh!).

    RispondiElimina
  28. Come sei sempre demodé, inopportuno! La rivoluzione sessuale è di un quarantennio fa, allora si è detto e fatto di tutto, e anche di più: tu la scopri adesso e vorresti venircene a insegnare le magnifiche sorti e progressive? Quando ci verrai a spiegare che occupare le università è un autentico sballo?

    RispondiElimina
  29. "Sesso, sesso, sesso! Oggi non se ne può più fare a meno... di parlarne!"

    (Rino Cammilleri, Consigli del diavolo custode per andare all'inferno senza strafare, edizioni Piemme)

    RispondiElimina
  30. non ho letto il libro su citato, ma mi interesserebbe leggerlo, sia per curiosità, sia per vedere se insegna qualcosa di interessante e sia per cercare di capire con quale intento questo frate l'ha scritto. Ma, a parte il libro e il suo autore, penso che in un rapporto di coppia debba esserci una certa libertà per quanto riguarda ciò che si fa assieme sul talamo nuziale (o da altra parte). Perchè l'amore deve esprimersi liberamente, non deve essere una costrizione, un atto fatto per un dato scopo, o peggio ancora una sottomissione. L'amore coniugale, per non sfiorire, ha bisogno a volte di stimolazioni varie, però bisogna fare attenzione a non esagerare, perchè altrimenti cominciano ad instaurarsi nella mente di uno o di ambedue i coniugi, nuovi desideri esterni all'amore coniugale, o azioni che non hanno nulla a che fare con l'amore, esagerazioni che possono portare non all'unione carnale amorosa, ma alla perversione. E molte volte in questi casi c'è chi impone e chi subisce. L'amore coniugale è ben altro e a volte, il contenersi, da molto più amore e unione che non lo sfrenarsi.

    RispondiElimina
  31. E che cavolo di interessante può insegnare un libro costruito di "seconda mano" che non possano insegnare un filmino porno o una rivista porno che di certo non mancano dall'infanzia in poi?
    Mah! Io cattolico praticante figlio di cattolici praticanti mai, mai, ho sentito dirmi un sacerdote parlare del sesso in termini negativi all'interno del matrimonio! E perchè mai? La sessuofobia è quella che nega l'unione dei diversi....andate a parlarne con gli omosessuali!
    Ma per piacere...c'era anche il francesca rock, mancava il francescano cicciolina....
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina